UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SASSARI

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1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SASSARI PROCEDURA DI VALUTAZIONE COMPARATIVA PER LA COPERTURA DI UN POSTO DI PROFESSORE UNIVERSITARIO DI RUOLO DI PRIMA FASCIA PRESSO LA FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE - AREA 11 SCIENZE STORICHE, FILOSOFICHE, PEDAGOGICHE E PSICOLOGICHE - SETTORE SCIENTIFICO- DISCIPLINARE M-STO/04 STORIA CONTEMPORANEA - BANDITA CON D.R. N DEL 27 GIUGNO 2008, AVVISO PUBBLICATO NELLA GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA N. 56 DEL 18 LUGLIO 2008, IV SERIE SPECIALE. GIUDIZI INDIVIDUALI E COLLEGIALE SUI TITOLI E SULLE PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE CANDIDATO LUCA BALDISSARA Prof. Angelo Varni Di rilievo l attenzione del candidato per la storia amministrativa del nostro paese con particolare riguardo alla vicenda bolognese negli anni della stagione del sindaco Dozza, quando la città diede prova di una forza ricostruttiva dove il mito della buona amministrazione democratica seppe combinarsi con le necessarie alleanze sociali in grado di sostenerla di là dalla tensione ideologica (Per una città più bella e più grande. Il governo municipale di Bologna negli anni della ricostruzione ( ), Il Mulino, 1994). Importante, poi, la ricostruzione documentaria dei processi seguiti alla seconda guerra mondiale intentati ai crimini collegati al conflitto, che consente di entrare in contatto con un complesso panorama di nodi storiografici dove il diritto andava a confronto con le esigenze contingenti della politica(giudicare e punire, L ancora del Mediterraneo, 2005, curatela con Paolo Pezzino). La politica torna in primo piano negli interessi del candidato per le ricerche relative alle vicende dei partiti della sinistra italiana ed in particolare del partito comunista, che ha studiato soprattutto in un saggio del 2001 da titolo Il PCI nell Italia repubblicana , Carocci 2001, pp degli Annali dell Istituto Gramsci. E ricercatore dal 2002 e associato presso l università di Pisa dal Prof. Pier Luigi Ballini Ricercatore di Storia contemporanea dal 1 aprile 2002 presso l Università degli Studi di Pisa, professore associato presso la Facoltà di Lettere e Filosofia della stessa Università dal 1 luglio 2006, ha dedicato le sue prime ricerche alle specificità politico-aministrative di Bologna frequentemente considerata simbolo e modello della cultura e della pratica istituzionale comunista indagando le attività della prima Giunta nominata dal CLN e poi di quelle successive fino alla metà degli anni Cinquanta, approfondendo l analisi dell ampliamento dei confini dell intervento municipale, delle caratteristiche dei consiglieri comunali, dei bilanci e delle politiche di incentivazione della crescita industriale, per la costituzione di un vasto comparto artigianale e commerciale e per la costruzione di case popolari: Per una città più bella e più grande. Il governo municipale di Bologna negli anni della ricostruzione , il Mulino, Bologna Sulla base di una attenta ricerca archivistica in alcuni, importanti fondi dell Archivio Centrale dello Stato e sulla pubblicistica specializzata è invece costruita l altra monografia presentata (Tecnica e politica dell amministrazione. Saggio sulle culture amministrative e di governo municipale fra anni Trenta e Cinquanta, il Mulino, Bologna 1998), che analizza in modo appropriato le diverse forme del sistema amministrativo italiano fra il fascismo e i primi anni della Repubblica in relazione alle trasformazioni economiche e sociali, in particolare la distribuzione del potere in ambito locale e il potere del podestà e poi del sindaco, il rapporto tra Stato e Comuni e le proposte di riforma della finanza locale. Fra i saggi che provano una continuità di impegno nella ricerca e nella riflessione di importanti tematiche della storia del Novecento si segnalano quelli sulle controverse relazioni fra politica e diritto, fra esercizio del potere e pratiche giuridiche, fra storia e giustizia e in particolare sul giudizio dei Tribunali alleati (Giudizio e castigo. La brutalizzazione della guerra e le contraddizioni della giustizia politica, nel volume curato con P. Pezzino, Giudicare e punire, l ancora del Mediterraneo, Napoli 2005, pp.5-73), sul ruolo del PCI nella costruzione della democrazia italiana (Tra governo e opposizione. Il ruolo del PCI nella costruzione della democrazia nell Italia repubblicana, a cura di R.Gualtieri, Carocci, Roma 2001, pp ) e quelli su democrazia e conflitto negli anni Cinquanta e Settanta: Democrazia e conflitto. Gli anni Cinquanta come storia, in Democrazia e conflitto. Il sindacato e il consolidamento della democrazia negli anni Cinquanta (Italia-Emilia Romagna), Franco Angeli, Milano 2006, pp.13-66; Il conflitto ai tempi della crisi. I lunghi anni settanta come problema storico nel volume a sua cura Tempi i conflitti, tempi di crisi. Contesti e pratiche del conflitto sociale a Reggio Emilia nei lunghi anni settanta, l ancora del Mediterraneo, Napoli 2008, pp Prof. Renata Ago Il candidato presenta un curriculum interessante, con formazione non concentrata in una sola sede. E membro di diversi comitati scientifici e consulente di case editrici. Ha organizzato numerosi convegni e diretto progetti di ricerca. Si è inizialmente occupato di governo municipale, pubblicando in materia due volumi molto riccamente documentati nei quali dà anche prova di un approccio originale e metodologicamente avveduto. Di qualità inferiore (meno ricchi sul piano documentario e meno innovativi su quello metodologico) appaiono invece gli studi sulla guerra e le stragi naziste. 1

2 Prof. Claudio Natoli Professore associato dal 2006, ha svolto approfondite ricerche sulle amministrazioni comunali in Italia tra gli anni 30 e gli anni 50, con particolare riferimento all Emilia Romagna e al case study di Bologna. A questi temi e ai complessi rapporti tra centro e periferia e tra politica e amministrazione ha dedicato svariati saggi e due monografie (1994, 1999), che mettono in luce le nuove competenze delle municipalità delineatesi soprattutto durante la guerra e il rinnovamento delle culture e delle politiche amministrative intervenuto dopo la Liberazione, con il nuovo quadro giuridico e normativo, ma anche con l emergere di nuovi soggetti politici e sociali, con l assunzione da parte delle sinistre di rilevanti compiti di governo a livello locale e periferico. Particolare attenzione è dedicata in questo contesto all apporto originale offerto dal PCI nella configurazione del modello emiliano, in una ricerca attenta alla concreta attività di governo, alla gestione economicofinanziaria e ai caratteri della politica urbanistica municipale. Questo filone di ricerca si è successivamente allargato ai temi della Resistenza nonché della guerra contro i civili, delle stragi nazifasciste e della vicenda dei relativi processi nel secondo dopoguerra, con saggi e curatele di volumi collettanei (2004, 2005). Vanno infine menzionati positivamente saggi e curatele di volumi e di atti di Convegni e la promozione di ricerche sul sindacato e sui movimenti sociali in Italia dagli anni del centrismo all autunno caldo, sino alla stagione successiva al Prof. Edoardo Bressan Luca Baldissara, professore associato presso l Università degli Studi di Pisa, si è occupato di diversi e significativi ambiti di storia politica e sociale: governo locale e cultura dell amministrazione fra anni Trenta e anni Cinquanta del Novecento, caratteri e novità del secondo conflitto mondiale e del suo esito di guerra totale, sistema politico e ruolo dei partiti nell Italia del secondo dopoguerra, storiografia e insegnamento della storia. Fra le pubblicazioni presentate, vanno innanzi tutto segnalate la monografia del 1994, Per una città più bella e più grande. Il governo municipale di Bologna negli anni della ricostruzione ( ), e quella del 1998, Tecnica e politica nell amministrazione. Saggio sulle culture amministrative e di governo municipale fra anni Trenta e Cinquanta, che offrono due analisi di caso di grande interesse, a cui si aggiunge una riflessione sul ruolo delle amministrazioni provinciali nella storia italiana. Il tema della guerra è soprattutto trattato nel volume del 2005, curato con Paolo Pezzino, Giudicare e punire. I processi per crimini guerra tra diritto e politica, in cui vi è un ampio saggio su Giudizio e castigo. La brutalizzazione della guerra e le contraddizioni della giustizia politica. A vari aspetti della politica italiana sono dedicati diversi lavori, che hanno preso in esame il ruolo del Partito comunista e in generale dei partiti di massa, l interpretazione degli anni Cinquanta e del periodo successivo, i lunghi anni Settanta, alla vigilia di una crisi del sistema politico di cui si colgono premesse e motivazioni. Il candidato ha svolto un ampia attività didattica e di organizzazione della ricerca. CANDIDATO MARIA LUISA BETRI Prof. Angelo Varni La candidata mostra la sicura fisionomia di coerente e approfondita ricercatrice di alcune delle più significative tematiche relative al processo di nazionalizzazione della società italiana con particolare attenzione agli sviluppi sociali, culturali ed economici del progressivo inserimento nella realtà unitaria dei ceti tradizionalmente emarginati. Le sue indagini, sempre sorrette da una robusta conoscenza dell utilizzo delle fonti archivistiche (cui ha dedicato uno specifico rilievo nella sua costante attività di partecipazione a gruppi di lavoro a questo rivolti), hanno spaziato su situazioni diverse, pur restando all interno dell obbiettivo conoscitivo principale. Diverse importanti monografie e una nutrita serie di saggi, costantemente costruiti partendo da nuclei documentari originali e sovente inediti, stanno a testimoniare di tale capacità di analisi, che ha via via trovato altri modi di espressione nelle sue doti di organizzatrice di convegni di notevole spessore scientifico e di gruppi di studio destinati a produrre un ricco materiale informativo. In tale prospettiva vanno segnalati i primi importanti studi sul mondo contadino, soprattutto lombardo, per coglierne le dinamiche rivendicative al momento della grande crisi degli anni 80, entrando così a contatto con un mondo sociale ancora estraneo ai tentativi di modernizzazione e che pure ad essi era sollecitato dallo sforzo di unificazione in atto. Ecco allora dedicarsi all esame delle vicende delle trasformazioni strutturali dei territori e delle città, in ragione delle esigenze di una collettività che richiedeva nuove tutele sanitarie e assistenziali ( cfr. Le malattie dei poveri. Ambiente urbano, morbilità, strutture sanitarie a Cremona nella prima metà dell Ottocento, Angeli, 1981), senza tralasciare il corrispettivo versante della formazione della professionalità medica. Da qui, sempre per restare ben dentro il segnalato quadro interpretativo privilegiato, la candidata si è poi rivolta allo studio della diffusione della cultura popolare con significativi saggi relativi al lento cammino compiuto in merito dall unità al fascismo. Ne è pure derivato un importante volume, ricco ancora una volta di accurati apporti documentari (Leggere, obbedire, combattere. Le biblioteche popolari durante il fascismo, Angelo 1991), in un insieme di ricerche che l hanno messa in contatto con lo sforzo compiuto dalla borghesia unitaria per acculturare le masse secondo i propri modelli e le proprie finalità. Affiora allora la necessità di dedicarsi alle valutazioni sui comportamenti dei gruppi dirigenti, con riguardo a quelli lombardi, per definirne i connotati e i comportamenti, spesso antagonistici rispetto ad altri appartenenti a diverse aree del paese ( si veda in proposito l accuratissimo La giovinezza di Stefano Jacini. La formazione, i viaggi, la proprietà fondiaria ( ),Angeli, 1998). L immersione della candidata in questo mondo culturale legato alla concretezza dei comportamenti dei diversi settori della società l ha portata ad interessarsi degli schemi di scrittura in qualche modo riservati e/o domestici, ai quali ha 2

3 dedicato interessanti saggi e numerose curatele, per approfondire le reti di comunicabilità interpersonali, soprattutto femminili, affidate ai rapporti di corrispondenza o realizzati nell ambito delle vetrine offerte dai salotti. Anche la cultura alta ha trovato una sua valida considerazione nelle ricerche, sempre misurate, documentate ed informate, su personalità di particolare rilievo tra 800 e 900 quali Cesare Cantù e Gianni Bosio. Fin dal 1975 adempie ai suoi compiti didattici presso la Facoltà di Lettere dell Università di Milano, prima quale assegnista, poi (dall 81) come ricercatore e dal 98 in qualità di associato, svolgendo corsi nell ambito della Storia contemporanea e della Storia del risorgimento. Prof. Pier Luigi Ballini Ricercatore dal , professore associato dal presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'università degli Studi di Milano,Vice direttore dall'ottobre 2005 del Dipartimento di Scienze della storia e della documentazione storica, è presidente dell Istituto cremonese per la storia della Resistenza e dell età contemporanea e condirettore, tra l altro, della rivista Storia in Lombardia ; ha una lunga esperienza didattica; ha svolto ricerche su numerose tematiche di storia italiana fra Ottocento e Novecento. Ha studiato inizialmente il movimento contadino cremonese e lombardo alla fine dell'ottocento (Cittadella e Cecilia. due esperimenti di colonia agricola socialista. Carte inedite e un saggio introduttivo su l'utopia contadina, Edizioni del Gallo, Milano 1971) ampliando successivamente i suoi interessi all'analisi della struttura urbana di Cremona, delle condizioni di vita nella città nella prima metà dell'ottocento, e di alcuni aspetti e vicende dell'amministrazione comunale in riferimento, in particolare, a Leonida Bissolati (Le malattie dei poveri. Ambiente urbano, mobilità, strutture sanitarie a Cremona nella prima metà dell'ottocento, Franco Angeli, Milano 1981; curatela della Storia di Cremona. L'Ottocento, Bolis, Azzano San Paolo 2005; e il saggio dedicato a Bissolati e Cremona: l'amministrazione locale e la campagna). Ha inoltre apportato contributi di particolare interesse all'analisi del ruolo avuto nel processo di unità nazionale dalla borghesia terriera, con gli studi dedicati a una famiglia di grandi proprietari terrieri del Cremonese, gli Jacini, e in particolare alla giovinezza e alla formazione di Stefano Jacini (La giovinezza di Stefano Jacini. La formazione, i viaggi, la «proprietà fondiaria» ( ), Franco Angeli, Milano 1998). Le ricerche relative alla circolazione di una cultura popolare, all associazionismo laico, alla pubblica lettura nel lungo periodo dall'unità al fascismo in particolare al controllo della lettura durante il fascismo, all Ente nazionale per le biblioteche popolari e scolastiche e alla biblioteche nella riforma scolastica di Bottai sono confluite invece sul volume Leggere obbedire combattere. Le biblioteche popolari durante il fascismo, Franco Angeli, Milano Negli ultimi anni, la varietà di tematiche studiate è stata arricchita dallo studio di epistolari, di memorie e di carteggi con particolare attenzione ad alcuni significativi casi delle cosiddette «scritture primarie», di scritture femminili ottocentesche per contribuire a definire l'identità femminile nel periodo risorgimentale affidato a curatele, con altre studiose, a Introduzioni agli atti di Convegni e a un saggio su Il medico curante e confidente nella prima metà dell'ottocento: le lettere del dottor Carlo Speranza in M.L. Betri-D. Maldini Chiarito (a cura di), «Dolce dono graditissimo». La lettera privata dal Settecento al Novecento, Franco Angeli, Milano 2003, pp , esiti di un positivo dialogo fra studiosi di storia e di letteratura. Prof. Renata Ago La candidata presenta un curriculum molto regolare, tutto interno all Università di Milano. Per ragioni anagrafiche non ha conseguito il dottorato di ricerca. E membro di diversi comitati scientifici. Ha organizzato numerosi convegni. Ha coltivato e coltiva interessi di ricerca diversificati, attraverso i quali è tuttavia possibile individuare un filo conduttore preciso e coerente, dalle prime ricerche sul movimento contadino e sui poveri in ambiente urbano alle ricerche sulle biblioteche popolari durante il fascismo e sulla cultura della borghesia lombarda nel XIX secolo, nelle sue varie sfaccettature. Negli ultimi anni i suoi interessi si sono più decisamente spostati verso la storia culturale (le lettere private, i salotti, le autobiografie). La sua produzione scientifica appare ricca sia di ricerche monografiche sia di opere a cura, e metodologicamente rigorosa. Gli aspetti di originalità e innovazione riguardano in genere più i temi trattati che l approccio storiografico. Prof. Claudio Natoli Professore associato dal 1998, si è dedicata in una prima fase, e poi negli anni più recenti, a ricerche di storia locale su Cremona e il cremonese, con particolare attenzione al movimento contadino e ai moti la boje degli anni 80 e agli studi di storia urbana. In questo contesto ha pubblicato la ricerca Le malattie dei poveri (1981), la quale, in un ottica attenta alle metodologie della storia sociale, mette in relazione le questioni igienico-sanitarie con quelle demografiche ed economico-sociali e le rapporta ai progetti di ristrutturazione e di risanamento dell assetto urbano. Hanno fatto seguito saggi sulla cultura popolare, sulla professione medica, sulle reti dell associazionismo laico e socialista e poi un volume dedicato alla biblioteche popolari sotto il fascismo (1991). Il percorso di ricerca tocca il suo punto più alto con il volume dedicato alla formazione di Stefano Jacini (1998), che si avvale di fonti archivistiche di grande interesse e ricostruisce con sicuro taglio interpretativo sia la storia di una famiglia di produttori di seta e di agricoltori di avanguardia nella Lombardia del 800, sia il primo percorso biografico e i tratti distintivi della personalità del futuro protagonista dell Inchiesta agraria. Sono da valutare positivamente anche l impegno nell organizzazione di importanti convegni scientifici e la curatela dei relativi atti. Prof. Eldorado Bressan Maria Luisa Betri, professore associato presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell Università degli Studi di Milano, ha dimostrato una continua e rilevante operosità scientifica, in riferimento sia a momenti diversi dell età contemporanea sia a problemi specifici e spesso meno esplorati, che ha contribuito a porre all attenzione degli studiosi, come nel caso 3

4 della storia della sanità. Fra le pubblicazioni presentate si segnalano per originalità di ricerca i primi due lavori del 1971 e del 1981, dedicati rispettivamente a Cittadella e Cecilia. Due esperimenti di colonia agricola socialista. Carte inedite e un saggio introduttivo su l utopia contadina e a Le malattie dei poveri. Ambiente urbano, morbilità, strutture sanitarie a Cremona nella prima metà dell Ottocento. A una figura centrale dell Ottocento lombardo e nazionale è quindi dedicata l importante e originale monografia del 1998 su La giovinezza di Stefano Jacini. La formazione, i viaggi, la proprietà fondiaria ( ), in cui emergono sulla base di un inedita documentazione le radici di un percorso fra i più significativi della classe dirigente, politica ed economica, e del liberalismo italiano, di cui Jacini rappresenta una visione peculiare e aperta a una pluralità di esigenze sociali e valori morali. All organizzazione della cultura durante il periodo fascista è rivolta l attenta monografia del 1991, Leggere obbedire combattere. Le biblioteche popolari durante il fascismo. Nella produzione più recente è rimasta sempre presente l attenzione al mondo contadino, alla storia della salute e alla storia della città, con diversi studi e altresì la curatela del volume dedicato a L Ottocento de La storia di Cremona, a cui è seguito un ulteriore contributo su Bissolati, o a figure di rilevo secolo XIX come il generale Pietro Teulié e Cesare Cantù. Di grande interesse sono altresì i volumi di atti curati, con altre studiose, sulla lettera privata ( Dolce dono graditissimo. La lettera privata dal Settecento al Novecento), le scritture autobiografiche (Scritture di desiderio e di ricordo. Autobiografie, diari, memorie tra Settecento e Novecento), i salotti e il ruolo femminile (Salotti e ruolo femminile in Italia tra fine Seicento e primo Novecento), a cui si accompagnano altri lavori su corrispondenze inedite. Si apre qui una nuova prospettiva in grado di unire, da una parte, la storia culturale e letteraria con la storia sociale e, dall altra, le varie dimensioni della sociabilità con le questioni legate al vissuto biografico e al genere, coerentemente con un intero percorso di studi. La candidata ha svolto un attività didattica particolarmente intensa e ha dato un apporto molto rilevante all organizzazione della ricerca. CANDIDATO IVO BIAGIANTI Prof. Angelo Varni Il candidato presenta studi attenti e documentati sulla vicenda economico-sociale della Toscana ed in particolare in relazione ai territori del Valdarno e della Valdichiana. E il tema del lento sviluppo dell area presa in esame, nel difficile passaggio dalla tradizionale predominanza della dimensione contadina ai tentativi di industrializzazione tra Otto e Novecento, ad occupare i suoi lavori monografici più significativi (Sviluppo industriale e lotte sociali nel Valdarno superiore ( ), Olschki 1984 e Agricoltura e bonifiche in Valdichiana (secoli XVI-XIX), CET, 1990), ricchi di apporti documentari, non sempre correlati però ad una visione più ampia della realtà politica ed economica dell Italia dei decenni post-risorgimentali e soprattutto condizionati da ricostruzioni di notevole ampiezza temporale che ne limitino la forza di approfondimento critico-documentario. Non manca in questi lavori un forte impegno civile che lo porta a privilegiare lo studio degli squilibrati rapporti di lavoro predominanti nelle campagne e che poi lo vede disponibile ad un riesame appassionato delle lotte di resistenza là sviluppatisi (come nella curatela del volume Memorie della guerra e della resistenza nel Valdarno superiore, SEF, 1998); oppure ad un analisi della vicenda storica della CdL di Arezzo dalla nascita alla liberazione, contenuta nel volume collettivo La Camera del Lavoro di Arezzo , LB, Gli studi sul territorio trovano un definitivo compendio nella monografia di sintesi La Valdichiana dai primordi al terzo millennio,tiphys 2007, mentre interessante appare pure il filone di studi risorgimentali, centrato sulla figura di Jessie White Mario, di cui ha pubblicato le corrispondenze americane e la biografia di Agostino Bertani, entrambe precedute da interessanti introduzioni. La figura dell ingegnere Vilfredo Pareto è colta nella suo importante ruolo di partecipe attivamente coinvolto nel processo di industrializzazione del Valdarno legato alla produzione di lignite. E ricercatore dal 1981 e associato presso l Università di Siena dal Prof. Pier Lugi Ballini Ricercatore di Storia moderna, dal 1981, nella Facoltà di Magistero dell Università degli Studi di Siena (sede di Arezzo), professore associato di Storia della Toscana in età moderna e contemporanea (M-STO/02) presso la Facoltà di Lettere e Filosofia della stessa Università (sede di Arezzo), è stato fra l'altro componente del Consiglio di Amministrazione dell Università suddetta dal 1995 al 2001, è attualmente membro del CUN, Coordinatore dell Area 11. Il professor Biagianti ha svolto una intensa attività didattica e un importante, lunga, continua attività di ricerca dedicata prevalentemente alle vicende economiche, sociali e politiche della Toscana in età moderna e contemporanea. Di particolare interesse sono i suoi studi che costituiscono l esito di una profonda conoscenza della bibliografia sui temi indagati, di accurate ricerche archivistiche, della lettura attenta della memorialistica coeva e della stampa del tempo dedicati a Sviluppo industriale e lotte sociali nel Valdarno superiore ( ), Olschki, Firenze 1984, e a Agricoltura e bonifiche in Valdichiana (secoli XVI-XIX), Centro Editoriale Toscano, Firenze La prima ricerca ricostruisce il processo di industrializzazione verificatosi nel territorio del Valdarno un importante polo di attrazione per gli insediamenti industriali per la presenza di lignite, le profonde trasformazioni economico sociali che ne seguirono tra la seconda metà dell'ottocento e il primo ventennio del Novecento e la presenza di Vilfredo Pareto in quell area un tema ripreso anche in altre pubblicazioni. L altra ricerca, che si inserì fra gli studi dedicati alla formazione del paesaggio agrario e delle trasformazioni colturali della penisola, presenta invece una ricostruzione del rapporto tra bonifica e trasformazioni dell'ambiente, del regime agrario e della 4

5 struttura sociale caratterizzante il sistema di fattoria nel lungo periodo dalla metà del Cinquecento fino agli anni successivi all Unità. In questo filone di studi sull'agricoltura e sulla società rurale toscana si inseriscono anche gli approfonditi saggi sulle masse contadine dal fascismo alla resistenza e sulle condizioni della mezzadria nel secondo dopoguerra. Si sottolinea inoltre il contributo alla storia degli anni successivi all'unità rappresentato dalla pubblicazione di La «Nuova Italia» nelle corrispondenze americane di Jessie White Mario ( ), Centro Editoriale Toscano, Firenze Prof. Renata Ago Il candidato presenta un curriculum molto regolare, tutto interno all Università di Siena-Arezzo, tranne un periodo iniziale nella scuola secondaria. Per ragioni anagrafiche non ha conseguito il dottorato di ricerca. E membro di diversi comitati scientifici. Ha coltivato e coltiva interessi di ricerca diversificati, tra cui prevalgono nettamente quello per le campagne toscane e lo sviluppo industriale in alcune loro aree. Presenta inoltre una serie di profili biografici di personaggi del Risorgimento. Riccamente documentati e tematicamente originali appaiono i primi studi sull industrializzazione. Decisamente più tradizionali gli altri. Prof. Caludio Natoli Professore associato dal 2001, presenta numerose pubblicazioni che hanno al centro le trasformazioni dell agricoltura in Val di Chiana, alcune delle quali risalgono indietro all età moderna e alle riforme leopoldine. Altre si riferiscono all Italia postunitaria, con particolare riferimento alla città e alla provincia di Arezzo. Le tematiche privilegiate delle lotte mezzadrili, dell avvento del fascismo, dell antifascismo e della Resistenza, già anticipate nei saggi apparsi negli anni 70, si arricchiscono e si affinano successivamente, sino a conoscere un salto di qualità con la monografia dedicata all area superiore del Valdarno(1984). Si ricostruisce qui, con ampio spoglio di fonti originali, la nascita e lo sviluppo di un moderno polo industriale in un circondario agricolo, con un analisi in profondità che intreccia positivamente storie aziendali, trasformazioni socio-culturali e organizzazioni e lotte del movimento operaio dall Unità all avvento del fascismo. In una ulteriore fase di studi altri saggi sempre riferentesi alla provincia di Arezzo, affrontano i temi dell associazionismo e della sociabilità in età liberale, il fascismo, l occupazione e le stragi nazi-fasciste e la fase politica successiva alla Liberazione, mentre altri contributi investono tematiche più generali. Tra questi si segnalano il saggio sulla mezzadria in Toscana (1981) e la curatela delle corrispondenze americane di Jessie White Mario (1999). Prof. Edoardo Bressan Ivo Biagianti, professore associato presso l Università degli Studi di Siena (sede di Arezzo), ha pubblicato nel corso del tempo un ampia serie di studi che spaziano dagli inizi dell età moderna al mondo contemporaneo, con particolare capacità di affrontare i problemi sul medio e lungo periodo. Fra le pubblicazioni presentate si segnala da questo punto di vista, in una felice intersezione fra storia del territorio e storia delle istituzioni, il lavoro dedicato nel 1990 a Agricoltura e bonifiche in Valdichiana (secoli XVI-XIX), offrendo fra l altro una convincente interpretazione delle complesse trasformazioni intercorse fra l età lorenese e il primo Ottocento. Si tratta di temi ripresi nel recente volume da lui curato su La Valdichiana dai primordi al terzo millennio. Storia di un territorio. A epoche più recenti sono rivolti studi che dal mondo dell agricoltura s indirizzano a quello dell industria, con analisi di caso di grande interesse, fra i quali le monografie, rispettivamente del 1984 e del 1991, Sviluppo industriale e lotte sociali nel Valdarno superiore ( ) e Aquae ferventes. L acido carbonico a Pergine Valdarno: una storia industriale (secoli XIX-XX). Ulteriori approfondimenti hanno poi riguardato, da una parte, la figura di Jessie White Mario e, dall altra, momenti e problemi della seconda guerra mondiale, della Resistenza, degli anni della ricostruzione. Il candidato ha svolto un intensa attività didattica, istituzionale e di organizzazione della ricerca. CANDIDATA BARBARA BRACCO Prof. Angelo Varni Studiosa attenta e ben documentata soprattutto della vicenda ideale e culturale dell Italia tra prima guerra mondiale e fascismo, la candidata tende con continuità a ricostruire le posizioni intellettuali di molti dei protagonisti (anche non di primo piano) di quello sforzo interpretativo rivolto a comprendere quanto la complessa riflessione sulle energie forzatamente sprigionate nel paese da quegli eventi straordinari fosse in grado di dare un senso al processo di formazione di una società realmente nazionale perseguito a far seguito alla conclusione unitaria della fase risorgimentale. Di un simile percorso di valutazioni e di analisi ne ricostruisce molti dei fili più significativi, trovando il modo di presentare, fra l altro, in una serie di saggi il mancato collegamento fra il fallimento della liturgia civile proposta dal mondo liberale e la successiva e vincente liturgia politica fatta valere dal fascismo. Basta, in proposito, prendere in considerazione, ad esempio, la svelta monografia su Memoria e identità dell Italia della grande guerra (Unicopli, 2002), la relazione al convegno su Gioacchino Volpe pubblicato nel 2004 e i saggi Memorie di guerra e rituali della nazione nella crisi dello Stato liberale italiano (Gangemi 2006) e La guerra a futura memoria (UTET, 2008), per rendersi conto del senso della sua proposta storiografica che, se offre non pochi spunti di opportuna rimeditazione su quanto accaduto nella formazione di una mentalità per tanti aspetti nuova e inattesa per molta parte della cultura istituzionale del paese, non riesce ad uscire da una visione tutta circoscritta all interno di una storia del pensiero priva di quegli indispensabili agganci al reale svolgersi della realtà socio-economica italiana. Storia delle idee, dunque, per lo più, certo importante, ma priva dei richiami al concreto dipanarsi dei confronti in atto tra i diversi settori di una penisola in profonda trasformazione e che avrebbe avuto l esigenza di misurarsi con altre fonti ed altre variabili. Ricercatore dal 2000, è associata presso l Università di Milano-Bicocca dal

6 Prof. Pier Luigi Ballini Ricercatore dal 2000 presso la Facoltà di Scienze Politiche dell Università degli Studi di Milano, professore associato dal novembre 2002 presso a Facoltà di Sociologia dell Università degli Studi di Milano-Bicocca. Gli studi della candidata riguardano quasi esclusivamente la grande guerra, esaminata da più angoli visuali. Il volume dedicato a Memoria e identità della grande guerra. L'Ufficio Storiografico della mobilitazione ( ), Edizioni Unicopli, Milano 2002, si inserisce nella serie degli studi dedicati ai temi della memoria e dell'identità nazionale; indaga e ricostruisce, sulla base di una appropriata ricerca archivistica e bibliografica, le vicende di un Istituto fondato per documentare l Italia in guerra e per valorizzare con lettere e diari dei caduti, con una ricca serie di monografie e con un Archivio per le immagini fotografiche della mobilitazione il conflitto come un momento fondante della nazione. Al tema della guerra e della rappresentazione della nazione sono dedicati pure altri saggi sulle riflessioni degli storici e in particolare il precedente e interessante volume su esperienze di guerra e cultura storica, soprattutto sul dibattito svoltosi tra gli storici sulla politica estera e sulle relazioni internazionali: Storici italiani e politica estera. Tra Salvemini e Volpe , Franco Angeli, Milano La candidata ha rivolto pure una particolare attenzione alla questione adriatica, alla breve esperienza di Sforza come ministro degli Esteri nell ultimo governo Giolitti, ricostruendo le diverse fasi delle trattative italo-jugoslave nel volume Carlo Sforza e la questione adriatica. Politica estera e opinione pubblica nell'ultimo governo Giolitti, Unicopli, Milano Prof. Renata Ago La candidata presenta un curriculum regolare, tutto interno all Università di Milano, fatta eccezione per il dottorato di ricerca, conseguito all Università di Pavia. Il percorso di ricerca, nettamente più breve di quello degli altri candidati, giustifica la minore diversificazione degli interessi di studio, che si concentrano da un lato sulla politica estera italiana in età liberale, dall altro sulla grande guerra e la mobilitazione degli intellettuali. L approccio che caratterizza questi studi appare piuttosto tradizionale. Prof. Claudio Natoli Professore associato dal 2002, ha dedicato due contributi monografici alla politica estera italiana in età liberale tra guerra e dopoguerra, dei quali il primo e più agile riguarda Carlo Sforza e la questione adriatica (1999), e il secondo, di maggiore spessore analitico, approfondisce il contributo della comunità degli storici italiani, da Salvemini a Volpe, al mito della grande guerra come rigenerazione nazionale e il successivo confronto che si aprì sul nuovo ruolo dell Italia nelle relazioni internazionali nei primi anni del governo Mussolini (1998). In seguito ha approfondito i temi dei rituali civili, dell identità nazionale e delle cerimonie pubbliche nell Italia liberale e tra guerra e dopoguerra. All interno di questo percorso si inserisce anche il volume sull Ufficio storiografico della mobilitazione industriale su Giovanni Borelli e il nucleo di intellettuali interventisti di orientamento liberal-nazionale impegnatisi attorno a un progetto di monumentalizzazione storica della nazione in guerra, destinato a fallire sia per debolezze intrinseche (emblematica la critica corrosiva di Benedetto Croce), sia per il mutato clima politico e per l orientamento nel merito dei governi Nitti e Giolitti (2003). Tra i contributi saggistici si segnalano lo studio sulla toponomastica celebrativa a Milano tra l Unità e la grande guerra (2002) e quello dedicato alle memorie e ai rituali di guerra al tramonto dello Stato liberale (2006). Prof. Edoardo Bressan Barbara Bracco, professore associato presso l Università degli Studi di Milano-Bicocca, si è occupata, in un ampio percorso di studi, soprattutto di storia italiana fra grande guerra e fascismo, con una notevole apertura anche a temi di politica internazionale. Fra le pubblicazioni presentate, vanno innanzi tutto segnalate l edizione del 1998 delle Lezioni milanesi di Storia del Risorgimento di Gioacchino Volpe, con un ampia introduzione, la monografia dello stesso anno su Storici e politica estera. Tra Salvemini e Volpe, che mette assai bene in luce un rapporto destinato a pesare tanto nella ricerca storica quanto negli stessi orientamenti politici, e quella sulla questione adriatica. A Volpe sono stati quindi dedicati ulteriori e puntuali approfondimenti. Fra i lavori dedicati al tema della guerra s inserisce la monografia del 2002 su Memoria e identità della grande guerra. L Ufficio storiografico della mobilitazione ( ), che ricostruisce un aspetto inedito e di grande interesse sulla mobilitazione totale degli anni di guerra. Altri lavori hanno messo in luce il ruolo di Milano capitale del fronte interno, il problema del rapporto fra memorialistica di guerra e rituali nazionali, i luoghi della memoria, gli esiti del conflitto con i conseguenti processi di verticalizzazione della politica e della cultura. La candidata ha sempre svolto un intensa attività didattica, istituzionale e di organizzazione della ricerca. CANDIDATA DONATELLA CHERUBINI Prof. Angelo Varni Due sono gli aspetti che colpiscono positivamente in riferimento all attività scientifica della candidata: da un lato, la sua costante attenzione allo scavo documentario e archivistico il più completo possibile per offrire un interpretazione dell oggetto della ricerca aderente a quanto testimoniato dalle fonti a disposizione correttamente ordinate ed interpretate. E, dall altro, una dimensione di impegno nell organizzazione culturale e nella partecipazione ad iniziative collettive di ricerca, di convegni, di seminari di lavoro nazionali ed internazionali, svolta senza soluzione di continuità per tutto l arco della sua carriera accademica. Gli ambiti di attenzione sono, per altro, rimasti circoscritti all approfondimento delle vicende del socialismo toscano, in particolare ricostruendo, con un ricco uso di materiale d archivio, la personalità politica di Giuseppe Emanuele Modigliani, tra 800 e 900, pubblicando in proposito un ampia monografia (Giuseppe Emanuele Modigliani. Un 6

7 riformista nell Italia liberale, Angeli, 1990 ), dove testimonia dell attitudine di ricerca prima posta in rilievo. E proprio seguendo le problematiche aperte nell incontro con il socialista livornese e con la sua azione riformista all interno del partito e, successivamente, come deputato al Parlamento, che la candidata si è dedicata a studi sulle forme della rappresentanza (come per il saggio Il Gruppo parlamentare socialista, uscito in un volume del Mulino nel 1996 (pp ), fino all esame delle concrete strutture operative del PSI in Toscana, cui ha dedicato la monografia Alle origini dei partiti. La Federazione socialista toscana ( ), Lacaita, Identica la motivazione alla base degli studi successivi relativi al movimento pacifista internazionale, che ebbe proprio in Modigliani un protagonista di primo piano, tanto allo snodo dell esplodere del conflitto mondiale nel 1914, quanto nel periodo fra le due guerre, segnato dall esilio dell antifascista toscano. Si vedano in proposito i saggi di compendio Si Vis Pacem Para Libertatem et Justitiam: Les Etats-Unis d Europe, , Peter Lang, 2004,pp.3-48 e Pour la Paix en Europe, Peter Lang, 2007, pp , nel quale torna in primo piano la figura di Modigliani, visto proprio nel rapporto epistolare con il segretario dell Internazionale Operaia Socialista, del cui archivio la candidata ha potuto analizzare le carte conservate ad Amsterdam. Ricercatore di Storia contemporanea presso l università di Siena dal 1990, professore associato nel 2001 e titolare nello stesso Ateneo della cattedra di Storia del giornalismo, la candidata vi ha svolto un intensa attività didattica e di organizzatrice culturale secondo quelle attitudini sopra evidenziate. Prof. Pier Luigi Ballini Ricercatore dal 1 settembre 1990, associato dal 2001 nella Facoltà di Scienze Politiche dell'università degli Studi di Siena ha svolto un'intensa attività didattica relativa specialmente alla storia del giornalismo, è stata coordinatore locale di progetti PRIN-MURST nel e nel continuando contemporaneamente ricerche rivolte prevalentemente alla storia del socialismo toscano e nazionale con particolare riferimento all'organizzazione politica e parlamentare (Giuseppe Emanuele Modigliani. Un riformista nell'italia liberale, Prefazione di G. Arfè, Milano 1990 e Alle origini dei partiti. La Federazione socialista toscana ( ), Prefazione di G. Arfè, Manduria-Bari-Roma 1997) e ai rapporti con il socialismo europeo, al contributo dato ai lavori dell'assemblea Costituente dai socialisti toscani; tutti lavori che si segnalano per serietà di ricerca e per capacità interpretativa. Le altre ricerche presentate dalla candidata sono accurati saggi e curatele di innovativi volumi che riguardano la storia delle Università toscane e soprattutto idee, proposte e movimenti pacifisti in Europa nel lungo periodo fra la seconda metà dell'ottocento e la II guerra mondiale (Si vis Pacem Para Libertatem et Justitiam. Les Etats-Unis d'europe, , in Les Etats-Unis d'europe. Un project pacifiste, a cura di M. Petricioli, D. Cherubini, A. Anteghini (éds), Peter Lang, Bern 2004, pp. 3-47) e l'attività di Modigliani fra le due guerre mondiali, in un quadro europeo, con particolari, inediti riferimenti all'esponente socialista e al Labour and Socialist International (Giuseppe Emanuele Modigliani from the paix quelconque to the Europanisation of the Legue of the Nations, in Pour la paix en Europe. Institutions et societé civile dans l'entre-duex-guerres, M. Petricioli et D. Cherubini (éds), Peter Lang, Bern 2007, pp ). Prof. Renata Ago Laureata a Firenze probabilmente troppo presto per iscriversi a un dottorato di ricerca, la candidata ha seguito un corso post-lauream negli USA. Dal 1990 ricercatrice presso l Università di Siena ha continuato la propria carriera in quella sede. E membro di comitati scientifici e istituti di ricerca e è stata responsabile di progetti di ricerca. I suoi interessi scientifici appaiono concentrati su alcuni temi strettamente correlati tra loro, tra cui spicca quello per la storia del giornalismo e in particolare del giornalismo politico e su alcune figure di spicco del socialismo toscano. L approccio non presenta particolari originalità. Prof. Claudio Natoli Professore associato dal 2001, ha posto al centro della propria attività di ricerca il socialismo italiano nell Italia liberale, con particolare riferimento all area regionale toscana. A questo tema ha dedicato un contributo importante alla biografia di G.E. Modigliani, con un volume che per la prima volta ne ha ricostruito organicamente l itinerario politico e intellettuale sino al 1913, approfondendo i tratti del suo sperimentalismo riformista, il suo impegno politico, sindacale e amministrativo a Livorno, ma anche il suo apporto originale al riformismo di sinistra nel confronto con Turati, Salvemini, Treves e Anna Kuliscioff (1990). Successivamente ha dedicato un volume alla nascita e ai primi anni del movimento socialista in Toscana, con un indagine attenta alle specificità territoriali, alle scelte elettorali e amministrative, alla stampa e alla propaganda, alle associazioni rivolte all educazione e al tempo libero delle classi popolari, ai circoli ricreativi e sportivi, al mutualismo e alla cooperazione (1997). A questi temi ha dedicato anche numerosi saggi di approfondimento. Nella fase più recente i sui interessi si sono allargati al federalismo europeo e al pacifismo tra 800 e 900, con contributi sulla League pour la paix e la liberté di Ginevra (2001), nonché su Modigliani e la lotta per la pace nell ambito della IOS (2007), e la curatela, insieme ad altri autori, di due volumi collettanei in lingua francese (Bruxelles 2007). Prof. Edoardo Bressan Donatella Cherubini, professore associato presso l Università degli Studi di Siena, si è occupata di varie tematiche di storia politica, tanto negli aspetti istituzionali e organizzativi quanto di analisi delle correnti di pensiero. Fra le pubblicazioni presentate si segnalano gli ampi contributi dedicati alla figura di Giuseppe Emanuele Modigliani e alla sua collocazione all interno di un riformismo di sinistra, soprattutto con la monografia del 1990 su Giuseppe Emanuele Modigliani. Un riformista nell Italia liberale, e alle origini del socialismo toscano, anche in questo caso con una specifica monografia apparsa nel 1997, Alle origini dei partiti. La Federazione socialista toscana ( ). Altri contributi hanno riguardato problemi di storia elettorale, le vicende del Movimento di Unità popolare, ulteriori 7

8 approfondimenti relativi alla storia del socialismo, fino ad arrivare al lavoro del 2008 su Eugenio Azzerboni ( ). Il poeta fabbro di Pontassieve e le origini del socialismo toscano. Più di recente sono stati soprattutto presi in esame temi legati al pacifismo, all Università in Toscana e alla massoneria livornese, in una coerente prospettiva di ricerca: fra questi si segnala un ulteriore approfondimento della figura di Modigliani, colta nel suo pacifismo europeista grazie anche all analisi di archivi inglesi. La candidata ha svolto un intensa attività didattica, in rapporto sia all insegnamento sia al complessivo percorso di formazione degli studenti. CANDIDATO FULVIO CONTI Prof. Angelo Varni L indubbio rilievo quantitativo della sua produzione storiografica rappresenta il pregio più evidente ed immediatamente riscontrabile del candidato. Allo stesso modo, però, risalta come, dopo una prima fase di studi magari circoscritta sotto il profilo territoriale ( la Toscana, soprattutto ), ma rivolta a cogliere, sulla base di documentazioni spesso di prima mano, le connessioni tra centro e periferie rappresentative delle problematiche più rilevanti della nostra costruzione unitaria post-risorgimentale, il suo pur meritorio quanto a continuità impegno successivo si è indirizzato ad una serie di ricostruzioni di associazioni ed istituzioni operanti nella società italiana colte nella loro specificità organizzativa e funzionale riuscendo solo in modo parziale a metterne in evidenza le interazioni con le variabili sociali, politiche ed economiche che ne potevano giustificare l attenzione ad esse dedicata. Così si può notare la valida ricostruzione della molteplicità del pullulare dell associazionismo massonico nell 800 toscano, con l enunciazione della problematica di fondo del ruolo giocato dalle logge nel risorgimento nazionale (Laicismo e democrazia. La massoneria in Toscana dopo l Unità ( ), CET, 1990 ); ed anche le ricerche effettuate tra anni 80 e primi anni 90 che gli hanno consentito di pubblicare la monografia su I notabili e la macchina della politica. Politicizzazione e trasformismo fra Toscana e Romagna nell età liberale( Lacaita,1994), dove si intrecciano le azioni di alcune delle figure più significative della democrazia toscana, riscoperte attraverso un attento vaglio documentario, con il permanere di un ruolo ancora rilevante dell aristocrazia terriera e finanziaria, evidenziando alcune significative differenze rispetto a quanto verificatosi in altre aree del paese. Una cura per l analisi delle carte d archivio testimoniata pure dal minuzioso lavoro di collazione svolto per consentire la pubblicazione (Le Monnier, 1994) del primo volume del cospicuo carteggio Ridolfi- Vieusseux. L acquisita conoscenza delle dinamiche socio-economiche, realizzata a livello della più accreditata storiografia, gli consentiva, pure, di dedicarsi ad alcuni lavori sulle dinamiche del mondo sindacale, come dimostra il saggio di sintesi compreso in un volumetto dedicato alla CdL di Livorno, uscito presso l ESI nel Allo stesso modo affrontava con un rapido excursus il tema della cremazione in un volume a più voci, pubblicato nel 1998 da Paravia. La produzione saggistica, occasionata spesso dai numerosi convegni cui il candidato ha offerto il suo contributo e relativa ai temi della presenza laica e democratica dei primi decenni unitari, veniva raccolta nel volume L Italia dei democratici (Angeli, 2000), con utili riconsiderazioni sull ambiguità del ruolo svolto da forze politiche, ad un tempo, all opposizione, ma pure desiderose di essere protagoniste del medesimo progetto di costruzione nazionale perseguito dalle forze avverse. Da quel momento in poi l attenzione del candidato come detto si rivolgeva a specifiche realtà associative che, più che essere prova concreta dei temi fino a quel momento studiati, finivano per racchiuderli in una dimensione minore e poco raccordata con i quesiti cui aveva fino ad allora cercato di offrire risposte (cfr. Cultura civica e patriottismo. Storia della Fratellanza militare di Firenze (Marsilio, 2001) e I volontari del soccorso. Un secolo di storia dell Associazione nazionale pubbliche assistenze (s.e., 2004). Usciva, inoltre, dal Mulino nel 2003 il suo lavoro di più ampio respiro su Storia della massoneria italiana. Dal Risorgimento al fascismo, dove andavano a rifluire molti degli snodi storiografici precedentemente trattati, quali la presenza politica della borghesia italiana, la capacità aggregativa dell associazionismo, il significato del laicismo, la contraddittorietà della parte democratica del nostro schieramento politico ed altri ancora, accompagnati dagli scavi territoriali effettuati sull argomento affidati ad una serie di curatele. Un lavoro certo importante per la capacità di cimentarsi con un argomento poco trattato in modo scientifico e privo di una considerazione di lungo periodo, che pone su basi documentarie significative una realtà tanto evocata nel dibattito politico-storiografico, quanto poco conosciuta. Ricercatore presso l Ateneo fiorentino dal 1992 ed associato dal Prof. Pier Luigi Ballini Ricercatore di Storia contemporanea dal 24 novembre 1992 presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'università degli Studi di Firenze, professore associato dal 2001 presso la stessa Facoltà, ha partecipato, fra il 1987 e il 2008, a diverse ricerche CNR e MURST; dal 1995, assume il coordinamento, con Maurizio Ridolfi, della direzione scientifica della rivista di Storia contemporanea «Memoria e Ricerca»; fra il 2006 e il 2008 è membro del Comitato editoriale del Dizionario biografico degli italiani, pubblicato dall'istituto per l'enciclopedia Italiana; ha presentato, negli anni precedenti, relazioni e comunicazioni in Convegni e Seminari in Italia e all'estero. Le sue ricerche riguardano alcune, significative vicende dell Italia liberale, in particolare della storia politica; partendo dall analisi di un area circoscritta, ha analizzato approfonditamente nel microcosmo toscano il rapporto fra sistema elettorale e lotta politica, il processo di politicizzazione del mondo rurale, origini e carattere del trasformismo, ruolo del notabilato fra Otto e Novecento, in particolare la figura di Diego Martelli (cfr. I notabili e la macchina della politica. Politicizzazione e trasformismo fra Toscana e Romagna nell'età liberale, Prefazione di A. Galante Garrone, Lacaita, Manduria-Roma-Bari 8

9 1994; L Italia dei democratici. Sinistra risorgimentale, massoneria e associazionismo fra Otto e Novecento, Franco Angeli, Milano 2000). Altri interessanti contributi che consentono di approfondire le conoscenze del volontariato e del movimento sindacale (a proposito del quale si segnala il saggio su Le origini della Camera del Lavoro di Livorno, pubblicato in Le voci del lavoro, 90 anni di organizzazione e di lotta nella Camera del Lavoro di Livorno, a cura di I. Tognarini e A. Varni, Esi, Napoli 1990) sono quelli relativi a La morte laica. I. Storia della cremazione in Italia ( ), Prefazione di F. Della Peruta, Scriptorium, Paravia 1998 (con A.M. Isastia e F. Tarozzi); a Cultura civica e patriottismo. Storia della Fratellanza militare di Firenze , Marsilio, Venezia 2001, e I volontari del soccorso. Un secolo di storia dell Associazione Nazionale pubbliche assistenze, Marsilio, Venezia Un altro filone di ricerca del candidato è quello dedicato alla storia delle Amministrazioni locali e delle classi dirigenti temi ai quali ha dedicato alcuni saggi e soprattutto alla storia della Massoneria alla quale ha dato un notevole contributo curando ricerche sulla massoneria a Pistoia e in Val di Nievole, a Livorno e a Firenze e con i volumi Laicismo e democrazia. La massoneria in Toscana dopo l'unità ( ), Prefazione di G. Spadolini, Centro Editoriale Toscano, Firenze 1990 e Storia della massoneria italiana. Dal Risorgimento al fascismo, il Mulino, Bologna 2003, nel quale è stata privilegiata l attenzione per il ruolo pubblico dell istituzione, per la sua diffusione, per il profilo sociale dei soci e per l articolazione interna dell ordine liberomuratorio Prof. Renata Ago Laureato a Firenze, il candidato ha avuto una formazione diversificata, conseguendo il dottorato di ricerca presso l Istituto Universitario Europeo e godendo di una borsa post-dottorale presso l Università di Torino. Dal 1992 ha svolto una carriera regolare presso l Università di Firenze. Collabora con varie riviste e ha partecipato a vari progetti di ricerca. Ha coltivato e coltiva interessi di ricerca diversificati, attraverso i quali è tuttavia possibile individuare un filo conduttore preciso e coerente, dalle ricerche sul sistema politico italiano in età liberale a quelle sull associazionismo esteso a includere la massoneria e alle amministrazioni locali. La sua produzione scientifica è cospicua, metodologicamente rigorosa e ricca di spunti interpretativi originali e innovativi. Prof. Claudio Natoli Professore associato dal 2001, ha studiato in una prima fase il ruolo degli esponenti e dei gruppi radical-democratici e repubblicani nell Italia liberale, con particolare riferimento agli ultimi decenni dell 800, al fenomeno del trasformismo e all area regionale toscana, mettendone in luce l impulso all allargamento della partecipazione politica e della sociabilità. Tale prospettiva si è andata allargando alla storia del sindacato e dell associazionismo democratico e socialista, con un ottica aperta alla storia della società e alle metodologie della storia sociale. Spicca in tale contesto il saggio sulle origini della Camera del lavoro di Livorno (1998), che travalica la storia interna all organizzazione, per investire il più vasto ambito dell economia e della società nella città e nel circondario. Ad esso hanno fatto seguito i due volumi sulle società di volontariato sociale e di pubblica assistenza, il primo dedicato ad una Federazione nazionale (2004) e l altro a una case study di carattere locale (2005). Al centro di entrambi si pongono la compresenza di virtù civiche e di supplenza ai pubblici poteri, ma anche le tensioni che ne derivarono con la classe politica e le amministrazioni dello Stato, non solo nell epoca liberale e nel periodo fascista, ma anche nei primi anni della Repubblica, proprio in virtù dell impulso alla crescita di una società civile attiva, autonoma e consapevole che tali associazioni impersonavano. Tutte le ricerche citate si basano su fonti originali. Un terzo ambito di ricerca è stato costituito dagli studi sulla storia della massoneria, che si articolano in una serie di approfondimenti relativi a diverse realtà della Toscana e in una storia generale della massoneria nell Italia liberale (2003). Oltre allo spoglio di un vasto spettro di fonti originali, quest ultimo volume offre una compiuta storia istituzionale della massoneria italiana e del suo impatto sulla vita politica e sociale del paese, privilegiandone l impatto pubblico, piuttosto che la natura composita e i rapporti di volta in volta stabiliti con aggregazioni e gruppi di potere nazionali e locali. Si segnala comunque l attenzione dedicata al profilo sociale dell associazione, al radicamento geografico, così come ai dati generazionali. Va valutata infine positivamente, nel percorso dell autore la continuità dell attività di ricerca e la partecipazione a Convegni internazionali in Francia, Spagna e Germania. Prof. Edoardo Bressan Fulvio Conti, professore associato presso la Facoltà di Scienze politiche dell Università degli Studi di Firenze, ha indirizzato la sua ampia attività di ricerca in diversi settori di storia politica, sociale ed economica, con un interesse che per ognuno si è mantenuto costante nel corso del tempo. Il tema dell associazionismo massonico, visto soprattutto nei suoi risvolti istituzionali e politici, forma l oggetto della monografia del 1990 su Laicismo e democrazia. La massoneria in Toscana dopo l Unità ( ), della ricostruzione complessiva del 2003 su La storia della massoneria italiana. Dal risorgimento al fascismo e dei volumi curati in rapporto ai casi di Pistoia e della Val di Nievole, di Livorno e di Firenze. Diversi studi si sono occupati del sistema politico-amministrativo dell Italia liberale, come la monografia del 1994 su I notabili e la macchina della politica. Politicizzazione e trasformismo fra Toscana e Romagna nell età liberale e quella del 2000, in raccordo con le ricerche dedicate alla massoneria, su L Italia dei democratici. Sinistra risorgimentale, massoneria e associazionismo fra Otto e Novecento, mentre alla cultura del periodo è dedicato un approfondimento sulla storia della cremazione e della morte laica. Ad aspetti particolari dell associazionismo sono legati altri saggi, ad esempio Cultura civica e patriottismo. Storia della Fratellanza militare di Firenze , apparso nel 2001, mentre quello successivo del 2004 su I volontari del soccorso. Un secolo di storia dell Associazione nazionale pubbliche assistenze si rivolge a una questione destinata a importanti sviluppi anche in rapporto all evoluzione dello Stato sociale, oggetto a sua volta di una ricostruzione specifica condotta con Gianni Silei, pubblicata nel 2005 (Breve storia dello Stato sociale). L apporto offerto 9

10 complessivamente alla ricostruzione di diversi momenti della sociabilità dell Ottocento e del Novecento rende più chiara ed esplicita la dinamica dei processi politici e sociali nel loro insieme. Il candidato ha svolto un ampia e continua attività in campo didattico e in quello dell organizzazione della ricerca. CANDIDATA ESTER DE FORT Prof. Angelo Varni Dominante nel percorso scientifico della candidata risulta il suo interesse per le vicende storiche del mondo dell istruzione scolastica (soprattutto quella elementare), analizzate nelle loro strutture organizzative, nelle dinamiche sociali, nel concreto funzionamento del processo formativo degli alunni. L intento di tale prospettiva d indagine è certamente meritorio ed in grado di apportare un contributo di conoscenza ad una realtà fondamentale per un paese di recente costituzione statale quale l Italia post-risorgimentale. Risalta, però, il limite di un tale approccio che, se tenta di raccordare positivamente il cammino percorso nel settore specifico esaminato, finisce per inserirlo senza un confronto critico nelle consolidate interpretazioni della storia nazionale, senza riuscire a ben individuare il processo di interazione inversa tra le acquisizioni delle consapevolezze in tal modo risultanti e il loro influsso appunto sulle tappe di sviluppo della società complessiva. Non c è dubbio, per altro, che il saggio che testimonia al meglio delle sue potenzialità di sorvegliata ed informata studiosa sia quello del 1979 (Mastri e lavoranti nelle università di mestiere fra Settecento e Ottocento, in Storia del Movimento Operaio del Socialismo e delle Lotte sociali in Piemonte, De Donato, pp ), ricco di documentazione originale e di ipotesi ricostruttive di notevole interesse, con il limite però di essere necessariamente rivolto in massima parte ad un epoca non attinente all ambito della storia contemporanea. Ma è con la monografia sulla Storia della scuola elementare in Italia. Dall Unità all età giolittiana (Feltrinelli, 1979) che prende avvio lo scandaglio tematico sopra messo in evidenza, attraverso un interessante lavoro di sintesi dell esistente bibliografia in ordine, tanto, alle scelte della politica in materia, quanto, al personale impiegato, alle dimensioni materiali realizzate, ai programmi svolti e così via. Importante risulta l apporto delle carte documentarie ricavate dai dibattiti parlamentari. Gran parte dei successivi contributi della candidata finiscono per apparire riproposizioni e limitati approfondimenti (magari relativi alla situazione piemontese) di quanto risultante da questo iniziale lavoro, come la successiva monografia (La scuola elementare dall Unità alla caduta del fascismo, Il Mulino, 1996) che ne amplia la periodizzazione storica, arrivando comunque ad un utile affresco generale privo, però, di tante indispensabili valutazioni critiche ed interpretative. L utilizzo di opportune serie statistiche offre più consistenti risultati nella ricerca su Scuola e analfabetismo nell Italia del Novecento (Il Mulino, 1995), spingendosi a confronti sui differenziali esistenti in materia nelle diverse parti della penisola. Permane, ad ogni buon conto, l esigenza di un maggiore sforzo interpretativo, che vada al di là del pur interessante accumulo di dati posti a supporto di già note valutazioni storiografiche. Un filone di ricerca più recentemente perseguito dalla candidata porta a qualche interessante notazione sulla presenza degli esuli italiani in Piemonte nel periodo risorgimentale, come nel caso del saggio Esuli in Piemonte nel Risorgimento. Riflessioni su di una fonte, in Rivista Storica Italiana, 2005, pp Costante e proficua la sua partecipazione a significativi convegni sulle tematiche suddette, come pure un attività didattica svolta dal 1974 presso l ateneo torinese, dapprima come contrattista, poi quale ricercatore confermato (dal 1981) ed infine come titolare di una cattedra di associato dal Prof. Pier Luigi Ballini La prof.ssa Ester De Fort, ricercatore confermato presso il Dipartimento di Storia dell'università di Torino dal 14 novembre 1981, professore associato dal 1 ottobre 2000 (confermato dal 1 ottobre 1983), settore scientifico disciplinare M-STO/04X presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'università degli Studi di Torino, ha svolto dagli anni su indicati una intensa attività didattica; è stata, fra l'altro, dal 1 ottobre 2002 al 30 settembre 2004, anche Presidente del Consiglio del Corso di studi in Storia della formazione e conservazione dei beni archivistici e librari; è attualmente membro del Collegio Docenti della Scuola di Dottorato in Studi storici dell'università di Torino. Le sue ricerche, che si segnalano per originalità, per ricchezza di fonti documentarie, archivistiche e statistiche indagate, e per capacità interpretativa, riguardano la storia della scuola italiana (in particolare la scuola elementare, la legislazione scolastica, il movimento magistrale comparato con le esperienze sindacali degli insegnanti in altri paesi del mondo occidentale ), la politica scolastica in relazione alla formazione del "carattere" e dell'identità nazionale, l'analfabetismo: Storia della scuola elementare in Italia. Dall Unità all età giolittiana, Feltrinelli, Milano, 1979; Scuola e analfabetismo nell Italia del Novecento, il Mulino, Bologna, 1995; La scuola elementare dall Unità alla caduta del fascismo, il Mulino, Bologna Negli ultimi anni, gli interessi di ricerca della candidata hanno riguardato anche il complesso fenomeno dell'emigrazione politica in Piemonte e sono stati sviluppati in relazioni in numerosi convegni e in alcuni importanti e originali saggi. Prof. Renata Ago La candidata presenta un curriculum molto regolare, tutto interno all Università di Torino. Per ragioni anagrafiche non ha conseguito il dottorato di ricerca. E membro di alcuni comitati scientifici. Ha lavorato su associazioni di mestiere e istituzioni assistenziali, ma i suoi interessi di ricerca si concentrano soprattutto sulla storia dell istruzione e della scuola tra l età liberale e il fascismo. Le monografie pubblicate su questo argomento appaiono molto ricche e rigorose sul piano documentario e molto avvedute nella critica delle fonti e nella consapevolezza metodologica, tutti aspetti che le rendono particolarmente rilevanti per spunti interpretativi originali e innovativi. 10

11 Prof. Claudio Natoli Professore associato dal 2000, dopo un interesse iniziale rivolto alle origini dell associazionismo operaio, con particolare riferimento al mondo subalpino delle corporazioni, ha indirizzato la sua attività di ricerca verso la storia delle istituzioni, l analisi delle strutture educative e la politica scolastica nell Italia postunitaria, con particolare riferimento alla scuola elementare. Accanto alla ricchezza delle fonti archivistiche e a stampa, queste ricerche si segnalano per l impostazione metodologica di ampio respiro, volta a superare un orizzonte meramente pedagogico e attenta all approfondimento del quadro nazionale ed europeo, delle realtà istituzionali, dei soggetti coinvolti e dei meccanismi di funzionamento del sistema educativo. I volumi dedicati alla scuola elementare in Italia dall Unità al fascismo (1979, 1996) e quello su scuola e analfabetismo nel 900 (1995) si segnalano per la sensibilità verso la storia della società, per l attenzione alle differenze sociali e territoriali, per il riuscito intreccio tra fonti statistiche e fonti qualitative e per l apertura alle suggestioni metodologiche della più qualificata storiografia francese e anglosassone. Emerge nel contempo una spiccata sensibilità verso la dimensione della lunga durata, con particolare attenzione alle questioni dei rapporti tra centro e periferia, dell identità nazionale, delle tensioni tra laicità e confessionalismo, nonché verso le continuità e fratture tra Italia liberale e fascismo. Da segnalare anche la più recente produzione saggistica relativa e ricerche tutt ora in corso sugli esuli italiani nel Risorgimento e la collaborazione a qualificate riviste italiane e straniere. Prof. Edoardo Bressan Ester De Fort, professore associato presso l Università degli Studi di Torino, si è occupata, nell arco di un trentennio di studi, soprattutto di storia della scuola e dei processi formativi. Grande attenzione è stata dedicata alla scuola primaria, come documenta già, fra le pubblicazioni presentate, la monografia del 1979 sulla Storia della scuola elementare in Italia. Dall Unità all età giolittiana, alla quale hanno fatto seguito, negli anni Novanta, quelle dedicate rispettivamente, nel 1995 e nel 1996, a Scuola e analfabetismo nell Italia del Novecento e a La scuola elementare dall unità alla caduta del fascismo, cogliendo il nesso costante fra gli orientamenti politici generali e l organizzazione del sistema formativo, nella sfida decisiva dell alfabetizzazione della nuova Italia. Si tratta di lavori di grande spessore e originalità, che hanno dato un apporto rilevante alla storia dell educazione e alla storia della società. Altri contributi di notevole interesse hanno riguardato aspetti più specifici o riferiti a contesti locali del problema, in modo particolare il ruolo dei maestri, gli sviluppi legislativi, l associazionismo di mestiere, il rapporto con l istruzione professionale e secondaria. Più di recente ulteriori studi si sono rivolti al ruolo dell Università, al tema dell emigrazione politica, anche in un significativo riferimento alla figura di Tommaseo, e a quello dell istruzione secondaria e superiore in rapporto ai percorsi della cittadinanza e alla coscienza nazionale, con aperture di grande interesse. La candidata ha sempre svolto un intensa attività didattica, istituzionale e di organizzazione della ricerca. CANDIDATA DIANELLA GAGLIANI Prof. Angelo Varni Il tratto distintivo di maggiore positività nell attività scientifica della candidata è rappresentato dalla costante, acuta attenzione al meditato confronto critico con l aggiornarsi del dibattito storiografico e metodologico realizzatosi nel corso degli ultimi anni relativamente ai temi cruciali, da lei privilegiati, della comprensione delle vicende connesse all imporsi del fascismo, al rifiuto della dittatura, agli effetti della guerra, fino alle dimensioni di genere connesse a simili eventi. A questo proposito si possono ricordare, tra l altro, le importanti riflessioni contenute nel saggio Combattere per Salò. Memorie, storiografia, storia d Italia, in Italia contemporanea (2001), pp , dove si cerca di elaborare le opportune distinzioni tra le diverse tipologie di adesioni alla RSI, ripercorrendo gli esiti delle testimonianze, della sempre più ricca memorialistica, delle ricostruzioni storiografiche alle prese con spesso improvvisate ipotesi revisionistiche. Certo, non è del tutto esente nello scritto la sensazione del permanere di un approccio a tesi in qualche modo precostituite, anche se la candidata ne cerca di esorcizzare la presenza. Ugualmente occorre segnalare nella stessa prospettiva di un ricco dibattito storiografico-metodologico il commosso ricordo dedicato alla figura di studiosa di Annamaria Buttafuoco (2001, pp.55-76), così come (più declinati sul versante del ruolo delle donne e del rapporto di genere) appaiono il saggio sulla femminilizzazione del mito dell esperienza della guerra (2004, pp ) e l altro Uomini e donne tra guerra e pace (2007, pp.37-55), così come l intervento nel volume del 2000 Donne guerra e politica, quello inserito in Vivere la guerra, 2007 e la curatela degli atti del convegno organizzato per l Istituto Cervi Guerra Resistenza Politica (Aliberti,, 2006). Una sorta, quindi, la sua, di riflessione continua su eventi, sentimenti, scelte ideologiche, che trova ulteriore consistenza nel proporsi di affrontare il drammatico significato del ruolo della violenza nella guerra e più in generale nella storia stessa dell umanità, arrivando a chiedersi se sia possibile conciliare la funzione stessa dello storico con la narrazione di realtà che paiono fuoriuscire dal senso dell umano (La guerra civile in Italia, in Le guerre del Novecento, 2007, pp ) e la parziale curatela con pure un autonomo saggio del volume La politica del terrore (L ancora del mediterraneo, 2008). Un altro dei problemi più complessi rilevabili nel periodo preso in considerazione, quello delle numerose censure e repressioni esercitate nei confronti delle diverse comunità alla ricerca di specifiche identità comunitarie, viene affrontato con profondità di analisi nel numero del 2001 di Storia e problemi contemporanei, pure curato dalla candidata. Toccata, invece, con minore ricchezza interpretativa e riferimenti documentari la tematica giovanile (Studenti per la democrazia, Clueb, 2005, pp.63-83) e quella universitaria del rientro dei docenti ebrei, curato dalla candidata per Clueb nel Una simile tensione interpretativa - testimoniata per altro dai tanti saggi che accompagnano quelli scelti per la valutazione concorsuale si è fermata sulla soglia della ricostruzione monografica, dove la valutazione del confronto teorico avrebbe meglio 11

12 potuto collegarsi ad una distesa e documentata narrazione degli eventi. Con l eccezione del volume del 1999, uscito da Bollati Boringhieri, Brigate nere, quasi compendio ed anticipazione dei tanti spunti problematici sopra considerati e certo evidente prova di una concreta capacità di ricostruzione storica, che avrebbe potuto allargare il suo panorama di interesse dai ristretti ambiti in cui è rimasto circoscritto nei lunghi anni di così intenso lavoro critico. Entrata all università di Bologna nel 1974 come assegnista, la candidata vi ha percorso tutto il suo cammino di ricercatrice e di docente, acquisendo il ruolo nel 1980 e vincendo nel 1999 una cattedra di seconda fascia in Storia contemporanea. L intenso lavoro organizzativo cui si è accennato l ha portata ad intensi e proficui contatti con una serie di prestigiose istituzioni scientifiche in Italia e all estero. Prof. Pier Luigi Ballini Ricercatore di Storia contemporanea, dal 1980, nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell'università degli Studi di Bologna, professore associato di Storia contemporanea nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell'università degli Studi di Bologna dal 1 novembre Dall'a.a all'a.a ha insegnato "Storia della II guerra mondiale e dei movimenti partigiani"; dal ad oggi Storia contemporanea (corso di laurea in Lettere), Esperienza di guerra nel XX secolo (corso di laurea in Storia) e dal , anche Storia delle esperienze di guerra in età contemporanea (laurea specialistica). Dal ha fatto parte di numerosi comitati scientifici, promosso ricerche e convegni dedicati al razzismo e all'antisemitismo, all'opposizione popolare negli anni del fascismo con interessanti analisi della documentazione disponibile, alle relazioni di genere, alle esperienze e alle culture delle donne, alla storia della Repubblica Sociale Italiana. Quest'ultimo tema specifico e quello dell'ultima fase del fascismo sono stati centrali nei suoi interessi di ricerca e di riflessione. Oltre ad alcuni saggi e alla curatela di quattro volumi (due dei quali con altri curatori), la candidata presenta una monografia basata su un vasta documentazione archivistica e sull'abbondante memorialistica sulle Brigate nere. Mussolini e la militarizzazione del Partito fascista repubblicano (Bollati Boringhieri, Torino, 1999) caratterizzata da una analisi delle varie componenti della Repubblica sociale squadristica, nazionalistica, dei rinnovatori, dei sindacalisti-socializzatori, intrecciate con la componente generazionale e sulla militarizzazione del PNF, sottolineando la significativa continuità fra il regime fascista e la RSI, la cui storia è reintegrata nella storia d'italia. Prof. Renata Ago La candidata presenta un curriculum molto regolare, tutto interno all Università di Bologna. Per ragioni anagrafiche non ha conseguito il dottorato di ricerca. E membro di diversi comitati scientifici e ha organizzato numerosi convegni. E stata visiting professor all Université libre de Bruxelles. Ha lavorato su movimento operaio e partito comunista, ma è andata via via specializzandosi negli studi sulla Resistenza da un lato e sul fascismo e le brigate nere dall altro. Il suo approccio appare particolarmente sensibile alla questione della differenza di genere, sia per quel che riguarda la partecipazione delle donne ai fenomeni politico-sociali analizzati, sia per quel che concerne aspetti e ruoli della maschilità nel contesto della guerra e della violenza. La sua produzione scientifica appare molto avveduta e consapevole sul piano della ricerca e della selezione delle fonti e particolarmente ricca di spunti originali e innovativi. Prof. Claudio Natoli Professore associato dal 2000, visiting professor all Université libree de Bruxelles (2007), ha dedicato in una prima fase numerosi e importanti saggi alla storia del movimento operaio e del mondo contadino in Italia nella prima metà del 900, alla soggettività dei ceti popolari urbani e rurali, ai rapporti instauratisi nel corso del tempo con le tradizioni socialista e comunista, alle forme di partecipazione alla Resistenza, con una particolare attenzione ai ceti mezzadrili e alla realtà dell Emilia Romagna. In seguito queste tematiche si sono allargate all ambito delle culture popolari sotto il fascismo, in un ottica di più lungo periodo e attenta alle forme di opposizione e di alterità che non rientravano nell ambito a lungo privilegiato dell antifascismo politico. A partire dagli anni 90, al centro della ricerca si collocano la seconda guerra mondiale e il fascismo in guerra, con un forte intreccio tra storia sociale e storia politica, investendo il carattere totale del conflitto, l approfondimento dei soggetti coinvolti (dai percorsi dei giovani alla storia delle donne) e i caratteri specifici della conduzione della guerra da parte dei regimi fascisti in rapporto al modello di Stato e di società che essi impersonavano. All interno di questo percorso particolare rilievo assumono il volume sulle Brigate nere (1999), che, assieme ai saggi collegati, approfondisce sulla base di una ricca documentazione originale le dinamiche interne al regime di Salò e il ruolo di primo piano di Mussolini, nonché le ricerche collegate alle stragi nazifasciste, alle guerra e alla Resistenza nella prospettiva delle donne, approdate all organizzazione di importanti ricerche di storia orale, all organizzazione di convegni e alla curatela dei relativi atti (2000, 2006, 2009). Considerato nel suo insieme, si tratta di un percorso di ricerca continuativo e originale sul piano metodologico, con una spiccata apertura al confronto con la storiografia internazionale. Prof. Edoardo Bressan Dianella Gagliani, professore associato presso l Università degli Studi di Bologna, si è soprattutto occupata di problemi riconducibili alla storia del fascismo, della seconda guerra mondiale, della Resistenza e della Repubblica sociale italiana. Fra le pubblicazioni presentate si evidenzia in modo particolare la monografia del 1999, Brigate nere. Mussolini e la militarizzazione del Partito fascista repubblicano, che rappresenta una convincente e documentata analisi del fascismo di Salò, delle sue diverse componenti e delle logiche che portano alla scelta della militarizzazione del partito. Vanno quindi segnalati i diversi volumi o numeri monografici in tutto o in parte curati, quali Donne guerra politica. Esperienze e memorie della Resistenza, Censure e discriminazioni, Il difficile rientro. Il ritorno dei docenti ebrei nell università del dopoguerra, Guerra Resistenza Politica: Storie di donne, La politica del terrore. Stragi e violenze naziste e fasciste in Emilia Romagna, nonché una serie di ulteriori approfondimenti dedicati al tema della 12

13 guerra e in particolare della guerra civile, dei suoi esiti violenti, della sua percezione individuale e di genere, aprendo un interessante e nuova prospettiva agli studi che riguardano la transizione tra fascismo e dopoguerra. La candidata ha svolto un intensa attività didattica, istituzionale e di organizzazione della ricerca. CANDIDATA ADA CARLA GIGLI Prof. Angelo Varni La candidata ha portato la sua iniziale attenzione di ricercatrice soprattutto alle strutture organizzative dei movimenti sociali della realtà italiana tra 800 e 900. In particolare dedicandosi, attraverso un minuzioso scavo documentario, alle vicende dell associazionismo di tutela professionale di una categoria cruciale per la storia del lavoro nel nostro paese, quale quella dei tipografi (I tre anelli. Mutualità,resistenza, cooperazione dei tipografi milanesi ( ), Angeli, 1983). Un approfondimento che le ha consentito di allargare lo studio al mondo dell editoria, con alcune importanti e originali ricostruzioni di quanto prodotto da nomi storici del settore, come Corbaccio o Salani (Le edizioni Corbaccio: storia di libri e di libertà, Angeli, 2000; Le edizioni Salani.Catalogo storico, Sep, 2008), offrendo in tal modo un utile spaccato dei percorsi di acculturazione della società italiana, così come venivano alimentati dall industria libraria. Anche l associazionismo femminile veniva esaminato con uguale ricerca di puntuali riscontri documentari, per giungere poi ad una più vasta riconsiderazione del ruolo assegnato alle donne nell Italia tra 800 e 900, ripercorsa dalla prospettiva del mutarsi della moda e delle pratiche ad essa connesse, vero e proprio specchio dei costumi dominanti (Dalla crinolina alla minigonna. La donna, l abito, la società dal XVIII al XX secolo, Bologna, 1995). Una monografia, quest ultima, di lucida sintesi, ricca di richiami al rapporto tra vicenda particolare presa in considerazione e sviluppo collettivo del paese. I temi della comunicazione e dei mutamenti via via intervenuti hanno trovato interessanti considerazioni in alcuni saggi, il cui pregio maggiore resta la scrupolosa cura al rigore delle fonti. Ne è esempio probante quello del 2002 dedicato a Mario Appelius. Il microfono del Duce. Lo stesso scrupolo che ha guidato la candidata nella compilazione dei saggi, compresi in volumi da lei stessa curati, sul proporsi storico di alcune categorie professionali (avvocati e notai) che le hanno consentito di misurarsi con le problematiche della formazione dei ceti dirigenti nazionali. Professore a contratto di storia della moda presso l Università statale di Milano, è professore associato, presso lo stesso Ateneo, dal Prof. Pier Luigi Ballini Professore a contratto dall'a.a all'a.a presso l'università degli Studi di Milano (Facoltà di Lettere e Filosofia), professore associato di Storia contemporanea dall'a.a presso la Facoltà di Scienze Politiche della stessa Università, dirige, insieme a Franco Della Peruta, la Collana "Studi e ricerche di storia dell'editoria" presso l'editore Franco Angeli; è inoltre direttrice dell' "Istituto lombardo di storia contemporanea". Le sue ricerche sono caratterizzate da un interesse costante per la storia dell'editoria e del giornalismo, della categoria dei tipografi, per la storia della moda e del costume, temi che sono stati trattati, fra l'altro, in Seminari, giornate di studio, convegni, saggi e volumi. Un importante contributo alla storia dei tipografi è il volume I tre anelli. Mutualità, resistenza, cooperazione dei tipografi milanesi ( ), Franco Angeli, Milano 1983, che si distingue per la ricchezza di dati presentati e commentati, relativi al lungo periodo dall'unità al "regime fascista", sui caratteri dell'industria tipografica, sulle condizioni di vita e di lavoro, sull'organizzazione e sulle lotte di questa avanguardia del movimento operaio, interessante anche per l'interscambio che la caratterizza fra dirigenza sindacale e dirigenza politica. Altri originali e notevoli contributi, fra quelli presentati, sono i volumi dedicati agli editori di Varese (Stampatori ed editori a Varese dall'unità al fascismo, Edizioni Lativa, Varese 2001) e a Le edizioni Corbaccio: storia di libri e di libertà, Franco Angeli, Milano Prof. Renata Ago Laureata a Milano, la candidata è stata a lungo docente presso la scuola media e poi titolare di contratti di insegnamento presso l Università di Milano dove attualmente è professore associato. E membro di alcuni comitati scientifici e ha organizzato vari cicli di incontri e una mostra. Si è occupata prevalentemente di storia dell editoria e del giornalismo, pubblicando alcune ricerche su case editrici lombarde. Si è anche occupata di storia delle donne e in particolare di storia dell abbigliamento femminile e della moda. Gli aspetti di originalità e innovazione riguardano in genere più i temi trattati che l approccio storiografico. Prof. Claudio Natoli Professore associato dal 2002, ha svolto ricerche nel campo dalla storia del movimento operaio e della moda, e poi in quelle della storia dell editoria e delle professioni. Il volume sulla storia dei tipografi milanesi (1983), si segnala per una puntuale ricostruzione dell attività e della storia interna all organizzazione sindacale, delle vertenze e dei contratti di lavoro, senza trascurare l evoluzione dell industria e gli orientamenti delle controparti imprenditoriali. Il volume sulla moda (1995) segue l evoluzione dei modelli di abbigliamento della donna dall Ancien régime, alla società borghese dell 800, sino alla rivoluzione dei costumi verificatasi con la grande guerra e al processo dell emancipazione femminile del secondo dopoguerra. Entrambi i volumi arricchiscono il campo delle conoscenze e sono ben costruiti, anche se lo spettro alquanto settoriale delle fonti rischia talvolta di lasciare in ombra le problematiche e i contesti più generali. Tra i numerosi contributi dedicati alla storia dell editoria e del giornalismo si segnala per l interesse del caso studiato e per l attenta ricostruzione il volume dedicato alle edizioni Corbaccio (2000). Prof. Edoardo Bressan Ada Carla Gigli, professore associato presso l Università degli Studi di Milano, nel corso di una lunga attività di ricerca, si è occupata di diversi temi di storia sociale e di storia della cultura e dell editoria. Fra le pubblicazioni presentate, la 13

14 monografia del 1982 su I tre anelli. Mutualità, resistenza, cooperazione dei tipografi milanesi ( ) costituisce un esempio significativo di indagine su un esperienza di particolare interesse, mentre quella successiva legata alla storia della moda (Dalla crinolina alla minigonna. La donna, l abito e la società dal XVIII al XX secolo) presenta a sua volta un approccio innovativo a un tema poco esplorato e denso di implicazioni. Gli altri lavori presentati s indirizzano soprattutto verso la storia della cultura e dell editoria, fra i quali si segnalano il catalogo, introdotto e commentato, delle edizioni Corbaccio (Le edizioni Corbaccio: storia di libri e di libertà), la cura del volume Stampatori ed editori a Varese dall unità al fascismo e il recente Le edizioni Salani. Catalogo storico. Altri interventi hanno riguardato aspetti diversi dell industria editoriale, singole figure come Cesare Cantù, contesti locali, ma di grande rilevo come quello cremonese. Emerge qui un documentato profilo di storia dell editoria legato all evoluzione complessiva della società italiana e ai suoi mutamenti fra XIX e XX secolo. La candidata ha svolto un ampia attività didattica e di organizzazione istituzionale della ricerca. CANDIDATO BRUNELLO MANTELLI Prof. Angelo Varni L attenzione di ricercatore del candidato si è rivolta prevalentemente alle vicende del mondo tedesco con particolare riguardo al periodo dell imporsi del regime nazista e al rapporto di quest ultimo con il fascismo. Interessante per ricchezza documentaria la monografia dedicata all emigrazione italiana nella Germania hitleriana ( Camerati al lavoro. L arruolamento di lavoratori italiani per il Terzo Reich nel periodo dell Asse , La Nuova Italia 1992), dove viene trattato un argomento poco considerato dalla storiografia e pure ricco di implicazioni interpretative ai fini della migliore comprensione del rapporto tra i due regimi dittatoriali. Di minore impegno d analisi appaiono le monografie sulla storia tedesca dal Mille ad oggi, che offre un ampia e corretta sintesi conoscitiva troppo temporalmente estesa per favorire gli opportuni approfondimenti scientifici; così come la rapida ricostruzione del fascismo offerta al pubblico tedesco, pubblicata presso Wagenbach, Berlino Ricercatore dal 1995, è associato presso l Ateneo di Torino dal Prof. Pier Luigi Ballini Ricercatore di Storia contemporanea dal 1995 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell Università degli Studi di Torino, associato dal 2002 presso la stessa Facoltà, ha privilegiato nei suoi studi e nelle sue ricerche i fascismi europei, la storia della Germania e quella dei conflitti in età contemporanea. Frutto di approfondite ricerche in Archivi italiani e tedeschi è l importante ricostruzione del trasferimento di italiani prima da alcune province del Nord-Est, poi dall intero paese nel Terzo Reich, l analisi del reclutamento gestito dallo Stato, prima e durante la guerra fino alle trattative per il rimpatrio dei lavoratori nel Il volume Camerati del lavoro. I lavoratori italiano nel Terzo Reich nel periodo dell Asse , La Nuova Italia, Scandicci 1992, illustra anche vicende poco conosciute della politica fascista, dei rapporti con il Terzo Reich e della partecipazione italiana alla II guerra mondiale. Interessanti sono pure i saggi dedicati ad alcune tematiche relative al secondo conflitto mondiale, alla politica economica tedesca fra il 1930 e il 1939, alle deportazioni, ai campi di sterminio, ai rapporti economici fra Italia e Francia dal 1940 al Fra le altre monografie presentate Kurze Geschichte des italienischen Faschismus, Wagenbach, Berlin 1998 pubblicato nel 1994 a Milano da Fenice 2000 e la panoramica su mille anni di storia tedesca Da Ottone di Sassonia ad Angela Merkel, UTET, Torino Si segnala inoltre la direzione e la cura, con altri docenti, del Dizionario dei fascismi, Bompiani, Milano 2005 (seconda edizione rivista e aggiornata) nel quale è anche autore di numerosi lemmi. A due diversi periodi della storia di Alessandria sono invece dedicati i saggi su Colera e consenso. Autorità, borghesia, popolo nelle epidemie del e del ad Alessandria e dintorni, in R. Botta, F. Castelli, B. Mantelli (a cura di), La cultura delle classi subalterne fra tradizione innovazione, dell Orso, Alessandria 1988 (con C. Manganelli), pp , e Antifascisti, partigiani, ebrei. I deportati alessandrini nei campi di sterminio nazisti , Angeli, Milano1991, pp (con C. Manganelli). Prof. Renata Ago Il candidato presenta un curriculum interessante, tutto interno all Università di Torino, ma con un lungo passaggio nella scuola. E stato visiting professor in diverse università tedesche ed è attualmente coordinatore di un progetto di ricerca. E membro di vari comitati scientifici. Si è occupato di fascismi europei e in particolare di lavoratori italiani in Germania tra il 1938 e il 1943 e di deportati piemontesi nei campi di sterminio. I suoi lavori sono molto riccamente documentati e tuttavia l originalità appare più legata al tema studiato o alla selezione delle fonti che all approccio e all impostazione metodologica. Prof. Claudio Natoli Professore associato dal 2002, visiting professor e Gastwissenschaftler in svariate Università ( , , ) e presso istituti scientifici nella Germania federale (2006), ha svolto ricerche sui lavoratori italiani emigrati negli anni del regime nazista, a cui ha dedicato un innovativa monografia fondata su un vasto spoglio di fonti archivistiche italiane e tedesche (1992). Successivamente i suoi interessi si sono spostati sulla storia della Germania, del fascismo italiano e dei fascismi. Al primo tema ha dedicato un agile volume d insieme che spazia dall età medievale ai giorni nostri (2006). Riguardo al secondo, è stato nella direzione e tra i curatori e autori dell opera Dizionario dei fascismi (2005), frutto di una qualificata sinergia internazionale, e di una breve storia del fascismo in Italia uscita anche in lingua tedesca (1998); ha pubblicato anche saggi sul confronto tra gli storici italiani sul cosiddetto revisionismo, sulla politica razzista del fascismo italiano e sui crimini del Regio esercito nei Balcani durante la seconda guerra 14

15 mondiale, usciti in riviste o in volumi collettanei in lingua tedesca, nonché un originale contributo sui rapporti economici tra l Italia fascista e la Francia di Vichy pubblicata in un volume collettaneo in lingua francese. Un terzo filone di ricerca è stato rappresentato dalla storia della deportazione e dei campi di sterminio, con particolare riferimento all Italia. In questo ambito ha organizzato convegni e partecipato a gruppi ricerca anche internazionali, con approfondimenti sulla realtà locale di Alessandria e con la curatela, con altro autore, di un volume collettaneo ricco di apporti qualificati, su storia e memoria dei campi nazisti (2003). Prof. Edoardo Bressan Brunello Mantelli, professore associato presso l Università degli Studi di Torino, si è occupato, all interno di un lungo percorso di studi, di diversi temi di storia politica e sociale, con particolare attenzione al nodo rappresentato dalla seconda guerra mondiale, dalle relazioni fra Italia e Germania e dal mondo tedesco in quanto tale. Fra le pubblicazioni presentate, va innanzi tutto segnalata l importante monografia del 1992 Camerati del lavoro. L arruolamento di lavoratori italiani per il Terzo Reich nel periodo dell Asse , che ha aperto, sulla base di un ampia ricerca basata su fonti italiane e tedesche, nuove prospettive per un tema che è stato in seguito variamente ripreso da diversi studiosi. Un altro campo di studi largamente indagato è stato quello dell universo concentrazionario nazionalsocialista, con diversi contributi e nel 2003 la cura del volume, insieme a Giovanna D Amico, I campi di sterminio nazisti. Storia, memoria, storiografia, in cui compare altresì una ricostruzione d insieme. Con Cesare Manganelli ha pubblicato, nel 1991, il lavoro su Antifascisti, partigiani, ebrei. I deportati alessandrini nei campi di sterminio nazisti Ad aspetti metodologici e storiografici è dedicato il volume di atti, curato con Roberto Botta e Franco Castelli, su La cultura delle classi subalterne fra tradizione e innovazione. Ad aspetti specifici della politica italiana e tedesca fra gli anni Trenta e la guerra sono dedicati diversi contributi e il Dizionario dei fascismi. Personaggi, partiti, culture e istituzioni in Europa dalla Grande guerra a oggi, nella seconda edizione italiana rivista e aggiornata del 2005, diretta e curata con Pierre Milza, Serge Berstein e Nicola Tranfaglia, al cui interno è autore di numerose voci. Altri studi riguardano direttamente la storia tedesca, come la Kurze Geschichte des italianischen Faschismus, apparsa anche in edizione tedesca nel 1998, e la vasta sintesi che costituisce l oggetto della monografia del 2006 Da Ottone di Sassonia ad Angela Merkel. Società, istituzioni, poteri nello spazio germanofono dall anno Mille a oggi. Il candidato ha svolto un ampia attività didattica e di organizzazione e comunicazione della ricerca. CANDIDATA MICHELA MINESSO Prof. Angelo Varni Si deve alla candidata un attenzione meditata e frutto di ben documentate ricerche in archivi non sempre abitualmente praticati dalla storiografia italiana, soprattutto sul tema della storia della professione degli ingegneri e degli aspetti in qualche modo derivanti, della connessione tra crescita della società ed innovazione tecnica. Si tratta di studi che aggiungono elementi di conoscenza non irrilevanti alle comunque già note scansioni temporali e fattuali attinenti alle vicende generali del paese. Di volta in volta si toccano così gli aspetti individuali e associativi di una presenza di ruoli professionali che nello svolgimento delle proprie competenze offrirono un supporto al ceto politico via via insediato alla guida del paese, ricevendone in cambio un riconoscimento di partecipazione alle elite a vario titolo dirigenti. Non c è dubbio che lo sforzo di acquisizione delle fonti, unito alla stessa dimensione metodologica da perseguire, rappresenti come detto il pregio maggiore dei suoi contributi rivolti ad un settore di analisi non certo abitualmente praticato negli anni 90. Così, già nel 1992, usciva un primo volume rivolto allo studio della Scuola degli ingegneri di Padova, che, sia pure con qualche incompiutezza interpretativa, poneva le basi delle problematiche affrontate più ampiamente nei saggi successivi. Ecco, allora, intanto, il trasferimento sul piano nazionale delle tematiche discusse in relazione al territorio veneto, con le significative ricerche uscite da Cambrigde University Press nel 1995 (che ricalcava quanto pubblicato l anno seguente nello specifico volume della Storia d Italia Einaudi, dedicato ai Professionisti; e poi in due saggi sui tecnici nella pubblica amministrazione, frutto di due interventi a convegni dedicati alla storia della p.a. del 1997 e 1998, pubblicati rispettivamente nel 99 e nel 2000 (Gli ingegneri del Genio civile e la riforma Baccarini, Rosenberg & Sellier, pp ; Gli studi di ingegneria, s.e., pp ). Con due successive curatele (Per una storia dei processi innovativi in Italia tra Otto e Novecento, BFS Edizioni, 1996 e Gli Ingegneri in Italia tra Otto e Novecento, Angeli, 1999, in collaborazione con A.Giuntini) la candidata si proponeva di allargare la riflessione sulle tematiche di suo più immediato interesse, attraverso un confronto con altri studiosi coinvolti nelle medesime analisi economico-sociali. Un ottica che andava poi accentrandosi sulla realtà milanese, fino alla ricostruzione minuziosa, frutto di vaste indagini documentarie, della figure di un tipico esponente di quell élite tecnico-politico individuata dalla candidata quale esemplare di un intero mondo di relazioni tra scienza, industria, sviluppo economico, consolidamento delle realtà politiche via via al vertice del paese. Ci si riferisce, cioè, a Giuseppe Belluzzo, biografato fino al 1925 e riletto attraverso i suoi scritti raccolti in appendice al volumetto del 2000: un lavoro importante nelle intenzioni, ma che avrebbe richiesto maggiori approfondimenti nel senso di una valutazione più compiuta del significato politico-ideologico del suo passaggio dal liberalismo al fascismo. E forse dovuto a questo costante riferirsi alle istituzioni che si misurarono con le figure professionali studiate, se poi la candidata si è rivolta alla ricostruzione degli interventi di tutela sociale esercitati dallo Stato italiano, in particolare alle politiche di assistenza minorile, cui ha dedicato alcuni interessanti saggi, prima di curare un volume sull OMNI dalla nascita alla scomparsa (Il Mulino, 2007), dove direttamente affronta una lunga sintesi dell istituzione, cogliendone i 15

16 tratti problematici tra sostanziale incapacità del fascismo di intervenire in profondità su comportamenti rimasti frammentati e staticità del successivo regime repubblicano incapace di scegliere con decisione se fosse meglio la via pubblica dell assistenza o quella privata. Un buon contributo documentato con serietà e che merita ulteriori sviluppi problematici proprio in merito al rapporto tra assistenza all infanzia e decisioni dei diversi gruppi dirigenti succedutisi alla guida del paese. Ricercatore dal 1996 presso l ateneo statale di Milano, la candidata è divenuta associata nel 2001, testimoniando una continuità di impegno didattico e di coinvolgimento nell organizzazione culturale sicuramente di buon livello. Prof. Pier Luigi Ballini Ricercatore di Storia contemporanea del 1 aprile 1996 nella Facoltà di Scienze Politiche dell Università degli Studi di Milano, professore associato nella stessa Facoltà dal ha tenuto, da allora, gli insegnamenti che le sono stati affidati, nel corso degli anni, dal Consiglio di Facoltà svolgendo contemporaneamente una continua, importante attività di ricerca. Quella sull élite tecnica attiva nel Veneto Tecnica e modernizzazione nel Veneto. La Scuola dell'università di Padova e la professione dell'ingegnere ( ), LINT, Trieste 1992 è di particolare interesse e importanza, dato che è relativa al lungo periodo dall inizio dell 800 alla I guerra mondiale, al tema della modernizzazione delle strutture economico-produttive, alla storia delle istituzioni formative; è svolta, con originalità, in Archivi delle Università e delle associazioni professionali prima non indagati e ha inaugurato un filone di ricerca sulle tematiche della cultura tecnica e delle applicazioni nelle trasformazioni del paese, nei decenni successivi all Unità, che la candidata stessa ha ripreso e approfondito in saggi su alcuni protagonisti delle classi dirigenti e in particolare nella monografia dedicata a Giuseppe Belluzzo, interessante anche per quanto riguarda la storia politica: si veda Al crocevia delle élites Giuseppe Belluzzo tra politica, economia e istituzioni. I (Milano 2000) nel quadro delle vicende del paese all inizio del Novecento e poi della crisi dello Stato liberale. Il rilievo e l originalità delle ricerche svolte dalla candidata caratterizzano anche quelle dedicate al passaggio dallo Stato liberale allo Stato fascista, in particolare sui prefetti e sul Welfare. A quest ultimo tema ha dedicato saggi e un importante volume che si distingue anche per nuove metodologie d indagine utilizzate nel quale è ricostruita la storia dell Onmi e delle politiche sociali per l infanzia nell'età contemporanea (Introduzione e L ONMI nella storia dell Italia contemporanea ( ), in Ead., a cura di, Stato e infanzia nell Italia contemporanea. Origine, sviluppo e fine dell Onmi , il Mulino, Bologna 2007, pp.9-227). Prof. Renata Ago Laureata all Università di Padova, la candidata ha conseguito dottorato di ricerca all Università di Venezia. Entrata come borsista all Università di Milano ha proseguito lì la sua carriera diventando prima ricercatrice e poi associata. Ha organizzato diversi convegni e ha coordinato un progetto di ricerca. Ha lavorato sulla storia delle professioni, in particolare di quelle tecnico-scientifiche (gli ingegneri) e sul rapporto tra queste e le elite in età liberale. Più di recente si è occupata di welfare e in particolare di assistenza all infanzia. I suoi lavori appaiono sempre molto solidi sul piano documentario, metodologicamente rigorosi e ricchi di spunti interpretativi originali e innovativi. Prof. Claudio Natoli Professore associato dal 2001, ha posto al centro delle proprie ricerche la storia delle istituzioni formative, delle elite tecniche e delle loro associazioni professionali, come componenti delle classi dirigenti e dei ceti produttivi nazionali, con particolare riferimento agli ingegneri nell Italia liberale. A questo tema ha dedicato una monografia in riferimento all università di Padova (1992) e svariati saggi, tra cui si segnalano quello apparso in un volume collettaneo della London University Press (1995) e poi negli Annali della Storia d Italia Einaudi (1996), e quello sul Genio civile (1999). Successivamente l attività di ricerca si è allargata al rapporto tra tecnocrati, elite industriali e politica tra età liberale e fascismo, approdando a un antologia di scritti e a un profilo biografico di Giuseppe Belluzzo (2000). Nella fase più recente l attenzione si è spostata sui problemi del Welfare e sulla loro declinazione in Italia, approdando a un volume sull Omni (2007) che ricostruisce il profilo istituzionale dell Ente dai primi passi in età giolittiana sino agli anni della Repubblica, passando attraverso il fascismo, e che, insieme agli approfondimenti di altri autori, costituisce un contributo significativo sull argomento. Prof. Edoardo Bressan Michela Minesso, professore associato presso l Università degli Studi di Milano, ha pubblicato numerosi studi che abbracciano diversi ambiti della storia sociale, in particolare il ruolo delle elite fra Otto e Novecento, il mondo delle professioni in rapporto allo sviluppo della tecnica, le forme della protezione sociale con particolare riferimento al tema dell infanzia. Fra le pubblicazioni presentate si segnala in primo luogo la monografia del 1992 su Tecnici e modernizzazione nel Veneto. La Scuola dell Università di Padova e la professione dell ingegnere ( ), che rappresenta un esempio documentato e originale di ricerca. A essa hanno fatto seguito i volumi da lei curati negli anni Novanta: Per una storia dei processi innovativi in Italia tra Otto e Novecento e, con Andrea Giuntini, Gli Ingegneri in Italia tra Otto e Novecento, a cui si aggiungono ulteriori contributi su singoli aspetti e figure, anche nei loro aspetti politici e istituzionali. Di rilievo è altresì il lavoro dedicato nel 2000 a Giuseppe Belluzzo, Al crocevia delle élites. Giuseppe Belluzzo tra politica economia istituzioni, I, Gli studi più recenti sullo sviluppo dell assistenza sociale hanno portato, oltre ad alcune riflessioni d insieme, a una puntuale ricostruzione delle vicende dell Onmi con il volume curato nel 2007 su Stato e infanzia nell Italia contemporanea. Origini, sviluppo e fine dell Onmi , al cui interno si trova l ampio saggio a carattere monografico su L ONMI nella storia dell Italia contemporanea ( ) che, oltre a ricostruire in modo largamente inedito le vicende dell ente, ne mette in luce diverse fasi in rapporto alle politiche sociali del fascismo e dell Italia repubblicana. La candidata ha svolto un intensa attività didattica e di organizzazione della ricerca. 16

17 CANDIDATA DANIELA PREDA Prof. Angelo Varni La candidata presenta una cospicua produzione scientifica prevalentemente relativa alle vicende ruotanti attorno al decennio decisivo per la costruzione dell unità europea tra secondo dopoguerra ed anni 60. Sempre accurata la ricerca documentaria e la tensione interpretativa orientata a cogliere la positività del processo di superamento delle divisioni nazionali. In particolare risulta di grande interesse l ampio lavoro dedicato al pensiero e al ruolo politico propri di Alcide De Gasperi, seguito con ricco utilizzo di fonti in tutto il percorso formativo della sua personalità di cattolico operante in una regione di confine, e perciò stesso portato ad un superamento delle conflittualità nazionalistiche, in una visione dove si intrecciavano universalismo di tradizione cattolica e difesa delle autonomie locali. Ne emerge un De Gasperi demiurgo dell unificazione continentale, in quanto sostenitore di un idea federale che la battuta d arresto della CED, coincidente con la sua scomparsa, avrebbe gravemente ostacolato (Alcide De Gasperi. Dall europeismo al federalismo, Il Mulino, 2004). Proprio alla ricostruzione delle vicende che accompagnarono il progetto della CED la candidata dedica altre precedenti ricerche, anch esse sostenute da un attento apparato documentario e da una ben precisa ipotesi ideale che, forse, finisce per orientare in modo un po troppo unilaterale la considerazione degli avvenimenti (Storia di una speranza, Jaca Book, 1994 e Sulla soglia dell Unione. La vicenda della Comunità Economica Europea ( ), s.e.,1994). Si tratta, comunque, di imponenti lavori documentari in grado di offrire un accurato materiale utile ad ulteriori approfondimenti critici. Con ammirevole continuità la candidata ha completato l analisi di quel periodo di avvio del processo di unificazione europea, anche attraverso saggi e curatele di volumi, ancora ricchi di supporti documentari, come quello relativo al rapporto tra ambienti economici liguri ed unificazione continentale o l altro riguardante i lavori del comitato Spaak, spiegato nella sua funzione di apertura di un ipotesi di vero e proprio legame politico-istituzionale, attraverso un minuziosa introduzione della candidata. Interessante è pure la presentazione dei diversi movimenti apparsi nei vari paesi europei a sostegno dell unificazione continentale, compresa nel volume collettaneo I movimenti per l unità europea (Il Mulino, 2000). Né è mancata l attenzione al farsi dell idea federale, ripercorsi in un ampio lavoro a più voci, sempre curato dalla candidata, (Storia e percorsi del federalismo. L eredità di Carlo Cattaneo, Il Mulino 2005, 2 tomi), che intende ritrovare le radici di quel mondo ideale al cui interno si muove l intera produzione scientifica della candidata. Ricercatrice dal 1999 e associata dal 2002 presso l Ateneo di Genova, la candidata vi ha svolto la propria attività didattica, partecipando nel contempo a numerose istituzioni culturali europee, dove ha potuto sviluppare nel sue specifiche competenze nel settore di studi prima tratteggiato. Prof. Pier Luigi Ballini Ricercatore di Storia contemporanea presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'università degli Studi di Genova dal 1 novembre 1999, professore associato di Storia contemporanea dal 1 novembre 2002 presso la stessa Facoltà, titolare di una cattedra Europea Jean Monnet di "Storia e politica dell'integrazione europea" dal 1995 al 2002, rinnovata nel 2007, è stata incaricata dal sino ad oggi dell'insegnamento di "Storia e politica dell'integrazione europea"; dall'a.a ad oggi ha avuto pure l'affidamento del corso di "Storia delle relazioni internazionali"; dall'a.a ha avuto l'incarico del corso di Storia contemporanea; ha avuto pure importanti incarichi in Comitati scientifici e svolto significative relazioni in Convegni nazionali e internazionali. Le sue ricerche confluite in quattro monografie (Storia di una speranza. La battaglia per la CED e per la Federazione europea, Jaca Book, Milano 1990; Sulla soglia dell'unione. La vicenda della Comunità politica europea ( ), Jaca Book, Milano 1994; Alcide De Gasperi federalista europeo, il Mulino, Bologna 2004; Lodovico Benvenuti e l'europa unita, Centro Editoriale Cremasco, Crema 2006), in curatele di volumi e in saggi, relativi anche agli economisti italiani di fronte alla "costruzione europea" nei primi dieci anni del Mercato Comune Europeo si distinguono per il rilievo delle fonti archiviste indagate, per un'approfondita conoscenza della storiografia italiana e straniera sulla tematica dell'integrazione europea e per l'originalità dei contributi sulla CED, sulla Comunità Politica Europea, su Alcide De Gasperi, su Lodovico Benvenuti e l'europa unita, caratterizzati da una notevole capacità di interpretazione. Il volume su De Gasperi (2004) in particolare, che ripercorre le principali tappe dell'europeismo dello statista, si segnala per la vasta e accurata ricerca archivistica e documentaria, per l originale e approfondita ricostruzione della sua formazione culturale, della sua attività prima alla Dieta di Innsbruck poi al Parlamento di Vienna e, successivamente, dal 1921 al 1926, nella Camera dei deputati, durante "l'esilio in patria" e soprattutto nel secondo dopoguerra, come Presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, per il decisivo contributo al processo di integrazione europea. Prof. Renata Ago Laureata all Università di Pavia, la candidata ha conseguito il dottorato in quello stesso Ateneo. Entrata come titolare di contratto di insegnamento all Università di Genova ha proseguito lì la sua carriera diventando prima ricercatrice e poi associata. E membro di diversi comitati scientifici. I suoi interessi di ricerca si sono concentrati fin dall inizio sulla storia del federalismo europeo e della politica estera italiana, sempre in connessione con il problema del federalismo. I suoi lavori appaiono riccamente documentati, ma l approccio non risulta né particolarmente consapevole sul piano della critica delle fonti, né innovativo e originale. Prof. Claudio Natoli Professore associato dal 2002, ha focalizzato le sue ricerche sul periodo delle origini delle istituzioni comunitarie in Europa. A questo tema ha dedicato due successive monografie, delle quali la prima ha approfondito la complessa 17

18 elaborazione del progetto costitutivo della CED (1990), e la seconda la prima progettazione della costituenda comunità politica, il processo di elaborazione dello Statuto e il fallimento dell intera operazione nel 1954, a seguito della mancata ratifica del trattato della CED (1994). Utilizzando un vasto materiale archivistico, i due volumi forniscono un analisi estremamente dettagliata delle trattative intergovernative, dell attività delle commissioni, delle sottocommissioni e dei relativi gruppi di lavoro, intrecciando la storia diplomatica tradizionale con l elaborazione dei movimenti federalisti. Ai due volumi ha fatto seguito una ponderosa monografia dedicata all impegno europeista di Alcide De Gasperi (2004), la quale, pur con qualche venatura apologetica e con qualche limite di decontestualizzazione, mette in luce il nesso tra la prima formazione politica di De Gasperi nel quadro della realtà multinazionale dell Impero asburgico e il ruolo protagonistico da lui svolto nel processo della prima formazione delle istituzioni comunitarie in una prospettiva di ampio respiro strategico, nonché la sua capacità di coniugare l universalismo cattolico con le acquisizioni del più moderno pensiero federalista e di stabilire un rapporto di collaborazione e di fiducia con i suoi esponenti più rappresentativi. Da segnalare sono anche alcuni saggi preparatori e di approfondimento relativi alle medesime tematiche, nonché la curatela, insieme con altri autori, degli atti di un importante convegno internazionale su storia e pensiero del federalismo tra 800 e 900. Prof. Edoardo Bressan Daniela Preda, professore associato presso l Università degli Studi di Genova, ha svolto un attività scientifica di notevole respiro e aperta alla dimensione internazionale, che riguarda soprattutto i temi dell integrazione europea e del federalismo. Fra le pubblicazioni presentate si segnalano in primo luogo le monografie del 1990 e del 1994 sulle decisive questioni della CED e della Comunità politica europea: Storia di una speranza. La battaglia per la CED e la Federazione europea e quindi Sulla soglia dell Unione. La vicenda della Comunità politica europea ( ), che rappresentano una messa a punto storiografica di grande spessore, per arrivare all ampia biografia di De Gasperi del 2004, in cui l opera dello statista trentino è colta in una prospettiva europea e messa a confronto con le istanze di un federalismo profondamente sentito e continuamente ripreso. Diversi e rilevanti sono stati i volumi curati su questi aspetti e sulla storia complessiva del federalismo: I movimenti per l unità europea , con Ariane Landuyt; L europeismo in Liguria. Dal Risorgimento all avvio dell Europa comunitaria, con Guido Levi; Per una nuova governance europea, con Antonio Majocchi; Storia e percorsi del federalismo. L eredità di Carlo Cattaneo, con Cinzia Rognoni Vercelli; Da Genova all Europa. La vocazione europea negli ambienti economici della Liguria nel secondo dopoguerra. Altri studi hanno dal canto loro portato l attenzione su ulteriori aspetti di questi processi storici, qui ricostruiti e ripensati in tutte le loro implicazioni. La candidata ha svolto un ampia attività didattica e di organizzazione della ricerca. CANDIDATA CARLOTTA SORBA Prof. Angelo Varni Partendo da studi analitici sul rapporto tra società e dislocazioni urbane (interessanti i saggi sui temi dell edilizia urbana tra le due guerre), la candidata ha affrontato in seguito le specifiche poblematiche dell amministrazione municipale e delle sue modalità di intervento nella realtà comunitaria, arrivando all accurata ricostruzione monografica dell esperienza parmigiana tra 800 e 900. I suoi interessi di ricerca hanno, poi, privilegiato il ruolo aggregativo e culturale del teatro nell Italia postrisorgimentale, cercando di definirne i contorni tanto come luoghi di presenza nelle diverse dimensioni urbane e sociali, quanto quali attivi fattori di crescita nazionale e di integrazione collettiva, non sempre riuscendo ad equilibrare e ad integrare tali differenti elementi. Ecco, allora, la sintesi del lavoro monografico Teatri. L Italia del melodramma nell età del risorgimento, Il Mulino, 2001; la curatela del volume collettaneo Scene di fine Ottocento, Carocci, 2004; e la breve ma interessante riflessione sul rapporto politica-espressività teatrale lungo il cammino risorgimentale (Battaglie all opera, in Gli italiani in guerra, UTET, 2008, pp Svolge attività didattica presso l università di Padova, dove è associata dal 2002, dopo essere divenuta ricercatore nel Prof. Pier Luigi Ballini Ricercatore di Storia contemporanea presso l Università degli Studi di Padova dal 1988, professore associato dal 1992 presso la stessa Università, ha dedicato la prima, interessante e ben strutturata monografia al caso del municipalismo democratico di Parma fra la fine degli anni Ottanta dell 800 e il 1914 studiando le elezioni amministrative, il profilo socio-grafico degli amministratori, l organizzazione del Comune e le politiche municipali con approfonditi riferimenti, fra l altro, al protezionismo municipale e alla figura di Giovanni Mariotti, Sindaco per un ventennio L eredità delle mura. Un caso di municipalismo democratico ( Parma ), il Mulino, Bologna 1983). Il tema delle classi dirigenti dell area padana, in particolare di alcuni governi locali, è stato successivamente ripreso, nel volume curato con S. Adorno, Municipalità e borghesie padane tra Ottocento e Novecento, Angeli, Milano Le politiche sociali fa le due guerre mondiali, in particolare la costituzione dell OIT e del BIT considerate un successo del riformismo post I Guerra è confluita nel saggio Organisation International du Travail e Bureau International du Travail, Rivista di storia contemporanea, n.2 (1986), pp , mentre le ricerche sul problema degli alloggi in Francia, sull edilizia popolare nella regione parigina e sulla realizzazione delle città-giardino sono stati affidate ai saggi Politica abitativa in Francia fra le due guerre, Rivista di storia contemporanea, n.3 (1983), pp , e Edilizia popolare nella regione parigina: il caso dell Office Public d habitations à bon marché du Departement de la Seine ( 18

19 ), Storia urbana, n. 26 (1984), pp L interesse prevalente delle ricerche della candidata è stata la storia sociale del teatro d opera nella prima metà dell Ottocento, affidato a numerosi saggi dedicati al teatro e alla costruzione della sfera pubblica nel Risorgimento e, in italiano e in inglese, al teatro e alla teatralità nella storia d Italia. Con l interessante e originale volume Teatri. L Italia del melodramma nell età del Risorgimento, il Mulino, Bologna 2001, ha richiamato criticamente la crucialità dei luoghi-teatro nelle comunità locali e presentato una interessante ricostruzione della mappa dei teatri ottocenteschi, un indagine sul melodramma come strumento di unificazione culturale, sul successo e sul declino delle strutture teatrali tenendo presenti, fra l altro, la programmazione di alcuni teatri, per alcuni anni, e la tematica della patria nei libretti verdiani. Prof. Renata Ago La candidata presenta un curriculum di formazione molto articolato con laurea all Università di Bologna, un biennio di ricerca a Parigi, dottorato di ricerca a Torino e borsa post-dottorato a Parma. E stata responsabile di un progetto di ricerca, è membro di alcuni comitati scientifici e ha organizzato diversi convegni. I suoi lavori hanno subìto un evoluzione dall interesse iniziale per le politiche sociali del primo dopoguerra e il municipalismo democratico alla storia culturale. In quest ultimo campo ha prestato attenzione sia alla storia del teatro sia a quella della teatralizzazione della politica. I suoi lavori si inseriscono a pieno titolo in quel filone di studi sulla costruzione culturale della nazione che sta riscuotendo grande successo in Italia e all estero e ne condividono meriti e limiti. Sono sempre riccamente documentati e metodologicamente assai consapevoli e avveduti. Prof. Claudio Natoli Professore associato dal 2002, ha studiato i rapporti tra istituzioni e società, i problemi urbani e le politiche comunali tra 800 e 900, dedicando un saggio alla politica delle abitazioni popolari in Italia e in Francia e pubblicando una monografia sulla amministrazione municipale di Parma tra il 1889 e il 1914 (1993). Si è qui in presenza di uno studio in profondità che affronta il tema del municipalismo democratico, dei suoi progetti e delle sue realizzazioni, in un ottica attenta alla mutevole conformazione delle elite, ma anche ai rapporti tra centro e periferia, con una spiccata sensibilità alle contemporanee esperienze europee. Successivamente il baricentro della ricerca si è spostato sulla storia culturale e delle rappresentazioni sociali, con particolare riferimento al teatro nella prima metà dell 800 come spazio di incontro e di sociabilità, come luogo simbolo dell incivilimento delle comunità ma anche come specchio delle gerarchie sociali, degli stili di vita e delle tensioni tra aristocrazia e ceti borghesi emergenti. Su di un altro versante si mette in luce il ruolo culturale unificante della musica lirica e la sua forza catalizzatrice dell immaginario patriottico al momento dell irrompere delle spinte risorgimentali. Queste tematiche sono affrontate nel volume Teatro (2001), che si inserisce in un innovativo e qualificato filone di studi a livello internazionale e che è corroborato dalla partecipazione a Convegni in Francia, Germania, Inghilterra e altri paesi e da ulteriori ricerche attualmente in corso. Un ulteriore saggio apparso su Journal of Modern Studies (2007) e l introduzione a un volume collettaneo sul teatro in Italia all inizio del 900 (2007) approfondiscono il tema dell operetta nel quadro delle diverse forme dei generi teatrali agli albori della società di massa. Prof. Edoardo Bressan Carlotta Sorba, professore associato presso l Università degli Studi di Padova, si è occupata di diversi temi di storia sociale, di storia politico-amministrativa, di storia della cultura. Fra le pubblicazioni presentate, si segnalano diversi studi relativi al periodo fra le due guerre sulla politica abitativa in Francia, sull edilizia popolare nella regione parigina, sull Organizzazione internazionale del lavoro. A sua volta è stata oggetto di diversi studi la questione del governo locale, vista nelle sue varie implicazioni, soprattutto con la monografia del 1993, L eredità delle mura. Un caso di municipalismo democratico (Parma ), e il volume curato nel 1991 con Salvatore Adorno su Municipalità e borghesie padane tra otto e novecento. Gli studi ulteriori, accanto a rassegne e discussioni storiografiche, sono indirizzati alla storia della cultura e in particolare alla storia sociale del teatro nell Italia dell Ottocento, con i risultati di grande interesse presentati nella monografia del 2003, Teatri. L Italia del melodramma nell età del Risorgimento, fondata su una vasta ricerca sulle varie realtà della penisola, nonché nel volume da lei curato nel 2004, Scene di fine Ottocento. L Italia fin de siècle a teatro. Altri interventi hanno riguardato aspetti più specifici, come ad esempio il rapporto con il pubblico e la formazione della coscienza nazionale, soprattutto nel contributo al volume degli Annali della Storia d Italia Einaudi dedicato a Il Risorgimento, con un saggio su Il 1848 e la melodrammatizzazione della politica. La candidata ha svolto un ampia attività didattica e di organizzazione della ricerca. CANDIDATO LUIGI TOMASSINI Prof. Angelo Varni Due le principali linee di ricerca cui si è dedicato, relative rispettivamente alle vicende e alle conseguenze della prima guerra mondiale, in particolare con il lavoro di grande impegno documentario Lavoro e guerra. La Mobilitazione industriale italiana , ESI 1997, che sviluppa un tema poco considerato nei suoi risvolti economico-organizzativi. Approfondite, pure, sotto l altro versante del suo principale impegno scientifico, le sue analisi sull associazionismo operaio e sindacale, con particolare riferimento alla Toscana, sempre sostenute da un attento richiamo ad un vasto panorama di fonti archivistiche, ben collegate ed opportunamente interpretate (Associazionismo operaio a Firenze fra 800 e 900, Olschki 1984 e Classe operaia e sindacato a Livorno fra grande guerra e fascismo, ESI 1990, pp ). 19

20 Da ultimo si è rivolto a studi di storia della fotografia che aprono la strada ad un diverso approccio metodologico non privo di spunti di interesse storiografico, per la capacità di inserire la prospettiva interpretativa dell immagine tra le chiavi di comprensione del farsi della storia sociale. Ricercatore dal 1986 e associato presso l Ateneo di Bologna dal Prof. Pier Luigi Ballini Ricercatore di Storia contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell Università degli Studi di Firenze, professore associato di Storia contemporanea dal 1998 presso la Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali, sede di Ravenna dell Università degli Studi di Bologna, ha orientato i suoi studi su tre principali tematiche: industria, lavoro e associazionismo operaio e organizzazione sindacale in Toscana nell Italia unita; società italiana e prima guerra mondiale; storia e fotografia. Inscrivibili nella prima, suddetta area tematica sono alcuni saggi su vari aspetti del mutualismo e dell associazionismo popolare in Italia fra XIX e XX secolo e gli interessanti volumi Associazionismo operaio a Firenze fra 800 e 900. La società di mutuo soccorso di Rifredi ( ), Olschki, Firenze 1984 riprendendo e approfondendo, in ambito locale, un tema caratterizzante la storiografia sul movimento operaio italiano e Lavoro e industria in Toscana fra Ottocento e Novecento, Irrsae Toscana, Firenze Altri interessanti contributi sono quelli dedicati al tema del lavoro durante la I guerra mondiale, in particolare alla mobilitazione industriale, nei quali sulla base di una accurata ricerca nei fondi archivistici delle Amministrazioni militari e dell Archivio Centrale dello Stato ha analizzato aspetti, prima non approfonditi, della gestione delle forniture militari, della ricerca scientifica e tecnologica in quel periodo e le conseguenze della guerra sul conflitto sociale e sulle relazioni industriali con saggi e volumi, fra i quali si segnalano Intervención del Estado y relaciones industriales en Italia durante la primera guerra mundiale ( ), «Sociología del Trabajo», 21 (primavera 1994), pp ; Approvisionnements, protestations et propagande en Italie pendant la première guerre mondiale, in «Guerres mondiales et conflits contemporaines», 183 (2-1996), pp ; Lavoro e guerra. La Mobilitazione industriale italiana , ESI, Napoli Una terza importante area tematica che emerge dalle ricerche del candidato è storia e fotografia, nella quale ha prodotto significativi risultati. Prof. Renata Ago Il candidato presenta un curriculum molto regolare in gran parte interno all Università di Firenze, tranne che nell ultima fase, quando diventa associato a Ravenna. E stato responsabile di vari progetti di ricerca ed è membro di alcuni comitati scientifici. I suoi interessi si rivolgono soprattutto al mondo del lavoro in relazione da un lato alla mobilitazione industriale nel corso della grande guerra dall altro all associazionismo operaio. Si è anche occupato di storia della fotografia. I suoi lavori sono tutti molto ricchi sul piano documentario e spesso originali per il tema trattato. Appaiono tuttavia più tradizionali sul piano della selezione delle fonti e dell approccio metodologico. Prof. Claudio Natoli Professore associato dal 1998, ha pubblicato numerosi contributi alla storia del movimento operaio e dell associazionismo popolare in Toscana, tra cui si segnalano i saggi sulle Camere del lavoro di Firenze (1979) e di Livorno (1980) la ricca monografia dedicata al mutualismo a Firenze (1984) e il volume antologico su lavoro e industria in Toscana (1998). Un secondo importante filone di ricerca è stato costituito dalla storia della grande guerra e dalle connesse radicali trasformazioni della società italiana, con particolare riferimento alla mobilitazione industriale e ai rapporti tra militari, industriali e operai. A questo tema ha dedicato un volume che spicca per la vastità delle fonti e per il solido taglio metodologico e interpretativo (1997), nonché numerosi saggi che sono apparsi anche in volumi collettanei e in riviste francesi, spagnole e britanniche. In una fase più recente i suoi interessi si sono allargati al rapporto tra storia, fotografia e società, con l organizzazione di Convegni, la pubblicazione di saggi e di volumi illustrati, tra cui va segnalato in modo particolare il volume dedicato alle immagini dell Ungheria sui fronti di guerra (2004). E da valutare molto positivamente anche l attività di promozione e la partecipazione a Convegni e a gruppi di ricerca internazionali. Prof. Edoardo Bressan Luigi Tomassini, professore associato presso l Università degli Studi di Bologna, si è occupato, in un lungo percorso di studi, di diversi e importanti ambiti di storia politica e sociale, dall associazionismo operaio al sindacato, dalla storia dell industria e del lavoro in Toscana alla mobilitazione industriale durante la grande guerra. Fra le pubblicazioni presentate, vanno innanzi tutto segnalate l importante monografia del 1984 dedicata all Associazionismo operaio a Firenze fra 800 e 900. La società di mutuo soccorso di Rifredi ( ) e l ampia ricostruzione su La grande guerra e il biennio rosso, apparsa nel volume del 1990 a cura di Ivan Tognarini e Angelo Varni su Le voci del lavoro. 90 anni di organizzazione e di lotta della Camera del Lavoro di Livorno. Del 1998 è quindi la monografia su Lavoro e industria in Toscana fra Ottocento e Novecento, mentre il tema del mutualismo e della solidarietà sociale è stato affrontato in una significativa rassegna storiografica. Una serie di interventi hanno preso in esame il tema delle conseguenze economiche e sociali della prima guerra mondiale, fra intervento dello Stato e mobilitazione industriale, organizzazione del fronte interno e ruolo della propaganda e delle istituzioni culturali. Di grande rilievo appare la monografia del 1997 su Lavoro e guerra. La mobilitazione industriale italiana , in cui questi aspetti sono ripresi e approfonditi con attenzione, aprendo nuove prospettive di ricerca. Altri lavori sono stati più di recente dedicati alla storia della cultura e in particolare della rappresentazione dell Italia ottocentesca nei cataloghi Alinari, nell ambito di una storia della fotografia vista in stretto rapporto con la storia sociale (L Italia nei cataloghi Alinari dell Ottocento. Gerarchie della rappresentazione del bel 20

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