Capitolo 3 IL BILANCIO DI UN ANNATA
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- Gustavo Carbone
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1 Capitolo 3 IL BILANCIO DI UN ANNATA 15
2 2014 : IL BILANCIO DI UN ANNATA Dal 2004 è operativo SI PR Sistema Informativo di Filiera del Parmigiano Reggiano che è frutto di un progetto sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, dal Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano e dalle Camere di Commercio del comprensorio, ed è gestito dal CRPA (Centro Ricerche Produzioni Animali). L obiettivo del servizio è la raccolta di informazioni di mercato e la loro divulgazione ai caseifici e agli operatori della filiera. Il CRPA, avvalendosi di diverse fonti e di rilevazioni campionarie, conduce un monitoraggio periodico dell andamento della produzione; delle giacenze; dei prezzi e della domanda del mercato intermedio e di quello al consumo, tramite l elaborazione e la sintesi dei dati raccolti. La divulgazione avviene mediante la pubblicazione mensile di un foglio informativo e tramite le pagine web del sito Internet ( dedicate al mercato. 3.1 La produzione accertata Nel 2014 il numero di forme marchiate all'origine ha registrato un aumento limitato allo 0,6% rispetto al In valori assoluti l'incremento corrisponde a forme ed ha portato la produzione accertata ad un totale di forme, corrispondenti ad un peso equivalente a dodici mesi pari a tonnellate. Seppure molto contenuto, il lieve incremento rilevato nel 2014 ha rappresentato un recupero rispetto al calo di uguale entità dell'anno precedente (-0,9%) ed ha riportato la produzione a livelli molto prossimi al massimo produttivo raggiunto nel 2012, al termine di un triennio di forte crescita. Numero di caseifici e produzione per provincia ( ) Var. % Nr. caseifici* Nr. Forme ** Nr. caseifici* Nr. Forme ** 2014/13 Bologna ,0 Mantova ,7 Modena ,1 Parma ,8 Reggio Emilia ,5 Comprensorio ,6 *Caseifici produttivi ** N. forme accertate incluse le rettifiche anni precedenti Fonte: Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano Guardando all'andamento produttivo durante l'anno, incrementi su base mensile di un certo rilievo sono rilevabili unicamente in corrispondenza dei mesi estivi, favoriti dal clima insolitamente temperato e fresco per la stagione. Gli altri mesi dell'anno, al contrario, sono stati caratterizzati da una complessiva stabilizzazione. La crescita più consistente è riconducibile ai caseifici della provincia di Modena e Bologna, la cui produzione è aumentata del 3% rispettivamente. Le produzioni di Mantova e Reggio Emilia non hanno registrato variazioni significative, segnando incrementi inferiori all'1%. A Parma la produzione è invece diminuita, nononostante il calo sia rimasto contenuto allo 0,8%. 16
3 Produzione mensile di Parmigiano Reggiano ( ) Fonte: CFPR Dopo la battuta d'arresto del 2013 (-3,9%), il numero di forme prodotte in montagna ha conosciuto una ripresa dell'1,3% a fronte della complessiva stabilizzazione nel resto del territorio. Con un totale di forme, la montagna ha continuato a mantenere una quota pari al 22% del totale della produzione marchiata all'origine. Un aumento di simile entità ha interessato anche i caseifici localizzati nelle zone collinari e pede-collinari (pianura alta), mentre per la pianura bassa che conta 1,45 milioni di forme - si è rilevata una sostanziale stabilizzazione (-0,4%). Numero caseifici e produzione per zona altimetrica ( ) Var. % Nr. caseifici* Nr. Forme ** Nr. caseifici* Nr. Forme ** 2014/13 Montagna ,3 Pianura alta ,4 Pianura bassa ,4 Comprensorio ,6 Fonte: Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano L'aumento della produzione di montagna si è distribuita all'interno delle province del comprensorio che comprendono tale zona altimetrica, con la sola eccezione di Parma, dove si è rilevato un calo del 2%. In netta ripresa il numero di forme prodotto nel territorio montano di Modena che ha registrato un incremento del 5,5%. 17
4 Produzione per provincia e zona altimetrica ( ) Pianura/collina Var.% Montagna / Var.% 2014/13 Bologna , ,9 Mantova ,7 - Modena , ,5 Parma , ,0 Reggio Emilia , ,0 Comprensorio , ,3 Fonte: Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano Anche nel 2014 si è infine confermato il processo di lenta ma continua concentrazione della produzione in un numero minore di caseifici di dimensione più grande ed efficiente. Rispetto ai 373 caseifici operativi nel 2013, le matricole produttive nel 2014, comprese quelle che hanno prodotto solo per un periodo dell'anno, sono state 363. Di questi, 105 sono localizzati in montagna (110 nel 2013). Il 65 % delle latterie sono rappresentate da imprese gestite in forma cooperativa, la cui produzione nel 2014 pari a forme - è aumentata su base annua dell'1,3%. I caseifici aziendali annessi agli allevamenti ( forme) hanno registrato una ripresa produttiva dell'1,7% mentre per i caseifici di tipo artigianale si è rilevato una flessione (-1,3%) 3.2 Il mercato alla produzione Alla ripresa intervenuta immediatamente Dopo i primi segnali di inversione del ciclo di mercato comparsi nel 2013, la flessione dei prezzi si è consolidata nel corso del A partire dal mese di marzo i listini del Parmigiano Reggiano hanno accusato una serie pressochè ininterrotta di ribassi che hanno portato le quotazioni degli ultimi mesi dell'anno a valori di minimo che i produttori non sperimentavano dall'ultima crisi di mercato. Rispetto ai 9,20 /kg del primo bimestre del 2014, nel giro di pochi mesi il valore del Parmigiano Reggiano di 12 mesi ed oltre è caduto a novembre a 7,45 /kg, quotazione confermata alla Borsa merci di Parma anche dai listini di dicembre. Un cedimento di tale entità non può essere ricondotta unicamente alla flessione del prezzo latte crudo spot i cui effetti si sarebbero trasmessi indirettamente anche al mercato dei grana. Del resto, nonostante la qualità distintiva del latte destinato alla produzione di Parmigiano Reggiano, una dinamica di segno opposto si era verificata nel corso dell'anno precedente, quando l'impennata del prezzo della materia prima aveva determinato una temporanea ripresa del mercato del Parmigiano Reggiano, ritardandone la caduta che, invece, si è manifestata con una forte accelerazione nel Considerando le dinamiche più strettamente collegate al mercato del Parmigiano Reggiano, le cause sono da ricondurre principalmente alla forte crescita della produzione del biennio precedente, che si è tradotta nei mesi successivi in un notevole aumento delle disponibilità per il consumo interno proprio contestualmente all'acuirsi di una delle peggiori congiunture economiche che il Paese abbia mai conosciuto. L'aumento produttivo di oltre il 10% registrato tra il 2011 e il 2012 ha inevitabilmente creato un eccesso di offerta i cui effetti si sono manifestati nell'anno passato nonostante la conferma dei buoni risultati dell'export e per quanto riguarda il mercato domestico - una maggiore tenuta degli acquisti di Parmigiano Reggiano rispetto alla più consistente contrazione che hanno accusato gli altri formaggi duri DOP nei punti vendita della grande distribuzione e del dettaglio tradizionale. Alla Borsa merci di Parma la media annua delle quotazioni del Parmigiano Reggiano di 12 mesi ed oltre (qualità scelto 12% fra 18
5 0-1 per frazione di partita) formulate dalla Commissione di riferimento per il Comprensorio è stata di 8,25 /kg, registrando una flessione su base annua del 6%. Se si considerano i bollettini di mercato pubblicati dalle sezioni provinciali del Consorzio, la media annuale ponderata per il numero dei contratti risulta pari a 8,06 /kg rispetto a 8,75 /kg calcolato nel 2013 (-8%). L'andamento dei prezzi del Parmigiano Reggiano di 24 mesi ha ricalcato il trend del prodotto fresco anche se la flessione nella seconda metà dell'anno è risultata più accentuata. Alla Borsa merci di Parma il Parmigiano Reggiano di 24 mesi ed oltre ha segnato una media di 9,60 /kg, una quotazione inferiore del 8,6% rispetto al 2013 (11,24 /kg). Sul mercato di Milano i listini dello stagionato hanno chiuso su una media di 10,20 euro/kg in confronto a 11,15 euro/kg del 2013 (-8%). Prezzi Parmigiano Reggiano di 12 mesi (Iva esclusa, Franco caseificio) Fonte: contratti pubblicati dalle sezioni provinciali CF PR e CCIAA Parma Prezzi all ingrosso Parmigiano Reggiano di 24 mesi (IVA esclusa) Fonte: CCIAA di Parma 19
6 3.3 Le giacenze Il monitoraggio su base campionaria degli stock si avvale della collaborazione di 16 grandi magazzini generali i quali dispongono di una capacità complessiva di oltre 2 milioni di forme, ovvero più del 50% della produzione annua di Parmigiano Reggiano. I dati raccolti dal campione rappresentano attualmente l'unica fonte utile per l'analisi della dinamica delle scorte, poiché, con la soppressione a marzo 2009 del regime di aiuto all ammasso privato, non sono più disponibili le informazioni relative all andamento degli ammassi che fino ad allora avevano goduto del contributo comunitario alla stagionatura. Se si considera l'ultimo triennio, l'andamento delle scorte è stato caratterizzato da un sensibile aumento dei volumi stoccati a partire dalla seconda metà del 2011, e dalla forte accelerazione assunta da questa tendenza per tutto il corso del 2012 fino ai primi mesi del Nell'arco di questo breve periodo, contestualmente al sensibile incremento della produzione, la crescita delle scorte nei magazzini è stata tale da determinare il recupero di gran parte dei volumi che erano stati smaltiti nel corso dei cinque anni precedenti. In realtà anche nel 2014 non si sono registrati segnali di una vera e propria inversione di tendenza, pur se l'incremento delle giacenze totali ha registrato un deciso rallentamento. L'aumento tendenziale mensile degli stock complessivi è rimasto infatti compreso tra l'1 e il 4%, mentre la rilevazione campionaria condotta al 31 dicembre 2014 ha indicato un volume complessivo stoccato del 2,8% superiore rispetto al numero di forme presenti nei medesimi magazzini alla stessa data dell'anno precedente. Giacenze mensili di Parmigiano Reggiano (campione di magazzini generali) Fonte: Elaborazioni CRPA su rilevazioni dirette 20
7 La dinamica delle giacenze di Parmigiano Reggiano di oltre 18 mesi ha seguito un andamento analogo, ma in questo caso la crescita tendenziale è risultata in termini relativi superiore rispetto al totale delle scorte. Gli stock di Parmigiano Reggiano "pronto al consumo" nel 2014, hanno mostrato fino al mese di novembre aumenti su base mensile compresi tra +4 e +11%, mentre alla fine del 2014 l'aumento tendenziale si è attestato al 7%. Variazioni mensili giacenze di Parmigiano Reggiano (campione di magazzini generali) Fonte: Elaborazioni CRPA su rilevazioni dirette 3.4 Le esportazioni di formaggi grana Le rilevazioni Istat relative all export di Parmigiano Reggiano e Grana Padano nel 2014 seppure ancora soggetti a rettifica - confermano il consolidamento del trend di continua espansione sui mercati esteri. Nell'anno passato la domanda dall'estero delle due DOP escluso il prodotto venduto grattugiato è aumentato in volume del 3,4%. Nello stesso periodo, l'aumento delle esportazioni di porzionato e forme ha interessato le più importanti destinazioni comunitarie, ed in particolare Francia (+2,1%), Regno Unito (+9,1%%) e Germania (+3,7%), che concentrano oltre un terzo dei volumi totali e dove la quota di consumo di Parmigiano Reggiano è compresa tra il 50 e il 40% rispetto al totale delle due DOP. Nell'UE, solo per la Grecia si è registrata una contrazione in volume significativa. Diversamente, alcuni mercati del Nord Europa - minori per volumi ma in forte espansione - hanno confermato un notevole dinamismo. E' il caso in particolare della Svezia dove l'export nell'arco di un quinquennio è cresciuto di oltre il 50%. In forte ripresa anche le esportazioni dirette in Spagna (+29,2%). 21
8 Esportazioni di Parmigiano Reggiano e Grana Padano (tonnellate) PAESE * Var % 2014/13 Germania ,7 Francia ,1 Regno Unito ,1 Spagna ,2 Austria ,0 Belgio ,0 Svezia ,3 Grecia ,0 Danimarca ,9 Svizzera ,6 Russia ,7 Altri europei ,5 EUROPA ,5 Stati Uniti ,2 Canada ,8 Giappone ,5 Altri Paesi asiatici ,1 TOTALE ,4 *Dati soggetti a rettifica. Fonte: Istat Complessivamente in Europa si è registrata una crescita del 4,5%, che rispetto al biennio precedente è stata rallentata solo dal blocco delle importazioni imposto dalla Russia a partire da agosto del 2014 a seguito della crisi Ucraina. Fino ad allora la domanda di Parmigiano Reggiano da parte della Russia aveva dato segnali di forte espansione. La stabilizzazione dell'export verso i mercati extra comunitari è in larga misura il risultato della temporanea contrazione delle esportazioni dirette verso Stati Uniti (-5,2%) e Canada (-2,8%), compensata dalla notevole crescita del mercato asiatico. L'Asia ha infatti mostrato il tasso di crescita più elevato nostante la diminuzione nel 2014 delle spedizione dirette in Giappone. Continuano infatti a crescere i rimanenti Paesi asiatici, con in testa Emirati Arabi, di Corea del Sud e Cina. Pur rappresentando ancora volumi modesti, si tratta di segnali incoraggianti in 22 prospettiva di una maggiore penetrazione su mercati emergenti che, come la Cina, offrono ampi margini di sviluppo 3.5 Gli acquisti per consumo domestico nei canali della grande distribuzione Da luglio 2011 è stato attivato un nuovo servizio per il monitoraggio dei consumi domestici di formaggi duri di latte vaccino curato dalla società specializzata Nielsen. La rilevazione del venduto nel canale della distribuzione moderna si basa sulla tecnologia di lettura dei dati di tipo scanner presso un campione di punti vendita, tra ipermecati, super mercati e liberi servizi non indipendenti. Per il piccolo dettaglio l'analisi si serve di un campione di punti vendita visitati bimestralmente per il moni-
9 toraggio di presenza e venduto. Lo strumento di monitoraggio di tutti i canali di vendita retail, che raccoglie le due fonti, consente un analisi con frequenza bimestrale e con un dettaglio per formato e tipologia di punto di vendita, suddivisa tra ipermercati, supermercati, liberi servizi non indipendenti (distribuzione moderna) e negozi tradizionali (piccolo dettaglio). Il quadro completo fornito da Nielsen relativo al 2014 per quanto riguarda gli acquisti di Parmigiano Reggiano e formaggi duri in tutti i canali retail indica un calo degli acquisti di formaggi duri di latte Acquisti di formaggi duri - distribuzione moderna e dettaglio tradizionale Fonte: Nielsen-Scantrack Prezzi al dettaglio dei formaggi duri distribuzione moderna e dettaglio tradizionale Fonte: Nielsen-Scantrack 23 vaccino del 6,2% rispetto al La contrazione è risultata a carico delle due principali DOP, che hanno scontato l'effetto della contrazione del potere di acquisto delle famiglie italiane e della conseguente flessione degli acquisti al dettaglio di generi alimentari. Il Parmigiano Reggiano ha tuttavia retto meglio al calo generale degli acquisti e alla crescita dei consumi di formaggi duri generici (+1,5%). La flessione per il Parmigiano Reggiano è rimasta contenuta al 2,2% a fronte di un cedimento su base annua volume molto più consistene accusato dal Grana Padano. Tonnellate Var. % 2014/13 Parmigiano Reggiano ,2 Grana Padano ,6 Trentingrana ,3 Altri duri ,5 Totale formaggi duri ,2 La quota del Parmigiano Reggiano sul totale degli acquisti nei punti vendita della distribuzione al dettaglio si è portata al 38%. A causa del calo in volume superiore al totale dell'intera categoria, la quota delle altre DOP nel 2014 è invece diminuita dal 47 al 45%. Gli acquisti di formaggi duri generici hanno rappresentato poco più del 17% del totale, aumentando la propria quota di un punto percentuale. In un contesto di difficoltà economica e di contrazione della capacità di spesa delle famiglie, a limitare il calo del Parmigiano Reggiano nei canali retail più consolidati ha contribuito l'aumento della pressione promozionale da parte della GDO, canale che rappresenta il poco meno dell'80% delle vendite al dettaglio e dove la diminuzione degli acquisti è rimasta contenuta all'1,4%. Il conseguente calo del prezzo medio al dettaglio ma anche il particolare posizionamento del prodotto ha contenuto l'effetto di sostituzione da parte dei formaggi duri più economici. Nel 2014, e per il secondo anno consecutivo, i prezzi al dettaglio del Parmigiano Reggiano hanno registrato gli adeguamenti al ribasso più consistenti. /kg Var. % 2014/13 Parmigiano Reggiano 17,13 16,55-3,4 Grana Padano 12,52 12,49-0,2 Trentingrana 13,24 13,17-0,5 Altri duri 11,88 11,89 +0,1 Totale formaggi duri 14,15 13,98-1,2
10 L'analisi degli acquisti per formato mostra che il calo si è concentrato in particolare sui pezzi offerti al banco assistito o confezionato direttamente nel punto vendita mentre sono aumentati le vendite di punte precofezionate dal fornitore, che globalmente registrano un incremento piuttosto contenuto ma che nei soli punti vendita della distribuzione modena segnano un +3,4%. Bene, inoltre le vendite di grattugiato, che nonostante il prezzo unitario più elevato, è un formato che, oltre all'elevato contenuto di servizio, offre la possibilità di contenere la spesa per singolo atto di acquisto. L'aumento complessivamente si è attestato all'1,2%, cui ha contribuito tuttavia un incremento di maggiore entità degli acquisti negli iper e supermercati (+3,6%). Acquisti di Parmigiano Reggiano - distribuzione moderna e dettaglio tradizionale Tonnellate Var. % 2014/13 Forme ,2 Pezzi ,5 Grattugiato ,2 Bocconcini/cubetti ,4 Totale Parmigiano Reggiano ,2 Fonte: Nielsen-Scantrack 24
Capitolo 3 IL BILANCIO DI UN ANNATA
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