mecum preven zione burnout
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- Faustina Rossetti
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1 Vade mecum preven zione burnout
2 Il presente manuale è frutto del lavoro del gruppo qualità, iniziato con un percorso formativo biennale curato dal Prof. Gianni Del Rio. La Cooperativa ritiene fondamentale investire nella salute e nella qualità della vita dei propri soci e lavoratori. In linea con i principi del proprio statuto è costantemente impegnata a garantire le migliori condizioni di lavoro. Negli anni attraverso attività di sensibilizzazione e formazione alla prevenzione del burnout, ha costruito una cultura di attenzione alla persona e diffuso momenti di riflessione volti a prevenire l insorgenza del disagio nel lavoro contenendo inoltre la ricaduta negativa che incide nella vita personale dei soci. Il vademecum per la prevenzione del burnout, ha la funzione di orientare chi lavora nel sociale rispetto a quelli che possono essere possibili effetti collaterali del proprio lavoro. Suggerisce semplici e pratiche indicazioni per ridurre il rischio di incorrere nella sindrome. Un sentito ringraziamento al gruppo di lavoro. Il Presidente della Cooperativa Stefano Trovato 2
3 Cos è Il burnout è generalmente definito come una sindrome di esaurimento emotivo, di depersonalizzazione e derealizzazione personale, che può manifestarsi nelle professioni di aiuto (helping professions) nelle quali si hanno implicazioni relazionali molto accentuate e che richiedono un costante impegno emotivo. Il termine burnout in italiano si può tradurre come bruciato, scoppiato, esaurito. Cosa non è Il burnout non coincide con lo stress, ma costituisce un esito possibile dello stress in determinate condizioni (Del Rio 1990). Secondo un approccio specificatamente psicologico il burnout è visto come un processo nel quale lo stress si trasforma in un meccanismo di difesa e una strategia di risposta alle tensione, con conseguenti comportamenti di distacco emozionale ed evitamento. Come si manifesta? Quali sono i sintomi? La sindrome del burnout può avere molteplici manifestazioni. Sintomi fisici Sintomi psicologici Reazioni comportamentali al lavoro Cambiamento di atteggiamento nei confronti degli utenti Stanchezza Insonnia Frequenti mal di testa (cefalea, emicrania) Disturbi gastrointestinali (ulcera, gastrite) Disturbi cardiovascolari Cambiamenti nelle abitudini alimentari Difficoltà sessuali Tale sintomatologia conduce spesso all uso di farmaci. Alterazioni dell umore Apatia Irritabilità Negativismo Scarsa fiducia in sé Senso di colpa Scarsa empatia Scarsa capacità di ascolto Assenze al lavoro Ritardi al lavoro Tendenza a rinviare gli appuntamenti Tendenza ad evitare gli appuntamenti Ricorso a procedure standardizzate Scarsa creatività Chiusura al dialogo Cinismo Spersonalizzazione nei rapporti Distacco emotivo Indifferenza 4 5
4 Perché si manifesta? Quali sono le cause? Fattori individuali Caratteristiche di personalità Fattori sociodemografici Nelle ricerche più recenti si è imposta una linea teorica che considera il burnout come un fenomeno multidimensionale in cui interagiscono fattori personali, interpersonali, organizzativi, sociali. Introversione (con probabili difficoltà a lavorare in équipe) Autoritarismo Idealismo Tendenza a porsi obiettivi irrealistici Stile di vita iperattivo Eccessiva dedizione al lavoro Idea di sé stessi come indispensabili al proprio lavoro Motivazione ed aspettative professionali irrealistiche Differenza di genere: le donne risultano essere maggiormente predisposte degli uomini Età: durante primi anni di carriera si è più predisposti Stato civile: risultano maggiormente predisposte o vulnerabili le persone senza una relazione affettiva stabile Sovraccarico: eccessivo carico di lavoro o di responsabilità, che non consente di portare avanti una buona prestazione lavorativa. Tempi stretti. Richieste lavorative pressanti Turnazione lavorativa: quando è richiesto un elevato impiego di energie psicofisiche; l organizzazione dei turni e l orario lavorativo possono favorire l insorgenza della sindrome Mancanza di supporto da parte dei supervisori e dei collaboratori Mancanza di riscontri sui propri risultati lavorativi Mancanza di stimolazione: attività lavorativa monotona Gratificazioni insufficienti Mancanza di sicurezza sul lavoro Retribuzione inadeguata Richiesta di dare di più in termini di tempo, sforzi, capacità e flessibilità ricevendo meno in termini di opportunità di carriera Ambiente fisico (es: rumore, temperatura dell ambiente) Fattori legati alla struttura organizzativa Ambiguità di ruolo: insufficienza di informazioni in relazione ad una determinata posizione e rispettiva mansione Incompleta conoscenza: delle proprie responsabilità lavorative Conflitto di ruolo: esistenza di richieste che l operatore ritiene incompatibili con il proprio ruolo professionale Struttura di potere: possibilità o meno dell individuo di partecipare ai processi decisionali e di controllo nell ambito lavorativo Assenza di autonomia lavorativa: mancata libertà decisionale, mancanza di controllo sulle dimensioni importanti del proprio lavoro 6 7
5 Come prevenirlo? In letteratura ci sono varie strategie per la prevenzione del burnout, molte delle quali fanno riferimento alla gestione dello stress (vedi allegato A. gestione dello stress). Come gestirlo? Quando la sindrome burnout è emersa si può lavorare sul singolo individuo in burnout o affrontare la problematica anche a livello dell organizzazione; tale via ha il vantaggio di mantenere nel tempo la produttività del personale. Intervento sul singolo L aiuto maggiormente efficace per la singola persona è l intervento da parte di un professionista psicologo competente in materia che possa: favorire una maggiore comprensione e consapevolezza del problema; aiutare a comprendere le relazioni esistenti tra il comportamento personale, il proprio vissuto ed il contesto di vita e lavorativo; fornire strumenti utili a modificare il proprio comportamento in favore del benessere psicologico. Intervento sull organizzazione Oggi il burnout rappresenta un rischio troppo elevato per un contesto organizzativo: i costi economici, la ridotta produttività, i problemi di salute e il generale declino della qualità della vita personale o lavorativa (tutte possibili conseguenze di questa sindrome) rappresentano un prezzo molto alto da sostenere. È dunque consigliabile l adozione di un approccio preventivo per affrontare il burnout. Il modo migliore per prevenirlo è focalizzato sulla promozione dell impegno nel lavoro. Ciò non consiste semplicemente nel ridurre gli aspetti negativi presenti sul posto di lavoro, ma anche nell aumentare quelli positivi. Le strategie per aumentare l impegno sono quelle che accrescono l energia, il coinvolgimento e l efficacia, sostenendo i lavoratori, permettendo loro di affermarsi tra i colleghi, lasciando loro autonomia nelle decisioni da prendere ed offrendo loro un organizzazione del lavoro chiara e coerente. 8 9
6 ALLEGATO A / GESTIONE DELLO STRESS Segni e sintomi dello stress lavorativo ALLEGATO A / GESTIONE DELLO STRESS Segnali Alta resistenza ad andare al lavoro ogni giorno Notevole affaticamento dopo il lavoro Guardare frequentemente l orologio Seguire in modo crescente procedure rigidamente standardizzate Ridotta produttività Sensazione di fallimento, negativismo Rigidità di pensiero e resistenza al cambiamento Sospetto e paranoia Eccessivo uso di farmaci Scoraggiamento ed indifferenza Isolamento e ritiro (disinvestimento) Sensazione di immobilismo Avere un idea stereotipata dell utenza Perdita di sentimenti positivi nei confronti dell utenza Presenza di cinismo e atteggiamento colpevolizzante verso l utenza Rimandare i contatti con gli utenti, respingere ad esempio le loro telefonate o i colloqui richiesti Incapacità di concentrarsi o di ascoltare ciò che l utente sta dicendo Tendenza ad evitare discussioni di lavoro con i colleghi Tendenza ad aumentare il consumo di farmaci tranquillanti come strumento di controllo del proprio comportamento Alto assenteismo Sintomi fisici Sintomi psichici Stanchezza Alterazioni circadiane Necessità di dormire Insonnia Instabilità emotiva Irritabilità Incapacità di concentrarsi Dolore alla schiena Frequenti mal di testa (cefalea, emicrania) Stanchezza agli arti inferiori Frequenti disturbi gastrointestinali Dolori viscerali Inappetenza Nausea o diarrea Vertigini Dolori al petto Crisi di affanno Crisi di pianto Frequenti raffreddori ed influenze Stato di costante tensione Irritabilità - rabbia Risentimento Senso di frustrazione e di fallimento Senso di colpa Disistima Apatia Distacco emotivo diminuzione dell empatia Demoralizzazione Depersonalizzazione Disimpegno sul lavoro Ridotto interesse, mancanza di motivazione verso il proprio lavoro Reazioni negative verso familiari e colleghi Conflitti coniugali e familiari 10 11
7 Indicazioni per una corretta gestione dello stress Azioni possibili a livello individuale: Porsi degli obiettivi realistici Variare la routine Fare delle pause Prevenire il coinvolgimento eccessivo nei problemi dell utenza Implementare il proprio benessere psicologico e bilanciando frustrazioni e gratificazioni Implementare le attività di svago e tempo libero ritagliandosi spazi dedicati a sé stessi Praticare sport ed esercizio fisico: il movimento è un ottima valvola di scarico per le tensioni Applicare tecniche di rilassamento fisico e mentale (yoga, training autogeno, meditazione o discipline simili, spiritualità) Separare lavoro e vita privata, per evitare la propagazione del malessere nella vita familiare. Praticare il dialogo interno: si tratta di discorsi da fare a sé stessi per addestrarsi contro le situazioni che generano stress e per controllare l ansia conseguente. Ne sono esempi: _ Voglio restare calmo e tranquillo _ Non vale la pena arrabbiarsi _ Cercherò di non prenderla troppo seriamente _ Questa situazione può migliorare.. Imparare a cogliere gli aspetti positivi di ogni situazione Accettare le sfide che la vita propone Quando possibile farsi un regalo. Se lo stress dovesse raggiungere livelli troppo alti fino ad impedire di condurre una normale vita lavorativa e di relazione, occorre rivolgersi ad un professionista. Azioni possibili a livello sociale: Rafforzamento delle reti affettive e sociali: (amici, familiari, partner) allo scopo di compensare i possibili sentimenti di fallimento e frustrazione legati alla vita lavorativa Rafforzamento delle relazioni positive con colleghi da cui possono derivare riscontri positivi, condivisione, sostegno, utili confronti. Azioni possibili a livello istituzionale - organizzativo: Incontri con il personale dei diversi livelli per fluidificare i rapporti e risolvere le conflittualità Riorganizzare il lavoro per renderlo più vario ed interessante, innovativo Promuovere il confronto tra le aspettative dell utenza e gli obiettivi del servizio, per evitare equivoci Chiarezza degli obiettivi organizzativi e coerenza tra enunciati e pratiche organizzative. Scorrevolezza operativa e supporto verso gli obiettivi condivisi Comunicazione intra-organizzativa circolare Riconoscimento e valorizzazione delle competenze Prevenzione degli infortuni e dei rischi professionali Strategie volte a promuovere l impegno professionale e l armonia tra operatore e luogo di lavoro come: Condividere la gestione del carico di lavoro con il gruppo (équipe) Creare e alimentare il senso di squadra Promuovere la relazione franca e collaborativa Partecipare attivamente al processo decisionale: personalizzazione dello stile, adattamento degli orari Riconoscere una ricchezza nelle diversità: cogliere le potenzialità positive nell incontro con alunni, operatori e colleghi Favorire la crescita professionale implementando azioni formative e promuovendo la cultura dell approfondimento e dell aggiornamento continuo
8 Cosa fare per rimanere stressati Anteporre i propri bisogni a tutto e tutti Evitare le relazioni sociali Evitare le attività fisiche, fanno perdere tempo e denaro Considerare le critiche come un offesa personale e non appena possibile vendicarsi. Quando si presenta un problema, cercare una soluzione in grado di complicarsi veramente la vita Impegnarsi nel perseguire un obiettivo irrealizzabile Dare il massimo al lavoro: rinunciare alle ferie, quando si è a casa pensare in continuazione al lavoro, fare straordinari, essere disponibili per ogni tipo di mansione Cercare di apparire solo fori: non mostrare mai le proprie emozioni e debolezze Non rallegrarsi mai per i propri risultati Cercare di essere perfetti in ogni attività Cercare di cambiare qualcosa che è al di fuori del proprio controllo Arrabbiarsi quando qualcuno non condivide il proprio punto di vista Essere pessimisti e non mostrare fiducia nell umanità Ricordare sempre che le proprie fatiche sono più gravose di quelle degli altri. Le tre regole del lavoro: 1. Esci dalla confusione, trova semplicità. 2. Dalla discordia, trova armonia. 3. Nel pieno delle difficoltà risiede l occasione favorevole. (Albert Einstein) A cura di: Roberto Annibalini, Silvia Cavoli, Federica Guercio, Stefano Ialenti, Federica Lanari, Pietro Marraffa, Antonella Santinelli Ancona data stampa 14 15
9 Amministrazione e presidenza Via Astagno, Ancona Tel Fax segreteria@irsaurora.it
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