CAPITAL. Banche europee. Valutazioni attuali e prospettive future

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "CAPITAL. Banche europee. Valutazioni attuali e prospettive future"

Transcript

1 K CAPITAL Banche europee Valutazioni attuali e prospettive future 1

2 Banche europee: valutazioni attuali e prospettive future Il settore bancario è sotto stress in molte parti del mondo, con il rendimento dei mezzi propri in declino strutturale. Le preoccupazioni sulla solvibilità di molte istituzioni ha aumentato il rischio di controparte e spinto in alto il costo del funding. Questo continuerà finché la solidità patrimoniale delle banche non sarà ristabilita. I tre approcci per fare questo, in ordine decrescente di interesse per le banche, sono: 1) generare sufficienti profitti (non distribuiti); 2) ridurre le attività; 3) aumenti di capitale. Le banche della eurozona sono attese da significative ricapitalizzazioni e/o dismissione di attività, e la mancanza di una soluzione politica alla crisi dei debiti sovrani rende ancor più difficile il loro finanziamento. Le valutazioni attuali sono molto basse, ma per un motivo: il settore bancario non sembra (ancora) un buon investimento di lungo periodo. Considerazioni preliminari: banche e valutazioni Prima dell inizio della crisi del credito nel , ed in particolare nel corso dell ultima decade, gli investitori avevano fatto una specie di patto faustiano per quello che riguardava la valutazione delle banche. Queste erano (e tuttora sono) molto opache nella divulgazione di informazioni al pubblico, e gli investitori hanno spesso limitate indicazioni sul rischio dei titoli nei loro portafogli o sulle probabilità di default dei prestiti 1. L accordo tacito era di accettare questa ridotta trasparenza e considerarle comunque come investimenti sicuri per due motivi principali: 1) Le banche sono strettamente regolamentate dalle autorità di controllo: gli investitori assumevano implicitamente che queste avessero accesso a maggiori informazioni e che fossero in grado di scrutinare a fondo i bilanci delle banche, così da impedire rischi eccessivi; 2) Le attività ed i mezzi propri erano marked-to-market : le attività in bilancio sono valutate ai prezzi correnti di mercato, pratica non comune in altri settori; nonostante la necessaria approssimazione dei principi contabili, gli investitori assumevano che i valori di libro fossero una buona rappresentazione del valore di mercato delle varie attività. Queste due premesse portavano pertanto a valutare le banche utilizzando due metodologie. La prima è il dividend discount model: da una parte, i banchieri sono vincolati dai limiti imposti dalle autorità di controllo, mentre dall altra sono pressati dagli azionisti che vogliono che ogni extra-profitto sia restituito loro; la naturale conseguenza era di assumere che le banche avrebbero sempre pagato il massimo possibile sotto forma di dividendi. Quelle che pagavano troppo sarebbero state punite dalle autorità (niente dividendi ed aumenti di capitale), mentre quelle che pagavano troppo poco sarebbero state punite dal mercato (bassi multipli degli utili). 1 Da un recente articolo di Bloomberg News ( JP Morgan joins Goldman keeping Italy derivatives risk in dark, 16 novembre 2011): JP Morgan Chase e Goldman Sachs, due delle maggiori banche attive nei derivati sul credito, hanno rivelato recentemente ai propri azionisti che hanno venduto protezione su più di $5 trilioni di debito a livello globale. Solo non chiedete loro quanto di questo debito è stato emesso da Grecia, Italia, Irlanda, Portogallo e Spagna (GIIPS) perché non ve lo diranno. 1

3 Il secondo parametro di valutazione era il multiplo del valore di libro (P/BV): come detto, questo era considerato una buona approssimazione del reale valore di mercato; se a questo si aggiunge la redditività (Return on Equity, ROE), una banca con un basso P/BV ed un buon ROE era considerata sottovalutata. Cosa è cambiato oggi? Innanzitutto è venuta meno la fiducia incontrastata sia nelle autorità di controllo che (soprattutto) nelle capacità dei banchieri: non possiamo infatti fare più affidamento su nessuno dei due per essere sicuri che le banche non incorrano rischi eccessivi, e quando lo fanno non possiamo fidarci delle valutazioni di queste attività così come riportate in bilancio 2. Di conseguenza, come in tutti gli altri settori economici, bisogna partire dall assunzione che ci possono essere banche molto conservative, banche sicure, banche rischiose e banche molto rischiose. Secondo, la solidità patrimoniale è diventata molto più importante della produzione di utili crescenti, ed anche il pagamento dei dividendi assume un ruolo secondario rispetto alla capacità di sopravvivere a shock esterni e periodi di recessione. L illusione del ROE nella creazione di valore Molte banche avevano e continuano ad avere il ROE come la loro principale misura di redditività. Questo perché i banchieri confondono il ROE con la creazione di valore per gli azionisti: purtroppo il focus sul primo non ha generato il secondo. Gli obiettivi di ROE sono anche inseriti nella remunerazione dei banchieri: è per questo motivo che combattono ogni misura che le obblighi ad aumentare la E in ROE (equity = mezzi propri). Gli investitori, d altro canto, hanno finalmente imparato - purtroppo a loro spese - che considerare solo il ROE senza fare un necessario aggiustamento per il rischio incorso è una pessima scommessa. Una maggiore proporzione di mezzi propri nel capitale delle banche sarebbe sicuramente positiva per la creazione di valore nel lungo periodo, e probabilmente anche nel breve. Questo non è solo nell interesse delle autorità di controllo e dei contribuenti, ma anche degli azionisti stessi. A queste conclusioni si arriva partendo da una semplice domanda: come calcolano le banche il proprio costo del capitale? Si dovrebbe applicare il Capital Asset Pricing Model (CAPM)? Il costo del capitale è una funzione del pagamento dei dividendi? Oppure è l obiettivo di ROE che gli azionisti si aspettano, o quello promesso dai manager? La domanda è semplice, la risposta purtroppo no, e proprio su questo quesito si determinerà l estensione della prossima crisi finanziaria, oltre alla possibile risoluzione di quella attuale. Le bolle creditizie non sono una novità: ricorrono con una periodicità quasi regolare, e tutti gli episodi storici mostrano le stesse caratteristiche comuni di prestiti avventati, avidità e stupidità. Quello che ha reso diversa l ultima bolla è stata l estensione ed il grado di leverage (leva finanziaria). Purtroppo non possiamo abolire l avidità, né mettere fuori legge la stupidità. Ma si può - e si deve - imporre dei limiti al livello di leverage. È proprio questo dibattito che è diventato centrale nelle riforme proposte per migliorare la stabilità del sistema: alla fine questo significa determinare l ammontare appropriato di mezzi propri nel capitale delle banche. Ed è qui che le opinioni divergono: le banche vorrebbero meno equity possibile; le autorità di controllo ovviamente ne vorrebbero di più. 2 Gli ultimi anni hanno infatti evidenziato la tendenza ad usare, anziché i valori effettivi di mercato, misure di marked-to-model o peggio ancora di marked-to-myth. 2

4 L argomentazione proposta dalle banche è che ratios patrimoniali superiori (cioè maggiori mezzi propri) ridurrebbero la loro redditività, la disponibilità di credito attraverso la capacità di fare prestiti ed in ultima istanza danneggerebbero l economia. Ai loro azionisti le banche anticipano che maggior equity avrebbe l effetto di aumentare il costo complessivo del capitale, deprimere il ROE e quindi danneggiare la creazione di valore. È veramente così? I banchieri possono anche avere come obiettivo un elevato ROE, ma gli azionisti dovrebbero ricercare elevati rendimenti aggiustati per il rischio. Se una banca ottiene un alto ROE attraverso maggiore leva, gli investitori dovrebbero applicare uno sconto al prezzo delle azioni. Non soltanto gli azionisti, ma anche gli obbligazionisti dovrebbero richiedere maggiori rendimenti attesi dalle istituzioni con pochi mezzi propri. Al contrario, una banca con più equity dovrebbe beneficiare di un minor costo del debito e di conseguenza un minor costo del capitale. Un altro modo per guardare al problema è che le banche con minor leverage avranno utili maggiormente prevedibili, anche se questi profitti dovessero essere inferiori in alcuni periodi. In cambio di minore volatilità il mercato ripagherebbe la banca con un multiplo degli utili superiore. Utili più bassi combinati con un multiplo più alto possono produrre la stessa (o anche superiore) capitalizzazione rispetto alla combinazione opposta di utili elevati ed alta volatilità. È la capitalizzazione che determina la creazione di valore e, assieme ai dividendi, il rendimento degli azionisti. Questi sono concetti semplici, eppure le banche continuato a focalizzare il dibattito sul ROE. Ed in questo contesto, ci sono due modi per migliorarlo: aumentare i profitti (R) e/o ridurre i mezzi propri (E). In un mondo in cui il ROE è la principale misura di redditività, maggior equity significa redditività inferiore. Ma non significa necessariamente un minor rendimento aggiustato per il rischio, e di sicuro non significa minore creazione di valore. Quindi, perché questa fissazione? Ci sono tre possibili spiegazioni. La prima, forse un po semplicistica ma plausibile visti gli eventi degli ultimi anni, è che i banchieri non capiscono il significato di rendimenti aggiustati per il rischio. La seconda è che gli obiettivi di ROE sono ormai troppo radicati nei sistemi di remunerazione: invero, gli azionisti stessi potrebbero aver sostenuto questo fenomeno spingendo a ricercare maggiori profitti con l assunzione superficiale che questi potessero essere ottenuti mantenendo i tradizionali livelli di prudenza. Misure collegate al ROE, come ad esempio la crescita degli utili per azione (EPS), erano non solo permesse ma anche incoraggiate senza un adeguata comprensione del rischio incorso. Quel periodo di compiacenza da parte degli investitori sembra essere finito, almeno a guardare la sottoperformance del settore bancario anche in periodi in cui i mercati azionari hanno sostanzialmente rimbalzato. Potrebbe essere che finalmente gli investitori hanno aperto gli occhi al concetto di rendimenti aggiustati per il rischio, anche se i banchieri stessi ancora non lo fanno. Infine, una terza spiegazione della fissazione con il ROE è il fatto che gli interessi sul debito sono fiscalmente deducibili, mentre i dividendi non lo sono. Questo porta alla domanda se un più basso costo del capitale e del debito non compensi più che sufficientemente per il beneficio fiscale. Ma se la questione è realmente la deducibilità degli interessi rispetto ai dividendi, le banche dovrebbero portare le loro richieste ai legislatori, non alle autorità di controllo. Ci sono altre argomentazioni portate dalle banche che meritano una riflessione. I banchieri parlano spesso di maggiori ratios patrimoniali in termini di dover mettere da parte più capitale. Ma niente è messo da parte : i banchieri probabilmente confondono l equity con gli accantonamenti a riserve, mentre i mezzi propri sono semplicemente un altra forma di finanziamento, e soprattutto sono una forma più stabile. E come abbiamo visto precedentemente il finanziamento con mezzi propri non è necessariamente più costoso, considerando il costo complessivo del capitale. È infatti 3

5 possibile aumentare gli impieghi sia utilizzando i mezzi propri che facendo ricorso al debito, anche se il secondo caso è molto più rapido. Ma qualcuno vuole veramente tornare ai livelli di debito (e quindi agli standard creditizi) precedenti al 2007? Determinare il costo del capitale di una banca è oggi più complicato dalle condizioni correnti del mercato e dai cambiamenti attesi. Quanto dell aumento nel costo del debito senior è oggi attribuibile alla rimozione, esplicita o implicita, delle garanzie governative (sia perché i governi si rifiuteranno di salvare gli obbligazionisti o semplicemente non saranno in grado di farlo)? Ed il costo dell equity è a sua volta in aumento perché il mercato anticipa la diluzione degli azionisti dalla necessità di aumenti di capitale, una prospettiva inevitabile che il mercato ha ormai riconosciuto anche se molti banchieri si rifiutano di farlo. Ricapitalizzazione o de-leveraging? Nonostante le critiche e le preoccupazioni attuali, per le banche europee le perdite permanenti realizzate dal 2007 ad oggi sono state ridotte e circoscritte rispetto alla loro capacità di generare utili ed alla loro base di capitale. Infatti, a differenza delle banche americane e con l eccezione di quelle istituzioni con una importante componente di investment banking (come ad esempio Deutsche Bank,, Credit Suisse, Barclays, ), le banche europee più propriamente commerciali sono rimaste sostanzialmente alla larga dai titoli tossici e dal credito strutturato. Il loro problema è piuttosto se saranno in grado di reggere l urto, potenzialmente ben più forte, di possibili default dei titoli sovrani. A questo proposito, è ragionevole imporre aumenti di capitale per far fronte a questa eventualità? La situazione attuale è infatti diversa da quella del 2008, quando le ricapitalizzazioni furono necessarie per assorbire le perdite dovute ai prestiti immobiliari e nei prodotti strutturati. Per quelle banche, una parziale nazionalizzazione fu inevitabile nonché necessaria perché il sistema si stabilizzasse. Il rischio di perdite permanenti che corrono adesso molte banche è legato alla situazione dei debiti sovrani, ed i problemi di finanziamento che l introduzione del rischio di credito ha portato per questi stati. L ultimo Financial Stability Report del Fondo Monetario Internazionale mostra come un significativo numero di banche vedrebbero gran parte dei loro mezzi propri spazzati via se dovessero abbattere il valore dei titoli sovrani da loro posseduti, incluse banche in Belgio, Spagna, Francia ed ovviamente Italia. Questo problema potrebbe essere affrontato attraverso l iniezione di capitali privati, ma la liquidità necessaria a questo scopo probabilmente non è al momento disponibile 3. L utilizzo di risorse pubbliche è allo stesso modo di difficile attuazione visto il periodo di necessaria austerità, oltre a non risolvere assolutamente il problema della solvibilità degli stati periferici; in aggiunta, poiché questo introdurrebbe il rischio di espropriazione, avrebbe l effetto di ridurre ulteriormente la fiducia dei mercati. Un fattore rilevante che molti investitori continuano a sottostimare è l importanza del costo del finanziamento sulla capacità delle banche di impiegare il denaro a rendimenti soddisfacenti. Il costo del funding è infatti importante quanto la qualità degli impieghi, ed è ancora più significativo se si pensa che le banche europee dovranno rifinanziare circa miliardi in scadenza nei prossimi tre anni, una sfida non da poco nelle attuali condizioni di 3 La European Banking Authority ha rivelato ad ottobre che le banche europee, per raggiunger entro giugno 2012 un livello del patrimonio Core Tier 1 del 9% (incluse le perdite nominali sui titoli sovrani), avrebbero bisogno di aumenti di capitale per un totale di 106 miliardi. 4

6 mercato 4. In parole semplici: la crisi dei debiti sovrani sta portando a ri-prezzare tutte le passività delle banche, dai mezzi propri ai repo, con significative implicazioni a cascata. Il circolo vizioso si evolve infatti nel seguente modo: stress nel funding degli stati stress nel funding delle banche riduzione della solvibilità delle istituzioni finanziarie Questo è un macigno sulle aspettative di ripresa economica in Europa: l incentivo per le banche, nonostante le pressioni da molte parti, sarà non tanto di aumentare il capitale, ma piuttosto di fare un massiccio de-leveraging dei propri bilanci. Secondo Morgan Stanley questa contrazione delle attività nei prossimi due anni potrebbe essere compresa tra e miliardi, pari a 3%-5% delle attività totali delle banche. Questo si tradurrà non solo nella cessione di prestiti non-performing (ad esempio nel settore immobiliare commerciale) e di attività non-core (controllate in paesi dell Est Europa o le divisioni di private banking/asset management), ma anche e soprattutto in una contrazione del credito al consumo e dei prestiti aziendali (leasing, factoring, trade finance, capitale circolante per piccole e medie imprese, ). Ci sono tre approcci per ristabilire la stabilità delle banche: 1) generare sufficienti profitti (non distribuiti); 2) ridurre le attività; 3) aumenti di capitale. Alla fine, la solidità degli stati, le dimensioni del settore finanziario e le condizioni macroeconomiche determineranno l ampiezza del de-leveraging nel sistema. Il rapido taglio dei tassi d interesse all inizio della crisi del credito ha offerto una sorta di sussidio per le banche americane, permettendo loro di ammortizzare l impatto dei write-down e di mantenere, almeno in parte, una sufficiente redditività. Le ricapitalizzazioni avvennero all inizio attraverso capitali privati ed in seguito con l apporto forzato di fondi pubblici. Anche nel periodo peggiore le banche commerciali US ridussero il totale delle attività ponderate per il rischio (risk-weighted assets, RWA) solamente del 5%-6%. Le banche inglesi non hanno invece avuto l opportunità dell opzione 1) perché le perdite si cristallizzarono immediatamente attraverso il rapido de-leveraging dell economia, dovuto al fatto che il sistema bancario necessitò, in proporzione, di un ammontare maggiore di risorse pubbliche. Di conseguenza le tre maggiori banche inglesi hanno dovuto ridurre RWA del 20% dal loro picco, con un catastrofico effetto a cascata sui consumatori. A meno che non ci sia uno sforzo coordinato per una soluzione sostenibile al problema dei debiti sovrani (in particolare, un piano che preveda una maggiore unione fiscale), le banche dell eurozona dovranno affrontare uno scenario simile a quello inglese. L opzione 1) non sembra percorribile al momento, perché il costo del funding in crescita e la volatilità dei mercati comprimono i margini e riducono i profitti da trading. L opzione 3), per quanto le banche cerchino di posporla e comunque meno controproducente della 2), sarà tuttavia inevitabile. Il problema, dal punto di vista dell economia, sarà la preponderanza della scelta di riduzione delle attività. 4 Stime di Morgan Stanley. 5

7 Valutazioni attuali: le aspettative sulla redditività futura sono in caduta libera 5 Le valutazioni attuali scontano aspettative future per le banche europee molto pessimistiche (inclusa zero crescita), anche se non ancora estreme. Il costo del funding rimane molto elevato, come si evince dal marcato allargamento dei CDS per tutte le banche. Figura 1 Variazione dei CDS da inizio bp 500bp 400bp 300bp 200bp 100bp 0bp Fonte: Morgan Stanley. In aggregato, il settore tratta al momento ad un multiplo P/TBV (prezzo/valore di libro tangibile) di 0,7x rispetto ad una media degli ultimi venti anni attorno a 1,7x. Questi prezzi sono giustificati? La risposta breve è che una nuova contrazione economica legittimerebbe ampiamente queste valutazioni, in quanto i multipli P/TBV in periodi di recessione sono stati tipicamente tra 0,5x e 0,6x come sperimentato nei primi anni 1990 ed ad inizio Ai prezzi attuali il mercato sta anticipando un ROE medio implicito inferiore a 7%, ben al di sotto del costo dei mezzi propri: questo implica che il mercato si aspetta una distruzione (anziché una creazione) di valore. In aggiunta, date le molte acquisizioni degli ultimi anni, il valore reale degli intangibles potrebbe essere molto inferiore a quanto iscritto a bilancio: il valore tangibile di libro diviene quindi ancora più importante. In termini di solidità, il livello del patrimonio cosiddetto Core Tier 1 (figura 2 nella pagina seguente) riportato nelle ultime trimestrali è per tutte le banche nel campione superiore a 8%, e solo poche di esse non raggiungono quel 9% che dovrebbe essere il nuovo minimo imposto dalle autorità di controllo. Tuttavia la situazione cambia se si considerano i risultati degli stress test compiuti lo scorso luglio dalla European Banking Auhtority e si 5 Il campione in analisi comprende 21 grandi banche europee: per la descrizione dei ticker si prega di fare riferimento all Appendice. Tutti i prezzi fanno riferimento al 15 novembre

8 integrano con uno scenario negativo (ma non catastrofico) sull evoluzione dei debiti sovrani. In questo scenario, che prevede solo un moderato haircut sui titoli italiani e spagnoli, solo un terzo delle banche sarebbe sopra al limite del 9% 6. Infine, cosa più preoccupante, molte banche - soprattutto quelle più attive nei mercati dei capitali - hanno ancora una leva troppo elevata, pericolosamente vicina se non superiore a quelle registrate da Lehman Brothers e Bear Stearns prima dei loro spettacolari fallimenti. Figura 2 Core Tier 1 e leva 16% Core Tier 1 (da stress test) Core Tier 1 (da bilancio) 50x Leverage 43x 12% 40x 8% 4% 30x 20x 10x 30x 27x 27x 26x 25x 22x 24x 24x 19x 16x 17x 16x 17x 16x 15x 11x 10x 30x 20x 14x 0% RABO 0x RABO Fonte: Bloomberg ed analisi proprie sui bilanci delle banche. 6 Un discorso a parte andrebbe fatto anche riguardo il denominatore dei ratios patrimoniali: nel calcolo di RWA infatti i titoli sovrani con rating AA/AAA sono pesati con un fattore di 0% perché tradizionalmente considerati privi di rischio: chi se le sente di fare una simile affermazione alla luce degli avvenimenti degli ultimi mesi? 7

9 Questa pericolante solidità è evidenziata anche dal fatto che molte banche continuano ad avere una ridotta base di depositi dalla clientela (tradizionalmente una forma di finanziamento più stabile e meno costosa del mercato interbancario) rispetto agli impieghi in prestiti ed altri investimenti. Sono inoltre poche le banche, anche tra quelle più strettamente commerciali, per le quali l attività di prestiti alla clientela conta per più del 50% delle attività totali; per molte di esse la maggior parte degli attivi è dedicata al trading su titoli, sia in conto proprio che per i clienti, senza contare le significative posizioni in derivati, non sempre utilizzate esclusivamente per coprire dai rischi di tasso e di credito. Tra di queste, le banche italiane spiccano per la loro preferenze per i noiosi prestiti rispetto al più eccitante trading. Figura 3 Incidenza di prestiti ed altri investimenti rispetto ai depositi ed alle attività totali 400% 100% Prestiti Altri titoli Derivati 350% Altri investimenti Prestiti 300% 75% % dei depositi 250% 200% 150% % delle attività 50% 100% 25% 50% 0% RABO 0% RABO Fonte: Bloomberg ed analisi proprie sui bilanci delle banche. 8

10 Uno degli aspetti ricordati precedentemente è il probabile de-leveraging futuro: gli investitori dovrebbero ricercare quelle banche che saranno invece in grado di espandere la propria attività ad un costo contenuto, senza tuttavia sacrificare la qualità degli impieghi e la solidità dello stato patrimoniale. Contrariamente a quanto sentito comunemente, nel periodo sono poche le banche che hanno ridotto l ammontare di prestiti alla clientela, anche se la crescita annua composta è stata in molti casi abbastanza limitata. Da notare tuttavia che molte di esse hanno accresciuto molto di più la loro operatività in titoli: questo è stato in parte una conseguenza del dover riportare in bilancio molte attività che prima erano state tenute off-balance (SIV, CDO, ), ma anche perché negli ultimi anni le banche si sono potute indebitare a tassi molto vicini allo zero per investire in attività, anche a breve, potenzialmente più redditizie dei prestiti. La liquidità pompata nel sistema dalle banche centrali a partire dal 2008 non è effettivamente arrivata agli utilizzatori finali (aziende e consumatori) ma è stata impiegata dagli intermediari in operazioni per conto proprio. Inoltre, la crescita dei depositi da clientela è stata in media inferiore alla espansione delle attività, aumentando quello squilibrio già introdotto nella pagina precedente. Figura 4 Crescita annua composta di impieghi e depositi 50% Altri investimenti 20% Depositi 40% Prestiti 15% 30% 10% CAGR % 10% CAGR % 0% 0% (5%) (10%) (10%) (20%) (15%) RABO RABO Fonte: Bloomberg ed analisi proprie sui bilanci delle banche. Comprende anche l impatto di eventuali acquisizioni fatte nel periodo in esame. 9

11 Questo ha portato le banche ad essere ancora soggette a shock esterni, come il rischio di un default sovrano. In particolare, ovviamente, sono le banche italiane e spagnole ad essere le più esposte, seguite a debita distanza da quelle francesi. Come mostra il grafico sottostante a sinistra, ad esempio, per Banca Monte dei Paschi l ammontare di titoli dei paesi GIIPS è addirittura quasi 3 volte il patrimonio Core Tier 1; questo rapporto è del 170% per Intesa Sanpaolo e di oltre il 100% per Unicredit e Banca. La tendenza a riempire i propri bilanci con titoli domestici non è tuttavia una caratteristica solo italiana: il secondo grafico mostra infatti come siano le banche tedesche quelle maggiormente esposte ai titoli domestici, anche se evidentemente il rischio non è lo stesso. Le banche francesi hanno una minore esposizione al proprio paese, ma hanno significative posizioni verso altri paesi periferici. Figura 5 Esposizione ai titoli sovrani (% del Core Tier 1) 300% 250% Esposizione ai paesi GIIPS (% del Core Tier 1) 300% 250% Esposizione ai titoli sovrani domestici (% del Core Tier 1) 238% 275% 200% 150% 100% 50% 200% 150% 100% 50% 35% 76% 80% 82% 62% 50% 115% 101% 103% 163% 149% 202% 0% 0% RABO Danimarca UK Olanda Austria Francia Svezia Irlanda Belgio Portogallo Norvegia Spagna Italia Grecia Germania Fonte: Bloomberg, European Banking Authority ed analisi proprie sui bilanci delle banche. 10

12 Dal punto di vista delle valutazioni, appare evidente come gli investitori abbiano perso fiducia in misure semplicistiche come il ROE (redditività dei mezzi propri) ed il ROA (redditività delle attività totali). Se il focus fosse ancora su questi valori ci si aspetterebbe che il mercato premiasse con un multiplo prezzo-utili (P/E) superiore quelle banche che hanno avuto migliori profitti nel corso degli ultimi anni. Invece al momento questa relazione è assente se non leggermente negativa: utilizzando la redditività normalizzata negli ultimi 5 anni, le banche con ROE e ROA migliori non trattano necessariamente a premio rispetto alle altre. Il mercato sta piuttosto scontando la probabile contrazione dei loro utili e non è disposto a pagare molto per questi. Figura 6 Rapporto prezzo-utili (P/E) rispetto a ROE e ROA P/E (5 anni, normalizzato) P/E (5 anni, normalizzato) % 6% 10% 14% ROE (5 anni, normalizzato) 2 0,00% 0,25% 0,50% 0,75% 1,00% ROA (5 anni, normalizzato) Fonte: Bloomberg ed analisi proprie sui bilanci delle banche. 11

13 Una relazione positiva, come atteso, è invece evidente quando si considera il rapporto tra prezzo e valore di libro (in particolare quello tangibile, ovvero depurato degli intangibles): le banche più redditizie - quelle che non hanno dovuto fare svalutazioni significative dei titoli o delle partecipazioni in portafoglio - sono considerate più solide e pertanto il mercato assegna loro un multiplo superiore. Il rapporto P/TBV è infatti una misura più stabile del valore ed i grafici sottostanti dimostrano in maniera chiara una delle massime di Wall Street: gli investitori guardano il conto economico durante i boom economici ma lo stato patrimoniale durante le recessioni. Figura 7 Rapporto prezzo-valore tangibile di libro (P/TBV) rispetto a ROE e ROA 1,2 1,2 P/BV tangibile (attuale) 0,9 0,6 0,3 P/BV tangibile (attuale) 0,9 0,6 0,3 0,0 (8%) (4%) 0% 4% 8% 12% 16% ROE (5 anni, normalizzato) 0,0 0,00% 0,25% 0,50% 0,75% 1,00% ROA (5 anni, normalizzato) Fonte: Bloomberg ed analisi proprie sui bilanci delle banche. 12

14 Infine, tornando a quanto detto sui metodi di valutazione delle banche, non soltanto il ROE senza una rettifica per il rischio non è più considerato un buon indicatore del multiplo P/E da assegnare ad una banca, ma non lo è neanche il pagamento di dividendi 7. Il mercato non sta infatti premiando quelle banche che hanno mantenuto dei dividendi sostanziosi anche negli anni di crisi, ma sta piuttosto scontando il fatto che questi non saranno sostenibili in un futuro di crescita ridotta e necessità di auemntare i mezzi propri. Figura 8 Rapporto prezzo-utili e dividend pay-out 14 1,2 12 P/E (5 anni, normalizzato) P/TBV 0,9 0,6 0, % 40% 60% 80% 100% Dividend pay-out (5 anni, normalizzato) 0,0 20% 40% 60% 80% 100% Dividend pay-out (5 anni, normalizzato) Fonte: Bloomberg ed analisi proprie sui bilanci delle banche. 7 Il dividend pay-out è il rapporto tra dividendi pagati e utili realizzati. 13

15 Conclusioni Gli investitori hanno (forse) imparato che devono ricercare, e di conseguenza premiare, gli investimenti che offrono un allettante trade-off tra rischio e rendimento. Da questo punto di vista, le banche della eurozona presentano un profilo di crescita limitata degli impieghi e degli utili, accoppiata alla non secondaria possibilità di una riduzione anche significativa della loro operatività. A livello aggregato i ratios patrimoniali sono buoni e la redditività prima degli accantonamenti è ancora solida, e pertanto il sistema bancario europeo può fronteggiare un normale ciclo del credito (cioè non soggetto al default dei debiti sovrani), anche severo. Ma queste istituzioni sono strutturalmente poco attraenti, avendo davanti a loro ancora molti anni difficili: il loro futuro sarà caratterizzato da bassa crescita, in maniera molto simili alle utilities ed alle società di telecomunicazione, ma con una maggiore ciclicalità (sia dei fatturati che degli accantonamenti per prestiti non-performing) e senza i solidi flussi di cassa delle utilities (che saranno infatti trattenuti per rafforzare il capitale). Il mercato sta prezzando al momento una redditività in ulteriore diminuzione, sofferenze in aumento, utili inferiori (perché saranno le attività migliori ad essere cedute, non necessariamente quelle che le banche vorrebbero) e minori dividendi. Come risponderanno le banche a queste sfide? La strada più diretta sarebbe quella di ridurre i costi, anche attraverso aggregazioni: ci sono molti settori in cui questi sono ancora troppo elevati rispetto alla redditività (il primo che viene in mente sono le Popolari italiane), ma non è certo una soluzione semplice da implementare. La seconda alternativa è quella di guadagnare quote di mercato, possibile per le banche migliori anche se in aggregato è ovviamente un gioco a somma nulla. Il rischio peggiore potrebbe venire dal fatto che il management di molte banche non vorrà rassegnarsi a questa situazione di quasi-utility e cercherà in tutti i modi di ritornare alla crescita, sia attraverso acquisizioni che spostandosi verso settori confinanti, spesso tornando ad utilizzare la leva. 14

16 Appendice Ticker Banca Paese Group Belgio Danske Bank Danimarca Paribas Francia Credit Agricole Francia Société Générale Francia Commerzbank Germania Deutsche Bank Germania Barclays Gran Bretagna Gran Bretagna Royal Bank of Scotland Gran Bretagna Banca Monte dei Paschi Italia IntesaSanpaolo Italia Banca Italia Unicredit Italia Group Norvegia RABO Rabobank (non quotata) Olanda Banco Bilbao Vizcaya Agentaria Spagna Santander Spagna Nordea Svezia Credit Suisse Svizzera Svizzera 15

17 Disclaimer Questo documento è stato preparato da K Capital Group srl (di seguito la Società o K Capital) usando fonti ritenute affidabili, accurate ed in buona fede. Le informazioni presentate (inclusi dati di mercato, analisi statistiche ed opinioni di terze parti) sono state redatte con la massima perizia, diligenza e cura possibili in ragione dello stato dell arte delle conoscenze e delle tecnologie. K Capital non assume alcuna responsabilità in merito all accuratezza, esattezza, completezza, veridicità ed attualità dei dati e delle informazioni presentate. In nessun caso K Capital, i suoi soci e le persone che hanno lavorato o collaborato alla preparazione del presente documento, potranno mai e in nessuna forma essere ritenuti responsabili delle conseguenze, dovute anche ad imprecisioni e/o errori, derivanti dall uso che l utilizzatore, in totale indipendenza ed autonomia, potrà fare dei dati ottenuti mediante la lettura del materiale. Questo documento e le opinioni in esso contenute sono pubblicate a scopo puramente informativo; non intendono costituire in alcun modo un suggerimento o una sollecitazione del pubblico risparmio; non intendono promuovere alcuna forma d investimento o speculazione; non rappresentano né un invito, né un offerta in senso giuridico, né una promessa al pubblico, né una raccomandazione riguardante l acquisto, la sottoscrizione o la vendita di strumenti finanziari. K Capital non garantisce che le strategie d investimento o le raccomandazioni contenute nel presente documento e rese disponibili agli utenti rispecchino le loro esigenze e loro necessità o siano adatte ed appropriate per le circostanze individuali del fruitore, né che queste costituiscano una raccomandazione personalizzata. Questo documento non deve essere considerato una rappresentazione completa ed esaustiva degli strumenti, società od emittenti in esso menzionati, delle loro condizioni finanziarie e delle loro prospettive future. Gli analisti responsabili, in tutto od in parte, per i contenuti di questo report certificano che tutte le opinione espresse riflettono accuratamente le loro convinzioni circa gli strumenti o gli emittenti, secondo valutazioni di analisi fondamentale degli stessi. Le informazioni ed ogni altro parere resi nel presente documento sono riferiti alla data di redazione del medesimo. Ogni opinione espressa è passibile di modifiche senza preavviso, e K Capital non si assume alcun impegno circa l aggiornamento o la modifica di tali dati e informazioni o di qualsiasi raccomandazione in esso contenuta. Questo documento contiene delle proiezioni future che presentano un possibile risultato sulla base delle ipotesi discusse. Ogni stima, proiezione o valutazione proposta rappresenta solo uno dei possibili risultati e rispecchia le opinioni indipendenti dell autore/i. Ogni analisi che presenta una molteplicità di possibili risultati che dipendono da cambiamenti nelle variabili analizzate, non è esaustiva, non intende suggerire che un risultato è più probabile di altri e può essere stata ottenuta usando modelli proprietari, dati storici ed interpretazioni soggettive. Tutte le stime, proiezioni e valutazioni sono soggette a rischi, incertezze ed ipotesi che non sono state verificate e gli attuali risultati futuri potrebbero differire anche sostanzialmente. Si ricorda che non esiste metodologia di analisi perfetta, o valutazione di titoli o strumenti finanziari indubitabile. Ogni investimento comporta dei rischi e gli investitori devono esercitare prudenza nelle loro decisioni. Operazioni del tipo di quelle presentate in questo documento contengono rischi e hanno caratteristiche di complessità. Investire in strumenti finanziari (inclusi azioni, obbligazioni e/o strumenti derivati) comporta rischi relativi al paese e al settore dell emittente, e rischi specifici a tale emittente. Il valore e/o i rendimenti generati dagli strumenti finanziari descritti in questo documento possono essere negativamente influenzati da cambiamenti nella situazione macroeconomia (ad esempio variazioni dei tassi d interesse, aumenti inaspettati dell inflazione, problemi fiscali o di finanziamento, svalutazione dei tassi di cambio o altri fattori), così come dalla stabilità dei mercati finanziari, al punto che un investitore potrebbe ricevere meno di quello che ha investito. Si ricorda che i mercati finanziari possono salire, scendere o assumere andamenti laterali anche per lunghi periodi. Operazioni che includono strumenti derivati o leva finanziaria possono creare rischi ed esposizioni aggiuntive. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri. Il trattamento fiscale e l ammontare della tassazione, sia a livello dell emittente, dello strumento finanziario che personale, possono essere soggetti a modifiche in futuro e possono dipendere dalla situazione individuale di ciascun investitore. Data la natura dei contenuti presenti nel documento, si raccomanda di non utilizzarli per fini operativi, ma soltanto a titolo informativo e per approfondimento tecnico. Chiunque utilizzasse le informazioni, i dati e le opinioni presenti in questo documento per finalità diverse da quelle conoscitive, lo fa esclusivamente a suo rischio e pericolo. Prima di effettuare qualsiasi investimento, è consigliato considerare l adeguatezza dell operazione alle circostanze specifiche e riesaminare indipendentemente (con un consulente se necessario) gli specifici rischi finanziari, nonché le conseguenze legali e/o fiscali dell operazione. Le analisi, i report e le raccomandazioni sono distribuite via telefono, di persona, via posta od esclusivamente ai clienti di K Capital. Questo documento è stato fornito al lettore per sua personale informazione; non può essere distribuito alla stampa o a qualsiasi altro media, né può essere riprodotto, rielaborato o ridistribuito (in tutto o in parte) via mail, fax, trasmissione elettronica, via computer o altro mezzo a qualsiasi altra persona senza il permesso scritto di K Capital. Procedendo alla lettura di questo documento, si accettano automaticamente le limitazioni e le avvertenze precedentemente riportate. K Capital ed i suoi dipendenti e collaboratori potrebbero effettuare operazioni riguardanti gli strumenti, società ed emittenti citate in questo documento prima e dopo la sua diffusione a clienti e lettori. La Società dichiara che i suoi clienti, soci, dipendenti, collaboratori e loro familiari possono avere al momento, e potrebbero avere in futuro, direttamente o indirettamente, una posizione negli strumenti finanziari discussi e potrebbero acquistare, sottoscrivere o vendere questi strumenti in qualsiasi momento. K Capital non ha in essere o ricerca alcun rapporto di lavoro, diretto o indiretto, con le società od emittenti menzionati nel documento, né riceve da questi alcuna remunerazione, di qualsiasi genere. K Capital Group srl - Via Traversa Pistoiese Prato - Tel: (+39)

SERVIZI PER LA GESTIONE DELLA LIQUIDITA OFFERTA CASH MANAGEMENT. Prima dell adesione leggere il prospetto informativo Settembre 2011

SERVIZI PER LA GESTIONE DELLA LIQUIDITA OFFERTA CASH MANAGEMENT. Prima dell adesione leggere il prospetto informativo Settembre 2011 SERVIZI PER LA GESTIONE DELLA LIQUIDITA OFFERTA CASH MANAGEMENT Prima dell adesione leggere il prospetto informativo Settembre 2011 1 Le banche cercano di orientare i risparmiatori verso quei conti correnti

Dettagli

Indice di rischio globale

Indice di rischio globale Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario

Dettagli

Macro Volatility. Marco Cora. settembre 2012

Macro Volatility. Marco Cora. settembre 2012 Macro Volatility Marco Cora settembre 2012 PERDITE E GUADAGNI Le crisi sono eventi con bassa probabilità e alto impatto - La loro relativa infrequenza non deve però portare a concludere che possano essere

Dettagli

Principali indici di bilancio

Principali indici di bilancio Principali indici di bilancio Descrizione Il processo di valutazione del merito creditizio tiene conto di una serie di indici economici e patrimoniali. L analisi deve sempre essere effettuata su un arco

Dettagli

Il sistema monetario

Il sistema monetario Il sistema monetario Premessa: in un sistema economico senza moneta il commercio richiede la doppia coincidenza dei desideri. L esistenza del denaro rende più facili gli scambi. Moneta: insieme di tutti

Dettagli

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed. Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS 1 Anteprima Con il termine politica monetaria si intende la gestione dell offerta di moneta. Sebbene il concetto possa apparire semplice,

Dettagli

UD 7.2. Risparmio, investimento e sistema finanziario

UD 7.2. Risparmio, investimento e sistema finanziario UD 7.2. Risparmio, investimento e sistema finanziario Inquadramento generale In questa unità didattica analizzeremo come i risparmi delle famiglie affluiscono alle imprese per trasformarsi in investimenti.

Dettagli

IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE.

IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE. IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE. Lezione 5 Castellanza, 17 Ottobre 2007 2 Summary Il costo del capitale La relazione rischio/rendimento

Dettagli

ANALISI DELLA STRUTTURA FINANZIARIA a cura Giuseppe Polli SECONDA PARTE clicca QUI per accedere direttamente alla prima parte dell'intervento...

ANALISI DELLA STRUTTURA FINANZIARIA a cura Giuseppe Polli SECONDA PARTE clicca QUI per accedere direttamente alla prima parte dell'intervento... ANALISI DELLA STRUTTURA FINANZIARIA a cura Giuseppe Polli SECONDA PARTE clicca QUI per accedere direttamente alla prima parte dell'intervento... 4 GLI INDICI DI LIQUIDITA L analisi procede con la costruzione

Dettagli

Risparmio e Investimento

Risparmio e Investimento Risparmio e Investimento Risparmiando un paese ha a disposizione più risorse da utilizzare per investire in beni capitali I beni capitali a loro volta fanno aumentare la produttività La produttività incide

Dettagli

Relazione Semestrale al 30.06.2012. Fondo Federico Re

Relazione Semestrale al 30.06.2012. Fondo Federico Re Relazione Semestrale al 30.06.2012 Fondo Federico Re Gesti-Re SGR S.p.A. Sede Legale: Via Turati 9, 20121 Milano Tel 02.620808 Telefax 02.874984 Capitale Sociale Euro 1.500.000 i.v. Codice Fiscale, Partita

Dettagli

RISCHIO E CAPITAL BUDGETING

RISCHIO E CAPITAL BUDGETING RISCHIO E CAPITAL BUDGETING Costo opportunità del capitale Molte aziende, una volta stimato il loro costo opportunità del capitale, lo utilizzano per scontare i flussi di cassa attesi dei nuovi progetti

Dettagli

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO Fonti interne: autofinanziamento Fonti esterne: capitale proprio e capitale di debito Capitale proprio: deriva dai conferimenti dei soci dell azienda e prende il nome, in contabilità,

Dettagli

Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale

Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale 1. IL VALORE ATTUALE La logica di investimento aziendale è assolutamente identica a quella adottata per gli strumenti finanziari. Per poter

Dettagli

Class CNBC Intervista al Group CEO, Mario Greco

Class CNBC Intervista al Group CEO, Mario Greco 12/03/2015 Class CNBC Intervista al Group CEO, Mario Greco Giornalista: Dott.Greco questo bilancio chiude la prima fase del suo impegno sulla società. Qual è il messaggio che arriva al mercato da questi

Dettagli

Risparmio, investimenti e sistema finanziario

Risparmio, investimenti e sistema finanziario Risparmio, investimenti e sistema finanziario Una relazione fondamentale per la crescita economica è quella tra risparmio e investimenti. In un economia di mercato occorre individuare meccanismi capaci

Dettagli

Dipartimento di Economia Aziendale e Studi Giusprivatistici. Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Corso di Macroeconomia 2014

Dipartimento di Economia Aziendale e Studi Giusprivatistici. Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Corso di Macroeconomia 2014 Dipartimento di Economia Aziendale e Studi Giusprivatistici Università degli Studi di Bari Aldo Moro Corso di Macroeconomia 2014 1. Assumete che = 10% e = 1. Usando la definizione di inflazione attesa

Dettagli

Il mercato mobiliare

Il mercato mobiliare Il mercato mobiliare E il luogo nel quale trovano esecuzione tutte le operazioni aventi per oggetto valori mobiliari, ossia strumenti finanziari così denominati per la loro attitudine a circolare facilmente

Dettagli

Lezione 14. Risparmio e investimento. Leonardo Bargigli

Lezione 14. Risparmio e investimento. Leonardo Bargigli Lezione 14. Risparmio e investimento Leonardo Bargigli Risparmio e investimento nella contabilità nazionale Ripartiamo dalla definizione di PIL in termini di spesa finale Y = C + I + G + NX Consideriamo

Dettagli

L investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno

L investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno L investimento immobiliare delle Casse e degli di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno Pubblicato su Il Settimanale di Quotidiano Immobiliare del 27/04/2013 n. 19 Introduzione Dopo

Dettagli

Mercati finanziari e valore degli investimenti

Mercati finanziari e valore degli investimenti 7 Mercati finanziari e valore degli investimenti Problemi teorici. Nei mercati finanziari vengono vendute e acquistate attività. Attraverso tali mercati i cambiamenti nella politica del governo e le altre

Dettagli

Aumenti reali del capitale sociale

Aumenti reali del capitale sociale Aumenti reali del capitale sociale Gli aumenti del capitale sociale possono essere: virtuali con gli aumenti virtuali non aumentano i mezzi a disposizione della azienda e il suo patrimonio netto, che si

Dettagli

Outlook finanziario dell agricoltura europea

Outlook finanziario dell agricoltura europea Gian Luca Bagnara Outlook finanziario dell agricoltura europea I prezzi agricoli hanno colpito i titoli dei giornali negli ultimi cinque anni a causa della loro volatilità. Tuttavia, questa volatilità

Dettagli

ATTENTATI DI LONDRA: Impatto sui mercati

ATTENTATI DI LONDRA: Impatto sui mercati 08 Luglio 2005 ATTENTATI DI LONDRA: Impatto sui mercati La natura delle esplosioni di Londra è quasi certamente di natura terroristica. La scelta del timing è da collegarsi alla riunione del G8. Pur nella

Dettagli

26/10/2010. I processi di finanziamento. Processi di finanziamento. Processi di gestione monetaria. FABBISOGNO di mezzi finanziari

26/10/2010. I processi di finanziamento. Processi di finanziamento. Processi di gestione monetaria. FABBISOGNO di mezzi finanziari 1. Pianificazione finanziaria: fabbisogno e fonti di finanziam. Processi di finanziamento 4. Rimborso dei finanziamenti I processi di finanziamento Processi economici di produzione 2. Acquisizione dei

Dettagli

Leasing secondo lo IAS 17

Leasing secondo lo IAS 17 Leasing secondo lo IAS 17 Leasing: Ias 17 Lo Ias 17 prevede modalità diverse di rappresentazione contabile a seconda si tratti di leasing finanziario o di leasing operativo. Il leasing è un contratto per

Dettagli

DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione di due; non sono previste penalizzazioni in caso di risposte non corrette)

DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione di due; non sono previste penalizzazioni in caso di risposte non corrette) In una ora rispondere alle dieci domande a risposta multipla e a una delle due domande a risposta aperta, e risolvere l esercizio. DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione

Dettagli

L ANALISI PER INDICI

L ANALISI PER INDICI Obiettivo dell analisi per indici è la valutazione delle scelte dell imprenditore attraverso la misurazione degli effetti economici, finanziari e patrimoniale prodotti dalle stesse. La corretta misurazione

Dettagli

I GRUPPI TRANSFRONTALIERI.

I GRUPPI TRANSFRONTALIERI. I GRUPPI TRANSFRONTALIERI. 1. Premessa. Per effetto della globalizzazione dei mercati è sempre più frequente la creazione di gruppi transfrontalieri, di gruppi cioè in cui le diverse imprese sono localizzate

Dettagli

OBBLIGAZIONI SUBORDINATE: COSA SONO E PERCHÉ SONO RISCHIOSE

OBBLIGAZIONI SUBORDINATE: COSA SONO E PERCHÉ SONO RISCHIOSE 1 OBBLIGAZIONI SUBORDINATE: COSA SONO E PERCHÉ SONO RISCHIOSE I bond subordinati sono una speciale categoria di obbligazioni il cui rimborso nel caso di problemi finanziari per l emittente - avviene successivamente

Dettagli

La situazione dell investitore è chiaramente scomoda e occorre muoversi su due fronti:

La situazione dell investitore è chiaramente scomoda e occorre muoversi su due fronti: Analisti e strategisti di mercato amano interpretare le dinamiche dei mercati azionari in termini di fasi orso, fasi toro, cercando una chiave interpretativa dei mercati, a dimostrazione che i prezzi non

Dettagli

TERZO SUPPLEMENTO AL PROSPETTO DI BASE

TERZO SUPPLEMENTO AL PROSPETTO DI BASE Unione di Banche Italiane S.c.p.A. Sede Legale e Direzione Generale: Bergamo, Piazza Vittorio Veneto, 8 Sedi operative: Brescia e Bergamo Codice Fiscale, Partita IVA ed Iscrizione al Registro delle Imprese

Dettagli

TEMPO E RISCHIO. Il valore del denaro è funzione del tempo in cui è disponibile

TEMPO E RISCHIO. Il valore del denaro è funzione del tempo in cui è disponibile Esercitazione TEMPO E RISCHIO Il valore del denaro è funzione del tempo in cui è disponibile Un capitale - spostato nel futuro si trasforma in montante (capitale iniziale più interessi), - spostato nel

Dettagli

Piano Economico Finanziario 2008. Consiglio Generale: seduta del 26 Ottobre 2007

Piano Economico Finanziario 2008. Consiglio Generale: seduta del 26 Ottobre 2007 Piano Economico Finanziario 2008 e previsioni anni 2009 e 2010 Consiglio Generale: seduta del 26 Ottobre 2007 Indice Scenario & Previsioni PIANO ANNUALE 2008 1Fonti di finanziamento 2Impieghi 3Ricavi 4Costi

Dettagli

Risparmio Investimenti Sistema Finanziario

Risparmio Investimenti Sistema Finanziario 26 Risparmio Investimenti Sistema Finanziario Il Sistema Finanziario Il sistema finanziario è costituito dalle istituzioni che operano per far incontrare l offerta di denaro (risparmio) con la domanda

Dettagli

Gestione Finanziaria delle Imprese. private equity e venture capital

Gestione Finanziaria delle Imprese. private equity e venture capital GESTIONE FINANZIARIA DELLE IMPRESE La strutturazione di un fondo di private equity e l attività di fund raising I veicoli azionisti sottoscrittori SGR Fondo Struttura italiana gestore fondo General Partner

Dettagli

Calcolo e commento dei principali indici di bilancio

Calcolo e commento dei principali indici di bilancio Esercitazioni svolte 2014 Scuola Duemila 1 Esercitazione n. 10 Calcolo e commento dei principali indici di bilancio Antonia Mente COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE Interpretare i sistemi aziendali nei loro

Dettagli

IL CAPITALE. 1) Domanda di capitale 2) Offerta di capitale

IL CAPITALE. 1) Domanda di capitale 2) Offerta di capitale IL CAPITALE 1) Domanda di capitale 2) Offerta di capitale CAPITALE FINANZIARIO E CAPITALE REALE Col termine capitale i si può riferire a due concetti differenti Il capitale finanziario è costituito dalla

Dettagli

BANQUE PRIVÉE EDMOND DE ROTHSCHILD EUROPE

BANQUE PRIVÉE EDMOND DE ROTHSCHILD EUROPE BANQUE PRIVÉE EDMOND DE ROTHSCHILD EUROPE Crisi dell Euro: il rischio bancario Giorgio Solcia Vicenza, 25 giugno 2012 Credenze incrollabili...crollate Gli immobili sono un investimento sicuro che non farà

Dettagli

RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO

RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO 1. Premessa La legge n. 2 del 28 gennaio 2009 ha vietato la commissione di massimo scoperto (CMS)

Dettagli

Analisi dei finanziamenti

Analisi dei finanziamenti Finanza Aziendale Analisi e valutazioni per le decisioni aziendali Analisi dei finanziamenti Capitolo 9 Indice degli argomenti 1. Analisi dei finanziamenti: l approccio dinamico 2. Analisi dei finanziamenti:

Dettagli

Dati significativi di gestione

Dati significativi di gestione 36 37 38 Dati significativi di gestione In questa sezione relativa al Rendiconto economico sono evidenziati ed analizzati i risultati economici raggiunti da ISA nel corso dell esercizio. L analisi si focalizza

Dettagli

Casi concreti PREMESSA casi concreti completa e dettagliata documentazione nessun caso concreto riportato è descritto più di una volta

Casi concreti PREMESSA casi concreti completa e dettagliata documentazione nessun caso concreto riportato è descritto più di una volta Casi concreti La pubblicazione dei casi concreti ha, come scopo principale, quello di dare a tante persone la possibilità di essere informate della validità della consulenza individuale e indipendente

Dettagli

Il Piano di Accumulo e le modalità Switch Pictet. La soluzione più semplice per investire con metodo

Il Piano di Accumulo e le modalità Switch Pictet. La soluzione più semplice per investire con metodo Il Piano di Accumulo e le modalità Switch Pictet La soluzione più semplice per investire con metodo PIANO DI ACCUMULO: DEFINIZIONE COS E Il PAC è una modalità di investimento che prevede l acquisto di

Dettagli

IL CONTESTO Dove Siamo

IL CONTESTO Dove Siamo IL CONTESTO Dove Siamo INFLAZIONE MEDIA IN ITALIA NEGLI ULTIMI 60 ANNI Inflazione ai minimi storici oggi non è più un problema. Tassi reali a: breve termine (1-3 anni) vicini allo 0 tassi reali a medio

Dettagli

Relazione sulla gestione

Relazione sulla gestione PIANORO CENTRO SPA SOCIETA' DI TRASFORMAZIONE URBANA Sede legale: PIAZZA DEI MARTIRI 1 PIANORO (BO) Iscritta al Registro Imprese di BOLOGNA C.F. e numero iscrizione: 02459911208 Iscritta al R.E.A. di BOLOGNA

Dettagli

BANCA ALETTI & C. S.p.A.

BANCA ALETTI & C. S.p.A. BANCA ALETTI & C. S.p.A. in qualità di Emittente e responsabile del collocamento del Programma di offerta al pubblico e/o quotazione dei certificates BORSA PROTETTA e BORSA PROTETTA con CAP e BORSA PROTETTA

Dettagli

INTRODUZIONE ALL ECONOMIA POLITICA (prof. C. Gnesutta) PARTE 5 La composizione degli stock finanziari: Capitolo 19: moneta e capitale.

INTRODUZIONE ALL ECONOMIA POLITICA (prof. C. Gnesutta) PARTE 5 La composizione degli stock finanziari: Capitolo 19: moneta e capitale. Capitolo 19:. Tra le funzione delle istituzioni finanziarie vi è anche quella di accrescere il grado di liquidità di attività altrimenti illiquide. Tale funzione è svolta efficacemente da quegli intermediari

Dettagli

ANALISI PER FLUSSI. Dott. Fabio CIGNA

ANALISI PER FLUSSI. Dott. Fabio CIGNA ANALISI PER FLUSSI Dott. Fabio CIGNA IL CONCETTO DI EQUILIBRIO GENERALE E DI ANALISI FINANZIARIA 2 ANALISI PER FLUSSI IL CONCETTO DI EQUILIBRIO GENERALE E DI ANALISI FINANZIARIA L azienda deve operare

Dettagli

Strumenti finanziari Ias n.32 e Ias n.39

Strumenti finanziari Ias n.32 e Ias n.39 Strumenti finanziari Ias n.32 e Ias n.39 Corso di Principi Contabili e Informativa Finanziaria Prof.ssa Sabrina Pucci Facoltà di Economia Università degli Studi Roma Tre a.a. 2004-2005 prof.ssa Sabrina

Dettagli

Parimenti una gestione delle scorte in maniera non oculata può portare a serie ripercussioni sul rendimento sia dei mezzi propri che di terzi.

Parimenti una gestione delle scorte in maniera non oculata può portare a serie ripercussioni sul rendimento sia dei mezzi propri che di terzi. Metodo per la stima del ROE e del ROI in un azienda operante nel settore tessile abbigliamento in funzione delle propria struttura di incasso e pagamento e della gestione delle rimanenze di magazzino.

Dettagli

I TREMONTI BOND. Nota tecnica. Consorzio Camerale per il credito e la finanza

I TREMONTI BOND. Nota tecnica. Consorzio Camerale per il credito e la finanza I TREMONTI BOND Nota tecnica Consorzio Camerale per il credito e la finanza Finalità I TREMONTI BOND sostenere le banche; migliorare le condizioni di accesso al credito per le imprese. Impegni per le banche

Dettagli

Dati significativi di gestione

Dati significativi di gestione 182 183 Dati significativi di gestione In questa sezione relativa al Rendiconto Economico sono evidenziati ed analizzati i risultati economici raggiunti da ISA nel corso dell esercizio. L analisi si focalizza

Dettagli

CRITERI DI VALUTAZIONE DI UN ALBERGO

CRITERI DI VALUTAZIONE DI UN ALBERGO CRITERI DI VALUTAZIONE DI UN ALBERGO PERCHE UN AZIENDA ALBERGHIERA VA IN CRISI? 1) PER LA DESTINAZIONE 2) PER MOTIVI GESTIONALI 3) PER MOTIVI ECONOMICO- FINANZIARI OVVIAMENTE LA SECONDA E LA TERZA MOTIVAZIONE

Dettagli

MIFID Markets in Financial Instruments Directive

MIFID Markets in Financial Instruments Directive MIFID Markets in Financial Instruments Directive Il 1 1 Novembre 2007 è stata recepita anche in Italia, attraverso il Decreto Legislativo del 17 Settembre 2007 n.164n.164,, la Direttiva Comunitaria denominata

Dettagli

INDICI DI BILANCIO. Lo stato patrimoniale, riclassificato, assume la forma che schematizziamo di seguito:

INDICI DI BILANCIO. Lo stato patrimoniale, riclassificato, assume la forma che schematizziamo di seguito: INDICI DI BILANCIO L analisi per indici del bilancio consiste nel calcolare, partendo dai dati dello Stato patrimoniale e del Conto economico, opportunamente revisionati e riclassificati, indici (quozienti,

Dettagli

Informazioni chiave per gli investitori

Informazioni chiave per gli investitori Informazioni chiave per gli investitori Il presente documento contiene le informazioni chiave di cui tutti gli investitori devono disporre in relazione a questo Fondo. Non si tratta di un documento promozionale.

Dettagli

Gli investimenti in titoli di capitale delle banche per Le società di assicurazione:

Gli investimenti in titoli di capitale delle banche per Le società di assicurazione: Gli investimenti in titoli di capitale delle banche per Le società di assicurazione: Il passaggio dalla crisi finanziaria al Nuovo contesto regolamentare Milan, 7 giugno 2010 GENERALI INVESTMENTS Generali

Dettagli

IL RENDICONTO FINANZIARIO

IL RENDICONTO FINANZIARIO IL RENDICONTO FINANZIARIO IL RENDICONTO FINANZIARIO INDICE IL RENDICONTO FINANZIARIO,... 2 LA POSIZIONE FINANZIARIA NETTA,... 3 IL RENDICONTO FINANZIARIO DELLA POSIZIONE FINANZIARIA NETTA,... 6 PRIMO PASSO:

Dettagli

Mercati, Banche e Imprese verso Basilea3. Antonio Marzano

Mercati, Banche e Imprese verso Basilea3. Antonio Marzano Mercati, Banche e Imprese verso Basilea3 XLII GIORNATA DEL CREDITO Antonio Marzano Presidente CNEL Roma, 22 giugno 2010 1. Nel corso del 2009, ci informa la Banca d Italia, il credito bancario alle imprese

Dettagli

Appunti sul libro Economia della banca I SERVIZI DI INVESTIMENTO

Appunti sul libro Economia della banca I SERVIZI DI INVESTIMENTO Appunti sul libro Economia della banca I SERVIZI DI INVESTIMENTO I SERVIZI DI INVESTIMENTO Tali investimenti danno origine alla raccolta bancaria indiretta, termine con il quale si identificano alcuni

Dettagli

I contributi pubblici nello IAS 20

I contributi pubblici nello IAS 20 I contributi pubblici nello IAS 20 di Paolo Moretti Il principio contabile internazionale IAS 20 fornisce le indicazioni in merito alle modalità di contabilizzazione ed informativa dei contributi pubblici,

Dettagli

Moneta e Tasso di cambio

Moneta e Tasso di cambio Moneta e Tasso di cambio Come si forma il tasso di cambio? Determinanti del tasso di cambio nel breve periodo Determinanti del tasso di cambio nel lungo periodo Che cos è la moneta? Il controllo dell offerta

Dettagli

Esercitazione relativa al cap. 10 INVESTIMENTI

Esercitazione relativa al cap. 10 INVESTIMENTI Esercitazione relativa al cap. 10 INVESTIMENTI GLI INVESTIMENTI FINANZIARI SONO ACQUISTI DI ATTIVITA FINANZIARIE EFFETTUATE NELL ASPETTATIVA DI RICEVERNE UN RENDIMENTO. I PIU IMPORTANTI SONO: - I DEPOSITI

Dettagli

La crisi del sistema. Dicembre 2008 www.quattrogatti.info

La crisi del sistema. Dicembre 2008 www.quattrogatti.info La crisi del sistema Dicembre 2008 www.quattrogatti.info Credevo avessimo solo comprato una casa! Stiamo vivendo la più grande crisi finanziaria dopo quella degli anni 30 La crisi finanziaria si sta trasformando

Dettagli

BONUS Certificates ABN AMRO.

BONUS Certificates ABN AMRO. BONUS Certificates ABN AMRO. BONUS Certificates ABN AMRO. I BONUS Certificates ABN AMRO sono strumenti d investimento che consentono di avvantaggiarsi dei rialzi dell'indice o dell'azione sottostante,

Dettagli

Blanchard, Macroeconomia Una prospettiva europea, Il Mulino 2011 Capitolo IV. I mercati finanziari. Capitolo IV. I mercati finanziari

Blanchard, Macroeconomia Una prospettiva europea, Il Mulino 2011 Capitolo IV. I mercati finanziari. Capitolo IV. I mercati finanziari Capitolo IV. I mercati finanziari 1. La domanda di moneta La moneta può essere usata per transazioni, ma non paga interessi. In realtà ci sono due tipi di moneta: il circolante, la moneta metallica e cartacea,

Dettagli

Tecnica Bancaria (Cagliari - 2015)

Tecnica Bancaria (Cagliari - 2015) Tecnica Bancaria (Cagliari - 2015) prof. Mauro Aliano mauro.aliano@unica.it 1 Premessa La redazione del bilancio da parte degli amministratori rappresenta un attività di valutazione, ma soprattutto di

Dettagli

La valutazione implicita dei titoli azionari

La valutazione implicita dei titoli azionari La valutazione implicita dei titoli azionari Ma quanto vale un azione??? La domanda per chi si occupa di mercati finanziari è un interrogativo consueto, a cui cercano di rispondere i vari reports degli

Dettagli

Investitori vs. Gestori e Banche: Chi vince? Come si vince?

Investitori vs. Gestori e Banche: Chi vince? Come si vince? Authorized and regulated by the Financial Services Authority Investitori vs. Gestori e Banche: Chi vince? Come si vince? Le esigenze degli investitori istituzionali e le proposte del mercato: un connubio

Dettagli

Le scelte per la media impresa tra debito e capitale

Le scelte per la media impresa tra debito e capitale IFFI 10 edizione VALORIZZARE L IMPRESA E ATTRARRE GLI INVESTITORI La liquidità dei mercati finanziari per lo sviluppo delle imprese Le scelte per la media impresa tra debito e capitale MILANO, 11 Novembre

Dettagli

COMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1

COMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1 10 dicembre COMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1 In data odierna la Banca centrale europea (BCE) pubblica per la prima volta un

Dettagli

Il mercato primario Le offerte di azioni

Il mercato primario Le offerte di azioni Il mercato primario Le offerte di azioni Tecnicamente le offerte di azioni sono di due tipi: OFFERTE PUBBLICHE DI SOTTOSCRIZIONE (OPS), quando oggetto di offerta sono azioni di nuova emissione provenienti

Dettagli

COSA HA VERAMENTE DETTO IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE

COSA HA VERAMENTE DETTO IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE 75 i dossier www.freefoundation.com COSA HA VERAMENTE DETTO IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE NEL RAPPORTO CONCLUSIVO DELLA MISSIONE IN ITALIA DEL 3-16 MAGGIO 17 maggio 2012 a cura di Renato Brunetta EXECUTIVE

Dettagli

Febbraio 2016. market monitor. Analisi del settore edile: performance e previsioni

Febbraio 2016. market monitor. Analisi del settore edile: performance e previsioni Febbraio 2016 market monitor Analisi del settore edile: performance e previsioni Esonero di responsabilità I contenuti del presente documento sono forniti ad esclusivo scopo informativo. Ogni informazione

Dettagli

Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio

Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio Tassi di cambio e transazioni internazionali La domanda di attività denominate in valuta estera L equilibrio nel mercato valutario Tassi

Dettagli

ECONOMIC OUTLOOK 2013 OCSE: LA CRISI ITALIANA CONTINUA

ECONOMIC OUTLOOK 2013 OCSE: LA CRISI ITALIANA CONTINUA 423 www.freenewsonline.it i dossier www.freefoundation.com ECONOMIC OUTLOOK 2013 OCSE: LA CRISI ITALIANA CONTINUA 30 maggio 2013 a cura di Renato Brunetta INDICE 2 Le previsioni sull economia Alcuni grafici

Dettagli

RISPARMIO, INVESTIMENTO E SISTEMA FINANZIARIO

RISPARMIO, INVESTIMENTO E SISTEMA FINANZIARIO Università degli studi di MACERATA Facoltà di SCIENZE POLITICHE ECONOMIA POLITICA: MICROECONOMIA A.A. 2009/2010 RISPARMIO, INVESTIMENTO E SISTEMA FINANZIARIO Fabio CLEMENTI E-mail: fabio.clementi@univpm.it

Dettagli

Il mercato scende. Il mercato sale. Twin Win su DJ EURO STOXX 50. A Passion to Perform.

Il mercato scende. Il mercato sale. Twin Win su DJ EURO STOXX 50. A Passion to Perform. Il mercato sale Il mercato scende Twin Win su DJ EURO STOXX 50 A Passion to Perform. Doppia direzione Nessun azione o indice ha un movimento perenne verso l alto o verso il basso. Per questo, X-markets

Dettagli

A volte il risultato della revisione è l'attribuzione di un rating peggiorativo, che può portare alla revoca in tronco degli affidamenti!

A volte il risultato della revisione è l'attribuzione di un rating peggiorativo, che può portare alla revoca in tronco degli affidamenti! Accade spesso che la banca vada a visitare l azienda solo quando deve acquisirne la relazione o, successivamente, per collocare nuovi prodotti o chiedere maggiori flussi di lavoro o relazioni indotte,

Dettagli

I FINANZIAMENTI AGLI STRANIERI

I FINANZIAMENTI AGLI STRANIERI I FINANZIAMENTI AGLI STRANIERI Anche gli stranieri hanno capito che è conveniente acquistare un immobile in virtù del costo del denaro sui prestiti ipotecari che nonostante gli aumenti di questi ultimi

Dettagli

INTERVENTI E INIZIATIVE DELLA CAMERA DI COMMERCIO

INTERVENTI E INIZIATIVE DELLA CAMERA DI COMMERCIO Finanza agevolata, bandi, credito d'imposta INTERVENTI E INIZIATIVE DELLA CAMERA DI COMMERCIO Castellanza, LIUC - Università Cattaneo 2 ottobre 2014 INTERVENTI E INIZIATIVE DELLA CAMERA DI COMMERCIO PRINCIPI:

Dettagli

Valore attuale, obiettivi dell impresa e corporate governance. dott. Matteo Rossi

Valore attuale, obiettivi dell impresa e corporate governance. dott. Matteo Rossi Valore attuale, obiettivi dell impresa e corporate governance dott. Matteo Rossi Prospetto F/I Happy Finance Conto Economico 2008 2009 Reddito Netto 350-500 Ammortamenti 800 800 Accantonamenti 2000 300

Dettagli

Finanza Aziendale. Lezione 13. Introduzione al costo del capitale

Finanza Aziendale. Lezione 13. Introduzione al costo del capitale Finanza Aziendale Lezione 13 Introduzione al costo del capitale Scopo della lezione Applicare la teoria del CAPM alle scelte di finanza d azienda 2 Il rischio sistematico E originato dalle variabili macroeconomiche

Dettagli

Ufficio Studi Bachelor Valori e percezioni associati al settore bancario

Ufficio Studi Bachelor Valori e percezioni associati al settore bancario Ufficio Studi Bachelor Valori e percezioni associati al settore bancario Aprile 2012 1 Indice 1. Obiettivi 2. Popolazione di riferimento e campione 3. Metodologia e tempistiche 4. Sintesi dei risultati

Dettagli

Strategia d investimento obbligazionaria

Strategia d investimento obbligazionaria Strategia d investimento obbligazionaria Valutazione del mercato Analisi delle variabili del reddito fisso Strategia d investimento per gli asset obbligazionari Bollettino mensile no. 11 novembre A cura

Dettagli

UniCredit Banca a sostegno del fotovoltaico Stefano Rossetti Direttore Regionale Emilia Est e Romagna UniCredit Banca

UniCredit Banca a sostegno del fotovoltaico Stefano Rossetti Direttore Regionale Emilia Est e Romagna UniCredit Banca UniCredit Banca a sostegno del fotovoltaico Stefano Rossetti Direttore Regionale Emilia Est e Romagna UniCredit Banca 30 settembre 2007 Agenda La situazione della produzione di energia rinnovabile in Italia

Dettagli

Il credito in Toscana. III trimestre 2015

Il credito in Toscana. III trimestre 2015 Il credito in Toscana III trimestre 215 Firenze, Febbraio 21 8.3 9.3 1.3 11.3 L andamento dei prestiti 1 I prestiti a imprese e famiglie Continuano anche nel periodo in esame i segnali di miglioramento

Dettagli

Contabilità generale e contabilità analitica

Contabilità generale e contabilità analitica 1/5 Contabilità generale e contabilità analitica La sfida della contabilità analitica è di produrre informazioni sia preventive che consuntive. Inoltre questi dati devono riferirsi a vari oggetti (prodotti,

Dettagli

IL RISCHIO DI INVESTIRE IN AZIONI DIMINUISCE CON IL PASSARE DEL TEMPO?

IL RISCHIO DI INVESTIRE IN AZIONI DIMINUISCE CON IL PASSARE DEL TEMPO? IL RISCHIO DI INVESTIRE IN AZIONI DIMINUISCE CON IL PASSARE DEL TEMPO? Versione preliminare: 1 Agosto 28 Nicola Zanella E-mail: n.zanella@yahoo.it ABSTRACT I seguenti grafici riguardano il rischio di investire

Dettagli

I fondi a cedola di Pictet. Cedole predeterminate, sostenibili e a costo zero

I fondi a cedola di Pictet. Cedole predeterminate, sostenibili e a costo zero I fondi a cedola di Pictet Cedole predeterminate, sostenibili e a costo zero Aggiornamento al 28 Aprile 2014 Come Banca Pictet intende la distribuzione dei proventi Cedola predefinita Le percentuali di

Dettagli

La BDCR Assilea per la valutazione del profilo di rischio delle imprese

La BDCR Assilea per la valutazione del profilo di rischio delle imprese La BDCR Assilea per la valutazione del profilo di rischio delle imprese Luciano Bruccola, Assilea / Conectens RES, ConfiRes 2015 Firenze, 25 febbraio 2015 La Banca Dati Centrale Rischi Assilea BDCR Elementi

Dettagli

Calcolo del Valore Attuale Netto (VAN)

Calcolo del Valore Attuale Netto (VAN) Calcolo del Valore Attuale Netto (VAN) Il calcolo del valore attuale netto (VAN) serve per determinare la redditività di un investimento. Si tratta di utilizzare un procedimento che può consentirci di

Dettagli

Richiami di teoria della domanda di moneta

Richiami di teoria della domanda di moneta Richiami di teoria della domanda di moneta Parte seconda La teoria della preferenza della liquidità di Keynes Keynes distingue tre moventi principali per cui si detiene moneta. Transattivo Precauzionale

Dettagli

GLI INDICI DI BILANCIO PER LE ANALISI FINANZIARIE

GLI INDICI DI BILANCIO PER LE ANALISI FINANZIARIE GLI INDICI DI BILANCIO PER LE ANALISI FINANZIARIE GLI INDICI DI BILANCIO Gli indici sono rapporti tra grandezze economiche, patrimoniali e finanziarie contenute nello stato patrimoniale e nel conto economico

Dettagli

DOMANDA ED OFFERTA DI CREDITO IN PROVINCIA DI REGGIO EMILIA

DOMANDA ED OFFERTA DI CREDITO IN PROVINCIA DI REGGIO EMILIA DOMANDA ED OFFERTA DI CREDITO IN PROVINCIA DI REGGIO EMILIA 1.1 - L assetto finanziario delle aziende Nel corso del 2014 la provincia reggiana evidenzia un saldo tra imprese che presentano aumenti e diminuzioni

Dettagli

www.proiezionidiborsa.com VIX INDICATOR Come calcolare con il VIX il punto da dove inizierà un ribasso o un rialzo

www.proiezionidiborsa.com VIX INDICATOR Come calcolare con il VIX il punto da dove inizierà un ribasso o un rialzo VIX INDICATOR Come calcolare con il VIX il punto da dove inizierà un ribasso o un rialzo 2 Titolo VIX Indicator Autore www.proiezionidiborsa.com Editore www.proiezionidiborsa.com Siti internet www.proiezionidiborsa.com

Dettagli

BILANCIO E COMUNICAZIONE FINANZIARIA Simulazione d esame del 27 maggio 2013

BILANCIO E COMUNICAZIONE FINANZIARIA Simulazione d esame del 27 maggio 2013 NOME: BILANCIO E COMUNICAZIONE FINANZIARIA Simulazione d esame del 27 maggio 2013 COGNOME: N. DI MATRICOLA: Utilizzando lo spazio sottostante a ciascun quesito: 1) Il candidato, dopo avere brevemente spiegato

Dettagli

BANCA ALETTI & C. S.p.A. PER DUE CERTIFICATE e PER DUE CERTIFICATES DI TIPO QUANTO CONDIZIONI DEFINITIVE D OFFERTA

BANCA ALETTI & C. S.p.A. PER DUE CERTIFICATE e PER DUE CERTIFICATES DI TIPO QUANTO CONDIZIONI DEFINITIVE D OFFERTA BANCA ALETTI & C. S.p.A. in qualità di emittente e responsabile del collocamento del Programma di offerta al pubblico e/o di quotazione di investment certificates denominati PER DUE CERTIFICATE e PER DUE

Dettagli

Modulo 8. Moneta e prezzi nel lungo periodo. UD 8.1. Il sistema monetario

Modulo 8. Moneta e prezzi nel lungo periodo. UD 8.1. Il sistema monetario Modulo 8. Moneta e prezzi nel lungo periodo Questo modulo si occupa dei problemi della moneta e dei prezzi nel lungo periodo. Prenderemo in esame gli aspetti istituzionali che regolano il controllo del

Dettagli