I programmi regionali per promuovere. Marina Fridel Reggio Emilia 18 aprile 2013
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1 I programmi regionali per promuovere scelte alimentari salutari Marina Fridel Reggio Emilia 18 aprile 2013
2 Piano Regionale Prevenzione Lettura dei determinanti della salute Profilo di salute Identificazione priorità di intervento Sviluppo progettualità e programmazione delle azioni nel piano operativo
3 Quali strategie? la promozione di sani stili di vita diventa parte integrante dei piani di lavoro ordinari delle Aziende Sanitarie
4 Le sorveglianze per la salute A livello regionale sono attive diverse sorveglianze che hanno permesso di conoscere e comprendere : lo stato nutrizionale nella popolazione infantile, adolescenziale e adulta della regione le abitudini alimentari di bambini e ragazzi i comportamenti della famiglia in relazione alle scelte alimentari i possibili fattori associati al rischio obesità la percezione del rischio alimentare e nutrizionale nei consumatori
5 Percezione del rischio alimentare e nutrizionale nei consumatori emiliano-romagnoli Dati preliminari PASSI 2012
6 PASSI in breve Sistema di sorveglianza attivo da aprile 2007: a dicembre 2012 circa interviste raccolte nel server nazionale oltre in Emilia-Romagna 3186 campione regionale 2012 Partecipazione: tutte le Regioni Rappresentatività regionale e/o aziendale Indagine telefonica in continuocon questionario standardizzato in residenti 18-69enni Campione casuale stratificato proporzionale estratto dall anagrafe sanitaria Tasso di risposta costantemente pari all 87% Rifiuti pari al 9% Possibilità di valutare i trend
7 Preoccupazioni circa Rischi sanitari legati agli alimenti % 29 Sì No Non so 2 Dati preliminari PASSI Sicurezza alimentare - RER
8 Preoccupazioni circa Rischi legati agli Alimenti Presenza coloranti/conservanti 52 Presenza pesticidi 47 Presenza inquinanti/contaminanti del terreno 29 Conservazione, qualità, freschezza cibi 28 Presenza ormoni/antibiotici nelle carni 25 Presenza ogm 15 No dieta sana ed equilibrata 11 Contrarre malattia per microrganismi 5 Reazione allergica 3 % Dati preliminari PASSI Sicurezza alimentare - RER
9 Fonti di informazione per rischi alimentari TV 55 Internet 41 Giornali/riviste 32 Medici 21 Famiglia/amici/conoscenti 15 Radio 8 Nessuno 4 % Dati preliminari PASSI Sicurezza alimentare - RER
10 Lettura delle etichette % Sempre Spesso A volte Mai Dati preliminari PASSI Sicurezza alimentare - RER
11 Aspetti delle etichette a cui danno più importanza le persone intervistate Scadenza 63 Ingredienti 43 Provenienza geografica 39 Conservanti 35 Coloranti 26 Calorie Contenuto/qualità grassi Produttore/marca fidata 10 Biologico/convenzionale 8 Contenuto sale 5 Produttore/marca da evitare Commercio equo e solidale 2 2 % Dati preliminari PASSI Sicurezza alimentare - RER
12 80 Stato nutrizionale Emilia-Romagna % Eccesso Ponderale % Sottopeso Normopeso Sovrappeso Obeso Dati preliminari PASSI RER
13 Eccesso ponderale nei bambini 8-9 anni, OKkio alla SALUTE 2010 Milano 25% >25% e <33% 33% e <40% 40% Bambini di 8-9 anni: 20% sovrappeso 9% obeso Nella nostra Regione si stimano circa 64mila bambini 6-11anni in eccesso ponderale, di cui circa 20 mila obesi.
14 Alimentazione e salute E dimostrata l associazione tra numerose patologie e stili alimentari errati Nella nostra Regione si conferma la Nella nostra Regione si conferma la grande diffusione fra i bambini e adolescenti di abitudini alimentari che non favoriscono una crescita armonica e sono fortemente predisponenti all aumento di peso
15 ABITUDINI ALIMENTARI DEI BAMBINI Le abitudini alimentari dei bambini DA MIGLIORARE: Colazione qualitativamente adeguata 63,5% Merenda di metà mattina quantitativamente adeguata 37% Assumono 5 porzioni di frutta e verdura al giorno 9,4% Bevande zuccherate 1 volta al giorno 45,3%
16 ABITUDINI ALIMENTARI DA MIGLIORARE: Le abitudini alimentari dei bambini Consumo di dolci, caramelle o cioccolato (%) Consumo di dolci, caramelle o cioccolato (%), per età. Regione Emilia-Romagna Almeno una volta al giorno 31,9 29,1 25,2 Da 2 a 6 volte a settimana 37,4 41,9 44,4 15 anni Almeno una volta a settimana 21,7 26,7 34,0 13 anni 11 anni Mai 2,0 2,3 3,4 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0
17 Distributori automatici
18 Tipologia di alimenti distribuiti Alimenti NON salutari bibite zuccherate o gassate merendine preconfezionate,caramelle, snack Alimenti salutari Yogurt frutta fresca
19 Piano Regionale Prevenzione 1. I programmi per promuovere stili di vita favorevoli alla salute: Promozione di corrette abitudini alimentari 2. Alimentazione e salute: Sicurezza alimentare Sicurezza nutrizionale 3. I programmi per la prevenzione delle malattiecroniche: La prevenzione dell obesità
20 Alimentazione e salute L integrazione in un insieme coerente di politiche e programmi relativi alla nutrizione e alla sicurezza igienico sanitaria degli alimenti, permette di raggiungere i risultati migliori in sanità pubblica Garantire la sicurezza alimentare e nutrizionale in tutte le fasi della filiera produttiva agro-alimentare dalla terra alla tavola e in tutte le fasi di vita
21 Programma Alimentazione e salute : Obiettivi di Sicurezza nutrizionale 1. Promozione di campagne di informazione e comunicazione per aumentare la consapevolezza dei cittadini sui rischi sulla salute di un eccessivo consumo di sodio 2. Prevenzione delle patologie da carenza di iodio, incentivando il consumo del sale iodato nella ristorazione pubblica e collettiva 3. Favorire la preparazione di pasti privi d ingredienti contenenti glutine in particolari settori 4. Sviluppare iniziative e campagna d informazione/comunicazione sui rischi alimentari e nutrizionali
22 Campagna di sensibilizzazione sulla riduzione del consumo di sale Da un indagine (Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare /Health Examination Survey ) condotta anche a livello regionale è emerso che il consumo medio di sale al giorno è risultato pari a 10 grammi negli uomini ed 8 nelle donne, ben oltre l apporto di sale raccomandato dall OMS(inferiorea 5gr/die).
23 Campagna di sensibilizzazione sulla riduzione del consumo di sale La riduzione dell'assunzione di sale con la dieta è un obiettivo di salute pubblica di estrema importanza: un consumo eccessivo determina un aumento della pressione che a sua volta induce il rischio di insorgenza di infartoeictus.
24 Campagna di sensibilizzazione sulla riduzione del consumo di sale Sononumeroseleproveasostegnodei benefici che apporta la riduzione del consumo di sale tra la popolazione e secondo l Oms è necessario avviare politiche in grado di modificare le abitudinidellapopolazione
25 Campagna di sensibilizzazione sulla riduzione del consumo di sale Il 2 aprile 2013 è stata approvata la deliberadigiunta354/2013:protocollo d'intesatra laregione eleassociazioni dicategoriadellapanificazioneper: la riduzione del sale nel pane pane (sale non superiore al 1,7%, riferito al peso della farina) per la diffusione del pane a qualità controllata
26 Campagna di sensibilizzazione sulla riduzione del consumo di sale Il pane svolge un ruolo fondamentale nell alimentazione: costituisce un cibo cardine nella dieta e si presta quindi a politiche di promozione di un alimentazione corretta e salutare; una riduzione del quantitativo di sale che viene abitualmente utilizzato nella panificazione determina una riduzione del quantitativo di sale nei consumi alimentari individuali, essendo il pane una quotidiana fonte di sale nella alimentazione
27 Campagna di sensibilizzazione sulla riduzione del consumo di sale Lo scopo del Protocollo è quello di realizzare e sostenere un programmadiinterventiperfavorire la produzione e vendita di pane con ridotto contenuto di sale e di pane a QualitàControllata
28 Azioni previste dal protocollo d intesa regionale attivare la collaborazione dei SIAN per la realizzazione di interventi di formazione e informazione rivolti ai panificatori sui benefici per la salute determinati da una ridotta assunzione di sale nell alimentazione; informare i cittadini attraverso iniziative specifiche e anche attraverso il portale Saluter dell Assessorato alla Salute; informare dell iniziativa i soggetti deputati alla stesura dei capitolati d acquisto di generi alimentari nell ambito della ristorazione collettiva (sanitaria, sociosanitaria e scolastica);
29 Azioni previste dal protocollo d intesa regionale acquisire presso il Ministero della Salute il logoguadagnaresalute; effettuare il monitoraggio dell iniziativa anche mediante controlli analitici del prodotto
30 Campagna di sensibilizzazione sulla riduzione del consumo di sale Associazioni di categoria e Produttori svolgono un ruolo fondamentale nel favorire i comportamenti salutari: promuovendolineediprodotti alimentari adatte ad una alimentazionecorretta
31 Promozione sale iodato nella ristorazione pubblica e collettiva La riduzione sistematica del consumo di sale si deve accompagnare ad un parallelo incremento percentuale dell usodisaleiodato: sia a livello individuale nella preparazionedeicibi, siaalivellodiproduzioneindustriale, al fine di perseguire contestualmente l obiettivo di ridurre l incidenza di patologietiroidee
32 Promozione sale iodato nella ristorazione pubblica e collettiva Risultati attesi Incremento utilizzo esclusivo di sale iodato nella produzione di pasti della ristorazione pubblica e collettiva Azioni principali vigilanza sulla applicazione della Legge n. 55 del 21 marzo 2005 formazione / informazione dei ristoratori verifiche sull inserimento obbligatorio del sale iodato nei capitolati della ristorazione collettiva
33 I Tecnici della Prevenzione Promotori di salute La Legge 55/05 definisce ai fini della iodoprofilassi le modalità di utilizzo e vendita del sale alimentare arricchito coniodio Ha una valenza di Promozione ed Informazione sui vantaggi della Iodoprofilassi Nel biennio 2011/12 i SIAN hanno effettuato5708controlli
34 Favorire la preparazione di pasti privi di glutine in particolari settori promuovere incontri formativi per gli addetti fornendo le conoscenze teoriche e pratiche per la realizzazione di prodotti adeguati ad utenti celiaci (dal 2007 al 2012 sono stati organizzati oltre 132 corsi attraverso i quali sono stati formati circa 3351 operatori della ristorazione collettiva e pubblica) verificare in corso di vigilanza l idoneità del processo produttivo promuovendo le azioni di miglioramento necessarie (Nel corso del 2011/12 sono stati eseguiti 3484 controlli sugli esercizi che producono alimenti per celiaci)
35 I programmi per promuovere stili di vita favorevoli alla salute obiettivo generale di salute : la prevenzione di abitudini, comportamenti e stili di vita non salutari - promozione di corrette abitudini alimentari - promozione dell attività fisica - prevenzione del tabagismo - prevenzione dell abuso di alcool
36 Obiettivi specifici del Programma di promozione di corrette abitudini alimentari 1. Promuovere sani stili di vita in gravidanza e nei primi 3 anni di vita del bambino 2. Promuovere l allattamento al seno e l adozione di un corretto stile alimentare (divezzamento) 1. Applicazione delle linee guida regionali per la ristorazione scolastica per migliorare la qualità nutrizionale dell offerta alimentare 4. Favorire la diffusione di distributori automatici con alimenti nutrizionalmente equilibrati per contrastare il consumo di alimenti non salutari e aumentare il consumo di frutta e verdura
37 Quali strategie? strutturare una rete nel cui ambito varie istituzioni, a livello regionale e locale, cooperano per supportare e costruire un contesto che renda facile per i cittadini fare scelte nutrizionali sane
38 Quali strategie? La rete di collaborazioni deve prevedere un approccio su più livelli: sui fattori comportamentali sottendono le scelte individuali, che su altre sfere di influenza che possono avere connessione con lo stato di salute, come l ambito delle relazioni interpersonali (famiglia, amici ecc.) quello delle istituzioni /organizzazioni fino ad incidere sulla comunitàincuisivive
39 Quali strategie? Mettere in campo le azioni di promozione della salute che coinvolgano il maggior numero di popolazione (città, scuola,interacomunità ) Cercare che l intervento metta radici nella popolazione (modifichi i valori e le abitudini )
40 Approccio di comunità per promuovere salute Modalità efficace nella promozione di stili di vita salutari Modalità efficace nel modificare i 4 fattori di rischio
41 Approccio di comunità per promuovere salute 1. riguardano un contesto territoriale specifico, esplicitano gli obiettivi di salute attesi e devono essere sostenibili nel tempo 2. si pongono l obiettivo primario di promuovere empowerment di comunità 3. prevedono un percorso di evoluzione da progetto a processo ordinario, sostenuto da azioni di collaborazione fra ambito educativo e ambito sociosanitario, attraverso azioni di rete e costituzione di alleanze
42 PROGETTI DI COMUNITA PER LA PROMOZIONE DI SANE ABITUDINI ALIMENTARI E MOTORIE Situazione a Giugno Colore Arancione: progetti attivi -Colore Giallo: progetti in corso di implementazione Soliera S. Cesario s/panaro Polinago Lama Mocogno Soggetti coinvolti bambini e ragazzi genitori abitanti
43
44
45 Quali strategie? L ambiente(scuola,famiglia, comunità) è un importante determinante di salute, che spesso influenza l accesso ad una alimentazione sana e la possibilità di svolgere una regolare attività fisica
46 Quali strategie? Le azioni tese a migliorare l'ambiente alimentare neicontesti di vita devono tener conto delle particolaritàdiciascuncontesto
47 Alimenti e scuola Le politiche alimentari scolastiche sono considerate uno dei principali fattori favorevoli all adozione di sane abitudini alimentari nei giovani, in particolare in termini di risultati durevoli
48 Alimenti e scuola Nell ambito scolastico il fattore di successo principale è la scelta di rendere l intera comunità scolastica un ambiente che promuove salute, interagendo anche con la famiglia e la comunità locale attraverso azioni e messaggi coerenti che riguardano tutto l ambiente alimentare scolastico
49 Alimenti e scuola La conoscenza dei modelli alimentari seguiti dai bambini e dalle loro famiglie hanno consentito di sviluppare, nel corso degli anni, appropriati supporti ai servizi di ristorazionescolasticainconsiderazionedel consumo sempre maggiore di cibi non salutariinfamiglia
50 Dalle Linee guida strategiche regionali per la ristorazione scolastica (2009) alle Linee guida per l offerta di alimenti e bevande salutari nelle scuole Delibera n. 418 del 10 Aprile 2012 Traducono in termini pratici le indicazioni presenti nelle Linee guida nazionali/regionali per la ristorazione scolastica Definiscono gli standard nutrizionali regionali di riferimento per gli alimenti e le bevande venduti o forniti presso le scuole Riguardano tutto l ambiente alimentare scolastico
51 Ambiente alimentare scolastico Le linee guida riguardano la tipologia e le caratteristiche degli alimenti e delle bevande somministrati nella refezione scolastica e/o disponibili presso distributori automatici o servizi bar situati all interno delle scuole.
52 Promuovere sani stili di vita in gravidanza e nei primi 3 anni di vita del bambino Promozione di una cultura condivisa fra gli operatori sanitari per la diffusione di adeguate e univoche informazioni su corretti stili di vita, alle donne in gravidanza e ai neo genitori con il coinvolgimento di enti/servizi che si occupano di sostegnoallagenitorialità
53 Cambiamenti delle abitudini alimentari della famiglia dopo la nascita del figlio Maggior consumo di pesce Maggior consumo di latte e derivati Bere più acqua 22,2 24,7 26 Minor consumo di grassi Evitare di saltare i pasti Maggior consumo di frutta e verdura Eliminare cibi con additivi e conservanti Dati So.N.I.A , ,9 50, % casi
54 Progetto regionale Interventi in gravidanza Promozione sani stili di vita durante corsi preparazione parto Formazione del personale sanitario Predisposizione materiali informativi Predisposizione soluzioni per favorire attività fisica equilibrata - Ostetrica - Assist. Sanitaria - Psicologo - Dietista -Stili di vita sani -Alimentazione -Movimento -Fumo -Opuscolo su sani stili di vita durante la gravidanza ed il post parto -Campagna informativa -Formazione istruttori -Incentivi (es. promozioni economiche per accesso a piscine o palestre informate)
55 Progetto regionale Interventi nelle neo-famiglie Attività con PLS e MMG Counseling su gruppi a rischio (individuati dai PLS e MMG) Promozione attività fisica nei familiari Valutazione menù nidi e scuole infanzia -Formazione - Counseling Promozione uso -Valutazione condivisa familiare di piscine, palestre, qualitativa -Predisposizione e bambini obesi impianti sportivi, Predisposizione diffusione spazi pubblici protocolli diete materiale dove svolgere speciali informativo attività fisica -Predisposizione ed uso strumenti di rilevazione e di valutazione
56 Conclusioni La garanzia di uno stile alimentare corretto sembra passare necessariamente dalla messa in atto di uno sforzo corale: numerosi sono gli attori rilevanti sulla scena della salute e del benessere collettivo
57 Il ruolo dell industria agroalimentare definizione e l attuazione di strategie produttive (riformulazione di prodotti esistenti e/o prodotti innovativi) sempre più rispondenti alle esigenze nutrizionali dei consumatori moderni comunicazione sempre più in linea con le indicazioni emergenti dagli studi scientifici in materia di rapporto fra alimentazione, stile di vita e salute
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