I FONDI INTERPROFESSIONALI PER LA FORMAZIONE CONTINUA IL FONDO FOR.AGRI

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1 I FONDI INTERPROFESSIONALI PER LA FORMAZIONE CONTINUA IL FONDO FOR.AGRI PREMESSA: Commentando la frase di Nelson Mandela che individua nell educazione una delle armi più potenti che possono apportare significativi e sensibili cambiamenti in ogni parte del mondo, ci viene spontaneo salutare con grande soddisfazione l ultimo nato fra i fondi interprofessionali che è FOR.AGRI (fondo paritetico nazionale per la formazione continua in agricoltura). L importanza di questo accadimento risiede nelle stesse attività che possono essere sviluppate attraverso gli obiettivi e le finalità che gli animatori del fondo si prefiggono sia a medio che a lungo termine. Il fondo per l agricoltura, vede protagoniste le Organizzazioni Professionali Agricole (CIA, Coldiretti e Confagricoltura), le Organizzazioni Sindacali dei Lavoratori (CGIL,CISL e UIL) e Confederdia e questo partenariato (associazione riconosciuta) programma, pianifica, gestisce e governa le risorse economiche di cui dispone il fondo e questa modalità è molto importante per le imprese, per i lavoratori e per gli addetti che operano nel comparto agricolo, agroalimentare e degli indotti a questi collegati. I processi di formazione continua e permanente rappresentano uno dei punti fermi della rinnovata strategia di Lisbona e delle politiche nazionali di sviluppo e mai come in questo momento si riafferma l attenzione al tema della formazione e del ruolo che questa riveste per lo sviluppo del paese e del nel caso di specie per lo sviluppo dell intero comparto agricolo ed agroalimentare. Tutte le autorità di governo sia locali che nazionali non mancano di ricordare in molti appuntamenti pubblici importanti, che la sfida della competitività si vince solo investendo in conoscenza ed in maggiori e migliori competenze. In questo appello orientato a ristabilire valore allo studio ed alla conoscenza sono presenti sia la considerazione della necessità di rafforzare il sistema formativo che l esigenza di costruire percorsi ed opportunità di crescita fruibili lungo tutto l arco della vita. E importante poter garantire qualità e valore alla formazione se si vogliono colmare quel gap e quegli atteggiamenti negativi 1

2 che sono espressi da molti attori della politica, dell economia e della società che purtroppo relegano il nostro paese nelle fasce basse delle comparazioni internazionali. Se a questa essenziale considerazione aggiungiamo che per il comparto agricolo ed agroalimentare gli spazi e le opportunità di poter accedere alle pratiche formative finanziate dai fondi strutturali si stanno sempre più restringendo, il poter disporre di spazi propri e possibilità mirate diventa una occasione davvero importante che le imprese ed i loro conduttori non possono non sfruttare. Orientare ed investire nella formazione renderà sicuramente più facile il recupero di competitività delle filiere produttive e delle imprese dell indotto agricolo, perché solo attraverso un processo virtuoso di compartecipazione e di progettazione condivisa che è alla base dei progetti cofinanziati dai fondi interprofessionali che le imprese stesse possono divenire le principali artefici delle proprie performance di miglioramento e sviluppo. INTRODUZIONE: Questa sessione introduttiva è finalizzata a tracciare un breve profilo di cosa sono i fondi interprofessionali, su cosa operano ed a chi sono rivolti. Excursus sui fondi interprofessionali Questa parte di nota informativa è dedicata all analisi dei fondi interprofessionali ed, in particolare, al Fondo paritetico nazionale interprofessionale per la formazione continua in agricoltura (FOR.AGRI). I fondi interprofessionali sono una reale ed importante risorsa per le aziende ed i loro dipendenti in quanto rappresentano una concreta opportunità formativa e di crescita. In attuazione dell art 118 della Legge n. 388 del 23/12/2000 ed integrato dall art. 48 della L. n. 289 del 27/12/2002, sono stati creati i Fondi di settore per la formazione continua. I fondi sono organismi di natura associativa promossi dalle organizzazioni di rappresentanza delle parti sociali attraverso Accordi Interconfederali stipulati dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori maggiormente rappresentative sul piano nazionale. Essi, pertanto, rivestono la natura giuridica di associazioni senza fini di lucro ed hanno una 2

3 personalità giuridica riconosciuta. Sono stati fondi istituiti per ciascuno dei fondi economici dell industria, dell agricoltura, del terziario e dell artigianato. Nel corso del 2003, con l istituzione dei primi dieci Fondi Paritetici Interprofessionali, si è realizzato quanto previsto dalla legge 388 del 2000, che consente, perciò, alle imprese di destinare la quota dello 0.30% dei contributi versati all INPS alla formazione dei propri dipendenti. I datori di lavoro possono, infatti, chiedere all INPS di trasferire il contributo ad uno dei Fondi che provvederà a finanziare le attività formative per i lavoratori delle imprese aderenti. In linea generale, lo scopo dei Fondi, è quello di promuovere e finanziare la qualificazione e la riqualificazione professionale dei lavoratori nel senso di favorire lo sviluppo occupazionale ed implementare la competitività delle imprese attraverso il finanziamento di Piani formativi concordati tra le parti sociali. Essi, quindi, finanziano piani formativi aziendali, settoriali e territoriali, che le imprese in forma singola o associata decideranno di realizzare per i propri dipendenti. Oltre a finanziare, in tutto o in parte, i piani formativi aziendali, settoriali e territoriali, i Fondi interprofessionali potranno finanziare anche piani formativi individuali, nonché ulteriori attività propedeutiche o comunque connesse alle iniziative formative. Nello specifico, i piani aziendali interessano una sola impresa o più imprese dello stesso gruppo e/o consorzio; quelli settoriali interessano più imprese che operano in uno stesso settore produttivo e presentano un programma organico di azioni formative; quelli territoriali interessano più imprese, anche di settore produttivi diversi, che operano in uno stesso territorio o ambito geografico e che presentano un programma organico di azioni formative. I Fondi, inoltre, non hanno solo il ruolo di sostenere finanziariamente i piani formativi, ma le sue strutture possono, anche, fornire assistenza tecnica a tutti livelli: ad esempio, possono individuare quelle figure professionali che sono più idonee a ricevere gli interventi formativi o, possono, per di più, aiutare nell elaborazione dei piani di formazione. Solitamente, l adesione avviene sulla base dell appartenenza settoriale o dell appartenenza ad un organizzazione di rappresentanza che ha promosso il Fondo stesso. Inoltre, un impresa può aderire ad uno solo Fondo e l adesione è volontaria, non comporta alcuna spesa aggiuntiva per l impresa. L adesione, poi, 3

4 ha validità annuale e se non viene disdetta essa si proroga tacitamente (vedi paragrafo successivo). Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali è chiamato, infine, a svolgere, non solo, compiti di vigilanza e controllo, ma anche una funzione strategica di monitoraggio delle attività finanziate. I FONDI INTERPROFESSIONALI ESISTENTI: 1. Fondo Artigianato Formazione (2001): Fondo per la formazione continua nelle imprese artigiane costituito da Confartigianato, CNA, Casartigianati, CLAAI, CGIL, CISL, UIL; 2. Fon. Coop (2002): Fondo per la formazione continua nelle imprese cooperative costituito da ACCI, Confcoopera-tive, Legacoop e da CGIL, CISL, UIL; 3. Fondimpresa (2002): Fondo per la formazione continua costituito da Confindustria e da CGIL, CISL e UIL; 4. Fondo Dirigenti PMI (2003) Fondo per la formazione professionale continua dei dirigenti delle piccole e medie imprese industriali costituito da CCNFAPI e da FEDEREMANAGER; 5. FAPI Fondo formazione PMI (2003)- Fondo per la formazione continua per le piccole e medie imprese costituito da Confai, CGIL, CISL e UIL; 6. FONDIR (2003) Fondo per la formazione continua dei dirigenti del terziario costituito da CONFCOMMERCIO, ABI, ANIA, CONFETRA, MANAGERITALIA, FEDERDIRIGENTICREDITO, FIDIA E SINFUB; 7. FORTE (2002) Fondo per la formazione continua del terziario costituito da CONFCOMMERCIO, CONFETRA, CGIL, CISL e UIL; 8. Fondirigenti (2003) Fondirigenti Giuseppe Taliercio (Fondazione per la formazione alla dirigenza nelle imprese industriali) costituita da Confindustria, Federmanager; 9. FON.TER (2003) Fondo per la formazione continua dei lavoratori dipendenti nelle imprese del settore terziario: comparti turismo e 4

5 distribuzione servizi costituito da CONFESERCENTI e da CGIL, CISL e UIL; 10. Fondoprofessioni (2003) Fondo per la formazione continua negli studi professionali costituito da Consilp Confprofessioni, Confedertecnica, Cipa, CGIL, CISL e UIL; 11. Fond.E.R. (2005) Fondo per la formazione continua degli Enti Religiosi promosso da A.G.D.A.E. Associazione Gestori Istituti Dipendenti autorità Ecclesiastica e da CGIL, CISL e UIL; 12. Fon.Ar.Com (2006) Fondo epr la formazione continua nei comparti del terziario, dell artigianato e delle piccole e medie imprese costituito da C.I.F.A. e CONFS.AI; 13. For.Agri (2007) Fondo di settore per la formazione professionale continua in agricoltura costituito da CONFAGRICOLTURA, COLDIRETTI, CIA, CGIL, CISL, e UIL; 14. Fondazienda (2007) Fondo per la formazione continua dei quadri e dipendenti dei comparti commercio, turismo, servizi, artigianato e piccola e media impresa costituito da CONFTERZIARIO, CIU, CONFLAVORATORI; 15. Fondo Banche Assicurazioni- Fondo per formazione continua nei settori del credito e delle assicurazioni nato nel luglio 2008 per volontà di ABI, ANIA, CGIL, CISL e UIL; 16. Formazienda Fondo per la formazione continua nel comparto del commercio, del turismo, dei servizi, delle professioni e delle piccole e medie imprese costituito tra la Confederazione datoriale Sistema Commercio e Impresa e CONES.A.L. COME SI ADERISCE AD UN FONDO PARITETICO E INTERPROFESSIONALE: L impresa aderisce ai Fondi Paritetici Interprofessionali in modo volontario secondo criteri e modalità definiti dalla circolare dell INPS n. 71 del 2 aprile 2003 modificati dalla circolare n. 107 del 1 ottobre Nel caso in cui l impresa decida di aderire ad un fondo, il datore di lavoro dovrà utilizzare il modello di 5

6 denuncia contributiva DM10/2 (da utilizzare anche le eventuali revoche all adesione). L adesione è revocabile: ha validità annuale e si intende tacitamente prorogata, salvo disdetta. La norma fissa al 31 ottobre di ogni anno il termine per esprimere le adesioni o le disdette ai fondi, i cui effetti finanziari si produrranno a partire dal 1 gennaio dell anno successivo. Ogni impresa può aderire solamente ad un fondo, anche di settore diverso da quello di appartenenza. Inoltre, sottolineiamo il carattere della mobilità tra Fondi: questo vuol dire la possibilità per l azienda di trasferire al nuovo Fondo il 70% del totale delle somme confluite nel triennio antecedente al Fondo in precedenza scelto, al netto dell ammontare di quanto eventualmente già utilizzato per il finanziamento dei propri piani formativi. La flessibilità, però, è sottoposta ad alcune limitazioni: - il trasferimento delle risorse non può riguardare le aziende che, in ciascuno dei tre anni precedenti, rispondono alla definizione comunitaria di micro e piccole imprese secondo la raccomandazione UE n.2003/361/ce; - l importo da trasferire deve essere almeno pari a ; - le quote oggetto di trasferimento non possono essere riferite a periodi antecedenti al 1 gennaio La mobilità tra Fondi è, inoltre, subordinata al rispetto delle eventuali condizioni previste da regolamenti interni dei singoli Fondi, ma in ogni caso è garantita la possibilità di modificare la scelta precedentemente effettuata a prescindere dai limiti fissati per l operatività del trasferimento. Per i datori di lavoro che non aderiscono ai Fondi Paritetici Interprofessionali resta fermo l obbligo di versare all INPS il contributo integrativo secondo le consuete modalità. IL FONDO PER LA FORMAZIONE IN AGRICOLTURA: Nel 2009, il CIPAT, in quanto ente formativo della Confederazione Italiana Agricoltori, si è accreditato al Fondo paritetico nazionale interprofessionale per la formazione continua in Agricoltura (FOR.AGRI), costituito da Confagricoltura, CIA, CGIL, CISL, UIL e CONFEDERDIA con l autorizzazione del Ministero del Lavoro (decreto del 28/02/2007). Le parti sociali sono insieme nel ritenere che la formazione sia essenziale per la modernizzazione del settore agricolo e per la valorizzazione del lavoro. È, infatti, necessario promuovere lo sviluppo di 6

7 competenze meglio rispondenti alle esigenze del lavoratore ed ai fabbisogni delle imprese, attraverso un sistema di formazione che assicuri un concreto sviluppo del settore agricolo, garantendo una nuova qualità ed una maggiore sicurezza dei processi di produzione. FOR.AGRI assume diverse priorità: - promuovere attività di qualificazione e di riqualificazione per figure professionale di specifico interesse del settore, nonché per lavoratori a rischio di esclusione dal mercato del lavoro; - sviluppare e favorire le pari opportunità incoraggiando e finanziando attività formative aventi lo scopo di valorizzare il lavoro femminile e la diffusione di azioni positive; - realizzare progetti formativi sulla sicurezza del lavoro e sulla sua normativa; - sviluppare azioni individuali di formazione continua del lavoro dipendente, perseguendo politiche di qualità e esperienze di eccellenza; - svolgere nei confronti dei soggetti aderenti funzioni di indirizzo, coordinamento, monitoraggio e verifica per lo sviluppo della formazione continua sull intero territorio nazionale. Si ricorda che per accedere ai contribuiti è necessario che l impresa aderisca a FOR.AGRI. Se l impresa non è in grado di presentare un piano formativo può rivolgersi agli organismi di formazione accreditati al fondo FOR.AGRI, come il CIPAT. L adesione, inoltre, non comporta costi aggiuntivi per l impresa ed al fine di ottenere un finanziamento per l attività formativa, l impresa o l ente di formazione presentare un piano da concordare con le parti sociali, dopo un attenta analisi dei fabbisogni dei lavoratori. Il Fondo, attualmente, utilizza come principale strumento di raccolta della domanda formativa il sistema degli Avvisi. La procedura di presentazione dei progetti e le singole richieste di finanziamento devono essere inoltrate al Fondo, presso la sede sociale, con le modalità descritte nei diversi avvisi, presentati in conformità agli schemi ed alle indicazioni fornite dal Fondo stesso. In conclusione, con l adesione a FOR.AGRI l azienda destina al finanziamento della formazione dei propri dipendenti un contributo che comunque è tenuta a 7

8 versare all INPS, acquisendo la possibilità di ottenere contributi da parte del Fondo per la realizzazione di iniziative di formazione per i propri lavoratori. CONCLUSIONI: I vantaggi Il capitolo delle conclusioni per chi deve comunicare qualcosa è sempre un esercizio molto complesso in quanto in poche righe si devono rendere tangibili ed evidenti le cose più significative, si devono porre in primo piano i vantaggi, i punti di forza di una determinata azione ed anche gli svantaggi ed i rischi che si possono incontrare in un determinato percorso. Nel caso di specie il percorso è ancora più complesso. Affermare che per una piccola e media i vantaggi che derivano dall adesione ad un fondo interprofessionale sono molteplici potrebbe risultare un esercizio quasi scontato, ma nella maggior parte dei casi non è così. Gli ostacoli e le diffidenze in questo ambito sono ancora molte in quanto molte imprese (soprattutto quelle molto piccole) non investono in formazione ed in aggiornamento o meglio non lo fanno come dovrebbero e potrebbero. Le cause sono molteplici e proprio per questo che il neo costituito fondo paritetico può consentire margini di grande recupero sia a breve che medio termine. Sul piano gestionale, l impresa può accrescere la propria competitività attraverso risorse aggiuntive destinate alla formazione ed, inoltre, attiva un processo diretto di coinvolgimento dei lavoratori e dei loro rappresentanti sull importanza della formazione. Consolidare un clima positivo di sviluppo significa, per le imprese,per i lavoratori e per i contesti territoriali, scommettere forte sull economia della conoscenza, sulla innovazione tecnologica, sulla sostenibilità, sulla cooperazione, sul trasferimento delle buone prassi. Tutte queste componenti che non sono altro che gli obiettivi strategici della programmazione UE per il stanno tutte nella cornice dei progetti e processi di formazione continua e permanente. Investire nella economia della conoscenza non è dunque una bassa priorità, ma una high priority che consente alle imprese, ai loro titolari ed agli eventuali lavoratori impiegati di investire bene il proprio pacchetto contributi infatti l azienda recupera lo 0,30%dei contributi versati all INPS sotto forma di tesoretto da spendere proprio in formazione ed aggiornamento, una formazione che è personalizzata e calata verso i reali bisogni dell impresa stessa. 8

9 Le imprese possono,dunque, fare una vera programmazione delle iniziative formative necessarie e concertandole con le Organizzazioni Professionali e Sindacali e sono incentivate a mettere in formazione i lavoratori e questo grazie alle risorse attribuite loro dai Fondi. Le procedure amministrative dei fondi, inoltre, consentono di superare le lentezze delle procedure di finanziamento pubbliche, permettendo alle aziende di utilizzare tempestivamente i finanziamenti per la formazione. Il poter attivare processi di aggiornamento, di miglioramento delle competenze tecnico professionali e lavorare sulle abilità strategiche degli imprenditori in tempi utili è una opportunità che solo i fondi interprofessionali possono garantire e dunque tutti gli attori e le forze sociali che sono coinvolte in questo percorso, devono far accelerare i processi di adesione ai fondi interprofessionali da parte delle imprese perché solo aumentando la disponibilità economica dei fondi si può attivare quell effetto moltiplicatore che sarà benefico per tutti, lavoratori, imprenditori, addetti di vario genere. Avere a disposizione un fondo interprofessionale proprio è un risultato importante per tutto il comparto produttivo ed occorre non sprecare questa opportunità in quanto le opportunità di aggiornamento, di miglioramento delle abilità tecnico professionali per le imprese del comparto agricolo, per quelle degli indotti e per quelle agroalimentari si stanno riducendo sempre più e questo non permette loro di competere e di stare ben posizionate sui mercati di riferimento. Realizzazione La presente informativa è stata elaborata dallo staff del CIPAT Abruzzo, un grazie particolare va alla Dottoressa Martina Zambelli che ha curato la ricerca di materiale documentale sui fondi interprofessionali e la elaborazione specifica per la sezione agricoltura. Un grazie anche a Luca De Fabritiis per aver curato l impostazione e la parte grafica per l inserimento sul sito 9

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