Identificativo della proposta Progettuale

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1 17 Sezione II - Risultati del Progetto II ANNO Identificativo della proposta Progettuale TITOLO (1) Sviluppo di filiere agro-zootecniche OGM free, sia convenzionali che biologiche, nella regione Marche. NUMERO (2) 13 1 Fare riferimento al titolo della scheda tecnica di cui all allegato 2 del Bando Disciplinare Tecnico 2 Fare riferimento all elenco riportato all art.1 del testo del bando di cui all allegato 1 del DDPF 60/06 o 265/06-17

2 18 7. Descrizione del II Anno di attività del progetto 7.1 Sintesi dell attività progettuale II Anno Esporre con chiarezza gli obbiettivi della ricerca prefissati e raggiunti, le principali attività (azioni) previste e attuate ed i risultati attesi e ottenuti secondo quanto indicato nel progetto approvato Obiettivi: Prefissati e Raggiunti. Obiettivo 1. Definizione dei parametri tecnici ed economici necessari per lo sviluppo di filiere agro-zootecniche marchigiane OGM-free. Raggiunto per quanto concerne le attività previste per il 2 anno di ricerca: Nel 2 anno, come previsto dal progetto approvato, in base alle prove di alimentazione eseguite su bovini da carne e su suini sono stati definiti i parametri tecnici (razioni) ed economici (costo delle razioni) necessari per lo sviluppo di filiere OGM free. Relativamente ai bovini da latte, i dati delle prove eseguite nel 1 anno e relative alla sostituzione di soia e mais sono stati confrontati con i dati produttivi e le razioni impiegate nel 2 anno. Relativamente a bovini da carne e suini la congiuntura economica ha influito notevolmente sulle valutazioni eseguite determinando un oscillazione fuori dal normale sia dei prezzi delle materie prime che dei prezzi dei prodotti zootecnici. In particolare nel settore latte bovino il crollo del prezzo del latte e la necessità di rispettare i parametri qualitativi minimi per la produzione di latte Altà Qualità hanno influito in modo determinante sulle scelte dell azienda oggetto di studio e sulla definizione dei parametri sia tecnici che economici in questo settore. Nonostante queste difficoltà, è stato comunque possibile eseguire interessanti confronti tra prove eseguite in agricoltura convenzionale e biologica. Obiettivo 2. Implementazione sul territorio di un sistema pilota di ricerca e sperimentazione finalizzato alla diffusione di sistemi produttivi OGM free. Raggiunto per quanto concerne le attività previste per il 2 anno di ricerca: il numero di aziende coinvolte nella rete sperimentale è aumentato grazie all inserimento di ulteriori aziende PARTNER, sia convenzionali che biologiche, che hanno permesso di costituire un effettiva rete sperimentale sul territorio marchigiano rappresentata da: - 4 aziende biologiche per il settore dei bovini da carne (Azienda Biologica Scibè, gia inserita sin dal 1 anno, e le Aziende Bordò, Lucarini, Fabbrizi, inserite come Partner a partire dal 2 anno) che si sono affiancate alle prove eseguite nel 1 anno presso l azienda convenzionale Ca Lippo in collaborazione con Bovinmarche; - 3 aziende (2 Aziende Convenzionali Totò e Schiavoni, ed 1 biologica, Azienda Lucarini, inserite come Partner a partire dal dal 2 anno) per il settore suinicolo; - 1 azienda per il settore bovini da latte (Cooperativa Stalla San Foprtunato, già inserita come Partner sin dal 1 anno) in cui è stato eseguito un monitoraggio dell andamento dei parametri produttivi e qualitativi nel corso di tutto il 2 anno. Per il 3 anno è previsto l inserimento di ulteriori aziende Partner. Obiettivo 3. Definizione di parametri necessari per sviluppare un sistema di tracciabilità e rintracciabilità di una filiera OGM free. Raggiunto per quanto concerne le attività previste per il 2 anno di ricerca: Nel 2 anno sono stati identificati i punti critici di una filiera OGM free ed è stato sviluppato un sistema, basato sull analisi del DNA, in grado di identificare la presenza di materie prime nei mangimi utilizzati per l alimentazione di bovini e suini. E stato inoltre avviato un lavoro mirato ad aumentare il numero di specie identificabili in miscele per la mangimistica. I risultati sono stati oggetto di pubblicazione su una rivista internazionale. - 18

3 19 Obiettivo 4. Superare il problema della coesistenza tra colture OGM e non OGM favorendo la diffusione dell OGM-free nelle filiere agro-zootecniche marchigiane sia convenzionali che biologiche. Raggiunto per quanto concerne le attività previste per il 2 anno di ricerca: I risultati del 2 confermano quanto già evidenziato nel 1 anno. Infatti filiere OGM free basate sull impiego di alimenti zootecnici prodotti localmente, come dimostrato dalle prove sperimentali eseguirte nel 1 e soprattutto nel 2 anno, portano a risultati produttivi che corrispondono ai migliori standard produttivi regionali, considerando sistemi di allevamento tipici ossia piccoli allevamenti a gestione famigliare. Quindi, la produzione locale di materie prime per l alimentazione zootecnica fornisce interessanti alternative alla monocoltura del grano duro per lo sviluppo di razionali rotazioni colturali. Evitando soprattutto la coltivazione di colture a rischio di contaminazione da OGM. Il 3 anno fornirà ulteriori informazioni permettendo l eventuale valutazione nell ambitpo di una rete di aziende coinvolte nel sistema territoriale sperimentale. Obiettivo 5. Definizione di un Modello Marchigiano di agricoltura OGM free. Da raggiungere al termine del progetto. Nel settore dei bovini da latte i risultati del 1 e del 2 anno, valutati in relazione alle mutevoli condizioni di mercato dei prodotti agricoli, hanno consentito di verificare che la completa sostituzione della soia no, anche se tecnicamente fattibile, non è attualmente realizzabile per mancanza di sufficiente produzione locale di favino e pisello proteico. Inoltre, la convenienza dell acquisto sul mercato di granella di queste specie quando non disponibile in azienda dipende dall andamento dei prezzi del mercato. Quindi, i nostri risultati supportano l ipotesi di un sistema OGM free per la produzione di latte bovino caratterizzato dalla presenza di un ampia gamma di materie prime, e soprattutto di favino, pisello proteico affiancati a mais e soia, queste ultime materie prime dovranno essere ovviamente certificate senza OGM. La scelta dipenderà ovviamente dalla disponibilità aziendale e dai prezzi di mercato. Le informazioni tecniche ottenute nel 1 e nel 2 anno sottolineano come un sistema marchigiano basato sull impiego prevalente di materie prime locali nel settore dei bovini da carne è sicuramente fattibile, visto che non sono state riscontrate differenze produttive dovute all inserimento di favino, pisello proteico e orzo nella razione. Inoltre, nel 2 anno le prove di alimentazione eseguite nel settore suinicolo hanno mostrato come l impiego di mangimi aziendali basati su orzo, favino, pisello proteico e mais (la soia è stata inserita solo nel mangime di accrescimento utilizzato nella prima fase di crescita) portano a risultati produttivi paragonabili a quelli ottenibili con mangimi commerciali. I risultati finali relativi alla valutazione delle carcasse sia di bovini da carne che dei suini eseguite nel 3 anno completeranno le informazioni necessarie per poter definire un modello marchigiano di agricoltura OGM free. Obiettivo 6. Individuazione di metodologie e tecniche di preservazione di identità delle produzioni biologiche. Da raggiungere al termine del progetto. I risultati sinora conseguiti nel settore dei bovini da carne confermano come le produzioni biologiche siano chiaramente differenziate da quelle convenzionali. Nei settori del latte bovino e suinicolo nel corso del 3 anno verrà verificata la possibilità di definire un protocollo operativo in grado di consentire questa discriminazione anche su base oggettiva, utilizzando sistemi analitici di certificazione di filiera e parametri qualitativi caratterizzanti il prodotto finale. - 19

4 20 Azioni: Previste ed Attuate Attività 1. Sperimentazione sulle colture. Azione 1.1 Sviluppo di una rete territoriale di sperimentazione su cereali e leguminose da granella: Anche nel corso del 2 anno In collaborazione con la Cooperativa Stalla San Fortunato di Serra de Conti (PPR1) è stato distribuito ai soci della cooperativa un questionario mirato ad ottenere informazioni sulla diffusione, nell area oggetto di studio nell annata agraria , delle principali colture agrarie coinvolte nella filiera agro-zootecnica OGM free dei bovini da latte: favino, pisello proteico, mais, erba medica. Inoltre sono state reperite informazioni sulla possibilità di produrre soia nelle aree irrigue. I risultati ottenuti dall elaborazione dei questionari hanno confermato quelli ottenuti nel 1 anno, ma hanno anche messo in evidenza come l andamento dei prezzi del frumento duro abbia condizionato le superfici destinate a leguminose da granella per uso zootecnico. L attività del 2 anno è stata quindi concentrata sul reperimento di informazioni in grado di fornire indicazioni non solo tecniche ma anche economiche sulla validità di seminare favino e pisello proteico, al fine di bilanciare gli andamenti altalenanti di colture quali il grano duro. Questo ha portato a concentrare il lavoro nella provincia di, rimandando l estensione al 3 anno di queste indagini alle altre province in collaborazione con AMAB e Col diretti. Anche le analisi dei terreni previste per il 2 anno sono slittate al 3 anno. Attività 2. Prove di alimentazione zootecnica. Azione Prove di alimentazione su bovini da carne presso aziende convenzionali e biologiche. Nel corso del 2 anno sono state avviate prove di alimentazione presso 4 aziende biologiche: Az. Scibè Doriano (Grottazzolina, FR), Az. Bordò Flaviano (Monte San Martino, MC), Az. Lucarini (Pievetorina, MC), Az. Fabbrizi Paolo (Caldarola, MC). L attività è stata concentrata su aziende biologiche per in quanto nel 1 anno sono state prese in considerazione solo aziende convenzionali. In tutte le aziende è stata utilizzata una razione di prova in cui la miscela del concentrato era ottenuta utilizzando solo orzo, favino e pisello proteico. Presso le aziende Bordò, Fabbrizi e Lucarini, è stato possibile inserire nella prova anche una razione di controllo inm cui era presente anche il mais. Presso l azienda Scibè è stato possibile valutare un gruppo eterogeneo di animali di età differenziata che non hanno consentito la costituzione di due gruppi omogenei e quindi di utilizzare un gruppo di controllo. I risultati ottenuti presso questa azienda hanno comunque validamente integrato sia quelli già ottenuti nel 1à anno che quelli del 2 anno, isto che questa azienda impiega un sistema di alimentazione che valorizza molto il fieno, spostando il rapporto fieno:concentrati ancor più a favore del fieno rispetto anche al 60:40 dell agriucoltura biologica. Attualmente gli ani,mali sono entrati nella fase di finissaggio e si ritiene che le macellazioni verranno avviate nel mese di gennaio Questo consentirà di rilevare dati sulla conformazionee sul grado di ingrassamento della carcassa. Azione Sviluppo nel settore dei bovini da carne di una rete sperimentale territoriale inerente filiere OGM free sia convenzionali che biologiche. Sono state inserite nella serie di aziende coinvolte nel progetto come PARTNER 3 nuove aziende (Bordò, Fabbrizi, Lucarini), in aggiunta all Azienda Scibè già inserita nel 1 anno, che hanno aderito al progetto a partire dal 2 anno fornendo disponibilità ad eseguire prove di alimentazione. Sulla base dei risultati ottenuti nel 1 e nel 2 anno sarà così possibile coinvolgere aziende di dimensione più elevata in termini di numero di capi come le due aziende inserite come partner del progetto: azienda Colonnelli PPR10 ed Azienda Luzi PPR11. I risultati ottenuti verranno impiegati nel 3 anno, in collaborazione con Bovinmarche PPR2, AMAB PPR3 e Coldiretti Marche PPR12, per contattare e coinvolgere altre aziende zootecniche che allevano bovini da carne. Azione Prove di alimentazione su bovini da latte di razza Frisona. Le prove di alimentazione per la sostituzione di soia e cotone sono state eseguite nel 1 anno, anticipando l esecuzione delle prove relative al cotone. Questo ha permesso nel 2 anno di monitorare l andamento della produzione sia quantitativea che qualitativa di latte prillo la Stalla San Fortunato. La disponibilità del rilevamento goiornaliero della produzione mediante il computer che gestisce l impianto di mungitura, e l impiego dei dati APA sul contenuto in grasso, proteine e cellule somatiche hanno consentito di monitorare l effetto della razione sui principali parametri della produzione di latte. Si deve sottolineare che nel settore dei bovini da latte l andamento altalenante del mercato delle materie prime è stato affiancato anche, e soprattutto, dal crolo del prezzo del latte che ha influito notevolmente sulle scelte di alimentazione per limitare i costi. Complessivamente quindi i risultati ottenuti hanno permesso di ottenere conclusioni che hanno subito l effetto devastante delle speculazioni di mercato che stanno caratterizzando moltoi prodotti agricoli. Questo ha indirettamente confermato che il mantenimento dell autosufficienza alimentare da parte di aziende agrarie è fonda,mentale per evitare i contraccolpi dell andamento dei prezzi delle materie prime mentre la vendita diretta e la filiera corta possono garantire l azienda dall andamento oscillante dei prezzi di mercato. - 20

5 21 Azione Sviluppo nel settore dei bovini da latte di una rete sperimentale territoriale inerente lo sviluppo di una filiera OGM free. Visto l andamento del mercatop delle materie prime e del prezzo del latte il coinvolgimento di altre aziende da latte nel progetto è stato rinviato al 3 anno. Comunque in collaborazione con LAtteMArche, partner del progetto, è stata avviata l identificazione di aziende potenzialmente interessate ad entrare nella rete sperimentale nel settore dei bovini da latte. Azione Prove di alimentazione su suini. La sperimentazione da svolgere nel corso del 2 anno in collaborazione con APA della provincia di (PPR6) non è stata eseguita per il verificarsi di ostacolo di tipo organizzativo che non hanno reso possibile l esecuzione di questa prova. Nel 2 anno sono state identificate 3 aziende, 2 convenzionali (Totò e Schiavoni) ed una biologica (Lucarini), che hanno fornito interesse a partecipare come PARTNER del progetto a partire dal 2 anno. Una prova di alimentazione è stata quindi eseguita presso l Azienda Totò Claudio di Monte Giberto (FM). Presso questa azienda sono stati messi a confronto due gruppi di animali alimentati con un mangime industriale, normalmente impiegato dall azienda ed utilizzato come controllo, ed un mangime sperimentale contenente mais, orzo, favino, pisello e soia (solo nella fase iniziale di accrescimento). Il mangime è stato preparato presso il mangimificio della Cooperativa Stalla San Fortunato, Partner del Progetto. Questo collegamento interaziendale ha avviato la costituzione di una rete territoriale sperimentale nel settore suinicolo. La prova eseguita presso l Azienda di Monte Giberto ha inoltre fornito interessanti indicazioni e su questa base, presso l Azienda Schiavoni di Montecarotto (AN), un gruppo di 4 suini è stato alimentato con la stessa razione sviluppata per la prova eseguita a Monte Giberto. Inoltre, anche presso l Azienda Lucarini è stata avviata una prova in cui un gruppo di suini è stato alimentato con il mangime sperimentale a partire dallo svezzamento. Queste 3 prove complessivamente termineranno nel 3 anno del progetto con la valutazione delle carcasse. Sono stati inoltre presi contatti con l Azienda Scibè di Grottazzolina (FM), già coinvolta nelle prove su bovini da carne, per eventualmente eseguire nel 3 anno una prova di alimentazione su suini biologici. Azione Sviluppo nel settore dei suini di una rete sperimentale territoriale inerente filiere OGM free sia convenzionali che biologiche. Sulla base delle prove di alimentazione eseguite nel 2 anno, in collaborazione con AMAB (PPR3) e SUINMARCHE (PPR4) verrà avviata nel 3 anno la costituzione di una rete territoriale nel settore dei suini. Nel corso del 2 anno comunque sono stati realizzati contatti tra la Cooperativa San Fortunato di Serra de Conti, dotata di un punto vendita, e l?azienda Totò di Monte Giberto, per realizzare una collaborazione mirata alla commercializzazione degli animali ottenuti dalla sperimentazione nell ambito di azioni divulgative del progetto da eseguire nel 3 anno. Azione Prova di alimentazione su avicoli in agricoltura biologica. La prova di alimentazione su avicoli verrà eseguita nel 3 anno, in quanto nel secondo anno l attenzione è stata focalizzata sulle filiere dei bovini, da carne e da latte, e dei suini, viste le problematiche sollevate dall andamento dei prezzi delle materie prime e dei prodotti che ha caratterizzato questo periodo. Azione Sviluppo sul territorio di una rete di rilevamento ed elaborazione dati produttivi nel settore di avicoli in agricoltura biologica L esecuzione di questa azione, come previsto nel progetto esecutivo, verrà avviata nel 3 anno in collaborazione con AMAB (PPR 3). Attività 3. Valutazione di fattibilità economica. Azione 3.1. Definizione dei parametri tecnoco-economici nell ambito delle singole filiere. Nel 2 anno in collaborazione con BOVINMARCHE (F 2), AMAB (F 3), SUINMARCHE (F 4) e LATTE MARCHE (F 12) sono state raccolte tutte le informazioni tecniche derivanti dalla sperimentazione sulle colture e dalle prove di alimentazione eseguite su bovini da carne e latte e sui suini. A partire da questi dati è stata generata una tabella inerente i costi di produzione, imputabili all alimentazione, nell ambito delle singole filiere. Come prevedibile, l andamento dei risultati delle prove sperimentali ed a quello dei prezzi di mercato delle materie prime e dei prodotti h a fortemente influenzato i risultati finali. Azione 3.2. Redazione e confronto dei bilanci economici riferiti a filiere standard ed OGM free. Visto il particolare andamento del mercato, lo svolgimento di questa azione, come previsto nel progetto operativo, verrà effettuato nel terzo anno. Attività 4. Collaborazione nella definizione di disciplinari di produzione OGM free per la regione Marche. Azione 4.1. Sviluppo di una metodica analitica, basata sull impiego di marcatori molecolari, per identificare specie e/o varietà delle materie prime presenti in un mangime. - 21

6 22 Nel corso del 2 anno è stato sviluppato un sistema basato sull impiego di marcatori molecolari in grado di identificare in un mangime la presenza di materie prime quali favino, pisello proteico, mais, soia, orzo. I risultati ottenuti sono stato oggetto di pubblicazione su una rivista internazionale. Sulla base di questo lavoro si sta ampliando il numero di specie la cui presenza nei mangimi potrà essere identificata mediante analisi del DNA. Queta metodica sarà estremamente utile per lo sviluppo di un sistema di certificazione di filiera mirato alla identificazione delle materie prime utilizzate in sistemi OGM free di alimentazione zootecnica. Azione 4.2. Identificazione di parametri idonei per la stesura di disciplinari OGM free per le filiere agro-zootecniche della regione Marche. Nel corso del 2 anno sono stati identificati parametri importanti per la definizione di filiere OGM free nei settori bovini da carne e latte, in collaborazione con BOVINMARCHE (PPR 2) e LATTE MARCHE (PPR 14). In particolare nel settore latte bovino è stata riscontrata una possibile difficoltà nell eliminazione del cotone dalla razione alimentare nel periodo primaverile estivo, a causa della necessità per le aziende che producono latte Alta Qualità di rispettare i limiti richiesti per i parametri qualitativi e soprattutto per il tenore lipidico del latte. Attività 5. Analisi dei costi della razione alternativa rispetto alla tradizionale Azione 5.1. Confronto tra costo della razione OGM free con prodotti locali e costo della razione utilizzata dall azienda. Nel 2 anno è stata avviata la valutazione economica basata sul confronto tra i costi di razioni basate sull impiego di prodotti locali rispetto alle razioni classiche basate sull utilizzo di mais e soia come concentrati energetici e proteici, rispettivamente. Attività 6. Verifica degli incrementi ponderali e degli effetti sul prodotto (lette o carne per i bovini) rispetto all alimentazione con soia Il rilevamento degli incrementi ponderali fa parte delle Azioni svolte nell ambito dell Attività 2. Azione 6.1. Bovini da carne: qualità della carne. La macellazione degli animali delle prove sperimentali verrà eseguita nel 3 anno; quindi anche la valutazione qualitativa è stata posticipata al 3 anno. Azione 6.2. Bovini da latte: caratteristiche composizionali del latte Nel corso del 2 anno è stata eseguita la valutazione dei parametri qualitativi del latte prodotto dalla Cooperativa Stalla San Fortunato, Partner del Progetto. Questo ha permesso di verificare che il cotone può essere escluso dalla razione nei mesi autunnali ed invernali, ma deve essere necessariamente reinserito in primavera-estate per mantenere il tenore lipidico al livello richiesto per la produzione di latte Alta Qualità. L impiego di buccette di cacao in alternativa al cotone non si è rivelato come soluzione fattibile, in quanto ha penalizzato eccessivamente la produzione quantitativa. Azione 6.3. Suini: qualità della carne. Questa azione verrà eseguita nel 3 anno urilizzando gli animali impiegati nelle prove di alimentazione su suini in allevamento convenzionale e biologico. Azione 6.4. Avicoli: qualità della carne. Questa azione verrà eseguita nel 3 anno dopo aver concluso le prove di alimentazione. Attività 7. Analisi economica della sostituzione della soia. Azione 7.1. Sulla base dei risultati delle prove di alimentazione del 2 anno e del 1 anno è stata eseguita un analisi economica mirata a verificare la convenienza della sostituzione della soia con altre proteiche. L andamento dei prezzi comunque non ha permesso il raggiungimento di risultati definitivi che sono stati quindi rinviati al 3 anno. Attività 8. Divulgazione dei risultati Azione 8.1. Incontri con agricoltori e/o allevatori. Questa azione si è limitata a colloqui con agricoltori ed allevatori che hanno mostrato interesse verso la sperimentazione in corso sia sulle colture che sull alimentazione zootecnica, senza comunque organizzare specifici incontri la cui realizzazione è stata impossibile visto il particolare momento critico di congiuntura economica che ha caratterizzato il 2 anno del progetto.. Azione 8.2. Organizzazione di Convegni. A Serra de Conti è stato realizzato un Convegno presso la Sala Convegni del Comune di Serra de Conti in data 12 dicembre 2008 mirato alla divulgazione dei risultati ottenuti nel settore dei bovini da latte. - 22

7 23 Azione 8.3. Sviluppo di Linee Guida per Filiere OGM free. Lo svolgimento di questa azione divulgativa è rinviato al 3 anno quando sarà disponibile una quantità di informazioni sufficiente per lo sviluppo di Linee Guida per realizzare Filiere OGM free. Azione 8.4. Pubblicazioni tecnico-scientifiche Sono stati pubblicati i risultati relativi allo sviluppo di un sistema per identificare le materie prime presenti in un mangime: Tavoletti S., L. Iommarini e M. pasquini, A DNA method for qualitative identification of plant raw materials in feedstuff. European Food Research Technology 229: Risultati attesi ed ottenuti nel corso del 2 anno. 1. ATTESO: Informazioni reperite su tutto il territorio regionale inerenti le colture (creali e leguminose) relative alla tecnica colturale, riferite soprattutto all impiego di concimi e prodotti fitosanitari a livello regionale nelle varie colture, varietà più diffuse, produzioni e caratteristiche qualitative realizzate nelle varie aree; OTTENUTO: Il particolare andamento del mercato ha reso alquanto difficile reperire informazioni dettagliate sulle singole colture, in quanto la maggior parte dell attività di ricerca svolta è stata indirizzata verso la realizzazione delle prove di alimentazione zootecnica. Comunque, in collaborazione con la Cooperativa San Fortunato, è stato possibile reperire informazioni sulle colture più importanti della filiera OGM free: favino e pisello proteico. Purtroppo l andamento stagionale ha influito notevolmente sulle produzioni ad ettaro sia delle leguminose da granella oggetto di studio che di altri cereali tra cui soprattutto il grano duro. Le piogge in prossimità della raccolta hanno infatti compromesso la conclusione del ciclo delle colture determinando notevoli decurtazioni sia alla produzione quantitativa che qualitativa che altrimenti si presentava di estremo interesse, similmente a quanto ottenuto nella precedente annata agraria. Il reperimento di dati specifici per coltura è stato quindi rinviato al 3 anno e verrà svolto insieme ai partner del progetto. 2. ATTESO: Identificazione di correlazioni tra parametri legati alla produzione quantitativa e qualitativa delle colture e parametri pedo-climatici ed identificazione, in base ai risultati ottenuti, delle aree più vocate per ciascuna coltura presa in esame; OTTENUTO: Come indicato al punto precedente, l andamento di mercato estremamente critico ha determinato un rinvio delle attività inerenti i campionamenti e le analisi dei terreni, reputando più importante dare,maggior attenzione alle attività sperimentali in stalla coinvolgendo un elevato numero di aziende. Questo risultato, passato in secondo piano, verrà affrontato quindi nel 3 anno, purchè l andamento dei prezzi delle materie prime e dei prodotti non determini una maggior attenzione verso altri aspetti delle filiere OGM free quali soprattutto la divulgazione e la qualità dei prodotti. 3. ATTESO: Risultati sugli accrescimenti e sulla qualità della carne relativi alla prova di alimentazione su bovini da carne in allevamento sia convenzionale (razza Marchigiana) che biologico (meticci), con informazioni sulla validità delle razioni OGM free con alimenti locali rispetto alla razione di controllo; OTTENUTO: Le prove di alimentazione eseguite presso 4 aziende biologiche hanno consentito di verificare che razioni basate sull impiego di orzo, favino e pisello hanno fatto ottenere risultati simili a quelli ottenuti nel 1 anno nell ambito delle prove eseguite in agricoltura convenzionale. Questi risultati sono ovviamente riferiti all accrescimento ponderale medio giornaliero, e verranno completati dai risultati qualitativi che saranno ottenuti nel 3 anno. I risultati sono stati ottenuti utilizzando sempre bovini di razza Marchigiana, tranne che presso l azienda Scibè in cui le prove di alimentazione hanno coinvolto sia vitelli di razza Marchigiana che meticci. I risultati ottenuti sono comunque estremamente incoraggianti, in quanto razioni estremamente semplici basate sull impiego di materie prime producibili localmente hanno determinato accrescimenti medi giornalieri di 1,2-1,3 kg/giorno. La sperimentazione ha inoltre messo in evidenza l importanza anche della genetica degli animali allevati e del sistema di allevamento dei vitelli durante e dopo lo svezzamento nel determinare risultati economicamente validi in grado di valorizzare al massimo le razioni alimentari impiegate. Inoltre presso la Cooperativa San Fortunato è stata avviata una sperimentazione basata su una prova di alimentazione su vitelli di razza frisona, in quanto la vendita diretta della carne si sta dimostrando un valido sistema per integrare il fatturato dell azienda da latte in alternativa alla vendita dei vitelli a prezzi irrisori. Razioni basate sull impiego di orzo, favino e pisello stanno fornendo accrescimenti (1,1 kg/giorno) identici a quelli della razione di controllo in cui sono inclusio anche mais e soia. 4.ATTESO: Informazioni sulla possibilità di sostituire il cotone nell alimentazione dei bovini da latte; OTTENUTO: Le due prove di alimentazione eseguite presso la Stalla San Fortunato, e informazioni reperite presso altri allevamenti marchigiani, hanno indicato che la eliminazione del cotone dalla razione può essere eseguita solamente durante il periodo autunno-invernale. Durante il periodo primaverile estivo l aumento della produzione di latte e la fisiologica riduzione del tenore lipidico del latte stesso necessitano dell inserimento del cotone per poter raggiungere i livelli minimi dei parametri che definiscono il latte Alta Qualità. La Stalla San Fortunato nel corso del 2009 ha provatop a sostituire il cotone con le buccette di cacao con risultati positivi per il tenore in grasso ma fortemente negativi per quanto riguarda la produzione che si è ridotta drasticamente a livelli inaccettabili per l economia dell allevamento. Si deve notare che accanto a questa riduzione si - 23

8 24 sono avuti notevoli problemi di salute degli animali dovuti all introduzione di carboidrati altamente fermentescibili oltre alle buccette di cacao. Si ritiene quindi che nell ambito di filiere OGM free tutte le materie prime che non possono essere sostituite con altre non a rischio di inquinamento da OGM, tra cui il cotone, debbano essere rigorosamente controllate mediante analisi di laboratorio al momento dell ingresso in azienda per l eventuale possibile contaminazione da OGM. 5. ATTESO: Informazioni relative al settore dei bovini da latte sull effetto della sostituzione sia della soia che del cotone sui parametri quanti-qualitativi relativi alla produzione di latte bovino; OTTENUTO: I risultati ottenuti dalle prove sperimentali di alimentazione e dall analisi dei dati delle produzioni di latte sia quantitative che qualitative della Stalla San Fortunato di Serra de Cinti hanno messo in evidenza che la soia può essere totalmente sostituita con favino e pisello proteico, purchè parte di queste granelle venga sottoposta a trattamento termico per ottimizzare il rapporto tra proteina degradabile e proteina by-pass. Poiché l impianto di Serra de Conti si è dotato per il trattamento tecnologico della granella di un estrusore, che necessita della presenza di una certa quota di grassi vegetali per poter lavorare in modo ottimale, è stata reinserita nella razione una quota di soia integrale. Inoltre, la parte estrusa della razione è stata limitata al favino ed alla soia integrale, in quanto l estrusione di tutta la quota dei concentrati non è consigliabile per evitare problemi dovuti all incremento della fermentescibilità degli amidi dovuto al trattamento di estrusione. Quindi, una razione costituita da silo mais, fieno di medica, cotone, farina di mais, farina di pisello proteico, farina di favino, miscela estrusa di soia integrale e favino, integratori e tamponi è stata validamente impiegata senza modificare le caratteristiche produttive dell azienda. Questo ha determinato la quasi totale sostituzione della soia dalla razione. Per poter sostituire completamente la soia, utilizzando parte della farina di favino estrusa, potrebbe essere interessante valutare l impiego di semi di girasole che potrebbero fornire il grasso necessario al corretto funzionamento dell estrusore senza dover ricorrere all impiego di soia. A questo riguardo non si hanno informazioni bibliografiche a disposizione ed il momento attuale non è favorevole per avviare una sperimentazione ad hoc a questo riguardo. Qualora il prezzo del latte dovesse tornare a livelli più elevati di quelli attuali e soddisfacenti per i produttori, nel 3 anno si valuterà la possibilità di eseguire questa prova. Attualmente la stalla ha eliminato l uso dell estruso per problemi tecnici con l impianto di estrusione ed ha sostituito la soia integrale con farina di soia di estrazione certificata non OGM per il reperimento di una fonte di proteina by-pass, mantenendo comunque in razione una quota preponderante di favino e pisello proteico come fonte proteica. Quindi, complessivamente i risultati ottenuti relativamente alla sostituzione della soia indicano che può essere sostituita purchè venga mantenuta nella razione una fonte di proteina by-pass che assicuri il mantenimento delle produzioni quanti-qualitative di latte. Relativamente alla sostituzione, come indicato al punto precedente, questa materia prima a rischio OGM può essere sostituita nel periodo autunno-vernino, ma deve essere reinserita in primavera-estate qualora l azienda debba rispettare i paramenti qualitativi del latte Alta Qualità, altrimenti può essere completamente eliminato accettando un certo livello di riduzione del tenore lipidico del latte nel periodo primaverile-estivo. 6.Risultati della seconda prova di alimentazione su suini convenzionali e biologici con informazioni sulla validità delle razioni OGM free con alimenti locali rispetto alla razione di controlli. OTTENUTO: Le prove di alimentazione su suini sono state avviate nel 2 anno presso l Azienda Totò Claudio di Monte Giberto (FM), l Azienda Schiavoni di Montecatorro (AN) e l Azienda Lucarini di Pievetorina (MC) già coinvolta nelle prove di alimentazione su bovini da carne. Presso l Azienda di Monte Giberto la prova ha permesso di costituire due gruppi alimentati uno con la razione aziendale rappresentata da un mangime industriale acquistato presso un mangimificio locale, mentre la seonda razione è stata formulata utilizzando per la fase di accrescimento una miscela di farine di mais, orzo, favino, pisello e soia f.e, mentre nella fasi di magronaggio e finissaggio la soia è stata completamente eliminata. I risultati hanno indicato che i livelli di accrescimento sono risultati identici tra i due sistemi di alimentazione, con un costo notevolmente più basso del mangime sperimentale rispetto a quello industriale. I suini verranno macellati a partire da dicembre 2009 e l analisi delle carcasse permetterà di avere indicazioni anche sull effetto dei mangimi su caratteristiche qualitative da eseguire nel 3 anno. Comunque, l allevatore ha già sostituito gran parte del mangime industriale con quello utilizzato nelle prove anella gestione degli altrio a nimali del proprio allevamento. In particolare, i mangimi sperimentali sono stati impiegati per avviare l allevamento all aperto di un gruppo di 13 suini. Questo gruppo è oggetto di rilievo periodico dell incremento ponderale e rappresenterà una seconda prova, senza gruppo di controllo, per verificare la validità del mangime sperimentale anche su sistemi di allevamento all aperto. I risultati saranno disponibili nel 3 anno del progetto. Parallelamente, a Montecarotto un gruppo di 4 suini, senza gruppo di controllo per mancanza di animali, è stato alimentato con il mangime sperimentale. I livelli di accrescimento ottenuti hanno confermato i risultati di Monte Giberto, che sono in linea con gli incrementi ponderali giornalieri attesi per i suini. Sulla base di questi risultati è stata avviata una prova di valutazione del livello di accrescimento di un gruppo di suini presso l Azienda Lucarini. I risultati sinora conseguiti confermano quelli ottenuti a Monte Giberto ed a Montecarotto. Quindi tre prove indipendenti hanno permesso di verificare la validità di mangimi OGM free per l allevamento dei suini. Sulla base di questi risultati nelò 3 anno verrà eseguita una prova mirata ad eliminare completamente sia la soia che il mais, sostituendo quest ultimo con farina di granella di sorgo bianco. Il sorgo rappresenta infatti una coltura estremamente interessante per gli ambienti marchigiani vista la sua aridoresistenza. Inoltre, l impianto di estrusione delle farine di serra de Conti potrebbe essere valorizzato anche per la produzione di mangimi per i suini, soprattutto per la fase iniziale di - 24

9 25 accrescimento, visto l effetto dell estrusione sull incremento della digeribilità delle materie prime. Serra de Conti potrebbe essere quindi un punto di riferimento per tutte le aziende della rete sperimentale includendo sia i bovini che i suini. 7.Risultati della prima prova di alimentazione su polli da carne in allevamento biologico con informazioni sulla validità delle razioni OGM free con alimenti locali rispetto alla razione di controlli.; OTTENUTO: le prove su avicoli sono state posticipate al 3 anno, visto il notevole lavoro sperimentale richiesto nel 2 anno per lo svolgimento delle prove di alimentazione su bovini da carne in biologico, sui suini e dall analisi dei dati giornalieri delle produzioni quanti-qualitative di latte presso l Azienda di Serra de Conti. 8.Definizione dei parametri tecnici ed economici delle singole filiere sia convenzionali che biologiche; OTTENUTO: Le razioni sperimentali utilizzate su bovini da carne, sia in convenzionale che in biologico, e sui suini in agricoltura convenzionale hanno portato alla identificazione di sistemi di alimentazione che possono essere utilizzati come punti di riferimento per lo svioluppo di filiere OGM free basate sulla valorizzazione di materie prime prodotte localmente. L andamento dei prezzi sia delle materie prime che dei prodotti zootecnici ha confermato la necessità di sviluppare sistemi di approvvigionamento delle materie prime che siano in grado di svincolarsi dall andamento dei prezzi di mercato nei momenti più critici. I risultati del progetto hanno confermato che la produzione locale delle materie prime deve essere fortemente stimolata, al fine di costituire riserve a cui attingere nei momenti di crisi. A questo riguardo è fondamentale creare reti di stoccaggio integrate con le aziende e l impianto di Serra de Conti rappresenta un sicuro punto di riferimento per lo sviluppo di filiere locali di qualità, potendosi collegare anche alle filiere dei bovini da carne e da latte. 9.Redazione dei bilanci economici provvisori per le singole filiere e confronto preliminare tra filiere standard e filiere OGM free basate su un alimentazione eseguita utilizzando prodotti locali; OTTENUTO: L andamento dei prezzi non ha consentito di formulare bilanci rappresentativi, e comunque ha portato alla luce in modo netto la necessità di potersio svincolare dall andamento del mercato nei momenti in cui i prezzi cominciano a fluttuare in modo incontrollabile, sfruttando i momenti di bassi prezzi e sfuggendo a quelli di prezzi elevati delle materie prime. Questo è possibile solo garantendo un elevato auto approvvigionamento interno ed una corretta gestione delle materie prime prodotte. 10.Confronto tra agricoltura convenzionale e biologica per aspetti tecnici ed economici inerenti le singole filiere oggetto di studio (esclusa la filiera dei bovini da latte); OTTENUTO: i risultati sinora ottenuti hanno messo in evidenza che le due filiere, convenzionale e biologica, possono mostrare notevolo punti di similitudine per quanto riguarda lo sviluppo di filiere OGM free. Ovviamente, rimangono validi tutti i vincoli dettati dal regolamento dell Agricoltura Biologica. Complessivamente quindi, dal puntio di vista dell OGM free, le due filiere hanno molti punti in comune tra cui soprattutto la produzione di materie prime locali e la valorizzazione di alimenti zootecnici non a rischio di contaminazione da OGM. Basarsi solo sull impiego di materie prime a rischio OGM quali mais e soia espone pericolosamente tutte le aziende, sia convenzionali che biologiche, al rischio di far entrare in azienda mangimi OGM che contaminando l azienda determinerebbero elevate spese per la bonifica dell azienda stessa, visto che in commercio è elevata la presenza di mais e soia OGM. 11.Sviluppo di una metodica analitica per l identificazione semplice ed economica delle materie prime presenti in alimenti zootecnici; OTTENUTO: I risultati ottenuti presso il laboratorio di genetica hanno portato allo sviluppo di una metoidica di analisi, basata sull impiego di marcatori molecolari, valida per identificare la presenza delle più importanti materie prime che possono contraddistinguere filiere OGM free locali da quelle convenzionali. Il lavoro sta proseguendo, visti i positivi risultati ottenuti nel 2 anno che hanno portato alla pubblicazione dei risultati su una rivista internazionale, per sviluppare nel 3 anno ulteriori marcatori in grado di identificare la presenza di altre materie prime quali cotone, girasole ed avena. 12. Informazioni sulla validità economica della sostituzione della soia nelle singole filiere; OTTENUTI: Sono in fase di elaborazione i dati ottenuti dalle prove di alimentazione che verranno confrontati, sulla base di parametri economici, con razioni equivalenti contenenti solo soia come fonte proteica. I risultati delle analisi saranno resi disponibili nel corso del 3 anno. 13. Sviluppo di una rete territoriale per il monitoraggio dell introduzione del sistema agro-zootecnico regionale di un alimentazione OGM free basata sull impiego di materie prime prodotte localmente; OTTENUTO: I risultati ottenuti dalle indagini eseguite nel 2 anno hanno sostanzialmente messo in evidenza che l andamento dei mercato dei prodotti agricoli sta mettendo in crisi anche la possibilità di sviluppare un sistema locale di auto approvvigionamento delle materie prime. Il livello di delusion, insoddisfazione e rassegnazione degli imprenditori agricoli no fornisce una buona base su cui costruire un tale sistema. Comunque, la validità di un sistema che consenta di svincolarsi dalle - 25

10 26 conseguenze di un mercato eccessivamente instabile è generalmente riconosciuto come fattore indispensabile per poter superare la crisi del momento. Purtroppo tale sistema non è ancora funzionante e cercare di implume,entarlo in questo momento presenta notevoli difficoltà. I nostri risultati comunque stanno ad indicare che, iniziando a riunire un ristretto numero di aziende che riconoscono nella qualità della filiera e dei prodotti finali il punto critico per poter superare questa fase di crisi garantendo al consumatore qualità a prezzi accettabili, sarà possibile avviare una rete di aziende in grado di costituire una filiera OGM free sicura e di alta qualità. Questo sarà l obiettivo finale delle attività che verranno svolte nel 3 anno. 14. Analisi dell effetto dell impiego di materie prime zootecniche quali favino, pisello proteico ed orzo sulla reintroduzione di razionali rotazioni colturali e sulla riduzione dell uso di concimi e prodotti fitosanitari nelle aree interne della regione Marche; OTENUTO: presso la Cooperativa Stalla San Fortunato i risultati relativi alla coltivazione di orzo, favino e pisello sono incoraggianti, sebbene il momento attuale di crisi generale abbia determinato una contrazione nelle superfici destinate a queste colture. Le produzioni non sempre costanti di queste colture, soprattutto di favino e pisello, sicuramente non aiutano in questa fase. Sarebbe necessario avere a disposizione un panorama varietale idoneo per i nostri ambienti che purtroppo attualmente non è disponibile e quindi ostacola lo sviluppo della fase fondamentale della filiera ossia la produzione locale delle materie prime. La collaborazione tra figure professionali coinvolte nel reperimento sul territorio e nello stoccaggio di favino e pisello sta comunque garantendo un sufficiente approvvigionamento alla Cooperativa San Fortunato. Nel 3 anno le attività di divulgazione saranno mirate anche a stimolare lo sviluppo di questo aspetto della filiera. 15.Sensibilizzazione dei consumatori verso prodotti zootecnici di filiera strettamente legati al territorio mediante opportune attività di divulgazione. OTTENUTO: I risultati ottenuti nel 1 e 2 anno consentiranno nel 3 anno di avviare attività mirate di divulgazione nei confronti dei consumatori per incrementare l attenzione verso prodotti ottenuti da filiere OGM free sia convenzionali che biologiche. Nel corso del 2 anno è stato eseguito un convegno presso la Sala Italia del Comune di Serra de Conti indirizzato prevalentemente al territorio in cui è stata svolta gran parte della sperimentazione su latte bovino. I risultati su bovini da carne e suini rappresenteranno una valida base su cui incentrare le attività di divulgazione a partire dall inizio del 3 anno del progetto. 7.2 Descrizione dell attività svolta dai vari soggetti coinvolti nel II Anno del progetto (partner, ricercatori gruppi di ricerca, fornitori, cofinanziatori, sottolineando per ciascuno il valore aggiunto ed il ruolo svolto all interno del 1 Anno di progetto). RICERCATORI. PROF. S. TAVOLETTI (RT1). Valore aggiunto al progetto: Ha arricchito il progetto con la propria conoscenza approfondita delle modalità con cui sviluppare un progetto di ricerca e sperimentazione sul territorio marchigiano, fattore che ha consentito lo svolgimento in modo coordinato di tutte le azioni relative al 2 anno garantendo una evoluzione lineare delle diverse linee di ricerca oggetto di studio verso l obiettivo comune dello sviluppo di filiere OGM free. Ha sfruttato la propria esperienza nel settore della statistica e dell elaborazione di dati sperimentali per impostare in modo corretto ed idoneo agli obiettivi prefissati le prove sperimentali inerenti le colture agrarie, l alimentazione zootecnica, le ricrche di laboratorio condotte nel primo anno. Ha messo in pratica la propria esperienza inerente le filiere agro-zootecniche OGM free correlando e collegando tra loro gli aspetti inerenti l agricoltura convenzionale e l agricoltura biologica. Ha contribuito allo sviluppo delle metodiche di laboratorio basate sull impiego di avanzate tecniche di analisi del DNA partecipando al progetto con il proprio laboratorio di genetica vegetale. Ruolo svolto nel 2 anno del progetto: Responsabile tecnico-scientifico del progetto. Ha coordinato tutte le attività inerenti le colture, la sperimentazione presso gli allevamenti, le attività di ricerca nei laboratori coinvolti, della divulgazione dei risultati, il coinvolgimento di altre aziende nel progetto, ha svolto le attività di coordinamento dei partner del progetto in relazione alle azioni svolte nel corso del 1 anno. Ha condotto in modo specifico l azione di ricerca inerente lo sviluppo di nuove metodiche molecolari per l identificazione delle materie prime presenti nei mangimi. PROF. N. FREGA (RT2). Valore aggiunto al progetto: Esperienza pluriennale specifica nel settore agro-alimentare ed in particolare nell analisi dei grassi. Ruolo svolto nel 2 anno del progetto: Nel corso del 2 anno,come previsto nel progetto operativo, non sono state eseguite analisi per la caratterizzazione dei grassi della carne e del latte, analisi previste a partire dal - 26

11 27 2 anno ma che saranno eseguite nel 3 anno quando saranno disponibili campioni delle prove sperimentali e qualora ritenute ancora necessarie per il raggiungimento degli obiettivi del progetto. PROF. F. CLEMENTI (RT3). Valore aggiunto al progetto: Competenze specifiche ed altamente qualificate nel settore della microbiologia lattiero-casearia. Ruolo svolto nel 2 anno del progetto: Nel corso del 2 anno non sono state eseguite analisi del latte, in particolare della frazione proteica ed aminoacidica, sulle fasi di acidificazione e proteolisi operate dai batteri lattici nelle prime fasi del processo di caseificazione, con l obiettivo di identificare differenze imputabili al sistema di alimentazione delle bovine da latte. Queste analisi, qualora ritenute ancora necessarie per il raggiungimento degli obiettivi del progetto, verranno eseguite a partire dal 3 anno. L andamento del mercato non rende prioritario comunque l esecuzione di queste analisi rispetto agli altri obiettivi del progetto. PROF. M. PASQUINI (RT4). Valore aggiunto al progetto: Competenze specifiche inerenti l analisi delle frazioni proteiche del latte. Ruolo svolto nel 2 anno del progetto: Ha partecipato allo sviluppo di una metodica basata sull impiego di marcatori molecolari per identificare le materie prime presenti nei mangimi. Le analisi della composizione proteica del latte sono state rinviate al 3 anno. PROF. G. CORTI (RT5) e DOTT.ssa S. COCCO (RT6). Valore aggiunto al progetto: Competenze altamente specialistiche nel settore della geopedologia e nelle interazioni tra piante agrarie e suolo. Ruolo nel 2 anno del progetto: Hanno partecipato al reperimento di informazioni sulla diffusione delle colture oggetto di studio nel presente progetto tra le aziende della Cooperativa San Fortunato di Serra de Conti. Inoltre hanno avviato la fase di reperimento dei dati disponibili su parametri pedo-climatici delle aree dove sono diffuse le colture prese in esame, ed hanno avviato l identificazione di siti dove prelevare campioni di terreno da sottoporre eventualmente ad analisi di laboratorio. PARTNER e FORNITORI DI SERVIZI A questo riguardo si deve chiarire che come Partners vengono considerati, come indicato nel bando, coloro che condividono l idea progettuale e sono disposti a mettere a disposizione per lo svolgimento del progetto un cofinanziamento indiretto e/o diretto. Nel caso del presente progetto i Partners intervengono con un cofinanziamento indiretto del progetto che consiste nel mettere a disposizione del gruppo di ricerca e degli altri Partner le loro strutture, edifici, attrezzature, animali, personale tecnico etc. da destinare prevalentemente all esecuzione della sperimentazione in campo ed in stalla (Attività 1 e 2), alle Attività economiche 3, 5 e 7, alle analisi di laboratorio (Attività 4 e 6), all Attività 8 inerente la divulgazione. Lo svolgimento presso i Partners di alcune attività che sono specifiche della sperimentazione prevede quindi dei costi che l azienda non sosterrebbe se non svolgesse l attività sperimentale. Per la copertura di questi costi (manodopera, materie prime, campionamenti, analisi etc.) il progetto si dovrebbe avvalere, come previsto dal bando di concorso, di Fornitori esterni di servizi che non partecipano direttamente al progetto ma forniscono solo specifici interventi mirati al completamento delle Attività ed Azioni previste nell ambito del progetto. Visto che la miglior professionalità, come specificato in dettaglio successivamente, è reperibile presso le stesse aziende Partner, queste aziende verranno inserite nel progetto anche come Fornitori di servizi, qualora fornissero servizi aggiuntivi legati in modo specifico al soddisfacimento di esigenze specifiche della sperimentazione sperimentazione. Quindi alcuni Soggetti figureranno sia come Partner sia come Fornitori di Servizi. Di seguito vengono quindi elencati tutti i soggetti partecipanti al progetto, esterni al gruppo di ricerca, indicando se partecipano in veste di Partner (codice PPR ) e/o di Fornitori di Servizi (Codice F ) Soggetto Cooperativa Stalla San Fortunato (PPR1 e F1). Ruolo svolto nel progetto come Partner (PPR1). Nel 2 anno la Cooperativa San Fortunato ha messo a disposizione del progetto un allevamento di bovine da latte (stalla e strutture annesse, animali, attrezzature per la preparazione e distribuzione degli alimenti, sala di mungitura, personale salariato) ed ha collaborato alla esecuzione delle prove di alimentazione inerenti il settore dei bovini da latte (Azione 2.2.1) mirate all impiego di prodotti locali alternativi a mais, soia e cotone. La Cooperativa ha inoltre collaborato per l identificazione delle aziende agrarie nella provincia di che hanno fornito i dati sulla diffusione delle colture di cereali (orzo, mais, sorgo) e di leguminose da granella (favino, pisello proteico, soia). Inoltre, ha partecipato alla organizzazione di attività di divulgazione che è stata esgeuita nel 2 anno: Convegno tenutosi il 12 dicembre 2008 presso la Sala Italia del Comune di Serra de Conti. Valore aggiunto al progetto come Partner. La Cooperativa ha messo a disposizione del progetto tutte le proprie competenze tecnico-logistiche che sono state indispensabili per poter garantire il corretto svolgimento delle attività sperimentali in una struttura produttiva di grandi dimensioni rappresentativa di realtà significative del settore dell allevamento dei bovini da latte nella regione Marche. Inoltre, la profonda conoscenza da parte dei tecnici della Cooperativa del territorio su cui operano le aziende socie della cooperativa stessa ha permesso l ottenimento in tempi brevi di informazioni valide per la stima della diffusione su larga scala di colture quali favino e pisello proteico. In particolare la Cooperativa ha messo a disposizione del gruppo di ricerca competenze specifiche per l esecuzione di preliminari valutazioni economiche, ha favorito la divulgazione sul territorio dei risultati del progetto stesso ed ha fornito un contributo altamente specialistico per tutti gli aspetti che riguardano la filiera agro-zootecnica dei bovini da latte. - 27

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