ISTITUTO LOMBARDO - ACCADEMIA DI SCIENZE E LETTERE SULLA TEORIA RELATIVISTICA DELLA DINAMICA DEL PUNTO A MASSA VARIABILE.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "ISTITUTO LOMBARDO - ACCADEMIA DI SCIENZE E LETTERE SULLA TEORIA RELATIVISTICA DELLA DINAMICA DEL PUNTO A MASSA VARIABILE."

Transcript

1 ISTITUTO LOMBARDO - ACCADEMIA DI SCIENZE E LETTERE Estratto dai Rendiconti, Classe dl Scienze (A) - Voi SULLA TEORIA RELATIVISTICA DELLA DINAMICA DEL PUNTO A MASSA VARIABILE Nota di GIOVANNI Oaui nor Istituto Lombardo di Scienze e Lettere MILANO 1970

2 k D1TRICK SUCC. FUSI - PAVIA

3 Meccanica e Fisica matematica Istituto Lombardo (Rend. Se.) A 104, (1970) SULLA TEORIA RELATIVISTICA DELLA DINAMICA DEL PUNTO A MASSA VARIABILE Nota di GIOVANNI CBTJPI Presentata dal un e. Bruno Pinzi (Adunanza del 4 dicembre 1969) Sunro. - fl problema di stabilire un'equazione da porre a fondamento della dinamica relativistica del punto a massa di quiete variabile ricorre spesso come oggetto di interessanti ricerche. Nel presente lavoro si illustra un procedimento che permette di dedurre tale equazione muovendo direttamente dai principi. Si ha anche occasione di dare una somplice deduzione del legame tra il decremento della massa di quiete del punto materiale (centro di emissione) e la massa di quiete della particella emessa; inoltre, si chiarisce il significato fisico di un coefficiente che era rimasto senza interpretazione in un precedente lavoro. Nell'ambito dei principi newtoniani la teoria dinamica del punto a massa variabile (per accumulo o espulsione di particelle) rispetto ad un sistema di riferimento inerziale è fondata sull'equazione (I) d (m v) - dm dt - dt dove con m v si indica la quantità di moto del punto P, m, con dm u la quantità di moto dell'elemento Q, dm che nell'intervallo di tempo dt si aggiunge o si sottrae ad m e con F la risultante delle forze esterne agenti su P m. L'esigenza di costruire una teroia relativistica per lo studio dei moti del punto a massa di quiete variabile ha dato origine ad interessanti ricerche. Sono stati pubblicati lavori riguardanti tale teoria anche da Oliveri (1), Pellegrini (2) e Carini (3). (1) E. OLivERI, BolI. Ace. Gioenia, Catania, Vol. 7, Serie IV (196) (2) M. Pzuzoani, Rend. It. Lomb. Se., Vol. 99 (1965). (3) G. CARINI, Rend. It. Lomb. Se., A 101, (1967). SJUA

4 604 G. CRUPI In ognuna delle tre Note (1), (2), () si pone a fondamento la (I) e di essa si effettuano generalizzazioni relativistiche con procedimenti tra loro distinti. Così, i tre Autori pervengono ad equazioni che sono tra loro diverse. Ovviamente, tale diversità è incompatibile con la natura fisica del fenomeno. Pertanto, nel presente lavoro mi sono proposto di riesaminare il problema della ricerca dell'equazione fondamentale della dinamica relativistica del punto a massa di quiete variabile prescindendo, almeno a priori, dalla (I) e muovendo direttamente da principi fisici generali. Più precisamente, saranno invocati: a) i principi di conservazione della quantità di moto e dell'energia ; b) il principio di indipendenza degli effetti di più forze concomitanti. Il risultato principale cui si perviene è che l'equazione tensoriale della dinamica del punto a massa di quiete variabile per convezione, compatibile con i principi a) e b), è la seguente (Il) d(m0w') = - Tv (r = 0, 1, 2, 3) dove con m0 W' si indica il quadrimpulso di P, m0 (essendo m 0 la massa di quiete del punto P), con dpw' il quadrimpulso dell'elemento Q, du che da t a t + dt si aggiunge o si sottrae alla massa m 0 (essendo dg la massa di quiete del punto Q), con f' la quadriforza connessa ad un eventuale campo esterno e con ds l'intervallo cronotopico elementare. Poichè, come si dimostra nel corso del lavoro, tra di e l'incremento (o decremento) di m0 sussiste il legame (III) dp= - d,n0 WP Wp (fi=0,1,2,3), la (Il) può essere ricondotta alla forma (IV) d (m, 1V,) _ = fr + dm 0 WV Wfl Wp E questa, a meno del nome di qualche lettera, coincide con l'equazione stabilita da Carini (3).

5 SULLA TEORIA RZIATIVISTICA DELLA DINAMICA ECC. 605 Dopo la (III), resta chiarito anche il significato fisico del rapporto d%/ Wp Wfl che nello schema del lavoro cli Carini era rimasto senza interpretazione. Nel n. i si deduce dai principi a) e b) l'equazione dinamica relativistica in forma tridimensionale. Nel n. 2 con una opportuna applicazione del principio di conser - vazione dell'energia si stabilisce il legame tra la massa di quiete djz dell'elemento che si sottrae e la corispondente variazione dm 0 della massa di quiete del centro di emissione. Nel n. 3 si dimostra che l'equazione tridimensionale dedotta nel n. i si può concepire come la parte spaziale di un'equazione tensoriale cronotopica covariante per trasformazioni di Lorentz. Nel n. 4 si svolgono considerazioni a carattere energetico. L - Introduciamo un sistema inerziale di riferimento x, y, i, t) e supponiamo che rispetto ad esso un corpo a massa variabile, assimilabile a punto materiale P,m 0, si muova con velocità v. Se indichiamo con m 0 la massa di quiete del corpo (cioè la massa in quel sistema inerziale rispetto a cui P è istantaneamente in quiete), allora rispetto ad S l'impulso relativistico di P, m 0 in forma tridimensionale è espresso da m 0 V (1) qt= oppure (2) qt = m0 V, avendo posto V i -- v i- Nell' intervallo di tempo da t a t+ dt, la massa di quiete MO diminuirà (nel caso di emissione) di una quantità - dm 0. Indicando con di la massa di quiete della particella emessa (cioè la massa della particella emessa valutata in quel sistema inerziale rispetto a cui si trova istantaneamente in quiete) e con u la sua velocità rispetto ad S, l'impulso relativistico in forma tridimensionale dell'elemento emesso Q, du è dato da

6 CRUPI duu (4) i - U 2 /C 2 oppure (5) dq = datj con (6) U= Allora, all'istante t + dt l'impulso relativistico del sistema formato dal corpo emittente e dalla particella emessa nel tempuscolo dt, è dato dalla somma (7) qt+dt = [Mo ( dm 0)] (V + dv) + duu dove, avendo fissato l'attenzione sul caso di perdita di massa, dmo <0. Trascurando il termine dmo dv perchè infinitesimo di ordine superiore ai primo, la (7) assume la forma (8) qt+dt = nz o V + nt 0 d V + dm. V + d i U. A questo punto è opportuno precisare che nel tempuscolo dt la quantità V subirà una variazione (dv) 1 sotto l'azione della forza reattiva interna connessa all'emissione dell'elemento Q, d1t ed un'altra variazione (dv )2 sotto l'azione di un'eventuale forza esterna di campo F. Indicando con d V la variazione totale subita da V nel tempuscolo dt ed invocando il principio di indipendenza degli effetti di più forze concomitanti, si ha (9) d = (d V), + (d V) 2 Passiamo ora alla ricerca delle due variazioni (dv) 1 e (dv) 2 in ter mini delle cause fisiche che li determinano. Osserviamo che ai fini del calcolo di (dv 1 il sistema formato dal centro di emissione e dall'elemento emesso da t a t + dt va considerato come isolato e, quindi, per esso vale il principio di conservazione della quantità di moto. In virtù di tale principio è lecito porre (10) qt = qt+dt Poichè abbiamo convenuto di indicare con (dv) 1 la variazione di V provocata dalla emissione di d4u, dalla (10) si trae

7 SULLA TEORIA RELATIVISTICA DELLA DINAMICA ECC. 607 (11) (d V)j dm0 - m 0 m 0 dopo aver tenuto conto delle (2) e (8). Inoltre, poichè (d V )2 rappresenta la variazione di V provocata unicamente da un eventuale campo esterno, ai fini della sua determinazione è lecito invocare l'equazione einsteiniana dv (12) mo -=F dt da cui (13) (d V)2 = dt. m 0 Sostituendo la (11) e la (13) nel secondo membro della (9), si ottiene che la variazione complessiva subita da V sotto le azioni concomitanti della forza reattiva interna che si esplica all'atto della espulsione degli elementi du e della forza esterna di campo è data da (14) d V = - -- V U + dt m 0 m 0 % da cui, invocando le (3) e (6), si trae (15) d m0v u =F----- dt y i - dt - La (15) è l'equazione relativistica in forma tridimensionale della dinamica del punto a massa di quiete variabile. E' facile verificare che nell'approssimazione newtoniana la (15) si particolarizza nella (1). Nei numeri successivi sarà rimarcato il carattere -relativistico della (15) facendo vedere che essa è la parte spaziale di una equazione eronotopica co'variante per trasformazioni di Lorentz In questo numero ci preoccuperemo di stabilire il legame tra dm 0 e du, cioè tra il decremento della massa di quiete del corpo P, m0 e la massa di quiete du dell'elemento emesso Q, dii. Questo risultato può essere facilmente ottenuto con una opportuna applicazione del principio di conservazione dell'energia nel sistema di quiete del corpo P, m0, cioè in quel sistema inerziale K in cui P è istantaneamente in quiete.

8 caui Rispetto a K l'energia del punto materiale P, m 0 all'istante t è data da (17) m 0 02 ed all'istante t + dt i 'energia del sistema formato da P, mo + dmo e è espressa da d 02 (18) (m 0 + dm.) 02 + vi - V" dove V' indica la velocità rispetto a K dell'elemento 9, du emesso nel tempuscolo dt. E' utile sottolineare che, in base alla nozione relativistica di velocità relativa, V' va interpretata appunto come la velocità relativa di 9 rispetto a P e, com'è noto (4), è legata alle velocità assolute (rispetto ad S) v ed u di P e Q nella formula (19) V' = (1 - v u/c 2) - v con a= i/y 1 v 2 /o2 In virtù del principio di conservazione dell'energia si ha (20) m, 02 = (m.+dm0)c 2 + da cui (21) dm, = - Yi - V'2 1c2 da C2 V' 2 /e2 dove il segno meno allude al fatto che, trattandosi di perdita di massa, dm0 <0. La (21) traduce il legame tra il decremento elementare dm 0 della massa di quiete m 0 del corpo e la massa di quiete dell'elemento Q, di. La (21) può essere scritta anche nella forma (22) d/z = - v 2 /c2 ) (1 - u2 /c2) 1 v.u/e2 dm,. (') V. F0OK, The Theory of Space Time and Gravitason, Pergamon Pbee (1964), pp

9 SULLA TEORIA RELATIVISTICA DELLA DINAMICA Ecc. 609 Per passare dalla (21) alla (22) basta osservare che dalla (19) si deduce (23) v - = (1 - 'v2 102) (1 u!/ c2) 1 v.u/et La relazione (21) ci permette di scrivere la (15) nella, forma m0v u - F Y i - V' 2/e2 d% (24) t + Y i - dt P' i - Ci soffermiamo ora a considerare due casi particolari notevoli della (24). A) Supponiamo che sia nulla la velocità relativa di Q rispetto a P, cioè V' = O (v = u). In tal caso la (24) si specializza nella (25) m (t) --- dt v e così assume la stessa struttura che avrebbe nel caso di massa di quiete costante, con l'unica particolarità che m 0 varia col tempo. B) Supponiamo che gli elementi dß vengano emessi con velocità assoluta nulla, cioè u = O. In tal caso la (24) si particolarizza nella (26) a Mo dt j(i - VzI cs =F ed esprime che in ogni istante la derivata temporale della quantità di moto è uguale alla forza di campo agente su mo (t). Chiudiamo questo numero osservando che la (15), dopo la (22), può essere posta anche nella forma (27) d m 0 v j( i - v'le 2 dm, - F + dt Yi v'/c' - i v.u/c' dt E questa, a meno del nome di qualche lettera coincide con l'equazione tridimensionale della dinamica relativistica del punto a massa di quiete variabile che figura nel citato lavoro (3) di Carini Per la traduzione quadridimensionale conveniamo di introdurre coordinate galileiane nel sistema inerziale S. Con tale scelta resta as-

10 610 G. CRUPI sociata allo spazio-tempo la seguente metrica (28) dx 2 = (d 0 ) 2 - (dx 1 ) 2 - (dx 2) 2 - (dx 3) 2 dove x 1, x2, x3 indicano le coordinate cartesiane ortogonali introdotte nel sistema S ed x0 = et, essendo e la velocità della luce nel vuoto e t il tempo nel sistema S. Com'è noto, le componenti cont.rovarianti della quadrivelocità di un punto P sono definite da (29) TV' = da,,-, (v = 0, 1, 2, 3), d8 dove, in virtù della (28), (30) ds = e Y i - v 2 /c 2 dt essendo v la velocità ordinaria tridimensionale di P. Dalla (29) si deducono le seguenti relazioni (31) W= 1 - v 2-/c' (31) (i=1,2,3). (31) 2 Ivi = jì i - v 2 /e 2 Al punto materiale P, rn0 resta associato nello spazio-tempo il quadrimpulso (32) P' = m0 1V' Analogamente, se con W' si indicano le componenti controvaria.nti della quadrivelocità dell'elemento Q, dz e con dp' il quadrimpulso elementare associato, allora si ha (33) dp' = d1.t TV' essendo (34) i (34) WO (34)2 W = Uu/C - (i ),

11 SULLA TEORIA RELATIVISTICA DELLA DINAMICA ECC. 611 dove le u1 sono le componenti cartesiane ortogonali della velocità assoluta u dell'elemento Q, du. Abbiamo ora tutti gli elementi per poter dimostrare che la (15) compendia le tre componenti spaziali di un'equazione eronotopica del tipo tensore = tensore covariante per trasformazioni di Lorentz. Infatti, moltiplicando ambo i membri della (15) per 1/c2 Y i e tenendo presenti le (31)2 e (34)2, Si ottiene d(nzowi) (35) dove si è posto (36) fi CZ ='-_4-1" (i = 1,2,3), i -V2/ Ma le (35) possono essere concepite come le componenti spaziali dell'equazione cronotopica (37) d(m 0 W') d8 dii di e così resta dimostrato che la (15) compendia appunto la parte spaziale di un'equazione tensoriale covariante per trasformazioni di Lorentz. In virtù della (32) e della (33), la (37) può essere posta anche nella forma più sintetica dp" dp' (38) di di con evidente significato dei simboli. Le tre componenti spaziali di f" sono espresse in termini tridimensionali dalle (36). Per caratterizzare la componente temporale f, muoviamo dall'osservazione che essendo d W' (39) W. W - 1, W, = da deve di conseguenza valere l'identità (40) -f_ = f' W,, ' W. ds

12 612 G. ciupi La (40) si deduce moltiplicando ambo i membri della (37) per W', effettuando l'operazione di composizione rispetto all' indice ripetuto v e tenendo presenti le (39). In termini tridimensionali, tenendo conto delle (31) e (34), si ha (5) (41) 1V, 1V" = W we - (TV 1 TV 1 + 1V 2 1V 2 + W 3 W 3 ) = oppure, invocando la (23), i (42) IV, TV' i v e2 V 2 /C2) (1-2 /C 2 ) Dopo la (42), la relazione (21) è suscettibile della forma (43) d4u= IV, drn0 Quindi, sostituendo la (43) nella (40), si ottiene (44) f' TV, = 0. La (44) esprime che la quadriforza f' risulta ortogonale alla quadrivelocità come nel caso della dinamica relativistica del punto a massa di quiete costante. Dalla (44) segue che (45' fo = - ' '! Wi wo e questa, dopo le (31) e (36), si specializza nella (46) fo = Fv C3 Y i - che esprime la componente temporale della quadriforza in termini di grandezze tridimensionali. (') Nello spazio metrico pseudoeuclideo di metrica (28), com 'è noto, le componenti covarianti di un vettore A, sono legate a quelle controvarianti da A, = e, A' essendo e, il simbolo di Eisenhart (e, = 1, e1 = e = e,

13 SULLA TEORIA RELATIVISTICA DELLA DINAMICA ECC. 613 Chiudiamo questo numero mettendo in rilievo che, dopo la (43), l'equazione (37) può essere scritta nella forma (47) d (n 0 1V') dm 0 W' ds ds Wp Wft e questa, a meno del nome di qualche lettera, coincide con l'equazione tensoriale stabilita per altra via da Carini (8). Possiamo, così, affermare che delle equazioni proposte per la dinamica del punto a massa di quiete variabile nei lavori (i), (2), (3) solo quella di Carini è compatibile con i principi a) e b). Va sottolineato che, in virtù della (43), trova finalmente interpretazione 1' invariante W, W ' che figura nella (47): esso fornisce il fattore di connessione tra il decremento dm0 della massa di quiete del corpo P, m0 e la massa di quiete dell'elemento Q, dii. Così, il significato dell' mvariante Wfl WP, che non si riusciva ad intravedere nel lavoro di Carini, affiora limpido in tutta la sua importanza nello schema della presente ricerca fondata su principi generali Le tre componenti spaziali dell'equazione cronotopica (37) conducono alle equazioni del moto, com'è già stato precisato, mentre la componente temporale, data da (48) d(m0w ) =10 - fornisce l'equazione del bilancio energetico. In termini tridimensionali, invocando la (30), (31), (34)i e (46), la (48) è suscettibile della seguente forma (49) d ( m0 e' = F. (1 - d8 1 v 2 /c2 ) V 1- d zcz U2 l 'ce E questa si presta ad un'immediata interpretazione: essa esprime che durante il moto del corpo P, m0 a massa di quiete variabile la variazione da t a t + dt dell'energia m 0 e2 (50) E = i - V 2 1 C2 si ritrova come somma algebrica del lavoro elementare della forza di campo e dell'energia Vi Jj, ( (T= o L Q IUL -

14 614 G. CEUPI (51) de = d u 02 i - U1 della particella emessa nel tempuscolo dt. Il segno meno nel secondo addendo della (49) allude al fatto che negli sviluppi abbiamo considerato il caso di perdita di massa a causa di emissione di particelle. Ci proponiamo, infine, di vedere qual 'è l'aspetto che assume la (49) approssimandola col criterio di trascurare i termini di ordine superiore al secondo in v/e e vie. In tale approssimazione, da (49) si trae immediatamente fc' (52) d(moc2+ -2 é2 --). D'altra parte, effettuando la stessa approssimazione, dalla (22) si deduce (53) du -- 17r2) dm, essendo V = u - v l'ordinaria velocità relativa di Q rispetto a P. Allora, sostituendo la (53) nel secondo membro della (52), si ritrova l'equazione - (54) d (-- m, VI) = 1' v dt + -- dm. u2 - dm, V 2 del bilancio energetico nello schema newtoniano. La (54), che si può dedurre anche direttamente dalla (1), esprime che la variazione di energia cinetica da t a t + dt si ritrova sotto forma di lavoro elementare della forza di campo, di energia cinetica dell'elemento emesso Q, dm o e di un terzo termine che rappresenta l'energia cinetica di Carnot connessa all'urto completamente anelastico (6). Nel corso dei precedenti sviluppi è stato sistematicamente fatto riferimento a variazione di massa di quiete a causa di emissione di particelle, cioè dm 0 <O. Tuttavia, le conclusioni cui si è pervenuti restano valide anche nel caso di variazione per acquisto di particelle a condizione di porre nelle formule dmo > O. (') A. S0MMER.FnLD, Lezioni di Fisica teorica, voi. I, Meccanica, pp , Sansoni Ed. Scient., Firenze, 1949.

APPUNTI SULLA RELATIVITA' RISTRETTA. X = X ' V t

APPUNTI SULLA RELATIVITA' RISTRETTA. X = X ' V t APPUNTI SULLA RELATIVITA' RISTRETTA TRASFORMAZIONI DI LORENTZ X è la posizione del punto P misurata dal sistema O e X' è la posizione del punto P misurata dal sistema O'. Le equazioni di trasformazione

Dettagli

Una formulazione equivalente è Il moto di un singolo punto materiale isolato è rettilineo uniforme (o è fermo):

Una formulazione equivalente è Il moto di un singolo punto materiale isolato è rettilineo uniforme (o è fermo): I PRINCIPI DELLA MECCANICA In queste note i principi della dinamica vengono formulati utilizzando soltanto le definizioni di accelerazione e velocità istantanee della Cinematica. Le lettere in grassetto

Dettagli

Trasformazioni di Lorentz, Quadrivettori, Impulso ed Angoli

Trasformazioni di Lorentz, Quadrivettori, Impulso ed Angoli Trasformazioni di Lorentz, Quadrivettori, Impulso ed Angoli Trasformazioni tra Sistemi di Riferimento Quantita di interesse in un esperimento: sezioni d urto, distribuzioni angolari, polarizzazioni. Confrontabili

Dettagli

Meccanica del punto materiale

Meccanica del punto materiale Meccanica del punto materiale Princìpi della dinamica. Forze. Momento angolare. Antonio Pierro @antonio_pierro_ (https://twitter.com/antonio_pierro_) Per consigli, suggerimenti, eventuali errori o altro

Dettagli

q = mv quantita di moto di un punto materiale di massa m unita di misura nel S. I. : Kg m s -1 e una grandezza vettoriale la quantita di moto

q = mv quantita di moto di un punto materiale di massa m unita di misura nel S. I. : Kg m s -1 e una grandezza vettoriale la quantita di moto Quantita di moto q mv quantita di moto di un punto materiale di massa m unita di misura nel S. I. : Kg m s -1 la quantita di moto e una grandezza vettoriale quindi in coordinate cartesiane q mv q q q x

Dettagli

BOLLETTINO UNIONE MATEMATICA ITALIANA

BOLLETTINO UNIONE MATEMATICA ITALIANA BOLLETTINO UNIONE MATEMATICA ITALIANA Giovanni Carini Sull equazione dell energia nella dinamica del punto a massa variabile. Bollettino dell Unione Matematica Italiana, Serie 3, Vol. 10 (1955), n.2, p.

Dettagli

Meccanica dei sistemi di punti materiali

Meccanica dei sistemi di punti materiali Meccanica dei sistemi di punti materiali Centro di massa Conservazione della quantità di moto Teorema del momento angolare Conservazione del momento angolare Teoremi di König Urti Antonio Pierro @antonio_pierro_

Dettagli

Dinamica. Obbiettivo: prevedere il moto dei corpi una volta note le condizioni iniziali e le interazioni con l'ambiente

Dinamica. Obbiettivo: prevedere il moto dei corpi una volta note le condizioni iniziali e le interazioni con l'ambiente Dinamica Obbiettivo: prevedere il moto dei corpi una volta note le condizioni iniziali e le interazioni con l'ambiente Tratteremo la Dinamica Classica, valida solo per corpi per i quali v

Dettagli

Lavori e Forze Fisica Natali Mattia. della forza rispetto al tempo nell intervallo considerato: I t 1. I ( t 1. ( ) Q ( t 1 ).

Lavori e Forze Fisica Natali Mattia. della forza rispetto al tempo nell intervallo considerato: I t 1. I ( t 1. ( ) Q ( t 1 ). Impulso e quantità di moto: Lavori e Forze Impulso: l impulso di una forza variabile in un certo intervallo di tempo è definito come l integrale della forza rispetto al tempo nell intervallo considerato:

Dettagli

Capitolo 5. Primo principio della Termodinamica nei sistemi aperti

Capitolo 5. Primo principio della Termodinamica nei sistemi aperti Capitolo 5. Primo principio della Termodinamica nei sistemi aperti 5.1. I sistemi aperti I sistemi aperti sono quei sistemi termodinamici nei quali, oltre allo scambio di lavoro e calore è possibile lo

Dettagli

Relazioni fondamentali nella dinamica dei sistemi

Relazioni fondamentali nella dinamica dei sistemi Relazioni fondamentali nella dinamica dei sistemi L. P. 2 Maggio 2010 1. Quantità di moto e centro di massa Consideriamo un sistema S costituito da N punti materiali. Il punto i (i = 1,..., N) possiede

Dettagli

NB: Sappiamo che per il punto materiale valgono le seguenti relazioni fra le grandezze dinamiche p, E k e L O e la F R = 1. de k = dw = F R dr = 1

NB: Sappiamo che per il punto materiale valgono le seguenti relazioni fra le grandezze dinamiche p, E k e L O e la F R = 1. de k = dw = F R dr = 1 Dinamica di sistemi di punti materiali. Sistema discreto: S = { m i, i = 1 } Sistema continuo: S= M dm= V ρ(r)dv, essendo ρ(r)=dm/dv B: Sappiamo che per il punto materiale valgono le seguenti relazioni

Dettagli

Quantità di moto e urti

Quantità di moto e urti INGEGNERIA GESTIONALE corso di Fisica Generale Prof. E. Puddu LEZIONE DEL 14 15 OTTOBRE 2008 Quantità di moto e urti 1 Il lavoro La quantità di moto di una particella di massa m che si muove con velocità

Dettagli

Insegnare relatività. nel XXI secolo

Insegnare relatività. nel XXI secolo Insegnare relatività nel XXI secolo I p r i n c i p i d e l l a d i n a m i c a r e l a t i v i s t i c a Nei principi c'è poco da cambiare rispetto alla meccanica newtoniana. Il primo (inerzia) resta

Dettagli

Il candidato descriva in generale l importanza delle leggi di conservazione in fisica e successivamente discuta l applicazione di una di queste leggi.

Il candidato descriva in generale l importanza delle leggi di conservazione in fisica e successivamente discuta l applicazione di una di queste leggi. Il candidato descriva in generale l importanza delle leggi di conservazione in fisica e successivamente discuta l applicazione di una di queste leggi. Una legge di conservazione è un'espressione matematicamente

Dettagli

Elettromagnetismo. Prof. Francesco Ragusa Università degli Studi di Milano. Lezione n

Elettromagnetismo. Prof. Francesco Ragusa Università degli Studi di Milano. Lezione n Elettromagnetismo Prof. Francesco Ragusa Università degli Studi di Milano Lezione n. 25 6.04.2018 Campo elettrico di una carica accelerata Quadrivettori e trasformazioni di Lorentz Cinematica e dinamica

Dettagli

m p 6, j m 1 2 m e 3, j m 1 2 5, m 2 82, N w

m p 6, j m 1 2 m e 3, j m 1 2 5, m 2 82, N w Teoria della carica elettrica e calcolo del valore teorico Questa relazione è stata ricavata senza porre alcuna ipotesi restrittiva e dunque risulta di validità universale, applicabile in ogni circostanza

Dettagli

Derivata materiale (Lagrangiana) e locale (Euleriana)

Derivata materiale (Lagrangiana) e locale (Euleriana) ispense di Meccanica dei Fluidi 0 0 det 0 = [ (0 ) + ( ( ) ) + (0 0 ) ] = 0. Pertanto, v e µ sono indipendenti tra loro e costituiscono una nuova base. Con essi è possibile descrivere altre grandezze,

Dettagli

Problema (tratto dal 7.42 del Mazzoldi 2)

Problema (tratto dal 7.42 del Mazzoldi 2) Problema (tratto dal 7.4 del azzoldi Un disco di massa m D e raggio R ruota attorno all asse verticale passante per il centro con velocità angolare costante ω. ll istante t 0 viene delicatamente appoggiata

Dettagli

124 Luciano De Menna Corso di Elettrotecnica. I circuiti RC ed RL

124 Luciano De Menna Corso di Elettrotecnica. I circuiti RC ed RL 124 Luciano De Menna Corso di Elettrotecnica I circuiti RC ed RL Se nella rete sono presenti anche resistori, le cose si complicano. Consideriamo il caso della serie di un condensatore e di un resistore.

Dettagli

Soluzione Compito di Fisica Generale I Ing. Elettronica e delle Telecomunicazioni 09/06/2017

Soluzione Compito di Fisica Generale I Ing. Elettronica e delle Telecomunicazioni 09/06/2017 Soluzione Compito di Fisica Generale I Ing. Elettronica e delle Telecomunicazioni 09/06/017 Esercizio 1 1) Durante il salto dell uomo non sono presenti forze esterne impulsive, per cui la quantità di moto

Dettagli

15/04/2014. Serway, Jewett Principi di Fisica IV Ed. Capitolo 8. Generalizziamo, considerando due particelle interagenti.

15/04/2014. Serway, Jewett Principi di Fisica IV Ed. Capitolo 8. Generalizziamo, considerando due particelle interagenti. Serway, Jewett Principi di Fisica IV Ed. Capitolo 8 Esempio arciere su una superficie ghiacciata che scocca la freccia: l arciere (60 kg) esercita una forza sulla freccia 0.5 kg (che parte in avanti con

Dettagli

LICEO SCIENTIFICO Galileo Galilei VERONA

LICEO SCIENTIFICO Galileo Galilei VERONA LICEO SCIENTIFICO Galileo Galilei PROGRAMMA PREVISTO Anno Scolastico 2006-2007 Testo di riferimento: "Le Vie della Fisica" vol. 1-2 (Battimelli - Stilli) Le unità didattiche a fondo chiaro sono irrinunciabili.

Dettagli

Trasformazioni di Lorentz

Trasformazioni di Lorentz Trasformazioni di Lorentz Regole di trasformazione fra un sistema inerziale S (descritto da x, y, z, t) ed uno S (descritto da x, y, z, t ) che viaggia a velocità V lungo x rispetto a S: x = γ(x V t) y

Dettagli

Esercizio (tratto dal problema 7.36 del Mazzoldi 2)

Esercizio (tratto dal problema 7.36 del Mazzoldi 2) Esercizio (tratto dal problema 7.36 del Mazzoldi 2) Un disco di massa m D = 2.4 Kg e raggio R = 6 cm ruota attorno all asse verticale passante per il centro con velocità angolare costante ω = 0 s. ll istante

Dettagli

Numero progressivo: 6 Turno: 1 Fila: 1 Posto: 1 Matricola: Cognome e nome: (dati nascosti per tutela privacy)

Numero progressivo: 6 Turno: 1 Fila: 1 Posto: 1 Matricola: Cognome e nome: (dati nascosti per tutela privacy) Numero progressivo: 6 Turno: 1 Fila: 1 Posto: 1 Matricola: 0000695216 Cognome e nome: (dati nascosti per tutela privacy) 1. Di quanto ruota in un giorno sidereo il piano di oscillazione del pendolo di

Dettagli

Pag. 1. Il tempo e lo spazio nella teoria della relatività

Pag. 1. Il tempo e lo spazio nella teoria della relatività Pag. 1 Il tempo e lo spazio nella teoria della relatività La fisica negli ultimi anni del 1800 si trovava a dover risolvere un dilemma inconciliabile con la teoria della meccanica classica. La relatività

Dettagli

Corso di Fisica generale

Corso di Fisica generale Corso di Fisica generale Liceo Scientifico Righi, Cesena Anno Scolastico 2014/15 3B Appunti su Lavoro ed Energia Riccardo Fabbri 1 (Dispense ed esercizi su www.riccardofabbri.eu) Il Lavoro Il lavoro fatto

Dettagli

PROGRAMMA DEL CORSO DI FISICA TEORICA 1 PROF. E. PACE CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN FISICA A. A

PROGRAMMA DEL CORSO DI FISICA TEORICA 1 PROF. E. PACE CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN FISICA A. A PROGRAMMA DEL CORSO DI FISICA TEORICA 1 PROF. E. PACE CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN FISICA A. A. 2013-2014 ELETTROSTATICA NEL VUOTO Equazione di Poisson ed equazione di Laplace. Teorema di Green; I e II

Dettagli

Fisica Nucleare e Subnucleare

Fisica Nucleare e Subnucleare Fisica Nucleare e Subnucleare Prova Scritta, 17 Febbraio 2015 Modulo I 1) Una trasformazione di Lorentz collega le coordinate dello spazio tempo di due sistemi di riferimento inerziali e può essere scritta

Dettagli

INTRODUZIONE ALLA CINEMATICA DEL PUNTO MATERIALE PROF. FRANCESCO DE PALMA

INTRODUZIONE ALLA CINEMATICA DEL PUNTO MATERIALE PROF. FRANCESCO DE PALMA INTRODUZIONE ALLA CINEMATICA DEL PUNTO MATERIALE PROF. FRANCESCO DE PALMA Sommario MOTO E TRAIETTORIA... 3 PUNTO MATERIALE... 3 TRAIETTORIA... 3 VELOCITÀ... 4 VELOCITÀ MEDIA... 4 VELOCITÀ ISTANTANEA...

Dettagli

RISOLUZIONE DI PROBLEMI DI FISICA

RISOLUZIONE DI PROBLEMI DI FISICA RISOUZIONE DI PROBEMI DI FISICA Problema 1 Una massa puntiforme m = 2 kg è soggetta ad una forza centrale con associata energia potenziale radiale U( r) 6 A =, dove A = 2 J m 6. Il momento angolare della

Dettagli

Il problema dei due corpi La dinamica planetaria

Il problema dei due corpi La dinamica planetaria Il problema dei due corpi La dinamica planetaria La Meccanica Classica Lagrange Hamilton Jacobi Vettori Per rendere conto della 3-dimensionalità in fisica, e in matematica, si usano delle grandezze più

Dettagli

TRASFORMATE DI LAPLACE

TRASFORMATE DI LAPLACE CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria Gestionale http://www.automazione.ingre.unimore.it/pages/corsi/controlliautomaticigestionale.htm TRASFORMATE DI LAPLACE Ing. Federica Grossi Tel. 059 2056333 e-mail: federica.grossi@unimore.it

Dettagli

Geometria dello Spaziotempo

Geometria dello Spaziotempo Geometria dello Spaziotempo Stefano Ansoldi Dipartimento di Fisica Teorica Università degli Studi di Trieste Corso di Laurea in Fisica Anno Accademico 2002/2003 Premesse algebriche. Strutture su uno spazio

Dettagli

Le Derivate. Appunti delle lezioni di matematica di A. Pisani Liceo Classico Dante Alighieri

Le Derivate. Appunti delle lezioni di matematica di A. Pisani Liceo Classico Dante Alighieri Le Derivate Appunti delle lezioni di matematica di A. Pisani Liceo Classico Dante Alighieri Nota bene Questi appunti sono da intendere come guida allo studio e come riassunto di quanto illustrato durante

Dettagli

(b) 2. Quale delle seguenti affermazioni è corretta? (riscrivere la risposta corretta per esteso e solo sul foglio protocollo

(b) 2. Quale delle seguenti affermazioni è corretta? (riscrivere la risposta corretta per esteso e solo sul foglio protocollo Esercizio (tratto dal problema 4.6 del Mazzoldi) Sopra un piano orizzontale sono posti due punti materiali di masse m e m 2. Il punto m è attaccato ad una molla di costante elastica k, fissata in x = 0

Dettagli

Cinematica dei moti relativi

Cinematica dei moti relativi Cinematica dei moti relativi Carattere relativo del moto --> scelta sistema di riferimento Cercheremo le leggi di trasformazione classiche dei vettori v e a di uno stesso punto materiale tra due sistemi

Dettagli

Primo Principio della termodinamica

Primo Principio della termodinamica Primo Principio della termodinamica 1 FORME DI ENERGIA Esistono diverse forme di energia In un sistema la somma di tutte le forme di energia è detta energia totale E del sistema. La Termodinamica studia

Dettagli

Momento angolare L. P. Maggio Prodotto vettoriale

Momento angolare L. P. Maggio Prodotto vettoriale Momento angolare L. P. Maggio 2007 1. Prodotto vettoriale 1.1. Definizione Il prodotto vettoriale di due vettori tridimensionali a e b è un vettore c così definito: a) Il modulo di c è pari all area del

Dettagli

Meccanica dei Fluidi

Meccanica dei Fluidi Meccanica dei Fluidi Jan Pralits Department of Civil, Chemical and Environmental Engineering University of Genoa, Italy jan.pralits@unige.it 2014 Fondamenti dei meccanica dei continui (80939/6CFU) Ing.

Dettagli

FAM. = 5 4 Mc2 = E C = 5 2 Mc2 1 v2. c 2. 2 M 2M) = 1 2 Mc2

FAM. = 5 4 Mc2 = E C = 5 2 Mc2 1 v2. c 2. 2 M 2M) = 1 2 Mc2 Serie 19: Soluzioni FAM C. Ferrari Esercizio 1 Collisione completamente anelastica Utilizziamo la conservazione dell energia e della quantità di moto (sistema isolato) in cui trattiamo A e B all inizio

Dettagli

Teoria dei mezzi continui

Teoria dei mezzi continui Teoria dei mezzi continui Il modello di un sistema continuo è un modello fenomenologico adatto a descrivere sistemi fisici macroscopici nei casi in cui le dimensione dei fenomeni osservati siano sufficientemente

Dettagli

G. Bracco - Appunti di Fisica Generale

G. Bracco - Appunti di Fisica Generale Sistemi di punti materiali Finora abbiamo considerato solo un punto materiale ma in genere un corpo ha dimensione tale da non poter essere assimilato ad un punto materiale. E sempre opportuno definire

Dettagli

TRASFORMATE DI LAPLACE

TRASFORMATE DI LAPLACE FONDAMENTI DI CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria Meccanica http://web.ing.unimo.it/~lbiagiotti/fondamenticontrolli1415.html TRASFORMATE DI LAPLACE Ing. e-mail: luigi.biagiotti@unimore.it http://www.dii.unimore.it/~lbiagiotti

Dettagli

Cinematica. Velocità. Riferimento Euleriano e Lagrangiano. Accelerazione. Elementi caratteristici del moto. Tipi di movimento

Cinematica. Velocità. Riferimento Euleriano e Lagrangiano. Accelerazione. Elementi caratteristici del moto. Tipi di movimento Cinematica Velocità Riferimento Euleriano e Lagrangiano Accelerazione Elementi caratteristici del moto Tipi di movimento Testo di riferimento Citrini-Noseda par. 3.1 par. 3.2 par 3.3 fino a linee di fumo

Dettagli

I principi della dinamica come si insegnano e (soprattutto) cosa ci insegnano. mercoledì 4 febbraio 2015

I principi della dinamica come si insegnano e (soprattutto) cosa ci insegnano. mercoledì 4 febbraio 2015 I principi della dinamica come si insegnano e (soprattutto) cosa ci insegnano 1 Perché sono così importanti i tre principi della dinamica? 2 e prima di tutto, cosa dicono i principi della dinamica? 3 Il

Dettagli

MECCANICA QUANTISTICA

MECCANICA QUANTISTICA La Meccanica MECCANICA: Studio del moto di un corpo in tutti i suoi aspetti. Si divide in: STATICA: Forze e Equilibrio. Studia delle condizioni per l equilibrio (corpi fermi). CINEMATICA: Descrizione il

Dettagli

Università del Sannio

Università del Sannio Università del Sannio Corso di Fisica 1 Lezione 6 Dinamica del punto materiale II Prof.ssa Stefania Petracca 1 Lavoro, energia cinetica, energie potenziali Le equazioni della dinamica permettono di determinare

Dettagli

Sulla dinamica di un corpo rigido soggetto a forze di potenza nulla nel caso piano

Sulla dinamica di un corpo rigido soggetto a forze di potenza nulla nel caso piano RENDICONTI del SEMINARIO MATEMATICO della UNIVERSITÀ DI PADOVA ETTORE BENTSIK Sulla dinamica di un corpo rigido soggetto a forze di potenza nulla nel caso piano Rendiconti del Seminario Matematico della

Dettagli

Energia meccanica. Lavoro Energia meccanica Concetto di campo in Fisica. Antonio Pierro @antonio_pierro_ (https://twitter.com/antonio_pierro_)

Energia meccanica. Lavoro Energia meccanica Concetto di campo in Fisica. Antonio Pierro @antonio_pierro_ (https://twitter.com/antonio_pierro_) Energia meccanica Lavoro Energia meccanica Concetto di campo in Fisica Antonio Pierro @antonio_pierro_ (https://twitter.com/antonio_pierro_) Per consigli, suggerimenti, eventuali errori o altro potete

Dettagli

Corso di Fisica generale

Corso di Fisica generale Corso di Fisica generale Liceo Scientifico Righi, Cesena Anno Scolastico 2014/15 3B Appunti sulla Cinematica di un Punto Materiale Riccardo Fabbri 1 (Dispense ed esercizi su www.riccardofabbri.eu) Il Moto

Dettagli

Insegnare relatività. nel XXI secolo

Insegnare relatività. nel XXI secolo Insegnare relatività nel XXI secolo P r o b l e m i s u i m o d e l l i c o s m o l o g i c i Problema Si consideri un ipotetico universo in cui R = a t. Assumendo H = 70 km s 1 Mpc 1 calcolare: a) la

Dettagli

Corrente di spostamento ed equazioni di Maxwell. Corrente di spostamento Modifica della legge di Ampere Equazioni di Maxwell Onde elettromagnetiche

Corrente di spostamento ed equazioni di Maxwell. Corrente di spostamento Modifica della legge di Ampere Equazioni di Maxwell Onde elettromagnetiche Corrente di spostamento ed equazioni di Maxwell Corrente di spostamento Modifica della legge di Ampere Equazioni di Maxwell Onde elettromagnetiche Corrente di spostamento La legge di Ampere e` inconsistente

Dettagli

CAPITOLO III. La cinematica del moto dei fluidi

CAPITOLO III. La cinematica del moto dei fluidi Cap.III La cinematica 37 CAPITOLO III La cinematica del moto dei fluidi 1. - Impostazione del problema. Nel descrivere il moto dei fluidi possiamo seguire due schemi, due grandi vie. La prima consiste

Dettagli

LEZIONE 3. a + b + 2c + e = 1 b + d + g = 0 3b + f + 3g = 2. a b c d e f g

LEZIONE 3. a + b + 2c + e = 1 b + d + g = 0 3b + f + 3g = 2. a b c d e f g LEZIONE 3 3.. Matrici fortemente ridotte per righe. Nella precedente lezione abbiamo introdotto la nozione di soluzione di un sistema di equazioni lineari. In questa lezione ci poniamo il problema di descrivere

Dettagli

C- CALORE / LAVORO / PRIMO PRINCIPIO

C- CALORE / LAVORO / PRIMO PRINCIPIO C- CALORE / LAVORO / PRIMO PRINCIPIO SISTEMA TERMODINAMICO SISTEMA IL CUI COMPORTAMENTO PUO' ESSERE DETERMINATO E DESCRITTO PER MEZZO DI POCHE GRANDEZZE GLOBALI (PRESSIONE, TEMPERATURA, ECC.), SENZA CONOSCERE

Dettagli

4b.Quantità di moto e urti

4b.Quantità di moto e urti 4b.Quantità di moto e urti La quantità di moto di un oggetto che possa essere schematizzato come un punto materiale di massa m e di velocità è definita come il prodotto della massa per la velocità del

Dettagli

Sistema arciere-arco

Sistema arciere-arco Sistema arciere-arco Consideriamo un ragazzo su uno sateboard mentre cade. Oltre alla forza peso che gestisce il moto verso il basso durante la caduta, nella direzione orizzontale al terreno avremo che

Dettagli

Consideriamo come piena solo l innalzamento del livello causato da un aumento delle portate nel corso d acqua considerato.

Consideriamo come piena solo l innalzamento del livello causato da un aumento delle portate nel corso d acqua considerato. Propagazione delle piene: generalità Consideriamo come piena solo l innalzamento del livello causato da un aumento delle portate nel corso d acqua considerato. La propagazione dell onda di piena dipende

Dettagli

Esame di Stato di Liceo Scientifico P.N.I. a.s Sessione Ordinaria 23 giugno 2005 Q1 Q2 Q3 Questionario

Esame di Stato di Liceo Scientifico P.N.I. a.s Sessione Ordinaria 23 giugno 2005 Q1 Q2 Q3 Questionario 1 Esame di Stato di Liceo Scientifico P.N.I. a.s. 004-00 Sessione Ordinaria 3 giugno 00 Q1 Q Q3 Questionario Q1- Si dimostri che il lato del decagono regolare inscritto in un cerchio è la sezione aurea

Dettagli

INTERPRETAZIONE CINEMATICA DELLA DERIVATA

INTERPRETAZIONE CINEMATICA DELLA DERIVATA INTERPRETAZIONE CINEMATICA DELLA DERIVATA Consideriamo un punto mobile sopra una qualsiasi linea Fissiamo su tale linea un punto O, come origine degli archi, e un verso di percorrenza come verso positivo;

Dettagli

Moti relativi. Cenni. Dott.ssa Elisabetta Bissaldi

Moti relativi. Cenni. Dott.ssa Elisabetta Bissaldi Moti relativi Cenni Dott.ssa Elisabetta Bissaldi Elisabetta Bissaldi (Politecnico di Bari) A.A. 2018-2019 2 In generale, la descrizione del moto dipende dal sistema di riferimento scelto Si consideri un

Dettagli

CAPITOLO 4: DINAMICA DEI SISTEMI DI PUNTI MATERIALI:

CAPITOLO 4: DINAMICA DEI SISTEMI DI PUNTI MATERIALI: CAPITOLO 4: DINAMICA DEI SISTEMI DI PUNTI MATERIALI: 4.1 Il centro di massa. Nel precedente capitolo si è parlato ampiamente della dinamica di un punto materiale, ossia di quel ramo della meccanica che

Dettagli

Lavoro ed Energia. r A. < 0 --> lavoro resistente

Lavoro ed Energia. r A. < 0 --> lavoro resistente Lavoro ed Energia Lavoro di una forza 1) forza f indipendente dal punto di applicazione e dal tempo. Se il suo punto di applicazione effettua uno spostamento AB, si definisce lavoro della forza f = f AB

Dettagli

BOLLETTINO UNIONE MATEMATICA ITALIANA

BOLLETTINO UNIONE MATEMATICA ITALIANA BOLLETTINO UNIONE MATEMATICA ITALIANA Tino Zeuli Sul moto di una particella elettrizzata, di energia relativistica,in un campo elettromagnetico che si propaga per onde piane. Bollettino dell Unione Matematica

Dettagli

Indice. capitolo. capitolo. capitolo

Indice. capitolo. capitolo. capitolo Indice Metodo scientifico 1 1. Introduzione 1 2. Definizione operativa delle grandezze fisiche 3 3. Sistemi di unità di misura ed equazioni dimensionali 5 4. Grandezza fisica tempo 9 5. Relazioni funzionali

Dettagli

25 - Funzioni di più Variabili Introduzione

25 - Funzioni di più Variabili Introduzione Università degli Studi di Palermo Facoltà di Economia CdS Statistica per l Analisi dei Dati Appunti del corso di Matematica 25 - Funzioni di più Variabili Introduzione Anno Accademico 2013/2014 M. Tumminello

Dettagli

Equazione della retta tangente al grafico di una funzione

Equazione della retta tangente al grafico di una funzione Equazione della retta tangente al grafico di una funzione Abbiamo già visto che in un sistema di assi cartesiani ortogonali, è possibile determinare l equazione di una retta r non parallela agli assi coordinati,

Dettagli

Lavoro. Energia. Mauro Saita Versione provvisoria, febbraio Lavoro è forza per spostamento

Lavoro. Energia. Mauro Saita   Versione provvisoria, febbraio Lavoro è forza per spostamento Lavoro. Energia. Mauro Saita e-mail: maurosaita@tiscalinet.it Versione provvisoria, febbraio 2015. Indice 1 Lavoro è forza per spostamento 1 1.1 Lavoro compiuto da una forza variabile. Caso bidimensionale..........

Dettagli

I moti alla Poinsot descritti come precessioni generalizzate nel senso di Grioli

I moti alla Poinsot descritti come precessioni generalizzate nel senso di Grioli RENDICONTI del SEMINARIO MATEMATICO della UNIVERSITÀ DI PADOVA CARMELO TOTARO I moti alla Poinsot descritti come precessioni generalizzate nel senso di Grioli Rendiconti del Seminario Matematico della

Dettagli

Soluzione prova scritta Fisica Generale I Ing. Elettronica e Telecomunicazioni 01/02/2019

Soluzione prova scritta Fisica Generale I Ing. Elettronica e Telecomunicazioni 01/02/2019 Soluzione prova scritta Fisica Generale I Ing. Elettronica e Telecomunicazioni 01/0/019 Esercizio 1 1) Sull uomo agiscono la forza di gravità, la reazione della scala e le sue forze muscolari, mentre sulla

Dettagli

Soluzione del Secondo Esonero A.A , del 28/05/2013

Soluzione del Secondo Esonero A.A , del 28/05/2013 Soluzione del Secondo Esonero A.A. 01-013, del 8/05/013 Primo esercizio a) Sia v la velocità del secondo punto materiale subito dopo l urto, all inizio del tratto orizzontale con attrito. Tra il punto

Dettagli

Lezioni del Corso PROPULSIONE SPAZIALE aa Marcello Onofri VARIABILI TERMODINAMICHE ED EQUAZIONI DI CONSERVAZIONE

Lezioni del Corso PROPULSIONE SPAZIALE aa Marcello Onofri VARIABILI TERMODINAMICHE ED EQUAZIONI DI CONSERVAZIONE Lezioni del Corso PROPULSIONE SPAZIALE aa 2018-19 Lez. 05 Marcello Onofri VARIABILI TERMODINAMICHE ED EQUAZIONI DI CONSERVAZIONE NOTA: Le variabili termodinamiche d interesse propulsivo da Liepmann H.W.-Roshko

Dettagli

Appunti di Dinamica dei Sistemi di punti materiali. Nota Bene: per il punto materiale valgono le relazioni:

Appunti di Dinamica dei Sistemi di punti materiali. Nota Bene: per il punto materiale valgono le relazioni: Appunti di Dinamica dei Sistemi di punti materiali. Sistema discreto: Def. S = { m i i = 1 } Sistema continuo: S = M dm = V ρ(r)dv, essendo ρ(r) = dm/dv. ota Bene: per il punto materiale valgono le relazioni:

Dettagli

INTRODUZIONE ALLA RELATIVITÀ SPECIALE: Dalla seconda legge di Newton a E = mc 2. 8 marzo 2017

INTRODUZIONE ALLA RELATIVITÀ SPECIALE: Dalla seconda legge di Newton a E = mc 2. 8 marzo 2017 INTRODUZIONE ALLA RELATIVITÀ SPECIALE: Dalla seconda legge di Newton a E = mc 2 8 marzo 2017 Piano della presentazione Trasformazioni di Lorentz Red Shift Relatività e leggi di Newton Galileo Seconda Legge

Dettagli

a.a. 2017/2018 Stefano Bifaretti Vincenzo Bonaiuto Dipartimento di Ingegneria Industriale

a.a. 2017/2018 Stefano Bifaretti Vincenzo Bonaiuto Dipartimento di Ingegneria Industriale a.a. 2017/2018 Stefano Bifaretti Vincenzo Bonaiuto Dipartimento di Ingegneria Industriale Le macchine in c.a. impiegate negli azionamenti industriali sono caratterizzate da un circuito elettrico di statore

Dettagli

DIPARTIMENTO DI FISICA ED ASTRONOMIA Corso di laurea in Fisica Anno accademico 2016/ anno

DIPARTIMENTO DI FISICA ED ASTRONOMIA Corso di laurea in Fisica Anno accademico 2016/ anno DIPARTIMENTO DI FISICA ED ASTRONOMIA Corso di laurea in Fisica Anno accademico 2016/2017-2 anno MECCANICA ANALITICA MAT/07-9 CFU - 2 semestre Docente titolare dell'insegnamento MASSIMO TROVATO Email: trovato@dmi.unict.it

Dettagli

ˆ b, si usa la convenzione di prendere. come verso positivo quello antiorario e come verso negativo quello orario.

ˆ b, si usa la convenzione di prendere. come verso positivo quello antiorario e come verso negativo quello orario. Capitolo 4 Le rotazioni 4.1 Richiami di teoria E' opportuno ricordare che, dato un angolo orientato ao ˆ b, si usa la convenzione di prendere come verso positivo quello antiorario e come verso negativo

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PAVIA REGISTRO. DELLE LEZIONI ESERCITAZIONI SEMINARI Anno accademico 2016/17

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PAVIA REGISTRO. DELLE LEZIONI ESERCITAZIONI SEMINARI Anno accademico 2016/17 REGISTRO DELLE LEZIONI ESERCITAZIONI SEMINARI Anno accademico 2016/17 Cognome e Nome: BISI FULVIO Qualifica: PROFESSORE ASSOCIATO MAT/07 DIPARTIMENTO DI MATEMATICA Insegnamento (6 CFU su un totale di 6+3

Dettagli

Relatività Ristretta

Relatività Ristretta 1. L invarianza della velocità della luce 2. L esperimento di Michelson Morley 3. Gli assiomi della teoria della relatività ristretta 4. Relatività della simultaneità 5. La contrazione delle lunghezze

Dettagli

Elementi di dinamica rotazionale

Elementi di dinamica rotazionale In questa dispensa studieremo: Elementi di dinamica rotazionale Il momento torcente. Il momento di inerzia. Il secondo principio della dinamica rotazionale. L energia cinetica totale. Il momento angolare.

Dettagli

LEZIONE DEL OTTOBRE

LEZIONE DEL OTTOBRE INGEGNERIA GESTIONALE corso di Fisica Generale Prof. E. Puddu LEZIONE DEL 21 22 OTTOBRE 2008 Moti oscillatori 1 Moto armonico Consideriamo una molla di costante elastica k a cui è collegato un corpo di

Dettagli

Figura 1.8: Apparecchiatura sperimentale utilizzata da Joule.

Figura 1.8: Apparecchiatura sperimentale utilizzata da Joule. 40 Capitolo. Richiami di termodinamica Figura.8: Apparecchiatura sperimentale utilizzata da Joule. Ne risultava quindi in modo evidente l equivalenza del lavoro meccanico fornito nel primo esperimento

Dettagli

Y = ax 2 + bx + c LA PARABOLA

Y = ax 2 + bx + c LA PARABOLA LA PARABOLA La parabola è una figura curva che, come la retta, è associata ad un polinomio che ne definisce l'equazione. A differenza della retta, però, il polinomio non è di primo grado, ma è di secondo

Dettagli

Capitolo 4: CAMBIAMENTO DI SISTEMA DI UNITÀ

Capitolo 4: CAMBIAMENTO DI SISTEMA DI UNITÀ Capitolo 4: CAMBIAMENTO DI SISTEMA DI UNITÀ 4.1 Grandezze fondamentali e derivate Come abbiamo già osservato la scelta di un Sistema di unità di misura è largamente arbitraria e dettata in gran parte da

Dettagli

DINAMICA DEI SISTEMI DI PUNTI MATERIALI

DINAMICA DEI SISTEMI DI PUNTI MATERIALI DINAMICA DEI SISTEMI DI PUNTI MATERIALI DOWNLOAD Il pdf di questa lezione (0418a.pdf) è scaricabile dal sito http://www.ge.infn.it/ calvini/scamb/ 18/04/2012 CENTRO DI MASSA Si consideri un insieme di

Dettagli

Grandezze cinematiche relative nel sistema L: r 12, v 12 a 12 e nel sistema del centro dimassa (C): r 12 ', v 12 ', e a 12 '

Grandezze cinematiche relative nel sistema L: r 12, v 12 a 12 e nel sistema del centro dimassa (C): r 12 ', v 12 ', e a 12 ' Sistemi di due particelle Problema dei due corpi: studio del moto relativo di due corpi supposti puntiformi sotto l azione della forza di interazione mutua. Esempio: moto (relativo) di due corpi celesti

Dettagli

Analisi nel dominio del tempo delle rappresentazioni in variabili di stato

Analisi nel dominio del tempo delle rappresentazioni in variabili di stato 4 Analisi nel dominio del tempo delle rappresentazioni in variabili di stato Versione del 21 marzo 2019 In questo capitolo 1 si affronta lo studio, nel dominio del tempo, dei modelli di sistemi lineari,

Dettagli

LICEO SCIENTIFICO G. GALILEI - Verona Anno Scolastico

LICEO SCIENTIFICO G. GALILEI - Verona Anno Scolastico PROGRAMMA PREVISTO Testo di riferimento: "L indagine del mondo fisico Vol. B (Bergamaschini, Marazzini, Mazzoni) Le unità didattiche a fondo chiaro sono irrinunciabili. Le unità didattiche a fondo scuro

Dettagli

Opera rilasciata sotto licenza CC BY-NC-SA 3.0 Italia da Studio Bells (www.studiobells.it)

Opera rilasciata sotto licenza CC BY-NC-SA 3.0 Italia da Studio Bells (www.studiobells.it) Esercizio 001 Si consideri un piano inclinato di un angolo = 30 rispetto all orizzontale e di lunghezza L = 1 m. Sul piano è posta una massa m = 5, 0 kg collegata alla cima del piano tramite una molla

Dettagli

Analisi di Fourier e alcune equazioni della fisica matematica 1. TERZA LEZIONE Serie di funzioni Serie di potenze

Analisi di Fourier e alcune equazioni della fisica matematica 1. TERZA LEZIONE Serie di funzioni Serie di potenze Analisi di Fourier e alcune equazioni della fisica matematica 1 TERZA LEZIONE Serie di funzioni Serie di potenze 1 prof. Claudio Saccon, Dipartimento di Matematica Applicata, Via F. Buonarroti 1/C email:

Dettagli

Notiamo che, per una massa che rotorivoluisca sull orbita senza scorrimento, per la componente giroscopica, con V n. v p

Notiamo che, per una massa che rotorivoluisca sull orbita senza scorrimento, per la componente giroscopica, con V n. v p Natura fisica ed espressione della forza di Lorentz, calcolo del campo magnetico nucleare Abbiamo visto che, se applichiamo il principio di conservazione del momento angolare nello spazio, se la massa

Dettagli

Corso di Laurea in Fisica Unipi G.M.P. Appunti di Fisica _I Primo semestre. Forze conservative

Corso di Laurea in Fisica Unipi G.M.P. Appunti di Fisica _I Primo semestre. Forze conservative ppunti di Fisica _I Primo semestre Novenmbre 20 Cap.3.v Sommario Fore conservative Il poteniale...2 Conservaione dell'energia...2 Il poteniale e la fora...3 Il poteniale nel campo gravitaionale costante...4

Dettagli

Questionario. Quesito 1. Esame di Stato - Liceo Scientifico. Soluzione. Definito il numero. dimostrare che risulta: ed esprimere. in termini di ed = 1

Questionario. Quesito 1. Esame di Stato - Liceo Scientifico. Soluzione. Definito il numero. dimostrare che risulta: ed esprimere. in termini di ed = 1 Esame di Stato - Liceo Scientifico Quesito 1 Questionario Definito il numero come: dimostrare che risulta: ed esprimere in termini di ed = = 1 (1.1.1) Chiamiamo (1.1.2) = = (1.1.3) ovvero. = = (1.1.4)

Dettagli

BOLLETTINO UNIONE MATEMATICA ITALIANA

BOLLETTINO UNIONE MATEMATICA ITALIANA BOLLETTINO UNIONE MATEMATICA ITALIANA Edoardo Storchi Su una nuova interpretazione del principio dell azione potenziale. Bollettino dell Unione Matematica Italiana, Serie 3, Vol. 10 (1955), n.2, p. 161

Dettagli

1 Polinomio di Taylor 1. 2 Formula di Taylor 2. 3 Alcuni sviluppi notevoli 2. 4 Uso della formula di Taylor nel calcolo dei limiti 4

1 Polinomio di Taylor 1. 2 Formula di Taylor 2. 3 Alcuni sviluppi notevoli 2. 4 Uso della formula di Taylor nel calcolo dei limiti 4 1 POLINOMIO DI TAYLOR 1 Formula di Taylor Indice 1 Polinomio di Taylor 1 Formula di Taylor 3 Alcuni sviluppi notevoli 4 Uso della formula di Taylor nel calcolo dei iti 4 5 Soluzioni degli esercizi 6 La

Dettagli

Dinamica di sistemi di punti materiali: derivazione delle leggi cardinali della dinamica dei sistemi di particelle nel sistema L.

Dinamica di sistemi di punti materiali: derivazione delle leggi cardinali della dinamica dei sistemi di particelle nel sistema L. Dinamica di sistemi di punti materiali: derivazione delle leggi cardinali della dinamica dei sistemi di particelle nel sistema L. Obiettivo: l estensione delle leggi e dei principi della Dinamica del punto

Dettagli

CORSO DI LAUREA IN SCIENZE BIOLOGICHE Prova scritta di FISICA 21 luglio 2011

CORSO DI LAUREA IN SCIENZE BIOLOGICHE Prova scritta di FISICA 21 luglio 2011 CORSO DI LAUREA IN SCIENZE BIOLOGICHE Prova scritta di FISICA 1 luglio 011 1) Una particella P di massa m = 0 g viene tenuta ferma in un punto O di un piano orizzontale liscio e comprime di un tratto d

Dettagli