PIATTAFORMA per la contrattazione territoriale e sociale nella provincia di Ascoli Piceno 2015

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1 PIATTAFORMA per la contrattazione territoriale e sociale nella provincia di Ascoli Piceno 2015 La crisi economica ed occupazionale che, da anni, sta duramente coinvolgendo anche la provincia di Ascoli Piceno, non accenna ad allentarsi ed il 2015 sarà un altro anno particolarmente difficile. In questo contesto economico, istituzionale e sociale le confederazioni sindacali intendono quindi assumere la contrattazione territoriale e sociale come uno strumento prioritario, raccordandola sempre di più a quella aziendale e di settore e agli interventi generati dalla bilateralità. Politiche del lavoro e dello sviluppo. E' necessario che ogni Comune esca dal concetto di autosufficienza e si renda disponibile al confronto con altri Comuni per la condivisione di politiche per lo sviluppo. I temi: Servizi sociali, trasporti, energia, turismo, opere di interesse pubblico, servizi pubblici locali (rifiuti, acqua, energia), vanno affrontati in area vasta poiché sono settori che, se opportunamente indirizzati, possono sviluppare investimenti, rafforzare l esistente e dare vita a nuove opportunità di sviluppo con contenuto di conoscenza e innovazione. Energia: adesione dei Comuni al patto dei Sindaci con impegni su piani di azione per il risparmio e l efficienza energetica, l innovazione, lo sviluppo di fonti rinnovabili. Trasporti: agevolazioni per pendolarismo studentesco e lavorativo, abbonamenti gratuiti per pensionati a basso reddito. Miglior utilizzo della tratta elettrificata tra Ascoli e San Benedetto del Tronto in sinergia col trasporto su gomma. Cultura: beni culturali e ambientali, conoscenza e competenza, sviluppo del restauro. Coordinamento dei diversi soggetti pubblici per mettere in rete spazi culturali diffusi esistenti o da creare e loro valorizzazione Turismo: balneare, termale, congressuale, ambientale (parchi e sentina), sportivo, religioso, culturale, artistico, enogastronomico. Agricoltura e aree interne: individuazione di terreni incolti, abbandonati o con proprietà non piu rintracciabili, per l'utilizzo pubblico e affidato a cooperative di giovani per produzione di prodotti a filiera corta. Orticultura da sviluppare. Sistema produttivo: coinvolgimento del sistema creditizio per reinvestire il risparmio sul territorio; valorizzazione prodotti tipici con incentivazioni a produzioni di qualità; investimento sulla banda larga per la sua massima diffusione; 1

2 individuazione di aree produttive dismesse per l insediamento di imprese ad alta innovazione per le quali prevedere agevolazioni sulla tassazione locale, (es. tasi e tares); percorsi formativi per aumentare la professionalità dei lavoratori e delle imprese; promuovere Patti locali per lo sviluppo finalizzati a sostenere il rilancio economico territoriale e funzionali anche dell avvio della gestione della programmazione comunitaria Politiche Territoriali e Ambientali A seguito dei disastri ambientali registrati in varie parti del territorio, è importante avviare ed incentivare a vari livelli un maggior controllo in termini di sicurezza e di politica ambientale. Ciò potrebbe favorire nuove sinergie e sviluppo lavorativo. In particolare: Rifiuti: Riciclo, recupero, riuso e forte spinta alla differenziata. Riduzione del conferimento in discarica. Prevenzione: Dissesto idrogeologico, alluvioni, pianificazione urbanistica, recupero dei siti inquinati. Edilizia: Limitare il consumo del suolo puntando sul recupero e sul riuso, monitoraggio del patrimonio edilizio non a norma sismica, sicurezza anziani (domotica), housing sociale. Prevedere iniziative per favorire la qualità, la bio-architettura e il risparmio energetico nell edilizia abitativa. Politiche sociali e della salute. Considerando la crescita del disagio sociale ed economico e l'aumento della domanda di assistenza, CGIL-CISL-UIL ritengono inaccettabile qualsiasi riduzione delle risorse e dei servizi attualmente erogati. E essenziale una più forte e concreta Integrazione tra i servizi sociali e sanitari a partire dalla definizione di modalità di gestione che permettano una reale integrazione fra Distretti sanitari e Ats soprattutto in quella parte della provincia dove la dimensione territoriale distrettuale insiste su più Ats. Le OO.SS, ritengono necessario estendere ed accelerare il processo di gestione associata di funzioni e servizi che permetta di intervenire con costi più economici e con modalità e caratteristiche omogenee su un ambito territoriale che possa gradualmente coincidere con l ATS di appartenenza. Fondamentale rimane la salvaguardia e la qualificazione: 1 dei servizi per la non autosufficienza e la disabilità quali i servizi domiciliari (Sad e Sed), l ospitalità, sostenuta anche economicamente, in strutture residenziali e semiresidenziali. 2 dei trasporti; l utilizzo dei mezzi pubblici deve essere agevolato per le persone anziane ed i disabili attraverso i dovuti adattamenti tecnici, con abbonamenti speciali e con fasce orarie di gratuità. 3 della ristorazione scolastica 4 dei servizi educativi e per la prima infanzia, con incremento delle sezioni Primavera. 5 degli interventi preventivi ed a sostegno della povertà, del disagio economico e dell esclusione sociale, prevedendo progetti integrati di inclusione attiva. Le politiche tariffarie e di prelievo fiscale devono prevedere riduzioni per indigenti, pensionati soli o in coppia con reddito modesto e per famiglie con persone disabili a carico. 2

3 Le OO.SS esprimono l esigenza di intensificare e valorizzare il confronto in sede di Area Vasta per il monitoraggio delle azioni previste nel Protocollo regionale del (pianificazione, reti, mobilità passiva e liste d'attesa, occupazione, integrazione sociosanitaria, servizi territoriali). Valorizzazione del volontariato In un momento di crisi socio-economica così profonda e devastante come l attuale, va sostenuto anche il volontariato, trasformandolo in servizio non di supplenza, ma motore di sviluppo per la qualità della vita delle persone e per il lavoro di impresa sociale. Il volontariato e le forze sociali, con le istituzioni, devono farsi promotori di un Patto Sociale Territoriale garante di lavoro nel e per il sociale e non sostitutivo. Le esperienze frammentarie per quantità, devono essere estese e trasformate in qualità (lavoro). Nuovi investimenti delle istituzioni, mirati ad incrociare lavoro volontario e impresa sociale, svilupperanno economie adeguate ai bisogni, lavori di settore, sostegno alla crisi. Politiche abitative L'intera politica abitativa va rilanciata in un'ottica di rivisitazione complessiva delle politiche urbanistiche dei vari territori e di sviluppo di nuove forme di welfare, di opportunità di lavoro e di benessere sociale e familiare, operando in stretto raccordo con i sindacati degli inquilini. Considerata la necessità di non consumare ulteriore suolo agricolo, occorre che anche l ERAP agisca su due fronti: 1) ricognizione delle case popolari i cui utilizzatori hanno perso il diritto per le mutate condizioni economiche; 2) restauro conservativo delle stesse e riassegnazione agli aventi diritto; 3) acquisizione e restauro di abitazioni nei centri storici e assegnazione alle famiglie, privilegiando le giovani coppie. Una tale politica ripristinerebbe condizioni di giustizia sociale, metterebbe immediatamente a disposizione tante abitazioni e darebbe respiro al settore edilizio depresso dalla crisi economica. Prioritario risulta essere l'intervento di sostegno per le famiglie colpite da sfratto per morosità incolpevole, anche attraverso la copertura delle spese relative al canone, alle utenze e le esenzioni/riduzioni tariffarie, e per i giovani con una serie di misure volte a favorire l'accesso al bene casa, in proprietà o in locazione. Nel campo delle azioni tese a calmierare il mercato delle locazioni, è importante continuare a promuovere la diffusione dei canoni concordati e spingere ad intraprendere la via della revisione delle rendite catastali. Per fronteggiare emergenze e fragilità sociali occorrerebbe sperimentare progetti di cohousing sociale e di condomini solidali. Politiche giovanili Per costruire un idea di sviluppo del territorio attraverso un investimento strategico sui giovani, occorre partire dalle seguenti azioni che mettano in collegamento le nuove generazioni con le Istituzioni e il territorio, che li faccia vivere meglio, e che dia loro la possibilità di essere parte integrante del tessuto sociale, economico e politico del Piceno. Ascoli e San Benedetto sono città universitarie, che ospitano oltre 5 mila studenti. Si ritiene necessario che le Istituzioni, in collaborazione con le Università, implementino le attività legate alla cultura, ai servizi e al tempo libero privilegiando i centri storici come luoghi di aggregazione. In un contesto di grande vulnerabilità e di crescente inoccupazione e disoccupazione giovanile è opportuno studiare percorsi di orientamento insieme alle 3

4 istituzioni e di agevolazione di iniziative economiche, commerciali e professionali. A tal proposito si potrebbe sperimentare l insediamento di uffici di consulenza, pubblici e/o no profit, per la nuova imprenditoria giovanile, che accompagni nell iter burocratico, che dia supporto legale e aiuti nell individuazione delle forme di finanziamento. Le connessioni ad Internet, la banda larga, la possibilità di condivisione di informazioni in tempi celeri sono una necessità, oltre che per i giovani, per tutta la popolazione e per le imprese; è indispensabile quindi costruire una fitta rete di connessione internet libera, rapida ed utilizzabile in tutta la provincia. Occorrerebbe caratterizzare il territorio come luogo dell innovazione e della ricerca, affinché i giovani, dopo gli studi e le esperienze scientifiche o professionali maturate altrove, abbiano l occasione per tornare e mettere a disposizione della comunità locale le loro competenze. Politiche per l integrazione La crisi e le recenti vicende internazionali stanno riproponendo in forme diverse anche il problema dell immigrazione, ci si trova infatti di fronte ad una nuova tipologia di migranti, che non possono lasciare il territorio nazionale e per i quali non esiste alcun disegno per un percorso di integrazione. Contestualmente gli immigrati di vecchia data, colpiti anch essi dalla crisi occupazionale, stanno lasciando il territorio. Occorre pertanto ripensare le politiche per l integrazione funzionali a tale nuovo contesto e che facciano anche leva sulla conoscenza e la cultura. In questo senso un ruolo importante debbono assolverlo le scuole con iniziative e progetti per una nuova socialità e coesione, con il coinvolgimento delle istituzioni, della associazioni, del volontariato, del terzo settore e delle forze dell ordine. Politiche tariffarie ed Isee Considerando le condizioni dei redditi delle famiglie, mediamente ridotti in questi anni, in particolare per i lavoratori dipendenti ed i pensionati, molti dei quali vanno verso le soglie della povertà, e tenendo anche conto della situazione deflattiva, è necessario garantire l'invarianza della media delle tariffe. L obiettivo di garantire il gettito necessario per rispondere alla crescita della domanda senza incidere sui redditi più bassi, e al contempo favorire una redistribuzione del carico tariffario, può essere realizzato attraverso l introduzione o un miglior utilizzo dell indicatore Isee, possibilmente in forma lineare e omogeneo a livello di Ambito sociale, tenendo conto delle rilevanti novità legislative in materia. L introduzione del nuovo Isee dal 1 gennaio 2015 rende necessario la gestione della transizione da uno strumento all altro ed una rivisitazione dei regolamenti e delle delibere che stabiliscano le soglie di accesso alle prestazioni e che determinino l entità delle compartecipazioni alla spesa degli utenti. Inoltre, è opportuno prevedere rette e tariffe agevolate per le categorie più fragili e vulnerabili, sia per servizi educativi, sociali, assistenziali a domanda, sia per i rifiuti, sia per il servizio idrico, da concordare, rispettivamente, a livello comunale e di Ato, attraverso la rinegoziazione dei regolamenti. Politiche fiscali e tributarie La recente introduzione della IUC non ha superato i preesisenti problemi e iniquità e conferma l esigenza di una complessiva riforma fiscale, compresa quella locale. È necessario che i regolamenti comunali garantiscano una maggiore progressività ed equità dell'imposizione (addizionali Irpef, soglie di esenzione e detrazioni, utilizzo dell'isee) Occorre inoltre una verifica della destinazione delle risorse provenienti dall Imposta di 4

5 soggiorno e di scopo. Tema principale è la lotta all evasione fiscale e tributaria attraverso le convenzioni con l Agenzia delle entrate ed il potenziamento degli organici dedicati a tale attività, destinando le risorse recuperate alle politiche sociali ed alle misure anticrisi. Riassetto istituzionale, gestione associata, riorganizzazione amministrativa e valorizzazione del personale L'incerta e contraddittoria vicenda che attiene la riforma delle Province, ed in particolare la redistribuzione delle funzioni e del personale, il difficile processo di trasformazione delle Comunità Montane in Unioni dei Comuni Montani, la proposta di deliberazione del consiglio regionale in materia di riordino territoriale e di dimensioni territoriali ottimali ed omogenee, le norme nazionali sulla gestione associata dei servizi e delle funzioni nei piccoli Comuni, determinano un quadro complesso e caotico nel quale è necessario avere chiara una visione d'insieme. Nel ribadire la condivisione rispetto ad un dimensionamento ottimale che coincida, sostanzialmente, con gli ambiti territoriali sociali, è necessario muoversi nelle singole realtà con tutti gli interlocutori per accelerare e favorire questo processo di aggregazione, anche promuovendo specifiche iniziative, in quanto il tema della gestione associata dei servizi e delle funzioni continua ad avere una importanza strategica, per qualificare l attività pubblica, estendere i servizi e recuperare e valorizzare risorse da reinvestire nei nuovi e crescenti bisogni. In questo contesto, vanno privilegiate le Fusioni fra Comuni, laddove la dimensione demografiche e le caratteristiche sociali e territoriali lo permettano, anche in funzione alle significative risorse economiche che le norme metterebbe a loro disposizione. Nel frattempo occorrono puntuali verifiche sui processi di aggregazione delle funzioni fondamentali avviati sulla base delle norme vigenti. A tale fine si ribadisce l importanza che la normativa regionale sostenga con più incisività, anche finanziariamente, queste aggregazioni, ad iniziare dalle politiche sociali le cui risorse dovrebbero essere destinate prioritariamente ai servizi gestiti dagli Ambiti territoriali sociali. Servizi pubblici locali Fondamentale rimane l impegno a promuovere i processi di aggregazione, almeno a livello provinciale, nella gestione dei servizi pubblici locali a rete (con particolare riguardo a trasporti, servizio idrico e rifiuti), come già indicato nel documento sindacale unitario regionale approvato il 29 giugno E necessaria un azione articolata di concertazione con i Comuni, la Provincia, gli organi di governo degli ATO e le aziende operanti nel settore per mantenere aperto il confronto sulle prospettive di aggregazione, sui piani industriali e di investimento, necessari per garantire la qualità dei servizi, sui bandi di gara per gli affidamenti e sui contratti di servizio. Esternalizzazioni, appalti, legalità. Fenomeni come disoccupazione, evasione fiscale, lavoro precario, lavoro in nero e infiltrazioni mafiose, sono diventati elementi strutturali di una grande parte dello sviluppo territoriale del Piceno e che si sono evidenziati maggiormente nella crisi. Le amministrazioni Comunali e le Scuole possono promuovere l'educazione alla legalità tra le giovani generazioni con progetti mirati, in collaborazione con associazioni e istituzioni. Occorre incrementare la lotta all'evasione fiscale sottoscrivendo protocolli anti-evasione tra enti locali e agenzia delle entrate. Negli appalti va privilegiata la procedura dell'offerta economicamente più vantaggiosa ed è indispensabile sottoscrivere protocolli che mirino a sviluppare la contrattazione di 5

6 anticipo sugli appalti stessi e sui cambi di appalto, attraverso una informazione preventiva sulle scadenze e definizione di capitolati tipo, che garantiscano sicurezza sul lavoro, rispetto dei CCNL sottoscritti dalle OO.SS. maggiormente rappresentative. Altro aspetto sul quale occorre porre attenzione sono i processi di contenimento delle esternalizzazioni dei servizi e delle consulenze esterne, soprattutto attraverso l efficientamento della rete territoriale dei servizi e della politica di valorizzazione del personale nella pubblica amministrazione. La gestione dei servizi di pubblica utilità ed alla persona deve comunque vedere nel pubblico il ruolo di programmazione, determinazione delle condizioni qualitative, d accesso e gestionale. Sarebbe opportuno che tutte le Pubbliche Amministrazioni aderissero alla Carta di Avviso Pubblico-Codice Etico della Buona Politica, quale strumento fondamentale per combattere la corruzione e le infiltrazioni malavitose e dare trasparenza alla gestione della cosa pubblica. Personale Va inoltre sviluppato con ogni Amministrazione, in stretto raccordo con le federazioni di categoria, un confronto teso ad individuare le forma attraverso le quali, all interno di specifici progetti di efficientamento della P.A. (compresi i Piani di razionalizzazione), si possano qualificare i percorsi professionali dei dipendenti, implementando i Fondi per la contrattazione integrativa, considerando che il progressivo assottigliamento di questi fondi, unita ai ripetuti interventi legislativi sui CCNL, ha reso difficile la politica di coinvolgimento dei lavoratori nei meccanismi di miglioramento dell organizzazione del lavoro. 6

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