LA NUOVA STAGIONE DEL PARCO NAZIONALE DEL CILENTO VALLO DI DIANO E ALBURNI

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2 Gennaio 2014 Premesse In occasione del rinnovo dei vertici del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, le aspettative e prospettive del territorio cilentano attengono ad una VISIONE delle problematiche emergenti sul territorio protetto riguardanti spopolamento, desertificazione e dissesto idrogeologico, pertanto l'azione dell'ente Parco deve necessariamente integrare tutela della natura e presidio ambientale che richiedono un'azione di stimolo e adeguamenti normativi nelle aree protette a garanzia dei servizi di base riguardanti: -istruzione in tutti i comuni del Parco -accessibilità e mobilità sostenibile; -servizi di base. Valutato il "FALLIMENTO" degli ultimi anni di azione dell'ente Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni per il quale si chiede un totale AZZERAMENTO, avendo determinato la sfiducia dei cittadini se non l'indifferenza verso questa importante istituzione, è da riscrivere una NUOVA STAGIONE indicata secondo il gruppo di lavoro nei seguenti punti: 1. IMMEDIATA Redazione del Regolamento del Parco (art.11 Legge394/91) ad ormai quattro anni dall'approvazione del Piano del Parco, in attuazione della legge quadro sulle aree protette; 2. Sviluppo dell'economia e delle infrastrutture "verdi"; 3. Sviluppo del turismo sostenibile, dell'ospitalità e della integrazione delle zone interne e costiere del Parco; 4. Sviluppo dell'agricoltura biologica integrata ai settori dell'economia sostenibile del territorio BIO-DISTRETTO del Cilento; 5. Innovazione e ricerca applicata nei servizi ecosistemici e biodiversità; 6. Eliminazione definitiva di inquinamento faunistico determinato dall'introduzione di specie non autoctone (cinghiali) da parte del mondo venatorio; 7. Valorizzazione del recupero e riqualificazione attraverso sistemi tradizionali integrati alle tecnologie delle energie rinnovabili e materiali ecologici; 8. Piano strategico del "Dialetto cilentano" e della "Cilentanità" per un "brand" innovativo del territorio; 9. Che la nuova "governance" del Parco sia scelta tra figure QUALIFICATE, AUTOREVOLI e COMPETENTI che non abbiano INTERESSI locali ma una CONOSCENZA profonda dell'intero territorio del Parco e delle responsabilità

3 INTERNAZIONALI affidate dall'unesco al territorio protette (World Heritage, Riserva di Biosfera,GeoParco, Dieta Mediterranea); 10. Che come indicato dal Ministero la Comunità del Parco sappia designare i propri rappresentanti tra persone dotate di adeguato "CURRICULUM" non necessariamente appartenenti alle istituzioni locali, dando così l'esempio della necessaria richiesta di COMPETRENZE. Il CILENTO patria della "Cultura Occidentale" e della Dieta Mediterranea che fondano le loro radici nella cultura "ELEATICA", deve riprendere il cammino ed esaltare con FIEREZZA e ORGOGLIO di APPARTENENZA rivendicando al Ministro dell'ambiente: - L'investimento sulle risorse umane e culturali (Creatività e innovazione verde-green Economy) - L'Autonomia gestionale ed operativa (gestione del Piano del Parco e del "REGOLAMENTO" (da redigere) nei temi rilevanti delle attività e problematiche prioritarie del territorio) ; - La sperimentazione della Fiscalità di Vantaggio e la nuova eco-finanza per le IMPRESE VERDI; - La valorizzazione del PATRIMONIO naturale dei servizi ecosistemici e dell'immenso bacino di BIODIVERSITA'; - Il riconoscimento Nazionale del CENTRO PER LA BIODIVERSITÀ DEL MEDITERRANEO all'interno della Strategia Nazionale della Biodiversità. Non c'è più tempo da perdere, ne tempo per studi ed approfondimenti, ne tempo per l'ascolto del territorio, che nell'ultima versione della gestione del Parco è durato troppi anni senza mai passare dal dire al fare ma "ascoltanto" e rinviando ogni decisione per non prenderla mai. Per questo FARE CILENTO propone 10 immediati progetti per 1000 occupati nella green economy, in un determinato tempo,indicando anche le fonti di finanziamento, quale verifica e valutazione delle capacità e competenze di chi dovrà operare per la nuova stagione del Parco.

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