Carcere & scuola: ne vale la Pena. Associazione Carcere e Territorio

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1 Carcere & scuola: ne vale la Pena Associazione Carcere e Territorio ONLUS Associazione di Volontariato in Brescia Via Spalto San Marco n.19, BRESCIA 1) Titolo del progetto Carcere & scuola: ne vale la Pena 2) Soggetti che realizzeranno l intervento. Istituti penitenziari di Brescia Istituti scolastici medie superiori di Brescia 3) Chi presenta il progetto. Il progetto è presentato dall Associazione Carcere e Territorio di Brescia. I

2 4) Denominazione dell ente. Associazione Carcere e Territorio Tipo di soggetto: organizzazione di volontariato Cognome e nome del legale rappresentante: Romano Carlo Alberto Indirizzo dell ente: Via Spalto San Marco 19, Brescia Telefono e fax: sito: act.bs@alice.it 5) Responsabile scientifico. Prof. Romano Carlo Alberto 6) Referenti del progetto. Dott. ssa Arcai Michela Dott. ssa Bolzoli Camilla Dott. ssa Sartorelli Marta Dott. Servillo Domenico 7) Monte ore dedicate al progetto. 3-4 ore ad incontro per ogni scuola, su un percorso di 5 anni scolastici. 8) Soggetti con cui si collaborerà al progetto. Comune di Brescia Provincia di Brescia Direzione scolastica Scuola (media superiore) Organizzazioni di volontariato e associazioni Tribunale di sorveglianza UEPE Direzione circondariale Forze dell ordine Operatori del sistema penitenziario II

3 Soggetti in esecuzione penale Ex detenuti 9) Campi di intervento in cui rientra il progetto. Interventi trattamentali per i soggetti in esecuzione penale Interventi psico-socio educativi per gli studenti 10) Descrizione del progetto. Con il progetto, l Associazione si impegna ad accompagnare, attraverso incontri annuali, gli studenti delle scuole di istruzione secondaria di primo grado, dalla classe prima alla classe quinta, in un percorso informativo e di confronto dialettico sulla vita in carcere, sulle tematiche della legalità e delle devianza. L elemento innovativo è il coinvolgimento, in prima persona, di detenuti (e/o ex detenuti) di Canton Mombello e Verziano. In questo modo desideriamo creare un opportunità di dialogo tra loro e gli studenti: un momento che sia occasione di conoscenza e di arricchimento reciproco tra questi due mondi apparentemente molto lontani e che spesso sono descritti soltanto per stereotipi. Il progetto prevede che l incontro del primo anno sia svolto con la presenza e la partecipazione attiva dei detenuti (e/o ex detenuti) affinché sia possibile, poi, confrontarsi su temi che riguardano il carcere con la maturata consapevolezza che staremo parlando con persone e non con reati che camminano. Negli anni successivi, è previsto il coinvolgimento di persone che lavorano a vario titolo nel sistema penitenziario (Garante dei detenuti, Uepe, Tribunale di Sorveglianza, etc) e, con esse, vengono analizzati più profondamente gli aspetti legislativi della rieducazione, del reinserimento sociale e lavorativo, e di come queste premesse si traducano concretamente sulla vita di chi è recluso o di chi è tornato libero. L obiettivo è quello di stimolare gli studenti a maturare una propria visione della realtà carceraria, il più possibile intatta da ogni condizionamento e contemporaneamente promuovere III

4 indirettamente, sia tra i detenuti che tra gli studenti, una cultura della legalità e dell adesione alle norme su cui si fonda la nostra società. Un nuovo tema è quello inerente alle vittime di reato e ai meccanismi di tutela previsti dal nostro ordinamento processuale: si avrò così l opportunità di affrontare argomenti di attualità e di diffondere, almeno a livello embrionale, la cultura della giustizia riparativa e della valenza positiva delle tecniche di mediazione penale, facendo un richiamo anche all esistenza dell Ufficio di mediazione minorile presso la Corte d Appello di Brescia. Al vaglio vi è la possibilità di simulare, nella classi, incontri di mediazione grazie alla collaborazione dei mediatori dell Ufficio suddetto. Concluso questo percorso, i docenti e gli studenti che avranno collaborato nei cinque anni, saranno invitati a visitare gli istituti di detenzione bresciani per consentire loro di vedere personalmente cosa significhi vivere nel carcere. Per l anno scolastico 2010/2011 gli studenti saranno sollecitati a produrre relazioni ed articoli sulle tematiche affrontate durante gli incontri nelle classi in vista della preparazione di uno speciale del giornalino Zona 508 dedicato al progetto. Nello specifico, sarà loro data la possibilità di scrivere ai detenuti della Casa di Reclusione di Verziano e che fanno parte della redazione interna del giornalino: in tal modo sarà possibile creare davvero un ponte tra carcere e territorio attraverso uno scambio epistolare garantito dalla riservatezza e dall anonimato mediante il controllo che i redattori esterni dell Associazione faranno sugli elaborati in entrata e in uscita. 11) Finalità del progetto. Il progetto ha come finalità generale quella di intervenire rispetto ai percorsi di inserimento sociale di persone detenute, in particolare creando un dialogo tra le persone in esecuzione penale e la comunità in cui torneranno ad inserirsi al termine della pena. Si ritiene, infatti, che questo possa favorire un allontanamento dalle reti di relazione legate al reato (che IV

5 in carcere permangono e anzi spesso si creano e/o si consolidano) e un inserimento in reti di relazioni legati a differenti contesti (agli ambiti familiari, lavorativi, di formazione, ricreativi, ecc.), con conseguente aumento delle opportunità di inserimento sociale e di costruzione di percorsi di autonomia per la persona. Ci si aspetta anche che questo favorisca una riduzione della possibilità di recidiva. 12) Obiettivi del progetto. In linea con quanto sopra descritto, l obiettivo del progetto Ne vale la Pena intende essere la promozione di una nuova cultura di giustizia attraverso l incontro tra persone detenute (e/o ex detenute) e giovani del territorio, una cultura che: fa propria una diretta e corretta conoscenza del sistema di giustizia (abbattendo i luoghi comuni legati al funzionamento della giustizia stessa, grazie alle conoscenze di chi subisce il sistema di giustizia i detenuti- e di chi opera a vario titolo nel sistema di giustizia educatori, magistrati, direttori del carcere, etc ); promuove una riflessione sui comportamenti legali e non legali, sui comportamenti considerati reati e non (sui presupposti del diritto italiano, ma anche attraverso il confronto con nazioni differenti e differenti epoche storiche), al fine di diffondere comportamenti conformi alle norme giuridiche vigenti; va oltre gli stereotipi dell immaginario comune legati a chi sta dentro e chi sta fuori dal carcere (grazie ad un incontro diretto tra persone detenute e studenti); consente al reo di giocare un ruolo non coerente con la carriera biografica di detenuto/delinquente (la persona detenuta diviene esperta dei discorsi legati al procedimento giudiziario e al sistema carcerario, colui che detiene un sapere e quindi informa e forma altre persone); in linea con i presupposti della giustizia riparativa considera il reato non solo come momento che riguarda vittima e reo, ma anche come V

6 conflitto coinvolgente l intera comunità e in questo senso la coinvolge (nello specifico la voce dei giovani) come luogo all interno del quale il reato possa trovare adeguata trattazione e, ove possibile, soluzione; arricchisce la collaborazione ed il coinvolgimento reciproco tra il carcere e il territorio di Brescia. 13) Fasi di lavoro. AZIONI RISULTATI ATTESI Fase iniziale del progetto 1. Invio ai dirigenti scolastici e agli insegnanti delle Scuole Medie Superiori di Brescia di una lettera di illustrazione sommaria del progetto e di invito a un incontro, per chi intende aderire al progetto. Raccolta delle adesioni al progetto. 2. Individuazione di gruppi di classi di scuole diverse. 3. Coinvolgimento nel progetto, all interno della Casa Circondariale e Casa di Reclusione di Brescia, Costruzione di percorsi adattati ai diversi gruppi classe e agli insegnanti coinvolti, su questi o altri temi individuati: il disagio minorile, la giustizia penale minorile, percorsi di vita dei detenuti e riflessione sui reati e sulle pene, l evoluzione della struttura penitenziaria in Italia, le diverse figure professionali che operano in carcere. Ogni percorso sarà studiato e messo a punto con gli insegnanti della classe interessata, non esiste un percorso standard perché, per esempio, gli studenti di un Liceo delle Scienze Sociali hanno esigenze molto diverse da quelli di un Istituto tecnico o di un Istituto d arte. VI

7 dell Associazione Carcere e Territorio e delle Istituzioni locali. Fase centrale del progetto Il progetto si articolerà su un ciclo scolastico di 5 anni, dalla prima alla quinta. 1. I anno: incontri nelle scuole con detenuti in permesso, accompagnati da volontari, operatori, per cominciare ad affrontare più da vicino i temi della legalità e della devianza e per descrivere l ambiente carcerario attraverso le fonti dirette. 2. II anno: incontri nelle scuole per approfondire il tema carcere e mass media, in collaborazione con i giornalisti di un quotidiano locale. 3. III anno: incontri nelle scuole per approfondire il tema carcere e affettività, in collaborazione con operatori penitenziari e delle organizzazioni di volontariato. 4. IV anno: incontri nelle scuole per comprendere il senso della pena, l uso delle misure alternative, l importanza del rispetto delle norme di legge e del c.d. patto sociale, attraverso il dialogo con le autorità giudiziarie locali Far confrontare gli studenti con i percorsi dei giovani che hanno fatto l esperienza del carcere, per capire le cause della devianza e le difficoltà che si possono incontrare in un percorso di reinserimento. Stimolare la riflessione e l analisi critica delle notizie acquisite attraverso i mezzi di informazione grazie all analisi di casi esemplari e delle conseguenze sull opinione pubblica e sui soggetti interessati. Accrescere la capacità dei giovani di essere attenti ai temi del disagio sociale e delle difficoltà di relazione dei soggetti in esecuzione penale. Stimolare una coscienza sociale e sviluppare il rispetto dello stato di diritto per piena adesione e condivisione dei valori previsti dalla legge. 5. V anno: organizzazione di un evento comune per i gruppi coinvolti: incontro in carcere, VII

8 con possibilità per gli studenti di porre domande a detenuti, operatori, volontari È possibile anche un percorso di lettura, che prevede: letture sulla base di una bibliografia di romanzi sui temi della legalità, della devianza, del carcere (es. da testi classici come Delitto e castigo di F. Dostoevskij a testi più moderni come Ragazzi di vita di P.P.Pasolini a romanzi contemporanei come Romanzo criminale e Teneri assassini di Giancarlo De Cataldo, Educazione di una canaglia di E. Bunker, Amabili Resti e Lucky di Alice Sebold etc., ma anche i libri di testimonianze realizzati da Ristretti Orizzonti, Donne in sospeso, L amore a tempo di galera, Ragazzini e ragazzacci ) o attraverso la visione di film. Fase conclusiva del progetto 1. Somministrazione in uscita dello stesso questionario proposto all inizio del percorso. Consentire agli studenti di vedere con i propri occhi e toccare con mano cosa significa essere detenuti, prendere coscienza che anche i detenuti sono parte integrante della nostra società, aumentare il senso di appartenenza dei giovani alla comunità locale creando un ponte tra il carcere e il territorio. Verificare come è stato realizzato il progetto e quanto sia stata efficace la comunicazione per abbattere luoghi comuni e pregiudizi. 2. Redazione di tesi di laurea o relazioni sul progetto. Divulgazione dell esperienza in altre città e Regioni, perché possa diventare metodo di intervento riconosciuto nel settore della prevenzione alla devianza tra giovani e adolescenti. 14) Valutazione. Il monitoraggio e la valutazione delle attività del progetto sono strettamente connessi alla realizzazione dei percorsi svolti dalle diverse classi che vi partecipano, quindi alla frequenza delle richieste di incontri con i detenuti e gli operatori del volontariato penitenziario, alla VIII

9 soddisfazione espressa dagli insegnanti e dagli studenti, al grado di preparazione e di approccio critico ai temi proposti raggiunto dagli studenti al termine del progetto, alla produzione di testi significativi da parte degli studenti. Sarà possibile effettuare una valutazione parziale anno per anno attraverso l utilizzo di questionari e l esecuzione di elaborati allo scopo di verificare se gli studenti hanno cambiato opinione sui temi della legalità, della devianza, del carcere, etc., a seguito degli incontri e delle altre attività svolte assieme ai detenuti. Sarà inoltre possibile ottenere una valutazione globale del progetto al termine del circolo di studi di 5 anni in cui si accompagneranno le scuole aderenti al progetto. 15) Allegati al progetto. Zona 508; Questionario in entrata e Questionario di valutazione; Dvd Sguardi ; Slides da proiettare nelle classi sulla giornata-tipo del detenuto; 16) Destinatari del progetto. Studenti scuole medie superiori di Brescia (14-19 anni) Detenuti italiani/stranieri adulti degli istituti penitenziari di Brescia Ex detenuti italiani/stranieri 17) Risorse del progetto. Risorse umane: operatori degli enti descritti al punto 8 Risorse materiali: sistema di proiezione dvd, risorse cartacee per stampare i questionari, libri e tesi della biblioteca dell Associazione Carcere e Territorio; IX

10 INFORMAZIONI UTILI Responsabile del Progetto: dott.ssa Marta Sartorelli Cellulare: X

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