Il bilancio sociale nel settore pubblico un occasione di valutazione partecipata. Il caso delle Università 1.

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1 Il bilancio sociale nel settore pubblico un occasione di valutazione partecipata. Il caso delle Università 1. Melania Verde Università degli Studi di Napoli - Federico II Dipartimento di Scienze Politiche Versione provvisoria - Si prega di non citare Introduzione Il bilancio sociale (BS, in breve), secondo una accezione ampiamente diffusa, fornisce una valutazione qualitativa e quantitativa dell'impatto sociale dei processi gestionali posti in essere da una determinata organizzazione rispetto alla realtà nella quale è inserita. Il bilancio sociale di solito accompagna il bilancio di esercizio che, come è noto, rappresenta pur sempre lo strumento principale di valutazione, sotto il profilo economico, in termini di solidità patrimoniale, di capacità di generare reddito e di equilibrio finanziario. Ciò non di meno, un bilancio così formulato non riporta tutti gli aspetti relativi alla gestione, ai risultati sociali, alla comunicazione. Da questo punto di vista il bilancio sociale è, pertanto, uno strumento fondamentale di valutazione della amministrazione complessiva indirizzata ai principali portatori di interesse privilegiati interni ed esterni (i cd stakeholder), al fine di comunicare ma soprattutto di sottoporre al giudizio di tali interlocutori il valore creato dall'organizzazione in relazione alla propria missione e ai propri fini istituzionali (Matacena, 1984). Nel settore pubblico, l'adozione del bilancio sociale mira a promuovere, diffondere e sviluppare nelle diverse amministrazioni un orientamento teso a rendere accessibile, trasparente e valutabile ai cittadini l operato delle stesse (Dipartimento della Funzione pubblica, 2006; Ministero dell Interno, 2007). In altre parole, l'amministrazione, attraverso lo strumento in esame, riferisce, a beneficio di tutti i suoi interlocutori privati e pubblici, le scelte operate, le attività svolte e i servizi resi, dando conto delle risorse a tal fine utilizzate, descrivendo e coinvolgendo i portatori di interesse nei suoi processi decisionali ed operativi (Sacconi, 2008). 1 Il lavoro rappresenta una versione aggiornata del saggio Cassone, Verde (2013). 1

2 Solo di recente, il fenomeno della rendicontazione sociale ha iniziato ad interessare il mondo delle università italiane. Nonostante, in questo ambito, diversi lavori abbiano da tempo evidenziato la necessità di dotare gli atenei di un sistema di misurazione e di reporting di tipo multidimensionale (Atkinson, Gilleland, 2006), che includa oltre alle informazioni economico-finanziarie, anche quelle riferite al capitale intellettuale e alle performance sociali ed ambientali al fine di migliorare il controllo interno e di supportare le decisioni (Broadbent, 2007) ma anche di incrementare la trasparenza, sul sistema di allocazione delle risorse finanziarie, volta a far emergere gli outcome conseguiti di fronte ad una platea di stakeholder sempre più ampia e variegata (Coy and Pratt, 1998; Coy et al, 2001). Il BS a livello di Ateneo ma in generale, favorisce, da un lato, lo sviluppo di processi interni, quali la valutazione e controllo dei risultati, esprime dunque un'esigenza esterna di accountability (e quindi di rendicontazione per il controllo del buon andamento) e, dall altro, permette agli interlocutori di conoscere e valutare l operato dell ente e di essere maggiormente coinvolti in attività e processi di miglioramento, risponde quindi anche ad un'esigenza interna di learnig, ovvero di apprendimento per migliorare la performance, che diventa ancora di più un processo formativo per l'organizzazione, l'amministrazione, il sistema in generale. Accountability e miglioramento dei programmi : le principali funzioni del BS. Ecco perché può essere inteso quale efficace strumento di valutazione 2, laddove per valutazione si intende ( ) uno strumento in grado di favorire la capacità di (auto)governo da parte delle organizzazioni, in particolare pubbliche, nonché di assicurare una maggiore trasparenza dei processi decisionali, in quanto solo l'esplicitazione degli obiettivi, delle finalità, dei punti di criticità nelle fasi di implementazione, della relazione esistente tra risultati conseguiti e obiettivi iniziali, degli impatti complessivi delle politiche attivate, può consentire un controllo democratico degli stessi (Codice deontologico AIV). 2 ( ) Presupposto dell attività di valutazione è la convinzione che l'agire umano organizzato rispetto ad un obiettivo nei più diversi campi sia migliorabile, nelle procedure come nei risultati, a vantaggio sia di chi è direttamente coinvolto nell'azione, sia del suo pubblico, sia della società nel suo complesso (Codice deontologico, Associazione Italiana di Valutazione, AIV). Sito istituzionale, 2

3 Più nel dettaglio, il bilancio sociale mette in atto, attraverso il coinvolgimento (in diversi momenti, con diversi ruoli e modalità) di tutti gli interessati nel processo, una valutazione partecipata, ovvero un processo, uno strumento, un approccio dentro un percorso che ha come finalità la valutazione (Vecchia, 2003). La finalità del lavoro è duplice. Da un lato, esaminare i contributi teorici e le riflessioni di rendicontazione sociale avvenute negli anni recenti sotto il titolo di bilancio sociale da parte di questa particolare istituzione pubblica di alta cultura (Cassone, Sacconi, 2013; Mion e Melchiori, 2011; Locatelli, Schena, 2011); dall altro, proporre una ricerca empirica esplorativa delle principali esperienze di rendicontazione italiane in atto, le quali, seppur sperimentali ed ancora frammentarie, testimoniano la volontà degli Atenei di migliorare soprattutto la comunicazione nei confronti degli stakeholder, più che la gestione dei rapporti. In particolare, il lavoro suggerisce una serie di indicatori ad espressione non monetaria (in termini di contenuto) e un orientamento per il percorso (in termini di processo) di rendicontazione sociale sulla base di uno specifico modello nazionale di riferimento per il settore delle università. Più nel dettaglio, il lavoro si articola in tre sezioni. Nella prima sezione si indaga sulle ragioni che hanno spinto diversi Atenei ad intraprendere un percorso di rendicontazione sociale. Nella seconda sezione si individuano i principali standard di riferimento in grado di disciplinare il processo con cui giungere al BS e, nello specifico, si pone l accento sul modello proposto dal Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale (GBS in breve) 3 nel 2008 per le Università. Nel dettaglio, si prova ad integrare le parti che lo standard lascia definite solo a grandi linee. Nella terza sezione si analizzano, infine, i problemi connessi al processo di rendicontazione sociale a livello di Ateneo, ossia gli ostacoli e i vincoli che impediscono una più vasta adozione e diffusione del BS. 3 Il Gruppo si è costituito formalmente nel 2001 con la missione dello ( ) sviluppo e promozione della ricerca scientifica sul Bilancio Sociale e sulle tematiche inerenti ai processi di gestione responsabile di imprese al fine di favorire la diffusione della responsabilità sociale aziendale e la sua applicazione nei contesti nazionale ed internazionale, dal sito internet 3

4 1. Il Bilancio Sociale di Ateneo. Un fine oppure un mezzo? Nell Europa della conoscenza, dove innovazione, ricerca ed istruzione sono variabili chiave per lo sviluppo socioeconomico e culturale (COM 2003, 58), le Università perseguono una molteplicità di obiettivi che incidono sulla competitività delle economie europee e sulla coesione sociale. Esse attraverso le attività di formazione, ricerca e, soprattutto, servizio al territorio, coinvolgono, nella fase della produzione così come in quella del consumo, o per meglio dire nella fase della fruizione di tali attività, una vasta platea di soggetti. Proprio su questo terreno, che attiene al rapporto con i propri portatori di interesse (Clarkson, 1995), l Università registra difficoltà di relazioni e di comportamenti. A fronte dell emergere di un concetto esteso di Università, che, accanto alle missioni classiche, di ricerca e didattica, aggiunge quella di promotore dello sviluppo economico e sociale del territorio (cosiddetta third mission), il numero degli stakeholder, a cui è necessario rendere conto, diviene più ampio e diversificato e più estese e variegate le informazioni da raccogliere, elaborare e diffondere e non solo. Se in precedenza gli interlocutori erano rappresentati solo dagli studenti e dal personale docente e tecnicoamministrativo, ora vanno considerati anche soggetti pubblici e privati di diverso genere, nonché i singoli cittadini (Cassone, Zaccarella, 2009; Domenicali et al., 2008). Di fronte ad una platea così vasta ed eterogenea, il BS sembra essere lo strumento ideale in grado di rispondere in modo autonomo ai diversi fabbisogni informativi da soddisfare (Frey et al. 2008; CRUI, 2004). Se è vero, infatti, che nel sistema universitario italiano manca una tradizione di apertura al mondo esterno che si traduca in una politica di Atenei rivolta ad esercitare la funzione di valorizzazione delle conoscenze come risorse per lo sviluppo delle comunità e del territorio (Etzkowitz 2000a; 2000b; 2003; Russo et al. 2007; Bagnasco 2004), è anche vero che dal 2002, gli Atenei italiani stanno diventando consapevoli che l incremento delle attività di cui sono responsabili li pone al centro di una fitta rete di relazioni con interlocutori anche lontani da quelli tradizionali. Pertanto, essi si stanno adoperando per attivare dei canali di dialogo con i vari stakeholder, il più rilevante dei quali è proprio la redazione del BS. L organizzazione universitaria è, quindi, in fase di rinnovamento, secondo principi di responsabilità sociale e di qualità (Muijen Heidi S.C.A., 2004; Locatelli L., 4

5 Schena C., 2011), in sintonia con le linee guida del Governo per l'università, secondo cui occorre: ( ) sviluppare negli atenei la cultura della accountability verso l esterno, incentrata sulla comunicazione trasparente dei risultati ottenuti nelle attività di ricerca, di formazione e di trasferimento tecnologico e dei finanziamenti esterni acquisiti; sulla riflessione sui costi, sulla sostenibilità di medio-lungo periodo delle iniziative ( ) (Linee guida del governo per l'università, Miur, Roma, 2008). Sulla stessa linea l art. 3-quater della legge 9 gennaio 2009, n.1, che stabilisce che con periodicità annuale, in sede di approvazione del Conto Consuntivo relativo all'esercizio precedente, il Rettore presenta al Consiglio di Amministrazione e al Senato Accademico un'apposita relazione concernente i risultati delle attività di ricerca, di formazione e di trasferimento tecnologico nonché i finanziamenti ottenuti da soggetti pubblici e privati ( ). Da ultimo, l art. 2, comma 4, della l. 240/2010, (cd Legge Gelmini), ha introdotto l obbligatorietà del codice etico 4, al fine di determinare i valori fondamentali della comunità universitaria (docenti, ricercatori, tecnici-amministrativi e studenti), la promozione del riconoscimento e del rispetto dei diritti individuali e l'accettazione di doveri e responsabilità nei confronti dell'istituzione, dettando anche le regole di condotta nell'ambito della comunità. Il processo di rendicontazione sociale, da parte degli Atenei italiani, seppur favorito dalle recenti disposizioni normative, conserva la sua caratteristica peculiare, ovvero la volontarietà. Tra le motivazioni che spingono le amministrazioni pubbliche, in generale, e le Università, in particolare, verso lo sviluppo di processi di rendicontazione sociale, occorre annoverare la necessità di (Frey, 2009): - fornire un modello di rendicontazione chiaro, completo e trasparente delle prestazioni sociali ed ambientali conseguite nell ambito delle attività svolte e delle relazioni che intercorrono tra l Atenei ed i suoi stakeholder; - contribuire a migliorare la comunicazione con i portatori di interesse, al fine di rafforzare il legame con il territorio, favorendo una cultura della responsabilità sociale; - dotare l Università di uno strumento utile sia nell ambito delle attività di verifica delle proprie strategie e di misurazione dei risultati conseguiti, sia in termini di 4 Il codice etico, unitamente al bilancio sociale, rientra tra gli strumenti in grado di gestire la responsabilità sociale, a livello di ateneo. 5

6 promozione di una cultura della valorizzazione e della rendicontazione del proprio operato al proprio interno. La scelta degli Atenei di redigere un BS risulta indotta prevalentemente da stimoli provenienti dal contesto istituzionale (Del Sordo et al., 2010b). Da un lato, la crescente domanda di qualità e di innovazione rivolta al mondo universitario; dall altro, la maggiore attenzione alla cultura dei risultati; ai nuovi fabbisogni informativi e alla scarsità di risorse economiche. Sembra, dunque, che la drastica riduzione dei finanziamenti statali non sia estranea ad imporre agli Atenei di intraprendere percorsi di responsabilità sociale, imponendo una crescente necessità di aumentare le fonti di finanziamento esterne, sia per la didattica sia per la ricerca. Il BS, in questo senso, può infatti fungere, (Carrassi, Romanazzi, 2007), da mezzo per dimostrare la validità dell istituzione nel conseguire risultati meritevoli di finanziamento e, in questa prospettiva, è stata anche osservata la sua valenza come strumento di benchmarking e di competizione fra Atenei, in grado di mostrare le attività e i risultati conseguiti rispetto alle risorse utilizzate. Secondo questa linea interpretativa, il BS è inteso principalmente come uno strumento di comunicazione nei confronti di quegli stakeholder che sono in grado, con le loro decisioni, di influire positivamente sullo sviluppo dell attività dell istituzione in esame e il cui consenso può essere ottenuto illustrando più completamente i risultati sociali delle diverse attività. Un altro filone di studi, di stampo aziendalista, condivide l interpretazione (visione strumentale della relazione con gli stakeholder) che, a monte del processo di creazione del BS, vi sia soprattutto la volontà di comunicare al territorio circostante le attività promosse all interno dell Ateneo, così da garantire maggiore accountability e trasparenza verso gli interlocutori sia interni che esterni all Università (Mion e Melchiori, 2011; p. 123). La scelta di redigere un BS dovrebbe, di contro, nascere dalla consapevolezza che esistono diverse categorie e gruppi di persone, definiti stakeholder, che hanno un diritto riconosciuto, o interesse, a conoscere quali ricadute, o effetti, l'università produca. Il BS dovrebbe, quindi, essere introdotto per sopperire alla carenza di forme di rendicontazione sociale o etra-contabile che diano conto concretamente dell utilizzo 6

7 fatto delle risorse a disposizione, consentendo così l effettiva attivazione del controllo sociale sulle attività e sui risultati (Farneti e Pozzoli, 2005). L Università, secondo questo approccio, ha doveri fiduciari (ossia interessi in nome e per conto dei quali l Università è gestita), estesi nei confronti di molteplici stakeholder, deve perciò rendere conto ad essi in relazione alla materie di loro interesse a proposito delle conseguenze generate dalle diverse attività. In relazione a tali doveri l impresa deve rendere conto (Sacconi, 2008) (visione non strumentale della relazione con gli stakeholder). 2. Un analisi esplorativa delle diverse esperienze in atto. Il numero di atenei che al ha pubblicato il bilancio sociale è pari a 19 istituzioni, si tratta di tutte università pubbliche. In questo senso si può sostenere che il percorso di rendicontazione sociale sia stato trainato principalmente dalla funzione di accountability esterna, indirizzata a dimostrare l utilizzo efficiente delle risorse da parte delle organizzazioni pubbliche. In percentuale il numero di atenei che rendiconta socialmente risulta ancora basso, circa il 28% sul totale delle università pubbliche. Nella Tabella 1 si riportano le principali sperimentazioni italiane di rendicontazione sociale oggetto dell analisi empirica (i casi studio osservati). Come si evince la dimensione degli atenei così come la loro collocazione geografica, non sembrano influire sulla scelta di rendicontare socialmente, valutando invece la continuità con cui avviene la rendicontazione, si può affermare che si tratta di un fenomeno discontinuo, poiché la pubblicazione dei bilanci sociali non avviene sistematicamente tutti gli anni e non interessa lo stesso lasso temporale. Al contempo, tale fenomeno non appare nemmeno un fatto isolato, poiché in diversi casi dopo la prima edizione ne segue una seconda ed altre ancora. In particolare, la Scuola Superiore Sant Anna di Pisa è stata la prima Università che nel 2002 ha intrapreso un percorso di accountability sociale, seguita dalla Scuola Normale di Pisa (2004), dall Università di Firenze (2006), dall Università dell Insubria (2007). Tuttavia, per queste Università l attività di redazione del bilancio sociale è rimasta un caso isolato. Di contro, la rendicontazione sociale può dirsi un esperienza consolidata per le Università di Ferrara, Macerata e Benevento. Numerose, invece, le 7

8 Università che dal 2010 ad oggi hanno avviato o stanno avviando un percorso di rendicontazione sociale. Tabella 1 - Il BS di Ateneo. Le principali esperienze italiane 5. Università di riferimento Periodo di riferimento 6 Tipologia di fenomeno Scuola Superiore Sant Anna di Pisa Scuola Normale Superiore di Pisa 2004 Università di Firenze 2006 Università dell Insubria Università di Ferrara Università di Macerata Università del Sannio Casi isolati Esperienze consolidate Università di Pavia 2010 Università di Cassino 2010 Salento 2009/2010 Università Sapienza di Roma Università del Molise 2011 Università di Salerno Università di Genova Università di Pisa 2012 Università di Bologna 2012 Esperienze recenti Università di Bari Altri casi Università di Trieste Università di Cagliari Non esiste attualmente in Italia una banca dati degli strumenti di rendicontazione sociale da parte delle Università. Di conseguenza non è stato possibile affermare con certezza quanti siano effettivamente, ma è certo che si tratta di un fenomeno in rapida espansione. I dati sono in continua evoluzione, aggiornati al 20 marzo I bilanci sociali di Ateneo sono redatti con periodicità annuale salvo alcune eccezioni. 7 Il periodo di rendicontazione di tutti i bilanci sociali dell Università del Sannio è biennale. 8 Il periodo di rendicontazione di tutti i bilanci sociali dell Università di Genova è biennale. 9 Il documento fa riferimento al triennio

9 3. La forte eterogeneità dei Bilanci Sociali di Ateneo nelle esperienze in Italia. L adozione di strumenti di rendicontazione etra-contabile, da parte delle Università, come già ribadito, è un iniziativa volontaria 11. La volontarietà, principale elemento che caratterizza il bilancio sociale, riduce il rischio che la stesura dello stesso sia concepita dagli Atenei come un onere amministrativo cui adempiere, o meglio come un vincolo imposto dall esterno, piuttosto, che come un processo culturale o per meglio dire un opportunità per la propria crescita ed il proprio miglioramento. In altre parole, l accountability risponde al dovere morale di rendere conto a tutti i portatori di interesse delle scelte effettuate, delle azioni intraprese e, infine, dei risultati prodotti. Rendere conto agli altri presuppone un rendersi conto, una ripresa di coscienza di quelle caratteristiche fondamentali che stanno alla base di ogni organizzazione: la propria ragione d essere, la propria missione, i risultati, e gli effetti finali prodotti e che, pertanto, vanno monitorati (Verde, 2007). Tuttavia, la non obbligatorietà del bilancio sociale o meglio l arbitrarietà e l indefinitezza della scelta dei criteri di redazione, ha contribuito a rendere i bilanci sociali delle Università molto eterogenei. In particolare, la discordanza si manifesta con riferimento a (Del Sordo et al., 2010b): - dimensione (numero di pagine); - arco temporale (generalmente si riferisce all anno, in alcuni casi solare, in altri accademico; ma altre volte l orizzonte temporale è triennale); - struttura (numero di sezioni); - oggetto di rendicontazione (fra le più frequenti: nota metodologica e identità. Molto diversificata invece la rendicontazione relativa alle attività istituzionali, in quanto i contenuti possono essere inseriti in sezioni diverse secondo un approccio per aree di intervento (formazione, ricerca ed innovazione, territorio, ecc.). Gli aspetti della performance sociale su cui si rendiconta sono, pertanto, variegati, tuttavia, prevalgono didattica e ricerca ). L eterogeneità dei documenti è da ricondurre soprattutto all assenza di un unico modello di rendicontazione condiviso, ovvero alla mancanza di uno schema comune da 10 Il documento fa riferimento al quadriennio La volontarietà è uno degli elementi-chiave della responsabilità sociale di impresa (Davis, 1973) e dunque del bilancio sociale, in quanto principale atto che denota un agire socialmente responsabile. 9

10 adottarsi come guida per la comunicazione sociale (Cassone e Zaccarella, 2009; Del Sordo, Siboni, 2013). Fra gli atenei che in questi anni hanno avviato, o stanno avviando, percorsi di rendicontazione sociale, non si ravvisa un uniformità in merito al modello di riferimento da seguire per la redazione del BS e la disciplina dei suoi contenuti. Diverse le linee guida e i documenti consultati e altrettanto differenti si presentano, di conseguenza, le strutture ed i contenuti dei rapporti sociali diffusi. La molteplicità dei modelli di rendicontazione sociale ha comportato, negli anni, la diffusione di documenti denominati bilanci sociali, che disponendo del contenuto minimo e pur non essendo redatti nel rispetto di determinate procedure. Nella Tabella 2 si riportano i principali approcci metodologici rilevati. Tabella 2 Documenti di riferimento per la rendicontazione sociale nelle Università. Documenti e linee guida Anno di Settore riferimento La rendicontazione sociale nelle Università del GBS 2008 Pubblico (Università) Linee guida del Ministero degli interni per la rendicontazione sociale degli Enti locali 2007 Pubblico (Enti locali) Direttiva del Ministro della Funzione Pubblica, per la rendicontazione sociale nelle Pubbliche Amministrazioni Pubblico (P.A.) Linee guida della Global Reporting Initiative (GRI) Privato Lo standard per il settore pubblico del GBS Pubblico (P.A) 12 La Direttiva in esame è nota come Direttiva Baccini, dal nome del Ministro Mario Baccini che ne ha convalidata la realizzazione. Fino al 2008 non esistevano specifici modelli per la rendicontazione sociale indirizzati alle Università ed è ovvio, pertanto, che nel periodo antecedente gli standard predisposti per il settore pubblico in generale costituissero il principale punto di riferimento per gli atenei. 13 Struttura creata nel 1997 e finalizzata a realizzare un sistema di sustainability reporting. Per un approfondimento sui principi-guida elaborati dal GRI, cfr. Manetti (2006). 14 Lo standard GBS La rendicontazione nel settore sociale e pubblico (2005) replica per il settore pubblico la struttura dello standard generale, tripartito in identità, riclassificazione del valore aggiunto e relazione sociale. L ultimo Standard del GBS, Principi di redazione del bilancio sociale, è del 2013, pertanto non ancora utilizzato da alcuna Università. 10

11 Linee guida del Dipartimento della Funzione pubblica (cd. manuale Cantieri) 15. Fonte: elaborazione dell autore Pubblico (P.A.) Il panorama dei modelli di riferimento è certamente vasto 16. Tuttavia, dall esame dei bilanci sociali delle Università riportate in Tabella 1 è emerso che la maggior parte degli Atenei italiani si ispira alla Direttiva emanata dal Ministro della Funzione Pubblica (2006), soprattutto laddove il processo di rendicontazione sociale è antecedente il 2008, unitamente al documento di ricerca del GBS, la rendicontazione sociale nelle università, (2008), per i bilanci sociali d Ateneo redatti dopo il Il primo documento è uno standard predisposto per il settore pubblico in generale (ma adattabile al contesto universitario), in cui si raccomanda di progredire nel cammino di trasparenza e comunicazione rivolto alla cittadinanza, attraverso l adozione di percorsi di rendicontazione sociale utilizzando, nello specifico, il BS. Le linee guida Baccini partono dall assunto che il bilancio sociale sia uno strumento per garantire la responsabilità dell amministrazione pubblica. Ogni amministrazione è responsabile degli effetti da essa generati nei confronti degli interlocutori e della comunità e per questo deve essere accountable, cioè render i conti (Sacconi, 2008; pag. 46). La scelta degli Atenei di adottare come modello di riferimento questa Direttiva, seppur unitamente ad altre linee guida, traduce in parte la volontà di avvalersi di uno schema piuttosto libero, svincolato da principi che disciplinano nel dettaglio gli aspetti da inserire nell informativa. La Direttiva Baccini non espone indicazioni rigide e di dettaglio, ma si limita a fornire alcune linee guida che consentono di individuarne il contenuto minimo, suggerendo alcuni criteri generali che devono informare il lavoro di accounting. Il secondo documento, lo standard predisposto dal GBS, al contrario, specifica in dettaglio i contenuti della rendicontazione sociale. Va sottolineato che le linee guida (La rendicontazione sociale nelle Università, GBS, 2008) risultano le prime ed uniche in Italia a rivolgersi specificamente alle Università, pubbliche e private. Le linee guida si 15 Si tratta di un ampio documento messo a punto nell ambito del Programma Cantieri del Dipartimento della funzione pubblica. 16 Per un esame critico degli standard di BS utilizzati nel settore pubblico, cfr. Sacconi (2008). 11

12 propongono, da un lato, di giungere alla creazione di un comune denominatore di riferimento per le diverse esperienze volontarie; dall altro, di facilitare il percorso valutativo ed interpretativo esterno da parte dei destinatari del documento di rendicontazione etra-contabile Il documento di ricerca del GBS per le Università: un approfondimento. La rendicontazione sociale nelle Università del GBS definisce il contenuto informativo essenziale che il BS dovrebbe presentare ai fini dell informativa esterna. Obiettivo del documento è quello di riadattare il Modello GBS alla specificità dell Università, mantenendo, da un lato, alcuni tratti specifici, come la centralità della riclassificazione dei dati contabili; dall altro, inserendo dimensioni adatte sia alle Università sia pubbliche che private 17. La struttura base del BS suggerita dal GBS prevede l esposizione di diverse sezioni, seguite da una nota metodologica che indichi al lettore lo standard di riferimento utilizzato, le principali fonti da cui sono stati raccolti i dati, la metodologia, ecc. Le sezioni necessarie e sufficienti del BS sono: a. identità delle Università; b. riclassificazione dei dati contabili; c. relazione sociale. a. L identità delle Università. La sezione identità si suddivide a sua volta in cinque sottosezioni. La missione. L identità dell Università viene dichiarata, innanzitutto, attraverso la missione, con informazioni riguardanti: - le finalità istituzionali; - i valori di riferimento; - le relazioni con gli stakeholder. La qualità e la gestione delle relazioni con gli stakeholder influenza lo sviluppo e l efficacia delle attività delle istituzioni universitarie. Le principali classi di stakeholder sono, secondo il GBS, quelli in 17 Due i gli aspetti su cui non si pone il focus nel documento del GBS: la dimensione ambientale e il rispetto delle pari opportunità. 12

13 senso stretto, che effettuano investimenti specifici: studenti, personale docente, personale tecnico-amministrativo; quelli in senso ampio, che non effettuano investimenti specifici 18 : soggetti economico-sociali, pubblici e privati rilevanti per l occupazione e in generale per lo sviluppo del territorio; comunità nazionale ed internazionale; fornitori; finanziatori; regolatori del sistema (Stato, Ministeri, Agenzie, ecc); proprietà (specificata nella governance). Il contesto di riferimento. In questa sezione si rendiconta su: profilo storico evolutivo dell istituzione; quadro normativo ed istituzionale di riferimento; contesto sociale e territoriale;eventuali vincoli impliciti ed espliciti. Il sistema di governance. Nella sezione in esame occorre, innanzitutto, distinguere la corporate governance, riferibile agli organi centrali di Ateneo, dalla governance delle singole unità organizzative 19. Gli ambiti di intervento. In questa sezione vanno individuate le aree di ricerca che qualificano l Università; l offerta formativa nei diversi livelli; i servizi di supporto a studenti, docenti e personale tecnico. Le strategie e le politiche. Occorre esplicitare programmi e progetti realizzati, indicando obiettivi; risorse dedicate; modalità di attuazione; risultati ottenuti o attesi ed eventuali criticità. La rendicontazione dovrà fornire elementi necessari per verificare la coerenza tra strategie definite e attività svolte. b. La riclassificazione dei dati contabili. La riclassificazione dei dati contabili differisce nel caso si tratti di un Università privata o pubblica. Mentre per le prime si raccomanda il calcolo del Valore Aggiunto (inteso come la ricchezza prodotta in un determinato periodo di tempo a vantaggio della 18 Cfr, Degli Antoni e Sacconi (2010). Con il termine «investimenti specifici» o «investimenti idiosincratici» (relation specific investments o idiosincratic investments) si fa riferimento a quegli investimenti durevoli che le parti effettuano in relazione ad una determinata operazione economica, il cui valore (costo opportunità) in impieghi alternativi, o per un utilizzo alternativo, è inferiore a quello che l'investimento ha nell'uso specifico che ne viene fatto. 19 Sul tema della governance universitaria, cfr., Cassone, Sacconi (2013). 13

14 collettività), per le seconde è consigliata un analisi separata delle strutture delle entrate e delle spese, nonché un prospetto informativo sul patrimonio. In particolare, per ciò che concerne, il sistema universitario pubblico, la riclassificazione dei dati contabili deve avvenire sulla base dei documenti di rendicontazione economico-finanziaria (bilancio tradizionale o d esercizio), che le Università sono tenute a redigere. c. La relazione sociale. Nell ultima sezione del BS si esplicitano i risultati ottenuti nelle diverse aree di attività ed i benefici prodotti per le singole classi di stakeholder. Essa deve consentire di valutare i risultati raggiunti per aree di attività dell Università nel perseguimento della propria missione, in relazione agli obiettivi definiti nella programmazione. Lo strumento chiave per questo calcolo è la matrice stakeholder/attività, che incrocia i portatori d interesse con le attività e per ogni incrocio individua gli indicatori monetari e non monetari. Questa sezione si avvale di un sistema di indicatori che esplicita: - l allocazione delle risorse tra le diverse attività (input); - la quantità e qualità delle attività di formazione, di ricerca e ogni altro tipo prodotte (output); - i risultati ottenuti nelle diverse aree di attività ed i benefici prodotti per le diverse classi di portatori di interesse (outcome). Sia gli output che gli outcome 20 vengono rappresentati per area funzionale con il riferimento ai principali stakeholder coinvolti (approccio misto, aree di attività/stakeholder) (Tabella 3). Tabella 3 - La matrice stakeholder/attività. Dimensione informativa (Deve essere tradotta in indicatori) Tasse e contributi degli studenti Monetari Indicatori Formazione Ricerca Servizi Non monetari Tasse e contributi versati dagli studenti/n. studenti 20 Le Università dovrebbero puntare alla rendicontazione degli output ma soprattutto degli outcome (intesi come stati di well-being degli stakeholder), conseguenze socio-economiche dei risultati e sulla loro distribuzione equa tra gli stakeholder. Esse dovrebbero riuscire (sia pure progressivamente) a rappresentare sinteticamente i risultati dal punto di vista della distribuzione dei benefici tra i diversi stakeholder (Sacconi, 2008). 14

15 Studenti Personale docente Comunità scientifica nazionale ed internazionale Personale tecnicoamministrativo iscritti Strutture, diritto Spese per interventi a allo studio ed favore degli associazionismo studenti/n. studenti studentesco iscritti; Spese per l edilizia universitaria/spese in conto capitale Attività di orientamento Offerta formativa Mobilità internazionale Demografia Immatricolati studentesca Per provenienza (immatricolazioni, geografica iscrizioni, abbandoni, laureati) Qualità della didattica Demografia Spese per assegni fissi docenti al personale docente/ffo attribuito all Università Ripartizione delle spese per il personale Attività didattica Rapporto corpo docente/popolazione studentesca Qualità e quantità Entrate da ricerca/n. della ricerca docenti Strutture a supporto Partnership, accordi di ricerca, progetti congiunti Visiting professor Visiting researcher Demografia del personale tecnicoamministrativo Ripartizione delle spese per il personale Sviluppo professionale Attività fundraising di Entrate complessive da soggetti privati ed enti pubblici (escluso il Miur)/entrate in conto esercizio e in conto capitale 15

16 Sistema sociale e produttivo 21 Collaborazioni con soggetti pubblici e privati Offerta formativa di diversi livelli (master, stage, ecc) Erogazione di servizi alla collettività Acquisizione di beni e servizi Spese per servizi di manutenzione/spese in conto esercizio Fonte: GBS (2008), adattamento dell autore. A titolo esemplificativo, nella Tabella 4, si propongono, ad integrazione della matrice stakeholder/attività, alcuni indicatori non monetari (in termini di contenuto), definiti sulla base delle attività svolte dall Ateneo (formazione, ricerca e servizi). Tabella 4 Indicatori ad espressione non monetaria. Attività svolte dall Ateneo Formazione Quadro dell offerta formativa Popolazione studentesca Profilo degli immatricolati Attrattività Profilo dei laureati Produttività in itinere della didattica Produttività in uscita/efficacia nella produzione di laureati Spendibilità/efficacia esterna Ricerca Formazione alla ricerca Capacità di attrarre finanziamenti Risultati Indicatori non monetari Corsi di laurea (triennale e specialistica), Master I e II livello, Corsi di Alta formazione, Scuole di specializzazione per Facoltà, ecc. N. di studenti iscritti nell a. a X Iscritti in corso, fuori corso N. di laureati nell a. a X N. studenti lavoratori Studenti frequentanti e non frequentanti Voto del diploma e tipo di maturità Immatricolati per provenienza geografica e studenti con votazioni elevate Serie storica di immatricolati per facoltà dall a. a. X all a. a. Y Voto medio, età media, durata media del corso di studi Media di studenti con esperienze di stage o collaborazioni ottenute grazie all Università Tasso di abbandono Incidenza iscritti fuori corso ponderati per chi svolge attività lavorativa Percentuale d immatricolati e degli iscritti che risultano inattivi (non hanno sostenuto esami) Rapporto tra laureati e totale iscritti Numero di laureati in un numero di anni pari alla durata legale del corso di studi N. anni entro cui i laureati trovano un impiego (sbocchi lavorativi) Percentuale di laureati che trova lavoro in ambiti inerenti al proprio campo si studi Dottorati, Assegni di ricerca, Post-dottorato, Altre attività di formazione (in termini di numero e valore) FFO (la parte relativa ai risultati dell attività di ricerca), Prin, Firb, Altri (Fondi regionali e locali), donazioni Spin-off e brevetti N. di pubblicazioni per dipartimento/per docente/gruppo di ricerca 21 Rientrano in tale ambito: fornitori; finanziatori; proprietà; regolatori del sistema. 16

17 economico- Rapporti con il tessuto produttivo Servizi Rapporti con il tessuto politicoistituzionale Tassi di successo nei bandi di finanziamento N. di citazioni Convenzioni con soggetti del sistema politico ed istituzionale La cooperazione interuniversitaria internazionale Organismi associativi con soggetti del sistema politico ed istituzionale Convenzioni con soggetti del tessuto economico-produttivo Convenzioni con soggetti del tessuto economico-produttivo per progetti destinatari delle agevolazioni previste dal PON e dal POR Organismi associativi con soggetti del tessuto economico produttivo Fonte: elaborazione dell autore. Il BS deve, infine, riportare, secondo il documento di ricerca in esame, l indicazione dei giudizi e delle opinioni dei portatori di interesse coinvolti nella rendicontazione, con indicazioni su: aspettative/richieste di tali soggetti relativamente all area oggetto di rendicontazione; valutazione dei risultati; eventuali proposte di miglioramento. Si ritiene questa precisazione del GBS di fondamentale importanza per fare in modo che la redazione del BS alimenti un processo di valutazione partecipata che vada oltre il semplice coinvolgimento dei soggetti interessati, promuovendo piuttosto la democrazia deliberativa. Dopo tutto la valutazione è inestricabilmente legata alla nozione di scelta: quali scelte devono essere fatte, chi le fa e su quali basi (Stame, 2007). La relazione sociale si conclude con le dichiarazioni degli impegni di miglioramento futuri (dichiarazioni dell Università e miglioramento del BS). 4. Riflessioni conclusive. Problemi e prospettive 22. L emergere del concetto esteso di Università che, oltre alle missioni classiche di ricerca e didattica, si propone come promotore dello sviluppo economico e sociale del territorio, rende necessario uno strumento di rendicontazione che riassuma le azioni realizzate a favore o in relazione ai diversi stakeholder. Mentre in passato gli interlocutori erano esclusivamente gli studenti e il personale, oggi vanno considerati anche diversi soggetti pubblici e privati, nonché i singoli cittadini. Di fronte ad uno spettro di azione così vasto, il bilancio sociale sembra essere lo strumento ideale in grado di raccogliere in un unico documento i diversi aspetti dell azione universitaria. In particolare, l avvio di un processo di rendicontazione sociale consente di arricchire gli strumenti di governance; di rendere conto a tutti gli stakeholder (passando da una 22 Nell appendice 1 si propone un orientamento per il percorso (in termini di processo) di rendicontazione sociale. 17

18 rendicontazione mono-stakeholder ad una rendicontazione multi-stakeholder) dei risultati e delle conseguenze che le attività hanno sul loro benessere; di risolvere il problema dell incompletezza informativa 23, a danno degli stakeholder diversi dai professori, che caratterizza la relazione fra l Università e i suoi portatori di interesse e soprattutto quello della incompletezza contrattuale 24. Tuttavia, le criticità da affrontare nel momento in cui si avvia un percorso di accountability nell ambiente universitario, sono numerose, soprattutto, quando tale processo coinvolge atenei di grandi dimensioni. Cruciale è individuare il criterio (o la combinazione di criteri) che consenta di delineare la mappatura degli stakeholder, cioè il censimento dei portatori di interesse che rappresentano per l Ateneo le aree di ascolto e di dialogo in corso, avendo chiaro per ciascuno di essi, le principali caratteristiche: interessi, risorse, poteri e problemi (Freeman, 1984; Sacconi e Tamborini, 2004) (figura 1). 23 Per asimmetria informativa si intende una situazione in cui un informazione non è condivisa integralmente fra gli individui facenti parte del processo economico, dunque una parte degli agenti gode di un vantaggio informativo rispetto al resto dei partecipanti. La letteratura economica ha messo in evidenza che esistono due livelli di asimmetria informativa: il primo livello di asimmetria riguarda la conoscenza delle caratteristiche personali degli agenti, ed è un problema in genere pre-contrattuale che può dare vita, in particolare, ai problemi di selezione avversa molto studiati in letteratura dagli anni 70 del secolo scorso in poi (Akerlof, 1970). Il secondo livello di asimmetria riguarda le azioni degli agenti una volta che essi operano per conto del principale, a seguito, per esempio, della stipula del contratto; in tal caso si tratta di un problema post-contrattuale che può dar vita a fenomeni di azzardo morale o a comportamenti opportunistici di altro genere. 24 Un contratto si dice incompleto quando non specifica in modo preciso ed esauriente i diritti, le responsabilità e le azioni degli attori coinvolti e, inoltre, è così denominato perché non prevede situazioni e conseguenze rilevanti che possono insorgere durante la transazione. Un contratto incompleto non essendo completamente vincolante può dar luogo a comportamenti opportunistici (free riding), in cui una parte si avvantaggia a danno dell altra. 18

19 Figura 1 - Gli Stakeholder dell Università Fonte: Zatti, Dall esame dei BS redatti dagli Atenei presi in esame non è emersa, soprattutto in riferimento alle prime esperienze di rendicontazione sociale, un attività volta ad individuare i portatori di interesse di riferimento. Per le esperienze più recenti si rileva un maggiore sforzo in tal senso. Infine, anche dove si registra un tentativo di individuazione degli stakeholder, non vi è alcun rinvio al criterio utilizzato (attivi, passivi, influenti o non influenti, interni, esterni, ecc). Il processo di individuazione degli stakeholder riflette l idea secondo cui essi, in quanto interlocutori più che portatori di diritti e interessi legittimi, sono visti come i destinatari del BS inteso come strumento di comunicazione e di dialogo. Si continua, pertanto, a concepire gli stakeholder come tutti coloro che possono essere interessati a ricevere informazione sui risultati dell azione (funzione di comunicazione del BS, di tipo monodirezionale). L individuazione degli stakeholder, tuttavia, non è sufficiente, ma deve essere completata con la creazione di un contesto dinamico di interazione, di rispetto reciproco, di dialogo e cambiamento, non una gestione unilaterale degli stakeholder (Bilancio sociale dell Università del Sannio, 2010, p. 100) (stakeholder engagement) 25. All opposto, ciò che si è riscontrato è il basso coinvolgimento degli stakeholder nella fase di elaborazione del BS, anche se sono previste varie modalità per acquisirne l opinione, le quali riflettono i diversi ruoli assunti dagli stakeholder durante il processo 25 Sull importanza del coinvolgimento degli stakeholder, cfr. Wheeler, Colbert e Freeman,

20 di rendicontazione 26. In particolare, occorre annoverare i seguenti strumenti (Del Sordo et al., 2010): - la richiesta di giudizi e pareri sull attività svolta; - il questionario di valutazione del BS rivolto al lettore; - la disamina e la valutazione delle bozze di BS da parte di alcuni stakeholder; - l organizzazione di focus group sui principali aspetti del processo di rendicontazione. Gli stakeholder vengono invitati solo e-post ad esprimere un parere (coinvolgimento circoscritto alla fase finale di redazione), mentre dovrebbero, invece, essere coinvolti fin dalla fase iniziale (definizione degli obiettivi; scelta degli indicatori; processo di valutazione ed analisi; azioni correttive e migliorative) (Tanese, 2004). Il dialogo andrebbe quindi costruito e-ante, in itinere ed e post 27, intercettando operativamente le attese e le istanze dei diversi segmenti di interlocutori, al fine soprattutto di costruire un processo di valutazione partecipata. A questo proposito, nello standard GBS si ribadisce non solo la necessità di promuovere e migliorare il processo interattivo di comunicazione tra Università e portatori di interesse (funzione di comunicazione del BS di tipo bidirezionale); ma anche di coinvolgere nei processi decisionali i principali stakeholder (funzione di gestione del BS). Il coinvolgimento nella redazione del documento di rendicontazione sociale deve essere inoltre esteso a tutti i livelli dell'amministrazione di riferimento, comprese le figure a capo della stessa (commitment del vertice). E necessaria la compresenza di almeno due linee di responsabilità: quella rappresentata dal Rettore e quella rappresentata dal Direttore amministrativo 28. In tal modo sia il corpo docente, che il personale tecnico-amministrativo saranno coinvolti dal rispettivo responsabile apicale (Frey, 2009, p. 4). Tale coinvolgimento si può allargare anche ad altri organi, come il Consiglio di amministrazione ed il Nucleo di valutazione. Nelle esperienze richiamate da Frey, solitamente un docente ha assunto la responsabilità 26 Gli stakeholder come valutatori, utilizzatori e informatori. Sul ruolo dei cittadini nella valutazione cfr. Martini, Quando e perché fare la valutazione, Stame, La decisione di procedere alla redazione del documento in esame è spesso promossa proprio dai vertici dell organizzazione universitaria. In altre parole, lo stimolo ad assumere una responsabilità di trasparenza nei confronti di soggetti esterni all Atenei sembra provenire, in primis, dagli organi di governo dell organizzazione in esame, ci si chiede quale sia l autentica natura dell interesse verso la promozione del BS, se questa sia, cioè, emulativa, piuttosto, che competitiva (Mion e Melchiori, 2011). 20

21 metodologica dell intero processo coordinando un Comitato di indirizzo (composto da docenti) e un Comitato operativo, coinvolto nell acquisizione delle informazioni e nel processo di rendicontazione. Non si deve trascurare, inoltre, l assenza di modalità di verifica in grado di garantire l attendibilità dei bilanci sociali (Panozzo, 2008). La valutazione del documento in esame è, infatti, una pratica poco frequente. In merito a quest ultima, lo standard del GBS non prevede un servizio di verifica esterna da parte di un soggetto professionalmente competente ed indipendente che attesti la veridicità, la correttezza e la significatività delle informazioni espresse nel BS. Tuttavia, si ritiene che la partecipazione, il coinvolgimento degli stakeholder più rilevanti nella valutazione del rendiconto e l inserimento della loro valutazione all interno del documento sia una importante forma di valutazione partecipata, che andrebbe ben oltre la risposta alla domanda circa la sorveglianza sulla stessa attività di rendicontazione, in quanto in grado di innescare dinamiche virtuose tra i soggetti in gioco 29. Gli stakeholder dovrebbero essere soggetti attivi del processo di rendicontazione e utilizzatori dello stesso. In linea con le indicazioni del GBS (2008), i diversi portatori di interesse dovrebbero essere coinvolti; informati (sugli obiettivi, le risorse, le azioni, ma anche sui risultati ottenuti), legittimati e in condizione di esprimere il loro giudizio in modo fondato e in grado di prendere parte alle decisioni, evidenziando informazioni importanti e termini di riferimento, nodi critici e priorità 30. Rivestono una fondamentale importanza, unitamente alle modalità, anche le fasi del coinvolgimento degli stakeholder, in quanto quest ultimi dovrebbero partecipare, come precisato poc anzi, ad almeno tre fasi del processo di rendicontazione sociale 31 affinché possa parlarsi a pieno titolo di valutazione inclusiva/partecipata : e ante (elaborazione dei termini di riferimento), in itinere (interpretazione dei dati) ed e post (utilizzo dei risultati della valutazione). Tra le altre criticità che caratterizzano il lavoro di redazione del rapporto sociale degli Atenei occorre segnalare la carenza di risorse finanziarie ed organizzative a 29 Se la valutazione viene vista come un'ispezione, un controllo diviene svalutazione, come sostiene De Ambrogio (2004). 30 Sui criteri per la partecipazione partecipata si rinvia a Gregory (2000). 31 Gregory (2000) ha identificato tre tipi di ostacoli alla valutazione partecipata: barriere amministrative, sociali e ostacoli strutturali. 21

22 disposizione di tale iniziativa (Mion e Melchiori, 2011). La scarsa adozione del BS è, infatti, da ricondurre anche alle difficili condizioni economiche degli Atenei. Allo stato attuale, circa il 28% degli Atenei (19 su 67) ha ad oggi realizzato un percorso di rendicontazione sociale. Tuttavia, le università italiane sono sempre più chiamate ad adottare un sistema di rendicontazione economico-sociale che sia in grado di riflettere una assunzione di responsabilità in ordine a chi, di che cosa e in che modo l Università deve rispondere. Ecco perché trasparenza, responsabilità e cultura del risultato : sembrano oggigiorno gli elementi-chiave per il rilancio dell Università pubblica italiana! 22

23 Appendice 1 - Il percorso di rendicontazione sociale: un orientamento. I bilanci sociali di Ateneo (vedi tabella 1) Modello GBS per le Università (2008) Ipotesi di miglioramento Come viene intesa la finalità del BS? La crescente domanda di qualità e di innovazione rivolta al mondo universitario; La maggiore attenzione alla cultura dei risultati; ai nuovi fabbisogni informativi e alla scarsità di risorse economiche Aspetto non precisato L esistenza di un obbligo morale di rendicontazione agli stakeholder, in quanto soggetti di diritti e di pretese legittime BS come forma di accountability dell Università socialmente responsabile in quanto avente doveri fiduciari molteplici Chi rendiconta? Quale gerarchia degli stakeholder? Verso chi si rendiconta? Il coinvolgimento e il dialogo con gli stakeholder Come coinvolgere gli stakeholder? Visione strumentale della relazione con gli stakeholder - Visione non strumentale della relazione con gli stakeholder I vertici dell organizzazione Aspetto non precisato I soggetti che hanno la universitaria responsabilità e che quindi in una relazione fiduciaria devono render conto per poter essere effettivamente responsabili Metodologia non precisata Metodologia non precisata Criterio degli investimenti specifici o idiosincratici Studenti Studenti Stakeholder in senso stretto Personale docente Personale docente Il cui interesse è coinvolto a causa Personale tecnico-amministrativo Personale tecnico-amministrativo degli investimenti specifici che Imprese Comunità nazionale ed effettuano internazionale I cittadini Tutti gli interlocutori diretti e indiretti Soggetti economico-sociali, pubblici e privati rilevanti per l occupazione e in generale per lo sviluppo del territorio Fornitori Finanziatori; regolatori del sistema Proprietà (specificata nella governance) Stakeholder in senso ampio, che non effettuano investimenti specifici Si realizza, ma è molto basso Elemento-chiave E necessario costruire un dialogo biunivoco e sistematico, intercettando operativamente le attese e le istanze dei diversi segmenti di interlocutori Richiesta di giudizi e pareri sull attività svolta Richiesta di giudizi e opinioni sull attività svolta Richiesta di giudizi e pareri dei principali stakeholder sull attività svolta attraverso la somministrazione di questionari Questionario di valutazione del BS Organizzazione di forum sociale rivolto al lettore multistakeholder Disamina e valutazione delle bozze Interviste a testimoni privilegiati di BS da parte di alcuni stakeholder Organizzazione di focus group sui Dialogo in un organo di governo principali aspetti del processo di (assemblea) rendicontazione Diversi approcci per realizzare il coinvolgimento 23

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