Piano di Zona Report del terzo Tavolo di lavoro sulla fragilità economica, lavorativa e abitativa

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1 Piano di Zona Report del terzo Tavolo di lavoro sulla fragilità economica, lavorativa e abitativa Gemona, 27 maggio 2013 Il percorso realizzato Il Servizio sociale dei Comuni dell Ambito distrettuale n. 3.1 ha promosso un Tavolo di lavoro con l obiettivo di individuare e di condividere azioni capaci di contrastare la povertà, tramite interventi di sostegno economico, ma anche volti a favorire il reinserimento lavorativo e sociale delle persone in difficoltà e a sviluppare opportunità lavorative e di inclusione sociale per le persone svantaggiate. Il Tavolo di lavoro ha realizzato il percorso di programmazione partecipata in tre incontri che hanno permesso di Identificare i problemi che richiedono maggior attenzione (12 aprile 2013), di individuare gli obiettivi di cambiamento da privilegiare (13 maggio 2013) e di identificare le azioni da intraprendere (27 maggio 2013). I risultati ottenuti Il Tavolo di lavoro ha condiviso la necessità di lavorare in forma coordinata affinché le persone e le famiglie possano godere di un condizioni di vita sufficienti e riescano a costruirsi un futuro adeguato. Avendo queste mete come riferimento, il Tavolo ha indicato i risultati da determinare per conseguirle, in particolare, l accesso delle persone/famiglie a o, nel caso non lo siano, ad integrazioni adeguate e tempestive e a un sostegno appropriato da parte delle reti sociali più vicine. Per costruire una prospettiva positiva di uscita dalla crisi, è emersa la necessità di favorire una nuova economia locale, più attenta ai bisogni sociali e del territorio, capace di valorizzare le risorse locali, utilizzando creatività ed innovazione. Da questa riflessione strutturata sono sorte le tre proposte progettuali che vengono descritte nelle schede che seguono. Le proposte progettuali Ciascuna scheda riporta la logica dell intervento come è emersa al termine del terzo incontro. La prima parte della scheda può considerarsi abbastanza consolidata ed esprime gli obiettivi ai quali mantenere ancorata l azione e quale sia l apporto concreto che il progetto si impegna ad offrire. La seconda parte presenta le attività, i mezzi e le risorse che sono state indicate in questa fase e che andranno ulteriormente valutate ed integrate nel corso della progettazione esecutiva. Costituiscono un buon punto di partenza. Al termine della scheda vengono segnalate condizioni sulle quali i progetti non intervengono direttamente, ma che, essendo indispensabili per il loro successo, devono essere presenti nel contesto e sono da tenere monitorate. I titoli utilizzati non sono emersi dal lavoro comune e sono da considerarsi provvisori.

2 PROGETTO 1 - L informazione fa la differenza Sito/sportello per facilitare l inserimento lavorativo di persone fragili e svantaggiate I giovani accedono al lavoro I 50-60enni e gli altri disoccupati si reinseriscono Le persone fragili hanno opportunità di lavoro L informazione completa aggiornata e accessibile a tutti sulle opportunità lavorative e di crescita delle competenze Il miglioramento della capacità di orientarsi, fare scelte adeguate ed avere le competenze per cercare lavoro Con un area riservata per poter scambiare informazioni sensibili 1. Realizzare un sito web comune con tutte le informazioni aggiornate con un accesso telefonico ai servizi 3. Gestire uno sportello informativo fisico Con la possibilità di portare l informazione a chi ha difficoltà a spostarsi Con percorsi di alfabetizzazione informatica Con il volontariato che aiuta le reti locali e informa 2. Facilitare l accesso al sito Con accessi Internet diffusi sul territorio 4. Facilitare l utilizzo dell informazione Con i nodi della rete che fanno da antenna e forniscono informazioni concordanti Con percorsi di orientamento e di ricerca del lavoro Soggetti in rete che si impegnano a fornire le informazioni Un gruppo di coordinamento Una sede Un operatore professionale dedicato al progetto Il SSC che fa da gestore Soggetti disposti a formarsi e condividere il lavoro di rete Informagiovani e altri soggetti che offrono l accesso Internet I Comuni che garantiscono la struttura e una parte dei finanziamenti (*) Presupposti (condizioni indispensabili per il successo del progetto e sulle quali non interviene): Esistono opportunità di lavoro o di miglioramento delle condizioni di occupabilità delle persone che non vengono utilizzate. (*) Il Sindaco di Artegna, Aldo Daici, ha espresso la disponibilità a presentare il progetto all Assemblea dei Sindaci dell Ambito distrettuale.

3 PROGETTO 2 - Punto di solidarietà Un luogo per accedere a beni e servizi di base e per accrescere autonomia e capacità di condivisione Le persone in difficoltà economica accedono a un sostegno adeguato alle loro necessità I fruitori si sentono accolti come persone e attivano una relazione Le persone gestiscono in modo appropriato le risorse scarse La distribuzione equa di beni di prima necessità e di altri aiuti di emergenza La promozione di una gestione appropriata delle risorse disponibili e della condivisione con generi alimentari, vestiti, stoviglie, mobili gratis o a prezzo accessibile) Con diffusione di modalità pratiche per condividere beni e servizi 1. Creare e gestire un punto di solidarietà con iniziative culturali 3. Promuovere iniziative di condivisione Di prestazioni sul modello banca del tempo con informazioni e contatti utili Con una rete di soggetti e sportelli attivi e/o un mercato itinerante Con un informazione appropriata che arrivi ai nuovi fragili 2. Facilitare un equo accesso ai beni e servizi Con strumenti di gestione delle richieste Con un ampia rete informativa (volontariato, Comuni, SSC) Soggetti che si impegnano a lavorare in rete Un gruppo di coordinamento Operatori qualificati all accoglienza Una sede Soggetti disposti a formarsi e condividere Molti soggetti ed molte iniziative di solidarietà già attive Volontari già formati Mappatura recente della domanda Presupposti (condizioni sulle indispensabili per il successo del progetto e sulle quali non interviene): =

4 PROGETTO 3 - Nuova imprenditorialità Creare impresa e lavoro in risposta ai bisogni sociali e del territorio I giovani creano imprese innovative I beni comuni dell area e i servizi alla popolazione sono al centro di nuovo lavoro Le persone molto fragili fruiscono di un inserimento lavorativo adeguato Sostegno alle proposte innovative d impresa nella gestione di beni pubblici e di servizi alla popolazione Accompagnamento all inserimento lavorativo delle persone fragili in forma coordinata Con un laboratorio di lavoro creativo 1. Realizzare iniziative di promozione dell innovazione Con una rete delle esperienze lavorative significative Con informazione sulle risorse pubbliche disponibili Con consulenza alla creazione di microimpresa Diffondendo le buone pratiche 2. Realizzare iniziative di promozione dell economia sociale Con percorsi formativi nelle attività di servizio al territorio Con una valutazione efficace delle capacità Diffondendo le norme sull affidamento diretto alle coop. sociali Integrando l azione di Ser.T./DSM/SSC, UEPE con i CPI e le agenzie formative 3. Costruire percorsi di inserimento lavorativo delle persone fragili Realizzando un censimento dell offerta di lavoro presso le coop. sociali Un gruppo di coordinamento Ser.T./DSM/SSC, UEPE, CPI, Un educatore accompagnatore in percorsi protetti Competenza ed esperienza dei singoli soggetti Buone pratiche nella promozione dell innovazione Borse lavoro (da usare meno, ma in forma più appropriata, formativa) Fondi dell Unione europea ai quali concorrere Presupposti (condizioni sulle indispensabili per il successo del progetto e sulle quali non interviene): Le nuove imprese hanno accesso ai capitali necessari per il loro avvio. Gli Enti pubblici hanno risorse che possono essere valorizzate.

5 Prossimi passi Report del terzo Tavolo di lavoro sulla fragilità economica, lavorativa e abitativa La programmazione esecutiva viene realizzata in piccoli gruppi di lavoro che riuniscono i soggetti che hanno un interesse, le competenze e vogliono apportare il proprio contributo in quello specifico ambito. Alcune adesioni sono emerse al termine dell incontro 1, ma chiunque sia interessato può segnalarlo alla Segreteria organizzativa e partecipare al gruppo di lavoro. Per ciascun gruppo è stato individuato un referente che si è assunto l impegno di convocare il prossimo incontro e di coordinare i lavori. Il lavoro prosegue con questo programma: Ciascun gruppo di lavoro definisce: o il quadro completo delle azioni (dovrà in particolare domandarsi se quanto è stato finora previsto è sufficiente per raggiungere gli obiettivi o se è necessario considerare ulteriori interventi); o i mezzi necessari e i contributi delle singole organizzazioni; o stima delle risorse necessarie e ipotesi realistiche sulle fonti finanziarie. Il Tavolo di lavoro sulla fragilità economica, lavorativa e abitativa si riunirà in settembre per o condividere le progettazioni; o avviare la fase attuativa. Segreteria organizzativa: Servizio sociale dei Comuni dell Ambito distrettuale n. 3.1 «Gemonese, Canal del Ferro, Val Canale» Telefono , Fax E.mail: ssc1@ass3.sanita.fvg.it 1 Le adesioni registrate al termine dell incontro sono: PROGETTO 1 : SSC (con funzioni di coordinamento), Comune di Artegna (Aldo Daici), Cisl Alto Friuli, COR (da confermare), UEPE; PROGETTO 2: Coordinamento delle Associazioni (Paola Forgiarini con funzioni di coordinamento), Coop. Itaca, Coop. La Margherita, Coop. Venchiarutti, Ser.T., SSC (Daniela De Narda), Caritas Gemona (Vittorio Elia); PROGETTO 3: Ser.T. (Adriana Bressan con funzioni di coordinamento), CPI, IAL, COR, Coop. Itaca, Ass. In itinere, Avulss, Cisl (da confermare), Caritas Udine (da confermare).

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