ATTIVITA FISICA NEL DIABETE
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- Raimondo Marconi
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1 ATTIVITA FISICA NEL DIABETE Qualsiasi attività svolta dal nostro corpo o anche dal nostro cervello richiede un certo numero di calorie, attraverso il consumo di sostanze che funzionano da carburante. Queste sostanze sono costituite principalmente dal glucosio presente nel sangue, e dalla sua forma di deposito, il glicogeno, esistente a livello del fegato e dei muscoli, ed in via secondaria dai trigliceridi e dalle proteine e derivano dall'alimentazione quotidiana. Certamente le varie attività comportano consumi energetici molto diversi tra loro; si passa, così, dal dormire che ha un consumo energetico di 70 Kcal/ora, al camminare: 300 Kcal/ora, al correre: 700 Kcal/ora IL CONSUMO ENERGETICO Si vede, dunque, come al variare dell'attività svolta, il consumo energetico possa aumentare fino a 10 volte; lo stesso dicasi per le attività lavorative, che comportano un minimo dispendio energetico per i lavori impiegatizi, quasi sedentari, ed un massimo per quelle che richiedono un impegno muscolare intenso e continuato, come ad esempio i lavori agricoli. Come bruciare le calorie di troppo Attività (km all'ora) Consumo Kcal/min Camminare a 3,2 km l'ora 2,8 Camminare a 5,6 km l'ora 4,8 Andare in bicicletta a 8,8 km l'ora 3,2 Andare in bicicletta più velocemente 6,9 Correre a 9, 10 km l'ora 12,0 Correre a 11,9 km l'ora 14,5 Correre a 18,25 km l'ora 21,7 Nuotare (stile libero) a 3,5 km l'ora 30,8 Nuotare sul dorso a 3,5 km l'ora 33,3 Golf. 5,0 Tennis 7,1 Tennis da tavolo 5,8 Danza (fox-trot) 5,2 La durata dell'attività condiziona l'impiego di carburanti diversi; infatti, mentre nei primi minuti si consuma, quasi esclusivamente glucosio, con il progredire dell 'attività nel tempo, superando la mezz'ora, le scorte di glucosio sono quasi esaurite, per cui i muscoli cominciano ad utilizzare i grassi di deposito (trigliceridi). Quindi le attività di breve durata modificano, sicuramente, la glicemia, mentre le attività di lunga durata, specialmente, se eseguite periodicamente possono influire anche sul peso corporeo. Ma l'utilizzo del glucosio richiede quantità sufficienti di insulina, che ne permettano la penetrazione all'interno dei muscoli; d'altronde i livelli di insulina devono poter diminuire quando il glucosio dei sangue si riduce, per poter consentire al glucagone, 1
2 altro ormone del pancreas, all adrenalina, ormone del corticosurrene, di liberare glucosio dal glicogeno e rispettivamente, liberare trigliceridi è dai depositi di grasso. BENEFICI DELL'ATTIVITA FISICA Ora, se l'esercizio fisico determina una riduzione della glicemia, sicuramente, potrà portare a qualche giovamento nella condizione di diabete. Infatti, nel diabete mellito di tipo 2, la pratica regolare di un'attività determina: perdita di peso riduzione della resistenza all'insulina (fegato, muscoli, tessuto adiposo) riduzione della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca riduzione dei trigliceridi aumento del colesterolo HDL e riduzione del colesterolo LDL aumento del flusso sanguigno nella microcircolazione Possiamo, quindi concludere, che sostanzialmente l'attività fìsica è consigliabile in tutti i pazienti di tipo 2, in assenza di complicanze, anche se con differenziazioni derivanti dall'età, dal peso corporeo, dalle attitudini personali. PRECAUZIONI Per quanto riguarda, invece, il diabete mellito di tipo 1 occorre tener conto che l'attività fisica conferma la sua validità, ma con delle limitazioni derivanti da: grado di compenso della malattia conoscenza e pratica di quelle nozioni che consentono l'autogestione della terapia. L'attività fisica è controindicata in caso di glicemia > 300 mg/dl retinopatia severa cardiopatìa ischemica ipertensione arteriosa non controllata neuropatia autonomica CONTROLLI DA ESEGUIRE Visita medica generale Esami ematochimici Elettrocardiogramma Test da sforzo dopo i 35 anni o i 15 anni di malattia Valutazione neurologica Esame del piede Valutazione oculistica 2
3 QUALE SPORT O ATTIVITA SCEGLIERE? La scelta dovrà ricadere sugli sports di resistenza, per i quali sia più facile gestire le eventuali modifiche terapeutiche e al tempo stesso gli effetti siano più costanti e prevedibili. Infatti quanto maggiore è la regolarità dell'esercizio, tanto più semplice è prevederne gli effetti, anche se la possibilità di una ipoglicemia persiste. In questa ottica è preferibile scegliere tra quegli sports che vengono eseguiti in compagnia di altre persone (podismo, ciclismo, etc.) evitando quelli solitari o che comunque implichino dei rischi aggiuntivi, come ad es. le immersioni subacquee, l'alpinismo e così via. COME ADEGUARE LA CURA? In caso di pratica di attività sportiva bisogna conoscere i 3 aspetti fondamentali della autogestione: Differenti tipi di insulina, tecnica e sede di somministrazione, adeguamento della dose, nel diabete tipo 1 Differenti formaci orali, nel diabete tipo 2 Composizione qualitativa e quantitativa degli alimenti, in particolare per il loro contenuto in Carboidrati Tecnica e modalità di esecuzione dell 'autocontrollo POTENZIALI RISCHI DELL' ESERCIZIO FISICO 1) Ipoglicemia-iperglicemia-ketoacidosi (tipo 1) 2) Complicanze cardiache 3) Emorragia retinica 4) Proteinuria 5) Crisi ipertensiva 6) Rischio di ulcerazioni ai piedi (in presenza di neuropatia) PREVENZIONE DELL'IPOGLICEMIA 1) Ridurre la dose di insulina o sulfanilurea somministrata prima dell'attività fisica, soprattutto se la seduta di allenamento sarà particolarmente faticosa o se durerà più di un'ora, oppure se l'orario di allenamento coincide con il picco d'azione dell'insulina. 2) Non praticare attività fisica nei 60 minuti successivi all'iniezione d'insulina, soprattutto quando la sede di iniezione, è coinvolta nell'attività stessa. 3) Allenarsi 1-3 ore dopo un pasto regolare o uno snack. 4) Alimentarsi circa 30 minuti dopo la somministrazione dell' insulina, mai prima o subito 3
4 dopo. 5) Non modificare da soli la terapia e usare molta prudenza nel fare attività fisica quando si deve cambiare il tipo d'insulina. 6) Fare massima attenzione alla sede di iniezione dell'insulina in rapporto alla velocità di assorbimento, al tipo di esercizio fisico praticato, alle parti del corpo impegnate. 7) Controllare la glicemia prima, durante e dopo la pratica sportiva, soprattutto se l'allenamento supera i 60 minuti ed è molto faticoso. 8) Consumare adeguate quantità di carboidrati (bevande e/o cibi solidi) prima durante e dopo l'attività sportiva, soprattutto quando la glicemia scende sotto i 100 mg% o in caso di lavoro strenuo e di durata superiore a 60 minuti. 9) Cominciare il programma di allenamento lentamente e aumentarne gradualmente l'intensità e la durata. 10) Concordare con il proprio medico curante o diabetologo, eventuali cambiamenti del programma terapeutico per evitare eventuali maggiori rischi di ipoglicemia. COME ADEGUARE LA CURA TRATTAMENTO INSULINICO Ridurre il dosaggio dell insulina ad azione intermedia e/o eliminare la somministrazione di insulina ad azione rapida, che dovrebbe precedere l'attività fisica non eseguire l'attività durante il picco di azione dell'insulina non iniettare l'insulina in sedi impegnate dall'attività (es. gambe in caso di jogging) portare con sé una scorta di carboidrati semplici, da utilizzare ogni 30' - 60' di attività bere frequentemente, per evitare disidratazione TRATTAMENTO CON IPOGLICEMIZZANTI ORALI in caso di assunzione di biguanidi che aumentano soltanto la utilizzazione del glucosio in periferia,non esistono problemi in caso di assunzione di sulfaniluree che stimolano la produzione di insulina, il dosaggio va ridotto o si deve integrare la razione alimentare con uno spuntino prima o durante l'esercizio fisico. Lo stesso vale nel caso venga usata un'associazione sulfaniluree-biguanidi. 4
5 AUTOCONTROLLO a) Se non ha mai praticato attività sportiva ed è in trattamento insulinico: Eseguire lo stick prima di iniziare l'attività Ripeterlo ogni 30' (in caso di sforzi prolungati) Ripeterlo dopo 15' dalla fine dell'esercizio Ripeterlo ogni 30 ' nelle due ore successive b) Se non è un trattamento insulinico lo stick prima di iniziare l'attività \ Ripeterlo alla fine e) In caso di variazione della durata e dell intensità o di trattamento Procedere come al punto a) d) Se la glicemia prima dell'attività supera i 250 mg% dl Controllare la ketonuria e se positiva non iniziare l'attività, altrimenti si corre il rischio di peggiorare il quadro metabolico. COME ADEGUARE LA DIETA? Se l'allenamento si svolge nelle ore pomeridiane è consigliabile introdurre un certo quantitativo di carboidrati complessi, (amidi della pasta). Se si svolge nel corso della mattinata è consigliabile una prima colazione fatta da pane, latte, frutta. Durante l'attività fisica reintegrare le perdite idriche con l'introduzione di acqua minerale, preferibilmente a contenuto bicarbonato-calcico. Se l'attività è prolungata nel tempo occorre consumare dei piccoli spuntini a base di carboidrati, ma solo se non è stata modificato il dosaggio dell'insulina o delle sulfaniluree o dell'associazione sulfanilureebiguanidi. Dopo l'esercizio occorre reintegrare ancora le perdite idriche ed introdurre eventualmente anche sali minerali, vitamine e carboidrati. In questa tabella riepilogativa vengono riportate le indicazioni di massima di come modificare l'alimentazione e la terapia insulinica in funzione del tipo di attività svolta e del valore di glicemia riscontrato. ESERCIZIO INTENSITA Bassa-moderata (Camminare o pedalare per svago) Moderata ( tennis, jogging, ciclismo amatoriale ) Elevata ( calcio, corsa, pedalare a ritmo intenso ) GLICEMIA mg/dl MODIFICHE DIETA INSULINA INDICAZIONI ALIMENTARI < g carboidrati/h un frutto o una porzione equivalente di pane > 90 Nessuna modifica < g prima, poi g/h Metà panino con carne, un bicchiere di latte o un frutto > 90< g/h un frutto o una porzione di pane equivalente >250 Eseguire ketonuria < g carboidrati panino con carne, un bicchiere di latte o un frutto > 90< g carboidrati Metà panino con carne, un bicchiere di latte o un frutto >180< carboidrati/h un frutto o una porzione di pane equivalente 5
6 CONCLUSIONI Sicuramente attività fisica determina dei grossi giovamenti non solo nelle persone con diabete, ma anche nella popolazione generale. Ricordare, comunque, che, anche quando non si possa dedicare del tempo allo sport come tale, tutte le attività che compiamo nella giornata hanno un loro consumo energetico e, quindi, occorre sfruttare ogni occasione che ci viene data nella giornata per incrementarlo: Usare di meno l'auto o i mezzi di locomozione Non servirsi dell'ascensore Non trascorrere molto tempo davanti al televisore Coltivare qualche hobby, come ad es. il ballo Programmare una passeggiata di almeno mezz'ora 3-4 volte a settimana. 6
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