LA LARINGOTRACHEITE. profonde (polmoni e sacchi aerei) micoplasmosi, colibacillosi, bronchite infettiva, pseudopeste
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- Gaetano Romagnoli
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1 LA LARINGOTRACHEITE INFETTIVA Le malattie respiratorie sono patologie molto importanti negli allevamenti Possono essere distinte superficiali corizza, laringotracheite profonde (polmoni e sacchi aerei) micoplasmosi, colibacillosi, bronchite infettiva, pseudopeste
2 Definizione La LT è una malattia infettiva contagiosa del pollo caratterizzata da sintomi a carico delle vie aeree superiori in grado di provocare gravi perdite dovute a mortalità e/o diminuzione della produzione delle uova E una malattia denunciabile Storia Descritta per la prima volta nel 1925 Nel 1930 è stato adottato ufficialmente il termine di laringotracheite Prima malattia aviare per la quale è stato sviluppato un vaccino efficace
3 Distribuzione LT ha una diffusione cosmopolita E presente soprattutto nelle zone in cui si pratica l allevamento intensivo Indispensabile la vaccinazione soprattutto nelle ovaiole Nei Paesi non industrializzati la malattia è presente in forma endemica
4 Eziologia L agente eziologico è denominato Gallid herpesvirus type 1 E classificato nella fam. Herpesviridae sottofam. Alphaherpesvirinae Possiede tutte le caratteristiche tipiche della famiglia di appartenenza Fenomeno della latenza
5 Eziologia Eziologia Simmetria icosaedrica Diametro nm Provvisto di envelope Proiezioni esterne glicopreteiche responsabili della stimolazione dell immunità umorale e cellulo-mediata DNA lineare a doppio filamento
6 Replicazione virale Legame ai recettori cellulari Trasporto alla membrana nucleare Trascrizione e replicazione del DNA virale all interno del nucleo cellulare Produzione di circa 70 proteine con funzioni enzimatiche, strutturali, modulatrici della replicazione virale Acquisizione dell envelope dalla membrana nucleare Migrazione citoplamatica Rilascio in seguito a lisi cellulare o per esocitosi
7 Caratteristiche antigeniche Sierotipo unico Possibilità di osservare differenze nella patogenicità in vivo e in vitro Ceppi ad alta virulenza con morbilità e mortalità elevate Ceppi a bassa virulenza con infezioni blande o inapparenti Necessità di distinguere i ceppi vaccinali attenuati da quelli selvaggi Talvolta il ceppo vaccinale può sostenere delle forme cliniche Analisi della virulenza nelle uova embrionate Endonucleasi di restrizione Ibridazione del DNA
8 Resistenza agli agenti fisici e chimici Sensibile a etere e cloroformio Resiste diversi mesi a +4 C Inattivato a 55 C x 15 o 38 C x 48 h Distrutto in 44h a 37 C in tessuto tracheale o in 5h a 25 C nella CAM Tuttavia può resiste da 10 a 100 gg in carcasse di polli ed essudati tracheali a C Cresolo 3% X 1 Iodofori e perossido di idrogeno
9 Coltivazione Uova embrionate di pollo Formazione di placche opache con area di necrosi centrale sulla CAM dopo 2 gg. p.i. Morte dell embrione a 2-12 gg p.i. Colture cellulari Chicken Embryo Liver (CEL), polmone, rene (CEK, CK) ECP dopo 4-6 h: arrotondamento cellulare, sincizi, corpi inclusi intranucleari
10 Epidemiologia Recettività naturale pollo, fagiano, tacchino (resistenza etàdipendente) Recettività sperimentale anatra (forma sub-clinica) Uova embrionate di pollo e tacchino suscettibili all infezione
11 Trasmissione LTV si trasmette per contagio diretto Nel tessuto tracheale e nelle secrezioni virus infettivo per 6-8 gg p.i. e a bassi livelli per oltre 10 gg p.i. Importanti nella diffusione sono i portatori silenti con infezione della trachea per oltre 16 mesi Eliminazione intermittente e spontanea Trasmisione meccanica mediante attrezzature e lettiera contaminati Trasmissione verticale non dimostrata
12 Patogenesi Il virus penetra per via respiratoria e per via oculare E necessario il contatto del virus con l epitelio nasale La replicazione si osserva soltanto a livello delle prime vie aeree LTV non determina viremia Dopo questa replicazione infezione latente a carico del ganglio del trigemino Riattivazione in seguito a stress, all inizio del periodo riproduttivo L infezione latente è possibile anche in seguito a vaccinazione con ceppi attenuati con eliminazione virale anche dopo 15 mesi dalla somministrazione LTV viene eliminato tramite i colpi di tosse
13 Sintomatologia Periodo d incubazione: 1-2 settimane in condizioni naturali 2-4 gg in seguito a infezione sperimentale endotracheale I sintomi possono comparire nel % dei soggetti La mortalità è molto variabile (5-70%) Clinicamente si distinguono diverse forme iperacuta, acuta, cronica, asintomatica
14 Forme cliniche Forma iperacuta Insorgenza improvvisa Tosse con emissione di essudato mucoso talvolta misto a sangue Dispnea grave Decesso per asfissia in poche giorni Mortalità >50% Forma acuta Dispnea: testa estesa sul collo, bocca aperta Rantoli a grosse bolle Tosse con emissione di essudato mucoso misto a sangue Guarigione dopo una settimana Forma cronica: blanda sintomatologia respiratoria
15 Lesioni anatomopatologiche Tipiche lesioni a carico della trachea: Eccesso di muco Emorragie Degenerazione e necrosi della mucosa e della sottomucosa Le lesioni si possono estendere ai bronchi e ai sacchi aerei Nelle forme lievi edema e congestione dell epitelio congiuntivale e dei seni infraorbitali Nelle forme croniche Presenza di membrane fibrino-caseose dalla cavità orale alla biforcazione dei bronchi
16 Immunità Ab sieroneutralizzanti a 5-7 gg p.i. con picco del titolo a 21 gg p.i. Sieropositività permanente per anni Ab mucosali in trachea a 7 gg p.i. con plateau a gg p.i. Immunità cellulo-mediata poco conosciuta Ab materni non conferiscono protezione e non interferiscono con la vaccinazione Protezione completa dopo 8 gg dalla vaccinazione di polli di età >2 sett.
17 Diagnosi Relativamente semplice nelle forme tipiche Per la diagnosi di certezza è necessario ricorrere al laboratorio Corpi inclusi intranucleari Isolamento del virus Ricerca Ag virale (IF, IP, ELISA) ME PCR e ibridazione del DNA Ricerca sierologica (AGID, SN, IF, ELISA)
18 Igienico-sanitaria Profilassi Evitare il contatto tra animali vaccinati con animali recettivi Quarantena per gli animali di nuova introduzione Pulizia e disinfezione Vaccinale Vaccino vivo attenuato da somministrare per via oculo-nasale alla a settimana Possibili inconvenienti per Diffusione di virus vaccinale Attenuazione insufficiente Infezione latente Ripresa della virulenza in seguito a passaggi in vivo Vaccini inattivati e ricombinanti
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