Piano dell Offerta Formativa. Anno Scolastico POF I S T I T U TO C O M P R E N S I V O SAN NILO GROTTAFERRATA ( ROMA )

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1 Anno Scolastico POF I S T I T U TO C O M P R E N S I V O SAN NILO GROTTAFERRATA ( ROMA ) 1

2 Sommario 1. PRESENTAZIONE 2. IL NOSTRO ISTITUTO CONTESTO SOCIO-CULTURALE L INTERVENTO FORMATIVO LINEE GUIDA E FINALITÀ EDUCATIVE LA POPOLAZIONE SCOLASTICA NELL A.S MODELLO ORARIO DEI 3 ORDINI DI SCUOLA LA FLESSIBILITÀ ORGANIZZATIVA PROGETTO ACCOGLIENZA LA NORMATIVA ATTUALE DEL SISTEMA SCOLASTICO NAZIONALE AMPLIAMENTO DELL OFFERTA FORMATIVA IL CENTRO SPORTIVO SCOLASTICO 2.11 I CORSI EXTRACURRICOLARI 2.12 RAPPORTI CON IL TERRITORIO E LE ISTITUZIONI 3. ORGANIZZAZIONE DELL ISTITUTO ORGANIGRAMMA FUNZIONIGRAMMA. 3.3 L ORGANICO DELL AUTONOMIA PROCEDURA DI COMUNICAZIONE ALLE FAMIGLIE 3.5 GLI ORGANI COLLEGIALI ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA LE CLASSI LA CLASSE MONTESSORI 3.9 STRATEGIE DI INSEGNAMENTO LA CONTINUITÀ EDUCATIVA I DIPARTIMENTI DISCIPLINARI 3.12 LA VALUTAZIONE... 2

3 3.13 PROGETTO ORIENTAMENTO DISABILITÀ E INTEGRAZIONE AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE IL CURRICOLO ISTITUZIONALE: LE INDICAZIONI NAZIONALI CAMPI D ESPERIENZA E AREE DISCIPLINARI LA PROGETTAZIONE: FINALITÀ E OBIETTIVI ISTITUZIONALI LO SVILUPPO DELLA PERSONA DAI 3 AI 14 ANNI SCUOLA DELL INFANZIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA DI 1 GRADO Allegati 3

4 Occorre una scuola che abbia corpi, dia voci, liberi il gesto, apra il suono, generi luci, viva emozioni, leghi relazioni, includa le differenze di tutti. (Walter Fornasa) 1. PRESENTAZIONE Il Piano dell Offerta Formativa (la cui definizione è contenuta nel DPR n. 275/99 del Regolamento dell autonomia delle istituzioni scolastiche, nell art. 3 comma 1) è un documento fondamentale perché rappresenta: la carta d identità della scuola in cui vengono illustrate: o le linee guida dell Istituto o l ispirazione culturale-pedagogica che lo sostiene o la progettazione curricolare, didattica e organizzativa delle sue attività il Patto Formativo che la scuola offre all alunno e alle famiglie del territorio. Pertanto il POF è un documento dinamico e duttile perché la sua funzione è quella di registrare la vitalità della scuola e orientare il cambiamento trovando un punto d incontro con le famiglie e con il territorio. Il nostro Istituto è caratterizzato dall etica del servizio e usa la categoria della flessibilità inserita nel curricolo (inteso sia come offerta di formazione internamente diversificata per gli alunni delle varie sezioni e classi, sia come processi e percorsi individuali di apprendimento e di formazione per tutti e per ognuno), ottimizzando lo sviluppo delle potenzialità. Le nuove normative consentono di sperimentare: la riorganizzazione dei percorsi didattici nell ambito delle Indicazioni Nazionali per il curricolo del settembre 2012, secondo le modalità ispirate agli obiettivi del contratto formativo tra docente, alunno e utenza (con precisa definizione ed esplicazione di impegni, competenze, reciproche responsabilità di operatore e utente della scuola, identità, autonomia, progettualità interattiva e dinamica, formazione dell individuo in una 4

5 società democratica); la realizzazione di compensazione tra le discipline e le attività previste dagli attuali programmi (con il limite di un decentramento massimo del 15% per disciplina); l utilizzo dell organico funzionale. Proprio nel contesto dell autonomia scolastica, che richiede una rinnovata coscienza di ruoli e compiti di tutti gli operatori della scuola, si è inteso inserire il curricolo flessibile che evidenzia nuove modalità di relazione e nuove sensibilità comunicative. Sono state infatti le domande formative degli alunni del nostro Istituto a gettare le basi per un progetto di continuità dei tre ordini di scuola che valorizza la diversità dei singoli studenti e pone al centro l alunno/a rispetto alle discipline. Il presente Piano dell Offerta Formativa nasce dal consolidamento dell Istituto Comprensivo che, accorpando i tre ordini di scuola, ha determinato la necessità di un organizzazione scolastica complessiva. La fusione delle scuole, che ha unito la specificità in ordine alle caratteristiche organizzative e metodologiche interne, rappresenta un ulteriore risorsa per le attività, in quanto consente di condividere strutture e professionalità, aumentando le occasioni formative degli alunni. Questo Piano si arricchisce dell esperienza maturata dai docenti in questa zona territoriale che ha portato ad una maggiore conoscenza dei bisogni formativi ed educativi dell utenza. Ulteriori modifiche del presente Piano potranno rendersi necessarie a seguito delle azioni di monitoraggio e di verifica dell efficienza e dell efficacia dei processi in esso pianificati. 2. IL NOSTRO ISTITUTO L Istituto Comprensivo San Nilo di Grottaferrata nasce il 1 Settembre 2003 dalla fusione di una parte del 234 Circolo Didattico di Grottaferrata e di una parte della Scuola Media Via Vecchia di Marino. 5

6 Pertanto il nuovo istituto raccoglie l eredità di conoscenze, esperienze e capacità professionali del personale docente e amministrativo, maturata nel corso dell attività pluridecennale svolta sul territorio. Nel primo collegio dei docenti dell anno scolastico venne decisa l intitolazione dell istituto comprensivo a S. Nilo, Santo Patrono di Grottaferrata, e con il decreto n 50191/P del 18 novembre 2003 il MIUR formalizzò l intitolazione in I.C. San Nilo. L I.C. San Nilo si articola in 5 plessi: Scuola Primaria e Secondaria di I grado ISIDORO CROCE (Piazza Marconi) Scuola dell Infanzia GIANNI RODARI (Viale I Maggio) Scuola dell Infanzia BRUNO MUNARI (Via Quattrucci) Scuola Primaria ROSA DI FEO (Via Quattrucci) Scuola Secondaria di I grado D. ZAMPIERI (Via Vecchia di Marino) Dal 2003 in poi il nostro Istituto si è fortemente distinto e tuttora si caratterizza per: l alta professionalità del personale docente e amministrativo, in prevalenza di ruolo, garanzia di qualità formativa, stabilità dell insegnamento, di conoscenza profonda delle aspettative dell utenza e delle agenzie territoriali; l ampia gamma di progetti realizzati e da realizzare che consolida le competenze di base e arricchisce di nuovi linguaggi espressivi le esperienze individuali degli alunni; il potenziamento della Lingua Inglese attraverso la pratica; l attivazione dei Corsi di recupero per ridurre l insuccesso scolastico; la partecipazione a eventi culturali proposti dal Comune di Grottaferrata, espressione di una viva collaborazione con il territorio; la conoscenza delle nuove tecnologie per migliorare la qualità formativa dell apprendimento; La presenza di cinque classi 2.0. Dal settembre 2014 gli studenti delle sezioni D ed E sono dotati di un proprio personal computer (notebook) o di 6

7 un tablet, da tenere nello zaino e portare a scuola in luogo del libro di testo, di cui arricchisce, ed in molti casi sostituisce, la funzione. La presenza di attività d integrazione con laboratori musicali ed artistici. la collaborazione con le Società Sportive San Nilo Basket e ASD EFIRM di Ginnastica Artistica volte a promuovere negli alunni della scuola primaria la valorizzazione, il riconoscimento e il recupero del ruolo sociale e culturale dello sport come momento educativo e socializzante; l istituzione del Centro sportivo scolastico (CSS) e la partecipazione della Scuola Secondaria di I grado ai giochi sportivi studenteschi e alle gare sportive con altri plessi (o Istituti) scolastici. 2.1 CONTESTO SOCIO-CULTURALE Dal punto di visita economico in Grottaferrata si distinguono: una zona residenziale con una popolazione a reddito pro-capite medio/elevato; una zona residenziale con una popolazione a reddito medio/basso; una economia interna prevalentemente terziaria. Dal punto di vista socioculturale si rileva: un elevato pendolarismo lavorativo; un consistente incremento demografico (immigrazione giovani famiglie dall adiacente area metropolitana). Nel territorio sono presenti Istituti scolastici statali o 2 Istituti comprensivi G.Falcone e San Nilo o Liceo Scientifico B.Touschek Istituti scolastici non statali o 2 scuole primarie e secondarie di 1 grado Braschi e Virgo Fidelis o Istituto San Giuseppe o Liceo Artistico San Giuseppe o Liceo Classico Benedetto XV o C.I.S. Center International School 7

8 Presidi sociali o Equipe psicosociale del Comune o L Istituto E.LITTA per l attività di integrazione socioculturale o Centri di accoglienza o Case Famiglia Presidi sanitari o Azienda USL Roma H Servizio di base o Istituto E.Litta Centro di riabilitazione residenziale per disabili medio/gravi e gravissimi 2.2 L INTERVENTO FORMATIVO ANALISI DEI BISOGNI FORMATIVI Si intendono per bisogni formativi le aspettative, le aspirazioni e le esigenze dei singoli alunni e dei soggetti legati alla loro formazione (famiglia, organismi del territorio ): a questi la Scuola, come servizio e come istituzione, si propone di offrire una risposta, in termini di formazione degli alunni, tenendo conto del POF e della Carta dei Servizi approvati in forma definitiva in data 28/01/2013 dal Collegio dei Docenti e adottati dal Consiglio d Istituto il 23/05/2013. BISOGNI SOGGETTIVI (ALUNNI) Essere protagonisti a scuola Stabilire relazioni significative Sentirsi parte di una comunità Comprendere e controllare i processi di crescita Trovare punti di riferimento nelle regole Trovare una risposta ai propri interessi Vivere il territorio in modo attivo e partecipe BISOGNI OGGETTIVI (SOCIETA ) Superare l appiattimento e l omologazione Superare i pregiudizi e l atteggiamento di passività e tolleranza verso l illegalità diffusa Alfabetizzare gli alunni stranieri Integrare gli alunni disabili Sviluppare l uso e la conoscenza delle lingue Operare scelte consapevoli Promuovere il successo scolastico e la formazione continua ANALISI DELLE ASPETTATIVE SOGGETTIVE (Scuola) OGGETTIVE (Famiglie) OGGETTIVE (Territorio) 8

9 Spazi moderni ed adeguati ad attività stimolanti e coinvolgenti Accesso a strumenti legati alle moderne tecnologie Sostegno alla formazione educativa e al processo di apprendimento degli alunni Acquisizione di solide competenze e abilità di base Successo scolastico Prevenzione del disagio scolastico Aiuto nel superare le difficoltà Attività diversificate per una utilizzazione stimolante del tempo scuola Controllo dell evasione e della dispersione scolastica Guida nel processo di cambiamento e di orientamento Organizzazione e funzionalità Continuità educativa 2.3 LINEE GUIDA E FINALITÀ EDUCATIVE L Istituto Comprensivo, attraverso gli Organi Collegiali (Collegio dei Docenti Consiglio di Istituto) realizza una complessa offerta formativa mediante gli strumenti previsti dal Regolamento attuativo dell Autonomia Scolastica. Tali strumenti, mirati al Progetto Educativo ampio ed articolato, attraverso momenti differenziati, si propongono il raggiungimento dei seguenti obiettivi generali del processo educativo: UGUAGLIANZA E PARI OPPORTUNITA La scuola si impegna a tutelare il diritto allo studio attraverso il principio di uguaglianza e l offerta delle pari opportunità, rispondendo così ai bisogni formativi dell utenza; ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE La scuola garantisce una reale accoglienza e integrazione per il superamento delle situazioni di difficoltà e di disagio; PARTECIPAZIONE E CONDIVISIONE La scuola promuove la partecipazione delle famiglie e degli enti territoriali per la realizzazione della sua offerta formativa FLESSIBILITA E TRASPARENZA La scuola programma percorsi d apprendimento nel rispetto delle diversità dei bisogni formativi e garantisce un adeguata informazione su tutte le attività promosse 9

10 EFFICIENZA E REGOLARITA DEL SERVIZIO La scuola, per garantire efficienza e regolarità del servizio, mette in atto delle procedure di comunicazione alle famiglie in caso di sospensione delle attività per emergenza. LIBERTA D INSEGNAMENTO E AGGIORNAMENTO PERSONALE I docenti svolgono la loro funzione nell ambito della libertà d insegnamento e dell autonomia professionale loro riconosciuta dalla normativa vigente. Tutto il personale della scuola migliora la propria professionalità attraverso la partecipazione ad attività di formazione e aggiornamento deliberate dagli Organi Collegiali. Il nostro Istituto persegue le seguenti finalità: la centralità della persona dello sviluppo integrale della personalità; la formazione alla cittadinanza e alla relazione interpersonale fondate e vissute nell ottica dell appartenenza, dell accoglienza, del rispetto reciproco e della solidarietà; la continuità del processo formativo per favorire il passaggio tra i diversi ordini di scuola; l orientamento al fine di agevolare la scelta del percorso formativo successivo alla Scuola Secondaria di I grado; la realizzazione del curricolo inclusivo per garantire a tutti gli alunni la possibilità di partecipare al processo di formazione ciascuno con le proprie capacità e competenze. Il nostro percorso educativo inizia alla Scuola dell Infanzia, viene ripreso nella Scuola Primaria e prolungato fino alla Scuola Secondaria di I grado secondo una progettualità orizzontale, tra classi parallele, e verticale, tra classi-ponte nello spirito della condivisione di obiettivi, finalità e strategie educative. 10

11 2.4 LA POPOLAZIONE SCOLASTICA NELL A.S Scuola dell Infanzia Gianni Rodari 118 Bruno Munari 109 Totale alunni 227 Scuola Primaria Isidoro Croce 301 Rosa Di Feo 216 Totale alunni 517 Scuola Secondaria di 1 grado Isidoro Croce 138 Domenico Zampieri 201 Totale alunni 339 Totale generale alunni

12 2.5 MODELLO ORARIO DEI 3 ORDINI DI SCUOLA Scuola dell Infanzia Tempo Pieno Ore 8:15 16:15 Tempo Antimeridiano Ore 8:15 13:15 Orario settimanale 40 h 25 h Scuola primaria Orario settimanale Tempo Pieno Ore 8:15 16:15 tutti i giorni 40 h con 5 rientri pomeridiani Tempo Normale Ore 8:15 12:15 per un giorno Ore 8:15 16:15 per due giorni Ore 8:15 13:15 per due giorni 30 h con 2 rientri pomeridiani Scuola secondaria 1 grado Orario settimanale Tempo Normale (unità di insegnamento di 60 minuti) Ore 8:15 14:15 tutti i giorni 30 h 12

13 2.6 LA FLESSIBILITÀ ORGANIZZATIVA La normativa sull autonomia delle istituzioni scolastiche ha ampliato la possibilità di rendere flessibile l organizzazione della didattica agendo su: la distribuzione diversificata del monte ore annuale delle attività didattiche e delle singole discipline; l articolazione modulare degli alunni. 2.7 PROGETTO ACCOGLIENZA Il Progetto Accoglienza prevede per la prima settimana l orario antimeridiano per i tre ordini di scuola. Il primo giorno della scuola dell Infanzia è destinato all accoglienza dei vecchi iscritti per dar modo alle docenti di stare con loro serenamente. Nei giorni successivi vengono accolti i nuovi alunni divisi in due gruppi: il primo gruppo insieme ai vecchi per due giorni, poi l altro gruppo al fine di promuovere una graduale conoscenza del gruppo-classe. L uscita per i nuovi iscritti è fissata alle 10:15 per tutta la settimana. Fino a metà ottobre resteranno valide le fasce di uscita intermedie (10:15/12:15) in base alle esigenze del bambino e a discrezione dell insegnante. Le insegnanti della scuola dell Infanzia organizzano un assemblea a settembre, prima dell inizio della scuola, per spiegare ai genitori dei nuovi iscritti l organizzazione dell accoglienza. Negli ultimi giorni del mese di giugno (dal 27 al 30) le attività della scuola dell Infanzia terminano, per gli alunni del tempo pieno, dopo la mensa alle ore 13:15. Orari e modalità organizzative per l avvio dell anno scolastico vengono concordate con l ente locale. 13

14 2.8 LA NORMATIVA ATTUALE DEL SISTEMA SCOLASTICO NAZIONALE Dal Decreto del Presidente della Repubblica del 20 marzo 2009, n. 89 Revisione dell assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell infanzia e del primo ciclo d istruzione ai sensi dell art. 64, comma 4, del D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n.133 (GU n.162 del 15/7/2009). Testo in vigore dal 16/7/ Art. 2. Scuola dell Infanzia 1) La scuola dell Infanzia accoglie i bambini di età compresa tra i tre e i cinque anni compiuti entro il 31 dicembre dell anno scolastico di riferimento. 2) Su richiesta delle famiglie sono iscritti alla scuola dell infanzia le bambine e i bambini che compiono tre anni di età entro il 30 aprile dell anno scolastico di riferimento. Al fine di garantire qualità pedagogica, flessibilità e specificità dell offerta educativa in coerenza con la particolare fascia d età interessata, l inserimento dei bambini ammessi alla frequenza anticipata è disposto alle seguenti condizioni: a) disponibilità dei posti; b) accertamento dell avvenuto esaurimento di eventuali liste d attesa; c) disponibilità di locali e dotazioni idonei sotto il profilo dell agibilità e funzionalità, tali da rispondere alle diverse esigenze dei bambini di età inferiore a tre anni; d) valutazione pedagogica e didattica, da parte del collegio dei docenti, dei tempi e delle modalità dell accoglienza. 3) L orario di funzionamento della scuola dell infanzia è stabilito in 40 ore settimanali, con possibilità di estensione fino a 50 ore. Permane la possibilità, prevista dalle norme vigenti, di chiedere, da parte delle famiglie, un tempo scuola ridotto, limitato alla sola fascia del mattino, per complessive 25 ore settimanali. Art.3 Primo ciclo di istruzione 1) L istituzione e il funzionamento di scuole statali di I ciclo devono rispondere a criteri di qualità ed efficienza del servizio, nel quadro della qualificazione 14

15 dell offerta formativa e nell ambito di proficue collaborazioni tra l amministrazione scolastica ed i Comuni interessati anche tra di loro consorziati. Art.4 Scuola primaria 1) Sono iscritti alla scuola primaria le bambine e i bambini che compiono sei anni di età entro il 31 dicembre dell anno scolastico di riferimento. 2) Possono, altresì, essere iscritti alla scuola primaria, su richiesta delle famiglie, le bambine e i bambini che compiono sei anni di età entro il 30 aprile dell anno scolastico di riferimento. 3) Il tempo scuola della primaria è svolto ai sensi dell art. 4 del decreto-legge 1 settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008,n. 169, e secondo le differenti articolazioni dell orario settimanale a 24, 27 e sino a 30 ore, nei limiti delle risorse dell organico assegnato; è previsto altresì il modello delle 40 ore, corrispondente al tempo pieno, nel rispetto delle scelte delle famiglie. Art. 5. Scuola Secondaria di I grado 1) L orario annuale obbligatorio delle lezioni nella scuola secondaria di I grado è di complessive 990 ore, corrispondente a 29 ore settimanali, più 33 ore annuali da destinare ad attività di approfondimento riferita agli insegnamenti di materie letterarie. 2.9 AMPLIAMENTO DELL OFFERTA FORMATIVA A partire dalla riflessione sui bisogni formativi dei nostri alunni, il Collegio dei Docenti approva: progetti curricolari, che si realizzano in orario scolastico e possono avere una durata annuale o biennale; progetti extracurricolari il cui svolgimento avviene in orario extrascolastico. corsi extracurricolari organizzati da agenzie ed associazioni del territorio. 15

16 La scuola secondaria di I grado in orario scolastico, realizza laboratori: sul rispetto della legalità, di informatica, di orientamento, di arte e creatività. Si organizzano anche Giochi sportivi studenteschi con altre scuole del territorio. La scuola, inoltre, favorisce l adesione ad attività didattiche e ricreative quali visite guidate e viaggi d istruzione inerenti le tematiche della programmazione e legate anche ad avvenimenti culturali di rinomanza nazionale (mostre, cineforum, spettacoli cinematografici, musicali e teatrali). Programma iniziative quali campi-scuola, viaggi di carattere naturalistico, visite a mostre o musei, gemellaggi con altre scuole nazionali e/o estere ed altre attività didattiche. Le classi III e medie, nell ottica della cultura europea, effettuano un campo scuola di più giorni in una città dell Europa. Tali attività hanno come obiettivi formativi principali: far comprendere l evoluzione storico-sociale del territorio italiano ed estero; proporre percorsi alternativi per approfondire temi e farli formulare ed ampliare dagli studenti; favorire esperienze di vita e di studio nuove e diverse; favorire la conoscenza di altre lingue comunitarie; sviluppare la conoscenza di nuovi ambienti; abituarsi a vivere a contatto con altri compagni migliorando il proprio grado di autonomia. In orario extra-scolastico si organizzano: corsi di recupero di Italiano, Matematica, Lingue. Su richiesta delle famiglie è previsto, a pagamento: il PRE e DOPO-SCUOLA per gli alunni della scuola dell infanzia,primaria e secondaria. il servizio di trasporto degli alunni gestito dal Comune; il servizio Mensa scolastica. 16

17 2.10 IL CENTRO SPORTIVO SCOLASTICO 2015/2016 Il nostro istituto, consapevole del ruolo educativo svolto dall attività motoria e sportiva, promuove l istituzione del Centro Sportivo Scolastico da intendersi come struttura organizzata all interno della scuola, finalizzata a promuovere e favorire l attività sportiva come strumento indispensabile per la formazione educativa. Il CSS intende guidare i ragazzi all acquisizione di corretti stili di vita (prevenzione della sedentarietà, del disagio adolescenziale ) attraverso la condivisione dei valori positivi dello Sport. Le attività del CSS, pomeridiane e non, integrano il percorso formativo delle ore curricolari di Educazione Motoria e contribuiscono allo sviluppo di una cultura sportiva, del movimento e del benessere e all acquisizione di un corretto atteggiamento competitivo I CORSI EXTRACURRICOLARI L I.C. San Nilo, ormai da diversi anni, si propone di arricchire il Piano dell Offerta Formativa con una serie di attività sempre più rispondenti ai bisogni ed alle richieste dell utenza. Tali attività si pongono in continuità con le discipline curricolari. In quest ottica le proposte di attività pomeridiane dell Istituto rappresentano un patrimonio ed un potenziamento culturale e didattico che porta a compimento la formazione degli alunni. Al centro del percorso vi è sempre l alunno che può scegliere, in base alle sue attitudini e predisposizioni, i corsi che meglio rispondono ai suoi interessi. Pertanto, tenendo anche in considerazione i rapidi cambiamenti della società contemporanea e la struttura organizzativa delle famiglie, il nostro Istituto, anche per quest anno scolastico offre, in orario pomeridiano, percorsi formativi diversificati che cercano di rispondere agli interessi ed alle esigenze dei ragazzi del nuovo millennio. Le proposte, con una finalità orientativa, ci sembrano particolarmente stimolanti ed originali e sono indirizzate anche a prevenire eventuale disagio e dispersione scolastica e ad indirizzare l alunno a stare bene nella scuola e nella vita. 17

18 I corsi attivati nell a.s. 2015/2016 sono i seguenti: LATINO MUSICA o PIANOFORTE o CHITARRA CLASSICA E JAZZ o BASSO ELETTRICO o BATTERIA o VIOLINO o FLAUTO o TROMBA o CLARINETTO o CANTO o CORO o LABORATORIO MUSICAL o ORCHESTRA PITTURA EN PLEIN AIR AFFRESCO SCULTURA IN CARTAPESTA INGLESE FRANCESE SPAGNOLO PORTOGHESE INGLESE PER I PICCOLI (METODO HELEN DORON) CINEMA TEATRO 18

19 2.12 RAPPORTI CON IL TERRITORIO E LE ISTITUZIONI Il nostro Istituto ha consolidato negli anni molti rapporti istituzionali sia nel territorio che fuori. ENTI TERRITORIALI: Il Comune di Grottaferrata per iniziative locali e culturali e il servizio di psicologia scolastica; La Comunità Montana per progetti finalizzati all aggiornamento e alle attività didattiche; La Res dei Castelli Romani della quale fanno parte 14 istituti scolastici del territorio; La Rete dei Monti Predestini per iniziative progettuali e di formazione; Il Comitato dei Genitori dell Istituto San Nilo. STRUTTURE DI SUPPORTO PER LA DISABILITA : ASL RMH; Villaggio Eugenio Litta; Assohandicap; Studio Tropos per lo sportello logopedico tecnico. ISTITUZIONI E ASSOCIAZIONI SPORTIVE: CONI per il progetto I valori dello sport: i giovani incontrano i campioni ASD San Nilo Basket e Volley per progetti di avviamento allo sport; ASD EFIRM per progetti di avviamento alla ginnastica artistica; Polisportiva Disabili CR per iniziative sportive per gli alunni con disabilità. ORGANIZZAZIONI NON GOVERNATIVE: UNICEF per il progetto Verso una scuola amica dei bambini e dei ragazzi ; 19

20 DECATHLON FOUNDATION per iniziative di solidarietà. UNIVERSITA E CENTRI DI RICERCA: L Istituto è accreditato presso il MIUR come centro di TFA (Tirocinio Formativo Attivo) per laureandi e laureati. Università La Sapienza ; Università Tor Vergata ; UniRoma 3; Lumsa; Foro Italico ESA per le giornate della scienza INCONTRO SCUOLA-FAMIGLIA Per un percorso condiviso PROGETTO TEMPO PER LA SCUOLA Progetto di coinvolgimento volontario dei genitori nelle attività di manutenzione e ripristino degli spazi esterni ed interni dell Istituto Comprensivo San Nilo Il presente progetto è stato redatto con la finalità di promuovere nuove forme di partecipazione e collaborazione tra le famiglie e la scuola. Finalità Finalità del progetto TEMPO PER LA SCUOLA è la promozione e valorizzazione della partecipazione attiva dei genitori alla vita della scuola attraverso modalità innovative di informazione, consultazione e coinvolgimento. In particolare ci si propone di: stimolare il senso di cooperazione e di impegno civico, non solo personale ma anche di utilità sociale, in un momento in cui la riduzione delle risorse degli Enti Locali richiedono nuove forme di collaborazione per garantire il mantenimento della qualità dei servizi raggiunta in questi anni. 20

21 proporre e realizzare un azione educativa basata sul senso di appartenenza e di responsabilità nei confronti dei beni comuni che potrà agire da esempio per i bambini e i ragazzi che, immedesimandosi nell impegno assunto dai genitori, potranno sviluppare una forma di protezione e di cura verso gli spazi educativi. Il progetto completo è consultabile sul sito dell I.C.San Nilo Consultare PROGETTO EMPOWERMENT,SCUOLA E TERRITORIO 21

22 3 ORGANIZZAZIONE DELL ISTITUTO ORGANIGRAMMA GIUNTA ESECUTIVA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO D'ISTITUTO CONSIGLIO D'ISTITUTO RSU SICUREZZA RSPP-RLS-REFERENTI SICUREZZA RESPONSABILI DI PLESSO COORDINATORE D. LINGUISTICO COORDINATORE D. SCIENTIFICO COORDINATORE D. ANTROPOLOGICO ENTI ESTERNI COMITATO DI VALUTAZIONE DIRETTORE SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI ASSISTENTI AMMINISTRATIVI E COLLABORATORI SCOLASTICI DIRIGENTE SCOLASTICO 1 COLLABORATORE 2 COLLABORATORE COLLEGIO DEI DOCENTI DIPARTIMENTI REFERENTI FUNZIONI STRUMENTALI GRUPPO LAVORO SULL INCLUSIONE CONSIGLI DI CLASSE BIBLIOTECA SCOLASTICA PIANO DIGITALE GESTIONE SISTEMA INFORMATICO GLH ISTITUTO INVALSI TFA DITTA PULIZIE POF-DIPARTIMENTI INCLUSIONE VALUTAZIONE- AUTOVALUTAZIONE PROGETTI-RAPPORTI CON IL TERRITORIO REFERENTE BES-DSA PRESIDENTE COMITATO GENITORI COMITATO DEI GENITORI ORGANIGRAMMA I. C. "SAN NILO" A. S. 2015/2016 RAPPRESENTANTI DI CLASSE 22

23 3.2 FUNZIONIGRAMMA DIRIGENTE SCOLASTICO ANTONELLA ARNABOLDI FUNZIONIGRAMMA DOCENTI Docente 1 Collaboratore Docente 2 Collaboratore FUNZIONE Coordinatore Plesso "I. Croce" e scuola primaria Coordinatore Plesso I. Croce scuola secondaria Coordinatore Plesso "Munari" e scuola infanzia Coordinatore Plesso "Zampieri" e scuola secondaria Coordinatore Plesso "Rosa di Feo" Coordinatore Plesso "Rodari" Funzione strumentale POF-DIPARTIMENTI Funzione strumentale VALUTAZIONE/AUTOVALUTAZIONE Funzione strumentale INCLUSIONE Funzione strumentale INCLUSIONE Funzione strumentale PROGETTI-RAPPORTI CON IL TERRITORIO Coordinatore Dipartimento Linguistico Coordinatore Dipartimento Scientifico Coordinatore Dipartimento Antropologico Responsabile Biblioteca Scolastica Coordinatore Piano Digitale Referenti Gestione Sistema Informatico Commissione ELETTORALE Docente Referente BES-DSA Pizzo Francesca Botta Virginia Pizzo Francesca NOME Lucente Alessandra Diglio Stefania Botta Virginia Roncaccia Stefania Borrelli Marta Caroni Cecilia Liliana Fazzini/Loredana Tommasetti Stefanello Angela Esposito Francesca Diglio Stefania Cestra Rossana Melucci Laura Di Fiore Alessandra Flore Stefania Cianfriglia Anna Maria Majorano Michele Mercuri Anna Roncaccia Stefania Quintiliani Valeria Iuliano Assunta Mercuri Anna Taglienti Laura Foddis Maria Chiara 23

24 Referente TFA Gruppo Lavoro Inclusione Valentino Agnese Arnaboldi Antonella Stefanello Angela Taglienti Laura Foddis Chiara Putzolu Maura Fazzini Liliana Iuliano Assunta Ratano Chiara Rizzo Anna Lisa Esposito Francesca Bizzarri Francesca Lucchese Gabriella Botta Virginia Diglio Stefania Docenti Referenti Ditta Pulizie Docente Referente Commissione Mensa Roncaccia Stefania Pizzo Francesca Borrelli Marta Pizzo Francesca Roncaccia Stefania Camilla Intelisano (curricolare) Docenti Referenti GLH Istituto Silvia De Donno (curricolare) Stefanello Angela (sostegno) Docenti coordinatori INVALSI Comitato di Valutazione Segretario verbalizzante Collegio dei Docenti Pizzo Francesca Roncaccia Stefania Antonella Arnaboldi Claudio Barbaranelli Sabina Barzellotti Alessandra Lucente Sabrina Paoloni Laura Taglienti Membro esterno Botta Virginia 24

25 FUNZIONIGRAMMA SICUREZZA RSPP Referenti per la sicurezza Addetti Emergenze/Antincendio Addetti Primo Soccorso Addetti Emergenze/Antincendio Addetti Primo Soccorso Addetti Emergenze/Antincendio Addetti Primo Soccorso Addetti Emergenze/Antincendio Geom. Fausto Marsicola Pizzo Francesca (plesso "I. Croce") Flavio Barucca (sostituto plesso I. Croce ) Taglienti Laura (plesso "G. Rodari") Scozzafava Paola (sostituto plesso "G. Rodari") Conte Antonella (plesso "B. Munari") Celidonio Candida (sostituto plesso "B. Munari") Mercuri Anna (plesso " D. Zampieri") Botta Virginia (sostituto plesso "Zampieri") Roncaccia Stefania (plesso "R. di Feo") Marino Rosa Anna Maria (sostituto plesso "R. di Feo") Cestra Rossana Iuliano Assunta Cesandri Lucia Quagliarini Francesca Pieri Franca Coviello Lucia De Angelis Paola Tassotti Daria Marincola Elisabetta Fratticci Paola Melucci Laura Taglienti Laura Marzuco Simona Cataldi Anna Scozzafava Paola Casciotti Angela Diglio Stefania Putzolu Maura Di Paola Stefania Colantonio Villelma Conte Antonella Botta Virginia Giuliano Maria PLESSO CENTRALE "I.CROCE" PLESSO "G. RODARI" PLESSO "B. MUNARI" PLESSO "D. 25

26 Stefanello Angela Grossi Giuliana Flore Stefania Caroni Cecilia Mercuri Anna Ciancarella Giuseppe ZAMPIERI" Addetti Primo Soccorso Addetti Emergenze/Antincendio Addetti Primo Soccorso RLS Gruppo di Valutazione Stress Lavoro Correlato Caroni Cecilia Ciancarella Giuseppe Testani Tiziana Marino Rosa Anna Maria Cocciolo Bruno De Blasi Maria Sambucini Rosanna Dolano Giovanna Proia Marisa Angelone Maria Teresa Ardolino Fabio Pastizzo Maria Cordì Maria Luisa Salinetti Claudia Spagnoli Stefano Cordì Maria Luisa Cocciolo Bruno Pizzo Francesca PLESSO "ROSA DI FEO" Antonella Arnaboldi (Dirigente Scolastico) Flavio Barucca (DSGA) (RLS) Pizzo Francesca (Plesso "I. Croce") Botta Virginia (Plesso "D. Zampieri") Taglienti Laura (Plesso "G. Rodari") Roncaccia Stefania (Plesso "Rosa di Feo") Conte Antonella (Plesso "B. Munari") FUNZIONIGRAMMA AMMINISTRATIVO FUNZIONE NOME DSGA Assistente Amministrativo Flavio Barucca Fratticci Paola 26

27 Marincola Elisabetta Martino Gigliola Monaco Alda Perugini Carmelita Tassotti Daria Collaboratore Scolastico Angelone Teresa Buttiglieri Antonio Casciotti Angela Cataldi Anna Cataldi Barbara Ciancarella Giuseppe Cocciolo Bruno De Angelis Paola Di Paola Stefania Furlani Alessia Grossi Giuliana Pastizzo Maria Pieri Franca Spagnoli Stefano Tarquini Giovanna 27

28 3.3 ORGANICO DELL AUTONOMIA È funzionale alle esigenze didattiche, organizzative e progettuali del nostro Istituto. I docenti dell organico dell autonomia concorrono alla realizzazione del piano dell offerta formativa con attività d insegnamento, di potenziamento, di sostegno, di organizzazione, di progettazione e di coordinamento. Docenti di scuola primaria Docenti di scuola secondaria di lingua inglese Docenti di scuola secondaria di musica, educazione artistica e tecnologia Docenti di sostegno per entrambi gli ordini di scuola per attività di recupero e potenziamento. Per il corrente a.s. 2015/16 sono stati richiesti docenti per il potenziamento: delle nuove Tecnologie, dell ambito Scientifico (Matematica), dell ambito Linguistico (Lingua Italiana,Lingua Inglese) per la Scuola Primaria e Secondaria di I grado. 3.4 PROCEDURA DI COMUNICAZIONE ALLE FAMIGLIE IN CASO DI SOSPENSIONE DELLE ATTIVITA PER EMERGENZA SCUOLA GENITORI RAPPRESENTANTI GENITORI DI OGNI CLASSE La scuola (docenti di classe)segreteria o referente della sicurezza,previa autorizzazione del Dirigente Scolastico che dirige le operazioni,comunica 28

29 telefonicamente ai rappresentanti di classe i quali attivano a loro volta la comunicazione ai genitori delle rispettive classi. Nella scuola la scheda con i numeri di telefono dei rappresentanti deve essere conservata nel fascicolo della sicurezza. I rappresentanti di classe devono disporre dei numeri di telefono dei genitori e organizzare preventivamente una catena tra questi per evitare di fare numerose telefonate. I docenti responsabili di sezione e i coordinatori devono disporre di numeri di telefono dei rappresentanti dei genitori. 3.5 GLI ORGANI COLLEGIALI CONSIGLIO D ISTITUTO É l organo collegiale formato dalle varie componenti dell'istituto e si occupa di elaborare e adottare atti di carattere generale che attengono all'impiego delle risorse finanziarie erogate dallo Stato, dagli Enti pubblici e privati. In esso sono presenti rappresentanti degli insegnanti, dei genitori e del personale ATA. Il Dirigente scolastico ne fa parte come membro di diritto. Il Consiglio elegge un PRESIDENTE tra i genitori membri dello stesso ed un segretario. COLLEGIO DOCENTI Il collegio dei docenti è composto da tutti gli insegnanti in servizio nell' Istituto Scolastico ed è presieduto dal Dirigente Scolastico. Quest'ultimo si incarica anche di dare esecuzione alle delibere del Collegio. Si riunisce in orari non coincidenti con le lezioni, su convocazione del Dirigente scolastico o su richiesta di almeno un terzo dei suoi componenti, ogni volta che vi siano decisioni importanti da prendere. Riferimenti normativi: art. 7 del Decreto Legislativo 297/1994. CONSIGLI DI CLASSE (Scuola Secondaria I grado), INTERCLASSE (Scuola Primaria) e INTERSEZIONE (Scuola dell Infanzia) si riuniscono periodicamente per discutere, confrontarsi ed accordarsi su: 29

30 problematiche della classe e dei singoli alunni; curricolo disciplinare ed interdisciplinare; metodologie e tempi; modalità di verifica e valutazione; programmazione d uscite, visione spettacoli, viaggi di istruzione e interventi di esperti; organizzazione/coordinamento delle attività legate a progetti specifici e/o di laboratorio. I genitori partecipano a questi consigli secondo le modalità previste dalla normativa vigente. Nella scuola primaria la Programmazione si svolge settimanalmente in orari non coincidenti con le lezioni dalle 16:30 alle 18:30. Nella scuola secondaria di I grado i Consigli di Classe ordinari si tengono nei mesi: settembre, ottobre, novembre, gennaio, marzo, aprile, maggio. Inoltre sono previsti incontri per aree disciplinari fra docenti delle stesse discipline per approfondimento, pianificazione, revisione degli insegnamenti disciplinari e per stabilire criteri e modalità di verifica e valutazione. 3.6 ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA Le classi vengono formate secondo il criterio dell aggregazione di gruppi misti per livelli di apprendimento nel rispetto della continuità. La modulazione delle attività si avvale della seguente struttura: organizzazione di attività interne ed esterne incentrati sull arricchimento del curricolo tramite l utilizzo della pluralità dei linguaggi; laboratori: multimediali e linguistici, video, biblioteca, psicomotricità, teatrale, musicale, attività creative (manipolazione, disegno, creta, ceramica, mosaico, ecc.), rinforzo/recupero/potenziamento, attività logicomatematiche, logico-linguistiche, rinforzo/ampliamento delle Lingue Straniere. 30

31 La metodologia usata dai vari Consigli è frutto di una univoca decisione del team, nel pieno rispetto delle libertà professionali individuali. L articolazione delle attività è organizzata con: Classi aperte il superamento della rigidità organizzativa e del concetto di appartenenza, oltre che conferire una diversa dinamica alla vita della scuola, offre una maggiore varietà alle relazioni interpersonali e alle interazioni operative fra docenti, fra docenti e alunni e degli alunni fra loro; Gruppi di livello per favorire l acquisizione degli obiettivi prefissati da parte di tutti gli alunni nel rispetto delle peculiarità individuali di ognuno; Organizzazione modulare della didattica per i percorsi educativi e didattici si adotta il tema della modularità e si utilizzano le varie risorse professionali e progettuali integrando in modo più efficace l attività di classe con i progetti speciali e laboratoriali; Gruppi in continuità composti da alunni della scuola dell Infanzia e 1 ciclo Scuola Primaria e da alunni del 2 ciclo Scuola Primaria e Scuola Secondaria. 3.7 LE CLASSI 2.0 Il progetto nasce da una considerazione scaturita dalla riflessione di docenti, genitori e "specialisti": stanno cambiando le modalità di apprendimento e di insegnamento, bisogna partire da questo per "ripensare" la scuola, per trasformare lo scenario, per mettere di nuovo in comunicazione generazioni (docenti e discenti) che utilizzano ormai codici diversi. Il progetto è pensato per rendere l'ambiente di apprendimento della scuola interessante, coinvolgente, significante: un ambiente che ponga al centro dell'azione educativa l'alunno ed in cui l'apprendimento si realizzi come risposta ai suoi bisogni ed interessi. Conseguenza imprescindibile è quella di "ripensare" la didattica e la metodologia. E stato attuato un modello di didattica laboratoriale che trasforma la scuola in un ambiente di apprendimento "globale" che sviluppa forme di sapere basate sull'esperienza: un ambiente ricco di stimoli che privilegia un curricolo globale, non frammentato. Tale modello si attua con la sostituzione del libro di testo con il computer e prevede, a partire dall'anno scolastico 2013/2014, il coinvolgimento di una sezione della scuola secondaria di primo grado del plesso "D. Zampieri". 31

32 Nell a.s. 2014/2015 oltre le due classi della sez.d (prima e seconda) è stata aperta come 2.0 la prima sez.e sempre nel plesso D.Zampieri. Nell a.s. 2015/16 sono presenti complessivamente cinque classi 2.0. Gli studenti sono dotati di un proprio personal computer o tablet, da tenere nello zaino e da portare a scuola come un qualunque libro di testo, di cui arricchisce, ed in molti casi sostituisce, la funzione. Con ciò non si intende "la scomparsa del libro", ma il superamento del libro di testo come strumento primario di trasmissione del sapere e della lettura strumentale per favorire invece una conoscenza che parta dal vissuto e dalla reale esperienza di ciascuno e una lettura funzionale dettata dall'interesse. Non "contrapposizione" tra diverse modalità di lettura e fruizione culturale, ma integrazione ed equilibrio in un contesto di necessaria innovazione. Il libro cartaceo si integra al digitale, non è alternativo, ma si completa con altre risorse digitali. L'uso del computer e della rete sono del resto un patrimonio ormai acquisito dalla maggior parte dei nostri alunni "nativi digitali" ed il contesto socio-culturale di riferimento non può che portare ad un ulteriore sviluppo di tale tendenza. L'uso didattico del computer e della rete rispondono pertanto ad una necessaria mediazione tra l'esperienza quotidiana dei ragazzi al di fuori del contesto scolastico e l'approccio tradizionale alle discipline di studio. L'impiego delle nuove tecnologie è inoltre a favore degli alunni disabili o con disturbi specifici d'apprendimento: i docenti possono, con l'ausilio del digitale, "costruire" testi opportuni "leggibili" ed adattabili a tutti. Si tratta di uno strumento flessibile e meglio rispondente alle necessità di ciascuno (ad esempio si costruiscono testi "parlati" utili agli ipovedenti e che permettono agli alunni di ascoltare la corretta pronuncia dei vocaboli). Docenti ed alunni assieme, con un lavoro sinergico, possono costruire contenuti didattici digitali, che vanno a costituire una biblioteca digitale patrimonio dell'istituto. I libri (di testo e non) sono utilizzati in formato digitale scaricandoli sul proprio pc ed in formato cartaceo presso la biblioteca "tradizionale" della scuola che è, anzi, implementata ed affiancha la biblioteca digitale. 32

33 I computer degli alunni e dei docenti sono in rete tra loro e possono allacciarsi in Internet all interno del plesso scolastico. L'aula, dotata di LIM, è concepita come un laboratorio immediatamente disponibile e fruibile da tutti i docenti e da tutti gli alunni. Il prossimo anno il progetto coprirà verosimilmente tutte le classi delle sezioni D ed E. FINALITÀ successo formativo degli alunni inteso non come uguale per tutti, ma come ottenimento del miglior risultato possibile rapportato alle potenzialità e capacità di ciascuno ottimizzare le modalità di apprendimento-insegnamento formazione per competenze OBIETTIVI sperimentare un nuovo modo di insegnare/apprendere basato su competenze digitali accrescere la diffusione, l'accesso e l'uso delle nuove tecnologie educare gli alunni all'uso consapevole ed appropriato delle nuove tecnologie informatiche e di Internet innalzare i livelli di apprendimento migliorare l'attitudine alla lettura realizzare contenuti didattici multimediali costruzione di una biblioteca multimediale implementazione della biblioteca cartacea PERSONALE COINVOLTO consigli di classi sezione D/E tecnico informatico (nella prima parte dell'a.s. come "tutor" per i docenti coinvolti) CLASSI sezione D,sezione E scuola secondaria di primo grado 33

34 STRUMENTI linea ADSL LIM Notebook o tablet alunni (di loro proprietà) notebook docenti (di proprietà della scuola, già in uso per registro on-line) software di controllo 3.8 LA CLASSE MONTESSORI Con l'apertura di una sezione a differenziazione didattica Montessori il nostro Istituto comprensivo amplia la propria offerta formativa in maniera importante. Infatti si tratta della prima sezione a metodo nel territorio dei Castelli romani. La classe si caratterizza per spirito di ricerca e innovazione. Anche se il metodo Montessori risale agli anni 50 i recenti studi di neuro scienze e le ultime ricerche didattiche mettono in evidenza come una didattica centrata sul fare e sulla libera scelta da parte degli alunni sia una delle strategie più efficaci. Inoltre il metodo è attualmente in profonda fase di studio, affinché venga trasportarlo nella modernità, utilizzando tutte le tecnologie che sono presenti oggi. Il nostro Istituto comprensivo intende inserirsi all'interno di questa ricerca e di questo studio. All'interno delle nostre classi si applicherà il metodo utilizzando il materiale strutturato che verrà acquistato tramite il contributo da parte dei genitori, i nuovi arredi forniti dal comune hanno permesso di creare un ambiente adatto all'applicazione del metodo. 3.9 STRATEGIE DI INSEGNAMENTO 34

35 Gli insegnanti hanno a disposizione una molteplicità di metodi, strategie d insegnamento e modalità di programmazione tra i quali scegliere a seconda non solo dei propri convincimenti ma anche delle condizioni del proprio contesto. Metodi di insegnamento: Funzionale e Laboratoriale Strategie di insegnamento: Problem solving Brain storming Ricerca-scoperta Circle time Multimedialità Cooperative learning Flipped classroom Modalità di programmazione per: Abilità e competenze Unità di apprendimento Obiettivi La programmazione si svolge nelle aree: Disciplinari Continuità Recupero e consolidamento Potenziamento Integrazione e disabilità 3.10 LA CONTINUITÀ EDUCATIVA La Continuità, nel nostro Istituto, nasce dall'esigenza di garantire il diritto dell'alunno ad un processo formativo organico e completo che miri a promuovere 35

36 uno sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto che costruisce la sua identità. Un primo aspetto della Continuità si concretizza nel legame stretto che deve sussistere tra il bambino, nel suo percorso formativo, e gli impianti metodologici e didattici dei tre ordini di scuola, al fine di creare ricorrenti occasioni per organizzare al meglio le conoscenze. Si tratta di azioni positive che garantiscono il coordinamento dei curricoli di tutto il percorso educativo/formativo con una particolare attenzione ai cosiddetti anni ponte, in modo da far superare al bambino l'ansia e le eventuali difficoltà legati al passaggio al grado scolastico successivo. Dallo scorso anno scolastico sono stati istituiti i Dipartimenti Disciplinari con i rappresentanti dei tre ordini di scuola, che si occupano di progettare e realizzare, su contenuti condivisi, attività e progetti educativi e didattici, da svolgersi durante l intero anno scolastico, nell ottica della continuità in verticale. Il progetto Continuità si articola in tre fasi: passaggio dall asilo nido alla scuola dell infanzia; passaggio dalla scuola dell infanzia alla scuola primaria; passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado. Si fissano i seguenti obiettivi: obiettivi riferiti agli alunni o favorire la costruzione di un immagine positiva di sé, nella definizione della propria identità; o riconoscere e valorizzare le competenze già acquisite, in un percorso formativo organico; o favorire un graduale e sereno passaggio tra le successive esperienze scolastiche creando aspettative positive verso il nuovo ordine di scuola; obiettivi riferiti ai docenti o favorire la crescita di una cultura della continuità educativa; 36

37 o valorizzare la specificità e la pari dignità educativa dell azione di ciascun ordine di scuola; o promuovere forme di raccordo pedagogico, curricolare, e organizzativo fra i vari gradi di scuola; o programmare incontri tra bambini/bambine frequentanti gli anni ponte in cui si realizzino attività laboratoriali riferite al progetto d Istituto; obiettivi riferiti ai genitori o programmare e realizzare incontri fra Dirigente Scolastico e insegnanti delle varie scuole con i genitori, finalizzati a informare sulle modalità organizzative delle scuole e a produrre materiale informativo sul funzionamento delle scuole I DIPARTIMENTI DISCIPLINARI Dallo scorso anno scolastico sono stati istituiti i Dipartimenti disciplinari. Essi sono sedi deputate alla ricerca, all innovazione metodologica e disciplinare ed alla diffusione interna della documentazione educativa, allo scopo di favorire scambi di informazioni, di esperienze e di materiali didattici. L'istituzione del dipartimento è prevista dal D.L.vo n.297/1994 Testo unico, che all'art. 7 recita: "Il collegio dei docenti si articola in dipartimenti disciplinari e interdisciplinari e in organi di programmazione didattico-educativa e di valutazione degli alunni". Con l espressione dipartimenti disciplinari si intendono quegli organi collegiali, formati dai docenti che appartengono alla stessa disciplina o area disciplinare, preposti per prendere decisioni comuni su determinati aspetti importanti della didattica. Infatti, in sede di dipartimento disciplinare, i docenti sono chiamati a concordare scelte comuni inerenti al valore formativo e didattico-metodologico, a programmare le attività di formazione/aggiornamento in servizio, a comunicare ai colleghi le iniziatiche che vengono proposte dagli enti esterni e associazioni, a programmare le attività extracurricolari e le varie uscite didattiche. 37

38 Sempre durante le riunioni di dipartimento, i docenti discutono circa gli standard minimi di apprendimento, declinati in termini di conoscenze, abilità e competenze, definiscono i contenuti imprescindibili delle discipline, coerentemente con le Indicazioni Nazionali e individuano le linee comuni dei piani di lavoro individuali. Il Collegio Docenti risulta suddiviso in tre dipartimenti: - DIPARTIMENTO DEI LINGUAGGI - DIPARTIMENTO SCIENTIFICO - DIPARTIMENTO ANTROPOLOGICO Gli insegnanti dei tre ordini di scuola,suddivisi nei tre dipartimenti,hanno elaborato lo scorso anno scolastico,il CURRICOLO VERTICALE del nostro istituto. IL CURRICOLO VERTICALE è uno strumento metodologico disciplinare che affianca il POF e controlla le tappe di insegnamento-apprendimento sviluppando un lavoro continuo lungo più cicli scolastici LA VALUTAZIONE LA VALUTAZIONE DPR 122/09 La valutazione è espressione: dell autonomia professionale propria della funzione docente, nella sua dimensione sia individuale che collegiale; dell autonomia didattica dell Istituzione Scolastica. La valutazione ha per oggetto: il processo di apprendimento; il comportamento; il rendimento scolastico complessivo degli alunni(compreso partecipazione ed impegno). Le caratteristiche della valutazione : FUNZIONE: dare valore al processo in atto ed ai risultati conseguiti da ciascun allievo. 38

39 FINALITÀ: concorrere, attraverso l individuazione delle potenzialità e delle carenze degli alunni, ai loro percorsi di autovalutazione; al miglioramento dei livelli delle conoscenze, delle abilità e delle competenze; al successo formativo inteso come possesso pieno delle competenze. TIPOLOGIE: valutazione diagnostica, valutazione formativa, valutazione sommativa. VALUTAZIONE DIAGNOSTICA: si colloca nella prima fase dell anno scolastico, ha una funzione di natura diagnostica circa i livelli cognitivi di partenza, in termini di abilità e conoscenze degli alunni. È il punto di partenza per definire quali percorsi, quali strategie, quali Unità di Apprendimento saranno necessari affinché ogni allievo possa ampliare, sviluppare e acquisire nuove competenze. VALUTAZIONE FORMATIVA: quella che permette al docente, sulla base delle informazioni raccolte, di calibrare di continuo ed adattare i percorsi formativi proposti alle reali esigenze degli alunni e agli obiettivi programmati, allo scopo di migliorare i processi ed i risultati. VALUTAZIONE SOMMATIVA: la valutazione che si colloca al termine di una frazione rilevante del lavoro scolastico (un quadrimestre, l intero anno scolastico). Ha una funzione sommativa nel senso che questo genere di valutazione fornisce un bilancio complessivo dell apprendimento sia al livello del singolo alunno, sia al livello dell intero gruppo classe. Nel processo di valutazione si stabiliscono dei momenti di sintesi e di riflessione: i colloqui interquadrimestrali e la consegna del documento di valutazione, a fine quadrimestre e alla fine dell anno scolastico, in cui la stessa assume anche carattere di comunicazione ufficiale alle famiglie e di passaggio formale all anno successivo. Nella scuola dell infanzia ogni anno viene stilata una scheda di passaggio per gli alunni di 5 anni che frequenteranno la classe prima. LE PROVE DI VERIFICA, LE VALUTAZIONI PERIODICHE E FINALI DEL RENDIMENTO SCOLASTICO (DPR.122/09 ART.1 C.4 E 5) 39

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