Modelli di illuminazione
|
|
- Rebecca Giuliani
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Modelli di illuminazione Dove si discutono modelli per l interazione della luce con le superfici. Introduzione Modello di Phong Modello di Cook-Torrance Tipi di luci Modelli globali
2 Grafica al Calcolatore Modelli di illuminazione - 1 Introduzione Iniziamo lo studio del calcolo, realistico o meno, dell intensità di colore di un punto di un oggetto in funzione di 1. proprietà materiali dell oggetto 2. posizione della camera virtuale 3. posizione della fonte luminosa Un modello di riflessione è un modello matematico che descrive l interazione tra luce ed oggetti. In questo capitolo ci occuperemo di un modello di riflessione locale, ovvero che non tiene conto delle riflessioni multiple della luce sulle superfici Nei modelli locali l intensità di colore di un punto non dipende quindi dall intensità di colore dei punti vicini Questo non è realistico, ma è molto veloce Esistono anche algoritmi globali (ray-tracing, radiosity) che sono più complessi e più realistici.
3 Grafica al Calcolatore Modelli di illuminazione - 2 La parte centrale di un modello di illuminazione locale è calcolare coma le luce viene riflessa da una superficie. Per metterla im modo generale, assumiamo che un raggio luminoso incida sulla superficie dalla direzione indicata dal vettore L e vogliamo calcolare l intensità della luce nella direzione del vettore V. Quest ultima dipende da L, V, dalla lunghezza d onda della liuce e dalle caratteristiche della superficie, inclusa la sua normale M e le proprietà del materiale. Tutto questo si riassume in una funzione, chiamata Bidirectional Reflected Intensity Distribution Function o BRIDF che si calcola come il rapporto tra l intensità della luce che lascia la superficie lungo V e l intensità della luce che incide sulla superficie lungo L e BRIDF(L, V, λ) = Iλ,out I λ,in Nella notazione abbiamo soppresso la dipendenza dalle caratteristiche della superficie, che rimane nascosta dentro la BRIDF. Per non appesentire la notazione ometteremo l apice in per la luce incidente.
4 Grafica al Calcolatore Modelli di illuminazione - 3 Modello di Phong Iniziamo con il vedere il modello locale di riflessione più utilizzato nella grafica al calcolatore, ovvero il modello (di riflessione) di Phong Da non confondersi con il metodo di shading di Phong che abbiamo già discusso Sebbene abbia circa 25 anni ed esistano oramai vari modelli alternativi più o meno realistici, continua ad essere il più diffuso È semplice e sufficientemente realistico in molte applicazioni La luce viene considerata puntuale, ovvero è generata da un punto ed emette un raggio luminoso in ogni direzione La luce viene considerata composta da tre componenti cromatiche R,G,B. Per il principio di sovrapposizione degli effetti, calcoliamo l illuminazione indipendentemente per ogni sorgente e per ogni componente cromatica e poi sommiamo. Il modello di Phong prevede tre componenti separate per le sorgenti di luce: luce speculare I s (ovvero che verrà riflessa specularmente dalle superfici), luce diffusa I d (ovvero che verrà diffusa dalle superfici, e luce ambientale I a (che interagisce con la componente ambientale della superficie). Vedremo nel seguito cosa vuol dire.
5 Grafica al Calcolatore Modelli di illuminazione - 4 Il fatto che una sorgente si luce non emetta luce e basta, ma luce di tre tipi diversi (speculare, diffusa e ambientale) pur non avendo un significato fisico, serve a rendere il modello più flessibile (posso simulare efetti globali con un modello locale). Il modello di Phong fornisce una equazione per determinare l intensità I out in un dato punto P in funzione della illuminazione I s, I d, I a, di L, V, della normale in P, M e delle proprietà intrinseche del materiale che compone l oggetto L intensità I out in un dato punto viene calcolata come somma di quattro componenti: luce ambientale, luce diffusa e luce riflessa e luce emessa: I out = I out a + I out d + I out s + I out e Nota: semplifichiamo la notazione, tenendo sempre presente che gli stessi calcoli vanno effettuati per ogni sorgente luminosa e per ogni componente cromatica (RGB).
6 Grafica al Calcolatore Modelli di illuminazione - 5 Luce ambientale I modelli locali non simulano la riflessione multipla della luce Questo significa che se un punto di un oggetto non è colpito direttamente dalla luce (è in ombra), allora risulterà per forza di cose completamente nero Il modello di Phong introducono allora a mano un termine di luce riflessa che prende il nome di luce ambientale, caratterizzata con una intensità I a ; Alla superficie viene quindi assegnato un coefficente di riflessione ambientale k a compreso tra 0 ed 1. Il contributo all intensità finale del punto da parte della luce ambientale sarà dato da I out a = I a k a Avere una componente ambientale della luce separata dalle altre consente, per esempio, di assegnarle un colore diverso. Questo serve a rendere più realistico l effetto della mutua illuminazione tra le superfici: in una stanza con le pareti rosse, la luce ambientale è rossa. Inoltre la luce ambientale è associata ad ogni sorgente e non è un termine globale unico, perché così quando una luce viene spenta (o accesa) l illuminazione ambientale diminuisce (o aumenta)
7 Grafica al Calcolatore Modelli di illuminazione - 6 Componente diffusa Il secondo contributo a I è la cosiddetta componente diffusa o riflessione lambertiana Non dipende dalla direzione di vista V, ma solo da M e L: una superficie lambertiana appare egualmente luminosa da qualunque direzione la si guardi. Simula il comportamento di alcuni materiali (per esempio il gesso, o il coccio) i quali riflettono la luce che ricevono in maniera uniforme in tutte le direzioni L intensità di questa luce riflessa dipende solo dall angolo tra la direzione della luce vista da P, ovvero L, e la normale in P, che indichiamo con M e supponiamo di norma unitaria. L θ M V
8 Grafica al Calcolatore Modelli di illuminazione - 7 Il modello lambertiano prevede un contributo all intensità del punto pari a I out d = I d k d cos θ = I d k d M L dove I d è l intensità della componente diffusa della luce incidente, a k d è il coefficente di riflessione diffusa del materiale che compone l oggetto e θ è l angolo tra L e M Tale angolo si presuppone compreso nell intervallo [0, π], altrimenti si pone l intensità della componente diffusa pari a zero Dunque il punto, per avere una componente diffusa, deve essere illuminato dalla sorgente luminosa a La luce diffusa di cui parliamo qui non corrisponde alla usuale accezione di luce diffusa, ovvero luce proveviente da riflessioni multiple (quella semmai è la luce ambientale). La componente diffusa della sorgente luminosa è la luce che è passibile di diffusione, separata da quella che è passibile di riflessione (cosa che fisicamente non ha senso).
9 Grafica al Calcolatore Modelli di illuminazione - 8 Componente speculare La componente diffuse dipende dalla riflessione isotropica della luce in tutte le direzioni da parte del corpo La luce però può anche essere riflessa da un corpo specularmente, ovvero seguendo le leggi della riflessione dell ottica geometrica In tal caso la luce viene riflessa in una direzione R che è ottenuta specchiando L rispetto a M L M V R L osservatore vede la luce riflessa solo se V R = 1. In realtà nessun corpo riflette in maniera esattamente speculare Phong introduce il seguente modello empirico (non ha un significato fisico) per la componente speculare I out s = I s k s (R V) n dove I s è la componente speculare della luce incidente, k s è il coefficente di riflessione speculare ed n l esponente di riflessione speculare del materiale.
10 Grafica al Calcolatore Modelli di illuminazione - 9 Per n che tende ad infinito si ha una riflessione speculare perfetta. Si può dimostrare che per calcolare R vale la seguente formula: R = 2M(M L) L Esiste una formulazione cha fa uso del halfway vector H, il vettore che biseca l angolo formato da L e V. Il termine di riflessione speculare diventa: I out s = I s k s (M H) n questo offre vantaggi quando la luce e l osservatore sono distanti, poiché H è costante per tutti i punti dell oggetto (mentre R non lo è ). si osservi che l angolo tra M ed H non è lo stesso che c è tra R e V; lo stesso esponente non produce gli stessi effetti. comunque anche questo è un buon modello empirico che produce superfici speculari visivamente credibili.
11 Grafica al Calcolatore Modelli di illuminazione - 10 Sommiamo il tutto Sommando quanto visto fino ad ora, il modello di Phong fornisce la seguente espressione per l intensità di colore di un un punto P I out = I a k a + I d k d M L + I s k s (R V) n Se si stanno considerando i colori, allora sia le intensità della luce che i coefficenti del materiale vanno definiti per ogni componente (r,g,b) I r,out = I r ak r a + I r dk r dm L + I r s k r s(r V) n I g,out = I g ak g a + I g d kg d M L + Ig s k g s(r V) n I b,out = I b ak b a + I b dk b dm L + I b sk b s(r V) n Il colore della superficie si determina fissando i coefficienti di luce ambientale (ka, r ka, g ka) b e di diffusione (kd r, kg d, kb d ) (di solito sono uguali). La superficie apparirà del colore specificato dalla terna di coefficienti quando illuminata da luce bianca. Le riflessioni speculari (highlights) invece sono di solito del colore della luce, non della superficie, quindi i coefficienti (k r s, k g s, k b s) sono sempre (1,1,1), indipendentemente dal colore della superficie.
12 Grafica al Calcolatore Modelli di illuminazione - 11 La figura sotto mostra il risultato ottenuto assegnando colori diversi alle componenti ambientale, diffusa e speculare di un oggetto. Può succedere che una o più componenti cromatiche eccedano il loro limite massimo (256 o 1 a seconda della rappresentazione). Questo accade specialmente quando si sommano i contributi di diverse sorgenti luminose. In tal caso si possono adottare varie strategie; la più semplice è quella di effettuare un clamping, ovvero se un I out supera il valore massimo lo si pone pari a questo. Oppure si possono rinormalizzare i valori di I out al valore più alto ottenuto nell immagine
13 Grafica al Calcolatore Modelli di illuminazione - 12 (1) Ambientale (2) Speculare (3) Diffusione (4) Totale
14 Grafica al Calcolatore Modelli di illuminazione - 13 I a = 0 (5) k d = 0.3 (6) k d = 0.6 (7) k d = 0.9 I a = 0.1 (8) k d = 0.3 (9) k d = 0.6 (10) k d = 0.9 I a = 0.3 (11) k d = 0.3 (12) k d = 0.6 (13) k d = 0.9
15 Grafica al Calcolatore Modelli di illuminazione - 14 n = 1 (14) k s = 0.1 (15) k s = 0.25 (16) k s = 0.5 n = 20 (17) k s = 0.1 (18) k s = 0.25 (19) k s = 0.5 n = 200 (20) k s = 0.1 (21) k s = 0.25 (22) k s = 0.5
16 Grafica al Calcolatore Modelli di illuminazione - 15 Attenuazione della luce Per ottenere risultati più realistici, in genere si introduce un coefficente f att di attenuazione della luce che moltiplica la luce incidente I s, I d, I a, per tener conto che l intensità della luce emessa da un punto decresce con la distanza: Emissione ( f att = min 1 c 1 + c 2 P l P + c 3 P l P 2, 1 ) Si può associare ad un oggetto una intensità di emissione Ie out all intensità calcolata con la formula di Phong da aggiungere L effetto di tale termine è che l oggetto emette un proprio colore oltre alla luce riflessa dalla sorgente luminosa Da notare che siccome stiamo lavorando con un modello locale, la luce emessa in questo modo da un oggetto influenza l apparenza solo di quell oggetto e non l apparenza degli oggetti vicini (ovviamente poco realistico)
17 Grafica al Calcolatore Modelli di illuminazione - 16 Modello di Cook-Torrance (cenni) Il modello di Cook-Torrance è più sofisticato di quello di Phong, ed è basato sul modello microfacets della superficie, che descrive la superficie come formata da piccole faccie disposte in modo variabile. Il modello di Cook-Torrance differisce da quello di Phong nella componente speculare. I out s = I s k s N L N V F GD dove D(L, V) misura la frazione di microfaccette orientate in modo da dare riflessione speculare da L a V, G(L, V) misura la diminuzione di luce rilfessa a causa dell occlusione da parte di altre microfaccette, F (L, V, λ) è il coefficiente di Fresnel che fornisce la frazione di luce incidente che viene riflessa.
18 Grafica al Calcolatore Modelli di illuminazione - 17 Tipi di luci Fino ad ora abbiamo trattato essenzialmente solo due tipi di luci, la luce ambientale ed una sorgente puntuale.sebbene siano i tipi di luci più usate, per raggiungere certi effetti è comodo introdurre almeno tre altri dipi di luce Spotlight: si tratta di una luce che simula il funzionamento di un faretto direzionale. Anziché emettere raggi di luce di ugual intensità in tutte le direzioni, una spotlight emette con maggiore intensità lunga una direzione specifica e l intensità dei raggi decade man mano che ci si allontana da questa direzione. Bisogna specificare: a) la direzione S della spotlight, b) l angolo di apertura massimo oltre il quale l intensità è 0 (cutoff angle), una legge di decadimento angolare che controlla quanto velocemente l intensità decresce deviando dalla direzione dello spotlight. Se I è l intensità lungo la direzione S, l intensità lungo un altra direzione S, si prende pari a I(S S ) k dove k è un parametro che determina l andamento del decadimento. Distant light: si tratta di una sorgente posta all infinito i cui raggi arrivano sulla scena tutti paralleli (luce direzionale). Per specificarla quindi è sufficente una intensità ed una direzione (non una posizione). Viene usata per simulare sorgenti luminose tipo il sole; è quindi adatta per esterni. Hemispherical light: in questo caso i raggi luminosi arrivano da una semisfera e
19 Grafica al Calcolatore Modelli di illuminazione - 18 può essere utile per simulare la luce diffusa (al posto di una luce ambientale) in esterni. (23) Point light (24) Spot light (25) Distant light (26) Hemi light
20 Grafica al Calcolatore Modelli di illuminazione - 19 Modelli di riflessione globali Vediamo rapidamente quali sono le idee che stanno dietro ai modelli di riflessione globali. In questi modelli l illuminazione in un punto dipende anche dgli altri oggetti che compongono la scena, non solo dalla sorgente luminosa. ray tracing radiosity
21 Grafica al Calcolatore Modelli di illuminazione - 20 Ray-tracing Il ray-tracing (introdotto da Whitted, 1980), applica una tecnica ricorsiva e globale per calcolare l illuminazione in un punto della superficie. Si inizia come nel ray casting, tracciando il raggio ottico uscente da un pixel. Nel punto di intersezione del raggio con la superficie si applica il modello di riflessione preferito (es. Phong) per le sorgenti luminose visibili da quel punto. A partire dal punto di intersezione del raggio con la superficie, si tracciano due raggi: uno riflesso ed uno trasmesso (tenendo conto dell assorbimento). Si applica il processo ricorsivamente, finché un raggio incontra una sorgente luminosa oppure si perde all infinito. La diffusione è modellata dal (eventuale) termine di diffusione del modello di riflessione. Non si tiene conto però dell illuminazione diffusa che gli altri oggetti ricevono: in un modello corretto ogni diffusore (anche parziale) agisce come una sorgente luminosa. Ray-tracing funziona bene per superfici trasparenti e riflettenti.
22 Grafica al Calcolatore Modelli di illuminazione - 21 c Alan Watt
23 Grafica al Calcolatore Modelli di illuminazione - 22 Radiosity Radiosity è un algoritmo globale che è un pò il complementare di ray-tracing. è ideale per scene con supefici lambertiane (diffusori perfetti) Tutte le superfici della scena sono sudivise in frammenti chiamati patch Ogni patch è trattato come una sorgente luminosa. La illuminazione (radiosity) in un patch è data dalla luce emessa (se è una sorgente) e dalla luce che arriva da tutti gli altri patch della scena Anche questo è pesante computazionalmente: ciascun patch dipende da tutti gli altri che sono da esso visibili, e per questo bisogna risolvere il problema della rimozione delle superfici nascoste dal punto di vista di ciascun patch della scena.
24 Grafica al Calcolatore Modelli di illuminazione - 23 c Alan Watt
25 Grafica al Calcolatore Modelli di illuminazione - 24 (27) scan line with Phong (28) ray-traced (29) radiosity + ray-traced (30) RADIANCE c Alan Watt
Interazione luce - materia
Interazione luce - materia 1 Modelli di illuminazione Il modello di illuminazione descrive l interazione tra la luce e gli oggetti della scena Descrive i fattori che determinano il colore di un punto della
DettagliCorso di Grafica Computazionale
Corso di Grafica Computazionale Lighting Docente: Massimiliano Corsini Laurea Specialistica in Ing. Informatica Università degli Studi di Siena Interazione Luce-Materia 2 Interazione luce-materia Cosa
DettagliRendering ed illuminazione
Rendering ed illuminazione Dove si introduce un metodo per ottenere una immagine a partire da una descrizione degli oggetti tridimensionali e si presenta la legge fondamentale che governa l illuminazione.
DettagliPrincipi elementari di illuminazione
Luce Principi elementari di illuminazione L angolo con cui la luce colpisce gli oggetti presenti sulla scena, influenza l illuminazione delle superfici del modello 3D. Il max grado di luminosità di una
DettagliModelli di illuminazione
Modelli di illuminazione Dove si discutono modelli per l interazione della luce con le superfici. Introduzione Modello di Phong Modello di Cook-Torrance Tipi di luci Ray tracing Radiosity Grafica al Calcolatore
DettagliBLENDER LEZIONI DI LABORATORIO
BLENDER LEZIONI DI LABORATORIO Lezione 2 http://www.onlinetutorial.it/2019/creiamoun-bicchiere-con-blender.html Luci e ombre L illuminazione Nel rendering l illuminazione è fondamentale per dare realismo
DettagliRendering ed illuminazione
Rendering ed illuminazione Dove si introduce un metodo per ottenere una immagine a partire da una descrizione degli oggetti tridimensionali e si presenta la legge fondamentale che governa l illuminazione.
DettagliRendering Locale. Rendering locale. Rendering locale. Rendering globale. Rendering globale
Rendering Locale Costruzione di Interfacce Lezione 14 Rendering Locale e Globale cignoni@iei.pi.cnr.it http://vcg.iei.pi.cnr.it/~cignoni Il modello di rendering che abbiamo finora visto è detto locale
DettagliUNITÀ DIDATTICA 5 LA RETTA
UNITÀ DIDATTICA 5 LA RETTA 5.1 - La retta Equazione generica della retta Dalle considerazioni emerse nel precedente capitolo abbiamo compreso come una funzione possa essere rappresentata da un insieme
DettagliConvezione Conduzione Irraggiamento
Sommario Cenni alla Termomeccanica dei Continui 1 Cenni alla Termomeccanica dei Continui Dai sistemi discreti ai sistemi continui: equilibrio locale Deviazioni dalle condizioni di equilibrio locale Irreversibilità
DettagliVINCI FINE INSTRUMENTS MONTEROTONDO ROMA Tel mail web : https//
UnitÄ fotometriche: lumen, candele, lux. Con la comparsa nel mercato di lampade e lampadine a LED sono diventati comuni anche i termini di lumen, candele e lux. UnitÄ di misura fotometriche molto importanti
DettagliSensazione e percezione
Teoria del colore Analisi chimiche, fisiche e sensoriali dei prodotti alimentari i Percezione e mondo fisico Mondo fisico Fenomeni oggettivi Fenomeni misurabili Mondo della percezione Stimolazione sensoriale
DettagliESPERIENZA 6 La legge della riflessione
ESPERIENZA 6 La legge della riflessione 1. Argomenti Determinare la direzione del raggio riflesso sulla superficie di uno specchio piano a diversi angoli di incidenza. Confrontare gli angoli di incidenza
DettagliLezione 22 - Ottica geometrica
Lezione 22 - Ottica geometrica E possibile, in certe condizioni particolari, prescindere dal carattere ondulatorio della radiazione luminosa e descrivere la propagazione della luce usando linee rette e
DettagliTrasmissione di calore per radiazione
Trasmissione di calore per radiazione Sia la conduzione che la convezione, per poter avvenire, presuppongono l esistenza di un mezzo materiale. Esiste una terza modalità di trasmissione del calore: la
DettagliOTTICA ONDE INTERFERENZA DIFFRAZIONE RIFRAZIONE LENTI E OCCHIO
OTTICA ONDE INTERFERENZA DIFFRAZIONE RIFRAZIONE LENTI E OCCHIO 1 INTERFERENZA Massimi di luminosità Onda incidente L onda prodotta alla fenditura S0, che funge da sorgente, genera due onde alle fenditure
DettagliPirometro Ottico Fig. 8 - Pirometro ottico a filamento evanescente. Questo tipo di termometro sfrutta il colore per indicare la temperatura di un corpo. Infatti, ogni corpo emette radiazione elettromagnetica
DettagliAnno 5 Regole di derivazione
Anno 5 Regole di derivazione 1 Introduzione In questa lezione mostreremo quali sono le regole da seguire per effettuare la derivata di una generica funzione. Seguendo queste regole e conoscendo le derivate
DettagliCorso di Laurea in Astronomia. Laurea Triennale DISPENSE DI ESPERIMENTAZIONI DI FISICA 2
Corso di Laurea in Astronomia Laurea Triennale DISPENSE DI ESPERIMENTAZIONI DI FISICA A.A. 01-013 Indice 1 Introduzione 5 1.1 Indice di rifrazione.............................. 5 1. Riflessione e rifrazione............................
DettagliGrafica al calcolatore. Computer Graphics. 6 Modelli di illuminazione 18/11/12
Grafica al calcolatore Computer Graphics 6 Modelli di illuminazione 18/11/12 Grafica 2013 1 Ray casting e colore Tornando al problema della formazione dell'immagine, possiamo creare le immagini se sappiamo
DettagliIntroduzione ai fenomeni di polarizzazione. Lezioni d'autore di Claudio Cigognetti
Introduzione ai fenomeni di polarizzazione Lezioni d'autore di Claudio Cigognetti VIDEO POLARIZZAZIONE IN UN IPAD, RICAPITOLANDO Impiegando occhiali aventi lenti polaroid e un display a cristalli liquidi
Dettagli4.5 Polarizzazione Capitolo 4 Ottica
4.5 Polarizzazione Esercizio 98 Un reticolo con N fenditure orizzontali, larghe a e con passo p, è posto perpendicolarmente a superficie di un liquido con n =.0. Il reticolo è colpito normalmente alla
DettagliInformatica Grafica. Gianluigi Ciocca, Simone Bianco F1801Q120
Informatica Grafica Gianluigi Ciocca, Simone Bianco F1801Q120 Ray Tracing Lighting(10) Nel caso in cui l oggetto sia semi-trasparente bisogna considerare anche la luce che passa attraverso l oggetto Luce
DettagliOTTICA GEOMETRICA. Ovvero la retta perpendicolare alla superficie riflettente. Figura 1. Figura 2
OTTICA GEOMETRICA L ottica geometrica si occupa di tutta quella branca della fisica che ha a che fare con lenti, specchi, vetri e cose simili. Viene chiamata geometrica in quanto non interessa la natura
DettagliCAPITOLO 5. Stima della frequenza dei segnali dovuta al 40 K
CAPITOLO 5 Stima della frequenza dei segnali dovuta al 40 K 5.1 Simulazione dei segnali registrabili con i fotomoltiplicatori. Nei capitoli precedenti, dopo aver illustrato brevemente la motivazione per
DettagliE noto che la luce, o radiazione elettromagnetica, si propaga sottoforma di onde. Un onda è caratterizzata da due parametri legati fra loro: la
1 E noto che la luce, o radiazione elettromagnetica, si propaga sottoforma di onde. Un onda è caratterizzata da due parametri legati fra loro: la lunghezza d onda ( ), definita come la distanza fra due
DettagliCapitolo 1 Vettori applicati e geometria dello spazio
Capitolo 1 Vettori applicati e geometria dello spazio Marco Robutti Facoltà di ingegneria Università degli studi di Pavia Tutorato di geometria e algebra lineare Anno accademico 2014-2015 Definizione (Vettore
DettagliOTTICA GEOMETRICA. L ottica geometrica è valida quando la luce interagisce solo con oggetti di dimensioni molto maggiori della sua lunghezza d onda.
Un raggio di luce si propaga rettilineamente in un mezzo omogeneo ed isotropo con velocità: c v =, n > 1 n OTTICA GEOMETRICA L ottica geometrica è valida quando la luce interagisce solo con oggetti di
DettagliGrandezze fotometriche 1
Grandezze fotometriche 1 Le grandezze fotometriche sono definite partendo dalle grandezze radiometriche ma tenendo conto della curva di risposta dell occhio umano, che agisce come un fattore di peso. In
DettagliCenni di colorimetria Leggi di Grassman. Prof. Ing. Cesare Boffa
Cenni di colorimetria Leggi di Grassman 1 a Legge di Grassman In un colore l occhio umano distingue ed apprezza tre tipi di sensazione Tinta Saturazione Splendore 1 a Legge di Grassman Un colore, quindi,
DettagliACUSTICA. Studia il suono considerando le cause che lo hanno generato, il suo comportamento e la sua propagazione attraverso un mezzo materiale.
ACUSTICA Studia il suono considerando le cause che lo hanno generato, il suo comportamento e la sua propagazione attraverso un mezzo materiale. CAMPO LIBERO In assenza di qualsiasi ostacolo il suono si
DettagliDiffrazione di Raggi-X da Monocristalli A.A Marco Nardini Dipartimento di Scienze Biomolecolari e Biotecnologie Università di Milano
Diffrazione di Raggi-X da Monocristalli A.A. 2009-2010 Marco Nardini Dipartimento di Scienze Biomolecolari e Biotecnologie Università di Milano Raccolta Dati di Diffrazione: Diffrazione di Raggi X Raccolta
DettagliRIFLESSIONE. Riflessione - 1/17
RIFLESSIONE Sommario Leggi della riflessione... 2 Specchi piani... 3 Specchi sferici... 6 Lunghezza focale di specchi sferici... 9 Immagine generata da specchi sferici... 11 Ingrandimento generato da specchi
DettagliMassimi e minimi vincolati
Massimi e minimi vincolati Data una funzione G C 1 (D), dove D è un aperto di R 2, sappiamo bene dove andare a cercare gli eventuali punti di massimo e minimo relativi. Una condizione necessaria affinché
DettagliESTRAZIONE DI DATI 3D DA IMMAGINI DIGITALI. (Visione 3D)
ESTRAZIONE DI DATI 3D DA IMMAGINI DIGITALI () Calibrazione intrinseca Spesso risulta utile calibrare la sola componente intrinseca di un sistema di visione (matrice K), e non si dispone di oggetti di forma
DettagliLa riflessione: formazione delle immagini 2016
Vogliamo provare che l immagine prodotta da uno specchio piano, si trova alla stessa distanza della sorgente dallo specchio. Con riferimento alla figura, vogliamo provare che AC = CB. Per provare l affermazione,
DettagliL irraggiamento termico
L irraggiamento termico Trasmissione del Calore - 42 Il calore può essere fornito anche mediante energia elettromagnetica; ciò accade perché quando un fotone, associato ad una lunghezza d onda compresa
DettagliAncora sui criteri di divisibilità di Marco Bono
Ancora sui criteri di divisibilità di Talvolta può essere utile conoscere i divisori di un numero senza effettuare le divisioni, anche se la diffusione delle calcolatrici elettroniche, sotto varie forme,
DettagliLA SCOMPOSIZIONE DELLA LUCE SOLARE USANDO UN PRISMA DI VETRO SI PUÒ SCOMPORRE LA LUCE BIANCA SOLARE NEI VARI COLORI DELL IRIDE
I COLORI LA SCOMPOSIZIONE DELLA LUCE SOLARE USANDO UN PRISMA DI VETRO SI PUÒ SCOMPORRE LA LUCE BIANCA SOLARE NEI VARI COLORI DELL IRIDE LA RICOMPOSIZIONE DELLA LUCE SOLARE LA LUCE BIANCA SOLARE PU0 ESSERE
DettagliCON L EUROPA INVESTIAMO NEL VOSTRO FUTURO Fondi Strutturali Europei Programmazione FSE PON "Competenze per lo sviluppo" Bando 2373
CON L EUROPA INVESTIAMO NEL VOSTRO FUTURO Fondi Strutturali Europei Programmazione 2007-2013 FSE PON "Competenze per lo sviluppo" Bando 2373 26/02/2013 Piano integrato 2013 Codice progetto: C-2-FSE-2013-313
DettagliCineprese e luci. Cineprese. Informatica Grafica ][ Cineprese. Cineprese. Cineprese. Cineprese
Informatica Grafica ][ Marco Gribaudo marcog@di.unito.it e luci Come visto nel corso di I.G.1, esistono due tipi prinicipali di cineprese: Le cineprese libere possono muoversi in tutte le direzioni, mantenendo
Dettagliteoria delle ombre - generalità 12corso tecniche di rappresentazione dello spazio docente Arch. Emilio Di Gristina
12corso tecniche di rappresentazione dello spazio docente Arch. Emilio Di Gristina le sorgenti luminose 1 2 3 tipi di sorgenti luminose 1 - puntiforme omnidirezionale - i raggi si irradiano in tutte le
DettagliFisica II - CdL Chimica. La natura della luce Ottica geometrica Velocità della luce Dispersione Fibre ottiche
La natura della luce Ottica geometrica Velocità della luce Dispersione Fibre ottiche La natura della luce Teoria corpuscolare (Newton) Teoria ondulatoria: proposta già al tempo di Newton, ma scartata perchè
DettagliESPERIMENTO 6: OTTICA GEOMETRICA E DIFFRAZIONE
ESPERIMENTO 6: OTTICA GEOMETRICA E DIFFRAZIONE Scopo dell esperimento: studiare l ottica geometrica e i fenomeni di diffrazione MATERIALE A DISPOSIZIONE: 1 banco ottico 1 blocco di plexiglass 2 lenti con
DettagliGrandezze fotometriche
Capitolo 3 Grandezze fotometriche 3.1 Intensità luminosa E una grandezza vettoriale di simbolo I. Ha come unità di misura la candela(cd). La candela è l unità di misura fondamentale del sistema fotometrico.
DettagliGeometria Analitica Domande e Risposte
Geometria Analitica Domande e Risposte A. Il Piano Cartesiano. Qual è la formula della distanza tra due punti nel piano cartesiano? Per calcolare la formula della distanza tra due punti nel piano cartesiano
DettagliLezione 4. Problemi trattabili e soluzioni sempre più efficienti. Gianluca Rossi
Lezione 4 Problemi trattabili e soluzioni sempre più efficienti Gianluca Rossi Trattabile o intrattabile? Consideriamo ora il problema, ben noto a tutti gli studenti a partire dalla scuola media, di calcolare
DettagliSorgenti di luce Colori Riflettanza
Le Schede Didattiche di Profilocolore IL COLORE Sorgenti di luce Colori Riflettanza Rome, Italy 1/37 La luce: natura e caratteristiche La luce è una radiazione elettromagnetica esattamente come lo sono:
Dettaglila velocità degli uccelli è di circa (264:60= 4.4) m/s)
QUESTIONARIO 1. Si sa che certi uccelli, durante la migrazione, volano ad un altezza media di 260 metri. Un ornitologa osserva uno stormo di questi volatili, mentre si allontana da lei in linea retta,
DettagliCONCETTO DI ASINTOTO. Asintoto verticale Asintoto orizzontale Asintoto obliquo
CONCETTO DI ASINTOTO Asintoto e' una parola che deriva dal greco: a privativo che significa no e sympìptein che significa congiungere cioe' significa che non tocca, in pratica si tratta di una retta che
DettagliFacoltà di Architettura- Corso di Tecnica del Controllo Ambientale. Illuminotecnica
Le radiazioni elettromagnetiche come Onde radio Radiazioni infrarosse Raggi X Raggi gamma etc Grandezze caratteristiche Lunghezza d onda L onda passa 5 volte al secondo Frequenza Sono comprese nell intervallo
DettagliEquazioni lineari con due o più incognite
Equazioni lineari con due o più incognite Siano date le uguaglianze: k 0; x + y = 6; 3a + b c = 8. La prima ha un termine incognito rappresentato dal simbolo letterale k; la seconda ha due termini incogniti
DettagliOttica geometrica. Spettro elettromagnetico
Nome file d:\scuola\corsi\corso fisica\ottica\riflessione e rifrazione.doc Creato il 09/05/003 0.3 Dimensione file: 48640 byte Andrea Zucchini Elaborato il 8/05/003 alle ore.3, salvato il 8/05/03 0.3 stampato
DettagliOttica geometrica. Propagazione per raggi luminosi (pennello di luce molto sottile)
Ottica geometrica Propagazione per raggi luminosi (pennello di luce molto sottile) All interno di un mezzo omogeneo la propagazione e rettilinea: i raggi luminosi sono pertanto rappresentati da tratti
DettagliLezione 5 MOTO CIRCOLARE UNIFORME
Corsi di Laurea in Scienze motorie - Classe L-22 (D.M. 270/04) Dr. Andrea Malizia 1 MOTO CIRCOLARE UNIFORME 2 Per descrivere un moto curvilineo occorrono due assi cartesiani ortogonali ed un orologio.
Dettagli(1;1) y=2x-1. Fig. G4.1 Retta tangente a y=x 2 nel suo punto (1;1).
G4 Derivate G4 Significato geometrico di derivata La derivata di una funzione in un suo punto è il coefficiente angolare della sua retta tangente Esempio G4: La funzione = e la sua retta tangente per il
DettagliLe Derivate. Appunti delle lezioni di matematica di A. Pisani Liceo Classico Dante Alighieri
Le Derivate Appunti delle lezioni di matematica di A. Pisani Liceo Classico Dante Alighieri Nota bene Questi appunti sono da intendere come guida allo studio e come riassunto di quanto illustrato durante
Dettagliax 1 + bx 2 + c = 0, r : 2x 1 3x 2 + 1 = 0.
. Rette in R ; circonferenze. In questo paragrafo studiamo le rette e le circonferenze in R. Ci sono due modi per descrivere una retta in R : mediante una equazione cartesiana oppure mediante una equazione
DettagliSPECCHI. Dalla posizione dell'immagine non emergono raggi luminosi; essa si trova sull'immaginario prolungamento dei raggi di luce riflessa.
SPECCHI SPECCHI PIANI Per specchio si intende un dispositivo la cui superficie è in grado di riflettere immagini di oggetti posti davanti a essa. Uno specchio è piano se la superficie riflettente è piana.
DettagliCorso di Informatica Generale (C. L. Economia e Commercio) Ing. Valerio Lacagnina Rappresentazione dei numeri relativi
Codice BCD Prima di passare alla rappresentazione dei numeri relativi in binario vediamo un tipo di codifica che ha una certa rilevanza in alcune applicazioni: il codice BCD (Binary Coded Decimal). È un
DettagliPiano cartesiano e Retta
Piano cartesiano e Retta 1 Piano cartesiano e Retta 1. Richiami sul piano cartesiano 2. Richiami sulla distanza tra due punti 3. Richiami punto medio di un segmento 4. La Retta (funzione lineare) 5. L
DettagliLezione 15 Geometrie lineari di confinamento magnetico
Lezione 15 Geometrie lineari di confinamento magnetico G. Bosia Universita di Torino G. Bosia Introduzione alla fisica del plasma Lezione 15 1 Disuniformità con gradiente in direzione del campo ( ) Una
Dettagli5.4 Larghezza naturale di una riga
5.4 Larghezza naturale di una riga Un modello classico più soddisfacente del processo di emissione è il seguente. Si considera una carica elettrica puntiforme in moto armonico di pulsazione ω 0 ; la carica,
DettagliOttica fisiologica, ovvero perché funzionano i Google Glass (parte 2)
Ottica fisiologica, ovvero perché funzionano i Google Glass (parte 2) Corso di Principi e Modelli della Percezione Prof. Giuseppe Boccignone Dipartimento di Informatica Università di Milano boccignone@di.unimi.it
DettagliESERCITAZIONI FISICA PER FARMACIA A.A. 2012/2013 ELETTROMAGNETISMO - OTTICA
ESERCITAZIONI FISICA PER FARMACIA A.A. 2012/2013 ELETTROMAGNETISMO - OTTICA Esercizio 1 Due cariche q 1 e q 2 sono sull asse x, una nell origine e l altra nel punto x = 1 m. Si trovi il campo elettrico
DettagliDEFINIZIONE DI RADIANZA La radiazione è caratterizzata tramite la Radianza Spettrale, I (λ, θ, φ, T), definita come la densità di potenza per unità di
SISTEMI PASSIVI Ogni corpo a temperatura T diversa da 0 K irradia spontaneamente potenza elettromagnetica distribuita su tutto lo spettro Attraverso un elemento da della superficie del corpo, fluisce p
DettagliLA LUCE. Perché vediamo gli oggetti Che cos è la luce La propagazione della luce La riflessione La rifrazione
LA LUCE Perché vediamo gli oggetti Che cos è la luce La propagazione della luce La riflessione La rifrazione Perché vediamo gli oggetti? Perché vediamo gli oggetti? Noi vediamo gli oggetti perché da essi
DettagliLuci indirette e materiali
Informatica Grafica per le arti Luci indirette e materiali Una delle strategie di collocazione delle sorgenti luminose sulla scena piu' diffuse e' l'illuminazione a tre punti. Essa e' cosi' chiamata perche'
DettagliAppunti di Algebra Lineare. Distanze
Appunti di Algebra Lineare Distanze 1 Indice 1 Distanze nel piano 1.1 Distanza punto-punto................................... 1. Distanza punto-retta.................................... 3 1.3 Distanza
DettagliFISICA APPLICATA 2 FENOMENI ONDULATORI - 1
FISICA APPLICATA 2 FENOMENI ONDULATORI - 1 DOWNLOAD Il pdf di questa lezione (onde1.pdf) è scaricabile dal sito http://www.ge.infn.it/ calvini/tsrm/ 08/10/2012 FENOMENI ONDULATORI Una classe di fenomeni
DettagliGrafica computazionale
Grafica computazionale Lezione 5 (slide parzialmente basate su Computer Graphics - MIT Opencourseware Grafica Computazionale - Massimiliano Corsini Università di Siena) 1 L'Equazione di Rendering La luce
DettagliInsiemistica. Capitolo 1. Prerequisiti. Obiettivi. Gli insiemi numerici di base Divisibilità e fattorizzazione nei numeri interi
Capitolo 1 Insiemistica Prerequisiti Gli insiemi numerici di base Divisibilità e fattorizzazione nei numeri interi Obiettivi Sapere utilizzare opportunamente le diverse rappresentazioni insiemistiche Sapere
Dettagli8.1 Problema della diffusione in meccanica quantistica
8.1 Problema della diffusione in meccanica quantistica Prima di procedere oltre nello studio dell interazione puntuale, in questo paragrafo vogliamo dare un breve cenno alle nozioni di base della teoria
DettagliGrafica al calcolatore. Computer Graphics. 5 - Rendering 19/11/12
Grafica al calcolatore Computer Graphics 5 - Rendering 19/11/12 Grafica 2013 1 Rendering Il termine rendering indica la serie di algoritmi, geometrici e non, a cui si sottopone una data descrizione di
DettagliLaboratorio di Ottica e Spettroscopia
Laboratorio di Ottica e Spettroscopia Quarta lezione Applicazione di tecniche di diffrazione (Laboratorio II) Antonio Maggio e Luigi Scelsi Istituto Nazionale di Astrofisica Osservatorio Astronomico di
DettagliVettori e geometria analitica in R 3 1 / 25
Vettori e geometria analitica in R 3 1 / 25 Sistemi di riferimento in R 3 e vettori 2 / 25 In fisica, grandezze fondamentali come forze, velocità, campi elettrici e magnetici vengono convenientemente descritte
DettagliFormazione dell'immagine
Ottica geometrica Percepiamo la luce perché ci arriva direttamente dalla sorgente oppure riflessa dagli oggetti L'emissione della luce è complessa da capire, mentre la propagazione è, di solito, più semplice
DettagliCorso di Laurea in Informatica. Dipartimento di Scienze Fisiche -- Università di Napoli Federico II. Colori. Sistemi Informativi Multimediali
Colori 1 La Percezione dei Colori Immanuel Kant (Königsberg,, 1724-1804) 1804) tratta il fenomeno (Phainomenon)) percepito secondo quello che appare e non nella sua reale essenza 2 Rappresentazione dei
DettagliCirconferenza. Matteo Tugnoli. February 26, 2012
Circonferenza Matteo Tugnoli February 26, 2012 Versione preliminare, NON esente da errori, se il lettore riscontrasse delle imprecisioni può gentilmente segnalarle a matteo_tugnoli@yahoo.it 1 Luogo dei
DettagliProfili di trasmissione dei filtri interferenziali del telescopio PSPT
I.N.A.F Osservatorio Astronomico di Roma Profili di trasmissione dei filtri interferenziali del telescopio PSPT Mauro Centrone Fabrizio Giorgi Nota tecnica - 2003 1 Introduzione I filtri interferenziali
Dettagli13. Colorimetria. La visione cromatica
Elena Botta e Giuseppina Rinaudo Corso IFTS Ottici 2003/2004 Spettroscopia e fotometria 13. Colorimetria La visione cromatica È affidata all assorbimento della luce da parte dei tre tipi di pigmento dei
DettagliL'interferenza. Lezioni d'autore
L'interferenza Lezioni d'autore L'esperimento di Young (I) VIDEO L'esperimento di Young (II) Una luce monocromatica illumina due piccole aperture su una lastra opaca. La stessa onda quindi è suddivisa
Dettaglia.a. 2005/2006 Laurea Specialistica in Fisica Corso di Fisica Medica 1 Ottica 28/2/2006
a.a. 2005/2006 Laurea Specialistica in Fisica Corso di Fisica Medica 1 Ottica 28/2/2006 Leggi dell ottica 1. Il raggio incidente, il raggio riflesso e il raggio rifratto giacciono sullo stesso piano 2.
DettagliVariazione di una funzione
a) Variazione di una funzione Variazione di : Δ= 2-1 Δf Variazione di f: Δf= 2-1 =f( 2 )-f( 1 ) b) 1 Δ 2 In questo caso a una variazione di, Δ, corrisponde una piccola variazione di f, Δf Δf In questo
DettagliSistemi operativi 2/ed Paolo Ancilotti, Maurelio Boari, Anna Ciampolini, Giuseppe Lipari Copyright 2008 The McGraw-Hill Companies srl
SOLUZIONI DEI PROBLEMI DEL CAPITOLO 4. Soluzione: Adottando lo schema best-fit la partizione libera utilizzata per allocare un segmento di dimensione pari a 56 byte è quella le cui dimensioni siano le
DettagliIntroduzione alla Computer Graphics
Introduzione alla Computer Graphics Informatica Grafica CdLS a ciclo unico in Ingegneria Edile-Architettura a.a. 2008/09 Computer Graphics e Image Processing Image processing Insieme di teorie ed algoritmi
Dettagli1 p. 1 q 1 R. altrimenti se il mezzo circostante ha un indice di rifrazione n 0. , al posto di n si deve usare
2 Lenti Le lenti sono costituite da un mezzo rifrangente, di indice di rifrazione n, omogeneo, delimitato da superfici sferiche nel caso in cui il mezzo circostante é l aria: l equazione delle lenti é
DettagliPOLARIZZAZIONE. I = < (E 0 cos ϕ) 2 > (1) dove < (E 0 cos ϕ) 2 > è il valore mediato nel tempo.
POLARIZZAZIONE ESERCIZIO 1 Un fascio di luce naturale attraversa una serie di polarizzatori ognuno dei quali ha l asse di polarizzazione ruotato di 45 rispetto al precedente. Determinare quale frazione
DettagliRicerca Operativa. G. Liuzzi. Lunedí 20 Aprile 2015
1 Lunedí 20 Aprile 2015 1 Istituto di Analisi dei Sistemi ed Informatica IASI - CNR Rilassamento di un problema Rilassare un problema di Programmazione Matematica vuol dire trascurare alcuni (tutti i)
DettagliGrandezze fisiche e loro misura
Grandezze fisiche e loro misura Cos è la fisica? e di che cosa si occupa? - Scienza sperimentale che studia i fenomeni naturali suscettibili di sperimentazione e che implicano grandezze misurabili. - Sono
DettagliMassimizzazione del profitto Appunti - Bozza
Massimizzazione del profitto Appunti - Bozza Indice 1 Premessa 1 2 Massimizzazione del profitto 1 2.1 Introduzione............................ 1 2.2 Il costo............................... 2 2.3 Il ricavo..............................
DettagliUniversità del Sannio
Università del Sannio Corso di Fisica 1 Lezione 6 Dinamica del punto materiale II Prof.ssa Stefania Petracca 1 Lavoro, energia cinetica, energie potenziali Le equazioni della dinamica permettono di determinare
DettagliCorso di Visione Artificiale. Radiometria. Samuel Rota Bulò
Corso di Visione Artificiale Radiometria Samuel Rota Bulò Come vediamo? Teorie della visione Teoria emissionista Teoria emissionista (o visione tattile ): l'occhio emette un fascio di raggi che, viaggiando
DettagliTECNICHE SPETTROSCOPICHE
TECNICHE SPETTROSCOPICHE L interazione delle radiazioni elettromagnetiche con la materia e essenzialmente un fenomeno quantico, che dipende sia dalle proprieta della radiazione sia dalla natura della materia
DettagliL ATOMO SECONDO LA MECCANICA ONDULATORIA IL DUALISMO ONDA-PARTICELLA. (Plank Einstein)
L ATOMO SECONDO LA MECCANICA ONDULATORIA IL DUALISMO ONDA-PARTICELLA POSTULATO DI DE BROGLIÈ Se alla luce, che è un fenomeno ondulatorio, sono associate anche le caratteristiche corpuscolari della materia
DettagliForze su cariche nei fili: il motore elettrico
Forze su cariche nei fili: il motore elettrico In presenza di un campo magnetico B, un tratto di filo (d l) percorsa da una corrente i è soggetto ad una forza F = id l B. Un tratto rettilineo di filo di
DettagliLe derivate parziali
Sia f(x, y) una funzione definita in un insieme aperto A R 2 e sia P 0 = x 0, y 0 un punto di A. Essendo A un aperto, esiste un intorno I(P 0, δ) A. Preso un punto P(x, y) I(P 0, δ), P P 0, possiamo definire
DettagliSviluppi e derivate delle funzioni elementari
Sviluppi e derivate delle funzioni elementari In queste pagine dimostriamo gli sviluppi del prim ordine e le formule di derivazioni delle principali funzioni elementari. Utilizzeremo le uguaglianze lim
DettagliEffetto convergente di uno specchio concavo: osservazione. Dimostrare la riflessione di raggi paralleli su uno specchio concavo
ESPERIENZA 7 Effetto convergente di uno specchio concavo: osservazione 1. Argomenti Dimostrare la riflessione di raggi paralleli su uno specchio concavo 2. Montaggio Fig. 1 3. Note al montaggio 3.1 Fissare
DettagliEquazioni parametriche goniometriche
Equazioni parametriche goniometriche Discutere un equazione parametrica significa stabilire, al variare del parametro, il numero di soluzioni dell equazione soddisfacenti le limitazioni assegnate all incognita.
Dettagli