Ogni neonato ha diritto ad essere assistito nel modo migliore possibile, Voglio partorire dove c è il massimo. se possibile, anche per me.
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1 IL NEONATO SANO E PATOLOGICO Giuseppe Sabatino Prof. Ordinario di Pediatria Direttore U.O. di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale Università degli Studi G. D Annunzio CHIETI
2 IL PARTO Ogni neonato ha diritto ad essere assistito nel modo migliore possibile, ovunque egli nasce. Una mamma deve poter dire: Voglio partorire dove c è il massimo dell assistenza per mio figlio e.. se possibile, anche per me.
3 La scelta del Punto Nascita deve essere la conseguenza di un processo di formazione ed informazione della coppia, tale da renderla consapevole e cosciente, libera da pregiudizi. Conditio sine qua non per questo tipo di scelta è la presenza di un neonatologo in sala parto, 24 h /24 h,per poter intervenire tempestivamente qualora il neonato ne avesse bisogno. Ogni parto, anche il più fisiologico, può nascondere il rischio di un asfissia perinatale, cioè di una situazione di alterati scambi gassosi, con ipossia (mancanza di O 2 ), ipercapnia (aumento di anidride carbonica) e acidosi, metabolica e respiratoria.
4 ASSISTENZA IN SALA PARTO 1. POSIZIONE Testa in basso, per favorire l eliminazione di liquido amniotico, sangue e altre secrezioni. 2. ASPIRAZIONE DELLE PRIME VIE AEREE In genere, è sufficiente aspirare il neonato solo superficialmente e non in profondità. In caso di necessità, l aspirazione va eseguita mediante sondino, prima dal faringe e poi dal naso. Questo permette di: a) Liberarlo dalle secrezioni che non riesce ad espellere spontaneamente. b) Sondare la pervietà esofagea (atresia esofagea!!!). c) Sondare la pervietà delle coane (atresia coane!!!).
5 IL PARTO 3. STIMOLAZIONE L aspirazione dalle coane, oppure uno stimolo sulla pianta del piede o sul dorso, sono sufficienti per stimolare l avvio di una respirazione ritmica.
6 IL PARTO 4. PUNTEGGIO DI APGAR Si valuta ad 1 e a 5 min. Prende in considerazione 5 parametri, cui si assegna un punteggio da 0 a 2. Apgar 7-10 = normale. Apgar 4-6 = asfissia lieve. Apgar < 3 = asfissia i grave.
7 4. Punteggio di Apgar CRITERI min 5 min 20 min Colorito Cianotico, pallido Tronco roseo, estremità cianotiche Roseo Frequenza cardiaca Assente <100/min. >100/min Regolare, Respiro Assente Irregolare, lento pianto valido Risposta riflessa al sondino no Nessuna Smorfia Starnuto e tosse Tono Ipotonia Flessioni muscolare marcata estremità Normale Totale
8 IL PARTO 4. Punteggio di Apgar Cianosi periorale Cianosi periferica Cianosi i centrale
9 NASCITA Assenza di meconio? Respira o piange? Il tono muscolare è buono? Il colorito è roseo? La gestazione è a termine? 5. RIANIMAZIONE IN SALA PARTO Poni sotto calore radiante (Suzione trachea- se liquido tinto di meconio) Asciuga accuratamente Allontana panni umidi Posizione Suzione bocca e poi naso; stimolazione tattile Apnea o gasping Valuta Respirazione i Spontanea Valuta Frequenza Cardiaca (FC) Ventilazione Pressione Positiva (PPV) con Ossigeno 100% < 100 b/ min Valuta Frequenza Cardiaca (FC) < 100 b/min > 60 b/min b/min < 100 b/min Continua ventilazione Compressione torace F.C. non Aumentata Continua ventilazione Compressione Torace se F.C. < 80 b/min F.C. Aumentata Continua ventilazione Osserva se vi è respiro spontaneo.. quindi smetti ventilazione ROSEO o cianosi periferica Valuta colore BLU Dai Ossigeno Farmaci se: - F.C. < 80 b/min > 30 sec. - PPV con Ossigeno 100% - Compressione torace Osserva e Monitorizza i
10 IL PARTO 6. MANTENIMENTO DELL OMEOSTASI TERMICA T.C. = C. - I processi metabolici si svolgono con il minor consumo di energia. - I neonati hanno un sistema di termoregolazione non ancora completamente attivo, per cui è necessario riscaldarli subito dopo la nascita: - Isola neonatale con lampada radiante. - Incubatrice. - Cute della madre.
11 IL PARTO 7. PRIMO CONTATTO Il prima possibile sulla pancia della madre per favorire: - Attaccamento. - Allattamento. t - Omeostasi termica. 8. LEGATURA DEL FUNICOLO Si lega il funicolo e si reseca.
12 IL PARTO 9. ISPEZIONE E PLACENTA E CORDONE OMBELICALE E Controllare che siano presenti due arterie e una vena. 10. PRELIEVO DI SANGUE CORDONALE PER GRUPPO SANGUIGNO, FATTORE Rh E TEST DI COOMBS DIRETTO (TCD).
13 IL PARTO 11. PULIZIA DELLA CUTE - Panno morbido. - Bagno (HBV, HCV, HIV). 12. PROFILASSI DI LEGGE - Oculare (entro 1 ora). - Antiemorragica (entro 1 ora). 13. BRACCIALETTO
14 IL NEONATO
15 NEONATOLOGIA Branca della pediatria che studia il neonato.
16 CLASSIFICAZIONE DEL NEONATO 1a) NEONATO Bambino, nato vivo, dalla nascita al compimento della 4 sett. di vita (27 giorni, 23 ore, 59 min.). 1b) ETA GESTAZIONALE (E.G. E.G.): calcolata o valutata Intervallo di tempo tra il 1 giorno dell ultima mestruazione e la nascita, espressa in sett. complete. (40 sett.= giorni). 1c) ETA CONCEZIONALE Intervallo di tempo tra il concepimento e la nascita. In media, è inferiore di 2 sett. rispetto all E.G.
17 1d) ABORTO (O.M.S.) Ogni interruzione della gravidanza con espulsione di feto morto o di materiale ovulare, fino al compimento della 28ª sett. di E.G. In Italia si intende per aborto l interruzione spontanea o terapeutica della gravidanza che si verifica prima del 180 giorno dall inizio della gestazione. Il limite di VITALITA è di 750 g. - E.G. minima compatibile con la vita ( sett.) - Bioetica e accanimento terapeutico
18 1e) GRAVIDANZA AD ALTO RISCHIO Gravidanza nel corso della quale si verificano condizioni che accrescano le probabilità di danno transitorio o permanente o di morte per il feto e/o la madre. 1f) NEONATO AD ALTO RISCHIO Neonato, che a causa di fattori lesivi pre, intra o post-natali, ha una elevata probabilità di morte o di presentare manifestazioni morbose per cui possono conseguire danni transitori o permanenti.
19 INDICE DI BALLARD MATURITA NEUROMUSCOLARE Punteggio Postura Segno della finestra squadrata (polso) Retrazione delle braccia Angolo popliteo Segno della sciarpa Manovra calcagno verso orecchio
20 MATURITA FISICA
21 1g) NEONATO A TERMINE Neonato con E.G. tra 38 e 42 sett. complete. 1h) NEONATO PRETERMINE Neonato con E.G. < 38 sett. 1i) NEONATO POST-TERMINETERMINE Neonato con E.G. 42 sett.
22 1l) NEONATO PICCOLO PER L E EG E.G. (S.F.D. SFD) S.F.D.) Neonato con P.A.N. < 10 centile per l E.G. Sinonimi: small for date, light for date, dismaturo, neonato con ritardato accrescimento endouterino. 1m) NEONATO PROPORZIONATO PER L E.G. Neonato con P.A.N. tra 10 e 90 centile. Sinonimi: eutrofico, appropriate for date. 1n) NEONATO GROSSO PER L E.G. Neonato con P.A.N. > 90 centile. Sinonimi: macrosoma, large for date.
23 1o) IL NEONATO DI BASSO PESO Neonato con P.A.N g., indipendentemente dall E.G. N. di peso molto basso (VLBW) PAN < 1500g N. di peso molto molto basso (VVLBW) PAN < 1000g N. di peso estremamente basso (ELBW) PAN < 750g
24 2. NEONATO A TERMINE
25 3. NEONATO PRETERMINE E E
26 3. NEONATO PRETERMINE E E Mortalità Correlata a P.A.N. ed E.G. Alimentazione Immaturità o assenza dei riflessi di suzione e deglutizione Difficoltà di somministrazione Acalasia del Cardias Rigurgito Riflesso tosse immaturo o assente Polmonite ab ingestis Muscolatura intest. poco sviluppata distensione addominale NPT o GAVAGE
27 Termoregolazione Termoregolazione Rischio di ipotermia!!!! Regolare opportunamente T e Umidità delle incubatrici per evitare dispersione di calore. Anemia Emorragie Emolisi Ridotta produzione Profilassi con ferro Emorragie endocraniche ++ GMH-IVH
28 GMHGMH -IVH GMHGMH -IVH 2 2 grado GMHGMH -IVH 1 1 grado g GMH-IVH GMH3-4 grado GMH-IVH GMH3-4 grado GMH-IVH GMH3-4 grado
29 Ipoglicemia Glicemia < 40 mg/dl CAUSE: Scarsa gluconeogenesi. Scarsi depositi di glicogeno che si accumulano ++ tra la 34ª e la 40ª sett. di gestazione. Ipotensione arteriosa P.A. e C.B.F.
30 Turbe Ipo/iperpotassiemia i i idroelettrolitiche Ipo/ipersodiemia Turbe dell equilibrio Acido/base Acidosi/alcalosi metaboliche e respiratorie Problemi neurologici Convulsioni neonatali E.I.I.(PVL, PVLc)
31 PVL non cistica E.G. 28 sett. 32 sett. E.G. corretta
32 PVL cistica 3 sett. 40 sett. E.G. corretta
33 Ittero Deficit delle attività enzimatiche epatiche Infezioni e sepsi Basse IgM e IgA, Diminuita risposta anticorpale, Funzione granulocitaria insuff. Deficit della funzione renale Capacità di risparmiare H2O regolazione Acido/base Clearance dei sali minerali escrezione di farmaci. Edemi, disidratazione, tossicità dei farmaci
34 Problemi respiratori Malattie membrane ialine Tachipnea transitoria Polmonite Necessità di Supporto ventilatorio Enterocolite necrotizzante (NEC) del meteorismo intestinale Anse distanziate i t per edema e/o emorragia mucosa e sottomucosa Pneumatosi
35 4. IL NEONATO POST-TERMINETERMINE
36 Etiologia Fetale 5. IL NEONATO SFD Materno placentare Ridotto potenziale di Apporto nutrizionale tii al accrescimento fetale feto diminuito Ritardo della crescita fetale Alterazione omeostasi del glucosio Alterazione scambi gassosi attraverso la placenta Parto prematuro RDS Riduzione del tessuto sottocutaneo Ipoglicemia Sofferenza fetale Tube della termoregolazione ASFISSIA PERINATALE MORTE FETALE SNC E.I.I CUORE Miocardiopatia POLMONE Aspmeconio Emorragie Polmonite PCF MIP INTESTINO RENE SANGUE ALTRE N.E.C. N.T.A. Policitemia Iperviscosità Ipocalcemia
37 5. IL NEONATO SFD RITARDO di CRESCITA SIMMETRICO quando i 3 parametri sono tutti alterati a Fattori genetici a Malattie a trasmissione transplacentare a Malformazioni congenite a Gravi patologie placentari RITARDO di CRESCITA ASIMMETRICO quando il P.A.N. è sempre diminuito, la lunghezza è normale e la C.C.. è normale o diminuita. a Eziologia materno-placentare
38 5. IL NEONATO SFD Settimane di gestazione
39 CURVE DI CRESCITA FETALI PER MASCHI E FEMMINE PESO CIRCONFERENZA CRANICA
40 CURVE DI CRESCITA DEI NEONATI PRETERMINE FINO A 1 ANNO
41 CURVE DI CRESCITA DEI NEONATI PRETERMINE FINO A 50 SETTIMANE
42 CURVE DI CRESCITA DI BAMBINI ALLATTATI AL SENO LUNGHEZZA
43 CURVE DI CRESCITA DI BAMBINI ALLATTATI AL SENO PESO
44 CURVE DI CRESCITA DEI BAMBINI A TERMINE FEMMINE PESO 0/6 MESI FEMMINE PESO 6 MESI/2 ANNI
45 CURVE DI CRESCITA DEI BAMBINI A TERMINE FEMMINE LUNGHEZZA 0/6 MESI FEMMINE LUNGHEZZA 6 MESI/2 ANNI
46 CURVE DI CRESCITA DEI BAMBINI A TERMINE MASCHI LUNGHEZZA 0/6 MESI MASCHI - LUNGHEZZA 6 MESI/2 ANNI
47 CURVE DI CRESCITA DEI BAMBINI A TERMINE MASCHI PESO 0/6 MESI MASCHI PESO 6 MESI/2 ANNI
48 CURVE DI CRESCITA DEI BAMBINI A TERMINE FEMMINE CIRCONFERENZA CRANICA 0/13 SETT. FEMMINE CIRCONFERENZA CRANICA 0/5 ANNI
49 CURVE DI CRESCITA DEI BAMBINI A TERMINE MASCHI CIRCONFERENZA CRANICA 0/13 SETT. MASCHI CIRCONFERENZA CRANICA 0/5 ANNI
50 LA VISITA DEL NEONATO Il neonatologo deve visitare il neonato come se ne fosse la madre, parlandogli dolcemente, possibilmente in braccio alla madre che lo allatta al seno e, se necessario, poggiandolo piano piano sul lettino, con le sue manine che stringono un dito della madre...e uno del padre.
51 1. ESAME OBIETTIVO ESAME OBIETTIVO CARTELLA CLINICA: anno n.. COGNOME E NOME:.. DATA DI NASCITA DATA DI RICOVERO. CONDIZIONI GENERALI DISMORFISMI: capo tronco arti CUTE normale calda fredda petecchie ecchimosi pustole pallore eritrosi cianosi: parziale diffusa ittero: lieve intenso verdinico disidratazione edema scleredema sclerema.. Annessi cutanei..linfoghiandole
52 1. ESAME OBIETTIVO CAPO forma cefaloematomi. fontanella ant. cm.x..tensione altre fontanelle aperte transilluminazione: anello cm Suture: diastas. N sovrapp. OCCHI normali ipertelorismo epicanto rima obliqua ipotelorismo congiuntivite emorr. congiuntivale ptosi palpebrale emorr. periorbitale NASO normale respirazione libera secrezione ORECCHIE normali displasia impianto anomalo secrezione BOCCA normale micrognazia presenza di schiuma sangue macroglossia ptosi linguale cheiloschisi Dx Sn palatoschisi Dx Sn rima bucc. deviata Dx Sn
53 1. ESAME OBIETTIVO COLLO normale pterigio ematoma dello sternocleidomastoideo APPARATO RESPIRATORIO: normale MALFORMAZIONI Ritmo respiratorio: regolare periodico Frequenza./min. SI NO SI NO apnee Rientramenti inspiratori: Respiro: normotrasmesso giugulo intercostali ridotto epigastrici Segni di dispnea: Rantoli: grossolani alitamento pinne nasali respiro a bocca aperta fini gemito espiratorio Punteggio totale Stridore laringeo
54 1. ESAME OBIETTIVO APPARATO CIRCOLATORIO: ispezione normale itto atopico Frequenza../min.Ritmo: / i regolare aritmia i Ascoltazione: 1 tono normale 2 tono normale toni cupi extrasistoli soffi ritmo di galoppo rinforzo 2 tono ARTI POLSI P.A. Sup. Dx. Sup. Sn. Inf. Dx. Inf. Sn. Cianosi: a riposo in O2 nel pianto
55 1. ESAME OBIETTIVO ADDOME normale globoso piatto trattabile SI NO masse palpabili p peristalsi visibili reticolo venoso Funicolo ombelicale: umido secco macerato Arteria ombelicale unica Fegato: cm consistenza..milza: cm consistenza Reni: logge libere bil. Reni palpabili DxSn Vescica: globo. Ano: normale impervio Ernie. GENITALI ESTERNI: Maschili: normali ipospadia Testicoli ritenuti Dx Sn Idrocele DxSn Femminili: normali Ambiguità sessuale
56 1. ESAME OBIETTIVO APPARATO MOTORIO: Scheletro: normale Si No Frattura clavicola Dx Sn Paresi brachiale Dx Sn Clinodattilia Sindattilia Polidattilia Piega palmare unica Dx Sn Ortolani Dx Sn Articolazioni: normali Si No Click dell anca Dx Sn
57 1. ESAME OBIETTIVO APPARATO NEUROMUSCOLARE Atteggiamento/motilità spontanea. Pianto..Tono muscolare. Riflesso di Moro. Prensione mano..piede Marcia automatica Punti cardinali. Incurvamento del tronco Raddrizzamento del tronco. Estenzione crociata.suzione.. Deficit it Segni di ipereccitabilità.
58 2. OSSERVAZIONE TRANSIZIONALE PAN g.c.c. cm... L cm.. E.G. sett. SESSO M F Prelievi dal Cordone omb. (Sala Parto) Gruppo Rh ph EB Acido lattico Sondaggi Coana dx Coana sx Esofago Ano T. rettale Sat Tc O2 Dextrostix Ht P.A. arto sup. dx PA P.A. arto inf. Vitamina K Profilassi oculare E.O. alla nascita E. O. entro 30 min. dalla nascita Trasferimento Nido Neonatologia Terapia Intensiva Neonatale Firma del medico
59 LA COMUNICAZIONE 1. COLLOQUIO CON I GENITORI E essenziale mostrare il neonato alla madre ed al padre appena possibile. Comunicare la diagnosi quando è sicura. Parlare possibilmente ai genitori contemporaneamente. Comunicare con il bambino presente. Non soffermarsi solo sulla eventuale patologia. Essere realisti, con un approccio empatico. Esprimere una prognosi, in termini umani e/o possibilistici.
60 2. ASPETTI BIOETICI MEDICO Esperienza personale Apertura mentale GENITORI Buon senso Intuito - Tranquillità dei genitori nei confronti di un bambino sano. - Serenità nell affrontare una malattia.
61 COMPLIANCE MEDICA Non si può essere assolutisti!!! Niente e nessuno è Assoluto tranne DIO. Bisogna essere elastici, avere una buona compliance per capire, accettare, dare, sapere, imparare e solo alla fine per insegnare. Non è facendo lezione ex-cathedra che si insegna. Nel rapporto comunicativo con gli altri, il risultato ottimale si ottiene solo quando si realizza un interscambio ideale, capace di far uscire dalla persona che sta di fronte a te tutto ciò che Lei ha dentro. EMPATIA E facile colpevolizzare una madre che non allatta ma è meglio comprenderla!!!!! G. Sabatino, 2009
62 LA CARE DEL NEONATO La care del neonato sano è un complesso di interventi adeguati alle esigenze funzionali e maturative del neonato.
63 VIE SENSITIVE NEL NEONATO E CAUSE DELLO STRESS SENSIBILITA TATTILE VESTIBOLARE PROPRIOCETTIVA OLFATTIVA GUSTATIVA DOLORIFICA E UDITIVA VISIVA IPERSTIMOLAZIONE DELLE VIE SENSITIVE Interventi negativi sul neonato Azioni eccessive sul neonato. Manipolazioni dolorose. Mancanza di rispetto del ritmo sonno-veglia. STRESS Situazione ambientale negativa Luci intense. Rumori eccessivi.
64 EFFETTI DELLO STRESS SEGNALI COMPORTAMENTALI PIANTO ECCESSIVO DIFFIICLE CONSOLABILITA IRREQUIETEZZA RESPIRO IRREGOLARE CAMBIAMENTO DI COLORITO MOVIMENTI DI EVITAMENTO STRESS CONSEGUENZE DESTABILIZZAZIONE DELLE CONDIZIONI CLINICHE INTERAZIONI NEGATIVE SULLO SVILUPPO PSICOMOTORIO OBIETTIVO DA RAGGIUNGERE: STABILITA AUTONOMICA AZIONI MODIFICHE AMBIENTALI RIDURRE L INTENSITA DELLA LUCE RIDURRE I RUMORI MOLESTI INTRODURRE SUONI GRADITI RIDUZIONI INTERVENTI NEGATIVI RIDURRE MANIPOLAZIONI DOLOROSE RISPETTARE IL RITMO SONNO-VEGLIA PROMOZIONE ESPERIENZE NEGATIVE CURE POSTURALI CONTENIMENTO COCCOLE, CAREZZE E MASSAGGIO
65 ROOMING-IN Il neonato sta con la madre 24 h/24 h, fin dalla nascita. a) IL CONTATTO MADRE-NEONATO Facilita l adattamento fisiologico alla vita extra-uterina, il legame e la conoscenza reciproca e aiuta la madre a rispondere meglio alle esigenze del neonato. b) LA MONTATA LATTEA E stimolata più precocemente, perché non c è limite di tempo e di posizione ad allattare. c) IL PADRE d) LA FAMIGLIA e) LA LIBERTA DI ESSERE COME A CASA
66 AMBIENTE E POSIZIONE a) Ambiente - Micro-ambiente (confine, sostegno, contenimento) - Macro-ambiente (luci, rumori, temperatura, fumo) b) Posizione - Testa dritta sulla linea mediana - Arti allineati sulla linea mediana, con spalle e anche chiuse - In culla E consigliabile la posizione SUPINA (SIDS) - Marsupio: Pelle a pelle - In braccio c) Contatto tt - Massaggi e carezze
67 BAMBINI VIZIATI Rasserenare un bambino, b attaccandolo al seno, accarezzandolo, prendendolo in braccio quando piange, accontentarlo, capirlo, non è viziarlo!!! E amore! Semplice, sereno, grande! I genitori vogliono la serenità dei propri figli una delle poche cose al mondo, se non n la sola, che conta. Amare secondo il proprio cuore, secondo ciò che si sente, non ascoltando gli altri. Non si può insegnare ad una mamma ad amare!!! Solo una mamma conosce i bisogni del suo bambino, di cui è la migliore Pediatra al mondo.
68 TRIADE Madre Padre Bambino Nonni
69 Se avessi un figlio, vorrei fare di lui un uomo felice E allora, prima di tutto, gli direi sempre e su tutto la verità. Perché quello che rende infelice e disperato un bambino è accorgersi rs che i genitori gli hanno mentito. Padre Davide Maria Turoldo-Teologo, scrittore ( )
70 SE AVESSI UN FIGLIO. Se avessi un figlio, vorrei fare di lui un uomo sereno. La serenità è un dono immenso che noi dobbiamo ai nostri figli. Ma quando e come si può dare serenità ai propri figli? Quando due innamorati dicono: Facciamo un figlio?, si realizza il momento più bello della simbiosi di due persone e il tutto tt coincide id col concetto di vita nascitura. La gravidanza coincide con la vita nascente e il momento della nascita con la vita neonatale. Dopo la nascita inizia la vita post-natale, di durata variabile, interrotta per volontà di Dio, in un momento ben predeterminato. Il feto, e poi il neonato, sono come una creta, un argilla che i genitori possono modellare a loro immagine e somiglianza, dal concepimento, e spero anche prima, solo per i primi 2-3 anni di vita post-natali. Successivamente la creta si struttura, la materia diventa forma, e plasmare il bambino, dopo tale età, vuol dire scheggiarlo, deformarlo Dopo tale periodo sarà sempre più difficile ottenere gli stessi risultati. G. Sabatino, 2009
71 Nessuno è responsabile della propria nascita; ma proprio per questo, siamo tutti responsabili di far vivere bene chi nasce, e qui sta la piena dignità ità di essere genitori ma anche quella di essere neonatologi e pediatri. G. Roberto Burgio
72 TRAUMI DA PARTO Danni di origine traumatica e/o ipossica subiti dal neonato durante il periodo del travaglio e del parto.
73 incidenza per miglioramento dell assistenza ostetrica FATTORI PREDISPONENTI Sproporzione cefalo-pelvica Presentazioni anomale Prematurità Parto troppo prolungato o rapido Pi Primiparitài ità Oligoidramnios
74 TRAUMI DEL CAPO
75 TUMORE DA PARTO: tumefazione edematosa diffusa del capo in corrispondenza della parte presentata durante il parto. Stravasoaso di sangue e/o siero nei tex molli sovraperiostei. Limitiiti sfumati. Si risolve entro i primissimi gg di vita senza trattamento.
76 Tumore da parto
77 CEFALOEMATOMA ESTERNO: emorragia subperiostea nettamente delimitata dalle suture. ++ regioni parietali. Compare dopo alcuni gg dalla nascita. Può associarsi frattura cranica. Rare complicanze: iperbilirubinemia i e anemia. Si riassorbe generalmente in un periodo variabile tra 2 settimane e 3 mesi.
78 Cefaloematoma parietale bilaterale
79 Cefaloematoma parietale
80 Cefaloematoma parietale
81 FRATTURE CRANICHE: Rare! Cause: forcipe o compressione contro la sinfisi i pubica, il promontorio sacrale o le spine ischiatiche della madre. Se c è accavallamento dei frammenti CHIRURGIA
82 Applicazione di forcipe
83 li i di Applicazione di forcipe
84 li i di Applicazione di ventosa
85 Applicazione di ventosa
86 Ecchimosi del volto (presentazione di faccia)
87 Emorragia congiuntivale e sottocongiuntivale
88 Ecchimosi glutea da presentazione podalica
89 Deformità posturale dei piedi da malposizione intrauterina
90 Turgore mammario
91 Mastite neonatale
92 Mastite neonatale
93 Appendice pre-auricolare
94 Angioma piano del capo
95 Ciuffo di peli in regione lombo-sacrale: rischio di spina bifida occulta
96 Milia sebacea scroto-peniena
97 Milia sebacea scroto-peniena
98 Scroto iperpigmentato (crisi genitale)
99 Imene peduncolato
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104 LESIONI DEI NERVI PERIFERICI
105 PARALISI DEL PLESSO BRACHIALE: Plesso brachiale = ultime 4 radici cervicali (C5-C8) C8) + prima radice toracica (D1) Cause ostetriche: eccessiva trazione sull arto superiore per il disimpegno delle spalle sia nel parto cefalico che nel podalico. In base alla sede della lesione: - Paralisi i SUP (di ERB-DUCHENNE) per lesione di C5, C6 (+ freq) - Paralisi INF (di KLUMPKE-DEJERINE) per lesione di C7, C8, D1 - Paralisi TOT per lesione da C5 a D1.
106
107 PARALISI DEL NERVO FACCIALE: Generalmente periferica, dovuta a compressione da forcipe o compromissione in utero per malposizione fetale. P.P. Completa interessa tutta l emifaccia P. Centrale interessa i 2/3 inf del viso
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109 LESIONI DEL MIDOLLO SPINALE e del RACHIDE: Si verificano ++ nel parto podalico per forte trazione sull asse vertebrale in senso longitudinale per disimpegnare la testa. Si verificano ++ a livello cervicale e toracico. Clinicamente: sdr. da sezione trasversa del midollo spinale: Completa / incompleta Reversibile / irreversibileibil
110 Al di sotto del livello di lesione si osserva: - Fase iniziale i i di shock spinale paralisi a flaccida degli arti, abolizione o dei riflessi OT perdita della sensibilità ritenzione urinaria e fecale turbe vegetative (abolizione secrezione sudorale, vasoparalisi, turbe della termoregolazione e del trofismo cutaneo) se la lesione è < a C5 = dispnea per resp. diaframmatica
111 -Fase dell Automatismo midollare Ripresa dell attività autonima e riflessa dei centri midollari sottostanti alla lesione, la cui funzione era rimasta temporaneamente sospesa nella fase precedente. Al di sotto della lesione: spasticità degli arti inferiori i riflessi OT diventano ipereccitabili con cloni anche spontanei ricomparsa funzionalità sfinteriale ricomparsa della secrezione sudorale Prognosi grave.
112 LESIONI OSTEOARTICOLARI
113 TRAUMI DELLA SPALLA Classificazione di Scaglietti: SEMPLICI: distorsione COMPLICATI: - da distacco dell epifisi epifisi omerale prossimale - da lussazione scapolo-omerale - da frattura della clavicola FORME MISTE: semplici distorsioni associate a paralisi del plesso brachiale complicate distacchi epifisari associati a paralisi del plesso brachiale
114 FRATTURA DELLA CLAVICOLA ++ frequente nel corso del parto Può essere: tipo incompleto a legno verde tipo completo con o senza spostamento dei monconi
115 Clinicamente: arto omolaterale addotto con estensione del gomito incapacità a muovere l arto dolore alla mobilizzazione passiva dell arto e alla palpazione della clavicola l ematoma clavicolare ( non sempre) eventuali crepitii spasmo del m. sternocleidomastoideo R. di Moro o assente dal lato colpito
116 Conferma diagnostica: RX SPALLA Prognosi: Completa restitutio ad integrum Trattamento: Fasciare arto e braccio in posizione di riposo (braccio lievemente abdotto con gomito flesso a 90 gradi) finchè non si forma il callo osseo.
117 EMATOMA DEL M. STERNO CLEIDOMASTOIDEO Cause malposizione intrauterina difetto congenito di sviluppo trauma da parto distocico lacerazione della fibre ematoma involuzione fibrosa retrazione muscolare
118 Clinicamente: Tumefazione ++ III inf del muscolo, dura, non mobile, a contorni netti. & nelle prime settimane per poi Scompare in alcuni mesi. Il capo è inclinato dal lato della lesione. Il viso è rivolto verso il lato opposto Trattamento ortopedico: Fisioterapia Collari (tipo Schanz) per l ipercorrezione Eventuale tenotomia dopo il 1 mese
ASSISTENZA PERINATALE
ASSISTENZA PERINATALE ALESSANDRO VOLTA Responsabile Assistenza Neonatale Ospedale di Montecchio Emilia (RE) ottenere la stessa mortalità e morbosità perinatale dei nati da madre senza diabete Inizio 900
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