Proposta didattica per alunni delle scuole secondarie Attività specifiche su pregiudizi/stereotipi
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- Alessia Gagliardi
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1 Proposta didattica per alunni delle scuole secondarie Attività specifiche su pregiudizi/stereotipi Obiettivi formativi: Introdurre gli alunni ad attività di educazione interculturale; Aprire una riflessione fra gli alunni su come stereotipi e pregiudizi influiscono sul livello di inclusione sociale dei cittadini stranieri nella comunità locale; Promuovere attitudini e azioni volte ad accrescere il dialogo ed il confronto rispettoso tra diverse culture. Percorso di 1,5 ore in classe propedeutico o successivo alla passeggiata migrante TITOLO: DURATA: Requisiti dello spazio attività OBIETTIVI DELL ATTIVITA : Guardando una cartina trovando i pregiudizi! 27 min Classe vuota con sedie disposte in circolo Introdurre gli alunni ad attività di educazione interculturale; Aprire una riflessione fra gli alunni su come stereotipi e pregiudizi influiscono sul livello di inclusione sociale dei cittadini stranieri nella comunità locale; Promuovere attitudini e azioni volte ad accrescere il livello di appartenenza alla comunità. Descrizione dell'attività Presentazione dell educatore, introduzione del progetto e spiegazione dell approccio metodologico. Si mostra una cartina muta dell Europa (10 min) Attività: si dice il nome di un paese e si chiede ai ragazzi di scrivere accanto al paese la prima cosa che gli è venuta in mente. Dopo averlo fatto con qualche paese si chiede ai ragazzi di leggere le loro risposte. si noterà allora che alcuni hanno detto le stesse cose, si cercherà di farli riflettere sul fatto che quello che loro sanno è solo una parte della realtà di un paese. Si introduce il concetto di stereotipo, che è una semplificazione grazie alla quale un popolo, una persona, una situazione, viene ridotta ad una sola caratteristica di se stessa (o solo alcune), e queste caratteristiche sono di solito anche negative. L idea è quindi quella di fare uscire i ragazzi dalle proprie idee preconcette, e per fare questo bisogna provare a dare, con discrezione, la visione opposta di quello che dicono i ragazzi, senza però entrarci in conflitto. Di solito lo stereotipo viene smascherato grazie all informazione, perché le persone che usano molti stereotipi sono di solito quelle che rifiutano le informazioni opposte.. (7 min) Debriefing: Le cartine sono utili perché si può iniziare a introdurre questi concetti sorridendoci, e anche per capire che ogni Paese viene visto in modo diverso a seconda di chi è che osserva.
2 Vengono fatte vedere alcune cartine che un artista bulgaro ha preparato provando a raccontare come i cittadini dei diversi stati dell'unione Europea vedono i loro vicini più prossimi (vedasi: (7 min) Materiali: Fine attività cartina muta Europa, post-it, pennarelli, computer (ev. x proiettare cartine) TITOLO: DURATA: Requisiti dello spazio attività OBIETTIVI DELL ATTIVITA : 30 Le molte verità 25 minuti Classe vuota con sedie disposte in circolo, Sperimentare che significa avere dei punti di vista differenti; Aprire una riflessione fra gli alunni su come diversi punti di vista possano portare ad avere un opinione o un immagine completamente diversa di una cosa o di una persona; Descrizione dell'attività Far dire ai ragazzi cosa vedono nel disegno, a turno. Poi far svelare le due immagini e spiegare che il nostro cervello spesso semplifica in maniera naturale e che è molto difficile, quando si è individuata una immagine riuscire a percepire anche l altra. L esercizio è pertanto multiculturale perché ci fa individuare le diverse possibilità che ci sono dentro una cosa che percepiamo in maniera univoca e ci fa anche capire che non tutti vedono la stessa cosa come prima impressione. Guardare una immagine e poi l altra e magari percepirle contemporaneamente è un buon esercizio per stimolare la capacità di decentrare il punto di vista ed apprezzare le svariate verità di qualcosa. Un'altra cosa importante è fare in modo che, chi vede qualcosa di diverso (per es. la giovane) provi ad aiutare gli altri a vedere ciò che non riescono da soli, e viceversa (per chi vede la vecchia). Ecco allora che un esercizio pratico di spiegazione di come vedere quello che non si vede diventa il pretesto per ragionare su quello che serve per comunicare tra due persone di cultura diversa: voglia di conoscere e curiosità, disponibilità all ascolto, mettersi in gioco, fiducia nell altro, da una parte, e dall altra pazienza, e comprensione per chi non vede quello che sembra chiaro. Con i più piccoli si può anche chiedere di disegnare una immagine doppia ed inventarla, e poi spiegarla agli altri. 12 min Debriefing in plenaria Materiali: 55 Fine attività disegno donna giovane e donna vecchia
3 TITOLO: DURATA: Requisiti dello spazio attività OBIETTIVI DELL ATTIVITA : La sentinella 40 min Classe vuota con sedie disposte in circolo, far riflettere i ragazzi sui punti di vista altrui che ci aspettiamo. Descrizione dell'attività Dopo aver letto la favola, si chiede all aula cosa ne pensano: chi era il mostro? Si cerca di far ragionare sui diversi punti di vista e su quanto cambiano a seconda di quello che assumiamo. Di solito i più piccoli fanno più fatica a capire chi è il mostro e chi è la persona, ma quando lo capiscono l effetto è maggiore. Debriefing in plenaria 20 min Fine attività Materiali: 115 nessuno in particolare
4 ALLEGATI Attività 1 Esempio mappe dei pregiudizi- elaborati da Yanko Tsvetkov -
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6 Allegato attività 3 SENTINELLA di Fredric Brown (versione originale, per ragazzi scuole superiori) Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame e freddo ed era lontano cinquantamila anni-luce da casa. Un sole straniero dava una gelida luce azzurra e la gravità, doppia di quella cui era abituato, faceva d ogni movimento una agonia di fatica. Ma dopo decine di migliaia di anni quest angolo di guerra non era cambiato. Era comodo per quelli dell aviazione, con le loro astronavi tirate a lucido e le loro superarmi; ma quando si arrivava al dunque, toccava ancora al soldato di terra, alla fanteria, prendere la posizione e tenerla, col sangue, palmo a palmo. Come questo fottuto pianeta di una stella mai sentita nominare finché non ce lo avevano sbarcato. E adesso era suolo sacro perché c era arrivato anche il nemico. Il nemico, l unica altra razza intelligente della Galassia crudeli, schifosi, ripugnanti mostri. Il primo contatto era avvenuto vicino al centro della Galassia, dopo la lenta e difficile colonizzazione di qualche migliaio di pianeti; ed era stata la guerra, subito; quelli avevano cominciato a sparare senza nemmeno tentare un accordo, una soluzione pacifica. E adesso, pianeta per pianeta, bisognava combattere, coi denti e con le unghie. Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame e freddo, e il giorno era livido e spazzato da un vento violento che gli faceva male agli occhi. Ma i nemici tentavano d infiltrarsi e ogni avamposto era vitale. Stava all erta, il fucile pronto. Lontano cinquantamila anni-luce dalla patria, a combattere su un mondo straniero e a chiedersi se ce l avrebbe mai fatta a riportare a casa la pelle. E allora vide uno di loro strisciare verso di lui. Prese la mira e fece fuoco. Il nemico emise quel verso strano, agghiacciante, che tutti loro facevano, poi non si mosse più. Il verso e la vista del cadavere lo fecero rabbrividire. Molti, col passare del tempo, s erano abituati, non ci facevano più caso; ma lui no. Erano creature troppo schifose, con solo due braccia e due gambe, quella pelle di un bianco nauseante, e senza squame SENTINELLA di Fredric Brown (ADATTATO per ragazzi più piccoli) Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame e un grande, grande freddo. Il vento gelido gli soffiava in faccia. Era li, lontano anni luce da casa. Uno strano sole blu, freddo, mandava una luce azzurra e la forza di gravita, doppia di quella a cui era abituato, rendeva ogni suo movimento davvero faticoso. Erano ormai gia piu di 1000 anni che i due eserciti combattevano uno contro l altro.era comodo per quelli dell aviazione, con le loro astronavi tirate a lucido che sfrecciavano nel cielo ma non per lui, che era un soldato della fanteria, che doveva tenere la posizione, col sangue, metro dopo metro, immerso nel fango fino alle caviglie. Non aveva mai sentito il nome di questo maledetto pianeta, fino a che non ce l avevano sbarcato.e ora c era arrivato anche il nemico! Il nemico, l unica altra razza intelligente della Galassia crudeli, schifosi, ripugnanti mostri. Ricordava che i nemici si erano messi subito a sparare appena li avevano visti, senza nemmeno tentare un accordo, una soluzione pacifica. E adesso, pianeta dopo pianeta, bisognava combattere, con i denti e con le unghie. Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame e freddo e il vento gelido gli soffiava negli occhi. I nemici erano vicinissimi. Stava all erta, attento, il fucile pronto. Si chiedeva se ce l avrebbe mai fatta a salvare la pelle, e tornare a casa sano e salvo, dai suoi amici e dai suoi cari. E allora vide uno di loro strisciare verso di lui. Prese la mira e fece fuoco. Il nemico fece quel verso strano, agghiacciante, che tutti loro facevano, poi non si mosse piu. Il verso che aveva fatto quel mostro e la vista del suo corpo morto lo fecero rabbrividire. Molti suoi compagni ormai non ci facevano caso e si erano abituati, ma lui no. Erano davvero troppo schifose, quelle creature, avevano solo due braccia e due gambe, la pelle rosa, e senza squame. Brrrr.
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