MASSIME LAVORO. Corte di Cassazione Sez. Lav. 2 Dicembre 2013, n Lavoro (rapporto di) Avvocato Pensione Anzianità contributiva

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1 MASSIME LAVORO Corte di Cassazione Sez. Lav. 2 Dicembre 2013, n Lavoro (rapporto di) Avvocato Pensione Anzianità contributiva Secondo la Cassazione, la parziale omissione del contributo non comporta la perdita o la riduzione dell anzianità contributiva e della effettività di iscrizione alla Cassa. Gli anni non coperti da integrale contribuzione concorrono a formare l anzianità contributiva e vanno inseriti nel calcolo della pensione, prendendo come base il reddito sul quale è stato realmente pagato il contributo. Corte di Cassazione Sez. Lav. 2 Dicembre 2013, n Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Lavoratrice Licenziamento entro l anno dal matrimonio Riorganizzazione aziendale Illegittimo È illegittimo il licenziamento della lavoratrice avvenuto entro l anno dalla data del matrimonio, anche nella eventualità in cui l azienda venga a trovarsi, nello stesso periodo, in fase riorganizzativa con esternalizzazione 1

2 di alcuni servizi compresi quelli a cui è addetta la dipendente appena sposata 1. Corte di Cassazione Sez. Lav. 2 Dicembre 2013, n Lavoro (rapporto di) Dipendente Reazione scomposta ad un provvedimento ingiusto Licenziamento Illegittimo È illegittimo, in quanto non determina il venir meno del vincolo di fiducia con l azienda datrice di lavoro, la reazione scomposta ma comprensibile di un dipendente vittima di un ingiusto provvedimento. Corte di Cassazione Sez. Lav Novembre 2013, n (Pres. Lamorgese; Rel. Berrino) Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Dipendente Spostamento ad altro reparto per motivi non riconducibili alla volontà datoriale Demansionamento Non sussiste 1 L art. 1 L. n. 7/1963 prevede la nullità dei licenziamenti posti in essere a causa del matrimonio, specificando al comma 3 che il licenziamento, intervenuto nel periodo compreso tra la data di richiesta delle pubblicazioni delle nozze fino ad un anno dalla celebrazione delle stesse, è stato disposto per causa di matrimonio. L uso del termine disposto indica che la presunzione di nullità è relativa ad ogni recesso stabilito nell ambito di tempo previsto dalla legge, a prescindere dal momento in cui la decisione di recesso è stata posta in essere. 2

3 Non costituisce demansionamento il trasferimento del dipendente ad altro reparto per evitare di assegnarlo ad incarichi in sottordine, a causa dell impossibilità di adibirlo ad altri incarichi dirigenziali già ricoperti, qualora si tratti di una situazione venutasi a creare per cause assolutamente indipendenti dalla volontà datoriale 2. Corte di Cassazione Sez. Lav. 26 Novembre 2013, n Lavoro (rapporto di) Dipendente Installazione di programmi non autorizzati sul pc d ufficio Licenziamento Illegittimo È illegittimo il licenziamento del lavoratore che abbia provveduto ad installare sul computer dell ufficio un software non autorizzato dall azienda, in quanto non si tratta di un comportamento di gravità tale da giustificare l adozione della sanzione espulsiva 3. Corte di Cassazione Sez. Lav. 26 Novembre 2013, n Lavoro (rapporto di) Avvocato Cassa previdenziale - Contributi Errore nella dichiarazione Prescrizione Decorrenza 2 Nella fattispecie:<< medico, in qualità di perdente il posto di primario di unità organica soppressa, viene spostato in altro reparto>> 3 Nella fattispecie:<<il dipendente scarica emule, programma di musica, direttamente dal computer d ufficio malgrado l azienda non avesse autorizzato l installazione>> 3

4 In materia di versamento dei contributi dovuti dai professionisti alla Cassa Nazionale Forense, in caso di errore nella dichiarazione, il termine prescrizionale decennale inizia a decorrere dalla data di trasmissione alla cassa previdenziale della suddetta dichiarazione 4. Corte di Cassazione Sez. Lav. 21 Novembre 2013, n (Pres. F. Miani Canevari; Rel. U. Berrino) Lavoro (rapporto di) Dipendente Lesione del vincolo fiduciario - Licenziamento Giusta causa Sussiste Costituisce giusta causa di licenziamento la registrazione che il dipendente fa delle conversazioni dei colleghi a loro insaputa, in quanto comportamento tale da compromettere irreparabilmente il rapporto fiduciario con la parte datoriale 5. Dott.ssa Sciotto Fortunata Serena 4 Art. 19, L. n. 576/1980; 5 Nella fattispecie: <<medico procede alla registrazione di pezzi di conversazioni intercorse tra i suoi colleghi senza che questi ne fossero a conoscenza, violando in questo modo il loro diritto alla privacy, ed utilizzandole, successivamente, strumentalmente per una denuncia di mobbing>>. 4

5 MASSIME LAVORO Corte di Cassazione Sez. Lav. 17 Gennaio 2014, n 898 Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Lavoratore Mobbing Onere della prova Ai fini della configurabilità della condotta lesiva del datore di lavoro o del superiore gerarchico, è onere del dipendente provare la molteplicità dei comportamenti a carattere persecutorio o, illeciti o anche leciti se considerati singolarmente, che siano stati posti in essere in modo miratamente sistematico e prolungato nei suoi confronti con intento vessatorio; l evento lesivo della salute o della personalità; il nesso eziologico tra la condotta del datore di lavoro o superiore gerarchico ed il pregiudizio all integrità psicofisica. Infine, è sempre onere del lavoratore fornire la prova dell elemento soggettivo, vale a dire dell intento persecutorio. Qualora le allegazioni risultino assolutamente generiche, manca ogni specificazione delle circostanze di tempo, luogo, nonché dei singoli soggetti che avrebbero realizzato i singoli comportamenti denunziati e risulti assente ogni riferimento alla correlazione tra professionalità precedentemente acquisita e le nuove mansioni, non è possibile parlare di mobbing. 5

6 Corte di Cassazione Sez. Lav. 17 Gennaio 2014, n 902 Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Lavoratore Licenziamento per giustificato motivo oggettivo Esigenze di carattere organizzativo-produttivo Progressivo demansionamento del lavoratore È illegittimo il licenziamento, per giustificato motivo oggettivo dettato da ragioni inerenti all attività produttiva, in cui rientra il licenziamento conseguente a soppressione del posto di lavoro, del dipendente che subisce un progressivo demansionamento fino al licenziamento e le cui mansioni sono assegnate ad altro lavoratore. È onere del datore di lavoro provare la contrazione dell attività commerciale e, con riferimento alla capacità professionale del lavoratore ed alla organizzazione aziendale esistente al tempo del licenziamento, anche attraverso elementi presuntivi o indiziari, l impossibilità di adibire utilmente il lavoratore in mansioni diverse da quelle che prima svolgeva o in posti di lavoro confacenti alle mansioni dallo stesso svolte, giustificandosi il recesso solo come extrema ratio 6. Quanto alle assunzioni avvenute dopo il licenziamento, occorre che il datore di lavoro indichi e dimostri le assunzioni fatte, il relativo periodo, le qualifiche e le mansioni affidate ai nuovi assunti e i motivi per cui dette mansioni non siano da ritenersi equivalenti a quelle svolte dal lavoratore 6 Cass., n. 7474/2012, Cass., n. 7381/2010, Cass., n /2009, Cass., n. 6552/2009; 6

7 licenziato, tenuto conto della professionalità raggiunta dal lavoratore medesimo 7. Corte di Cassazione Sez. Lav. 16 Gennaio 2014, n 796 (Pres. Vidiri; Rel. Blasutto) Lavoro (rapporto di) Pubblico impiego Dipendente Svolgimento di mansioni superiori Retribuzione Attribuzione della qualifica superiore Escluso È escluso che il lavoratore, dallo svolgimento di mansioni superiori, possa conseguire l automatica attribuzione della qualifica superiore. Però, ha diritto ad una retribuzione proporzionale alla quantità e qualità del lavoro prestato. Il dipendente, a cui sono state assegnate, al di fuori dei casi consentiti, mansioni superiori ha diritto, in conformità alla giurisprudenza della Corte Costituzionale, ad una retribuzione proporzionata e sufficiente ai sensi dell art. 36 Cost 8 ; detta norma deve trovare integrale applicazione, senza alcun sbarramento temporale di nessun genere anche nel pubblico impiego privatizzato, sempre che le mansioni superiori assegnate siano state svolte, sotto il profilo quantitativo e qualitativo, nella loro pienezza, e 7 Nella fattispecie:<<mancata prova ad opera della società della contrazione dell attività commerciale, assegnazione delle mansioni del dipendente licenziato ad altra persona ed assunzione di altro personale dopo il licenziamento>>; 8 Cass., n /2011; Cass., n. 9130/2007; Cass., n /2006; 7

8 sempre che, in base all attività svolta, siano stati esercitati i poteri ed assunte le responsabilità collegate a dette mansioni superiori 9. L obbligo di integrare il trattamento economico del dipendente nella misura della quantità del lavoro effettivamente prestato prescinde dall eventuale irregolarità dell atto o dall assegnazione o meno dell impiegato a mansioni superiori, e il mantenere, da parte della pubblica amministrazione, l impiegato a mansioni superiori, oltre i limiti prefissati dalla legge, determina una mera illegalità, che però non priva il lavoro prestato della tutela collegata al rapporto, perché non può essere ravvisato nella violazione della mera legalità quella illiceità che invece si riscontra nel contrasto con norme fondamentali e generali e con i principi basilari pubblicistici dell ordinamento. Detto principio vale anche nel caso in cui le mansioni superiori vengano assegnate al di fuori delle procedure stabilite per l accesso agli impieghi ed alle qualifiche pubbliche, perché il cattivo uso di assegnazione di mansioni superiori impegna la responsabilità disciplinare e patrimoniale del dirigente preposto alla gestione dell organizzazione del lavoro, ma non giustifica sul piano giuridico la lesione di un diritto avente rilevanza costituzionale 10. Neppure il principio dell accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni attraverso concorso pubblico è incompatibile con il diritto a percepire il trattamento economico della qualifica corrispondente. 9 Cass., 23/02/2010, n. 4382; Cass., 17/09/2008, n ; 10 Cass., Sez. Unite, n /2007; 8

9 Corte di Cassazione Sez. Lav. 15 Gennaio 2014, n 688 Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Dipendenti Permessi ex lege 104/92 Compensi maturati I dipendenti che usufruiscono dei permessi per assistere un familiare portare di handicap (L. 104/92) hanno diritto a che gli siano riconosciuti, al pari degli altri lavoratori, i compensi incentivanti 11, dal momento che questi dipendono dalla valutazione dei risultati raggiunti, a prescindere dal numero di ore o giorni lavorati. Corte di Cassazione Sez. Lav Gennaio 2014, n 956 Lavoro (rapporto di) Prevenzione sul luogo di lavoro Norme antinfortunistiche Terzi sul luogo di lavoro - Datore di lavoro Responsabilità Il datore di lavoro è responsabile del reato ex art. 163 Dlgs n. 81/2008, per mancata installazione del cartellone che informa della esistenza di una situazione di pericolo. In tema di prevenzione sul luogo di lavoro, le norme antinfortunistiche non sono dettate esclusivamente per la tutela dei lavoratori nell esercizio della loro attività, ma sono dettate anche a tutela 11 L. 88/89; 9

10 dei terzi che si trovino nell ambiente di lavoro, a prescindere dall esistenza di un rapporto di dipendenza con il titolare dell impresa. Corte di Cassazione Sez. Lav. 13 Gennaio 2014, n 475 Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Dipendente Incidente in itinere Condizioni Non rientra tra gli incidenti definibili in itinere quello occorso al lavoratore non nel normale spostamento tra l abitazione e il luogo di impiego ed in orario non collegabile con quello di lavoro, secondo circostanze, come la scelta dell orario notturno, in cui è evidente l imprudenza del dipendente con l assunzione incontestabile di un rischio elettivo da parte di quest ultimo 12. Corte di Cassazione Sez. Lav. 8 Gennaio 2014, n 172 Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Mobbing Danno biologico Danno alla professionalità Accertamento 12 Cass., n /2008; Nella fattispecie:<<incidente occorso al lavoratore, al rientro dalle ferie, non lungo il tragitto automobilistico normalmente percorso per recarsi dall abitazione, in cui ha il domicilio, al lavoro, ma dalla casa in cui ha la residenza anagrafica>> ; 10

11 Secondo i giudici di legittimità, in materia di mobbing il riconoscimento del danno biologico, causato dai ripetuti provvedimenti disciplinari e sanzioni poi dichiarati illegittimi, non comporta necessariamente anche il riconoscimento del danno alla professionalità, dal momento che si tratta di due voci di danno che hanno presupposti completamente diversi, essendo uno relativo al fisico del lavoratore, mentre l altro alla professionalità, cioè all aspetto della sua prestazione e capacità lavorativa. Danno che non può essere considerato in re ipsa nel semplice demansionamento, essendo onere del lavoratore provarlo. Dott.ssa Sciotto Fortunata Serena 11

12 MASSIME LAVORO Corte di Cassazione Sez. Lav. 19 Dicembre 2013, n (Pres. Stile; Rel. De Renzis) Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Mobbing Prova Secondo costante indirizzo giurisprudenziale, è onere del lavoratore provare l esistenza di episodi di discriminazione e persecuzione posti in essere nei suoi confronti, e ciò non può avvenire riportando il contenuto della CTU, non essendo questa un mezzo di prova ma un mezzo di controllo dei fatti costituenti la prova. Corte di Cassazione Sez. Lav. 19 Dicembre 2013, n Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Dipendente Collocamento obbligatorio - Sopravvenuta inidoneità Licenziamento Legittimo Legittimo, per giustificato motivo oggettivo, il licenziamento del lavoratore in caso di sopravvenuta inidoneità per motivi di salute, qualora l azienda sia nell impossibilità di assegnarlo ad altre mansioni compatibili con le sue condizioni. In tal caso nessun rilievo assume il fatto che il dipendente appartiene alla categoria di cui alla L. n. 68/1999 sul collocamento 12

13 obbligatorio, né che i lavoratori disabili impiegati in azienda siano di numero inferiore alla quota di riserva prevista dall art. 3 L. n. 68/1999. Corte di Cassazione Sez. Lav. 19 Dicembre 2013, n Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Pensione di inabilità ordinaria Cessazione Il lavoratore perde il diritto a percepire la pensione di inabilità ordinaria nel momento in cui, tramite consulenza tecnica, venga accertato che con il passare del tempo ha recuperato o migliorato la sua capacità lavorativa o di guadagno. Corte di Cassazione Sez. Lav. 18 Dicembre 2013, n (Pres. Lamorgese; Rel. Maisano) Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Assistenza continuata a un familiare disabile Scelta della sede di lavoro Il lavoratore che assiste con continuità un parente o un affine entro il terzo grado handicappato 13 può scegliere, ove sia possibile, la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio. Tale diritto spetta non soltanto all inizio del rapporto di lavoro mediante la scelta della sede ove viene svolta l attività 13 L. 05/02/1992, n. 104, art. 33, comma 5; 13

14 lavorativa, ma anche nel corso del rapporto attraverso domanda di trasferimento. Corte di Cassazione Sez. Lav. 18 Dicembre 2013, n (Pres. F. Roselli; Rel. P. Venuti) Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Dipendente Incentivo economico- Negato Idonea motivazione Secondo criterio di buona fede, pur nella piena libertà d iniziativa economica privata propria dell imprenditore, la negazione, al lavoratore, dell incentivo economico deve essere idoneamente motivato, non essendo sufficiente la mera comunicazione del mancato raggiungimento della soglia di accesso al beneficio. Corte di Cassazione Sez. Lav. 17 Dicembre 2013, n (Pres. Stile; Rel. D Antonio) Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Lavoratore Infortunio sul lavoro- Danno Biologico e danno morale In tema di risarcimento danno, il lavoratore, vittima di un infortunio sul lavoro, ha diritto alla liquidazione del danno morale e biologico quando ogni singola voce è adeguatamente motivata. 14

15 La liquidazione del danno morale e del danno biologico in maniera autonoma è possibile laddove la motivazione del provvedimento metta in evidenza le caratteristiche dell uno e dell altro, dovendosi ritenere il danno morale mero turbamento dello stato d animo, mentre il danno biologico lesione all integrità fisica in senso stretto. Corte di Cassazione Sez. Lav. 17 Dicembre 2013, n (Pres. Stilo; Rel. Marotta) Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Lavoratore Contratto a termine- Inerzia del lavoratore dopo la scadenza del contratto Risoluzione per mutuo consenso Non sussiste Ai fini del riconoscimento della sussistenza di un unico rapporto di lavoro a tempo indeterminato, sul presupposto dell illegittima apposizione al contratto di un termine finale ormai scaduto, perché si abbia risoluzione del rapporto per mutuo consenso occorre accertare, sulla base del tempo trascorso dopo la conclusione dell ultimo contratto a termine,nonché del comportamento delle parti, una evidente comune volontà di porre fine al rapporto. L inerzia del lavoratore dopo la scadenza del contratto a termine, non è da sola sufficiente perché si possa parlare di risoluzione del rapporto di lavoro per mutuo consenso, mentre spetta al datore di lavoro l onere di provare le circostanze dalle quali è possibile desumere la volontà chiara e 15

16 certa delle parti di voler porre definitivamente fine ad ogni rapporto di lavoro 14. L eventuale risoluzione del rapporto per mutuo consenso va accertata, se non è contenuta in un atto formale, con particolare rigore, cioè occorre valutare tutti quei comportamenti e quelle circostanze da cui è possibile trarre chiaramente la tacita volontà di entrambe le parti circa la risoluzione del rapporto, essendo al tal fine prive di valore oltre all illegittima apposizione del termine, anche l assenza prolungata di operatività del rapporto, nonché la restituzione del libretto di lavoro e il versamento e conseguente accettazione, da parte dello stesso lavoratore, del t.f.r., essendo quest ultimi comportamenti non interpretabili come tacita dichiarazione di rinuncia ai diritti derivanti dalla illegittima apposizione del termine 15. Corte di Cassazione Sez. Lav. 16 Dicembre 2013, n (Pres. Lamorgese; Rel. D Antonio) Lavoro (rapporto di) Contributi Contributi versati in Svizzera Equiparazione ai contributi versati in un Paese dell unione europea I contributi versati per una lavoratrice italiana in Svizzera, sono equiparati ai contributi versati in un Paese dell Unione Europea sulla base 14 Cass., 01/02/2010, n. 2279; Cass., 02/12/2002, n ; 15 Cass., n /2011; Cass., 11/03/2011, n. 5887; Cass., 04/08/2011, n ; Cass., 06/07/2007, n ; Cass., 23/07/2004, n ; Cass., n /2001; 16

17 dell accordo sulla libera circolazione delle persone stipulato tra Unione Europea e Confederazione elvetica 16. Ai fini dell anzianità contributiva quinquennale richiesta dall art. 25 del d.lgs n. 151/2001 per l accreditamento della contribuzione figurativa dei periodi di maternità fuori dal rapporto di lavoro, è ammissibile la totalizzazione dei periodi contributivi ex art. 45 del Regolamento CEE n. 1408/1971, la quale non riguarda esclusivamente la fruizione delle prestazioni, ma anche l accredito strumentale alla costituzione della provvista contributiva. Dott.ssa Sciotto Fortunata Serena Giugno 1999; 17

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