Prof. Domenico Di Molfetta
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- Sofia Marinelli
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2 LA DIDATTICA Il lancio se pur scomposto in fasi, per comodità didattica e di studio, è sempre da intendere come un "MOVIMENTO GLOBALE", va quindi rispettata la dinamica generale del gesto e la sua ritmica complessiva. Per ciò che riguarda l'apprendimento tecnico l'allenatore dovrà sempre tenere presente i seguenti principi: l'acquisizione tecnica è un processo complesso legato a continui adattamenti motori ed apprendimento di abilità. Tale lungo processo lo possiamo suddividere in due macro blocchi : 1 - APPRENDIMENTO TECNICO BASILARE - LEGATO ALLE FASI DI APPRENDIMENTO DEI SOGGETTI (ETA' AUXOLOGICA E CRONOLOGICA) 2 - AFFINAMENTO TECNICO - LEGATO ALLO SVILUPPO DELLE CAPACITA' COORDINATIVE SPECIALI E FISICHE
3 bisogna costruire, attraverso la didattica, dei modelli tecnici con strutture semplici ma attinenti al gesto,, e nel farlo il tecnico dovrà tener Di facilitare presente: l apprendimento tecnico, utilizzando strutture ritmiche altamente dinamiche Motivare l allievo l creando un organizzazione dell allenamento che permetta all allievo allievo di sentirsi gratificato da ciò che fa
4 PRINCIPI OPERATIVI DELLA DIDATTICA Tutti gli esercizi che andremo più avanti ad illustrare, possono essere modificati nelle modalità d esecuzione, ad esempio: VARIANDO LA DIREZIONE DEL MOVIMENTO VARIANDO IL RITMO E VELOCITA D ESECUZIONE; VARIANDO LE CONDIZIONI ESTERNE; VARIANDO L AMPIEZZA L DEL MOVIMENTO; E IMPORTANTE RICORDARE CHE: E nell abilit abilità del TECNICO educatore riuscire a creare, a secondo dell et età dei soggetti, situazioni e motivazioni sempre nuove avendo sempre ben chiari gli obiettivi da raggiungere sia breve sia a Prof. Domenico Di Molfetta
5 LA DIDATTICA NELLE SPECIALITA DI LANCIO DELL ATLETICA LEGGERA E quindi possibile individuare delle fasi comuni, o meglio dei PILASTRI TECNICO DIDATTICI su cui poter intervenire fin dalle prime fasi dell acquisizione tecnica.
6 IL LANCIO VA EFFETTUATO IL LANCIO INIZIA CON LA IN ACCELERAZIONE PARTE INFERIORE DEL CORPO è importante far capire e percepire all allievo allievo fin dai Uno degli errori comuni che l allievo compie inizialmente, primi giorni è quello di focalizzare dell apprendimento tecnico l attenzione solo su l attrezzol l esatto ritmo del lancio, e e quindi su l arto l lanciante; è la sua struttura dinamica, fondamentale invece che far interpretare il finale del subito riesca a comprendere lancio non come un che l azione l inizia con la ARRIVO,, bensì come una spinta delle gambe e che PARTENZA quindi più intervengono più l attrezzo andrà lontano
7 * IL LANCIATORE E E TUTT UNO UNO CON L ATTREZZO si deve insistere molto su gli esercizi di SENSIBILITA con l attrezzo, avere la giusta padronanza e sicurezza con l attrezzo l fa sìs che l attenzione focale si possa rivolgere verso altri particolari tecnici eventualmente richiesti
8 * LO SGUARDO DELL ATLETA NEL FINALE, DEVE ESSERE ORIENTATO SEMPRE VERSO L ATTREZZO con questo semplice accorgimento didattico si può ovviare al rischio di disperdere delle forze accumulate nel finale di lancio, potendole così trasferire tutte su l attrezzo. l La semplice richiesta fin dai primi momenti dell apprendimento tecnico o anche durante i giochi sui lanci, del guardare l attrezzo l che vola via ( quindi porre lo sguardo verso la direzione di lancio), consentirà all allievo allievo di rimanere alto sul puntello,, permettendo anche alla spalla sinistra di non cadere o ruotare eccessivamente, errori questi che creano una dispersione delle forze accumulate ed un relativo mancato trasferimento sull attrezzo,o una non esatta pretensione muscolare fondamentale per la riuscita del finale. Prof. Domenico Di Molfetta
9 GLI ATTREZZI DA USARE DEVONO CONSENTIRE ALTE VELOCITA D USCITA soprattutto nelle fasce d etd età giovanili, l utilizzo l di attrezzi leggeri ha il duplice scopo: di facilitare l apprendimento l tecnico, utilizzando strutture ritmiche altamente dinamiche motivare l allievo, l che è gratificato nel vedere il proprio attrezzo che vola lontano e quindi prova PIACERE NEL LANCIARE
10 * IL LANCIO DEVE ESSERE SENTITO è un obiettivo fondamentale, che si realizza man mano che la tecnica si evolve, la PROPRIOCEZIONE del gesto è indice di maturazione tecnica. A tal proposito sono molto importanti le informazioni di ritorno ( feed back) che l allievo l dàd al suo tecnico ; sapere cosa l atleta l ha provato o sentito nell effettuare effettuare il lancio ha una duplice finalità
11 Consente all allievo allievo di effettuare un introspezione tecnica, di rivivere in altre parole il gesto subito dopo la sua realizzazione. Questo allenamento IDEOMOTORIO gli permetterà di creare un modello tecnico che con il tempo si affinerà sempre più. Il tecnico a sua volta utilizza le informazioni di ritorno date dall allievo allievo per assicurarsi che i messaggi tecnici inviati siano stati effettivamente recepiti.
12 * * L'ALLENAMENTO TECNICO DOVRA' CREARE UNA RAPPRESENTAZIONE MOTORIA CORRISPONDENTE ALLE CONDIZIONI MENZIONATE * NON ESISTE UNA TECNICA SENZA UN CONTROLLATO INTERVENTO DI FORZA, MA NON ESISTE UNA MANIFESTAZIONE DI FORZA SENZA TECNICA Tale assunto ci indica come non esistano tecniche a se stanti, ma tutti i movimenti sono legati ad azioni di forza che si manifestano in forme : ACCELERANTI - FRENANTI - DI SOSTEGNO E POSTURA Prof. Domenico Di Molfetta
13 LA DIDATTICA PER L'APPRENDIMENTO DEL LANCIO DEL GIAVELLOTTO Prof. Domenico Di Molfetta L'IMPUGNATURA La caratteristica principale per effettuare una buona impugnatura è che l'asse del giavellotto, e quindi l'impugnatura, passi centralmente al palmo della mano, tra il tenar e l'ipotenar, ciò per far sì che l mano sia supinata, permettendo l'orientamento della testa dell'omero verso l'alto incoraggiando il lancio per linee interne. L'impugnatura inoltre deve consentire che l'atleta possa controllare con naturalezza l'attrezzo nelle varie fasi della rincorsa.
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15 L'impugnatura A viene realizzata facendo passare sulla parte superiore dell'incordatura il dito pollice e l'indice, vantaggio di questo modo di impugnare è che si ha un buon controllo dell'attrezzo, ma presenta lo svantaggio di non consentire all'asse dell'attrezzo di passare bene per il centro del palmo, ciò incoraggia il lancio per linee esterne. Tale impugnatura è usata particolarmente da quegli atleti che utilizzano, nel cambio tra fase ciclica ed aciclica, il passaggio dell'attrezzo per sotto. L'impugnatura B è la più diffusa, sono il pollice ed il medio a fare presa sulla parte alta della corda, mentre l'indice si distende naturalmente dietro. Vantaggi di questo modo di impugnare sono : 1. * l'attrezzo passa bene per il centro della mano 2. * buono il controllo dell'attrezzo 3. * aumento dell'effetto giroscopico dell'attrezzo in volo, con un aumento della stabilità dal punto di vista Prof. Domenico Di Molfetta
16 ESERCIZI PER L'IMPUGNATURA 1 Impugnare l'attrezzo con il pollice ed il medio 30\40 cm più su della incordatura, successivamente far scorrere le dita verso il puntale e quando il pollice e l'indice andranno a contatto con la parte alta dell'impugnatura, le altre dita ( anulare e mignolo) andranno a fasciare l'incordatura curando che l'attrezzo passi bene per il centro della mano, l'indice dovrà rimanere naturalmente disteso dietro a contatto con il fusto dell'attrezzo. 2 provare la presa dell'impugnatura spingendo con la mano sx ( che impugna il puntale) verso l'impugnatura con il contrasto della mano dx che impugna normalmente l'attrezzo 3 in posizione frontale, poggiare il puntale su un muro o su un albero, spingere in avanti il petto curando che l'impugnatura tenga e non "scivoli",
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18 PROGRESSIONI DIDATTICHE Prof. Domenico Di Molfetta Possiamo dividere le esercitazioni didattiche per l'apprendimento tecnico del lancio del giavellotto in due gruppi fondamentali: LANCI EFFETTUATI DALLA POSIZIONE FRONTALE (CICLICA) LANCI DALLA POSIZIONE LATERALE (ACICLICA)
19 ESERCITAZIONI IN POSIZIONE FRONTALE La posizione frontale è preferibile all'inizio dell'apprendimento della tecnica perché consente all'atleta di meglio controllare l'attrezzo, la posizione che l'atleta dovrà mantenere sarà: arto lanciate alto e leggermente flesso, mano supinata, con il gomito all'altezza del capo le spalle saranno rivolte verso la direzione di lancio e le gambe saranno leggermente divaricate sul piano sagittale, con il piede sinistro avanti per chi lancia di destro. Prof. Domenico Di Molfetta
20 Frontale a due braccia Prof. Domenico Di Molfetta
21 CURARE: * che il gomito sia all'altezz del capo * che il lancio passi per linee interne * lancio effettuato in modo decontratto facendo sì che l'attrezz si conficchi nel terreno a pochi metri di distanza. Lancio da fermo Frontale
22 Frontale da fermo a bersaglio Prof. Domenico Di Molfetta
23 FRONTALE CAMMINANDO * camminando per alcuni metri, lanciare all'arrivo del piede sinistro * camminare per alcuni metri, accentuando l'inarcamento del busto e lancio finale
24 Frontale camminando CURARE: * che vi sia un intensa azione dei piedi * che l'inarcamento sia localizzato a livello del dorso (petto in avanti) e non a livello lombare * che l'inarcamento avvenga prima di arrivare nella posizione finale
25 gli stessi esercizi roposti camminando ossono essere alizzati in corsa CURARE: * che l'azione di corsa ia estremamente tmica * che l'azione sia alizzata sempre con il assimo della econtrazione * curare sempre la osizione del iavellotto e dell'arto nciante urare che vi sia ontinuità nel lancio FRONTALE IN CORSA Prof. Domenico Di Molfetta
26 Frontale curando l impulsol Prof. Domenico Di Molfetta
27 Lanci in posizione laterale Esercizi iniziali per la sensibilizzazione della posizione
28 ESERCIZIO N 1 Sentire l'esatto posizionamento dell'attrezzo e del peso del corpo sulla gamba destra. Piede destro posto a 45 rispetto alla direttrice di lancio VARIANTE Effettuare dopo l esercizio un leggero lancio VARIANTE ESERCIZIO N 2 a gamba destra spinge in avanti, cendo sì che le anche si orientino erso la direzione di lancio. Il busto fissa la posizione rimanendo inattivo e decontratto. VARIANTE ffettuare dopo l esercizio un leggero lancio VARIANTE
29 ESERCIZIO N 3 La gamba sinistra è leggermente sollevata ed il peso del corpo e tutto sulla gamba destra. Simultaneo lavoro della gamba sinistra che prende rapidamente contatto con il terreno mentre la destra effettua il lavoro dell'esercizio n2. Busto come esercizio n2 VARIANTE Effettuare dopo l esercizio l un leggero lancio Lancio in due tempi Come esercizio precedente, ma dopo la rotazione delle anche vi è la frontalizzazione del petto, supinando bene la mano lanciante, creando la posizione ad "arco". VARIANTE Effettuare dopo l esercizio un leggero lancio (filmato) due tempi con spinta del tecnico (filmato)
30 Lancio in due tempi Prof. Domenico Di Molfetta
31 Due tempi con spinta Prof. Domenico Di Molfetta
32 LANCIO DALLA POSIZIONE LATERALE Nella didattica del lancio nella posizione laterale va curato il posizionamento del giavellotto, che sarà parallelo all'asse delle spalle, assumendo così la tipica posizione della fase aciclica LANCIO DA FERMO Il lancio da fermo è utile per sensibilizzare la posizione finale, ma bisogna sempre ricordare che il lancio del giavellotto è una specialità estremamente dinamica, quindi non bisognerà eccedere nelle esercitazioni da fermo, ma alternare con esercitazioni che sviluppino il senso dinamico del gesto stesso.
33 Da fermo laterale curare: * passaggio del gomito vicino al capo ( lancio per linee interne) * forte spinta della gamba destra che anticipa il movimento del petto e del bracci * "frustata" del giavellotto in avanti
34 Variante Prof. Domenico Di Molfetta Da fermo spalle alla direzione di lancio
35 Variante lancio partendo da seduti su panca
36 LANCIO IN POSIZIONE INCROCIATA L'atleta posizionerà il piede destro in avanti, successivamente il sinistro prenderà rapidamente contatto con il terreno avanti al destro, mentre il busto è fissato ed inattivo nella posizione laterale.. VARIANTE Come esercizio precedente ma concludere lanciando CURARE * L'azione estremamente rapida nel passaggio dalla posizione di partenza a quella di doppio appoggio * Che l'azione della parte superiore del corpo parta solo dopo il lavoro delle gambe, e non preceda Prof. Domenico Di Molfetta
37 ESERCIZI PER L'APPRENDIMENTO DEL PASSO IMPULSO Nell'apprendimento di questa fase tecnica, molto importanti sono le ANDATURE TECNICHE, tali esercitazioni saranno trattate successivamente. ESERCIZIO L'atleta lancia effettuando solo gli ultimi tre appoggi della fase aciclica : sinistro destro - VARIANTE: sinistro.. SUPERARE UN TAPPETINO CURARE Che la distanza dell impulso(lunghezza tappeto) sia quella efficace per l atleta Prof. Domenico Di Molfetta
38 Lancio con impulso CURARE * l'esatto posizionamento delle spalle in partenza, che non siano sbilanciate in avanti * forte spinta della gamba sinistra azione rapida della gamba sinistra che supera in volo la destra e prende contatto con il terreno quasi contemporaneamen e alla destra stessa Che vi sia continuità nell azione
39 LANCI RITMICI Prof. Domenico Di Molfetta L'atleta lancerà con la ritmica dei passi speciali, 5 o 7 appoggi
40 Lancio da sfilati CURARE * che la ritmica sia quella più efficace, che gli ultimi appoggi siano effettuati in accelerazione * l'esatto posizionamento dell'attrezzo e delle spalle * che le spinte delle gambe, piedi, siano sempre in anticipo rispetto alla parte superiore del corpo
41 LANCI RITMICI Prof. Domenico Di Molfetta VARIANTI * effettuare il lancio scandendo a voce alta il ritmo dei passi * ripetere il ritmo a voce prima e dopo aver effettuato il lancio * lanciare mettendo dei segni dove andare ad appoggiare con i piedi nei passi speciali * come ultima variante, ma cambiando le distanze e quindi il ritmo del lancio
42 Variante- lancio preceduto da balzi successivi piede dx
43 LANCI COMPLETI Questi lanci sono molto importanti perché sintetizzano tutta la didattica fin qui esposta, sono l'unione tra la fase ciclica e quella aciclica. Gli accorgimenti didattici saranno i seguenti * inizialmente utilizzare una fase ciclica ridotta sia nella lunghezza sia nella velocità di esecuzione * individualizzare la lunghezza, il ritmo e la velocità di esecuzione della rincorsa completa * utilizzare anche le andature successive per stabilizzare il ritmo di rincorsa * verificare la stabilizzazione tecnica e ritmica della rincorsa, facendola ripetere anche in pista, senza lancio, ma verificando se corrispondono le distanze ed i tempi di esecuzione
44 Variante : Prof. Domenico Di Molfetta Rincorsa con partenza senza giavellotto
45 LE ANDATURE TECNICHE PER IL LANCIO DEL GIAVELLOTTO Le proposte operative che andremo tra breve ad illustrare nascono da una diretta esperienza di campo, sviluppatasi sulla base di quanto finora illustrato. Aspetti principali da tenere in considerazione : SAPER CONTROLLARE L ATTREZZO NELLE VARIE FASI DI LANCIO STRUTTURAZIONE DEL RITMO DI LANCIO SVILUPPO DELLA CAPACITA DI DIFFERENZIAZIONE, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLA DISSOCIAZIONE TRA PARTE SUPERIORE DEL CORPO E QUELLA INFERIORE ( FLUIDITA DEI GESTI) CORREZIONE TECNICA DELL AZIONE DI CORSA IN RELAZIONE ALLE VARIE FASI DELLA RINCORSA
46 Le esercitazioni di andature con l attrezzo l possono essere molteplici, l elencazione l che segue, secondo i principi didattici, inizierà dalle più semplici per giungere a quelle complesse, sottolineando ancora una volta che tali proposte possono essere ulteriormente arricchite di contenuti o plasmate in base alle diverse esigenze che il tecnico potrà incontrare con i propri atleti.
47 ANDATURE DELLA CORSA CON ATTREZZO * SKIP FRONTALE ( FASE CICLICA DELLA RINCORSA) * SKIP LATERALE (FASE ACICLICA DELLA RINCORSA ) * BALZATA CON ATTREZZO LATERALE * RICERCA PASSO IMPULSO * RICERCA GAMBA PUNTELLO * * SPINTA SOLO PIEDI laterale * PASSO IMPULSO E TENUTA * PASSO IMPULSO E TENUTA AD ARCO * RITMI RINCORSA SUCCESSIVI Prof. Domenico Di Molfetta
48 ANDATURE SPECIALI CON TRAINO * FASE CICLICA DELLA RINCORSA * FASE ACICLICA DELLA RINCORSA * RINCORSA, RITMI SUCCESSIVI errori CON OSTACOLI * CON ATTREZZO FRONTALE PASSAGGIO SECONDA GAMBA * CON ATTREZZO LATERALE PASSAGGIO SECONDA GAMBA * CON ATTREZZO LATERALE PASSAGGIO PRIMA GAMBA * PASSAGGIO SECONDA GAMBA O CENTRALE CON DISTANZE VARIABILI Prof. Domenico Di Molfetta ANDATURE c
49 I PRINCIPALI ERRORI E LORO CORREZIONE ERRORE! L'attrezzo viene impugnato in maniera impropria, la cordatura passa trasversalmente nella concavità della mano, non consentendo di arretrare in modo corretto il giavellotto.. CORREZIONE * Vengono eseguiti tutti gli esercizi didattici per l'impugnatura ( precedente capitolo) ERRORE! Nella fase aciclica la mano si flette dorsalmente, il giavellotto non è pertanto in traiettoria di lancio perché il puntale è eccessivamente alto.. CORREZIONE * verificare ancora la correttezza dell'impugnatura * effettuare le andature con il giavellotto curando sempre che il puntale dell'attrezzo sia all'altezza del mento-occhio
50 Il braccio di lancio non è in linea con le spalle, ma è più basso, di conseguenza anche il giavellotto non è parallelo.. CORREZIONE * effettuare le andature curando la posizione alta della mano e puntale al mento * tecnica imitativa con l'ausilio di uno specchio per controllare visivamente l'altezza della mano ERRORE! Il braccio lanciante non è ben esteso ma rimane flesso.. CORREZIONE * stesse esercitazioni della correzione precedente * far sentire la tensione muscolare sul petto, distendendo al massimo il braccio indietro ( esercizio di propriocezione) ERRORE! Le spalle sono in anticipo sulle gambe.. CORREZIONE * Andature solo piedi o balzata, sentendo l'azione d anticipo delle gambe rispetto al busto * Lanci camminando accentuando l'arretramento del busto Prof. Domenico Di Molfetta
51 ERRORE! Il busto non mantiene la torsione, e quindi l'allineamento con il giavellotto, ma è ruotato in direzione di lancio.. CORREZIONE * tutte le andature in fase aciclica * lanciare prendendo un riferimento visivo sulla destra del settore di lancio * curare l'azione del braccio sinistro alto in avanti, con spalla sinistra leggermente chiusa ERRORE! Gli arti inferiori sono troppo tesi, ne deriva una corsa rigida ed eccessivamente contratta. CORREZIONE * andature in skip e camminando marcando il caricamento * Andature su gli ostacoli di seconda gamba ERRORE! Gli arti inferiori non completano la spinta, l'atleta corre "seduto".. CORREZIONE * andature in cui spicca l'intervento della forte spinta dei piedi * andature su ostacoli passaggio prima gamba Prof. Domenico Di Molfetta
52 ERRORE! Nel finale la gamba di puntello si piega e non si oppone allo spostamento del corpo in avanti.. CORREZIONE * andature ricerca puntello * lanci con pochi appoggi marcando la tenuta della gamba di puntello: LANCI DI TENUTA * salita su puntello con bilanciere o lanciando pallone medicinale ( vedi paragrafo su forza speciale) ERRORE! Il busto nel finale è in anticipo sulle gambe, e si flette eccessivamente in avanti.. CORREZIONE * LANCI DI "TENUTA" * TECNICA IMITATIVA CON ELASTICO ERRORE! L'atleta nel finale stacca anticipatamente il piede destro da terra.. CORREZIONE * lanci da fermo curando il caricamento dell'arto destro * andature anticipo e tenuta Prof. Domenico Di Molfetta
53 ERRORE! Il busto si flette eccessivamente a sinistra nel finale di lancio, di conseguenza l'atleta fa passare l'attrezzo per esterno, e con traiettorie non efficaci.. CORREZIONE * LANCI MIRATI VERSO UN BERSAGLIO.. * LANCI DI TENUTA GUARDANDO SEMPRE IN DIREZIONE DI LANCIO * ANDATURE ANTICIPO E TENUTA AD ARCO ERRORE L'atleta non effettua un passo impulso efficace CORREZIONE Effettuare il passo impulso superando un tappetino * Andature " passo impulso successivi" Prof. Domenico Di Molfetta
54 Tecnica disco GRAZIE PER L ATTENZIONE
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