L assistenza a domicilio alla persona non autosufficiente
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- Rita Venturini
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1 L assistenza a domicilio alla persona non autosufficiente Rapporto di una ricerca con i familiari degli anziani non autosufficienti in lista d attesa per l accoglienza nelle RSA di Rovereto Massimiliano Colombo Antonio Cristoforetti Rovereto, 2012
2 Rapporto di ricerca 2 Laricercaèstatapromossaefinanziatada: AssessoratoallapersonaeallepolitichefamiliaridelComunediRovereto(TN) AziendapubblicadiserviziallapersonaClementinoVannettidiRovereto(TN) Icontenutidelpresenterapportononimpegnanoinalcunmodoleamministrazionipromotrici. Gruppodilavoro: ComunediRovereto:PaolaGiudici,MasciaRaffaelli A.p.s.p.C.Vannetti:AnnaBadoch,MassimilianoColombo,AntonioCristoforetti,MonikaProfaizer Rilevazionedeidati:AnnaBadoch,AntonioCristoforetti,MonikaProfaizer Redazionedelrapporto:MassimilianoColomboeAntonioCristoforetti Supervisioneanalisistatistica:PierluigiNoviInverardi UniversitàdiTrento Responsabiledelprogettodiricerca:MassimilianoColombo Siringrazianogliintervistatiperlalorocortesedisponibilitàaconcederel intervista. Rapportodiricercadistribuitogratuitamente,scaricabiledaisiti: Rovereto,febbraio2012
3 Sommario Rapporto di ricerca 3 Prefazioni Ilcontestodellaricerca Ildisegnodellaricerca Irisultatidellaricerca Caratteristichedellapopolazionedipersonenonautosufficientieinlistad attesarsa Icaregiverintervistati Unprofiloanagraficodeglianzianicoinvoltinellaricerca Glianzianinonautosufficientisoli Ifamiliarisuiqualipuòcontarel anzianononautosufficiente Imomentidellagiornataneiqualiifamiliarioffronoillorosupportoaglianziani Lafrequenzadelsupportoquotidianooffertoall anzianodaisuoifamiliari Iproblemieleesigenzeassistenzialideglianzianinonautosufficienti L utilizzod interventieservizipubblici L assistenzaprivataoffertadallebadanti Ilmixdellerisorseimpiegateperl assistenzaadomicilio Rispondenzadell assistenzaadomicilioaibisognidellapersonaanziana Ilcaricochericadesuicaregiver Lacoperturadeicostidell assistenza Lasostenibilitàdellesoluzioniassistenzialiadottate Eselacondizionedell anzianocambiasse? Accordotraifamigliarisull assistenzadadareall anzianononautosufficiente Analisigeneraledelladomandadiserviziassistenziali LadomandadiaccessoallaRSAatempoillimitato Ladomandadicontributiperabbattereilcostodell assistenzaprivata LadomandadiricoverotemporaneoinRSA Ladomandadiconciliazionetraesigenzedilavoroedicura Ladomandadiservizidisupportoall assistenzaprivata Ladomandadiservizidiassistenzaadomicilio Ladomandadiservizisemiresidenziali Proposteperunabuonapermanenzaadomiciliodellepersoneanzianenonautosufficienti Finoachepuntosfidarelasostenibilitàdellapermanenzaadomicilio? Sostenereilcaregiverancheconservizidirettiallasuapersona Supportareilcaregivernellaprogrammazioneassistenzialecomplessiva Migliorareilfunzionamentodelmercatodell'assistenzaprivata Condizionidiefficaciadeitrasferimentieconomiciall'anzianoealcaregiver Cenniall areadiricercasulcaregiving Bibliografia Appendice:Ilquestionario...45
4 Prefazioni Rapporto di ricerca 4 Lasocietànellaqualeviviamo,specienegliultimianni,hasubitonumerosicambiamentia causadifattoridemograficicomel allungamentodellavitaeilcalodellenascite,difattori normativi e culturali come il processo di scolarizzazione, di femminilizzazione, le trasformazionidellacoppia,ecc.talicambiamentisonoaccomunatidallavelocitàconcui sirealizzanoespessodallacorrispondentenecessitàdiunrapidointerventodellapolitica per prevenire e/o correggere le possibili distorsioni a carico delle generazioni future (sostenibilità del sistema pensionistico, del sistema sanitario, del sistema scolastico, dei servizi socio assistenziali e socio sanitari, ecc.) nonché per individuare le risposte ai problemi contingenti. La complessità dei fenomeni sociali rende però necessario, per evitare clamorosi errori, che le decisioni siano fondate su ricerche e analisi ed eventualmente su studi previsionali, capaci di prevedere i cambiamenti sociali a lungo termine,cosìdaoffrireunventagliodisoluzioniragionatesottoilprofiloscientifico. Osservandolanostrasocietàvediamocheessasicaratterizzaperunsemprepiùelevato indiced invecchiamentodellapopolazione,qualeprodottodelladiminuzionedellenascite edelcontestualeaumentodelleaspettativedivita.anchealivellocittadinolapopolazione anziana(over65),secondogliultimidatianagrafici,èquantificabilenellamisuradel21% rispetto al totale dei residenti. Al di là delle cifre, per capire le problematicità legate a questo fenomeno, è necessario considerare che il mondo degli anziani è sempre più eterogeneo.unapartesignificativadiquestapopolazione,infatti,èattivanellavitapolitica e sociale della città. Altri anziani invece vivono da soli e per una serie di caratteristiche possonoesserea rischiodiemarginazione.infine,leindaginiepidemiologichemostrano che,inragionedelprolungamentodelleaspettativedivita,aumentanosignificativamente anche gli anziani non autosufficienti, che non sono più in grado di condurre una vita autonoma presso il proprio domicilio e generalmente necessitano di essere inseriti nelle Residenze sanitarie assistenziali (RSA). Pur nella consapevolezza che la permanenza a domicilio dell anziano dovrebbe costituire, se le condizioni lo permettono, la soluzione preferibile,ilproblemadellalistad attesaperl accessoallersaèbenpresenteanchenella città di Rovereto, nonostante il rapporto posti letto/popolazione, in linea con quello provinciale, sia fra i più alti rispetto ad altre realtà. Quello che è dato sapere è che i familiari degli anziani in lista d attesa si attivano per trovare soluzioni alternative più o meno provvisorie per accudire i propri cari a domicilio. Per fornire oggettività e razionalità alle decisioni politiche, in linea con il percorso descritto nel precedente paragrafo, su sollecitazione del comune di Rovereto l A.p.s.p. C. Vannetti ha realizzato questaricercache,rispettoalproblemadellelisted attesa,siponelafinalitàdiconoscere in maniera puntuale le diverse soluzioni assistenziali attivate dai familiari degli anziani nonautosufficienti,ledifficoltàdirispostadelmercatoassistenziale,laqualitàdelservizio dicura,lemodalitàdiintegrazioneconilserviziopubblicodiassistenzadomiciliareecon gliinterventidisostegnoeconomico. Considerata la complessità del fenomeno, nonché i futuri problemi di sostenibilità economica del welfare trentino, i risultati della ricerca e gli eventuali successivi approfondimenti assumeranno particolare rilevanza e utilità nell individuazione di specificiinterventiafavoredellepersoneinlistad attesadainserirenelpianosocialedi Comunità,lacuielaborazioneèstataavviatanelcorsodel2011,nonchénellapromozione dieventualiazionidaincluderenell areadiintegrazionesocio sanitaria. L AssessoreaiserviziallapersonaepolitichefamiliaridelComunediRovereto FabrizioGerola
5 Rapporto di ricerca 5 L invecchiamento progressivo della popolazione e i conseguenti interventi di politiche socio assistenziali e socio sanitarie necessari per affrontare le nuove esigenze, sono semprepiùcomplessierichiedonocambiamentimetodologicienuoveprogettazioni. La premessa da cui siamo partiti nel realizzare questa indagine sulla situazione delle persone non autosufficienti e in lista d attesa per l accoglienza nelle Residenze sanitarie assistenzialinelcomunediroveretoèdatadallaconsapevolezza,piùvolteespressadalla programmazionepolitica,dellanecessitàdinuovescelterispettoallerispostefinoadoggi messeincampo. Comprendere come i familiari o le singole persone, non autosufficienti e in lista d attesa RSA, affrontano la loro grave situazione può servire a valutare se gli interventi attuali di politicaassistenzialeesociosanitariasonosufficientiesesonopossibilinuoveedefficaci modalitàdiintervento. Vafattacomunqueunadoverosapremessa.Lanostrasituazionerispettoallepoliticheper l anzianononautosufficientepresentaunaricchezzadiinterventieunaqualitàdeglistessi confrontabilisoloconipaesieuropeipiùavanzati.questipaesiperò,intornoaglianni90 sisonoresicontocheilproliferaredeipostiletto,seppurconorganizzazionisemprepiù efficienti e con interventi sanitari sempre più complessi, oltre a determinare costi in aumentononpiùsostenibilinondavanoqualitàagliultimiannidivitadell anziano. Per affrontare le maggiori esigenze hanno sperimentato politiche dirette a ridurre il numerodipersoneinseritenelletradizionalistrutture(rsa),hannoaumentatoilnumero deglianzianicollocatiinalloggiprotettiedhannomoltiplicatogliinterventidiassistenza domiciliare:insinteticaanalisimenosanitàepiùassistenza. Certamente anche noi abbiamo raggiunto il plafond dei posti letto e delle risorse disponibili,dobbiamomigliorareequalificareinostriinterventinelterritorio,sepossibile trovarenuovesoluzioni.perfarequesto,però,bisognadisporredidatiattendibilichesolo specificiprogettidiapprofondimentopossonodare. Innanzitutto è necessaria una verifica della gravità degli ospiti delle varie strutture assistenziali,peradeguareifinanziamentialleeffettivenecessitàdiassistenza. Non meno importante é verificare la situazione delle liste d attesa RSA, conoscere quali sonolerispostechelefamiglieattivanooutilizzano,sperimentareanchenuovesoluzionie nel contempo rimodulare gli strumenti di valutazione geriatrica multidimensionale, non piùrispondentiadunavalutazioneobiettivadell anziano. Èsuquestosecondotemacheabbiamoincentratolaricercachepresentiamo,cheseppur focalizzata su un territorio e una popolazione circoscritti, offre un analisi e alcune conclusioniinteressanti. Abbiamo una lunga lista d attesa e una notevole pressione delle persone non autosufficienti ad entrare in RSA. L indagine fotografa come le famiglie affrontano le difficoltàdiassistenzaecomeutilizzanoiserviziadisposizione.sidocumenta,infine,quali sonolevalutazionidellefamiglieeleloropossibiliaspettative. Nel momento in cui a livello provinciale si stanno adottando nuovi assetti istituzionali e nuovistrumenti(inuovimodellidiintegrazionesociosanitaria,ipuntiunicidiaccesso,il case management per sostenere la domiciliarità, l assegno di cura, la nuova gestione dei centri diurni, ecc.) questa indagine può contribuire a comprendere l attuale complessa realtà. Èchiaro che le soluzioni non sono semplici e richiedono risposte complesse, vorrei però concludere ritornando alle sperimentazioni dei paesi europei più avanzati che si sono posti il problema: cosa vuole veramente un anziano fragile ed in difficoltà per portare a termineserenamentelasuavita? Lerispostedell anzianosecondonoigravitanointornoaiseguentipunticardinali:essere assistitofinchepuònellasuacasa,senecessarioandareinunastrutturapotendodisporre
6 Rapporto di ricerca 6 di una propria stanza, con poche sue cose, essere assistito con il minor accanimento sanitariopossibile. Nella mia riflessione, che deriva anche dalle indicazioni della ricerca, non c è nessuna criticaallasituazioneattualemaunarichiestaforte,attraversospecificiapprofondimenti, direvisioneenuovaprogrammazionedellepoliticheassistenzialiesociosanitarie. IlPresidentedell A.p.s.p.C.VannettidiRovereto UgoPitton
7 Rapporto di ricerca 7 1. Ilcontestodellaricerca Il dibattito pubblico trentino sulle politiche a favore delle persone anziane non autosufficienti è sollecitato da scenari preoccupanti, forse non ancora sufficientemente esploratieanalizzati. Sappiamo che nei prossimi anni il numero di persone anziane non autosufficienti o esposte al rischio di non autosufficienza aumenterà in misura tale da sfidare la sostenibilità dell attuale sistema locale di welfare. Sappiamo altresì che nonostante il Trentinovantiun offertadiservizisocio assistenzialiesocio sanitariperlepersonenon autosufficientitralepiùconsistentiediversificated Europainrapportoallapopolazione residente, in particolare nel settore dei servizi residenziali, le liste d attesa per l accesso alle residenze sanitarie assistenziali (abbr. RSA) sono particolarmente consistenti e non vengonoriassorbite. Afrontediun offertapubblicadicirca4.405postilettoinrsa,programmataperil2012, al servizio di una popolazione di circa abitanti, registrati al 1 gennaio 2011, le persone valutate non autosufficienti dalle Unità di Valutazione Multidimensionale distrettuali(abbr. UVM) e collocate in lista di attesa per l accesso RSA risultavano alladatadel ,ossiail26%deipostilettodisponibili(datofornitodalservizio EconomiaeprogrammazionesanitariadellaProvinciaAutonomadiTrento). Si tratta nella maggior parte dei casi di persone che, pur dichiarate formalmente non autosufficientienonassistibiliadomicilio,potrannoaccedereallarsasolodopomesidi attesa e forse non vi accederanno mai e tuttavia si sono organizzate, con i loro familiari, perfarfronteadomicilioallanonautosufficienzaeaibisogniditutelaediassistenzache questaportaconsé. MacomesonocurateadomicilioquestepersoneinattesadiaccoglienzainRSA?Ilmixdi risorseumaneedeconomicheattivateecoordinatedirettamentedallefamiglieperlacura della persona a domicilio, attinte al proprio interno, acquisite sul mercato e dai servizi pubblici, quale impatto produce in termini di livelli di cura e di tutela della persona non autosufficienteedistressdeicaregiver? Sesimettonoaconfrontolerisorsepubblichedicuibeneficianoicittadinidichiaratinon autosufficienti e non assistibili a domicilio che accedono alla RSA e quelli che ne rimangonoesclusi,siponeunproblemadiequitàedigiustiziasociale? In quale direzione muovere il sistema delle politiche sociali e sanitarie e le leve di regolazione del mercato dei servizi alla persona per offrire più ampie garanzie di tutela dellepersonenonautosufficienticurateadomicilio? Come bilanciare e integrare tra loro i servizi pubblici per la domiciliarità e l erogazione diretta di denaro alla persona non autosufficiente o ai familiari (assegni di accompagnamento, assegni di cura, ecc.) affinché la famiglia sia sostenuta nelle sue funzioniditutelaeassistenzainmodoefficace,efficiente,equoesostenibile? Queste domande costituiscono lo sfondo degli interessi conoscitivi dai quali ha preso spunto la ricerca sociale qui documentata: una ricerca maturata in un ambito sociale e territorialecircoscritto,lacittàdirovereto,einuntempoparticolare,nelqualeilsistema diwelfaredellaprovinciaautonomaditrentosimisuraconl attuazionecontestualeditre importanti riforme (delle politiche sociali ai sensi della l.p. 13/2007, dell assetto istituzionale dell autonomia provinciale con la costituzione delle Comunità di valle di cui alla l.p. 3/2006 e dei servizi per la salute di cui alla l.p. 16/2010) e con la prospettiva dell istituzione di un fondo per la non autosufficienza e di assegni di cura a sostegno dell assistenza auto gestita dalla famiglia a domicilio, anche con l apporto della rete dei servizipubbliciterritoriali. L idea di analizzare lo stato dell assistenza a domicilio organizzata dalle famiglie nel roveretano,conricercasocialeaciòfinalizzata,ènatadaunacollaborazioneistituzionale
8 Rapporto di ricerca 8 tral AssessoratoallapersonaeallepolitichefamiliaridelComunediRoveretoel Azienda pubblica di servizi alla persona Clementino Vannetti di Rovereto. Quest ultima ha poi sviluppatoerealizzatoilprogettodiricerca. 2. Ildisegnodellaricerca Laricercahaassuntoqualeproprioambitodiesplorazioneedianalisileformeeilimiti dell assistenza organizzata a domicilio dalle famiglie a favore delle persone anziane non autosufficientiresidentiaroveretoeinlistadiattesaperl accessonellersa. Rispettoall universodellepersoneanzianevariamenteautosufficientiofragilichevivono al proprio domicilio, la ricerca ha focalizzato pertanto l attenzione sul segmento delle personepiùgravi,quelleritenutedall UnitàValutativaMultidimensionaledistrettualenon autosufficientienonassistibiliadomicilio,eperciòeleggibilialricoveroinrsa. Sièsceltodiassumerequalefonteinformativailcaregivermaggiormenteimpegnatonella curadellapersonaanzianaedirilevaredatieopinioniattraversoun intervistatelefonica strutturata,basatasulquestionarioinappendice,costituitoda69itemrilevatiattraverso domande a risposta chiusa o multipla, più due domande aperte. La ricerca ha pertanto assunto i caratteri propri di un indagine sociale a valenza descrittiva, basata prevalentementesudatidinaturaquantitativa. Ilquestionario,inappendice1,èstatoprogettatoinmododapermetterel esplorazionedi diverseareetematiche: idatianagraficidell anzianononautosufficienteedelcaregiver; lacondizionepsico fisicaesocialedell anzianoebisognidiassistenza; le problematiche relative all organizzazione e alla gestione dell assistenza presso il domiciliodell anziano; laquantitàelaqualitàdelsupportofornitodaifamigliariall anziano; l utilizzodiservizipubblicieprivatiperl assistenzaall anziano; ladomandadiserviziattiarenderepiùadeguataesostenibilel assistenzaadomicilio; il peso dell assistenza a domicilio sotto i profili del tempo impiegato, delle risorse economicheinvestiteedeilivellidistressdelcaregiver. Alcuneipotesiosupposizionihannocertamenteinfluenzatolaprogettazionedellaricerca e orientato gli interessi dei committenti e dei ricercatori. Tra queste, l ipotesi che una parteconsistentedellepersone/famiglieinlistad attesaperl ingressoinrsa: si siano date una particolare modalità di gestione a domicilio della persona non autosufficiente,piùomenoefficace,soddisfacenteesostenibile,chefalevasudiversi mixdiservizidomiciliaripubblicieprivatiedirisorseformalieinformali; sperimentidifficoltàdidiversanaturaeintensitànell assicurarel assistenzaalproprio caroeavvertalacarenzadisoluzioniodiservizichepotrebberofacilitarlainquesto gravosocompito; non consideri il ricovero in RSA l unica soluzione in grado di dare soluzione ai problemiassistenzialidelpropriocaro; abbiapresentatodomandaperl accessoinrsainviacautelativa,temendoevoluzioni negativedellecondizionidelpropriocaro; nonnutral aspettativadiaccedereintempiravvicinatiallarsa; consideriilricoveroinrsacomeunapossibilitàcaratterizzatadavantaggiesvantaggi edamettereaconfronto,ancheinterminidiefficacia,disostenibilitàediconvenienza economica,conlepossibilitàdicuraadomicilio.
9 Rapporto di ricerca 9 La popolazione degli intervistati è stata convenzionalmente individuata nel caregiver rilevatodalserviziosocialedelcomunediroveretocomelapersonadiriferimentoperle persone anziane residenti a Rovereto che nel mese di agosto 2011 risultavano valutate non autosufficienti ed eleggibili alla RSA nel biennio intercorrente tra il e il La popolazione rilevata, che costituisce un sottoinsieme delle persone residentiaroveretoinlistad attesaperl accessoinrsa,eracostituitada112anziani. Il disegno della ricerca prevedeva l effettuazione dell intervista ai caregiver di tutti gli anzianinonautosufficienticosìindividuati,mailnumerodeicasiintervistabilisièridotto a 71 per varie motivazioni. Per 18 persone non è stato possibile ottenere un contatto telefonicodapartedelcomunediroveretoe4contattisonorisultatiesserenonpiùvalidi al momento della chiamata. A questi si aggiungono 8 persone decedute e 11 persone entrate in RSA nello spazio di tempo intercorso fra la comunicazione dei dati di riferimentoeilcontattotelefonico. Sullerestanti71personecontattabilièstatopossibileraccogliere60interviste,perché5 hannopreferitononpartecipareall intervista(permotivazionilegateall indisponibilitàdi tempo)eper6nonèstatopossibilestabilireuncontattotelefoniconeitempiprevisti. Il campione delle 60 persone intervistate corrisponde all 84,5% della popolazione intervistabileeal53,6%dell universoassuntoqualeriferimentoperlaricerca,cioèi112 casidipersonenonautosufficientivalutatetalinelbiennioluglio2009 giugno2011ein listad attesarsanell agosto2011. Dal confronto tra la distribuzione per classi d età della popolazione universo di riferimentodellaricerca(112casi)equelladellepersoneanzianecoinvoltenellaricerca(i 60 casi intervistati) riscontriamo un andamento simile; l unica differenza osservabile è unaleggerasovra rappresentazionedellaclasse90 94anniafrontediunaleggerasottorappresentazionedellaclasse80 84anni.Afronteditalievidenzepossiamoaffermareche ilcampioneosservatoèdaritenersiadeguatamenterappresentativodellapopolazionedi riferimento. È tuttavia possibile che l intervista sia stata realizzabile e sia stata concessa più frequentemente nei casi caratterizzati dalla presenza di un familiare effettivamente presenteesufficientementevicinopergradodiparentelaepossibilitàdiaiutoall anziano. Questo significa che è probabile che la popolazione selezionata con le interviste sovra rappresentilesituazioninellequaliilfamiliarediriferimentoc èedèsensibileaiproblemi del proprio caro e sottorappresenti i casi nei quali l anziano non ha un familiare di riferimentool hasolonominalmente.
10 Rapporto di ricerca Irisultatidellaricerca 3.1. Caratteristiche della popolazione di persone non autosufficienti e in lista d attesarsa L etàmediadelle112personenonautosufficienticostituentilapopolazionediriferimento dellaricerca,ossialepersonenonautosufficientivalutatetalinelbiennio1 luglio giugno 2011, residenti a Rovereto e in lista d attesa RSA nell agosto 2011, è risultata pariadanni83,6.perquantoriguardal etàdellepersone,essavadaunminimodi47ad un massimo di 99 anni e la mediana si attesta sugli 86 anni. Com è possibile osservare nella tabella 1, la classe d età che registra la maggior parte della popolazione (72%) è compresatragli80ei94anni. Tabella1.Distribuzionedellapopolazionedianzianiperclassid età Totale Frequenze % 3% 1% 2% 8% 9% 21% 30% 21% 4% 100% Apropositodelnumerodicomponentidelnucleofamigliareditalepopolazionepossiamo vedere nella tabella 2 come il 60% degli anziani non autosufficienti risulti single, cioè intestatario di un nucleo familiare monopersonale. Un altro 28% della popolazione presenta una struttura famigliare costituita da 2 persone, mentre sono assai meno frequentilefamigliecomposteda3opiùpersone. Tabella2.Distribuzionedellapopolazionedianzianipernumerodicomponentidel nucleofamiliare Numerodicomponentidelnucleofamiliare eoltre Totale Frequenze % 60% 28% 10% 3% 100% Rispettoall utilizzodeiquattroprincipaliservizisocio assistenzialiterritoriali,rilevatoal momento della certificazione della non autosufficienza, possiamo osservare che il 24% deglianzianinonautosufficientieinlistad attesarsausufruivadelserviziodiassistenza domiciliare, mentre una percentuale compresa tra il 15% e il 17% di loro utilizzava i centridiurni,ilserviziopastiadomiciliooiltelesoccorsoetelecontrollo. Tabella3.Numerodianzianicheutilizzavanoiservizisocio assistenzialiterritoriali almomentodellavalutazionedellanonautosufficienza Servizioassistenza domiciliare Centro diurno Pastia domicilio Telesoccorso telecontrollo Frequenza %supopolazione 24% 17% 16% 15% 3.2. Icaregiverintervistati Lerilevazionedeidatièstataeffettuataconintervistatelefonicaalfamiliaredellepersone nonautosufficienticheilserviziosocialediroveretohaindividuatoessereilfamiliaredi riferimento per l anziano in relazione ai bisogni di assistenza e di cura. Il 20% degli intervistati (12 su 60) ha dichiarato che il loro anziano non autosufficiente non può contaresufamiliarivicininellavitadiognigiorno,ingradodioffrirefacilmenteunaiutoal bisogno. Per questi anziani sembra non esistere un familiare di riferimento con ruolo di caregiver, cioè un familiare che svolga con regolarità funzioni di cura, anche con
11 Rapporto di ricerca 11 l eventualeappoggiodialtrifamiliariediservizipubblicieprivati.neirimanenti48casi,i familiariintervistatisonorisultatipressochétutticaregiverdell anziano,tranne4casinei quali il caregiver risultava un familiare dell intervistato. Fatta questa precisazione, nel rapporto di ricerca si è ritenuto opportuno considerare convenzionalmente tutti gli intervistatiilcaregiverdiriferimentodeglianziani. Il gruppo dei 60 caregiver intervistati è risultato costituito da 22 maschi (37%) e 38 femmine(63%).l etàmediarilevataèdi55anni(vadaunminimodi34adunmassimodi 76 anni). Come si vede nella tabella 4, metà dei caregiver intervistati hanno un età compresa tra i 50 e i 59 anni; circa un altro quarto del campione ha un età inclusa nella classe60 69anni. Tabella4.Distribuzionedellapopolazionedeicaregiverintervistatiperclassid età Totale Frequenze % 8% 13% 50% 23% 5% 100% Per quanto concerne il rapporto di parentela del caregiver con l anziano non autosufficiente, in 47 casi su 60 pari al 68% si tratta di figli (di cui 18 maschi e 29 femmine)easeguirein7casinipoti,in3fratelliosorelle,in2coniugiein1unanuora. Commento:Ilprofiloprevalentedicaregiverrilevatoèlafigliaoilfigliodell anziano,dietàsuperiorea cinquant anni, in età lavorativa. Questo profilo tipico di caregiver probabilmente ha già esaurito il compitodicurareifigliminori,mapuòincontrarenuoviproblemidiconciliazionetraesigenzedilavoro, dicuradellapropriafamigliaedicuraadomiciliodelgenitorenonautosufficienteerimastosolo,cioè con una rete di relazioni di supporto piuttosto limitata. Il 20% degli anziani non può contare sulla presenzadiunfamiliarealuivicinoingradodidarefacilmenteaiutonellesituazionidibisogno Unprofiloanagraficodeglianzianicoinvoltinellaricerca Il gruppo di 60 anziani non autosufficienti i cui caregivers sono stati intervistati è costituito da 12 maschi (20%) e 48 femmine (80%). L età minima rilevata è di 55 anni, l etàmassimadi96anniel etàmediaèdi85anni.comesipuòosservarenellatabella5,la maggior parte della popolazione (79%) è compresa tra gli 80 e i 94 anni, così come accadevaperlapopolazionediriferimentodicuiallatabella1.lapopolazionedianziani selezionatadallaricercapresentacarattericomuniconquelladell universodiriferimento e può essere ritenuta sufficientemente rappresentativa di quest ultimo, nell economia dellapresentericercasociale,ditaglioesplorativodescrittivo. Tabella5.Distribuzionedeglianzianicoinvoltinellarilevazioneperclassid età Totale Frequenze % 2% 0 0 7% 10% 17% 35% 27% 3% 100% Apropositodelnumerodicomponentidelnucleofamiliare,nelgruppodianzianicoinvolti nella ricerca, così come nella popolazione di riferimento, la maggior parte degli anziani, più precisamente il 62%, risulta essere single. Il 27% degli anziani vive in un nucleo familiarecostituitodaduepersone.solol 12%deglianzianièrisultatomembrodinuclei familiariditreopiùpersone.questidatisonostatirilevatidall anagrafecomunale.
12 Rapporto di ricerca 12 Tabella 6. Distribuzione degli anziani per numero di componenti del nucleo familiare Uno Due Tre Quattro Cinque Totale Frequenze % 62% 27% 10% 0 2% 100% 3.4. Glianzianinonautosufficientisoli Come abbiamo visto, 37 anziani, ovvero il 62% delle 60 persone anziane coinvolte nella ricerca, risultano anagraficamente dei single, cioè sono intestatari di un nucleo familiare monopersonale.idatiraccolticonleintervistehannotuttaviamessoinlucechecoloroi qualirisiedonoeffettivamentedasolisono23,parial38%dei60casi,mentrequelliche sonosolidurantelanottesono16,parial27%dei60casi. Tabella7.Anzianinonautosufficientisoli Anzianianagraficamente single Anzianicherisiedono dasoli Anzianisolidurante lanotte Frequenza 37su60 23su60 16su60 % 62% 38% 27% I dati evidenziano che più di un terzo degli anziani non autosufficienti che risultano anagraficamente dei single possono in realtà contare sulla presenza di qualcuno nella propriaabitazione.16anzianisinglesu37,quindipocomenodellametà,sonosolidurante lanotte. L analisi statistica dei dati ha inoltre evidenziato che gli anziani non autosufficienti che risiedonodasolipresentanomediamentelivellidigravitàdellanonautosufficienzameno marcati degli anziani che risiedono con altre persone. Probabilmente il loro bisogno di assistenzaèmoderatoecompatibileconilpermanereadomiciliodasoliel essereaiutati attraverso visite del caregiver o della badante durante la giornata e/o dai servizi socioassistenzialiterritoriali. Commento:Idatievidenzianochenel38%deicasiglianzianinonautosufficientirisiedonodasolinel proprio domicilio e nel 27% dei casi passano la notte da soli. In queste situazioni la non coabitazione dell anzianoconilcaregiveroconl assistenteprivatacomportaildedicareespressamenteuntempoper recarsinellacasadell anzianooeventualmenteperaccoglierel anzianoinalcunimomentidellagiornata nell abitazionedelcaregiver Ifamiliarisuiqualipuòcontarel anzianononautosufficiente Andandoaindagarequantisianoifamigliariviciniallorocaronellavitadiognigiorno,in gradodioffrirglifacilmenteunaiutoalbisogno,abbiamorilevatocheil20%dellepersone non autosufficienti non hanno nessun familiare vicino ed il restante 80% ha uno o più familiari vicini. Più specificamente, circa 1/3 degli anziani ha un solo famigliare di riferimentoperlevarienecessitàelametàdeglianzianipuòcontaresudueopiùdidue familiarivicini. Tabella8.Distribuzione degli anziani non autosufficienti per numero di familiari viciniingradodioffrirefacilmenteaiuto Zero Uno Due Tre Quattro Cinqueo+ Totale Frequenza % 20% 32% 32% 7% 8% 2% 100%
13 Rapporto di ricerca 13 Commento:Idatievidenzianochelametadeglianzianinonautosufficienti(52%)puòcontaresudueo piùdiduefamiliariviciniingradodioffrirefacilmenteaiuto,mal altrametàpuòcontaresuunnumero assolutamenteesiguodifamiliari(da0a1familiare).inquestasecondametàdeicasilaretefamiliareè modesta e il caregiver che dà assistenza è piuttosto solo e poco sostenuto nel suo ruolo assistenziale, complesso e poco circoscrivibile, da parte di altri familiari. È da verificare se nuove politiche di conciliazione, tra esigenze di cura e di lavoro, e di sostegno anche economico ai caregiver saranno in gradodidaresostegnoadeguatoaquesticaregiversoliodimobilitarenuovifamiliariversoilcompitodi curadell anzianononautosufficiente.èdaverificarealtresìseledinamichedemograficheedimobilità territorialelocalitendanostrutturalmenteadunincrementooadundecrementodellepersonevicineper affinità o parentela all anziano e in grado di esserne caregiver. Per questa metà degli anziani non autosufficienti che possono contare su zero o un solo caregiver c è da chiedersi fino a quali livelli di gravitàecomplessitàdellanonautosufficienzal assistenzaadomiciliosiasostenibile I momenti della giornata nei quali i familiari offrono il loro supporto agli anziani Abbiamoindagatoqualisianoimomentidellagiornataneiqualiifamigliarioffronoilloro aiutoesupportoallapersonanonautosufficiente.latabella9indicailnumerodianziani chebeneficianodelsupportodiunfamiliareinundeterminatomomentodellagiornata. Si può osservare che il maggior numero di contatti dei familiari con gli anziani si registrano rispettivamente il pomeriggio, il mattino e la sera, e in misura inferiore nei momentidelpranzoedellacenaodellanotte. Tabella9.Anzianichebeneficianodelsupportoquotidianodeifamiliarineidiversi momentidellagiornata(popolazionediriferimento60casi) Mattina Pranzo Pomeriggio Cena Sera Notte Frequenza % 52% 32% 58% 38% 50% 30% 3.7. Lafrequenzadelsupportoquotidianooffertoall anzianodaisuoifamiliari Perquantoconcerneinvecel'assiduitàconcuiifamiliarioffronoillorosupporto,abbiamo rilevato i dati esposti nella tabella 10. Il 18% degli anziani non riceve alcun aiuto quotidiano da parte dei familiari, mentre il 17% riceve un solo aiuto, prevalentemente il mattino o il pomeriggio. Sommando questi due dati osserviamo che circa un terzo degli anziani nella vita di ogni giorno o non riceve affatto aiuto da un familiare o lo riceve nell ambitodiunsoloincontro.facendoriferimentoai6momentidellagiornatapresiin considerazione, le due tendenze principali sono quelle di offrire un aiuto in 2 dei 6 momentidellagiornata(quotapiùaltainassoluto)oppuredioffrireunsupportocostante su tutti e sei i momenti della giornata, probabilmente nei casi di coabitazione. Il questionario non prevedeva domande atte a verificare espressamente la frequenza e la modalità d uso del telefono come strumento di controllo e di supporto nella relazione d aiuto tra caregiver e anziano, tuttavia frequentemente i caregiver intervistati hanno comunicato di essere in contatto telefonico anche più volte al giorno con la persona anziana. Tabella10.Distribuzione degli anziani per numero di momenti di supporto offerti daifamiliariognigiorno Zero Uno Due Tre Quattro Cinque Sei Totale Frequenza % 18% 17% 23% 13% 5% 3% 20% 100%
14 Rapporto di ricerca Iproblemieleesigenzeassistenzialideglianzianinonautosufficienti Per verificare la condizione di non autosufficienza delle persone non autosufficienti assistite a domicilio è stato chiesto ai caregiver intervistati di indicare, su una scala da molto a per nulla, quanto alcuni dei problemi tipici degli anziani non autosufficienti fosserorilevantinelcasodellepersonedaloroassistite.leproblematichepreseinesame sonostate:lasalute,l autonomiapersonale,ledifficoltàmotorie,lasolitudineeledifficoltà emotive, il disorientamento e la demenza e i deficit sensoriali. Se osserviamo chi ha dichiaratolapresenzanelproprioanzianodiproblemi molto rilevanti,laproblematica piùdiffusaèquellarelativaallasaluteingenerale(circail50%degliintervistatirisponde molto ). In ordine decrescente per frequenza di risposta riscontrata sulla modalità molto troviamo poi, a breve distanza, i problemi legati all autonomia, le difficoltà motorie,ledifficoltàemotiveeiproblemidisolitudine,ildisorientamentoelademenzaed infine i deficit sensoriali. Se invece consideriamo congiuntamente chi risponde a questa domanda molto e abbastanza, le difficoltà motorie diventano il problema maggiormente diffuso, seguite dai problemi di autonomia, mentre i deficit sensoriali superano le problematiche di disorientamento o demenza per livello di diffusione all internodelcampionestudiato. Grafico 1. Distribuzione degli anziani per problemi da affrontare nella vita quotidiana Salute Autonomiapersonale Difmicoltàmotorie SolitudineoDifmicoltàemotive Disorientamentoodemenza Demicitsensoriali Molto Abbastanza Poco PerNulla L analisi delle corrispondenze applicata ai dati rilevati rappresentati dal grafico precedente ha permesso di identificare i fattori in grado di spiegarne la variabilità e le correlazioni: principalmente riconducibili a problemi di salute e di disabilità soprattutto motoria. La popolazione dei 60 anziani non autosufficienti coinvolti nella ricerca è stata così suddivisa in quattro gruppi per livelli di decrescenti di gravità dei problemi da affrontare nella vita quotidiana, percepita e dichiarata dai caregiver intervistati. Convenzionalmente abbiamo denominato i quattro gruppi emersi dall elaborazione statistica molto grave, grave, poco grave e non grave, dove nel gruppo molto grave rientrano gli anziani con livelli estremamente elevati di non autosufficienza e di problematicitàpericaregivereaseguireneglialtrigruppianzianiconlivellidecrescenti digravità.questasegmentazionedellapopolazionedianzianiintervistatièstatautilizzata insededianalisistatistica. Va osservato che la variabile problemi di disorientamento/demenza non è risultata correlata con le altre dimensioni della non autosufficienza considerate dalla ricerca (la salute,ladifficoltàmotoria,l autonomiapersonale,ecc.).questosignificachelademenzaè
15 Rapporto di ricerca 15 unadellecomponentidellanonautosufficienzachenonsempresipresentaassociataalle altredimensionidellanonautosufficienza. Tabella11.Segmentazionedeglianzianicoinvoltinellaricercaperlivellodigravità deiproblemidaaffrontarequotidianamentepercepitodalcaregiver Moltograve Grave Pocograve Nongrave Totale Frequenza % 25% 23% 23% 28% 100% Vaosservatofind orachelaclassificazioneperlivellodigravitàdeiproblemidaaffrontare segnalato dai caregiver intervistati non sembra significativamente correlata con altri indicatori di gravità della non autosufficienza rilevati: anche nel gruppo di anziani classificaticonvenzionalmente pocograve o nongrave siregistranonumericonsistenti diricoveriospedalieri(16su31),diricorsoaprestazioniinfermieristichedomiciliari(10 su31)odiricoveritemporaneiinrsanegliultimiseimesi(8su31). Il questionario ha permesso inoltre di rilevare la presenza di bisogni assistenziali che tipicamentel anzianopresenta,quali:lacuradellacasa,ilcontrollodiparametrivitaliela gestione dei farmaci, la preparazione e consumazione dei pasti, l igiene personale quotidiana,ilbisognodicompagnia.laseguentetabellapresentailnumerodianzianiper iqualisiriscontranoquesteesigenze. Tabella12.Anzianiperiqualisiriscontranoalcuneesigenzequotidianetipiche(su popolazionedi60casi) Esigenzequotidianetipiche Frequenza % Curadellacasa 54 90% Controlloparametrivitaliegestionefarmaci 53 88% Preparazioneeconsumazionedeipasti 51 85% Igienepersonalequotidiana 44 73% Bisognodicompagnia 44 73% Sono opportune alcune precisazioni. Un ampia maggioranza degli intervistati evidenzia l esiguità dei problemi di rilevazione di parametri vitali e la prevalenza dei problemi di supervisione della corretta assunzione dei farmaci nei tempi e nelle modalità prescritte. Prevalgono inoltre ampiamente i problemi di confezionamento dei pasti rispetto a quelli dell aiuto nell assunzione degli stessi. A proposito del bisogno di assistenza nell'igiene personale è necessario puntualizzare che tale valore sarebbe molto più alto se considerassimotuttelepersonechehannobisognodiassistenzanelfareperiodicamente un bagno completo. Nel rispondere alla domanda, infatti, tale attività è stata esclusa perchénonsvoltaconfrequenzaquotidiana. Commento:Idatievidenzianochelapopolazionedeglianzianinonautosufficientipresenta,secondole opinioni raccolte dai caregiver, diversi livelli di gravità e problematicità. Tuttavia le limitazioni all autonomia nello svolgimento delle principali funzioni di vita quotidiana sono diffusamente presenti, con intensità diverse, nella gran parte degli anziani coinvolti nella ricerca e il loro bisogno di aiuto si estendedallacuradellapersonaallacuradellacasa.
16 Rapporto di ricerca L utilizzod interventieservizipubblici Glianzianicoinvoltinellaricerca,nonautosufficientieinlistad attesaperl accessoinrsa, sono assistiti a domicilio dai familiari con l apporto di servizi privati, essenzialmente le badanti, come vedremo, e pubblici. Abbiamo verificato l utilizzo negli ultimi sei mesi dei piùcomuniserviziassistenzialipubblici.laseguentetabellapresentaidatirilevatirelativi al numero di anziani che hanno utilizzato i diversi servizi, sempre con riferimento alla popolazionedi60casi. Tabella13.Anziani che hanno utilizzato servizi pubblici negli ultimi sei mesi (su popolazionedi60casi) Servizipubblici Frequenza % Contributieconomiciintegratividelreddito 36 60% Ricoveroinospedale 28 47% Prestazioniinfermieristichedomiciliari 23 38% Serviziodiassistenzadomiciliare 19 32% Telesoccorsoetelecontrollo 12 20% RicoverotemporaneoodisollievoinRSAoRSAO 11 18% Pastiadomicilio 11 18% Centrodiurno 7 12% Alloggiprotetti 4 7% L assistenzaprivataoffertadallebadanti Molte famiglie organizzano l assistenza a domicilio a favore del proprio anziano non autosufficientefacendolevasull assistenzaprivataoffertadallecosiddettebadanti,spesso in combinazione con altri servizi pubblici domiciliari e con il lavoro di cura svolto dal caregiver. Nella quasi totalità dei casi, tranne rarissime eccezioni (una sola nel nostro campione), l assistente familiare privato è una donna, quindi parleremo di assistente privataodibadantealfemminile. Dall'analisi dei dati raccolti risulta che ben 34 anziani su 60, pari al 57%, beneficiano di un assistenteprivata,deditanellaquasitotalitàdeicasiallacuradellapersonaedellacasa. Sono 5 i casi nei quali la badante opera solamente come operatore di assistenza diretta allapersonae2icasineiqualiinveceoperasolonellacuradellacasa. Tabella14.Distribuzionedeicasiperutilizzodell assistenzaprivata Frequenza % Anzianiconassistenteprivata 34 57% Anzianisenzaassistenteprivata 26 43% Totale % Perconoscerelaquantitàdilavorodiassistenzaaffidatoalleassistentiprivatepossiamo osservareilgraficoseguente,cherappresentaladistribuzionedeglianzianicoinvoltinella ricercapernumerodioresettimanalidiassistenzaprivatafruite.
17 Rapporto di ricerca 17 Grafico 2. Distribuzione degli anziani coinvolti nella ricerca per numero di ore settimanalidiassistenzaprivatafruite Conriferimentoai34casidiutilizzodell assistenteprivatasullapopolazioneconsiderata di60casi,in10casil utilizzodellabadanteèperunnumerodioresettimanalidilavoro inferiorea30,in11casil utilizzovadalle30alle59oresettimanali,neirestanti12casi l utilizzosuperale80oresettimanali.idatipermettonodicoglieretremodalitàtipichedi utilizzo del servizio di assistenza privata. Da un lato circa un terzo delle famiglie che utilizzano la badante impiegano quest ultima a orario ridotto, per poche ore alla settimana, probabilmente per lo svolgimento di funzioni specifiche. Un altro terzo circa delle famiglia impiega la badante a tempo pieno. Infine un ultimo terzo di famiglie circa, utilizzano in modo pressoché continuativo una o più badanti e la badante fondamentalmenteconviveconlapersonaanziana. Classidimonteoresettimanaledipresenzadellabadante Ilmixdellerisorseimpiegateperl assistenzaadomicilio L assistenza diretta alla persona non autosufficiente, necessaria per lo svolgimento a domicilio delle principali funzioni di vita quotidiana, è assicurata normalmente da una combinazionedellavorodicurasvoltodalcaregiver,dall assistenteprivataedalservizio di Assistenza Domiciliare (SAD), intorno al quale s innestano altri servizi, più specifici o specialistici. La seguente tabella presenta la distribuzione dei casi coinvolti nella ricerca in base al modoincuisicombinanoquestetrerisorseassistenziali.possiamoosservarecheil25% deglianzianièassistitosoltantodaifamiliari,mentreil27%deglianzianipuòcontaresu almeno un familiare vicino e su un assistete privata. Questa combinazione di risorse per l assistenza carevigerebadante èlapiùfrequente.aseguiretroviamoil17%deicasi chepuòcontaresututteetrelerisorse,chevannoevidentementeadintegrarsi. Tabella15.Distribuzione degli anziani in base alla presenza per l assistenza del caregiver,dellabadanteedelsad Presenzadi familiarivicini Presenzadella badante PresenzadelSAD Frequenza % SI NO NO 15 25% SI SI NO 16 27% SI SI SI 10 17% SI NO SI 7 12% NO SI NO 6 10% NO SI SI 2 3% NO NO NO 4 7% Totale %
18 Rapporto di ricerca 18 Abbiamogiàosservatochel 80%deglianzianipuòcontaresualmenounfamiliarevicino nella vita di ogni giorno e in grado di offrire facilmente aiuto. Il 57% degli anziani ha un assistenteprivataeil32%deglianzianiutilizzaohautilizzatonegliultimiseimesidel ServiziodiAssistenzaDomiciliare.Idatievidenzianoeconfermanochel assecentraleper l assistenza a domicilio è rappresentato dal caregiver e dall accoppiamento caregiverbadante,chesipresentasenzaintegrazionidelserviziodiassistenzadomiciliareincircala metàdeglianzianinonautosufficientiadomicilio. Disaggreghiamo ora i dati distinguendo gli anziani che risiedono da soli al proprio domicilio da quelli che risiedono con altre persone. Osserviamo che i 23 anziani che risiedonodasolinelpropriodomiciliosonoseguitiin12casi,quindicircalametà,solodai familiari, in 4 casi solo dalla badante e in 4 casi sia dai familiari sia dalla badante. Sono soltanto3glianzianiresidentidasolichenonrisultanoavereviciniiproprifamiliarienon risultanoavereun assistenteprivata. Tabella16.Distribuzione degli anziani residenti da soli o con altri in base alla presenzaperl assistenzadelcaregiverodellabadante Anzianicherisiedonodasoli (23casisu60) Anzianicherisiedonoconaltri (37casisu60) Confamiliari vicini Senzafamiliari vicini Confamiliari vicini Senzafamiliari vicini Anzianiconbadante 4(6,7%) 4(6,7%) 22(36,7%) 4(6,7%) Anzianisenzabadante 12(20%) 3(5%) 10(16,7%) 1(1,6%) Comeabbiamovisto,lemodalitàdigestioneadomiciliodellapersonanonautosufficiente sonomolteplicietralorocombinateadpersonam:senepossonooccuparedirettamentei famigliari,sipossonoutilizzareivariservizipubblicidisponibili(inparticolareilservizio di assistenza domiciliare, il servizio infermieristico domiciliare e i pasti a domicilio), oppure si può ricorrere all'assistenza privata o ad altri soggetti informali (volontariato, vicinato,conoscenti). Proviamooraadanalizzareaqualidellesuddettepossibilitàsifaprevalentementericorso perrispondereaciascunbisognotraquellipresiinconsiderazioneedescrittinellatabella 12.Ilgraficoseguenteindicaicasineiqualidettibisogniassistenzialisonosoddisfattiin viaprevalentedaunsolosoggetto(ilfamiliare,labadanteoaltri),conosenzailconcorso deglialtrisoggetti. Grafico3:Distribuzionedeglianzianicoinvoltinellaricercapersoggettocheopera inviaprevalenteperilsoddisfacimentodialcunibisognidiassistenzaricorrenti Igienepersonale quotidiana Controlloparametri vitaliegestionee assunzionefarmaci Passaremomenti dellagiornatacon qualcuno Preparazioneo consumazionedei pasti Curadellacasa Familiari Assistenteprivata Altro Dal grafico possiamo osservare che, con riferimento ai bisogni quotidiani indicati, un ampiamaggioranzadianzianitrovanelfamiliareonell assistenzaprivatailfornitoredi assistenzaprevalente.l'aiutoprevalentedeifamigliarièsignificativamentepiùfrequente di quello fornito dall'assistente privata nella gestione della corretta assunzione dei
19 Rapporto di ricerca 19 farmaci,nelpassarealcunimomentidellagiornatainsiemeenellapreparazionedeipasti. L aiutoprevalentedellabadantenellacuradell igienepersonaleèpiùfrequentediquello offertodaifamiliari. Il Servizio di Assistenza Domiciliare, fruito da 19 anziani su 60 coinvolti nella ricerca, in pochissimi casi si presenta come servizio prevalente nella gestione dei bisogni di assistenza considerati rispetto a quello fornito da familiari e badanti. Il SAD è nella maggior parte dei casi considerati dalla ricerca un servizio integrativo delle prestazioni delcaregiveredellabadante. Va considerato che nella voce Altro rientrano sia i servizi domiciliari sia altri soggetti informali (vicinato, volontariato, conoscenti). Nel caso dell aiuto nella preparazione o assunzionedeipasti,lavoce altro èriferitanellaquasitotalitàdeicasialserviziopastia domicilio,fruitoda11anzianisullapopolazioneconsideratadi60. Commento:L assistenzaadomiciliodeglianzianinonautosufficientieinlistad attesaperl accessoalla RSAsembratrovarenelfamiliarecaregivere/onellabadanteilproprioprevalenteeirrinunciabilepunto di riferimento, almeno per la gestione dei bisogni assistenziali connessi alle attività di vita quotidiana, supportatosoloinviasussidiariaeintegrativadaiservizipubblicisanitarieassistenziali Rispondenzadell assistenzaadomicilioaibisognidellapersonaanziana Abbiamo chiesto ai familiari intervistati di esprimere sinteticamente un giudizio sulla rispondenza dell assistenza complessivamente offerta all anziano ai suoi attuali bisogni, basatosullascala molto, abbastanza, poco, pernulla. La seguente tabella evidenzia che se da un lato nel 72% dei casi si è rilevata una buona rispondenzadell assistenzaaibisognidell anziano(lasommadi molto e abbastanza ), dall altroperilrimanente27%deicasilarispondenzarisulta poco o pernulla.inaltre parole circa un quarto degli anziani non autosufficienti in lista d attesa per l accesso alla RSA sembra ricevere a domicilio un assistenza poco o per nulla rispondente ai bisogni e chiaramente l attenzione dei servizi e dei policy maker dovrebbe puntare lo sguardo primariamentesuquesti. Tabella17.Distribuzione degli anziani per rispondenza dell assistenza a domicilio ailorobisogni Molto Abbastanza Poco Pernulla nonrilevato Totale % 42% 17% 10% 2% 100% Larispondenzadell assistenzaaibisognipresentaunamodestacorrelazioneconlagravità dellanonautosufficienzapercepitadaicaregiver,dicuiallatabella11.unterzocircadegli anziani classificati con autosufficienza molto grave o grave riceve un assistenza considerata poco o pernulla rispondenteaibisogni.traglianzianiclassificaticonnon autosufficienza pocograve o nongrave solounquintoriceveun assistenzaconsiderata poco o per nulla rispondente ai bisogni. Probabilmente là dove la situazione dell anzianoèpiùproblematica,lacapacitàdiassicurareadeguataassistenzaèmessaalla prova,nonostantepossanoessereconsistentilerisorseinvestite.abbiamoancherilevato che a fronte di livelli decrescenti di rispondenza dell assistenza ai bisogni aumenta la frequenzadeglianzianifavorevolialricoveroinrsa.
20 Rapporto di ricerca 20 Grafico 4. Incrocio tra rispondenza dell assistenza ai bisogni e gravità della non autosufficienza. 100% 80% Rispondenza dell'assistenzaai bisogni 60% 40% 20% Pocoopernulla Moltooabbastanza 0% Molto grave Grave Poco grave Non grave Cisiaspettavacheneicasiincuièpresenteunabadantelarispondenzadell assistenzaai bisogni fosse più elevata e invece i dati non evidenziano alcuna correlazione tra le due variabili. Circa il 60% degli anziani che ricevono un assistenza giudicata molto, abbastanza o poco rispondente utilizzano comunque l assistente privata. Tra i 6 casi nei quali l assistenza è per nulla rispondente ai bisogni 2 dispongono comunque dell assistenteprivata.lapresenzadellabadantesembraquindinonassicuraredipersé un elevata rispondenza dell assistenza ai bisogni della persona, anche se con ogni probabilitàinmolticasilasuaassenzarenderebbedeltuttoinsostenibilelapermanenza dell anzianoadomicilio. La rispondenza dell assistenza ai bisogni dell anziano non è risultata correlatanemmeno conilfattochel anzianovivadasolooconaltrioabbiasolounoopiùdiunofamiliare vicinoedisponibileaprestareaiuto,néconilnumerodivisiteodisupportiassistenziali chericevegiornalmente.questoportaaritenerechenonostantel assistenzasiamodulata in base alle situazioni individuali, con diversi livelli d investimento di tempo e di risorse economiche,lacomplessitàdellagestionedellanonautosufficienzaètaledalasciareinun certonumerodicasialcunibisognipersonalidell anzianononadeguatamentesoddisfatti. Si coglie invece una certa correlazione tra la rispondenza dell assistenza ai bisogni dell anziano e la disponibilità di un sufficiente reddito della persona anziana,come si evincedallatabella18evisivamentedalgrafico5. Nei 18 casi in cui l assistenza a domicilio è molto rispondente ai bisogni dell anziano, il redditodell anzianoèsufficienteacopriretuttiicostidellavitaedell assistenzasolonel 40%dicasi.Manoamanochesipassaalivellidecrescentidirispondenzadell assistenzaa domicilio ai bisogni dell anziano, aumenta percentualmente il numero di anziani il cui redditoèsufficienteacoprireicostidell assistenza. Gravitàdellanonautosuf]icienza
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