Le dinamiche emotive nei Bisogni Educativi Speciali - BES
|
|
- Nicolo Alessandro Pucci
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Egle Istituto di Psicologia e Psicoterapia Corso di formazione per insegnanti Le dinamiche emotive nei Bisogni Educativi Speciali - BES Parma, febbraio 2016 Giovanni Belluardo, Docente di Psicologia Clinica Università di Catania, Coordinatore scientifico Istituto di Psicologia e Psicoterapia Egle Alberta Notti, Psicoterapeuta Istituto Egle Con la consulenza scientifica di Santo Di Nuovo, professore ordinario di Psicologia, Direttore del Dipartimento dei processi formativi dell Università di Catania Dolores Rollo, professoressa associata di Psicologia dello sviluppo e dell educazione, Dipartimento di Neuroscienze dell Università di Parma
2 Si nasce e si muore, si vince e si perde nel territorio delle emozioni La Battaglia di Gaugamela, combattuta l 1 ottobre del 331 a.c, fu il più grande successo di Alessandro Magno.
3 La Battaglia di Gaugamela fu probabilmente il primo confronto di europei con gli elefanti da guerra. I quindici animali posti al centro delle linee persiane crearono una tale impressione sulle truppe macedoni che Alessandro sentì la necessità di compiere un sacrificio al dio della "Paura" (Phobos) la notte precedente la battaglia.
4 Scipione, Annibale e la battaglia di Zama
5 Kutuzov Napoleone Bonaparte «Guido la Russia in un momento di terribile crisi e contro un avversario diabolico, il quale unisce a una spaventosa malvagità un genio straordinario...» Da una lettera dello zar Alessandro alla sorella Caterina del 24 settembre 1812[48]
6 Profili per disturbo * I punteggi ai test sono espressi Istituto con Egle valori - standardizzati
7 La ricerca L Istituto Egle, in collaborazione con l Università di Catania e di Parma, ha svolto una ricerca-intervento sulle abilità di TIME PROCESSING (elaborazione del tempo) in bambini con e senza Bisogni Educativi Speciali (BES). Obiettivi: 1. Rilevare numerosità e tipologia dei BES 2. Valutare le abilità di Time Processing 3. Costruire uno strumento agile di rilevazione dei BES per gli insegnanti 4. Rilevare i vissuti emotivi degli insegnanti in relazione agli alunni con BES 5. Formulare ipotesi e promuovere protocolli d intervento
8 Alcune caratteristiche degli alunni con BES Gli alunni con BES, rispetto agli alunni senza problematiche: hanno difficoltà di socializzazione nel gruppo classe (vengono scelti molto raramente al test del sociogramma) alle difficoltà di apprendimento associano spesso forme di disagio emotivo (in particolare aspetti ansiosi e depressivi) mostrano un profilo globale inferiore, anche in quelle variabili che non sono specifiche del disturbo
9 L elaborazione del tempo Si ipotizza la presenza di due meccanismi di elaborazione del tempo: 1. Nei compiti più semplici e con intervalli di tempo di breve durata (inferiori al secondo) è coinvolta l abilità pura di percezione del tempo (meccanismo sensoriale) 2. Nei compiti più complessi e che richiedono periodi di tempo più lunghi, intervengono altre abilità cognitive: memoria di lavoro, attenzione sostenuta, decision making (meccanismo cognitivo) Si ipotizza che nell ADHD sia presente un deficit di temporal information processing, che può contribuire alla spiegazione di problemi pratici come: tempi di risposta troppo lenti o troppo veloci, farsi male involontariamente, incidenti alla guida di veicoli
10 Il TP test 1. Tempi di reazione semplici Il soggetto deve premere più rapidamente possibile la barra spaziatrice quando appare sullo schermo lo stimolo visivo (una stellina). Vengono registrati i tempi di reazione e il numero di omissioni.
11 2. Ritmo spontaneo di base - Tamburello Si richiede al soggetto di tamburellare (battere con il dito sulla barra spaziatrice) alla velocità che considera come la più naturale e gradita. Viene registrato il numero di battiti al minuto.
12 3. Riproduzione di intervalli di tempo - Ritmo Si richiede al soggetto di apprendere un ritmo regolare proposto dal computer: vengono emessi 12 suoni ( bip ) con un intervallo di un secondo tra uno e l altro. Per imparare tale ritmo, si invita il soggetto a premere la barra spaziatrice in contemporanea al suono Concluso il ritmo proposto dal computer, il soggetto deve continuare a premere la barra spaziatrice cercando di mantenere sempre lo stesso ritmo, cioè lo stesso intervallo di tempo (un secondo) tra le battute Lo stesso esercizio viene ripetuto con un ritmo più veloce, ossia con intervalli di 400 ms. Vengono registrati i tempi di tutte le battute del soggetto.
13 4. Discriminazione di intervalli di tempo - Intervallo Vengono proposti due intervalli temporali di diversa durata. Ogni intervallo temporale è definito da un suono di inizio e uno di fine. Il soggetto deve discriminare quale dei due intervalli è il più lungo 1 tempo 2 tempo bip bip bip bip A seconda della correttezza delle risposte, gli stimoli diventano di complessità crescente o decrescente fino a raggiungere la soglia di discriminazione dell alunno, cioè la differenza di durata degli intervalli che gli permette di riconoscerli correttamente come diversi. Per esempio un soggetto che discrimina correttamente come minimo lo stimolo di 1000 ms da quello di 1400 ms ha una soglia di 400 ms.
14 Prestazioni dei BES al TP Rispetto agli alunni senza BES: hanno tempi di reazione superiori (sono più lenti nel rispondere a uno stimolo target) si dimostrano più accelerati e imprecisi nella riproduzione di intervalli da 400 ms (non riescono a riprodurre correttamente un ritmo, ma hanno la tendenza a correre ) hanno soglie più elevate nella discriminazione di intervalli: non riescono a percepire la differenza tra due intervalli di tempo di durata simile tra loro Tali difficoltà, misurate dal TP, non appaiono specifiche dell ADHD, ma trasversali rispetto alle diverse tipologie di difficoltà scolastiche. Di Nuovo, G Belluardo, D Belluardo, Castiglia, Fanzone, Granata, Notti, Time processing skills in typical and impaired development, Life span and disability, 2015
15 I Bisogni Educativi Speciali
16 Salute e disabilità Vecchio modello medicalizzato: salute = assenza di malattia Nuovo modello bio-psico-sociale: salute e disabilità su un continuum Salute Disabilità Nel tempo la persona può collocarsi in questo continuum, talvolta più verso l estremo salute, talvolta più vicino all estremo disabilità
17 BES Che cosa sono Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta (Direttiva Ministeriale, Strumenti d intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l inclusione Istituto Egle scolastica, , pag.1)
18 Normativa di riferimento Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 Strumenti d intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l inclusione scolastica La Direttiva sottolinea il principio dell integrazione scolastica, con l obiettivo di potenziare la cultura dell inclusione, superando la tradizionale dicotomia tra alunni disabili/non disabili. A tal fine stabilisce la definizione e la classificazione dei Bisogni Educativi Speciali e le modalità organizzative per dare risposta a queste situazioni Circolare Ministeriale del 6 marzo 2013 Indicazioni operative La Circolare Ministeriale fornisce indicazioni pratiche per la messa in atto della Direttiva Ministeriale. Indica gli strumenti per fornire efficaci risposte ai BES a livello dello specifico caso (in particolare attraverso la stesura del Piano Didattico Personalizzato), della singola scuola e del territorio.
19 A chi è rivolta I BES possono essere continui oppure transitori. In specifico, i BES comprendono tre aree: 1) Disabilità 2) Disturbi evolutivi specifici disturbi specifici dell apprendimento (DSA) deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria disturbo da deficit dell attenzione/iperattività disturbo dello spettro autistico lieve (che non rientri nella legge 104) funzionamento intellettivo limite (FIL) 3) Situazioni di svantaggio
20 DSA Disturbi Specifici dell Apprendimento La diagnosi di DSA (secondo i criteri del DSM 5) si pone nella categoria Disturbi del neurosviluppo - Difficoltà di apprendimento o nell uso di abilità scolastiche in almeno un area (lettura, comprensione, spelling, espressione scritta, concetto di numero e calcolo, ragionamento matematico) I problemi di apprendimento interferiscono in modo significativo con i risultati scolastici o con le attività della vita quotidiana Le difficoltà possono non manifestarsi pienamente fino a che la richiesta rispetto a queste capacità scolastiche colpite supera le limitate capacità dell individuo Le difficoltà non sono meglio giustificate da deficit sensoriali, disabilità intellettiva, mancanza di opportunità di apprendimento, lingua straniera
21 I DSA sono classificati in relazione alla funzione deficitaria: 1. DISLESSIA 2. DISCALCULIA 3. DISORTOGRAFIA 4. DISGRAFIA Più altri DSA ancora non classificati (es. DANV)
22 Lo studente Dislessico in classe Commette molti errori, salta parole e righe E molto lento Non rispetta punteggiatura e intonazione Ha difficoltà a copiare dalla lavagna Ha difficoltà ad imparare l alfabeto, l ordine dei giorni della settimana, dei mesi Ha difficoltà nell espressione verbale del pensiero (è molto sintetico, ha un lessico povero, non memorizza termini specifici) Ha grosse difficoltà nella lettura/scrittura delle lingue straniere Non prende bene appunti
23 Lo studente Discalculico in classe Ha difficoltà nell associare il numero alla quantità Ha difficoltà nel capire il valore posizionale delle cifre Ha difficoltà nell utilizzare i simboli matematici Compie errori nello scrivere correttamente numeri e operazioni sotto dettatura (es. trecentoventicinque : 30025) Fatica a ricordare l ordine procedurale delle operazioni Fa errori nell applicazione di procedure Fa errori visuo-spaziali (es. scambiare 13 con 31 o + con x) Fatica a fare calcoli in automatico Ha difficoltà a memorizzare formule e definizioni
24 Lo studente Disortografico in classe Errori fonologici (sostituzione di grafemi, aggiunta/omissione di lettere o sillabe, inversioni) Errori ortografici (separazioni e fusioni illecite, scambio di grafemi omofoni non omografi, omissione o aggiunta dell H, errori negli accenti e nelle doppie) Lentezza nel copiare Difficoltà a prendere appunti Difficoltà nel dettato Impossibilità di svolgere i compiti o le attività perché non riesce a rileggere la consegna che ha scritto
25 Lo studente Disgrafico in classe Scrittura irregolare per dimensione e pressione Eccessiva lentezza nello scrivere Scrittura non facilmente decifrabile Scarsa organizzazione dello spazio sul foglio Non mantiene la direzione orizzontale della scrittura Non rispetta i margini Non mantiene spazi regolari tra le lettere e le parole e non riesce a collegare le lettere nel corsivo
26 Postura scorretta Schemi motori scorretti nella scrittura (es. scrivere una lettera da destra a sinistra) Confusione tra diversi caratteri (es. casa) Confusione di lettere graficamente simili Perseverazioni motorie (allla) Impossibilità di svolgere i compiti o le attività perché non riesce a rileggere la consegna che ha scritto Altre difficoltà legate alla motricità fine: copia e produzione di disegni, colorare all interno dei margini, tagliare con precisione
27 Esempi di alunni disgrafici:
28 Caratteristiche comuni agli studenti con DSA sono lenti nell esecuzione delle attività didattiche e nel processamento delle informazioni, sono facilmente distraibili e hanno capacità di attenzione breve, faticano a terminare i compiti a casa, hanno problemi di memoria (es. tabelline, giorni della settimana ), presentano disorientamento temporale (imparano a leggere l orologio tardi, spesso non sanno in quale mese si trovano o la data del loro compleanno), sono disorganizzati nelle loro attività e nello spazio (sul foglio, orientamento interno e stradale, confusione tra destra e sinistra, ecc.), spesso disturbano i compagni o sono socialmente ritirati.
29 ADHD (o DDAI)- Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività L ADHD è «un disturbo da comportamento dirompente che comprende sintomi di disattenzione, iperattività e impulsività» Disattenzione: difficoltà a stare attenti per tempi prolungati, estrema facilità di distrazione Iperattività: essere in continuo movimento, non riuscire a stare seduti al posto per un tempo prolungato Impulsività: difficoltà a controllare i comportamenti La diagnosi di ADHD richiede che i sintomi siano presenti in almeno due ambienti diversi: scuola, casa, gioco, parrocchia, palestra, etc.
30 Caratteristiche in classe Sintomi di disattenzione perde dettagli importanti quando lavora ha difficoltà a prestare attenzione a uno stimolo (un oggetto, un particolare) per un periodo di tempo sostenuto non ascolta gli altri dimentica le istruzioni è disorganizzato, si distrae facilmente e/o dimentica facilmente le cose perde facilmente le cose
31 Sintomi di iperattività non sta mai fermo o si dimena frequentemente non è in grado di rimanere seduto quando ci si aspetta che lo faccia agisce come se fosse motorizzato ha difficoltà a rilassarsi parla eccessivamente
32 Sintomi di impulsività risponde precipitosamente, ancor prima che le domande siano state completamente formulate non riesce ad aspettare il proprio turno interrompe o infastidisce gli altri
33 Funzionamento intellettivo limite - FIL Il funzionamento intellettivo si valuta attraverso test del QI (Quoziente Intellettivo), tra cui la WISC IV risulta essere quello attualmente più utilizzato. In base ai punteggi ottenuti alla WISC, lo studente si può classificare: normalità : QI>85 funzionamento intellettivo limite: 70<QI<85 ritardo mentale: QI<70 (con diversi gradi di severità)
34 Per una diagnosi di FIL, devono inoltre essere soddisfatti i criteri della presenza di: difficoltà di adattamento: Concomitanti deficit o compromissioni nel funzionamento adattivo attuale (cioè la capacità di adeguarsi agli standard propri della sua età e del suo ambiente culturale) in almeno due delle seguenti aree: comunicazione, cura della propria persona, vita in famiglia, capacità sociali/interpersonali, uso delle risorse della comunità, autodeterminazione, capacità di funzionamento scolastico, lavoro, tempo libero, salute e sicurezza. insorgenza del disturbo prima dei 18 anni
35 Situazioni di svantaggio Area dello svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale: in questo caso le difficoltà scolastiche non sono legate a un disturbo fisiologico, ma a fattori sociali e pertanto possono essere a carattere transitorio. Tali tipologie di BES dovranno essere individuate sulla base di elementi oggettivi (come ad es. una segnalazione degli operatori dei servizi sociali), ovvero di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche. In particolare sono da considerare gli alunni che sperimentano difficoltà derivanti dalla non conoscenza della lingua italiana (per esempio alunni di origine straniera di recente immigrazione e, in specie, coloro che sono entrati nel nostro sistema scolastico nell ultimo anno) Circolare Ministeriale, pag.3
36 Autismo ad alto funzionamento / Asperger I criteri per la diagnosi di autismo sono: 1. Alterazioni qualitative dell'interazione sociale 2. Alterazioni qualitative nella comunicazione 3. Comportamenti, interessi, attività stereotipate, ripetitive e ristrette Nel disturbo di Asperger NON è invece presente il secondo criterio (ritardo del linguaggio)
37 Caratteristiche in classe a) scarsa empatia b) interazione sociale unilaterale, inappropriata e senza malizia, poca abilità di formare delle amicizie e conseguente isolamento sociale c) linguaggio monotono e pedante d) scarsa comunicazione non verbale e) profondo interesse in tematiche circoscritte come il tempo, i fatti di trasmissioni televisive, gli orari ferroviari o le carte geografiche che, memorizzate in modo meccanico, riflettono poca comprensione conferendo inoltre un impressione di eccentricità f) movimenti goffi, maldestri e posture bizzarre
38 Classificazione dei BES BES ADHD Altre difficoltà DSA FIL Svantaggio
39 Cosa viene chiesto alla scuola? Rilevare i BES osservare le difficoltà, svolgere un eventuale lavoro di potenziamento in classe (cfr. progetto Emilia Romagna), segnalare e inviare Elaborare le valutazioni specialistiche degli alunni già certificati Didattica individualizzata e personalizzata Formazione
40 Individuazione precoce delle difficoltà Perché è importante effettuare interventi di potenziamento nella scuola dell infanzia? A 5 anni i bambini sono già in possesso di forme rudimentali delle abilità di base degli apprendimenti A 4 anni le competenze si trovano in una fase emergente dello sviluppo, e non si possono definire stabili criteri previsori di rischio: le difficoltà possono essere transitorie o spontaneamente compensabili, a 5 diventano condizioni stabili La ricerca dice che i bambini di questa fascia d età sono quelli che traggono maggiore vantaggio da training specifici (Bus e van Ijzendoorn, 1999; Cavanaugh et al., 2004). La tempestività è una delle variabili più importanti nell efficacia di un intervento di recupero. Questo perché alcuni apprendimenti dipendono da altri precedenti, e per gli effetti negativi reciproci tra insuccessi e difficoltà di apprendimento, come motivazione, autostima e aspettative di genitori e insegnanti
41 Note per una valida osservazione Tenere come modello di confronto i coetanei della stessa classe Ogni bambino presenta un proprio percorso di sviluppo Due rischi opposti: la moda dei DSA, e minimizzare le difficoltà Porre attenzione non solo agli apprendimenti, ma anche agli aspetti emotivi, di relazione e di comportamento Osservare difficoltà e risorse
42 Presentazione schede di osservazione Egle
43 Pausa
44 Oltre la didattica le emozioni
45 Cos è un emozione? L emozione è un costrutto ipotetico cioè un entità non direttamente osservabile ma inferibile dai diversi indicatori emozionali e dalla loro interazione Si configura come un processo dinamico e adattivo di risposta ad una situazione scatenante
46 Le emozioni di base Tristezza Paura Disgusto Rabbia Gioia Sorpresa
47 Caratteristiche delle emozioni di base Sono universali (si esprimono e si riconoscono nello stesso modo in culture diverse) Hanno ognuna una funzionalità precisa Sono molto rapide (durano qualche secondo) Non si scelgono, accadono e basta Spesso non se ne è consapevoli
48 L emozione è un processo multicomponenziale
49 Funzioni delle emozioni Tutte le emozioni (anche quelle negative ) hanno una funzione fondamentale, di sopravvivenza: per esempio la paura serve per fuggire da un pericolo, la rabbia per reagire a una situazione negativa
50 Tristezza è uguale ad "accettare i vincoli, i limiti
51 Gioia è uguale a "vivere e cercare e celebrare il piacere"
52 Paura è uguale a proteggersi
53 Disgusto è uguale a "rifiutare le cose
54 Rabbia è uguale a "cambiare le cose"
55 Sorpresa è uguale a "prepararsi, disporsi alla reazione e all'azione più adeguata
56 Le emozioni degli insegnanti in relazione agli alunni con BES Rabbia 13% Paura 11% Disgusto 3% Gioia 34% Sorpresa 18% Tristezza 21%
57 Le emozioni provate in relazione agli alunni con diversi tipi di BES: la rabbia è più presente nel rapporto con gli alunni con DDAI, mentre la tristezza sia più elevata con gli altri BES (di natura emotiva) e con i FIL.
58 Le difficoltà emotive degli alunni con BES
59 Difficoltà emotive Spesso gli studenti con DSA provano ansia rispetto alle prestazioni scolastiche (a volte così intensa da diventare fobia scolastica), tristezza e rabbia generate dalla frustrazione rispetto alle richieste scolastiche e dalla mancata corrispondenza alle aspettative proprie, familiari e degli insegnanti. I frequenti insuccessi scolastici possono causare un abbassamento del livello di autostima (giudizio circa il proprio valore) e del senso di efficacia (giudizio sulle capacità personali). Tali fallimenti possono condurre all IMPOTENZA APPRESA, un atteggiamento rinunciatario e passivo, caratterizzato dalla marcata tendenza ad attribuire a cause interne, stabili e non controllabili (di solito la mancanza di capacità) i propri fallimenti. Questa convinzione porta a dubitare dell efficacia del proprio impegno e, quindi, a non ricercare il modo migliore per affrontare i compiti, rinunciando di fronte alle prime difficoltà o evitando le situazioni di apprendimento.
60 Un altro aspetto può avere gravi conseguenze sul piano psicologico: il mancato riconoscimento del disturbo. Se le difficoltà di apprendimento dello studente con DSA vengono attribuite non a un disturbo, ma a pigrizia, scarso impegno o scarsa intelligenza, queste etichette possono portare a reazioni di demotivazione, depressione, timore del giudizio degli altri, oppositività
61 Il ruolo delle emozioni nel bambino con difficoltà di attenzione/iperattività
62 La letteratura specialistica conferma nell ADHD la presenza, il più delle volte, anche di difficoltà di riconoscimento e gestione efficace delle emozioni. In uno studio italiano (Mazzorchi e Tironi,2009) è emerso che i bambini con ADHD esperiscono, al pari degli altri coetanei, tutti i tipi di emozioni ma che l intensità con le quali vengono vissute sono diverse: provano con maggiore intensità le emozioni positive e con minore intensità le emozioni negative come la tristezza e l imbarazzo.
63 Anche la capacità empatica di questi bambini risulta alterata: la capacità di «sentire ciò che l altro sente» risulta inadeguata, specie quando occorre assumere «i panni dell altro».
64 I sentimenti di inadeguatezza minano il bambino nella sua autostima, il tono dell umore si abbassa, mentre l ansia, sempre più presente, genera disagio e l incremento delle difficoltà interpersonali.
65 I training di potenziamento proposti dall Istituto Egle Punti di forza: lavorare in gruppo e su abilità trasversali 1) Potenziamento delle abilità di time processing attraverso il software TP Training ed esercizi di psicomotricità 2) Il laboratorio sul modello ACT, per sviluppare le competenze emotivo-relazionali, motivazionali e di problem solving
66 Un adattamento del protocollo ACT for KIDS nel trattamento degli alunni con BES G. Belluardo 1,3, D. Rollo 2, D. Belluardo 3, M. Fanzone 3, S. Granata 3, A. Notti 3, M. Belluardo 3, C. La Ferla 3, C. Giurdanella 3, S. Di Nuovo 1 [ 1 Università di Catania; 2 Università di Parma; 3 Istituto Egle, Catania-Modica] XXIV Congresso Nazionale AIRIPA Pesaro, 9-10 ottobre 2015
67 Presupposti teorici dell ACT L Acceptance and Commitment Therapy rappresenta un recente modello di terapia appartenente alla "terza generazione" della terapia cognitiva e comportamentale (Ciarrochi & Bailey, 2008; Hayes, Hayes, & Reese, 1988). I ricercatori che hanno proposto l ACT considerano l accettazione psicologica variabile chiave in grado di favorire il cambiamento e promuovere la flessibilità psicologica, ovvero la capacità dell individuo di essere pienamente e consapevolmente in sintonia con il momento presente e di saper modificare o perseguire un comportamento in linea con i valori personali identificati (Hayes, Strosahl, & Wilson, 1999).
68 Il protocollo ACT-EGLE for KIDS Il contributo originale apportato al protocollo ACT dall Istituto EGLE riguarda: 1. La costruzione di un contesto (l importanza del contesto è centrale nell approccio relazionale) come presupposto chiave all intervento sulle dinamiche emozionali; 2. Le dinamiche emozionali, sottostimate nel protocollo ACT, e valorizzate nel protocollo ACT-EGLE.
69 Titolo 1 CHI SONO E COME VORREI ESSERE Il protocollo ACT- EGLE for KIDS Obiettivi Riconoscere gli aspetti su cui ciascuno desidera migliorare e definire gli obiettivi del gruppo 2 OGNI PROBLEMA HA UNA Sviluppo delle abilità di problem-solving SOLUZIONE 3 COSA MI PASSA PER LA TESTA Riconoscere i pensieri funzionali e disfunzionali 4 A CACCIA DI EMOZIONI Riconoscere e le emozioni in se stessi e negli altri e imparare a gestire le emozioni difficili 5 VA DOVE TI PORTA IL CUORE Identificare i valori importanti della propria vita 6 FACCIAMO CENTRO Comprendere quali comportamenti avvicinano o allontanano dal raggiungimento dei propri obiettivi 7 CIAK! SI VA IN SCENA Role playing sui comportamenti funzionali e disfunzionali 8 UNA META: TANTE STRADE Riconoscimento delle strategie alternative per il raggiungimento dei propri obiettivi e delle conseguenze nelle relazioni 9 PROVANDO SI IMPARA Imparare dai propri errori e potenziare l autostima 10 PREPARIAMO LA VALIGIA PER UN NUOVO VIAGGIO Sintetizzare il percorso svolto e incoraggiare per gli obiettivi da raggiungere
70 ACT-EGLE for KIDS In quale area? AREA DEGLI APPRENDIMENTI SCOLASTICI AREA EMOTIVA AREA RELAZIONALE Alunni con FIL Alunni con DSA Alunni con rilevanti difficoltà emotivo/relazionali Alunni con DSA Alunni con FIL Alunni con rilevanti difficoltà emotivo/relazionali Abilità matematiche Accuratezza di lettura Riduzione dell ansia scolastica e delle somatizzazioni Miglioramento del tono dell umore Incremento di preferenze come amico e compagno di lavoro
71 ACT-EGLE for KIDS In quali soggetti? Risultati molto positivi Risultati positivi Risultati limitati Alunni con FIL Alunni con DSA e con rilevanti difficoltà emotivo/relazionali Alunni con ADHD Il potenziamento delle abilità trasversali ha incrementato i livelli di adattamento e la qualità delle performance scolastiche L incremento delle capacità di gestione delle emozioni ha favorito il ridimensionamento del disagio con ricadute positive sugli apprendimenti La riduzione dei comportamenti di disattenzione non è stata generalizzata: ciò a conferma dell imprescindibilità di un lavoro parallelo sulla famiglia
72 Cosa possiamo fare con i BES? L intervento deve essere a 360 gradi: Con il coinvolgimento di tutti gli attori (alunno, insegnante, famiglia, specialisti) In diversi contesti (scuola, casa, studio specialistico)
73 Progetto di intervento Con lo specialista Per potenziare i tempi di attenzione, le abilità metacognitive e la motivazione Con la famiglia In cui sostenere una dinamica emotiva e relazionale positiva Con la scuola Stesura del Piano Didattico Personalizzato E indispensabile una collaborazione attiva tra tutti gli attori coinvolti in questo processo
74 Molte persone di successo erano dislessiche, ma questo non gli ha impedito di realizzare i propri sogni. Albert Einstein I suoi insegnanti hanno detto di lui: mentalmente lento, poco socievole e alla deriva nei suoi sogni sciocchi
75
76 Steve Jobs Agatha Christie
77 Henry Winkler (Fonzie) Pablo Picasso
78 Strategie didattiche funzionali agli aspetti emotivo-relazionali Educare all inclusività Comunicazione Autostima Motivazione Gestione comportamentale (regole comuni, rinforzi di gruppo) Alfabetizzazione emotiva
79 Autostima Non accusare lo studente di scarso impegno Essere positivi, evitando di sottolineare gli errori e mettendo in risalto le caratteristiche positive e i progressi nel momento in cui si manifestano Valorizzare i punti di forza del bambino
80 Autostima Proporre attività in cui il bambino si possa sperimentare in modo competente Premiare lo sforzo piuttosto che concentrarsi solo sul risultato Ridefinire le aspettative dinnanzi a compiti nuovi Concedere la possibilità di errori Promuovere il raggiungimento di obiettivi realistici
81 Condivisione con la classe In presenza di misure compensative e dispensative è fondamentale che gli insegnanti condividano con i compagni di classe le ragioni dell applicazione di questi strumenti (Attenzione: è necessario avere il consenso della famiglia) Questo passaggio è delicato e importante: L alunno con BES non deve sentirsi discriminato o inferiore agli altri I compagni non devono viverlo come un ingiusto favoritismo
82 Esempio: Se un ragazzo non ci vede bene, è giusto che indossi gli occhiali? E colpa sua se non ci vede bene? No! anche se si impegnasse moltissimo, non riuscirebbe a vedere bene senza occhiali Allora tutti i compagni dovrebbero indossare gli occhiali a scuola per essere tutti uguali?
83 Grazie per l attenzione! EGLE - Istituto di Psicologia e Psicoterapia Tel. 331/ / / info@eglepsi.com Facebook.com/Eglepsi
84 Indicazioni bibliografiche Test IPDA -Questionario Osservativo per l Identificazione Precoce delle Difficoltà di Apprendimento, 2011, Terreni et al., Erickson Vineland II Adaptive Behavior Scales, Intervista, Sara S. Sparrow, David A. Balla e Domenic V. Cicchetti, 2003, Giunti OS SDAI (Scala di disattenzione e iperattività-insegnanti), da BIA - Batteria italiana per l'adhd, Marzocchi, Re, Cornoldi, 2010, Erickson KADI - Krug Asperger's Disorder Index, Test per la valutazione/ diagnosi della sindrome di Asperger, David Krug, Joel Arick, 2007, Erickson
I Bisogni Educativi Speciali - BES
Egle Istituto di Psicologia e Psicoterapia I Bisogni Educativi Speciali - BES Ragusa, 3 dicembre 2014 A cura del Prof. Giovanni Belluardo Docente di Psicologia clinica e sociale - Università di Catania
I Bisogni Educativi Speciali - BES
Egle Istituto di Psicologia e Psicoterapia I Bisogni Educativi Speciali - BES Ragusa, 26 novembre 2014 A cura del Prof. Giovanni Belluardo Docente di Psicologia clinica - Università di Catania Con la collaborazione
I disturbi specifici dell apprendimento
I disturbi specifici dell apprendimento DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO Basso rendimento scolastico causato da una bassa potenzialità intellettiva Basso livello socioculturale Particolari caratteristiche familiari
APPRENDIMENTO E DISABILITA. Strategie di aiuto e tecniche di intervento
APPRENDIMENTO E DISABILITA Strategie di aiuto e tecniche di intervento Disabilità - Definizione Conseguenza/risultato di una complessa relazione tra la condizione di salute di una persona e i fattori individuali
Disturbo da deficit dell attenzione ed iperattività: Aspetti teorici e pratici in ambito metacognitivo Dott.ssa Nicoletta Businaro
Insegnamento Psicologia delle disabilità e dell integrazione (Prof.ssa Ottavia Albanese) Disturbo da deficit dell attenzione ed iperattività: Aspetti teorici e pratici in ambito metacognitivo Dott.ssa
DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO dott.ssa Silvia Ceccaroli dott.ssa Nicoletta Staffa Associazione Strategicamente Insieme PROGETTO «IMPARARE E» Comune di Cervia 1 incontro 08.09.2016 DISTURBI SPECIFICI
Normativa DSA e BES il ruolo della Scuola dell Infanzia. Elena Dal Pio Luogo
Normativa DSA e BES il ruolo della Scuola dell Infanzia Elena Dal Pio Luogo LEGGE 170 8 ottobre 2010 Art. 1 Riconoscimento e definizione di: Dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia. Garantire
Il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (DDAI o ADHD)
Egle Istituto di Psicologia e Psicoterapia Corso di formazione per insegnanti Il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (DDAI o ADHD) Parma, 21-22 gennaio 2016 Giovanni Belluardo, Docente di
COSA INTENDIAMO PER BES
COSA INTENDIAMO PER BES Per Bisogno educativo Speciale intendiamo un ampia area all interno della quale convergono difficoltà apprenditive ed educative dei ragazzi che vivono all interno della comunità
Piano Didattico Personalizzato
1 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE A. STRADELLA - NEPI - Anno Scolastico... Scuola...... Classe... 2 A)
ALUNNI B. E. S. azione. GLI Lurago d Erba 17 marzo 2014
ALUNNI B. E. S. Normativa e documenti di riferimento Direttiva ministeriale 27/12/2012 Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali Circolare ministeriale n.8n.8,, 06/03/2013 Direttiva
I DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento) NORMATIVA ITALIANA. La legge 170/2010 Il DM 12 luglio 2011 e Linee Guida
I DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento) NORMATIVA ITALIANA La legge 170/2010 Il DM 12 luglio 2011 e Linee Guida non solo DSA I BES (Bisogni Educativi Speciali) LEGGE 8 ottobre 2010, n. 170 Nuove norme
DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO e la motivazione dell intervento precoce
TUTTI A BORDO! PROGETTO IRIDE DI INTERCETTAZIONE PRECOCE IN RETE CLASSI PRIME SCUOLA PRIMARIA DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO e la motivazione dell intervento precoce Dr.ssa Campioni Annamaria
Uno sguardo alle diff f ifcoltà t s colas a titche
Uno sguardo alle difficoltà scolastiche UNO STUDENTE ITALIANO SU CINQUE, INCONTRA, NELLA SUA CARRIERA SCOLASTICA, UN MOMENTO DI PARTICOLARE DIFFICOLTA NEI PROCESSI DI APPRENDIMENTO DOVUTO A CAUSE DIVERSE
PROTOCOLLO DI INDIVIDUAZIONE PRECOCE E MONITORAGGIO DEI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
PROTOCOLLO DI INDIVIDUAZIONE PRECOCE E MONITORAGGIO DEI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO ATTIVITA DI SCREENING Istituto Comprensivo Statale Rita Levi-Montalcini SUISIO PREMESSA La legge 8 ottobre, n
Abstract presentato al convegno internazionale " La Qualità dell'integrazione scolastica "!
L Istituto Wolpe vanta, anche grazie alla sua lunga collaborazione con le scuole, esperienza pluriennale di intervento su soggetti con disturbi dell apprendimento, nell ambito dei quali ha sviluppato elevata
CORSO DI FORMAZIONE per docenti su BES, DSA e ADHD. Dall'osservazione all'intervento efficace in classe. Anno Scolastico 2015/2016
CORSO DI FORMAZIONE per docenti su BES, DSA e ADHD ALUNNI CON Dall'osservazione all'intervento efficace in classe Anno Scolastico 2015/2016 Formazione del personale docente finalizzata all aumento delle
Progetto Inclusione alunni con Bisogni Educativi Speciali
Progetto Inclusione alunni con Bisogni Educativi Speciali Gruppo di lavoro per l inclusività (G.L.I) Per favorire l inclusione di alunni con difficoltà di apprendimento o più in generale con bisogni educativi
DSA E DISPRASSIA Deficit delle Funzioni Esecutive Deficit della Memoria di Lavoro Lentezza Esecutiva difficoltà emotive
DSA E DISPRASSIA Nella nostra pratica clinica, sempre più frequentemente osserviamo casi di bambini con un deficit prassico-motorio in età prescolare, che presentano delle Difficoltà di Apprendimento in
DISLESSIA E GLI ALTRI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
DISLESSIA E GLI ALTRI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO Dislessia, affetti e apprendimento La legge 170 sulle dislessie e difficoltà di apprendimento ha garantito un crescente interesse per questa problematica
Doposcuola per alunni con BES
Corso di formazione Tutor specialistico dell apprendimento Doposcuola per alunni con BES Marzo 2014 Art. 3 e 34 della Costituzione italiana Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti
29/03/2016. con bisogni educativi speciali
DIDATTICA INCLUSIVA un percorso integrato per studenti con bisogni educativi speciali L approccio neuropsicologico ai BES: dalla diagnosi all intervento in classe Alessandra Notarnicola Psicologa Psicoterapeuta
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO DSA Anno Scolastico 2015/16
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE SASSETTI-PERUZZI 50127 Firenze Via San Donato, 46/48 - Tel: 055-366809 Fax: 055-331155 E-mail: fiis02900l@istruzione.it Pec: fiis02900l@pec.istruzione.it Codice ministeriale:fiis02900l
Disturbi specifici dell apprendimento. Elena Bortolotti
Disturbi specifici dell apprendimento Elena Bortolotti I DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento) NORMATIVA ITALIANA la Consensus Conference La legge 170/2010 Il DM 12 luglio 2011 e Linee Guida non solo
L ALUNNO DISATTENTO E IPERATTIVO A SCUOLA. Mario Di Pietro
L ALUNNO DISATTENTO E IPERATTIVO A SCUOLA Mario Di Pietro Sebbene non esista una cura per l ADHD l esistono tecniche comportamentali che possono essere di grande beneficio per il bambino e migliorare notevolmente
I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES) Tipologie e normativa: come orientarsi?
I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES) Tipologie e normativa: come orientarsi? TIPOLOGIA Un bambino con Bisogni Educativi Speciali (S.E.N.) è quello che: ha una difficoltà di apprendimento che richiede interventi
L integrazione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali
L integrazione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali Qualche definizione preliminare Dott.sse Francesca Cavallini, Gabriella Petrone, Giulia Eboli, Samantha Giannatimepo, Sara Andolfi Centro di Ricerca
Problematiche generali connesse con l'integrazione scolastica degli alunni disabili o con i bisogni educativi speciali"
Piano di formazione del personale docente neoassunto a.s. 2015-16 Scuola Polo I.I.S. "FERRARIS-BRUNELLESCHI", Empoli LABORATORIO FORMATIVO Problematiche generali connesse con l'integrazione scolastica
Il piano di inclusione nelle Istituzioni Scolastiche secondo le recenti disposizioni normative
Il piano di inclusione nelle Istituzioni Scolastiche secondo le recenti disposizioni normative La normativa di riferimento La Direttiva del MIUR sui BES del 27 Dicembre 2012, Bisogni Educativi, Speciali,
SCHEDA DI RILEVAZIONE PER LA SEGNALAZIONE DI ALUNNI BES NELLA SCUOLA PRIMARIA
MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE MILANI - TERRACINA Scuole Statali dell Infanzia - Primaria - Secondaria di I grado Via Olivetti, 41 04019 Terracina
I bisogni educativi speciali
I bisogni educativi speciali Seconda unità di lavoro novembre 2013 roberto.grison@istruzioneverona.it - gli svantaggi socio-economici, (famiglie di basse fasce di reddito, ISEE, assenza di libri di testo
La disgrafia. Piccola guida per i genitori per comprendere e aiutare al meglio i nostri bambini
La disgrafia Piccola guida per i genitori per comprendere e aiutare al meglio i nostri bambini Dott.ssa Virginia Villata - Psicologa 33333766136 mail.vivi@gmail.com Cosa si intende per disgrafia?? La disgrafia
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO ALUNNI BES
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO ALUNNI BES Anno Scolastico 2014-2015 Classe: Sezione: Coordinatore di classe: Prof 1. DATI RELATIVI ALL ALUNNO Cognome e nome Data e luogo di nascita Diagnosi specialistica:
MASTER ANNUALE Difficoltà e Disturbi Specifici di Apprendimento - DSA 2^ edizione 50 crediti ECM
MASTER ANNUALE Difficoltà e Disturbi Specifici di Apprendimento - DSA 2^ edizione 50 crediti ECM Presentazione Il Master offre la possibilità di acquisire conoscenze approfondite e competenze operative
Scuola, BES e DSA (cosa ci azzecca con me???)
Istituto d Istruzione Superiore Via Romana 11/13 Sedi di Ciampino e di Marino Marzo - Maggio 2015 Scuola, BES e DSA (cosa ci azzecca con me???) Dr. Cristian Nocco Psicologia, Psicoterapia, Consulenza Sito.
TFA A029-A030 Laboratorio BES
UNITÀ DI APPRENDIMENTO LA COORDINAZIONE TFA A029-A030 Laboratorio BES AUTISMO Grave disturbo neurologico cronico dello sviluppo che compare prima dei 3 anni d'età; attualmente classificato nel DSM-V fra
ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI. dalla Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 alla Circolare Ministeriale n.8, del 6 marzo 2013
ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI dalla Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 alla Circolare Ministeriale n.8, del 6 marzo 2013 Direttiva Ministeriale del 27 Dicembre 2012 Con la direttiva ministeriale
Disturbi Specifici dell'apprendimento (DSA) ASPETTI EMOTIVO-RELAZIONALI: IL CONTESTO FAMIGLIARE
Disturbi Specifici dell'apprendimento (DSA) ASPETTI EMOTIVO-RELAZIONALI: IL CONTESTO FAMIGLIARE Disturbi Specifici dell'apprendimento (DSA) Sono una gamma eterogenea di disturbi che comportano significative
Difficoltà e Disturbo: quale relazione negli apprendimenti scolastici. Marzia L. Bizzaro
Difficoltà e Disturbo: quale relazione negli apprendimenti scolastici Marzia L. Bizzaro Università Milano-Bicocca, 15 novembre 2010 Disabilità: limitazione o perdita (conseguente a menomazione) delle capacità
LE DIFFICOLTÀ DI ATTENZIONE E DI IPERATTIVITA NEI BAMBINI E NEI RAGAZZI: SPUNTI TEORICI E STRATEGIE DI INTERVENTO
LE DIFFICOLTÀ DI ATTENZIONE E DI IPERATTIVITA NEI BAMBINI E NEI RAGAZZI: SPUNTI TEORICI E STRATEGIE DI INTERVENTO Federica Vandelli, Fabiana Zani Carpi, 14 Dicembre 2012 Stesso comportamento, molteplici
Diagnosi e ruoli dei vari attori coinvolti nell ottica di un lavoro di rete DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
Diagnosi e ruoli dei vari attori coinvolti nell ottica di un lavoro di rete DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO CONDIZIONI CLINICHE EVOLUTIVE DISLESSIA/LETTURA (intesa come abilità di decodifica del testo)
LIFE SKILLS - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL CORSO DA PARTE DEI PARTECIPANTI
1) Il corso ha corrisposto, in linea di massima, alle Sue aspettative iniziali? Sì LIFE SKILLS - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL CORSO DA PARTE DEI PARTECIPANTI Si 11 Abbastanza 1 No 0 Non risponde 1 Perché
PROVA ORALE POSTI DI SOSTEGNO ALLA SCUOLA PRIMARIA
Concorsi, per titoli ed esami, finalizzati al reclutamento del personale docente per posti comuni e per posti di sostegno nelle scuole dell infanzia, primarie e secondarie di primo e secondo grado della
tempi di attenzione tecniche comunicative 6 20 min stili d insegnamento
tempi di attenzione tecniche comunicative 6 20 min stili d insegnamento insegnante autoritario insegnante autorevole insegnante supportivo insegnante permissivo insegnante camaleonte: quello che sa adattare
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
Ministero della Pubblica Istruzione Istituto Comprensivo Statale G.Rodari Via Aquileia,1 - Baranzate (Mi) Tel/fax 02-3561839 Cod. mecc. MIIC8A900C Anno Scolastico 2012/2013 PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
Protocollo per l inclusione degli studenti in situazione di svantaggio
Protocollo per l inclusione degli studenti in situazione di svantaggio «Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare dei Bisogni Educativi Speciali per motivi fisici, biologici,
DALL INTEGRAZIONE ALL INCLUSIONE. IC Galileo Galilei Montopoli Giuseppina Restivo Funzione strumentale area disagio
DALL INTEGRAZIONE ALL INCLUSIONE IC Galileo Galilei Montopoli Giuseppina Restivo Funzione strumentale area disagio Integrazione È una situazione Ha un approccio compensatorio Si riferisce esclusivamente
Linee guida SINPIA; ADHD: diagnosi e terapie farmacologiche. Approvazione CD: 24 Giugno 2002
Ogni intervento va adattato alle caratteristiche del soggetto in base all età, alla gravità dei sintomi, ai disturbi secondari, alle risorse cognitive, alla sua situazione familiare e sociale Linee guida
Disturbi specifici di apprendimento
Disturbi specifici di apprendimento A chi è rivolto? Alunni Insegnanti Genitori Perché attivarlo Nelle classi c è un incremento di alunni in difficoltà di apprendimento, Per conoscere le modalità e le
PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (Lista di elementi da considerare come guida minima)
Allegato B PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (Lista di elementi da considerare come guida minima) PIANO EDUCATIVO PERSONALIZZATO (Inserire i dati richiesti) classe. - sezione a favore dell alunno/a.. nato/a
PROGRAMMA DELLE OFFERTE DI AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE A.S. 2008/2009
PROGRAMMA DELLE OFFERTE DI AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE A.S. 2008/2009 Le proposte hanno come sfondo, obiettivi e modalità di formazione, fissati nella direttiva del Sovrintendente Scolastico in materia
PIANO ANNUALE PER L INCLUSIONE. I.c. Piero della Francesca a.s. 2012/2013
PIANO ANNUALE PER L INCLUSIONE I.c. Piero della Francesca a.s. 2012/2013 Direttiva ministeriale del 27/12/2012 Circ. Ministeriale n 8 del 06/03/2013 [ ] ogni alunno, con continuità o per determinati periodi,
D.S.A. Individuazione degli alunni, accoglienza e intervento
D.S.A. Individuazione degli alunni, accoglienza e intervento Tononi Maria Angela mariaangelatononi@gmail.com anno scolastico 2013/2014 RIFERIMENTI NORMATIVI - Nota MIUR n 4798 del 27.07.2005: Coinvolgimento
Il Piano Didattico Personalizzato Valeria Rossini
Didattica inclusiva Un percorso integrato per studenti con bisogni educativi speciali Seminario di approfondimento Modelli d intervento-sperimentazioni possibili Suggerimenti per la stesura del progetto
TRAINING AUTOREGOLATIVO INDIVIDUALE E DI GRUPPO PER BAMBINI CON ADHD
Centro Territoriale per l Integrazione degli alunni con disabilità Treviso Centro IL DEFICIT DI ATTENZIONE ED IPERATTIVITA 25 MARZO 2011 I.T.G. A. Palladio Via Tronconi, 2 - Treviso TRAINING AUTOREGOLATIVO
Alunni con. B.isogni E.ducativi S.peciali
Alunni con B.isogni E.ducativi S.peciali CHE COS E? Il bisogno educativo speciale è una qualsiasi difficoltà in ambito educativo o apprenditivo che consiste in un funzionamento problematico anche per il
Istituto Sicurezza Sociale
R e p u b b l i c a d i S a n M a r i n o Istituto Sicurezza Sociale Dipartimento del Servizio Sociosanitario, Salute Mentale e Cure Primarie U.O.C. del Servizio Minori 9 Convegno Internazionale Imparare:
Alunni con deficit di attenzione/iperattività(adhd)
Alunni con deficit di attenzione/iperattività(adhd) Caratteristiche del Disturbo Lavoro realizzato dal CTI Area Ulss 7, con la consulenza della Dott.ssa Rita Agnolet 1 Il disturbo da deficit di attenzione/iperattività
I disturbi specifici dell apprendimento: dall identificazione precoce agli interventi di recupero. Autore: Letizia Moretti Editing : Enrica Ciullo
I disturbi specifici dell apprendimento: dall identificazione precoce agli interventi di recupero Autore: Letizia Moretti Editing : Enrica Ciullo Corso Dsa - I disturbi specifici dell apprendimento: dall
Anna Maria Antonucci AIRIPA Puglia..aiutamia capire!
.aiutamia capire! In premessa Stasera siamo qui per Anziché considerare il processo con cui si conquista la conoscenza, come un fenomeno isolato che si produce all interno della testa, bisognerebbe vederla
Piano Didattico Personalizzato per alunni con Bisogni Educativi Speciali
ISTITUTO COMPRENSIVO -ASSISI 1 Via Sant'Antonio, 1-06081 Assisi (PG) Piano Didattico Personalizzato per alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES-Dir. Min. 27/12/2012; C.M. n. 8 del 6/03/2013) Anno Scolastico
DALL OSSERVAZIONE ALLA DIAGNOSI
DALL OSSERVAZIONE ALLA DIAGNOSI Lucia Papalia lugr.papalia@libero.it Disturbi Specifici dell Apprendimento Dislessia Disortografia Disgrafia Discalculia Incidenza: 4-5 % dei ragazzi in età scolare. IL
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO P.D.P.
QUADERNO OPERATIVO PERSONALE PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO P.D.P. DELL ALUNNO ANALISI E COMPARAZIONE DATI SANITARI, SCOLASTICI, FAMILIARI. NOME: Classe Sez Anno Scolastico Docenti che procedono all analisi
A.S. 2015/2016. La Direttiva estende il diritto alla personalizzazione dell apprendimento all intera area dei Bisogni Educativi Speciali comprendente:
A.S. 2015/2016 Una Scuola davvero inclusiva è una scuola che sa rispondere adeguatamente alle difficoltà degli alunni e sa eliminare le barriere all apprendimento ed alla partecipazione di ognuno. Il concetto
i Bisogni Educativi Speciali?
Che cosa sono i Bisogni Educativi Speciali? Bisogni Educativi Speciali (BES) personalizzazione dell apprendimento Gli alunni con Bisogni Educativi Speciali comprendono: Disabilità : Disturbi Specifici
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER STUDENTI CON DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO (DSA)
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER STUDENTI CON DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO (DSA) DATI DELL ALUNNO/A Cognome e nome: Classe: Coordinatore: Diagnosi: Redatta da: Presso: DESCRIZIONE DELLE ABILITÀ
Servizio per gli Studenti Disabili. Archimede Pitagorico. e la disabilità. Dott.ssa Tatiana Vitali Dott.ssa Rita Mastellari Anno Accademico
Servizio per gli Studenti Disabili Archimede Pitagorico e la disabilità Dott.ssa Tatiana Vitali Dott.ssa Rita Mastellari Anno Accademico 2009-2010 2010 ??? Come mi sento nel mio ruolo professionale? ???
PROGETTO DSA PER LA PREVENZIONE, IL RILEVAMENTO PRECOCE E IL RECUPERO DEI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
Istituto Comprensivo di Santo Stino di Livenza PROGETTO DSA PER LA PREVENZIONE, IL RILEVAMENTO PRECOCE E IL RECUPERO DEI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO Premessa La legge 8 ottobre 2010, riconosce
PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO
ISTITUTO COMPRENSIVO Nico Pinna Parpaglia POZZOMAGGIORE Via San Pietro, 37/a - 07018 (SS) - tel. 079/801093 - fax 079/800157 C.F. 80008250906 - e-mail ssic80200l@istruzione.it PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO
Progetto IPDA per la Scuola d Infanziad
Progetto IPDA per la Scuola d Infanziad PRESENTAZIONE DEL PROGETTO: Il progetto nasce più di 10 anni fa dalla collaborazione tra A.S.L, Provveditorato agli Studi e Università degli studi di Padova. Negli
ADHD ossia Attention deficit Hiperactivity Disorder
DDAI OSSIA Disturbo di deficit di attenzione ed iperattivita ADHD ossia Attention deficit Hiperactivity Disorder DANIELA CHECCHETTO PAOLA VILLA Premessa L ADHD Ha una causa neurobiologica Si caratterizza
AUTISMO Un percorso di fede possibile A cura della do+.ssa Daniela Bertozzi
AUTISMO Un percorso di fede possibile A cura della do+.ssa Daniela Bertozzi Psicologa Assistente educa1vo-culturale Specializzanda in Psicoterapia cogni1va autismo L autismo è una sindrome cerebrale complessa
Disturbi specifici di apprendimento Raccomandazioni cliniche
Disturbi specifici di apprendimento Raccomandazioni cliniche Padova, 11.05.2012 G. Tarter 1 Raccomandazioni per attivare un trattamento riabilitativo Quali i criteri per stabilire se un trattamento ha
Legge n ottobre 2010
Legge n 170 8 ottobre 2010 PRIMA E ADESSO... LA LEGGE RENDE DOVUTO CIO' CHE PRIMA ERA SOLO CONCESSO PRIMA... TUTTE LE CIRCOLARI E LE NOTE MINISTERIALI EMANATE DAVANO DEI SUGGERIMENTI, DELLE LINEE GUIDA.
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca
095345083 0957232806 Circolare 159 Catania, 30 gennaio 2017 Ai docenti Ai genitori Agli allievi Scuola dell Infanzia Scuola Primaria TRASMESSA VIA @ PUBBLICATA IN www.icliviotempesta.it Oggetto: Percorso
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON D.S.A.
1. DATI RELATIVI ALL ALUNNO Cognome e nome Data e luogo di nascita ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE di BORGORICCO Comuni di Borgoricco e Villanova di Camposampiero Viale Europa, 14 350 Borgoricco (PD) PIANO
SARZANA MAGGIO 2015 X CONGRESSO NAZIONALE IDAI-AIRIPA: LE NUOVE PRATICHE DI INTERVENTO PER L ADHD
SARZANA 15-16 MAGGIO 2015 X CONGRESSO NAZIONALE IDAI-AIRIPA: LE NUOVE PRATICHE DI INTERVENTO PER L ADHD IL COPING POWER IN CLASSI DI SCUOLA DELL INFANZIA Consuelo Giuli, Iacopo Bertacchi, Lara Orsolini,
GLI STUMENTI DIDATTICI NEI BES PER L INCLUSIONE
GLI STUMENTI DIDATTICI NEI BES PER L INCLUSIONE BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Il Bisogno Educativo Speciale (Special Educational Need) è qualsiasi difficoltà evolutiva, permanente o transitoria, in ambito
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON DSA. Anno Scolastico.
Scuola Secondaria di 1 Grado G. Carducci BARI PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON DSA Classe. Sezione. Anno Scolastico. 1. DATI RELATIVI ALL ALUNNO Cognome e nome Luogo e data di nascita Diagnosi
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO AGGIORNAMENTO Anno Scolastico 20 / 20
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO AGGIORNAMENTO Anno Scolastico 20 / 20 Scuola primaria Scuola secondaria Classe Sezione Referente DSA o coordinatore di classe 1. DATI RELATIVI ALL ALUNNO Cognome e nome Rapporti
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO
Istituto Comprensivo di Scuola dell Infanzia Primaria e Secondaria di Primo grado Via Enrico Dalfino - Sammichele di Bari E.mail:BAIC80500V@istruzione.it C.F.93251060724 tel / fax 080/8917208 PIANO DIDATTICO
una prospettiva clinica
Vicenza, 24 maggio 2013 FAMIGLIA E SCUOLA DI FRONTE AL BAMBINO CON DISTURBO ESTERNALIZZANTE una prospettiva clinica dr.ssa Silvia Maria Radaelli psicologo psicoterapeuta UOC NPIA ULSS 4 Alto Vicentino
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PER ALUNNI CON DSA
Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO ISTITUTO COMPRENSIVO G. VERGA Via della Libertà s.n.c. - 04014 PONTINIA (LT) 0773/86085 fax 0773/869296
PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO a. s. / Residenza Via CAP Recapito Telefonico PRESENZA A SCUOLA DI UNA A. E. C. SI NO
MINISTERO dell ISTRUZIONE, dell UNIVERSITA e della RICERCA Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE LARGO ORIANI SCUOLA STATALE INFANZIA - PRIMARIA SECONDARIA DI I GRADO Largo
Chiarezza obiettivo Riflessione Controllo di sé Autovalutazione
Progetto x competenza EMOZIONANDO Competenza imparare ad imparare: è l abilità di perseverare nell apprendimento, di organizzare il proprio apprendimento anche mediante una gestione efficace del tempo
Bisogni educativi speciali
Bisogni educativi speciali Dr. Loredana T. Pedata Scuola IaD Università Tor Vergata La Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 sugli Strumenti d intervento per alunni con bisogni educativi speciali
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (PDP) PER ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO (DSA)
ISTITUTI COMPRENSIVI SANDRO PERTINI 1 SANDRO PERTINI 2 PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (PDP) PER ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO (DSA) 1 1. DATI RELATIVI ALL ALUNNO. Cognome. Nome Data e
dr.ssa Paola Cavalcaselle psicologa
Screening delle capacità di lettoscrittura per la rilevazione precoce di alunni a rischio di difficoltà di apprendimento nelle prime due classi della scuola primaria dr.ssa Paola Cavalcaselle psicologa
PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO P.E.I. Scuola Primaria
Istituto Comprensivo Statale Fregene-Passoscuro Distretto Scolastico 22 Via Serrenti, 74-00050 PASSOSCURO - FIUMICINO (RM) Tel. 06.6670869 Fax: 06.61879035 ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Dott.ssa Antonella Saponaro
LA NORMATIVA SULL INCLUSIONE SCOLASTICA: LA RISPOSTA DELLA SCUOLA AI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI LA NORMATIVA SULL INCLUSIONE SCOLASTICA: LA RISPOSTA DELLA SCUOLA AI BES DALL ICD ALL ICF Il modello diagnostico
OGGETTO: EVENTO DSA: PRENDIAMO ESEMPIO DA EINSTEIN: STORIE DI DISLESSICI CHE HANNO AVUTO SUCCESSO NELLA VITA
Alla Cortese attenzione del Preside; degli Insegnanti di Sostegno e del Referente DSA dell Istituto OGGETTO: EVENTO DSA: PRENDIAMO ESEMPIO DA EINSTEIN: STORIE DI DISLESSICI CHE HANNO AVUTO SUCCESSO NELLA
Terapie psico-sociali nel Disturbo da Deficit di Attenzione / Iperattività (DDAI)
Terapie psico-sociali nel Disturbo da Deficit di Attenzione / Iperattività (DDAI) Cesare Cornoldi (Università di Padova) Gian Marco Marzocchi (Sissa La Nostra Famiglia) Sintomi primari e problemi associati
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI LINEE GUIDA A SCUOLA
BES BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI LINEE GUIDA A SCUOLA 1 ALUNNI IN DIFFICOLTA : LA DIMENSIONE INCLUSIVA DELLA SCUOLA La creazione di un clima che favorisca l integrazione è frutto di un impegno e di una collaborazione
I Bisogni Educativi Speciali - BES
Egle Istituto di Psicologia e Psicoterapia I Bisogni Educativi Speciali - BES Ragusa, 14 gennaio 2015 A cura del Prof. Giovanni Belluardo Docente di Psicologia clinica e sociale - Università di Catania
PROGETTO SCREENING a.s. 2010-2011
PROGETTO SCREENING a.s. 2010-2011 Definizione, criteri diagnostici ed eziologia DSA=DISTURBI EVOLUTIVI E SPECIFICI DI APPRENDIMENTO Disturbi delle abilità scolastiche: Dislessia Disortografia Discalculia
INCONTRO COMMISSIONE HANDICAP E DSA venerdì 14/01/2011
INCONTRO COMMISSIONE HANDICAP E DSA venerdì 14/01/2011 Ordine del giorno 1. Programma Funzione strumentale 2. Normativa e strumenti DSA 3. Progetto DSA per i tre ordini di scuola 1.Programma Funzione strumentale
Interventi di compenso / dispensa
Correlazione fra D.S.A. e interventi compensativi e dispensativi Peculiarità dei processi cognitivi lentezza ed errori nella lettura cui può conseguire difficoltà nella comprensione del testo Interventi
L intervento in rete per il trattamento di bambini con Disturbo dello Spettro Autistico: il lavoro con i genitori
L intervento in rete per il trattamento di bambini con Disturbo dello Spettro Autistico: il lavoro con i genitori Simone Cuva, Paola Venuti Dipartimento di Scienze della Cognizione e della Formazione Università
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA. Relatore: Annalisa Pelosi
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA Relatore: Annalisa Pelosi 1 2 Il Ritardo Mentale 1. Criteri Diagnostici Definiamo il ritardo mentale una condizione clinica complessa, caratterizzata dalla presenza di un
I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI IN ADOLESCENZA. Dott.ssa Luisa Meroni UONPIA - A.O. San Gerardo Monza -
I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI IN ADOLESCENZA Dott.ssa Luisa Meroni UONPIA - A.O. San Gerardo Monza - HANDICAP DSA BES Certificazione per diversa abilità scolastica L104/92 DPCM 185/06 Circolare MIUR 2004