Quanto vale la cooperazione agricola 32 STEFANO BARBIERI 34 SILVANO MARIA TOMASI 30 LUCIA TOMAZZONI. L Ocse deve restare a Trento

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1 POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN A.P. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 COMMA 1, DCB TRENTO RIVISTA PER AMMINISTRATORI E DIPENDENTI DELLA COOPERAZIONE TRENTINA - carta ecologica n 1 - Gennaio 2015 Facebook Coperazione Trentina 30 LUCIA TOMAZZONI Tra le donne vittime di violenza 32 STEFANO BARBIERI L Ocse deve restare a Trento 34 SILVANO MARIA TOMASI Il materialismo indebolisce l'economia FEDERAZIONE Le parole del cambiamento > 10 nuove aperture Investire nel futuro > 40 Quanto vale la cooperazione agricola

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3 n 1 - G E N N A I O Periodico della Federazione Trentina della Cooperazione Trento, Via Segantini, 10 - Tel ufficio.stampa@ftcoop.it Direttore responsabile Walter Liber Coordinatrice Dirce Pradella Comitato di Redazione Corrado Corradini, Franco de Battaglia, Carlo Dellasega, Silvia De Vogli, Michele Dorigatti, Cesare Dossi, Egidio Formilan, Cristina Galassi, Walter Liber, Diego Nart, Sara Perugini, Dirce Pradella, Bernardino Santoni, Paolo Tonelli, Vincenzo Visetti. Hanno collaborato Carlo Borzaga, Silvia De Vogli, Elisa Dossi, Umberto Folena, Bernardino Santoni, Paolo Tonelli. Progettazione grafica Cooperativa ARCHIMEDE - EDITORIALE 03 L ideale cooperativo IN PRIMO PIANO 4-9 Il valore dell agricoltura in Trentino. 1 miliardo di euro è il valore aggiunto prodotto dalla cooperazione agricola trentina, pari all 81% dell intero comparto. Il viceministro Oliviero: Il Trentino esempio di cooperazione. In Val di Non le prime celle ipogee al mondo. I dati sul vino e la mela trentina a Bruxelles Futuro e cambiamento. Le parole emerse dal tour di 11 incontri organizzato della Federazione sul territorio per raccogliere impressioni e candidature per il nuovo presidente. NEWSCOOP 13 Cooperjob, opportunità per le cooperative che assumono 14 I Giovani mettono le Mafie in pentola 15 La Fondazione don Guetti rilancia parole e valori 16 Conciliazione per un lavoro sostenibile 17 Federcasse, la nostra impronta per il futuro 18 Le borse di studio delle Casse Rurali Trentine 20 C era una volta la crisi 21 Social reputation e lavoro 22 Caldonazzo, insieme ai soci oltre l assemblea 23 Pensiamo alla salute 24 Da Trento un manifesto per proteggere i minori allontanati dalla famiglia 25 A Pramaggiore Mediocredito ha trovato casa 26 Econozoot per fare meglio i conti 27 Anffas in movimento 29 Verso un campus europeo di formazione cooperativa CULTURA COOPERATIVA Racconti 30 Lucia Tomazzoni, tra le donne vittime di violenza Scenari 32 L Ocse deve restare a Trento L intervista 34 Silvano Maria Tomasi: il materialismo indebolisce l economia La ricerca 36 Inchiesta sul sentiment: i commenti degli esperti Qui Europa 38 Revisione legale dei conti, l Europa blinda il sistema raiffeiseniano Segnali di fiducia 40 Investire nel futuro Buone prassi 43 Una Strenna sotto l albero. Puntuale, da centodieci anni 44 L'impresa sociale, modello di sviluppo del Paese Libri 45 Wikieconomia OPINIONI Economia 46 Verso la cooperazione di cittadini" Orizzonti 47 Libertà è cooperazione! La porta aperta 48 Essere galantuomini (Guetti) unico modo per vincere la crisi Stampa tipografica Cooperativa Nuove Arti Grafiche Abbonamenti Costo singola copia: 3 Abbonamento annuale (11 numeri): 30 Abbonamento semestrale (5 numeri): Promozione 2015 Paga i primi 10 abbonamenti a prezzo pieno (30 euro, fermo da molti anni) e i restanti solo la metà. Autorizzazione del Tribunale Civile e Penale di Trento n. 26 Registro stampa di data Quanto vale l agricoltura in Trentino Cooperjob i Vantaggi per le coop che assumono Le borse di studio delle Casse Rurali Cooperative sociali ibride

4 2 C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A n 1 - G e n n a i o

5 EDITORIALE L ideale cooperativo Tra pochi giorni uscirà il nuovo libro di Marcello Farina e Renzo Tommasi dal titolo: L ideale cooperativo di F.W. Raiffeissen ( ) e la sua prima diffusione. Tre anni fa è uscito un libro di Pino Ferraris dal titolo: Ieri e domani. I primi due autori sono ben conosciuti nel mondo della cooperazione trentina mentre, quasi sicuramente, va fatto un cenno sul terzo. è stato un politico socialista, profondo ricercatore sociale, responsabile per molti anni dell ufficio studi della CGIL, docente universitario. Perché la citazione di questi due scritti? Perché pongono in evidenza in modo chiaro la sostanziale identità degli strumenti che le classi subalterne misero in atto nel periodo immediatamente successivo all industrializzazione e ai conseguenti sconvolgimenti economici e sociali. Ci riferiamo in particolare alla prima metà del secolo diciannovesimo. Società di mestiere, mutue, società di mutuo soccorso, cooperative, forni collettivi, leghe di resistenza. Alle urgenze che la nuova situazione poneva, risposero nello stesso modo pur mossi da diverse condizioni economiche e di professione, da diversi credi e in tutti i diversi paesi europei. La risposta alla domanda circa il perché della nascita del movimento cooperativo, che è dentro questa storia, è a nostro parere molto semplice. La cooperazione è uno strumento di resistenza attiva al capitalismo e non al mercato. Raiffeissen nel 1869 lavora sullo Statuto delle casse e torna al principio di beneficienza fra eguali. Quindi fiducia solidale nei propri simili. Un self-help, non come una coalizione di egoismi privati, ma come pratica di autoaiuto vicendevole aperta al volontariato e senza chiamare in causa come ultimo gestore lo Stato. Lo chiama il socialismo cristiano. Gnocchi-Viani, il fondatore della prima Camera del Lavoro italiana, quella di Milano, dice: Le leggi non debbono intervenire per sottrarre spazi al far da sé degli operai, ma per togliere ostacoli all esercizio e allo sviluppo dell autogestione operaia. E ancora: Il mutualismo è un associazionismo per, esprime una solidarietà positiva; esso non rivendica verso l alto, tende invece a realizzare nel basso l obiettivo. In un editoriale non c è lo spazio anche solo per un minimo approfondimento e quindi vi invitiamo caldamente, se ne avrete il tempo, a sviscerare la questione che solleviamo. Siamo convinti che i nostri ragionamenti intorno a quella che viene erroneamente chiamata crisi debbano andare o tornare a quel periodo. Non ci sono solo state le ideologie separanti del novecento, ci sono state quelle unenti dell ottocento. A noi sembra che da quei valori, da quella comunione di intenti, da quell impegno, da quella organizzazione, da quella trasversalità oggettiva si debba ripartire. La domanda che ci e vi poniamo è: siamo matti se, mentre affrontiamo quotidianamente e pervicacemente i problemi che la fase ci impone, poniamo questo livello di ragionamento, tendente cioè a disegnare l utopico, a intravedere la città che vorremmo o piuttosto non saremmo matti se accettassimo supinamente la situazione attuale del mondo le cui caratteristiche si delineano sempre più chiaramente in abbandono del Quinto Stato, fine delle democrazie, trionfo dei fondamentalismi, scambio sempre più diseguale e di conseguenza nuovi disegni geopolitici di potenza? E a proposito di abbandono dei precari e dei disoccupati Papa Francesco racconta la storia della sua elezione; [.. quando la cosa stava diventando un po pericolosa lui, il cardinale Claudio Hummes, mi confortava. E quando i voti sono saliti a due terzi, è giunto l applauso consueto, perché è stato eletto il Papa. Mi ha abbracciato e mi ha detto: Non dimenticarti dei poveri!..]. Per non dimenticarci dei poveri dobbiamo cambiare il mondo. Marcello Farina - Renzo Tommasi L ideale cooperativo di F. W. Raiffeisen ( ) e la sua prima diffusione Pino Ferraris Ieri e domani 3 10 diego.schelfi@ftcoop.it 3 C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A n 1 - g e n n a i o

6 IN PRIMO PIANO 1 miliardo di euro è il valore aggiunto prodotto dalla cooperazione agricola trentina, pari all 81% dell intero comparto. Il viceministro Olivero: Il Trentino esempio di cooperazione. di Walter Liber L impatto della cooperazione agricola sull'economia e sull'occupazione in Trentino è il triplo rispetto al resto d Italia. Questo è uno dei dati emersi dalla prima parte di una indagine sull indotto e le esternalità dell agricoltura cooperativa trentina condotta dal centro di ricerca Euricse e presentata al convegno delle cooperative agricole, al quale ha partecipato anche il viceministro delle politiche agricole Andrea Olivero. Per lui l agricoltura italiana batte la crisi solo se fa sistema, se si mette insieme. Come in Trentino accade con la cooperazione. Un endorsement forse d obbligo, vista la platea che aveva davanti, ma anche un dato di fatto confortato da molti numeri. Qui l agricoltura organizzata in cooperative rappresenta l 81% del totale della ricchezza prodotta dall agricoltura, percentuale tripla rispetto al resto d Italia. Secondo il prof. Carlo Borzaga, presidente di Euricse, in Trentino la ricchezza prodotta dalla cooperazione agricola (in termini di valore aggiunto, ovvero il fatturato al netto dei costi intermedi) è di 553 milioni di euro l anno in via diretta. Ma sarebbe riduttivo guardare all agricoltura solo per quello che produce. Essa genera anche domanda di credito, servizi, energia. Considerando anche l indotto, dunque, il conto sale e sfiora il miliardo (914 milioni). Gli occupati a tempo pieno (cosiddetti ULA) sono 19mila. Con l'83% rispetto al totale del comparto agricolo, l impatto della cooperazione sull economia provinciale e sull occupazione è il triplo rispetto al resto d Italia. Ci salva l export ha detto Luca Rigotti, presidente del Gruppo Mezzacorona e vicepresidente della Federazione le nostre imprese cooperative hanno saputo organizzarsi in questi anni ed ora risentono meno della crisi. Guardare le luci oltre alle ombre Una crisi che si sente anche nella cooperazione, ma che occorre affrontare con fiducia nel futuro, guardando anche le luci oltre alle ombre. Ad esempio, ha argomentato il direttore della Federazione Carlo Dellasega, ad agosto i posti di lavoro nelle cooperative erano stabili, con una crescita dell 1% rispetto all inizio d anno. Le ombre riguardano il calo dei consumi nei negozi alimentari, le rate non pagate nelle Casse Rurali e il calo della domanda di crediti, che però si contrappongono alla crescita dei risparmi, ben 500 milioni in più quest anno. Tengono mediamente i fatturati delle sociali e nelle coop di lavoro, ma è difficile prevedere come andrà il futuro. Una cosa è certa, l impresa che non ha fiducia non investe più. In agricoltura i dati che provengono dai settori non vanno tutti nella stessa direzione. I prezzi del latte sono in flessione, sarà difficile quest anno mantenere le remunerazioni di 0,629 euro al litro del Nella frutta (soprattutto mele ma non solo) il liquidato medio per i 459 milioni di chili conferiti quest anno sarà di 0,39 euro al chilo, che si allinea ai prezzi di due anni fa dopo la stagione record dello scorso anno (0,52 euro/kg). Il settore vitivinicolo è ancora in Alcune immagini del convegno delle cooperative agricole. 4 C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A n 1 - G e n n a i o

7 IN PRIMO PIANO agricoltura forma grazie alle esportazioni, e si avvia a remunerare con 87 euro a quintale in media l uva della passata vendemmia L annata record è stata quella scorsa, con remunerazioni medie di 93 euro. Peraltro, le rese ad ettaro quest anno svettano a euro, in deciso aumento rispetto agli 11mila dell anno prima. La ricetta del viceministro e degli assessori Per il viceministro Olivero il Governo si sta fortemente impegnando su tre fronti: il primo riguarda la sburocratizzazione e semplificazione delle procedure. Prossimamente tutti i controlli di svariati enti (17 solo quelli del vino!) dovranno confluire in un registro telematico unico, in modo da evitare almeno i doppioni. Il secondo fronte è l internazionalizzazione, con iniziative concrete per mettere in rete i soggetti, e nello stesso tempo presidiare bene gli accordi internazionali, a cominciare da quello con gli Usa in corso a Bruxelles. Il terzo riguarda la qualità. Abbiamo puntato finora ad una agricoltura omologante, è tempo di cambiare rotta e puntare decisi sulle eccellenze dei territori, ha detto Olivero. L assessore all agricoltura Michele Dallapiccola ha proposto alcuni stratagemmi da mettere in atto per far fronte alla crisi con la contemporanea contrazione di risorse pubbliche: intervento di Cooperfidi per anticipare ai contadini i premi 2014 relativi al piano di sviluppo rurale (Psr), bloccati dalla legge di stabilità. Quelli del 2013 sono in distribuzione in questi giorni. Ulteriori tre milioni sono stati stanziati per la misura degli sfalci, che cuba 4,5 milioni e risultava finanziata solo per 1,5. Intanto si attende il nuovo piano di sviluppo rurale, che però è al vaglio delle strutture della UE insieme ad altri duecento in tutta Europa (21 solo in Italia). Il nostro ha ammesso Dallapiccola non è fra quelli di prossima istruzione. Ma per stuzzicare il mercato l assessore propone progettualità, idee, novità. E una migliore sinergia tra turismo e agricoltura. I turisti sono curiosi di visitare aziende agricole, specie quando piove, e poi comprano, ha suggerito. L importante è procedere uniti nella commercializzazione e distribuzione, ha affermato l assessore alla cooperazione Tiziano Mellarini. Conclusione e messaggio di Diego Schelfi: Oggi più che mai c è bisogno di visione, e di fare squadra ancora più di prima. Se la cooperazione fa quadrato, tutta la comunità trentina potrà avere un vantaggio significativo e tangibile Inquadrando questo codice con smartphone abilitato puoi vedere i servizi sulla web tv relativo a questo convegno. Le mele sostenibili Le mele sono uno dei frutti che, dalla raccolta alla vendita, producono meno anidride carbonica (le arance, per esempio, ne producono il triplo). Per questo le organizzazioni di produttori della nostra regione hanno ottenuto la dichiarazione ambientale di prodotto Edp. Ma l impronta carbonica, vale a dire la quantità di emissioni, è ancora migliorabile. Lo dice lo studio realizzato in collaborazione con Assomela e presentato alla Libera Università di Bolzano. Ennio Magnani e Alessandro Dalpiaz (Assomela): Risultati che applicheremo alla pratica per migliorarci. Il prof Massimo Tagliavini: I produttori dovranno usare energie rinnovabili, ma servirà anche l impegno dei consumatori. Per vedere il servizio televisivo sul convegno e leggere il comunicato stampa approfondito puoi inquadrare con smartphone abilitato questi codici. Un convegno sul green Venerdì 30 gennaio Trento sarà capitale della greeneconomy, con un convegno organizzato dalla Federazione dal titolo ambizioso: Coltivare la sostenibilità. Dalle 9 alle 13 i partecipanti potranno approfondire le opportunità offerte alla filiera agroalimentare trentina da questo tipo di approccio. Una giornata dedicata agli strumenti di sostenibilità del settore agroalimentare cooperativo che alternerà interventi di presentazione a momenti di confronto con casi di studio. Nel pomeriggio gli esperti saranno a disposizione dei partecipanti con sessioni private per un'analisi di sostenibilità preliminare sui propri prodotti e servizi. Appuntamento presso sala don Guetti di Cassa Centrale Banca. Per info e prenotazioni: laura.trentini@ftcoop.it e silvia@trentinogreen.net. Inquadrando questo codice con smartphone abilitato puoi vedere l intervista al vicepresidente Luca Rigotti che presenta il tema del convegno Coltivare la sostenibilità. 5 C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A n 1 - g e n n a i o

8 IN PRIMO PIANO Interpoma, Bolzano capitale della melicoltura Lo stand di Apot e i marchi trentini presenti. Si è celebrata a Bolzano la tre giorni che il mondo melicolo dedica alla mela. Nel momento ufficiale di inaugurazione sono arrivati i complimenti del ministro Maurizio Martina, che ha lodato in particolare la capacità degli agricoltori regionali di aggregarsi mettendosi in rete. "La nostra sfida - ha detto - è di creare le condizioni per sostenere le aziende a crescere ancora. A cominciare dall'abbattimento del carico burocratico. Il nostro obiettivo è far risparmiare ad ogni impresa 25 chili di carta ogni anno". Le aziende presenti a Intermpoma hanno annunciato di novità e nuovi sviluppi nei macchinari e accessori necessari per la produzione di mele: trattori, strumenti per la lavorazione del terreno e per la raccolta, nuovi fitosanitari e accessori per il trasporto dei cassoni. In fiera è stato esposto un sistema integrato di avanzamento cassoni su rimorchi che attraverso una catena trasportatrice porta le casse nella posizione desiderata. Qualche novità anche nel comparto del controllo dei parassiti: il metodo Puffer per la confusione sessuale degli insetti, una pietra miliare nella difesa contro i parassiti. Si tratta di un diffusore usato per l applicazione di feromone in formulazione aerosol per la confusione sessuale. Le nostre mele Dop conquistano Bruxelles Le mele dop del Trentino sul banco del Consiglio europeo agricoltura. Per vedere le interviste e i servizi televisivi pubblicati sulla web tv della Federazione inquadra con uno smartphone abilitato questo codice. C è stato un po di Trentino e Sudtirolo al vertice dei ministri dell agricoltura europea che si è tenuto a novembre a Bruxelles. Perché una rappresentanza europea della Cooperazione Trentina e dei principali produttori regionali delle mele Dop Valle di Non e Igp Alto Adige ha portato direttamente sui banchi del consiglio europeo l eccellenza della frutticoltura regionale: la mela. Un riconoscimento significativo per uno dei prodotti di punta dell agroalimentare italiano, che per il 72% della produzione nazionale viene coltivata in Trentino Alto Adige. Un percorso reso possibile grazie all impegno dell Ufficio della Federazione a Bruxelles ed in particolare di Samuel Cornella. Il presidente di Apot Ennio Magnani ha sottolineato la forte spinta all internazionalizzazione che questa iniziativa vuole imprimere: il supporto della comunità europea è fondamentale per portare il nostro prodotto su tutti i mercati. Per l europarlamentare Herbert Dorfmann le denominazioni di origine sono un punto di forza del sistema agricolo ed agroalimentare in Europa. Bisogna difenderle a livello mondiale. Visto il successo dell iniziativa ha commentato il patron dell altoatesina Vog Georg Kössler ci auguriamo che rimanga in mente ai tanti rappresentanti politici e funzionari europei che in Trentino Alto Adige abbiamo una produzione di assoluta eccellenza. 6 C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A n 1 - G e n n a i o

9 IN PRIMO PIANO agricoltura In Val di Non le prime celle ipogee al mondo Il nuovo magazzino sotterraneo di Melinda è un sistema all avanguardia. Raffreddate le rocce, conserva le mele al fresco ottimizzando i consumi. Odorizzi: Un progetto sostenibile a 360 gradi. Si risparmiano ogni anno 27mila metri cubi di acqua e 40mila chili di CO2. Granata: Se il sistema funziona, al via altre quattro celle ipogee. Che saranno rigorosamente visitabili, incoraggiando la nascita del turismo della mela". L impianto è entrato in funzione lo scorso ottobre a Segno, in val di Non, a 800m di distanza dalla sede di MondoMelinda. Si tratta del primo magazzino al mondo per la conservazione delle mele realizzato sotto terra. Nato per iniziativa di Tassullo Spa e Melinda, ha la capacità di contenere e conservare in atmosfera controllata tonnellate di mele (1.050 vagoni) accogliendo cassoni. Uno spazio che si sviluppa sui 140 metri di una galleria più ampia, lunga ben 17 km. Ogni cella è larga 12 metri e alta 11 e consentirà un minor consumo di 27mila metri cubi di acqua annui, pari a 10 piscine olimpioniche; eviterà la costruzione di un ulteriore capannone per la conservazione delle mele, limiterà di 40mila kg l anno le emissioni di anidride carbonica, l equivalente di quanto riesce a fare, con il proprio lavoro, un bosco di 50 ettari. Un progetto pilota positivissimo, in termini di sostenibilità commenta Michele Odorizzi, presidente di Melinda ora lo testeremo concretamente, ma i dati sperimentali ci dicono che funzionerà. L idea è nata nel 2010: Nel nostro business plan abbiamo visto che entro il 2020 saremo passati da 350mila a 400mila tonnellate di mele. Dovevamo trovare un modo per conservarle ha spiegato il direttore di Melinda, Luca Granata dopo una serie di studi approfonditi che hanno preso il via grazie alle scoperte del prof. Andrea Fuganti, già docente dell'università di Trento, e alle ricerche effettuate presso la Norwegian University of Science and Technology, abbiamo deciso di cercare di sfruttare il comportamento geotermico della dolomia, la roccia presente nella grotta. La dolomia, infatti, è impermeabile ai gas e mantiene costante il rapporto tra ossigeno, azoto e CO2 nell ambiente. La roccia, inoltre funziona da intercapedine termica, un po come un grande thermos per le mele: una volta portata la cella dai 10 gradi della roccia alla temperatura di 1 grado è sufficiente una minima quantità di energia per mantenere la temperatura costante e si consuma oltre il 60% in meno che con una cella frigo. La valorizzazione delle eccellenti qualità della dolomia come isolante naturale ha inoltre consentito di risparmiare l impiego di 850 tonnellate di isolante artificiale riducendo in maniera significativa l impronta ambientale dell impianto. Per ora nella cella ipogea ci sono 10mila tonnellate di mele. L idea è quella di costruirne, nei prossimi anni, altre quattro, sempre qui ha aggiunto Granata si farà così spazio alle altre 40mila tonnellate che dovrebbero venir prodotte secondo il nostro piano industriale. Tra i pro del progetto, per l azienda ci sono un risparmio del 20% dei costi di costruzione e un 30% di spese in meno nella gestione. Punti di forza che hanno già stimolato l'interesse di potenziali partner commerciali, anche a livello internazionale. E per la valle, la possibilità di sviluppare un vero e proprio turismo della mela : Ogni anno 40mila persone visitano Melinda, ma i turisti potrebbero aumentare, vista la peculiarità della struttura ha concluso Granata. Abbiamo la possibilità di incoraggiare un settore che creerà indotto sull intera Val di Non. Alcune immagini delle celle ipogee di Melinda. Per vedere il servizio televisivo sulle celle ipogee inquadra con smartphone abilitato questo codice. 7 C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A n 1 - g e n n a i o

10 IN PRIMO PIANO Clesurae 2011: secondo miglior vino rosso d'italia Nuovi importanti riconoscimenti per il Teroldego Rotaliano Clesuræ, giudicato da Luca Maroni il 2 Miglior Vino Rosso d Italia e per la quarta volta insignito dei 5 Grappoli dalla guida Bibenda. ll Teroldego Rotaliano Clesuræ 2011 della Cantina Rotaliana è il 2 miglior vino rosso d Italia, con 96 punti sull Annuario dei Migliori Vini Italiani di Luca Maroni. Il prestigioso riconoscimento verrà ritirato il prossimo febbraio a Roma, in occasione della serata di presentazione dell Annuario Si tratta di un premio famoso, attribuito ai vini considerati più rappresentativi non solo nella loro tipologia, ma anche della tradizione vinicola del proprio territorio e dell eccellenza enologica italiana. Scrive Luca Maroni «Un grande vino governato e dominato da un frutto di polposità e di maturità stupenda, morbido nonostante il suo sontuoso tannino. Uno fra i migliori rossi italiani dell'anno, chapeau». Il Teroldego Rotaliano Clesuræ poi è per la quarta volta consecutiva 5 Grappoli Bibenda Nelle scorse settimane Leonardo Pilati, direttore ed enologo della Cantina Rotaliana, ha ritirato questo prestigioso premio alla serata di gala presso il Rome Cavalieri a cui hanno partecipato i produttori al vertice della qualità enologica nazionale. «L ottenimento di questi riconoscimenti sono un premio agli forzi dei soci viticoltori, della cantina e alla sua filosofia, indirizzata e alla valorizzazione di vini autoctoni». Puzzone di Moena Dop: c è il Consorzio di tutela Nuovi importanti riconoscimenti per il Teroldego Rotaliano Clesuræ, giudicato da Luca Maroni il 2 Miglior Vino Rosso d Italia e per la quarta volta insignito ùdei 5 Grappoli dalla guida Bibenda. Il Puzzone di Moena Dop (Denominazione di Origine Protetta) può oggi contare sul Consorzio volontario di tutela. Presidente è stato nominato Franco Morandini. Il suo vice è Saverio Trettel. Con sede a Predazzo, il Consorzio ha lo scopo di promuovere la conoscenza della Dop Puzzone di Moena/Spretz Tzaorì su tutti i mercati, proteggendola così da abusi e falsificazioni e cercando di valorizzarla dal punto di vista commerciale e culturale, al fine di salvaguardare la sua tipicità e le sue caratteristiche peculiari. All atto costitutivo hanno partecipato i quattro presidenti dei caseifici interessati: Luigi Defrancesco (Caseificio Predazzo e Moena), Saverio Trettel (Caseificio Val di Fiemme), Giovanni Battista Fontana (Caseificio Primiero) e Paolo Brunel (Caseificio Val di Fassa). Gli allevatori e stagionatori erano rappresentati da Fabio Dellagiacoma, Giambattista Vanzo, Franco Morandini. Presente anche Ivo Zucal, presidente del Concast Trentingrana. 8 C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A n 1 - G e n n a i o

11 IN PRIMO PIANO agricoltura Uva, cala la produzione, buona la qualità La quantità scende del 25% rispetto all annata record del Colpa delle bizzarrie climatiche di quest estate, che hanno portato un aumento dell 80% della pioggia. Il Trentino è sempre più terra di buoni vini bianchi, che assicurano il 77% della produzione totale. Da soli Pinot grigio e Chardonnay coprono oltre il 60% della produzione complessiva, sintomo di come i consumatori affezionati ai marchi vitivinicoli trentini apprezzino sempre più questa tipologia di sapori. A fornire i dati della vendemmia 2014 ci ha pensato il Consorzio Vini del Trentino che come tradizione ha raccolto i numeri dalle 120 cantine associate, pressoché la totalità della produzione viticola locale. Un clima pazzerello La vendemmia di quest anno spiega il direttore del Consorzio Erman Bona ha coinciso con la conclusione di un annata decisamente anomala sotto il profilo climatico, il cui andamento pare essersi normalizzato con il mese di ottobre. A parte il periodo primaverile e di inizio estate (aprile - giugno), caratterizzato da precipitazioni al di sotto della media storica e da temperature tendenzialmente più elevate, il successivo trimestre (luglio - settembre), decisivo per la maturazione e sanità delle uve, ha fatto invece registrare abbondanti e frequenti precipitazioni. Anche la temperatura nel trimestre in questione è risultata inferiore ai valori medi del periodo. Benché sul territorio provinciale le precipitazioni si siano manifestate con diversa intensità, i dati di Meteotrentino rivelano una situazione decisamente anomala: solitamente, cioè in media, da gennaio a settembre cadono 634 mm di pioggia. Nel 2014 ne sono caduti 1.141, ovvero l 80% in più. I giorni di pioggia nei primi 9 mesi dell anno in Trentino sono in media 63. Nel 2014 sono stati 95 (+51%). In alcune aree, peraltro territorialmente circoscritte, si sono inoltre verificati fenomeni grandinigeni di una certa intensità, che hanno seriamente compromesso la produzione dei vigneti colpiti. Lo stato fitosanitario delle uve al momento della raccolta è risultato buono, anche se in alcuni casi, e per determinate varietà, si è reso necessario un impegno straordinario dei viticoltori per la selezione delle uve. Il maltempo ha avuto conseguenze sul contenuto zuccherino delle uve, naturalmente più basso dell annata precedente, fenomeno diffuso in tutto il Nord Italia ed in altre regioni viticole nazionali. In Trentino la raccolta è iniziata con le uve destinate alla produzione di vini base spumante ed è proseguita con le uve per la produzione di vini fermi Chardonnay, Pinot grigio, Müller Thurgau, Nosiola. è quindi seguito lo stacco del Teroldego (le cui partite più precoci sono state destinate alla produzione del novello ), del Lagrein, del Marzemino, fino ad ultimarsi attorno a metà ottobre con le varietà più tardive Cabernet e Merlot. Complessivamente le uve raccolte dalle aziende che fanno capo al Consorzio Vini hanno raggiunto la cifra di quintali. Rispetto al 2013 la produzione accusa un calo medio del 25%, più marcato sulle uve nere (31%) e più contenuto sulle uve bianche (23%). Le uve bianche con quintali rappresentano il 76,7% del totale, mentre le uve nere costituiscono il restante 23,3%. Le principali varietà a bacca nera sono nell ordine, il Teroldego (6,4%), il Merlot (6,0%), la Schiava (2,4%) ed il Marzemino (2,2%) che quest anno ha particolarmente risentito dei danni causati dalla grandine. Un anteprima della nuova produzione si è avuta a fine ottobre con l immissione al consumo delle bottiglie di vino novello prodotte in Trentino nel C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A n 1 - g e n n a i o

12 IN PRIMO PIANO Incontri territoriali, l Undici incontri in tutto il Trentino tra novembre e dicembre, 177 cooperative partecipanti (il 33% del totale), 168 interventi. Per capire il mondo che sta cambiando, e le sfide che attendono la cooperazione. A partire dalla scelta del nuovo presidente che succederà a Diego Schelfi. Ecco le principali questioni emerse negli incontri. di Walter Liber Valore C è la cooperazione che resiste alla crisi meglio di altre imprese, che si impegna con ogni forza per mantenere i posti di lavoro. Una cooperazione migliore di quanto le cronache di qualche caso isolato ci rappresentano. Il tema è stato piuttosto ricorrente negli incontri sul territorio svoltisi tra la fine di novembre e l inizio di dicembre. Senza cooperazione, il Trentino finirà per essere marginale. Per questo occorre rinvigorire ogni giorno lo spirito cooperativo, e rimotivare la società civile. Perché una certa disaffezione verso il mondo cooperativo c è, è vero, anzi qualcuno vorrebbe forse cancellarlo, magari in nome dell efficienza. Ma non sarà così. Il valore aggiunto della cooperazione per costruire una società più giusta, più equa, dovrà continuare ad essere la spina dorsale di questo Trentino. (S)fiducia Non c è più futuro. Le parole escono dalla bocca di un cooperatore dai capelli bianchi, che di crisi ne ha viste tante, ma nessuna come quella che stiamo vivendo. Peggioramento costante dei dati economici, preoccupazione. E se manca una visione di futuro, c è il rischio della rassegnazione. Servono nuove idee, una iniezione di fiducia per declinare un futuro che sarà pure incerto, ma va affrontato. Con forza, coraggio e capacità progettuale. I giovani non si mettono nemmeno più in gioco perché c è sfiducia. Occorre dare loro gli strumenti e la motivazione per non farsi prendere dalla paura. La cooperazione è uno strumento che ha mostrato, nel tempo, la propria utilità nel saper reagire a momenti ben più difficili. Continuerà ad esserlo anche in questo tempo. Tra centro e periferia La vicinanza tra cooperative e organismi centrali è fondamentale. Soprattutto in questo momento, è necessario che le periferie sentano forte il legame e anche la solidarietà dei loro organismi di rappresentanza e di servizio, a cominciare dalla Federazione. Occorre sintonizzare i linguaggi, capire fino in fondo le esigenze dei soci, ed agire con competenza sulle problematiche reali. Un rapporto, quello tra centro e periferia, che va continuamente rinnovato. La cooperazione non è solo un sistema di imprese, ma anche uno straordinario modello di coesione e di sviluppo territoriale. Nella rete viene meno il concetto di centro e di periferia, perché ogni nodo è legato ad un altro, ognuno dà il proprio contributo, che sia a Trento o a Siror. Un sistema a rete La cooperazione è uno degli elementi portanti della nostra autonomia. Ha fatto e fa moltissimo per questa terra, ne è elemento costitutivo, anche se non tutti se ne rendono 10 C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A n 1 - G e n n a i o

13 IN PRIMO PIANO futuro e cambiamento e parole chiave conto. La cooperazione esprime una forza enorme in termini di valori, di intrapresa, di responsabilità. Deve sfruttare i suoi talenti. Ha una marcia in più perché si basa su una organizzazione a rete: che oggi mostra talvolta di avere maglie troppo larghe. Per rafforzarne i nodi occorre puntare sulla collaborazione tra cooperative, in modo da valorizzarne e potenziarne le risorse. L intercooperazione può portare risultati davvero importanti. Vicinanza al territorio Talvolta le cooperative fanno fatica a far capire ai propri soci e clienti il valore della vicinanza al territorio.e quando la cooperativa aumenta di dimensione, spesso cresce anche la distanza dal socio. Per questo devono essere prese misure integrative, con opportuni strumenti di comunicazione e di partecipazione. La partecipazione dei soci alla vita della loro impresa è fondamentale: perché rinsalda la relazione con il territorio e responsabilizza gli amministratori e i dirigenti ad una gestione attenta alla base sociale e alla comunità cui si rivolgono. Allo stesso tempo serve anche una migliore formazione degli amministratori, che devono essere consapevoli del loro ruolo e responsabilità sociale. Aziendalisti o filosofi? È stato il tormentone in quasi tutti gli incontri. La citazione dell editoriale di Schelfi su Cooperazione trentina ha fornito molti spunti di riflessione. Due modi di intendere la cooperazione, l efficienza e i valori, che in realtà non sono antitetici ma devono coesistere. Occorre cercare l equilibrio tra efficienza e solidarismo, ma attenzione: le cooperative sono prima di tutto imprese, quindi la creazione di valore ha un rilievo importante. Dobbiamo essere più dinamici del mercato, ma anche guardare ai costi. Ma quello che è carente avverte qualcuno è proprio la filosofia cooperativa nel gestire l impresa. C è il rischio, insomma, che il mondo cooperativo si appiattisca sull efficienza, omologandosi con tutto il resto. Occorre fare uno sforzo per essere originali, e continuare ad essere diversi. Federazione da rafforzare La Federazione rimane un riferimento fondamentale per il sistema. Sua anche la responsabilità di innovarsi per mantenere lo stesso livello di servizio e di risposta ai soci in un periodo di grande cambiamento della società come quello che stiamo vivendo. I suggerimenti dei soci intervenuti ai vari incontri non sono mancati: occorre garantire efficienza e dinamismo, anche ricalibrando la struttura. Ridefinire (tema non nuovo) chi fa che cosa tra Federazione e Consorzi. C è bisogno di una Federazione fortemente rappresentativa, che sappia aiutare ed unire, e rafforzare il movimento anche a livello nazionale. L identikit del presidente che verrà Sulle caratteristiche auspicate del nuovo presidente, la gamma di aggettivi utilizzati dai soci intervenuti negli incontri sul territorio è piuttosto corposa. Deve essere competente, preparato, autorevole, umile, trasparente, onesto, trasversale e al di sopra delle parti. Il presidente deve rispettare tutti, attento all unità del movimento, sensibile ai soci come persone. Inoltre deve avere esperienza, conoscere la cooperazione dall interno (e questo escluderebbe l ipotesi di un esterno, magari politico), fare squadra e saper coinvolgere e delegare. Non dovranno mancare doti di forte idealità mixati però con una buona dose di decisionismo. Perché è utile ascoltare ma poi occorre decidere, soprattutto di questi tempi. è bene che il nuovo presidente conosca in modo approfondito il movimento ed abbia una buona esperienza da amministratore. Per fare tutto ciò serve energia, carisma, disponibilità, salute di ferro. Il nuovo presidente, sussurra qualcuno, dovrà essere visionario, ma anche un po masochista. Difficile dargli un nome, per ora, anche se qua e là le indicazioni non sono mancate. Il consiglio di amministrazione di metà dicembre ha preso atto dell esito degli incontri, e si è riservato di approfondire il tema nelle prossime riunioni. Presumibilmente entro febbraio (il termine previsto da statuto è la fine di marzo), il consiglio della Federazione sarà in grado di formulare la propria proposta di candidatura per la presidenza C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A n 1 - g e n n a i o

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15 NEWSCOOP Cooperjob, nuove opportunità (e vantaggi) per chi vuole assumere Cooperjob è stata accreditata dalla Provincia come Agenzia per il lavoro per la gestione di servizi di orientamento, formazione, tirocinio ed accompagnamento al lavoro per i giovani iscritti al Fondo di Garanzia per il territorio della Val di Cembra, Comunità Rotaliana e Paganella. Come noto il Fondo è il piano di intervento europeo che offre un consistente pacchetto di risorse (189 milioni di euro) alle imprese che assumono giovani da 16 a 29 anni che non studiano e non lavorano. Cooperjob è una società del movimento cooperativo del nord Italia (Trento, Bolzano, Friuli Venezia Giulia e Valle d Aosta) e delle province di Trento e Bolzano. è una realtà giovane (è nata nel 2008) con quota di maggioranza in mano a quattro soci trentini appartenenti al movimento cooperativo: Promocoop, Cooperfidi, Consorzio Lavoro Ambiente e Consolida. è con grande soddisfazione, quindi, che si è appresa la conclusione positiva dell iter di accreditamento. Abbiamo aperto spiega la responsabile Silvia Guazzini uno sportello per colloqui a Mezzolombardo, presso l ex Istituto Martini in Piazza Vittoria, dove i giovani della zona (ma non solo) potranno venire per partecipare alle attività ed essere selezionati per proporsi in tirocinio. L'impegno prioritario di Cooperjob aggiunge il presidente Pietro Scarpa è quello di contribuire al successo del Progetto Garanzia Giovani, offrendo occasioni di formazione in tirocinio e lavoro a giovani che si affacciano per la prima volta sul mercato del lavoro e dare loro opportunità di esperienze professionalizzanti o quantomeno formative. In questo senso il tirocinio può rappresentare un'occasione per acquisire nuove competenze utili all'inserimento professionale, nonché uno stimolo ad attivarsi in modo consapevole per la ricerca di prime opportunità concrete di lavoro. Cooperjob propone alle cooperative una banca dati di giovani iscritti al Garanzia Giovani a cui possono avere accesso giovani di tutto il Trentino, un servizio di pre-selezione, l attivazione di tirocini in tutto il Trentino e all estero, attività di tutoraggio e consulenza per l attivazione del bonus occupazionale. Per le cooperative il vantaggio di poter scegliere dei giovani tirocinanti senza alcun costo (sono rimborsati dalla Provincia) per una durata indicativa di 3 mesi per 36 ore settimanali, con la possibilità di modulare il percorso in base alle proprie esigenze aziendali e al profilo dei ragazzi. Inoltre, in caso di assunzione a tempo determinato (o tramite contratto di somministrazione di almeno 6 mesi) o a tempo indeterminato di un giovane iscritto al Fondo, le imprese avranno diritto ad un bonus occupazionale di valore variabile in base al profilo del giovane (da euro a euro). Per manifestare la propria disponibilità ad ospitare tirocini o per ulteriori richieste di chiarimento in merito al Garanzia giovani, le cooperative possono fare riferimento a info.tn@ cooperjob.it o chiamare al 0461/ (filiale in Brennero 246) o al cell Pietro Scarpa è presidente di Cooperjob. Un'immagine della sede. 13 C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A n 1 - g e n n a i o

16 NEWSCOOP Finché c'è vita c'è speranza. Il detto è molto antico ma vero solo per metà. Non basta infatti essere vivi, per sperare: bisogna anche credere nella giustizia e impegnarsi a costruirla. Don Luigi Ciotti I Giovani mettono le Mafie in pentola È uno spettacolo che, per dirlo con le parole di don Luigi Ciotti, unisce etica ed estetica, quello proposto dai Giovani Cooperatori Trentini, in collaborazione con Libera Trentino. Ma Mafie in pentola, questo il titolo della piece, è qualcosa di più di una semplice messa in scena, è un progetto di teatro civil-gastronomico. L opera prende il via dall'inchiesta del giornalista Andrea Guolo sui terreni confiscati e su come sia possibile ridare loro vita, dignità, trasformandoli in luoghi di lavoro, di riscatto economico e sociale, di coltivazione e innovazione. Inchiesta trasformata da Tiziana Di Masi in uno spettacolo brillante e divertente, un menù da provare dall'antipasto al dolce, in cui il pubblico viene coinvolto e invitato a gustare il sapore della legalità. Mafie in pentola è uno spettacolo che si fonda sulla speranza e sulla rinascita, perché la terra non smette mai di rigenerarsi, basta concederle la possibilità. Corea, esporta smartphone importa cooperazione La delegazione messicana accolta da Paolo Tonelli e Egidio Formilan. Tra i protagonisti del Forum internazionale sull economia sociale, che si è svolto a Seul in novembre, è stata invitata anche la Cooperazione Trentina, presentata al pubblico dei maggiori esperti mondiali sul tema dal direttore generale Carlo Dellasega. La Corea del Sud ha organizzato questo importante momento di confronto perché nonostante sia all avanguardia dal punto di vista dell innovazione e della tecnologia industriale ( sono coreane aziende come Samsung, LG e Hyundai), segnala un malessere sociale che si esprime con un elevato tasso di suicidi e con una basso indice di natalità. Ecco quindi che il Forum è stato il palco dal quale sono stati presentati modelli di sviluppo che costituiscono buone pratiche, come quello scelto dai comuni di New York, Kawasaki, Montreal o Barcellona. Tra le buone prassi ha avuto un ruolo di spicco anche il modello cooperativo trentino, che i coreani conoscono e seguono da tanti anni, con un rapporto di collaborazione e scambi di esperienze. Grazie a queste relazioni, in Corea del Sud nell ultimo anno sono nate 1600 cooperative, a testimonianza di come la formula sia foriera di sviluppo economico e insieme sociale anche nei paesi altamente industrializzati. Scambio di buone prassi col Messico Per iniziativa del Centro OCSE Leed di Trento, alcuni rappresentanti dell'inaes (Istituto nazionale governativo messicano per lo sviluppo dell'economia sociale) hanno voluto approfondire l'importanza della filiera cooperativa di matrice raiffeiseniana nel settore vitivinicolo e della produzione e lavoro. Dopo un incontro di approfondimento sul sistema in Federazione, con Paolo Tonelli ed Egidio Formilan, due visite sul campo hanno permesso di completare le informazioni: una visita completa alla Cavit preceduta da una sopralluogo a Sambapolis, la struttura d avanguardia di servizi realizzata dal comparto della cooperazione di lavoro e servizi che fa capo al Consorzio Lavoro Ambiente Il piccolo, in cooperazione ha sottolineato Narcedalia Ramírez Pineda, direttrice generale dell Inaes riferendosi al loro impegno per sviluppare cooperazione in Messico è bello, ma dentro e grazie proprio a questo sistema altamente organizzato tra cooperative di base, consorzi di secondo grado e una Federazione unitaria. Gli ospiti hanno manifestato al Centro Ocse Leed e alla Federazione l'interesse a proseguire e approfondire i contatti con il nostro sistema non solo per uno scambio di buone prassi legate al nostro modello cooperativo, ma anche per eventuali possibili e auspicabili ipotesi di partnership economica da mettere a fuoco strada facendo. 14 C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A n 1 - G e n n a i o

17 NEWSCOOP GRANDI COOP GRANDI SPA Fatturato ( ) + 18% - 2,4% Occupazione ( ) + 14,3% - 5,1% La Fondazione don Guetti rilancia parole e valori Larido, Quadra, Santa Croce e Fiavé, luoghi simbolo dove sul finire dell Ottocento don Lorenzo Guetti, semplice prete di periferia, mutuando l esperienza tedesca di Raiffeisen ha portato in un Trentino affamato e decimato dall emigrazione un modello di sviluppo che si è rivelato vincente: la cooperazione. In quei luoghi opera da qualche mese una Fondazione che porta lo stesso nome, don Lorenzo Guetti, e che si propone tutelare, promuovere e valorizzare il patrimonio storico politico artistico e imprenditoriale del fondatore della cooperazione in Trentino. Tra i progetti, anche quello di costituire un Centro Studi sulla cooperazione, e forse un museo. A fine ottobre, a Larido, la Fondazione è stata ufficialmente inaugurata. In maniera sobria e alternativa alle classiche celebrazioni. A tutti i presenti nel teatro di Larido (tra cui tutti i sindaci e molti amministratori di cooperative della zona) è stato chiesto di mettere in fila alcune parole chiave per indirizzare l attività della Fondazione. Ne è nata una mappa di valori e di azioni molto ricca e impegnativa per il cda nominato nel luglio scorso dalla Provincia autonoma, di cui è presidente il sindaco di Bleggio Superiore Alberto Iori. Parole che vanno dalla solidarietà alla responsabilità, dalla comunicazione alla partecipazione, azione, coinvolgimento, coerenza, unità, scuola. E poi povertà, parola scritta sulla lavagna da Diego Schelfi, secondo cui la cooperazione deve avere la capacità di non perdere mai il riferimento ai poveri. Molti gli interventi, dei sindaci della zona e presidenti di cooperative. Ne è uscito un quadro piuttosto ricco di valori cooperativi su cui occorre soffermarsi per attualizzarli. Perché se è vero che dove c è cooperazione c è anche meno disuguaglianza ha affermato tra gli altri il direttore della Federazione Carlo Dellasega è anche vero che occorre dirlo forte, perché anche nel nostro Trentino molti sembrano ignorarlo. Il nuovo murale a Fiavé Nel pomeriggio dell inaugurazione è stato scoperto anche il nuovo murale dedicato a don Lorenzo Guetti, inserito nelle tappe del Viaggio delle emozioni che raffigura su altri murales la nascita della prima cooperativa a Vigo Lomaso, della prima famiglia cooperativa a Villa di Bleggio, della prima cassa rurale a Larido di Quadra, e infine Fiavé dove don Guetti ha trascorso gli ultimi anni della sua breve vita. Lì è raffigurato insieme ai primi soci con cui ha condiviso l idea cooperativa. Autori della nuova opera sono Loretta Tomasi di Fiavé e Roberto Piazza. L opera è stata resa possibile dal Museo della Judicaria, con il contributo della Cassa Rurale, del Ceis e della Federazione. Il nuovo murale con don Guetti e la stretta di mano tra i presidenti della Rurale don Zambotti e della Fondazione Iori che suggella la firma del comodato per la prima sede della Fondazione stessa. Per vedere il servizio video vai sulla web Tv all'indirizzo Grandi coop, più in forma delle spa Le cooperative italiane continuano a macinare risultati migliori rispetto alle società di capitali. La conferma arriva dall analisi del Centro studi dell Alleanza delle Cooperative italiane che ha preso in esame i bilanci delle 268 cooperative italiane con valore della produzione superiore a 50 milioni di euro. Un campione che produce 78 miliardi di fatturato contando su addetti. Rispetto al 2012, il valore della produzione è aumentato dell 1,2%; tra il 2008 e il 2013 la produzione complessiva del 18,0%. Dall analisi delle grandi imprese considerate nell indagine Mediobanca emerge, invece, un calo di fatturato del 2,4%. Con riferimento all occupazione i dati mostrano un incremento, rispetto al 2012, del 2,3% e rispetto al 2008 del 14,3%. Nell indagine che riguarda le maggiori società di capitale l occupazione nei sei anni è calata del 5,1%. Minore differenza è stata rilevata, invece, rispetto al Reddito operativo complessivo (-25% per le grandi coop e 35% per le grandi imprese di capitali) e al risultato d esercizio (rispettivamente -90,7% e 57%). 15 C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A n 1 - g e n n a i o

18 NEWSCOOP Il futuro non è un posto dove stiamo andando ma un luogo che dobbiamo creare Nancy Duarte Conciliazione per un lavoro sostenibile La sinergia tra cooperative per l organizzazione di servizi può offrire risposte adeguate a favorire la conciliazione. Questo è uno dei risultati emersi dal progetto Conciliazione possibile per un lavoro sostenibile finanziato dal Fondo sociale europeo e promosso da Confcooperative Bolzano con la partnership della Federazione Trentina. Nel convegno conclusivo sono intervenuti tra gli altri il direttore generale della Federazione Carlo Dellasega, la presidente dell Associazione Donne Nadia Martinelli con la vice Fiorella Corradini e la coordinatrice Simonetta Fedrizzi. In particolare Fedrizzi ha curato la parte trentina della ricerca che ha coinvolto le cooperative Sad e Kaleidoscopio: I risultati del progetto ha detto rilevano che per le cooperative il pacchetto di misure a supporto della valorizzazione delle competenze è considerato strategico, con un alto grado d importanza e fattibilità. Ambito quindi su cui ci sono spazi di azione e di miglioramento. L aspetto più interessante riguarda l esigenza di far perno sull intercooperazione per avviare servizi conciliativi più efficaci. Il principio si comprende facilmente se si fa l esempio degli asili nido aziendali: difficile da attivarli per una sola cooperativa, ma mettendosi in gruppo, diventa un obiettivo raggiungibile. E lo stesso vale per molti altri servizi, come la stireria aziendale o il così detto maggiordomo. Per informazioni e dettagli sul progetto puoi visitare il sito www. conciliazionepossibile.it/#!presentazione/aboutpage. Tra i partecipanti al convegno finale del progetto Carlo Dellasega, Nadia Martinelli, Fiorella Corradini e Simonetta Fedrizzi. Dieci anni di Idee per le donne C era anche una delegazione trentina alla grande festa organizzata a Bologna per i 10 anni di attività dell Associazione delle Donne del Credito Cooperativo, Idee, alla quale è associata anche la realtà delle Donne in cooperazione. La neo presidente dell Associazione trentina Nadia Martinelli, insieme a Nicoletta Molinari, Fiorella Corradini e Norma Benoni, infatti, hanno seguito i lavori dell assemblea, che con l aiuto di esperti e di relatori ha affrontato molti temi di interesse per l immediato futuro. Tra questi la metodologia da utilizzare per sollecitare la partecipazione, facendosi conoscere e raggiungere, ma anche l individuazione di strumenti nuovi per arrivare alle persone già occupate nella loro quotidianità. Molto si è discusso anche su come individuare una modalità di governance che operi ancora di più sul tentativo di facilitare il lavoro delle donne. Il compito di Idee, infatti, è quello di sostenere l arricchimento professionale e personale delle donne, supportando il trasferimento di sensibilità, competenza e buone prassi secondo le logiche delle pari opportunità e potenziando l imprenditoria ed il protagonismo femminile dell impresa nel credito cooperativo. L assemblea si è conclusa con l elezione della nuova presidente, Claudia Benedetti, responsabile dell ufficio stampa di La delegazione trentina alla convention di Idee. Federcasse. Ricordiamo che l Associazione Donne ha stretto con Idee un accordo di collaborazione nel 2006 per far fronte insieme agli obiettivi comuni. 16 C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A n 1 - G e n n a i o

19 NEWSCOOP In Europa esistono circa banche cooperative con 56 milioni di soci e 215 milioni di clienti. Federcasse, la nostra impronta per il futuro Il Credito Cooperativo oltre lo stress. La nostra impronta per il futuro. Titolo dell assemblea annuale di Federcasse, la Federazione nazionale delle Casse Rurali e delle Bcc. La novità è stata rappresentata dal primo Bilancio di Coerenza : documento di sintesi che ha il compito di misurare l impronta positiva impressa sui territori dall azione delle Casse Rurali fin dallo scoppio della crisi, a conferma della loro vocazione anticiclica e alternativa. Un impegno concreto, quello delle community banks italiane, dato dalla tenuta del sistema Paese in chiave partecipativa e democratica e alle concrete possibilità di ripresa. Quattro gli ambiti sui quali si è focalizzata l attenzione: l impronta economica, l impronta sociale, l impronta ambientale, l impronta cooperativa. Snocciolando tra i molti dati emerge che, nell ultimo triennio, il valore aggiunto del credito cooperativo alle comunità corrisponde a 11 miliardi di euro; le Casse Rurali hanno creato posti di lavoro anche durante la crisi; negli ultimi sette anni hanno donato alle comunità 374 milioni di euro. E ancora: 8 miliardi è l importo dei mutui del credito cooperativo erogati nell ultimo triennio. Infine, le Casse Rurali sono forti anche in iniziative non bancarie: per il 49% sono definite a vantaggio delle comunità soprattutto per sviluppo economico e coesione sociale. L entrata in vigore del Regolamento che istituisce il Meccanismo Unico di Vigilanza attribuendo alla Banca Centrale Europea e alle Autorità Nazionali Competenti le funzioni di supervisione bancaria ha osservato il presidente Alessandro Azzi, in un passaggio della sua relazione apre una fase del tutto nuova. Inevitabile e in linea di principio positiva, ma preoccupante per il taglio che regole primarie, standard tecnici e princìpi di vigilanza hanno assunto. Il positivo esito fatto registrare nell analisi approfondita, condotta dalla Banca Centrale Europea con l Eba (Autorità Bancaria Europea) e la Banca d Italia, da una componente indispensabile del sistema del Credito Cooperativo italiano, quale è il Gruppo Bancario Iccrea, è motivo di soddisfazione e rappresenta un iniezione di fiducia preziosa. Ciò non attenua però le perplessità sulla sensatezza di una parte dell impianto regolamentare che si va rapidamente costruendo nel nuovo quadro dell Unione Bancaria. Rinnovata la filiale di San Donà Non si è trattato solamente di applaudire il completamento dei lavori di ristrutturazione dello sportello della Cassa Rurale di Trento ma l intera struttura. Uno dei piani ospita ampi spazi messi a disposizione della comunità. Da anni il sobborgo soffre per la mancanza di un centro di aggregazione ha osservato il presidente Giorgio Fracalossi. Con senso di responsabilità siamo quindi andati oltre l aspetto bancario e abbiamo deciso di concedere l utilizzo del secondo piano interrato alla comunità. Taglio del nastro e presentazione della nuova filiale di San Donà. Giovani Soci d'anaunia in assemblea Sono state presentate le principali attività dell'ultimo biennio, come le serate sul tema del benessere abitativo, il progetto esperienze inter-culturali, l organizzazione a Taio del quarto Forum nazionale dei Giovani Soci (in collaborazione con gli altri gruppi Giovani soci trentini). Quindi elezione del direttivo. Questi gli eletti: Stefania Battisti, Roberta Bonadiman, Elena Corazzolla (riconfermata), Stefano Giuliani, Andrea Leonardelli, Luca Marinconz (riconfermato), Elisa Odorizzi, Gianluca Webber, Paola Zucal. Il nuovo direttivo dei Giovani Soci d Anaunia 17 C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A n 1 - g e n n a i o

20 NEWSCOOP Se fai piani per un anno, semina grano. Se fai piani per un decennio, pianta alberi. Se fai piani per la vita, forma ed educa le persone. (proverbio cinese) BORSE DI STUDIO Lavis-Valle di Cembra Settantacinque studenti premiati dalla Cassa Rurale Lavis-Valle di Cembra, dal diploma di maturità alla laurea specialistica. Il nostro premio vuole essere un segnale di incoraggiamento a ogni giovane, sia a chi prosegue gli studi e sia a chi è prossimo a fare il suo ingresso nel mondo del lavoro ha spiegato il presidente Ermanno Villotti Un titolo di studio, diploma o laurea, è un valore. Olle Samone e Scurelle Sessantadue studenti premiati dalla Cassa Rurale Cross. La premiazione durante la manifestazione ospitata all Auditorium del polo scolastico di Borgo Valsugana. I riconoscimenti sono stati consegnati dagli amministratori della Rurale guidati dal presidente Luigi Capra. Il direttore Enzo Boso ha illustrato il bilancio sociale. Caldonazzo La Cassa Rurale di Caldonazzo ne ha premiati trentatre. Giovani che hanno frequentato un corso di lingue all estero. Studenti delle elementari, delle medie inferiori, ma anche degli istituti superiori. Un segno di incoraggiamento per chi ha sperimentato una, seppur breve, esperienza all estero, ma che può essere di incentivo a continuare a studiare le lingue, ad aprirsi a nuove realtà, culture e tradizioni. Per la prima volta quest anno sono stati assegnati a tre ragazzi il premio speciale rivolto a chi ha frequentato l anno scolastico all estero. Emma, Valentina e Andrea sono poi ritornati in Italia per conseguire il diploma di maturità. Mori-Val di Gresta Nella cornice del teatro cittadino sono stati consegnati ventinove premi allo studio della banca della comunità. Il presidente della Rurale Mori Val di Gresta Erman Bona: la consegna dei premi di studi vuole riconoscere il merito e l impegno dei giovani nella loro formazione. Riconoscere il merito ha aggiunto è un valore che deve essere sostenuto e diffuso con forza e determinazione. Un bagaglio importante per il contributo che daranno alle nostre comunità. 18 C O O P E R A Z I O N E T R E N T I N A n 1 - G e n n a i o

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