Nativi digitali contro immigrati digitali

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1 8 Lorenzo Ait Nativi digitali contro immigrati digitali All incirca, tutti coloro che sono nati dopo il 1990 sono «nativi digitali». È un espressione presa a prestito dalla sociologia per individuare tutti quei ragazzi che, per così dire, «nascono imparati». Non appena posano le mani sul tuo computer o su qualunque altra diavoleria tu abbia comprato, sanno esattamente come utilizzarla, conoscono già per istinto le funzioni di base e sono in grado di intuire dopo pochi minuti anche quelle più avanzate. Chi non appartiene a questa categoria fa parte della comunità (in via d estinzione) degli «immigrati digitali», cioè coloro che hanno (ancora) bisogno di leggere il libretto di istruzioni. Ciò che cambia, tra questi due insiemi di individui, non sono la conoscenza o la capacità, bensì «il modo di pensare». È il pensiero a cambiare. Immagina di chiedere a un uomo dell Ottocento di scrivere sul computer: tenterebbe probabilmente di fare segni sullo schermo con una matita a carboncino. A te, invece, non verrebbe mai in mente: sai che, quando sei di fronte a un monitor, lo schermo è come un foglio, ma per scrivere devi utilizzare una tastiera! Per i tuoi figli è ancora differente: quando vedono un foglio elettronico lo considerano «un foglio elettronico», non lo paragonano al pezzo di carta. Come tu non ti sogneresti mai di pensare alla matita, allo stesso modo loro non si sognerebbero mai di pensare neppure al pezzo di carta!

2 Lorenzo Ait 9 Non facendolo guadagnano in immediatezza: il loro cervello va più veloce perché ci sono dei passaggi logici che, semplicemente, non perdono tempo a fare. Per loro scrivere su «Word» significa «usare Word» e non scrivere «per mezzo» di un programma. Gli immigrati che hanno imparato un altra lingua pensano nella propria, mentalmente la traducono e poi parlano nell altra. Qualcuno ci riesce meglio, altri con grande difficoltà. I nativi digitali non pensano alla macchina da scrivere quando scrivono, alla busta da lettere quando mandano mail, alla pellicola quando fanno foto. Come i madrelingua, non devono tradurre o pensare per analogie. È un po la differenza tra chi ha vissuto il passaggio Lira/Euro e chi non ha mai maneggiato le Lire. Il vantaggio dei nativi digitali resterà tale finché i loro figli (che non conosceranno più il concetto dello scrivere con le mani) non li guarderanno basiti e un po inorriditi usare ancora una tastiera con le dita. L inconveniente è che, pur senza farlo apposta, i maldestri tentativi di apprendimento di alcuni suscitano l ilarità e talvolta lo scherno e il disprezzo di figli e nipoti. Tutta questa premessa per dire cosa? Serviva a introdurre due concetti. Il primo è illustrato nel prossimo paragrafo, il secondo è la prima delle Regole base contenute in questo manuale: Regola base: se hai più di trent anni non puoi chiedere aiuto a chi ne ha meno di venti! Il perché te l ho appena spiegato: parlate due lingue diverse, «pensate» in due lingue diverse.

3 10 Lorenzo Ait La tecnologia che fa rimanere giovani Essere giovani è uno stato mentale. Ogni innovazione tecnologica di per sé è rinunciabile: di tutto ciò che non esisteva fino a ieri se ne può fare a meno oggi, se non domani; dopodomani sarà bollato come obsoleto, quindi tanto vale resistere e attendere. C è solo un buon motivo per tenersi al passo con i tempi: rimanere giovani. Non si tiene il cervello in allenamento facendo tutti i giorni le parole crociate o il sudoku: alla fine quello che nasce come un esercizio diventa un abitudine e finisce con l instupidire la mente. Pensiamo ai bambini: i giovani per antonomasia. I bambini imparano continuamente e lo fanno con entusiasmo e divertimento, rendendo l apprendimento un gioco. Cosa fanno i bambini di diverso da noi, o meglio, cosa fanno i bambini che tu, con le nuove tecnologie 6, NON fai? Ecco le differenze fondamentali in ordine crescente di importanza: 4. Ci mettono ENTUSIASMO! 3. Si DIVERTONO 2. Non danno GIUDIZI 1.??? 7 (Questo ultimo fattore è il più importante e quindi richiede la giusta suspense: andiamo ad analizzare prima gli altri tre ) 6 Con le cose per cui sei portato e che ti piacciono invece, lo fai eccome! 7 Sorpresa!

4 Lorenzo Ait 11 Fattore 4: ci mettono ENTUSIASMO I bambini sono entusiasti e felici senza motivo. Non hanno alcuna ragione di esserlo. Essere adulti, significa avere ragione. Essere adulti infelici, spesso, significa preferire di avere ragione piuttosto che essere felici. CAPISCO CHE IMPARARE DEVE ESSERE DIVERTENTE, MA QUI SI ESAGERA Fattore 3: si DIVERTONO Una cosa giusta che fanno i bambini è considerare tutto alla stregua di un gioco. Crescendo, una cosa sbagliata che fanno le persone immature è continuare a considerare tutto alla stregua di un gioco. Una cosa altrettanto sbagliata che fa invecchiare gli adulti, è cominciare a prendere tutto come un lavoro. Quando i bambini giocano lo fanno con assoluta serietà. Giocare «seriamente» è ciò che fa un adulto evoluto quando pratica, per esempio, uno sport in modo professionale: si diverte ma al tempo stesso è assolutamente serio.

5 12 Lorenzo Ait Si diverte pur prendendo la cosa con assoluta serietà. Esattamente quello che fa un bambino con i suoi giochi. La differenza tra «serio» e «serioso» è la stessa che c è tra «adulto» e «vecchio». Questa è, scusa il gioco di parole, «la differenza che fa la differenza» con la tecnologia: riuscire a prendere seriamente in considerazione i suoi aspetti ludici! Fattore 2: non danno GIUDIZI Un bambino se ne frega di quello che pensano gli altri. Fa bene: è un bambino. Un adulto no. Fa bene: è inserito in una società della quale è membro rispettabile. Un bambino non giudica fallimenti i propri insuccessi. Fa bene: sta solo imparando. Un adulto giudica fallimenti i propri insuccessi, giudica se stesso come «portato» o «non portato», «negato», «capace», «incapace» ecc. Fa male: rischia di diventarlo davvero! I nostri giudizi creano delle convinzioni e quelle convinzioni si trasformano in identità che determinano le nostre capacità e incapacità. Quando potenzialmente siamo in grado di fare qualcosa, ma chissà perché, per un motivo o per l altro, non ci riusciamo, da qualche parte c è stato un adulto che ha dato un giudizio. Fattore 1: SORPRESA! I bambini si sorprendono! Da adulti ogni tanto ci piace ripetere che: «Ormai non mi stupisco più di nulla!». Sorprendersi è la base per rimanere giovani: fai tu le conclusioni.