Inclusione scolastica: la sfida della speciale normalità. Prof. Dario Ianes Università di Bolzano

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1 Inclusione scolastica: la sfida della speciale normalità Prof. Dario Ianes Università di Bolzano

2 IL DILEMMA DELLA DIFFERENZA Terzi, 2005 Il dilemma della differenza consiste nella scelta, apparentemente inevitabile, tra identificare le differenze dei bambini per organizzare risposte differenziate, con il rischio di etichettare e dividere, e accentuare l essere come gli altri e dare risposte comuni, con il rischio di non rendere disponibile ciò che è rilevante e necessario per i singoli bambini.

3 EDUCAZIONE CONTRO INTEGRAZIONE? Ianes, 2006 Non vorremmo trovarci in un dilemma: educazione contro integrazione, con l educazione che per essere davvero speciale (ed efficace) deve essere non integrata, perché l integrazione è confusione, dispersione, incapacità, perdita di tempo, addirittura danno. Non vorremmo essere costretti a scegliere.

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5 Il doppio valore della normalità Uguaglianza dei diritti, pari valore e dignità di ogni persona Valore strumentale del fare come gli altri, porta come effetti: appartenenza, riconoscimento, vicinanza, valorizzazione, aspettative positive, significati condivisi, identità sociale, autostima, coevoluzione negli apprendimenti, modelli, rituali strutturanti, sicurezza e resilienza.

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7 Bisogna resistere fino in fondo, fino al letto, dove stendersi a pensare a quelle stupidaggini che pure gli consentono di tener duro, a pensare a una finestra, a quattro pareti, a una camera con un letto, un fornello non osa aggiungere la culla -, a un uomo che se ne va al mattino sapendo che tornerà, a una donna che rimane e che sa di non essere sola, sa che non sarà mai sola, al sole che sorge e tramonta sempre negli stessi punti, a un barattolo di latta tenuto sotto il braccio come un tesoro, a un paio di stivali di feltro grigi, a un geranio che fiorisce, a cose tanto semplici che nessuno le conosce, o che magari qualcuno disprezza, arrivando persino a lagnarsene quando le possiede (Simenon, 1991)

8 due rischi della normalità cieca Non riconoscere o negare la specialità dei bisogni della persona in difficoltà Non riconoscere o negare la specialità tecnica necessaria degli interventi

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10 Il riconoscimento delle tre specialità Riconoscere la specialità dei bisogni educativi in particolari condizioni di human functioning (Special Educational Needs su base antropologica ICF/OMS) Riconoscere la specialità delle normali differenze individuali Riconoscere la necessaria ed efficace specialità di alcuni interventi (interventi psicoeducativi, didattica speciale, special education, ABA, TEACCH, didattica cognitiva e metacognitiva, cooperative learning, ecc.)

11 CONDIZIONI FISICHE (disturbo o malattia) FUNZIONI CORPOREE STRUTTURE CORPOREE ATTIVITÀ PERSONALI PARTECIPAZIONE SOCIALE FATTORI CONTESTUALI FATTORI AMBIENTALI FATTORI PERSONALI

12 Alcuni rischi della specialità cieca Tecnicismo, rigidità, violenza, delega, sopraffazione, allontanamento dalla normalità, impoverimento della normalità espropriata, strumentalizzazione politica, ecc.

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14 La dialogica/bilogica della speciale normalità Dia/bilogica (Morin): unità complessa tra due logiche-istanze complementari, concorrenti, antagoniste, che si nutrono una dell altra, si completano e si oppongono, coabitano e si modificano reciprocamente, ognuna sta nell altra La normalità che si arricchisce di principi attivi tecnici e così si modifica, modificando e umanizzando a sua volta la tecnica speciale.

15 La risorsa compagni di classe organizzati e preparati (gruppi di apprendimento cooperativo/tutoring) L individualizzazione degli obiettivi di apprendimento e dei materiali L adattamento degli ambienti e delle routine La didattica metacognitiva e l autoregolazione

16 La speciale normalità come presenza reciprocamente contaminante Per dirla alla Claudio Magris, come Utopia e Disincanto, che si correggono e sorreggono a vicenda, ma procedono insieme.

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