Che deve modificare le abitudini alimentari

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1 Focus on: Cosa fare nel paziente Che deve modificare le abitudini alimentari Maria Luisa Masini Responsabile Dietisti Servizio Tecnico Sanitario Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi Firenze

2 Cosa fare nel paziente che deve modificare le abitudini alimentari Cosa fare nel Che deve?

3 Il Cambiamento Cosa significa cambiare? Perché cambiare? Cosa scatena il cambiamento? La spinta al cambiamento (spinta motivazionale) viene innescata quando l individuo avverte che il suo equilibrio interno si è modificato. Avverte cioè un bisogno (percezione di una distanza, di uno squilibrio tra una situazione attuale e una situazione desiderata.)

4 Cosa fare con il paziente che ha bisogno di modificare le abitudini alimentari Se una persona si trova in difficoltà, il modo migliore per venirle in aiuto non è quello di dirle cosa deve fare, quanto piuttosto quello di aiutarla a comprendere la sua situazione e a gestire il problema prendendo da sola e pienamente la responsabilità delle scelte eventuali Folgheraiter,1983

5 Cosa fare con il paziente che ha bisogno di modificare le abitudini alimentari Società Italiana di medicina Generale Gestione cronica del paziente ad alto rischio cardiovascolare in Medicina Generale Monaldi Arch Chest Dis Dic; 72: Interventi preventivi raccomandati Precisazioni sugli interventi non farmacologici Modesto consumo (1-2 porzioni /settimana) di pesce oleoso Riduzione del consumo di sale negli ipertesi e nei pazienti con IRC (5-6 g) Vi sono evidenze anche per consumo di cereali non raffinati, noci, uso di fitosteroli E invece vantaggioso ridurre i grassi trans-saturi e il sale

6 Cosa fare con il paziente che ha bisogno di modificare le abitudini alimentari Società Italiana di medicina Generale Gestione cronica del paziente ad alto rischio cardiovascolare in Medicina Generale Monaldi Arch Chest Dis Dic; 72: Da un punto di vista pratico, queste indicazioni si possono tradurre, nell ambito della medicina generale italiana, in: consegna di materiale scritto, es. : a) cibi da limitare/ridurre e cibi da preferire; b) come scegliere gli alimenti in scatola/pre-confezionati

7 JADA June 2010 Volume 110 Number 6 Teoria cognitivo-comportamentale - CBT (Skinner A 1938, Beck A, Ellis A) Modello transteoretico (Prochaska J.O 1994) Teoria socio-cognitiva (Bandura A 1986)

8 JADA June 2010 Volume 110 Number 6 A plethora of evidence exists to support the use of CBT to facilitate behavior change targeted to the reduction of cardiovascular disease risk prevention and treatment of diabetes, and weight loss.

9 Interventions to Promote Physical Activity and Dietary Lifestyle Changes for Cardiovascular Risk Factor Reduction in Adults. A Scientific Statement From the American Heart Association Jul 14, 2010 Recommendations Class 1 Level of evidece A GOAL SETTING FEED BACK SELF-MONITORING MOTIVATIONAL INTERVIEW STRATEGIES TO BUILT SELF-EFFICAY GROUP BASED STRATEGIES PROBLEM SOLVING

10 Nutrition Care Process and Model Nutrition counseling is a supportive process to set priorities, establish goals, and create individualized action plans that acknowledges and fosters responsability for self-care.

11 Food has many functions Food is a therapy Food is nutrition Food is a care Food is a taste Food is a cost Food is a joy Physician Dietitian Nurse Food service Administration Patient K. Hadell - EFAD President

12 Cosa fare con il paziente che ha bisogno di modificare le abitudini alimentari Chi crede di fare educazione alimentare limitandosi ad insegnare alla gente a vedere nel piatto che ha davanti, non primariamente una piccola fonte di cordiale gioia di vivere, ma soprattutto un piccolo ammasso di calorie o un mixer di protidi, glucidi e lipidi,

13 Cosa fare con il paziente che ha bisogno di modificare le abitudini alimentari altri non è che un pericoloso diseducatore, un pervertito mentale, un arido moralista travestito da operatore sociale. Insegnare la misura, senza insegnare quel piacere che dalla misura riceve senso e gusto ancora maggiori, è una sciocchezza S. Beccastrini

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