Il percorso assistenziale integrato per non-autosufficienti (Applicazione del D.G.R.T. 402/04)

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Il percorso assistenziale integrato per non-autosufficienti (Applicazione del D.G.R.T. 402/04)"

Transcript

1 Il percorso assistenziale integrato per non-autosufficienti (Applicazione del D.G.R.T. 402/04) Premessa L applicazione della Delibera di Giunta Regionale 402/04 ha previsto un lavoro preventivo interzonale che garantisse una sufficiente omogeneità attuativa. Le forme di attuazione hanno dovuto tener conto di tre fattori concomitanti: Le prassi organizzative già presenti sia per il sanitario che per il sociale nelle 3 zone La valutazione dei carichi lavorativi La centralità delle esigenze del cittadino- utente L applicazione della normativa prevede il ripensamento dei percorsi assistenziali LA REALIZZAZIONE DEL PERCORSO ASSISTENZIALE NELLA ZONA PISANA: GLI ELEMENTI STRATEGICI Il cittadino utente o familiare dell utente stesso è portatore di uno o più bisogni di assistenza spesso non ben individuati. L erogazione dei servizi assistenziali si sono spesso concretizzati nella risposta più immediata a tale bisogno o, per meglio dire, alla domanda espressa, risalendo con difficoltà alla causa ovvero al problema che genra il bisogno e la domanda espressa. L erogazione dei servizi basati su prestazioni in risposta ai bisogni e non a problemi, specie per i servizi mirati alla non autosufficienza, rischia di generare una spesa qualitativamente inappropriata e quantitativamente insostenibile, generando inoltre una crescita poco controllabile dei carichi professionali di lavoro. Gli organismi di valutazione multiprofessionale costituiscono un elemento chiave per passare da una logica di risposta centrata sulla domanda espressa ad una rivolta al problema. Tuttavia tali organismi valutativi, si sono rivelati ancora insufficienti e, dunque, poco efficaci. Le ragioni di tale inadeguatezza sono da rintracciare nelle seguenti cause: 1. La multiprofessionalità del momento valutativo è comunque limitata al singolo settore (Es. Anziani, Disabili, Tossicodipendenze, etc ) elemento questo che ad oggi si rivela insufficiente per stabilire un Piano Assistenziale veramente efficace rispetto alla non autosufficienza 2. Il dato epidemiologica legato all aumento degli anziani con patologie anche croniche 3. Una tendenziale divaricazione o separatezza tra la scelta eminentemente tecnico-professionale del tipo di servizio da erogare e la valutazione della sostenibilità economica che ha ingenerato lunghe liste di attesa, eventualmente evitabili anche tramite un mix di percorsi più o meno temporanei tra servizi domiciliari, semiresidenziali e residenziali, che conferisca anche maggiore appropriatezza al sistema delle risposte. Se poi, come dobbiamo, focalizziamo il contesto organizzativo sul cittadino, risulta di interesse strategico la le funzioni di comunicazione, informazione e accompagnamento, quando necessario, verso il sistema degli accessi territoriali ai servizi. 1

2 Schema del percorso assistenziale DGRT 402/04 ZONA PISANA ACCESSI E PERCORSI L applicazione della D.R. 402/2004 nella S.d.S., Valdera, A. Val di Cecina ADI soc. CURE DOMICILIARI Coord. UVM: Case manager: MMG Care manager: A.S.1 PUA Ass. Soc. dedicato I.P. M.P. dedicato dedicato Coord. PUA: M.P. dedicato Ospedale Ospedale MMG MMG Presidio GRUPPO DI PROGETTO Ass. Soc. 1 I.P. M.P. MMG Assoc. Resp. Budget: M.P./ MMG Case manager: A.S.1 Care manager: A.S.1 Risp. Semp. Soc. Presidio semplice Risp. Semp. San. Resp. Budget: M.P./ MMG Case manager: MMG Care manager: MMG Ass. Soc. 1 Risp. Semp. Soc. Operatore/ Operatore/ Familiare Familiare Resp. Budget: A.S. 1 Case manager: A.S.1 Care manager: A.S.1 COMUNICAZIONE, INFORMAZIONE E ACCOMPAGNAMENTO. Si tratta di funzioni fondamentali tanto più se tali interventi sono localizzati in luoghi e centri aggregativi più amichevoli per il cittadino se confortati con un Presidio che, nell immaginario collettivo, rimane ancora un luogo di erogazione di prestazioni mediche. La comunicazione e l informazione per ragioni di sostenibilità economica e unicità dell interesse per la popolazione anziana e disabile è stata veicolata verso un Terzo Settore già specializzato in azioni a scavallo tra i due settori sociosanitari ora citati. Per la comunicazione è stata scelta la duplice strada dell informazione telefonica (numero verde zonale) e dell informazione diretta (sportelli presso i centri aggregativi). L informazione Telefonica: il numero verde, Informanziani & Informare Comunicando ORGANIZZAZIONE: Il contratto stipulato da UILDM (capofila numero verde) con Wind prevede la rotazione del numero su diverse linee a seconda dell orario. Nei momenti di pausa si attiva una segreteria telefonica alla quale lasciare i propri dati per essere ricontattato il prima possibile.. lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì sabato domenica Circoscrizione 5 UILDM UILDM Circoscrizione 5 UILDM UILDM UILDM UILDM Circoscrizione 5 UILDM Centro S. Zeno Centro S. Zeno 2

3 N. verde ( ) PERSONALE: UILDM 1 operatore Circoscrizione 5 Comune di Pisa 3 volontari Centro Aggregativo S. Zeno 1 Servizio Civile, 1 volontario FINALITA : 1. Informazione di livello zonale delle attività sociosanitarie dei presidi USL con i relativi orari aggiornati dei vari professionisti, attività sociosanitarie dell AOUP, attività socio culturali e ricreative dei 9 Comuni della, diritti ed opportunità per soggetti disabili, invalidi ed anziani ed orari apertura di enti pubblici deputati a tali attività. 2. Comunicazione ai Servizi Sociali Zonali di eventuali casi segnalati o autosegnalati al Numero Verde 3. Ricevimento richieste di autorizzazione temporanea per ingresso nella ZTI del Comune di Pisa da parte di auto private di disabili riconosciuti, professionisti settore sociosanitario, mezzi di trasporto per viaggi di tipo sociosanitario. OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE NEL 2006: 1. Miglior coordinamento strutturato con gli URP comunali, provinciali, USL, AOUP 2. Messa in rete del servizio sociale per dare risposte minime telefonicamente 3. Maggiore pubblicità del numero anche attraverso i MMG oltre che gli organi di informazione tradizionali. 4. Presa di appuntamenti per i Presidi verso anziani o disabili soli. (Accompagnamento) Come detto l informazione, la comunicazione e l accompagnamento si realizzano non solo tramite il Numero Verde, facilmente raggiungibile da anziani o disabili soli con difficoltà motorie, ma anche tramite sportelli dislocati sul territorio denominati Centri Aggregativi o Centri Sociali. La differenza tra questi ultimi due termini non è solo lessicale. Centro Aggregativo: centro gestito dal III Settore in convenzione con la SdS, accreditato alla realizzazione di attività sociali volte al mantenimento delle capacità cognitivo comportamentali degli anziani fragili e di coloro che sono in stato di solitudine. Tali strutture operano anche un servizio di informazione e di sportello su dati aggiornati dal back office ( da migliorare) degli operatori del Numero Verde che periodicamente incontrano gli operatori di sportello dei Centri Aggregativi Centro Sociale: di recente il gruppo di lavoro sul Numero Verde e I Centri Aggregativi della SdS ha deciso di allargare la condivisione delle informazioni aggiornate di sportello anche alle attività presenti sul territorio seppur non convenzionati con la SdS. Molti sono gli sportelli che hanno aderito ad oggi allargando la comunicazione corretta delle attività e degli orari rimanendo la funzione di accompagnamento in capo ai solo Centri Aggregativi. ORGANIZZAZIONE: Localizzazione Numero operatori Numero utenti Sportello Telefonia Attività animative Attività motorie riabilitative 3

4 C.A. S. Zeno Pisa- S.G.T X X X C.A. SPES Vicopisano 30 5 X X X C.A. ARCI- X X Circoscrizione 2 Pisa 2 15 DI PROSSIMA REALIZZAZIONE OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE NEL 2006: 1. Miglior coordinamento strutturato con gli URP comunali, provinciali, USL, AOUP 2. Maggiore pubblicità del numero anche attraverso i MMG oltre che gli organi di informazione tradizionali. 3. Presa di appuntamenti per i Presidi verso anziani o disabili soli. (Accompagnamento) PER I CENTRI AGGREGATIVI L ATTIVITA DI ACCOMPAGNAMENTO SARA PIU COMPLESSA E ARTICOLATA E COMPORTERA LA REALIZZAZIONE DI UN APPOSITO PROGETTO DA VEDERE POI DI FINANZIARE DEBITAMENTE CHE PREVEDA IL SOSTENTAMENTO DI OPERATORE DEBITAMENTE FORMATI CHE GARANTISCANO UN SISTEMA DI ORIENTAMENTO E ACCMPAGNAMENTO VERSO I PRESIDI POSSIBILMENTE DIETRO LA REGIA DEI SERVIZI SOCIALI TERRITORIALI ACCESSO DAL TERRITORIO Una volta raggiunti i presidi di appartenenza, ai quali comunque il cittadino può accedere direttamente, si troverà un offerta diversificata a seconda dell organizzazione preesistente (elemento da tener conto nella riorganizzazione dei servizi in base alla legge 402) e delle esigenze nell erogazione dei servizi diversa da Zona a Zona ma che mira allo stesso risultato. Nell ipotetico percorso che stiamo presentando il cittadino informato degli orari degli operatori del Presidio delle esigenze sociali o sanitarie di cui ha bisogno, e se necessario, debitamente accompagnato. Arriva al presidio cercando o una figura medica (MMG) o una figura sanitaria (Infermiere) o una figura sociale (Assistente Sociale) SALA D ENTRATA: questa puntualizzazione non è una mera attenzione architettonica, ma l importante primo impatto di accoglienza ed indirizzo dell utenza che entra nel presidio. Ogni particolare dall altezza delle informazione al bancone centrale per le informazioni generiche sono state oggetto di un attento esame di un gruppo di lavoro apposito in un Programma Operativo che ha prodotto indirizzi ed interventi mirati specie verso quei presidi che diventeranno Gruppi di Progetto da sovvenzionare tramite anche i Piani di Investimento Aziendali e Regionali. BANCONE PER L ACCESSO: Qui il cittadino dovrà trovare un operatore che sia sanitario, amministrativo o sociale sia comunque in grado di registrare in maniera corretta i bisogni dell utente. Questa funzione sarà principalmente realizzata nei presidi sede dei Gruppi di Progetto (che nella corrisponderanno a Pisa- P.zza, Navacchio e Vecchiano) in questi presidi infatti sono presenti le 4 figure necessarie al corretto funzionamento di un Gruppo di Progetto: Pool Infermieristico Domiciliare Assistente Sociale Amministrativo Medico Senza la contemporanea presenza di queste figure professionali il presidio risulterà esclusivamente un mero sportello per segretariato sociale dove periodicamente sarà possibile trovare l Assistente Sociale. Il punto minimo di accesso assistenziale risulta dunque essere il Gruppo di Progetto Ovviamente perché si abbia una corretta registrazione dei dati da parte di figure diverse saranno necessari appositi corsi di formazione da prevedere finanziati negli appositi Piani di Formazione Aziendale. 4

5 Il cittadino verrà indirizzato a seconda della patologia prevalente o esclusiva verso l Assistente Sociale o il MMG PRESA IN CARICO DAL TERRITORIO PRESA IN CARICO DA MMG: il medico di medica generale (MMG) o medico di famiglia individuerà se il bisogno del proprio assistito è SEMPLICE: prevede il solo intervento di lui stesso o di altra figura sanitaria da sola o con lui e l utente è autosufficiente COMPLESSA: prevede un intervento integrato di figure professionali sociali e sanitarie e l utente è autosufficiente PER NON AUTOSUFFICIENTI: prevede interventi semplici o complessi ma verso utenti non autosufficienti non ancora ufficialmente riconosciuti. Nei primi due casi la risposta sarà data come già ora a livello di presidio, per la terza, entro termini temporali perentori e prestabiliti verrà inviata o portata direttamente al PUA di Zona senza passare dai presidi. PRESA IN CARICO DA Assistente Sociale: Tale figura professionale sociale individuerà se il bisogno del proprio assistito è SEMPLICE: prevede il solo intervento di lui stesso o di altra figura sociale da sola o con lui e l utente è autosufficiente COMPLESSA: prevede un intervento integrato di figure professionali sociali e sanitarie e l utente è autosufficiente PER NON AUTOSUFFICIENTI: prevede interventi semplici o complessi ma verso utenti non autosufficienti non ancora ufficialmente riconosciuti. Nei primi due casi la risposta sarà data come già ora a livello di presidio, per la terza, entro termini temporali perentori e prestabiliti verrà inviata al PUA di Zona. ACCESSO E PRESA IN CARICO DALL OSPEDALE Il percorso previsto per coloro che sono dimessi dall ospedale e hanno la necessità, per età e gravità della patologia implica l attivazione di servizi appropriati e sufficientemente rapidi sul territorio che si pone in una linea di continuità assistenziale. L iter è gia stato in parte codificato da apposito accordo sperimentale con l Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana del 2004 e mutuata con le dovute differenze dalle altre Zone della USL5. CASO SPERIMENTALE DEL WEEK HOSPITAL O WEEK SURGERY 1. L utente deve essere segnalato da parte del medico di reparto al PUA tramite apposita scheda anamnestica di sintesi entro 48 ore dal ricovero dello stesso. 2. Entro 24 ore da tale comunicazione il PUA attiva i propri professionisti per verificare la situazione e cosa poter attivare 3. Se necessario il medico di reparto come già adesso attiva il fisiatra per prescrivere i necessari trattamenti o le protesi necessarie. 4. il PUA informa il MMG 5. Il PUA stabilisce in equipe con MMG e se del caso il fisiatra in base l intervento da attivare in tempi rimandando il Piano assistenziale Personalizzato, se necessario dopo la valutazione dell UVM 6. Il PUA allerta e investe gli operatori competenti territorialmente rispetto alla residenza dell assistito 7. Il PUA deve essere attrezzato con risorse proprie per gli interventi urgenza in attesa del P.I.A. dell UVM 8. l UVM prescrive il P.I.A. e il relativo contratto con la famiglia oltre ad investire del caso per ciò che gli compete il MMG (Case Manager) e l Assistente Sociale (Care Manager) 9. L UTENTE NON DEVE ESSERE DIMESSO NEI FESTIVI O PRE FESTIVI. 5

6 CASO DI DIMISSIONI ORDINARIE: Corrisponde a ciò che viene descritto precedentemente con la sola variante dei tempi previsti dai punti 1 e 2. PUNTO UNICO DI ACCESSO È la struttura zonale di gestione amministrativa e d urgenza degli utenti caratterizzati come non autosufficienti È unico in tutta la zona ed in raccordo con i MMG operanti in Pisa, i 3 Gruppi Di Progetto prima descritti e l AOUP da parte e l UVM dall altra di cui cura la corretta istruttoria dei casi prima della valutazione. Ha operatori dedicati che assicurano la corretta compilazione delle schede riguardanti le scale ICF così come stabilite dalla normativa regionale in esame. Per la le figure professionali previste sono: Assistente Sociale dedicato (part time) Medico (part time dal presidio di S. Marco) Infermiere (part time dal presidio di S. Marco) Amministrativo dedicato (part time) Il PUA nella avrà sede entro la fine del 2005 presso l ex Presidio USL di P.zza a Pisa Riportiamo di seguito la bozza di regolamento da essere ufficializzato con apposita delibera dalla Giunta della SdS : IL SISTEMA TERRITORIALE DEGLI ACCESSI (PISA CITTA ) ACCESSI E PERCORSI L applicazione della D.R. 402/2004 nella S.d.S., Valdera, A. Val di Cecina CEP CEP v.torino v.torino Gruppo di Progetto Pisa Centro Marina Marina v.garibaldi v.garibaldi Soc. Semp. San. Semp. Riglione Riglione Pisa: PRESIDI CEP, S. MARCO, VIA TORINO, VIA GARIBALDI, MARINA, RIGLIONE 6

7 IL SISTEMA TERRITORIALE DEGLI ACCESSI (PISA OVEST) ACCESSI E PERCORSI L applicazione della D.R. 402/2004 nella S.d.S., Valdera, A. Val di Cecina Vecchiano Vecchiano Gruppo di Progetto Pisa Ovest S.G.T. S.G.T. Soc. Semp. San. Semp. Pontasserchio Pontasserchio Pisa: PRESIDI S.G.T., VECCHIANO, PONTASSERCHIO IL SISTEMA TERRITORIALE DEGLI ACCESSI (PISA EST) ACCESSI E PERCORSI L applicazione della D.R. 402/2004 nella S.d.S., Valdera, A. Val di Cecina Calci Calci Caprona Caprona Navacchio Navacchio Gruppo di Progetto Pisa Est Fauglia Fauglia Soc. Semp. San. Semp. Pisa: PRESIDI NAVACCHIO, CAPRONA, CALCI, FAUGLIA 7

8 BOZZA REGOLAMENTO PUNTO UNICO DI ACCESSO (ex Delibera Giunta Regionale Toscana n.402 del 26/04/2004) 1. Il Punto Unico di Accesso () ha sede nella zona-distretto. 2. Operatori presenti nel : Amministrativo dedicato ; Assistente Sociale dedicato ; Medico di Presidio dedicato ; Infermiere dedicato 3. Gli operatori del hanno il compito di: Accogliere tutte le segnalazioni di bisogno e le richieste di intervento; Aprire una cartella assistito, che raccoglie i dati conoscitivi e le indicazioni assistenziali e terapeutiche dell assistito, consente quindi di avere un quadro completo e sempre aggiornato della situazione dell utente; Trasmettere le segnalazioni al Responsabile del Distretto il quale attiva gli interessati. 5. L assistente sociale raccoglie le richieste provenienti dal MMG di Pisa città, dall Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana (AOUP) per le dimissioni programmate, dal territorio tramite back office; successivamente predispone uno schema polare e trasmette i dati all Assistente Sociale per il territorio. 6. Il Gruppo di Progetto trattiene presso la propria struttura le richieste sociali e sanitarie semplici dei soggetti autosufficienti ed invia al le richieste inerenti i servizi sociali e sanitari semplici dei soggetti non autosufficienti. 7. Il è in collegamento con i MMG della città di Pisa, dai quali riceve le eventuali segnalazioni, e con l AOUP, nei casi di dimissioni programmate, al fine di garantire la continuità verso altre forme di assistenza. Il riceve inoltre le richieste dal territorio come back office. 8. Il trattiene presso la propria struttura le richieste inerenti ai servizi sociali e sanitari semplici degli utenti non autosufficienti ed inoltra all le richieste inerenti i bisogni complessi. Può essere definito come il Punto amministrativo di coordinamento della presa in carico. 9. Presso la struttura del ha sede l Unità di Valutazione Multidimensionale della Zona Pisana; in tal modo si facilita l invio delle richieste d intervento ricevute dal ed indirizzate all 10. Il Direttore dei Servizi Sociali dell azienda Usl 5 e il Responsabile di Distretto, di comune accordo, scelgono il Coordinatore della. 11. Il può prevedere interventi temporanei se ritenuti necessari e/o urgenti. A tal fine dispone di un proprio budget. 12. Il coadiuva l nell espetamento delle sue funzioni. 8

9 UNITA DI VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE È organo zonale multi professionale fondamentale per il corretto funzionamento dell intero sistema integrato dei servizi sociosanitari Al pari del PUA dovrà avere un coordinatore scelto di comune accordo tra il Coordinatore e il Direttore dei Servizi Sociali Azienda USL5 Avrà sede nello stesso stabile del PUA ovvero a Pisa presso l ex Presidio dio P.zza. Riportiamo di seguito il regolamento passato nel mese di novembre 2005 dalla Giunta della SdS : 1. Operatori presenti nell Unita di Valutazione Multidimensionale (d ora in avanti UVM). Invitati Permanenti: 1. Responsabile UC Assistenza Domiciliare Anziani o suo delegato 2. Responsabile UF Servizi Residenziale e Semiresidenziali o suo delegato 3. MMG curante 4. Medico di Presidio PUA Invitati Secondo Invii: INVIO DA OSPEDALE: 1. Assistente Sociale PUA o Assistente Sociale Presidio di competenza 2. Infermiere PUA 3. Specialista/i (Geriatra, TDR, Neurologo) 4. Amministrativo PUA INVIO DA MMG OPERANTE IN PISA CITTA : 1. Assistente Sociale PUA o Assistente Sociale Presidio di competenza 2. Infermiere PUA 3. Specialista/i (Geriatra, TDR, Neurologo) 4. Amministrativo PUA INVIO DA ASSISTENTE SOCIALE O MMG OPERANTE FUORI PISA CITTA : 1. Assistente Sociale Presidio di competenza 2. Caposala GdP di competenza 3. Specialista/i (Geriatra, TDR, Neurologo) Gli operatori che fanno parte del secondo gruppo (Invitati Secondo Invii) non è detto che siano contemporaneamente presenti ma solo in base alle patologie dei casi presi in esame. Le relative convocazioni sono a cura del Coordinatore del PUA e del Coordinatore dell UVM 2. L UVM avrà sede presso la stessa struttura del PUA per facilitare il passaggio delle pratiche dall uno all altro organismo. 3. Le funzioni dell UVG sono assorbite nell UVM 4. L UVM si avvale per la valutazione in via sperimentale delle schede e scale di misurazione previste dalla preposta commissione regionale per l attuazione della DGRT 402/04 con relative modifiche apportate dal gruppo di lavoro appositamente previsto dalla Direzione dei Servizi Sociali USL5. 5. La scelta del Coordinatore PUA e del Coordinatore UVM spetta di comune accordo al Direttore Servizi Sociali USL5 e al Responsabile di Distretto. 6. L UVM, con le stesse modalità comunicative previste all ultimo comma dell Art.1 convoca periodiche riunioni di ri valutazione e monitoraggio del P.A.I. alle quali saranno obbligatoriamente presenti il Medico curante (Case Manager) e l Assistente Sociale (Care Manager) del soggetto in carico. La 9

10 cadenza di tali ri valutazioni è decisa dallo stesso UVM. Da tali sessioni di ri valutazione può scaturire un nuovo PAI modificativo del primo che seguirà lo stesso iter organizzativo e temporale del precedente. 7. L UVA è parte integrante del lavoro di equipe dell UVM produttivo il P.A.I. tramite la figura del Neurologo. E inoltre punto di invio dei casi da esaminare tramite UVM al pari degli altri casi elencati nell Art.1. L UVM può richiedere all UVA per il tramite del neurologo presente alle riunioni una analisi specialistica del caso per avere ulteriori elementi di valutazione. 8. L invio del caso all UVM rende prioritaria l attivazione dei servizi e fa sorgere in capo all utente un diritto all esigibilità della assistenza che si sostanzia nell intervento temporaneo eventualmente previsto dal PUA e dall attivazione del P.A.I. in via prioritaria nel più breve tempo possibile anche in base alle dotazioni finanziarie degli uffici. 9. I P.A.I. licenziati dall UVM devono essere finanziariamente sostenibili. Per questo motivo i dirigenti responsabili di budget presenti nell UVM potranno concordare percorsi assistenziali integrati tra i vari servizi sociosanitari volti a dare risposte più appropriate possibili in tempi relativamente brevi evitando liste di attesa. 10. La SdS e la USL5 si impegnano a dotare il PUA e gli altri due Gruppi di Progetto di un budget prefissato per gli interventi temporanei ritenuti necessari e/o urgenti. 11. L UVM nel licenziare il PAI individua anche il relativo Case Manager (responsabile della presa in carico) nella figura del medico curante e il Care Manager (responsabile dei processi di cura) nella figura dell Assistente Sociale di riferimento. 12. L UVM demanda al Care Manager o al Case Manager o agli operatori del Gruppo di Progetto competente territorialmente la approvazione del PAI tramite sottoscrizione di apposito contratto recante sintesi degli interventi e dei tempi del PAI, il consenso informato e gli eventuali interventi di care giver familiare. 13. L UVM si avvale per l espletamento delle proprie funzioni e per l istruttoria del momento valutativo dell organizzazione e delle professionalità del PUA 10

11 IL PARTICOLARE PERCORSO ASSISTENZIALE PER I RESIDENZIALIZZATI (MODULI PER NON AUTOSUFFICIENTI) A2.4 Servizi Residenziali Promozione di raccordi stabili e formalizzati tra il sistema residenziale e il territorio. LE SCHEDE DI VALUTAZIONE NELLA SDS ZONA PISANA A 2.3 Servizi Intermedi Sistema delle strutture intermedie diversificate per livello assistenziale. LA RETE INFORMATICA DEDICATA SOCIALE E SANITARIA Sviluppo dei sistemi informativi Programma LE CURE DOMICILIARI DI PROSSIMITA (CDP) GLI INTERVENTI DI EMERGENZA E VERSO LA FRAGILITA DELL ANZIANO A 2.2 Servizi Domiciliari Promozione dell accessibilità al sistema dei servizi e delle opportunità per la popolazione anziana. LE STRUTTURE DI DEGENZA TEMPORANEA: HOSPICE E OSPEDALE DI COMUNITA Vedi programma Ca.Ri.Na. 11

A2.4 Servizi Residenziali

A2.4 Servizi Residenziali A.4 Servizi Residenziali Promozione di raccordi stabili e formalizzati tra il sistema residenziale e il territorio. Questo obiettivo di sistema si centra sulla necessità di lavorare sull appropriatezza

Dettagli

Linee guida sul funzionamento del Punto Unico di Accesso nel processo delle Cure Domiciliari Integrate e nei percorsi socio-sanitari

Linee guida sul funzionamento del Punto Unico di Accesso nel processo delle Cure Domiciliari Integrate e nei percorsi socio-sanitari Allegato alla Delib.G.R. n. 15/24 del 13.4.2010 Linee guida sul funzionamento del Punto Unico di Accesso nel processo delle Cure Domiciliari Integrate e nei percorsi socio-sanitari sanitari Il Punto Unico

Dettagli

è uno strumento per mettere a sistema il PUA distrettuale territoriale?

è uno strumento per mettere a sistema il PUA distrettuale territoriale? IL MANDATO DEL DISTRETTO E GLI STRUMENTI PROGRAMMATORI E GESTIONALI LA CENTRALE OPERATIVA TERRITORIALE è uno strumento per mettere a sistema il PUA distrettuale territoriale? il 2 agosto 2013 l Azienda

Dettagli

Gli orientamenti della Regione Sardegna sui sistemi di valutazione e classificazione dell anziano e del disabile

Gli orientamenti della Regione Sardegna sui sistemi di valutazione e classificazione dell anziano e del disabile Dai sistemi di valutazione e classificazione un modello per la governance Gli orientamenti della Regione Sardegna sui sistemi di valutazione e classificazione dell anziano e del disabile Cagliari, 26 ottobre

Dettagli

SOCIETA DELLA SALUTE DELLA VALDERA Pontedera - Provincia di Pisa ORIGINALE VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA

SOCIETA DELLA SALUTE DELLA VALDERA Pontedera - Provincia di Pisa ORIGINALE VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA SOCIETA DELLA SALUTE DELLA VALDERA Pontedera - Provincia di Pisa ORIGINALE VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA Delibera Numero 35 del 23/12/2005 OGGETTO : APPROVAZIONE LINEE GUIDA PER IL REGOLAMENTO

Dettagli

La presa in carico della persona con demenza in Toscana

La presa in carico della persona con demenza in Toscana Progetto Ministeriale Il ChronicCare Care Model, il Punto Unico di Accesso e il Team Aziendale degli specialisti (attuali UVA) per la presa in carico della persona con demenza Giornata di studio sulle

Dettagli

La Rete dei Servizi. Coordinatore Infermieristico dr.ssa Adriana Mazzocchetti RSA Città Sant Angelo AUSL PESCARA

La Rete dei Servizi. Coordinatore Infermieristico dr.ssa Adriana Mazzocchetti RSA Città Sant Angelo AUSL PESCARA La Rete dei Servizi Coordinatore Infermieristico dr.ssa Adriana Mazzocchetti RSA Città Sant Angelo AUSL PESCARA Residenze Sanitarie Assistenziali La RSA è una struttura extraospedaliera finalizzata a fornire

Dettagli

Redazione a cura della Commissione Tecnica Interaziendale Dimissioni Protette

Redazione a cura della Commissione Tecnica Interaziendale Dimissioni Protette PERCORSO CONDIVISO PER GARANTIRE LA CONTINUITA ASSISTENZIALE TRA OSPEDALE E TERRITORIO DEL PAZIENTE RICOVERATO (dimissioni protette) ELABORATO E CONDIVISO DA: ASL Provincia di Monza e Brianza A.O SAN GERARDO

Dettagli

WORKSHOP. Assistenti familiari, lavoro di cura e welfare locale. mercoledì 3 Novembre. Patrizio Nocentini Regione Toscana

WORKSHOP. Assistenti familiari, lavoro di cura e welfare locale. mercoledì 3 Novembre. Patrizio Nocentini Regione Toscana WORKSHOP mercoledì 3 Novembre Assistenti familiari, lavoro di cura e welfare locale Patrizio Nocentini Regione Toscana IL SISTEMA pubblico dei servizi sociosanitari integrati nell Area della NON AUTOSUFFICIENZA

Dettagli

Allegato A al Decreto n. 15 del 01 marzo 2016 pag. 1/3

Allegato A al Decreto n. 15 del 01 marzo 2016 pag. 1/3 giunta regionale Allegato A al Decreto n. 15 del 01 marzo 2016 pag. 1/3 SOMMINISTRAZIONE PER INFUSIONE A DOMICILIO DI FARMACI AD ALTO COSTO PER PERSONE AFFETTE DA MALATTIA RARA (Documento approvato nella

Dettagli

III CONGRESSO. Novità normative e rapporti con i professionisti sanitari Roma, giugno 2016

III CONGRESSO. Novità normative e rapporti con i professionisti sanitari Roma, giugno 2016 III CONGRESSO Novità normative e rapporti con i professionisti sanitari Roma, 17 18 giugno 2016 Il nuovo Sistema Informativo dell'assistenza Territoriale. Pregi e difetti. (A. Francescato) Il distretto:

Dettagli

1. Strumenti per la costituzione dell'ufficio

1. Strumenti per la costituzione dell'ufficio Programma regionale finalizzato "Promozione e sviluppo nuovi Uffici di piano" DGR 1791/2006, punto 3.2.2 e DGR 1004/2007. Scheda per la presentazione del progetto distrettuale COMUNE DI MODENA E DISTRETTO

Dettagli

U.C.C.P. San Giorgio del Sannio: presentazione primi dati di attività

U.C.C.P. San Giorgio del Sannio: presentazione primi dati di attività Emergenza cronicità in Campania: nuovi modelli organizzativi AFT e UCCP U.C.C.P. San Giorgio del Sannio: presentazione primi dati di attività Dott. Alessandro Cataffo Resp.le UOC Assistenza Sanitaria Distretto

Dettagli

I luoghi dell integrazione: PUA e UVM

I luoghi dell integrazione: PUA e UVM SEMINARIO L integrazione sociosanitaria e il Punto Unico di Accesso. Strumenti per la presa in carico delle persone fragili e non autosufficienti 8 maggio 2012 I luoghi dell integrazione: PUA e UVM Paola

Dettagli

Il welfare è di casa Incontri di presentazione e ascolto sul decreto Case della Salute e proposta di legge regionale sui servizi sociali

Il welfare è di casa Incontri di presentazione e ascolto sul decreto Case della Salute e proposta di legge regionale sui servizi sociali Il welfare è di casa Incontri di presentazione e ascolto sul decreto Case della Salute e proposta di legge regionale sui servizi sociali CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO Teresa Petrangolini 23 giugno 2014

Dettagli

PLUS IGLESIAS PUNTO UNICO D ACCESSO

PLUS IGLESIAS PUNTO UNICO D ACCESSO \ PLUS IGLESIAS Provincia di Carbonia/Iglesias Azienda Sanitaria Locale n. 7 Comuni di : Iglesias, Musei, Villamassargia, Domusnovas, Gonnesa, Fluminimaggiore, Buggerru. REGOLAMENTO SERVIZIO DISTRETTUALE

Dettagli

Le Cure Palliative erogate in Rete

Le Cure Palliative erogate in Rete Le Cure Palliative erogate in Rete La normativa nazionale e regionale Codigoro - 29 settembre 2012 Mauro Manfredini Focus sulla Rete No Terapia del dolore No Cure Palliative Pediatriche LEGGE n. 39 26

Dettagli

Impegni 2014 Integrazione Ospedale-territorio dimissione protetta Accoglienza e Comunicazione in Pronto Soccorso Formazione con il volontariato

Impegni 2014 Integrazione Ospedale-territorio dimissione protetta Accoglienza e Comunicazione in Pronto Soccorso Formazione con il volontariato Integrazione Ospedale Territorio: La Centrale Operativa Territoriale (C.O.T.) e le attività di integrazione tra la struttura ospedaliera e le strutture per anziani. Dott. Ubaldo Scardellato www.ulss.tv.it

Dettagli

REGOLAMENTO DELL UNITA DI VALUTAZIONE MULTIDISCIPLINARE (UVM) Società della Salute / Zona Distretto di Firenze

REGOLAMENTO DELL UNITA DI VALUTAZIONE MULTIDISCIPLINARE (UVM) Società della Salute / Zona Distretto di Firenze Allegato A) REGOLAMENTO DELL UNITA DI VALUTAZIONE MULTIDISCIPLINARE (UVM) Società della Salute / Zona Distretto di Firenze DEFINIZIONE E COMPETENZE L UVM è un articolazione operativa della zona-distretto,

Dettagli

La continuità assistenziale fra ospedale e territorio. Modena 21 settembre 2006

La continuità assistenziale fra ospedale e territorio. Modena 21 settembre 2006 La continuità assistenziale fra ospedale e territorio Modena 21 settembre 2006 Continuità assistenziale definizioni continuità della cura coordinazione della cura piano di dimissione case management integrazione

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA PRESA IN CARICO (delle persone con disabilità da 0 a 65 anni e delle loro famiglie)

REGOLAMENTO DELLA PRESA IN CARICO (delle persone con disabilità da 0 a 65 anni e delle loro famiglie) REGOLAMENTO DELLA PRESA IN CARICO (delle persone con disabilità da 0 a 65 anni e delle loro famiglie) FASE 1 Accoglimento della domanda a. Accoglimento della domanda da parte del Distretto Socio Sanitario

Dettagli

Relatore: Dott.ssa Piera Sau Napoli 19-21 Maggio 2016 XIV Congresso Nazionale CARD ITALIA

Relatore: Dott.ssa Piera Sau Napoli 19-21 Maggio 2016 XIV Congresso Nazionale CARD ITALIA Procedura di dimissione ed ammissione protetta e continuità delle cure a domicilio. Asl n.2 di Olbia Relatore: Dott.ssa Piera Sau Napoli 19-21 Maggio 2016 XIV Congresso Nazionale CARD ITALIA La dimissione

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI A.D.I. Anno 2016

CARTA DEI SERVIZI A.D.I. Anno 2016 CARTA DEI SERVIZI A.D.I. Anno 2016 A.D.I. Assistenza Domiciliare Integrata L'ADI è un modello di cura domiciliare caratterizzata dall'azione integrata e coordinata di operatori sanitari e sociali a domicilio,

Dettagli

9 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidenze e innovazioni per la Sostenibilità della Sanità Pubblica

9 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidenze e innovazioni per la Sostenibilità della Sanità Pubblica 9 a Conferenza Nazionale GIMBE Evidenze e innovazioni per la Sostenibilità della Sanità Pubblica Bologna, 14 marzo 2014 L'Agenzia di Continuità Ospedale- Territorio: un progetto provinciale per la presa

Dettagli

UNITÁ OPERATIVE DI GERIATRIA DIPARTIMENTO MEDICO

UNITÁ OPERATIVE DI GERIATRIA DIPARTIMENTO MEDICO UNITÁ OPERATIVE DI GERIATRIA DIPARTIMENTO MEDICO 1/10 Attività L attività delle unità operative di Geriatria dell Azienda USL di Bologna è diretta a garantire la cura della persona anziana nelle diverse

Dettagli

IL PUA: PERNO DELLA INTEGRAZIONE SOCIO SANITARIA

IL PUA: PERNO DELLA INTEGRAZIONE SOCIO SANITARIA IL PUA: PERNO DELLA INTEGRAZIONE SOCIO SANITARIA Dottoressa Paola Ciani Conferenza dei Servizi 30 Novembre 1 Dicembre 2015 Bracciano IL PUA NASCE CON DELIBERA DI GIUNTA REGIONALE N. 315 DEL 08-07-2011.

Dettagli

OSPEDALIZZAZIONE DOMICIALIARE: PERCORSO AGEVOLATO E PROTETTO AI SERVIZI OSPEDALIERI PER PAZIENTI SEGUITI A DOMICILIO OSPEDALIZZAZIONE DOMICILIARE:

OSPEDALIZZAZIONE DOMICIALIARE: PERCORSO AGEVOLATO E PROTETTO AI SERVIZI OSPEDALIERI PER PAZIENTI SEGUITI A DOMICILIO OSPEDALIZZAZIONE DOMICILIARE: Pagina 1 di 7 OSPEDALIZZAZIONE DOMICILIARE: REV. DATA Redatto da: Emesso da: Approvato da: 0 28.10.2011 Gruppo interdisciplinare aziendale Staff Direzione Sanitaria Direttore Sanitario Firma Firma Pagina

Dettagli

11 novembre 2013 QUALITA DI VITA NELLA MALATTIA IN FASE TERMINALE

11 novembre 2013 QUALITA DI VITA NELLA MALATTIA IN FASE TERMINALE 11 novembre 2013 QUALITA DI VITA NELLA MALATTIA IN FASE TERMINALE La legge 38 del 2010 La rete delle cure palliative Il CeAD Il Dipartimento Interaziendale di Cure Palliative LEGGE 38 DEL 15 MARZO 2010

Dettagli

ALLEGATOA alla Dgr n del 28 dicembre 2007 pag. 1/5

ALLEGATOA alla Dgr n del 28 dicembre 2007 pag. 1/5 giunta regionale 8^ legislatura ALLEGATOA alla Dgr n. 4588 del 28 dicembre 2007 pag. 1/5 Linee di indirizzo per la definizione delle attività dell Unità di Valutazione Multidimensionale Distrettuale (U.V.M.D)

Dettagli

PIANO ATTUATIVO LOCALE

PIANO ATTUATIVO LOCALE REGIONE LAZIO AZIENDA UNITÀ SANITARIA LOCALE RIETI PIANO ATTUATIVO LOCALE 2008-2010 Allegato n 5 Percorsi organizzativi : 1. Punto Unico di accesso 2. Continuità dell Assistenza Direttori Distrettuali

Dettagli

Centro Salute Mentale

Centro Salute Mentale SERVIZIO PSICHIATRICO MIRANO Direttore: Dr.ssa Anna Urbani Centro Salute Mentale MIRANO Via Miranese, 18-30035 Mirano (VE) tel. 041 5795519 fax 041 5795539 Fax segreteria: 041-5795501 BENVENUTI NEL NOSTRO

Dettagli

FORMAZIONE DEL CASE-MANAGER

FORMAZIONE DEL CASE-MANAGER R e g i o n e P u g l i a O r g a n i s m o R e g i o n a l e p e r l a F o r m a z i o n e i n S a n i t à FORMAZIONE DEL CASE-MANAGER 1 PROGETTO / EVENTO FORMATIVO COPIA DRAFT PROGETTO IN VIA DI IMPLEMENTAZIONE

Dettagli

UNITÀ OPERATIVA MEDICINA D URGENZA

UNITÀ OPERATIVA MEDICINA D URGENZA UNITÀ OPERATIVA MEDICINA D URGENZA Dipartimento Emergenza 1/9 Attività L unità operativa Medicina Urgenza fornisce assistenza a persone ricoverate con problemi di salute acuti e urgenti, in continuità

Dettagli

L ASSISTENTE SOCIALE PROFESSIONISTA NELLO SCENARIO DELLE STRUTTURE DI TIPO RESIDENZIALE E SEMIRESIDENZIALE PER ANZIANI

L ASSISTENTE SOCIALE PROFESSIONISTA NELLO SCENARIO DELLE STRUTTURE DI TIPO RESIDENZIALE E SEMIRESIDENZIALE PER ANZIANI L ASSISTENTE SOCIALE PROFESSIONISTA NELLO SCENARIO DELLE STRUTTURE DI TIPO RESIDENZIALE E SEMIRESIDENZIALE PER ANZIANI a cura di Annalisa Fidaleo, assistente sociale In base alla legge LEGGE REGIONALE

Dettagli

ai sensi dell art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del Reg. Applicativo dell Accordo Stato-Regione del 5 novembre 2009,

ai sensi dell art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del Reg. Applicativo dell Accordo Stato-Regione del 5 novembre 2009, Il sottoscritto STOCCO SABRINA ai sensi dell art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del Reg. Applicativo dell Accordo Stato-Regione del 5 novembre 2009, dichiara X che negli ultimi due anni NON ha

Dettagli

Regione Toscana. I percorsi di presa in carico della persona non autosufficiente. Legge Regionale n. 66 del 18 dicembre 2008

Regione Toscana. I percorsi di presa in carico della persona non autosufficiente. Legge Regionale n. 66 del 18 dicembre 2008 Regione Toscana. I percorsi di presa in carico della persona non autosufficiente. Legge Regionale n. 66 del 18 dicembre 2008 DG Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale Settore Residenzialità Territoriale,

Dettagli

L UNITÀ DI VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE A GARANZIA DELLA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE NELLA PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE NEI PERCORSI DI CURA

L UNITÀ DI VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE A GARANZIA DELLA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE NELLA PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE NEI PERCORSI DI CURA L UNITÀ DI VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE A GARANZIA DELLA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE NELLA PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE NEI PERCORSI DI CURA Reggio Emilia 11-12 Dicembre 2008 L Azienda USL di Forlì a partire

Dettagli

Il Case Management in Psichiatria e in Riabilitazione

Il Case Management in Psichiatria e in Riabilitazione Il Case Management in Psichiatria e in Riabilitazione 06/12/07 Mario Paganessi e Angela Daniela Stabilini 1 Definizione Il Case Management è un metodo di gestione integrato per il quale viene assegnata

Dettagli

L integrazione Professionale per l assistenza a domicilio: Infermieri e Fisioterapisti a confronto. Paola Raimondi Mercury Longhi

L integrazione Professionale per l assistenza a domicilio: Infermieri e Fisioterapisti a confronto. Paola Raimondi Mercury Longhi L integrazione Professionale per l assistenza a domicilio: Infermieri e Fisioterapisti a confronto Paola Raimondi Mercury Longhi Il contesto ASL di Bologna 6 Distretti 9 Ospedali Popolazione: 836.697 Territorio

Dettagli

7. Descrizione delle attività e delle prestazioni erogate dal servizio

7. Descrizione delle attività e delle prestazioni erogate dal servizio SEGRETARIATO SOCIALE E P.U.A. PUNTO UNICO DI ACCESSO INTEGRATO 2. Progetto già avviato Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Multiarea 5. Macrotipologia

Dettagli

Centrale Operativa Territoriale: supervisione, monitoraggio e supporto del percorso Ospedale Territorio per i pazienti fragili

Centrale Operativa Territoriale: supervisione, monitoraggio e supporto del percorso Ospedale Territorio per i pazienti fragili Accredited - Agréé CONVEGNO CARD TRIVENETO L Autonomia professionale, la Responsabilità e l Innovazione San Bonifacio 7 ottobre 2016 Centrale Operativa Territoriale: supervisione, monitoraggio e supporto

Dettagli

Le politiche regionali per l adattamento domestico delle persone anziane e con disabilità

Le politiche regionali per l adattamento domestico delle persone anziane e con disabilità Le politiche regionali per l adattamento domestico delle persone anziane e con disabilità Barbara Schiavon Servizio Governo dell'integrazione socio sanitaria e delle politiche per la non autosufficienza

Dettagli

DISTRETTO 1 ASL LATINA Programmazione Piano di Zona

DISTRETTO 1 ASL LATINA Programmazione Piano di Zona DISTRETTO 1 ASL LATINA Programmazione Piano di Zona 2012 2014 Tavoli Tematici Cisterna di Latina, Palazzo Comunale Casa della Pace, 19 luglio 2013 Servizi Distrettuali attivi Segretariato Sociale PUA Pronto

Dettagli

PORTA UNITARIA DI ACCESSO FUNZIONI E OBIETTIVI

PORTA UNITARIA DI ACCESSO FUNZIONI E OBIETTIVI DISCIPLINARE DEI RAPPORTI TRA IL COMUNE DI BARLETTA E L AUSL BA/2 DISTRETTO SOCIO-SANITARIO N.1 PER L ASSETTO ORGANIZZATIVO DELLA PORTA UNITARIA D ACCESSO Il Piano Sanitario Nazionale 2003-2005 e il Piano

Dettagli

La Continuità Assistenziale nelle Cure Palliative

La Continuità Assistenziale nelle Cure Palliative Guia Castagnini Cure palliative e Terapia del Dolore La Continuità Assistenziale nelle Cure Palliative Regione Lombardia Modello di Ospedalizzazione Domiciliare DGR VIII/6410 del 27 /12/2008 DGR VIII/7180

Dettagli

PROVINCIA RELIGIOSA SAN PIETRO ORDINE OSPEDALIERO SAN GIOVANNI DI DIO PROCEDURE LAVORO DI EQUIPE NEL PROGETTO RIABILITATIVO EX. ART.

PROVINCIA RELIGIOSA SAN PIETRO ORDINE OSPEDALIERO SAN GIOVANNI DI DIO PROCEDURE LAVORO DI EQUIPE NEL PROGETTO RIABILITATIVO EX. ART. PROVINCIA RELIGIOSA SAN PIETRO ORDINE OSPEDALIERO SAN GIOVANNI DI DIO PROCEDURE LAVORO DI EQUIPE NEL PROGETTO RIABILITATIVO EX. ART. 26 VALUTAZIONI DI IDONEITA AL RICOVERO VALUTAZIONI INERENTI IL PERCORSO

Dettagli

AMBITO DISTRETTUALE DI ARCISATE

AMBITO DISTRETTUALE DI ARCISATE PIANO PER LE NON AUTOSUFFICIENZE ANNO 2013 Premessa La Regione Lombardia con la DGR116/2013 determinazioni in ordine all istituzione del fondo regionale a sostegno della famiglie e dei suoi componenti

Dettagli

GUARDANDO AL NEFROPATICO ASSISTENZA INFERMIERISTICA SUL TERRITORIO

GUARDANDO AL NEFROPATICO ASSISTENZA INFERMIERISTICA SUL TERRITORIO GUARDANDO AL NEFROPATICO ASSISTENZA INFERMIERISTICA SUL TERRITORIO BRESCIA 17/18 Marzo 2016 Edda Porteri Coord. Inf. ASST Spedali Civili Il percorso del paziente non termina al momento della dimissione

Dettagli

Tra ospedale e territorio: ruolo delle cure intermedie

Tra ospedale e territorio: ruolo delle cure intermedie Percorsi di salute: nelle cure primarie, tra territorio e ospedale. Integrazione, sostenibilità e PDTA territoriali Tra ospedale e territorio: ruolo delle cure intermedie dott. Fortunato Rao Azienda ULSS

Dettagli

Telemonitoraggio nei pazienti postacuti Il progetto dell ASL Monza e Brianza per potenziare l assistenza dei pazienti a domicilio

Telemonitoraggio nei pazienti postacuti Il progetto dell ASL Monza e Brianza per potenziare l assistenza dei pazienti a domicilio MOTORE SANITA TECH: "Telemedicina. Salute in rete o buoni propositi Milano 2 marzo 2015 Telemonitoraggio nei pazienti postacuti Il progetto dell ASL Monza e Brianza per potenziare l assistenza dei pazienti

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE E DIPENDENZE (D.S.M.D.) DELL AZIENDA USL 12 di Viareggio della REGIONE TOSCANA

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE E DIPENDENZE (D.S.M.D.) DELL AZIENDA USL 12 di Viareggio della REGIONE TOSCANA REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE E DIPENDENZE (D.S.M.D.) DELL AZIENDA USL 12 di Viareggio della REGIONE TOSCANA Art. 1 - Finalità del Regolamento Il presente regolamento ha lo

Dettagli

La casa della salute: Il centro del sistema delle cure territoriali

La casa della salute: Il centro del sistema delle cure territoriali La casa della salute: Il centro del sistema delle cure territoriali Il modello della Regione Emilia Romagna e la sperimentazione dell Azienda Sanitaria di Ferrara M.Chiara Tassinari VIII Congresso Nazionale

Dettagli

a Medicina Generale come Sistema.

a Medicina Generale come Sistema. a Medicina Generale come Sistema. Dall associazione come organizzazione all integrazione come sistema di relazioni DOTT. ROBERTO VENESIA Segretario Regionale della Federazione Italiana Medici di Medicina

Dettagli

ASL PROVINCIA DI VARESE UNA VISIONE DI SISTEMA SULL INTEGRAZIONE SOCIO- SANITARIA NELLA NOSTRA PROVINCIA. 29 giugno 2011

ASL PROVINCIA DI VARESE UNA VISIONE DI SISTEMA SULL INTEGRAZIONE SOCIO- SANITARIA NELLA NOSTRA PROVINCIA. 29 giugno 2011 ASL PROVINCIA DI VARESE 29 giugno 2011 UNA VISIONE DI SISTEMA SULL INTEGRAZIONE SOCIO- SANITARIA NELLA NOSTRA PROVINCIA 1 PRINCIPALI PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI RELATIVI ALL INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA

Dettagli

IL PERCORSO ORTOGERIATRICO

IL PERCORSO ORTOGERIATRICO Direzione Infermieristica e Tecnica IL PERCORSO ORTOGERIATRICO Bologna, 26 novembre 2010 Sandra Nocciolini Coordinatore Infermieristico U.O. Ortopedia Traumatologia LA FRATTURA DI FEMORE IN ETA SUPERIORE

Dettagli

Accoglienza Medica Avanzata per i Disabili

Accoglienza Medica Avanzata per i Disabili PROGETTO DAMA Accoglienza Medica Avanzata per i Disabili Maria Cristina Cocchi DISTRETTO PIANURA EST 1 Premessa Il Progetto DAMA è un modello assistenziale 'intorno' al disabile grave ed è un modello di

Dettagli

PROGETTO INTERAZIENDALE PER LA GESTIONE DELLA PATOLOGIA UROLOGICA NELL AREA DEL NORD SARDEGNA

PROGETTO INTERAZIENDALE PER LA GESTIONE DELLA PATOLOGIA UROLOGICA NELL AREA DEL NORD SARDEGNA PROGETTO INTERAZIENDALE PER LA GESTIONE DELLA PATOLOGIA UROLOGICA NELL AREA DEL NORD SARDEGNA (AOU SASSARI & ASL OLBIA) Avvio fase Sperimentale A cura di: AOU SS ASL 2 OLBIA (BOZZA) Febbraio 2016 1 Premessa:

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 82 DEL REGIONE TOSCANA. Accreditamento delle strutture e dei servizi alla persona del sistema sociale integrato.

LEGGE REGIONALE N. 82 DEL REGIONE TOSCANA. Accreditamento delle strutture e dei servizi alla persona del sistema sociale integrato. LEGGE REGIONALE N. 82 DEL 28-12-2009 REGIONE TOSCANA Accreditamento delle strutture e dei servizi alla persona del sistema sociale integrato. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA N. 56 del

Dettagli

Il Progetto SCAP. XIV Congresso Nazionale CARD Italia "Aderenza alle terapie ed appropriatezza organizzativa nel Distretto"

Il Progetto SCAP. XIV Congresso Nazionale CARD Italia Aderenza alle terapie ed appropriatezza organizzativa nel Distretto XIV Congresso Nazionale CARD Italia "Aderenza alle terapie ed appropriatezza organizzativa nel Distretto" Il Progetto SCAP Napoli, 19-21 maggio 2016 dr. Aldo LEO Direttore Distretto Socio Sanitario Trani-Bisceglie

Dettagli

Praticare l integrazione tra le Aziende: suggestioni da un esperienza in corso

Praticare l integrazione tra le Aziende: suggestioni da un esperienza in corso LA SANITÀ TERRITORIALE ED I SUOI SVILUPPI MEDICINA DI COMUNITÀ E AFT CONFRONTO E INTEGRAZIONE Praticare l integrazione tra le Aziende: suggestioni da un esperienza in corso Dr.ssa Simona Dei Siena, 25

Dettagli

ALLEGATO 2 La mappatura dei processi e/o procedimenti e la valutazione dei rischi

ALLEGATO 2 La mappatura dei processi e/o procedimenti e la valutazione dei rischi ALLEGATO 2 La mappatura dei processi e/o procedimenti e la valutazione dei rischi Dipartimento Struttura 1 Acquisizione delle segnalazione del bisogno per la valutazione o la rivalutazione non autosufficienza.

Dettagli

LO SVILUPPO DELLA CASA DELLA SALUTE: IL LAVORO IN TEAM

LO SVILUPPO DELLA CASA DELLA SALUTE: IL LAVORO IN TEAM LO SVILUPPO DELLA CASA DELLA SALUTE: IL LAVORO IN TEAM Chiara Benvenuti - Cristina Rossi - Elisa Mazzini Dipartimento Cure Primarie ASL Ferrara 10 Aprile 2013 2 PREMESSA L insufficiente coerenza e coordinamento

Dettagli

SERVIZIO TOSSICODIPENDENZE

SERVIZIO TOSSICODIPENDENZE SERVIZIO TOSSICODIPENDENZE Dipartimento salute mentale e dipendenze patologiche 1/6 Premessa Il Dipartimento salute mentale e dipendenze patologiche è la struttura aziendale che ha come finalità la promozione

Dettagli

Osservazioni al testo Rete territoriale. I principi per la definizione degli assetti organizzativi delle ASL - 7 aprile 2015

Osservazioni al testo Rete territoriale. I principi per la definizione degli assetti organizzativi delle ASL - 7 aprile 2015 Ai fini di dare i riscontri utili per lo sviluppo del nostro SSR procediamo nell'analisi del documento identificando, sulla base delle ipotesi da noi formulate, quali proposte possono essere d'interesse

Dettagli

PIANO DI ZONA Annualità 2012 ASSISTENZA DOMICILIARE INDIRETTA

PIANO DI ZONA Annualità 2012 ASSISTENZA DOMICILIARE INDIRETTA PIANO DI ZONA 2012-2014 Annualità 2012 ASSISTENZA DOMICILIARE INDIRETTA 1. Titolo del progetto Assistenza domiciliare indiretta. 2. Nuovo progetto - No 3. Progetto già avviato - Sì 4. Se il progetto dà

Dettagli

UNITÁ ASSISTENZIALE POST ACUTI DIPARTIMENTO MEDICO

UNITÁ ASSISTENZIALE POST ACUTI DIPARTIMENTO MEDICO UNITÁ ASSISTENZIALE POST ACUTI DIPARTIMENTO MEDICO 1/9 Premessa Il Dipartimento Medico ha il compito di garantire l erogazione di prestazioni sanitarie e assistenziali di base e di alta complessità diagnostico-terapeutica

Dettagli

Ospedale Ca Foncello di Treviso. Chirurgia Vascolare. Guida ai Servizi

Ospedale Ca Foncello di Treviso. Chirurgia Vascolare. Guida ai Servizi Ospedale Ca Foncello di Treviso Chirurgia Vascolare Guida ai Servizi ASSISTENZA Gentile utente, nel nostro reparto sarà seguito da personale medico, infermieristico, di supporto e dalla caposala. Gli

Dettagli

Azienda Sanitaria delle Zone: Senese, Alta Val d'elsa, Val di Chiana, Amiata Senese

Azienda Sanitaria delle Zone: Senese, Alta Val d'elsa, Val di Chiana, Amiata Senese Azienda Sanitaria delle Zone: Senese, Alta Val d'elsa, Val di Chiana, Amiata Senese Zona Valdichiana Senese Sede : Via Provinciale, 5 53040 GRACCIANO Unita Funzionale SEGRETARIATO SOCIALE REGOLAMENTO PROGETTO

Dettagli

Aspetti sull organizzazione Distrettuale futura in Piemonte. Ragnar Gullstrand IRES

Aspetti sull organizzazione Distrettuale futura in Piemonte. Ragnar Gullstrand IRES Aspetti sull organizzazione Distrettuale futura in Piemonte Ragnar Gullstrand IRES La leggenda dell Araba Fenice E bellissima, tutti la conoscono ma nessuno l ha mai vista. 2 Equità (giornate di degenza

Dettagli

PROCEDURA PER L'ACCESSO E LA PRESA IN CARICO DELL UTENTE IN ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA. Allegato A

PROCEDURA PER L'ACCESSO E LA PRESA IN CARICO DELL UTENTE IN ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA. Allegato A PROCEDURA PER L'ACCESSO E LA PRESA IN CARICO DELL UTENTE IN ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA Allegato A Redatto a cura dell'ats Brescia Direzione Sociosanitaria Dipartimento PIPSS Attraverso il Servizio

Dettagli

La programmazione delle Case della Salute nel Distretto Sud Est

La programmazione delle Case della Salute nel Distretto Sud Est La programmazione delle Case della Salute nel Distretto Sud Est Rossella Emanuele Dipartimento Cure Primarie Distretto Sud Est Modena 26 Gennaio 2013 La mappa delle case della salute del Distretto Sud

Dettagli

Modelli e risultati nello sviluppo dei servizi territoriali

Modelli e risultati nello sviluppo dei servizi territoriali Convegno Regionale Modelli e risultati nello sviluppo dei servizi territoriali L esperienza delle Case della Salute di Arezzo Branka Vujovic Direttore Sanitario ASL 8 Arezzo dalla sperimentazione.a modello

Dettagli

INFORMAZIONE & INNOVAZIONE

INFORMAZIONE & INNOVAZIONE LA RETE DEI SERVIZI DOMICILIARI AGLI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI INFORMAZIONE & INNOVAZIONE 18 maggio 2013 Zola Predosa PRENDIAMOCI CURA DEI NOSTRI ANZIANI 1 SPORTELLO SOCIALE Lo Sportello sociale costituisce

Dettagli

Progetto di implementazione del CASE MANAGEMENT presso il Dipartimento Medico dell AOU-FE

Progetto di implementazione del CASE MANAGEMENT presso il Dipartimento Medico dell AOU-FE Progetto di implementazione del CASE MANAGEMENT presso il Dipartimento Medico dell AOU-FE L infermiere Case Manager (ICM) E una figura chiave per la presa in carico dei pazienti cronici/fragili che agisce

Dettagli

Piano di prevenzione degli effetti del caldo sulla salute Anno Individuazione dei soggetti fragili da inserire nel percorso di monitoraggio

Piano di prevenzione degli effetti del caldo sulla salute Anno Individuazione dei soggetti fragili da inserire nel percorso di monitoraggio Piano di prevenzione degli effetti del caldo sulla salute Anno 2014 1. Individuazione dei soggetti fragili da inserire nel percorso di monitoraggio CRITERI DI INCLUSIONE 1) età tra 0 1 anno e > 64 anni

Dettagli

REGIONE CAMPANIA AZIENDA SANITARIA LOCALE CASERTA PROCEDURA EROGAZIONE VISITE DOMICILIARI IN RIABILITAZIONE

REGIONE CAMPANIA AZIENDA SANITARIA LOCALE CASERTA PROCEDURA EROGAZIONE VISITE DOMICILIARI IN RIABILITAZIONE REGIONE CAMPANIA AZIENDA SANITARIA LOCALE CASERTA PROCEDURA EROGAZIONE VISITE DOMICILIARI IN RIABILITAZIONE 1 INDICE 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE... 3 2.DESTINATARI... 3 3. RIFERIMENTI NORMATIVI...

Dettagli

ZONA SOCIOSANITARIA CASENTINO. Regolamento di accesso ai servizi socio-assistenziali e socio-sanitari integrati per le persone non autosufficienti

ZONA SOCIOSANITARIA CASENTINO. Regolamento di accesso ai servizi socio-assistenziali e socio-sanitari integrati per le persone non autosufficienti ZONA SOCIOSANITARIA CASENTINO Regolamento di accesso ai servizi socio-assistenziali e socio-sanitari integrati per le persone non autosufficienti Az. USL 8 Unione dei Comuni Montani del Casentino Bibbiena

Dettagli

Servizio Sanitario Regionale - Azienda USL Umbria n.1

Servizio Sanitario Regionale - Azienda USL Umbria n.1 Servizio Sanitario Regionale - Azienda USL Umbria n.1 Delibera del Direttore Generale n. 990 del 06/12/2013 Oggetto: Regolamento Operativo RSA Distretto M.V.T. Proponente: Gestione Personale Dipendente

Dettagli

AREA PRIMA INFANZIA - SERVIZI EDUCATIVI

AREA PRIMA INFANZIA - SERVIZI EDUCATIVI 50 3.2 I Fattori Positivi e Critici emergenti dall analisi di domanda e offerta e dalle informazioni più significative AREA PRIMA INFANZIA - SERVIZI EDUCATIVI Domanda educativa di servizi 0 3 anni in costante

Dettagli

I SERVIZI EROGATI. 1. Accoglienza, informazione e auto consultazione:

I SERVIZI EROGATI. 1. Accoglienza, informazione e auto consultazione: I SERVIZI EROGATI 1. Accoglienza, informazione e auto consultazione: Consente all utente l accesso alla rete dei servizi erogati, informandolo circa le opportunità disponibili secondo le sue esigenze e

Dettagli

Il PDTA Clinico - Assistenziale Paziente Diabetico. V i n c e n z o O r s a t t i R o s a Borgia P a s q u a l e F a l a s c a A s l 2 Abruzzo

Il PDTA Clinico - Assistenziale Paziente Diabetico. V i n c e n z o O r s a t t i R o s a Borgia P a s q u a l e F a l a s c a A s l 2 Abruzzo RIORGANIZZAZIONE DELLE CURE PRIMARIE IN RETE Il PDTA Clinico - Assistenziale Paziente Diabetico V i n c e n z o O r s a t t i R o s a Borgia P a s q u a l e F a l a s c a A s l 2 Abruzzo Significativo

Dettagli

Distretto Sociosanitario 1 Ventimigliese PROTOCOLLO D'INTESA

Distretto Sociosanitario 1 Ventimigliese PROTOCOLLO D'INTESA Provincia di Imperia Distretto Sociosanitario 1 Ventimigliese Distretto Sociosanitario 2 Sanremese Distretto Sociosanitario 3 Imperiese PROTOCOLLO D'INTESA Per l istituzione del Registro Pubblico Provinciale

Dettagli

ALLEGATO ALLA D.C. N. 14 DEL 06/04/2005

ALLEGATO ALLA D.C. N. 14 DEL 06/04/2005 ALLEGATO ALLA D.C. N. 14 DEL 06/04/2005 CONVENZIONE TRA I COMUNI DI ARGELATO, BARICELLA, BENTIVOGLIO, BUDRIO, CASTELLO D ARGILE, CASTEL MAGGIORE, CASTENASO, GALLIERA, GRANAROLO, MALALBERGO, MINERBIO, MOLINELLA,

Dettagli

PROFILO E DESCRIZIONE DELL U.O.

PROFILO E DESCRIZIONE DELL U.O. MISSION La mission dell'unità Operativa Complessa di Geriatria, inserita nel Dipartimento di Patologia dell Invecchiamento, è la tutela della salute dell Anziano, in termini di prevenzione, diagnosi e

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI AL LAVORO

CARTA DEI SERVIZI AL LAVORO CARTA DEI SERVIZI AL LAVORO Operatore accreditato per i Servizi al Lavoro della Regione Piemonte con n. La carta dei Servizi intende descrivere le attività destinate ai cittadini e al mondo delle imprese

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 23 DELIBERAZIONE 25 maggio 2015, n. 675

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 23 DELIBERAZIONE 25 maggio 2015, n. 675 DELIBERAZIONE 25 maggio 2015, n. 675 Proposte di sperimentazione: A - Nucleo residenziale a bassa intensità assistenziale (BIA) - presso le strutture RSA Grassi Landi di Villetta S. Romano, B - Progetto

Dettagli

LE CURE A DOMICILIO, PARADIGMA DI UNA «CARITA IN USCITA» E DI UN MODELLO INNOVATIVO DI WELFARE

LE CURE A DOMICILIO, PARADIGMA DI UNA «CARITA IN USCITA» E DI UN MODELLO INNOVATIVO DI WELFARE Roma 17 maggio 2016 LE CURE A DOMICILIO, PARADIGMA DI UNA «CARITA IN USCITA» E DI UN MODELLO INNOVATIVO DI WELFARE Assistenza Domiciliare Integrata ( ADI ): l esempio Lombardia Dott. ANGELO MAININI Direttore

Dettagli

obiettivi di miglioramento: AREA PREVENZIONE

obiettivi di miglioramento: AREA PREVENZIONE DPCS 2012 Il documento di programmazione sottolinea in particolare le aree e gli obiettivi di miglioramento. Gli obiettivi di miglioramento riferiti al Cittadino, sono stati costruiti con riferimento alla

Dettagli

A. O. SAN GERARDO DI MONZA

A. O. SAN GERARDO DI MONZA A. O. SAN GERARDO DI MONZA Il Dipartimento Infermieristico Tecnico Riabilitativo Aziendale DITRA Mission e vision Anna Maria RAIMONDI 13 novembre 2007 1 A. O. SAN GERARDO DI MONZA PRESIDI OSPEDALIERI PRESIDIO

Dettagli

CONSIDERATO CONVENGONO E STIPULANO QUANTO SEGUE

CONSIDERATO CONVENGONO E STIPULANO QUANTO SEGUE PROTOCOLLO D INTESA TRA AMBITO TERRITORIALE SOCIALE DI CANOSA DI PUGLIA E DIREZIONE DISTRETTO SOCIO SANITARIO ASL BT/3 PER IL FUNZIONAMENTO DELL UNITA DI VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE L anno 2013 il giorno

Dettagli

Ospedale Ca Foncello di Treviso. Oncologia Guida ai Servizi

Ospedale Ca Foncello di Treviso. Oncologia Guida ai Servizi Ospedale Ca Foncello di Treviso Oncologia Guida ai Servizi RICOVERO Il giorno del ricovero il paziente deve presentarsi alle ore 7.30, a digiuno, per eseguire i prelievi ematochimici e deve portare con

Dettagli

Una Cicala a domicilio SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE

Una Cicala a domicilio SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE Comune di Cicala Home Care Premium 2011 Una Cicala a domicilio SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE Partner di progetto Cooperativa Cleto Cooperativa di Servizi Professionali operante nel settore dei servizi

Dettagli

Legge regionale 28 dicembre 2009, n. 82 (Accreditamento delle strutture e dei servizi alla persona del sistema sociale integrato).

Legge regionale 28 dicembre 2009, n. 82 (Accreditamento delle strutture e dei servizi alla persona del sistema sociale integrato). Legge regionale 28 dicembre 2009, n. 82 (Accreditamento delle strutture e dei servizi alla persona del sistema sociale integrato). Premessa Capo I - Disposizioni generali Art. 1 - Oggetto e finalità. Art.

Dettagli

Interazione sui supporti informatici, condivisione degli stessi, formazione Assistenza alla PERSONA, non al sintomo o alla patologia (limite insito

Interazione sui supporti informatici, condivisione degli stessi, formazione Assistenza alla PERSONA, non al sintomo o alla patologia (limite insito TAVOLA ROTONDA RUOLO UNICO ED ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO IN MEDICINA GENERALE L ESPERIENZA DELL UCCP DI CATANZARO Gennaro De Nardo Segretario Provinciale FIMMG Catanzaro Sperimentazione UCCP-ASP CZ Finanziamento:

Dettagli

Ospedale Ca Foncello di Treviso. Malattie Infettive Guida ai Servizi

Ospedale Ca Foncello di Treviso. Malattie Infettive Guida ai Servizi Ospedale Ca Foncello di Treviso Malattie Infettive Guida ai Servizi RICOVERO Il giorno del ricovero il paziente deve portare con sé: tutta la documentazione sanitaria in suo possesso (esami ematochimici

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI STUDIO MEDICO ASSOCIATO MEDICINA DI GRUPPO X MEDICINA IN RETE

CARTA DEI SERVIZI STUDIO MEDICO ASSOCIATO MEDICINA DI GRUPPO X MEDICINA IN RETE CARTA DEI SERVIZI STUDIO MEDICO ASSOCIATO MEDICINA DI GRUPPO X MEDICINA IN RETE ------------------------ Dr. ALESSIO GIACOMO Dr. DE MICHIEL GIUSEPPE Dr. MALCOTTI ALESSIO Dr. MURRONI SERGIO Dr. OGNO LORENZO

Dettagli

Giornata Maceratese sugli accessi vascolari Indicazioni, gestione infermieristica e complicanze 28 maggio 2016 Domus S.

Giornata Maceratese sugli accessi vascolari Indicazioni, gestione infermieristica e complicanze 28 maggio 2016 Domus S. Giornata Maceratese sugli accessi vascolari Indicazioni, gestione infermieristica e complicanze 28 maggio 2016 Domus S. Giuliano Macerata L accesso vascolare ideale nel paziente a domicilio: limiti ed

Dettagli

PIANO DI AZIONE COESIONE Programma nazionale Servizi di Cura agli anziani non autosufficienti Secondo Riparto

PIANO DI AZIONE COESIONE Programma nazionale Servizi di Cura agli anziani non autosufficienti Secondo Riparto PIANO DI AZIONE COESIONE Programma nazionale Servizi di Cura agli anziani non autosufficienti Secondo Riparto SCHEMA DI ACCORDO DI PROGRAMMA (ART. 34 D. Lgs. 18 agosto 2000, n.267) AMBITO TERRITORIALE

Dettagli

Attività presenti nel CSS Livorno NORD (Q.re Fiorentina, Via Fiera S. Antonino - Tel. 0586.223.507)

Attività presenti nel CSS Livorno NORD (Q.re Fiorentina, Via Fiera S. Antonino - Tel. 0586.223.507) Attività presenti nel CSS Livorno NORD (Q.re Fiorentina, Via Fiera S. Antonino - Tel. 56.223.57) attività lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì Sabato oculista 1 1 1 1 otorino amb. disturbi cognitivi

Dettagli

DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE PROPONENTE Settore Politiche Sociali DIRETTORE GROSSI dott.ssa EUGENIA Numero di registro Data dell'atto 662 05/05/2015 Oggetto : Approvazione della seconda tranche di spesa,

Dettagli