1. PERCHÉ UN PROGETTO REGIONALE DI FATTORIE PEDAGOGICHE
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- Cosimo Bello
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2 1. PERCHÉ UN PROGETTO REGIONALE DI FATTORIE PEDAGOGICHE L educazione alimentare e con essa i prodotti di qualità, i prodotti tipici, l agricoltura biologica e le tecniche di agricoltura ecocompatibile sono argomentazioni che stanno assumendo un importanza sempre più crescente anche in relazione alle recenti disposizioni normative comunitarie, nazionali e regionali. Alla luce degli ultimi orientamenti comunitari previsti da Agenda 2000 l agricoltura, oltre alla funzione produttiva primaria, deve essere in grado di tutelare l ambiente, curare il paesaggio, gestire il territorio per conto della collettività, tramandando le tradizioni locali e salvaguardando le produzioni tipiche. In altre parole agricoltura multifunzionale, ovvero non solo produzione di quantità, bensì anche fornitura di servizi rari, ad alto valore aggiunto per la collettività. Al riguardo assume un importanza strategica il rapporto diretto tra impresa agricola e consumatore. Questo coinvolgimento può essere garantito da un efficace forma di comunicazione tra le parti finalizzata a: - informare sulle attuali tecniche agricole; - conoscere la ciclicità della natura ed il lavoro manuale; - riscoprire le radici della cultura e della famiglia rurale; - spiegare i processi produttivi; - conoscere gli alimenti; - conoscere le tradizioni della campagna; - valorizzare il paesaggio agrario. La Federazione Regionale Coltivatori Diretti del Piemonte, di concerto con l Associazione Regionale Terranostra Piemonte, intende pertanto promuovere e realizzare un progetto regionale di FATTORIE PEDAGOGICHE finalizzato ad integrare il rapporto tra consumatore e mondo rurale. 2. LE FATTORIE PEDAGOGICHE Nelle fattorie pedagogiche si effettuano attività finalizzate ad orientare ed educare ad un modello di vita e di approccio sostenibile ed integrato tra il mondo urbano e rurale. In queste aziende agricole viene offerta l opportunità di essere guidati non solo alla conoscenza dell agricoltura in senso lato, ma educati al giusto rispetto del lavoro dell uomo che permette, con la sua presenza sul territorio, il mantenimento degli equilibri ambientali e di conseguenza l offerta di produzioni stagionali e salubri proposte direttamente da chi li produce. 1
3 Attraverso le Fattorie pedagogiche il coltivatore assume pertanto il ruolo di istruttore, di formatore di comportamenti in un ottica di maggiore avvicinamento consapevole da parte del consumatore alla cultura rurale nel suo complesso. In quest ambito si individuano pertanto: - le Fattorie Didattiche ossia aziende organizzate per svolgere un attività divulgativa, formativa ed operativa; - le Fattorie Aperte ossia aziende strutturate per rendere visibile il processo produttivo, il prodotto agricolo, assicurando anche attraverso il recupero e la valorizzazione di forme di allevamento e colture in via d estinzione, la salvaguardia ed il mantenimento del territorio e dell ambiente circostante. Queste due definizioni sottolineano il concetto dell importanza della presenza delle aziende agricole in un territorio, in quanto testimoni attivi della storia, delle tradizioni e delle radici culturali in un ottica di proposta innovativa volta ad un immediata fruizione. 3. ANALISI DELLA SITUAZIONE ESISTENTE IN PIEMONTE A livello nazionale la Coldiretti ha attivato da tempo iniziative di comunicazione e di educazione attraverso il progetto CAMPAGNA AMICA. Esso si colloca all interno della strategia di AGRICOLTURA TERZO MILLENIO ed è finalizzato a stabilire un alleanza con il mondo dei consumatori. L obiettivo è cioè quello di creare nuova attenzione ed interesse intorno all agricoltura da parte dei consumatori e dell opinione pubblica. Il progetto Campagna Amica trova pertanto piena applicazione nell alleanza con il consumatore ed in particolare con il mondo della scuola. Attraverso l iniziativa EDUCAZIONE ALLA CAMPAGNA AMICA si è infatti stretto un patto con la scuola dell obbligo tra gli studenti, i loro familiari e gli insegnanti. Gli obiettivi ed i contenuti del piano sono finalizzati a coinvolgere il mondo della scuola informando sull agricoltura attuale, spiegandone i processi produttivi, le caratteristiche dei prodotti e dei cibi, valorizzando il paesaggio agrario, incontrando i protagonisti e vivendo l agricoltura direttamente presso le aziende associate. Questa iniziativa ad ampio raggio è stata attuata e portata avanti in ambienti provinciali della Coldiretti, ciascuna con connotati specifici, garantendo il contatto con circa studenti. Si riportano di seguito due tabelle che illustrano la situazione regionale delle aziende impegnate in iniziative didattiche. 2
4 Tab. 2.1: Situazione aziendale delle Fattorie Didattiche e/o Aperte relativamente alle aziende agricole ed agrituristiche associate alla Coldiretti Piemonte ed a Terranostra Piemonte ANALISI AZIENDALE ANALISI FRUITORI Az. Attività aziendali Ripartizione visitatori. Az. Agricole (didat.e/o Az. di Az. di Agritur. allievi scuole insegnanti allevam. coltivaz. aperte) Alessandria Asti Cuneo Novara-VCO Torino Vercelli Province PIEMONTE Fonte: Terranostra Piemonte Attualmente sono circa il 30% del totale le aziende agrituristiche associate a Terranostra che svolgono iniziative pedagogiche; alcune di queste si sono già strutturate in modo specifico. Tab. 2.2: Proiezione nei prossimi tre anni di sviluppo di nuove Fattorie Didattiche e/o Aperte e dei relativi fruitori in Piemonte Province Az. Agritur. Az. Agricole allievi scuole Fruitori insegnanti altro * Totale Alessandria (11.000) Asti (9.800) Cuneo (6.500) Novara-VCO (5.200) Torino (28.200) Vercelli (5.200) PIEMONTE (65.900) Fonte: Terranostra Piemonte L aumento che si prevede nel prossimo triennio delle aziende coinvolte in attività pedagogiche dovrebbe giungere al 50-60% del totale. Oltre ad un incremento aziendale, c è una tendenza a migliorare le caratteristiche dell offerta rendendola maggiormente interessante non solo nei confronti delle scuole, ma anche verso target culturali diversi (famiglie, anziani, circoli ricreativi, percorsi natura e scoperta per tutte le età, ecc). Questo dato deriva dall effetto moltiplicatore originato dal numero di visitatori che hanno attivato un sistema di divulgazione e informazione stimato in un rapporto di 1:2 3
5 4. OBIETTIVI DEL PROGETTO La finalità del progetto è quello di promuovere e garantire la nascita delle fattorie pedagogiche sull intero territorio regionale. In particolare il progetto si prefigge i seguenti obiettivi: - coordinamento regionale di tutte le iniziative a partire da quelle provinciali già esistenti; - realizzazione di un indagine conoscitiva incentrata sugli attuali fruitori; - creazione di percorsi formativi degli operatori agricoli per aumentare l offerta di fattorie pedagogiche ; - creazione di una rete regionale delle fattorie pedagogiche per una migliore visibilità a livello regionale, nazionale e comunitario; - garantire un punto di riferimento regionale per la diffusione delle informazioni. 5. DESCRIZIONE DEL PROGETTO Il progetto si articolerà nelle seguenti iniziative: 1. implementazione dell indagine conoscitiva volta a conoscere ed approfondire la domanda di fattorie pedagogiche sul territorio regionale; 2. formazione degli operatori agricoli ed agrituristici sulle specifiche tematiche inerenti lo svolgimento di attività pedagogiche; al riguardo è prevista la predisposizione di materiale di supporto cartaceo ed informatico (manuali e CD ROM); 3. predisposizione e diffusione di materiale divulgativo delle fattorie pedagogiche e delle relative iniziative su scala regionale, sia su supporto cartaceo che informatico (vademecum, depliants, siti internet, ecc); 4. attività di coordinamento regionale e provinciale delle suddette iniziative; 5. costituzione di uno sportello informativo regionale che faciliti i contatti tra gli operatori pedagogici e i possibili fruitori quali: - associazioni varie di consumatori (sportive, culturali-ricreative, turistiche ecc), - scuole (insegnanti ed allievi), - enti istituzionali (Regioni, Province, Comuni, Camere di Commercio, Banche, Assicurazioni, ecc), - Tour Operator ecc. 4
6 6. RISULTATI ATTESI Le aziende agricole ed agrituristiche coinvolte dovranno diventare veri e propri Centri di educazione alimentare e agroambientale, dotandosi ed attrezzandosi di tutti gli strumenti e le strutture necessarie per svolgere attività didattica, garantendo: - visite guidate e giornate dimostrative per gruppi organizzati; - percorsi didattici; - degustazioni guidate dei prodotti; - esercitazioni e laboratori didattici; - materiali didattici e di supporto; - materiale guida o vademecum per i fruitori; - seminari e corsi di formazione e/o informazione. 7. SOGGETTI COINVOLTI 1. Regione Piemonte: finanziamento e coordinamento 2. Federazione regionale Coltivatori Diretti del Piemonte: promotore e titolare del progetto; 3. Associazione regionale e provinciali Terranostra Piemonte: coordinatori ed attuatori di tutti gli interventi regionali e provinciali; 4. Strutture di servizio della Coldiretti: - I.N.I.P.A. Piemonte: Ente di Formazione Professionale Agricola; - Impresa Verde: società di servizi per le imprese agricole; - C.A.A.: società editrice e di promozione; 5. Organismi interni della Coldiretti - Cifem : Coordinemento per l imprenditoria femminile - G.C.S. : Servizi di Assistenza Tecnica alle Aziende Agricole 6. Aziende agricole e agrituristiche: destinatari finali degli interventi progettuali. 8. SVILUPPO DEL PROGETTO 8.1. Modalità Il progetto si articolerà nelle seguenti due fasi: 5
7 Fase preliminare È una fase preparatoria di tutte gli interventi previsti dal progetto con lo scopo di creare operativamente le basi per l attuazione del progetto stesso sul territorio. Questa fase prevederà: 1. organizzazione delle attività correlate alla presentazione e visibilità del progetto (conferenza stampa regionale, incontri e/o seminari provinciali); 2. elaborazione e stesura di una carta degli impegni sia per i soggetti attuatori che per i soggetti beneficiari; 3. definizione dei criteri e delle modalità di individuazione e selezione delle aziende agricole ed agrituristiche a livello provinciale; 4. scelta delle fattorie pedagogiche; 5. progettazione dei moduli corsuali; 6. progettazione del materiale promozionale; 7. suddivisione dei compiti e delle mansioni nell ambito del coordinamento regionale; 8. implementazione del centro informativo regionale correlandolo alle suddette attività Fase esecutiva Rappresenta la vera e propria fase operativa del progetto e riguarderà, oltre all attività di coordinamento, i seguenti momenti: 1. avvio delle attività corsuali; 2. stampa e distribuzione del materiale promozionale; 3. organizzazione di un convegno regionale; 4. avvio dell operatività del centro informativo. 9. DURATA DEL PROGETTO Il progetto avrà durata triennale e si articolerà su tutto il territorio regionale. 6
8 Le iniziative si svilupperanno nell arco di due anni e i risultati attesi saranno portati a regime a partire dal terzo anno, dopo eventuali ed opportune verifiche e correzioni Tempistica Durante il primo anno si realizzerà quanto previsto nella fase preliminare. Durante il secondo anno si attiverà quanto previsto nella fase esecutiva. A partire dal terzo anno si metteranno a regime le aziende operanti e si darà piena operatività al centro informativo regionale. 7
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