Il difficile percorso verso la parità

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1 Il difficile percorso verso la parità

2 Codice napoleonico Napoleone non prendeva nemmeno in considerazione l idea l di una citoyennetè al femminile. Nel suo Codice, preso a modello del Codice Civile italiano dopo l Unitàl Unità, dichiarava la puissance maritale come principio costitutivo della famiglia. Negli articoli relativi si proclamava: Il marito deve a sua moglie protezione e la moglie deve a lui obbedienza. Il Codice napoleonico fu un modello giuridicamente avanzato per gli uomini, a cui vennero riconosciuti tutti i diritti politici e civili La donna invece perse tali diritti Divenne totalmente subordinata all uomo-cittadino

3 Il movimento emancipazionista in Italia Anna Maria Mozzoni fonda la Lega promotrice degli interessi femminili (1879), movimento emancipazionista che si concentrò sulla battaglia per la parità giuridica RICHIESTE - fine della disparità dei diritti nella famiglia - ammissione della donna a tutte le funzioni e occupazioni - partecipazione alle elezioni - una migliore istruzione

4 Il diritto di voto Nel marzo 1906, la Mozzoni redigeva la Petizione delle donne italiane al Senato del Regno e alla Camera dei deputati per il voto politico e amministrativo. Giolitti insedia una Commissione per la disamina della questione, il 22 aprile La riforma del 1912 non riconosce il diritto di voto alle donne Il diritto di voto è riconosciuto nel 1945 (voto attivo) e nel 1946 (voto passivo)

5 Le battaglie per il lavoro Le prime leggi di tutela: 1902 sul divieto di lavoro notturno e il congedo obbligatorio,, (non pagato, per quattro settimane dopo il parto) 1910 Cassa Nazionale di Maternità basata sul modello dell'assicurazione (i contributi dovevano essere pagati dalle lavoratrici, dai datori di lavoro e dallo Stato), delusero le aspettative delle lavoratrici perché accentuavano la tendenza dei datori di lavoro ad assumere solo donne nubili

6 Tra le due Guerre La legislazione del periodo fascista è volta ad affermare il ruolo della famiglia, imperniata sulla paternità e la virilità assegni familiari ai padri lavorato per la moglie e i figli a carico, 1939 premi di nascita,, sempre agli uomini, in sostituzione della Cassa di maternità. Bambini schierati su un arco di trionfo a forma di M

7 Tra le due Guerre Il Codice Rocco prescrive che la moglie adultera è punita con la reclusione fino a un anno. Quando l'episodio si trasforma in relazione adulterina la pena della reclusione è fino a due anni Il marito viene punito solo nel caso del concubinato, con la reclusione fino a due anni

8 Il secondo dopoguerra

9 Le donne alla Costituente: l unione delle donne dà i primi risultati 21 deputate donna Art. 51 della Costituzione Grazie alla battaglia trasversale delle donne di tutti i partiti politici si ottenne il pieno riconoscimento del diritto di accesso, ai cittadini dell e dell altro sesso agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza. dell uno

10 Dalla tutela alla parità nel secondo dopoguerra Le leggi di tutela degli anni cinquanta Legge 28/8/56 TUTELA DELLE LAVORATRICI MADRI Legge 22/5/1956 UGUAGLIANZA DI RETRIBUZIONE TRA LAVORATORI E LAVORATRICI si ispirarono a criteri sia di uguaglianza che di protezione, ma la carenza di strutture pubbliche di assistenza alla maternità e all'infanzia le depotenziarono nei fatti.

11 Dalla tutela alla parità Rimozione degli ostacoli formali all accesso accesso ad alcune professioni - Legge 1441/1956 sulla partecipazione delle donne all amministrazione amministrazione della giustizia; - Legge 66/1963 che apre alle donne l accesso l a a tutte le cariche, professioni o impieghi pubblici, compresa la magistratura [ ]] senza limitazioni di mansioni e di svolgimento di carriera [ ].[ Immutate le norme del Codice Rocco sull adulterio femminile e sul delitto d onore Confermate le norme del Codice Civile che attribuivano all uomo il titolo di capofamiglia, l esercizio della patria potestà e l amministrazione dei beni dotali

12 Dalla tutela alla parità Gli anni settanta I movimenti femminili e femministi degli anni settanta misero in discussione tutta la cultura occidentale Approfondirono i problemi specifici della condizione femminile, dalla sessualità alla famiglia, al lavoro

13 Gli anni settanta in Italia Principali interventi normativi ispirati dal movimento delle donne 1970 introduzione del divorzio 1975 riforma del diritto di famiglia 1977 legge sulla parità di trattamento tra uomini e donne in materia di lavoro 1978 legalizzazione dell'aborto Le leggi sul divorzio e sulla legalizzazione dell aborto, sottoposti a referendum abrogativi vennero confermate dal voto popolare

14 L art. 51 della Costituzione Al testo originario: Tutti i cittadini dell'uno o dell'altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge viene aggiunto: A A tal fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini

15 La donna negli ultimi 30 anni Da una concezione della tutela delle donne si è ormai definitivamente passati ad un ottica di promozione della piena ed effettiva partecipazione delle donne alla vita politica, sociale ed economica necessaria alla compiuta affermazione dell identità di genere e alla valorizzazione della specificità femminile

16 L Italia e le pari opportunità ALCUNE PRINCIPALI RIFORME EFFETTUATE: - Interventi legislativi volti alla concreta rimozione delle disuguaglianze di fatto in materia di lavoro - Attuazione del principio della parità di condizione e condivisione dei compiti tra i coniugi nella gestione dei figli e per il pronto reinserimento della donna nel mondo del lavoro dopo la maternità (L. n. 53/2000)

17 Com è cambiata la vita delle donne Le statistiche di genere effettuate a partire dagli anni 90 mostrano un quadro fortemente eterogeneo e dinamico dell universo femminile - Le donne investono di più in cultura rispetto agli uomini, - riescono meglio negli studi, - danno maggiore rilievo al lavoro rispetto al passato, - sperimentano forme nuove del produrre e riprodurre, - rivestono una molteplicità di ruoli nelle diverse fasi della vita, - presentano percorsi di vita più complessi e frastagliati

18 Le donne e l istruzionel

19 Le donne e l istruzionel

20 Le donne e l istruzionel - Sul piano dell istruzione le ragazze in media ottengono risultati più brillanti dei ragazzi - Sul piano della cultura le ragazze hanno superato ormai i ragazzi nella fruizione di libri e spettacoli - Anche sul piano delle nuove tecnologie (utilizzo di pc ed internet), terreno tradizionalmente più favorevole al sesso maschile, le ragazze hanno ormai annullato lo svantaggio

21 Le donne e il lavoro L occupazione femminile è al 75% del valore medio degli altri paesi europei; al 74 per cento di quello francese e al 64 per cento di quello inglese Il dato dell occupazione femminile italiano è il più basso tra quelli dell UE

22 Le donne e il lavoro Le donne guadagnano meno degli uomini

23 Le donne e il lavoro Nel decennio l occupazionel femminile è aumentata in tutti i livelli, ma per meno della metà vi è un impiego consono al tipo di formazione conseguita L inserimento nelle professioni più prestigiose riguarda il 42,9% delle donne contro il 49,3% degli uomini Professioni esecutive per il 15,9 % delle laureate contro il 9% dei laureati

24 Le donne e il lavoro La presenza delle donne nei luoghi decisionali alti è ancora molto limitata I ministeri chiave dell economia economia sono tradizionalmente riservati agli uomini. Nel dopoguerra abbiamo avuto una sola donna Ministro degli Interni (Jervolino), una Ministro degli Esteri (Susanna Agnelli) una Ministro della Sanità (Bindi) e una Ministro del Lavoro (Tina Anselmi). Alla componente femminile del Governo viene affidata prevalentemente l Istruzione e le Pari Opportunità.

25 Le donne e il lavoro Nelle prime 50 imprese più grandi del Paese solo l 1,3 per cento dei consiglieri di amministrazione sono donne. La Banca d Italia, oltre a non avere il Governatore donna, non ha neanche donne nei principali organismi decisionali. La Danimarca ha come Presidente della Banca Centrale una donna e la Gran Bretagna ha due ministri economici donna su tre

26 La magistratura Le donne magistrato sono nel 1993 il 27% del totale e il 38% nel 2003 Sono concentrate prevalentemente nei ruoli di base - magistrati di tribunale 52% donne In Corte d appello d sono il 25,8% nel 2002 Nessuna donna ha raggiunto i livelli apicali di Presidente della Corte di Cassazione o di Procuratore generale Nella Corte dei Conti, la situazione è peggiore rispetto alla Magistratura ordinaria, non essendoci nessuna donna Presidente di sezione

27 Gli alti ruoli dello Stato Nessuna donna ambasciatore o ministro plenipotenziario; Nei Ministeri, a fronte di una percentuale di componenti femminili pari al 48 per cento, solo il 16,6 per cento si trova tra i dirigenti di prima fascia

28 Sanità - Le donne sono il 30% dei medici - Ma il 10% dei dirigenti di strutture complesse

29 Università e scuola Professori ordinari donna A.A : 10,1% A.A :15,6% Solo una donna è attualmente rettore di una università su 60 Atenei pubblici La scuola è il settore in cui è più massiccia la presenza femminile con il 68% dei docenti laureati ed il 90,9% dei docenti diplomati I dirigenti scolastici donna sono invece solo il 39,2%

30 Lavoro e carico familiare L occupazione femminile cresce ma in un contesto di forte sovraccarico di lavoro sulle donne Il lavoro familiare rimane ancora essenzialmente attribuito alla responsabilità femminile, indipendentemente dalla presenza di un impegno extra-domestico

31 Lavoro e carico familiare Le donne che ricoprono i ruoli di lavoratrici, mogli e madri, contemporaneamente, dichiarano di lavorare ben più di 60 ore la settimana I tassi di occupazione sono più alti tra le single e la progressione di carriera è inversamente correlata al carico familiare

32 Lavoro e carico familiare In Italia, il tasso di occupazione è: pari al 56 per cento per le donne senza figli, al 53,6 per cento per le donne con un figlio, scende al 47 per cento per le donne con due figli cala ulteriormente fino a portarsi al 33,7 per cento per le donne con tre o più figli

33 Disaffezione delle donne italiane alla politica È il dato più preoccupante Nonostante i tentativi di promozione le donne italiane non partecipano attivamente alla vita politica del Paese Nel 2001 sono state elette 64 donne alla Camera e 24 al Senato: 88 donne su 945 parlamentari per una percentuale del 9,3 %

34 La parità è raggiunta? Alcune questioni aperte: La parità di diritti è sostanziale o astratta? Il maschilismo è ancora dietro l angolo? l (basti pensare alle pretese di scientificità delle considerazioni del rettore di Harvard circa la presunta maggiore intelligenza maschile) Stiamo assistendo ad una crisi d identità d maschile? Modelli ancora suggeriti dalle vecchie generazioni, rinnovano problematiche familiari e determinano nuovi rapporti di coppia?

35 E le pari opportunità? Le donne ( ( e gli uomini) devono continuare a riflettere su queste tematiche e forse recuperare quei rapporti partecipativi che le ha impegnate nel passato più recente Ma questa è una storia che stiamo ancora scrivendo.

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