Il farmacista nell Azienda Ospedaliera: una professione in evoluzione. L esperienza del Farmacista di Dipartimento

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1 Il farmacista nell Azienda Ospedaliera: una professione in evoluzione. L esperienza del Farmacista di Dipartimento Alessandra Morselli, Daniela Ghermandi, Marilena Amato de Serpis, Isabella Bonacini, Iole Bosi, Mara Cavana, Lisa Daya, Mauro Mancini, Benedetta Petocchi, Saverio Santachiara Azienda ospedaliero-universitaria Policlinico di Modena, Modena Riassunto: In seguito all applicazione della Legge 405/2001 inerente la prescrizione e la distribuzione dei farmaci ai pazienti in dimissione, presso il Servizio di Farmacia è maturata l idea di definire un progetto che rispecchiasse l evoluzione in atto del ruolo del farmacista ospedaliero. Considerata la crescente necessità di integrazione tra le professioni sanitarie e la complessità delle problematiche inerenti i farmaci in un ospedale pubblico con regole e norme da rispettare, la funzione del farmacista diventa centrale per coniugare l appropriatezza ad una corretta gestione amministrativa nell utilizzo dei farmaci. Nel corso del 2003, con la collaborazione fattiva tra il Servizio di Farmacia e la Direzione Sanitaria, si è individuato un farmacista quale referente di ciascun Dipartimento per un interazione diretta con i medici e con le caposala: il ruolo più attivo giocato dal farmacista all interno delle Unità Operative del proprio Dipartimento ha comportato tangibili ripercussioni sui comportamenti e le abitudini nei singoli Dipartimenti: si segnalano come risultati ascrivibili alla realizzazione di questo progetto l incremento delle segnalazioni di farmacovigilanza (raddoppiate rispetto all anno precedente), il successo della diffusione della distribuzione diretta farmaci in dimissione (arrivata all 80%), la maggior appropriatezza nell utilizzo di chemioantibiotici sistemici (riduzione spesa del 7,2%, incremento delle DDD del 5,15%) e della nutrizione parenterale totale (riduzione spesa dell 8%). Parole chiave: farmacista, dipartimento, comunicazione, informazione, farmacia clinica. Abstract: The pharmacist in the operating units of the department: a new way to mean the profession. Later on the entrance of the law 405/2001 regarding prescription and supply of the drugs to the patients on discharging, the Hospital Pharmacy planned the idea to run a project that can follow the growing of the role of Pharmacist already existing. According to the increasing needs of integration between the health job and the complexity of the drugs management inside of public hospital with rules and laws to rispect, the function of the pharmacist becomes very important and central in order to joint the appropriateness drug prescription to the business management of the drugs. During of year 2003 thanks to the cooperation between Hospital Pharmacy and Health Direction, each department has an own pharmacist that can keep in contact doctors and head-nurse: the intensive presence of pharmacist inside the operating units of departments has caused effective signals on the behaviours and attitudes in the single department. We report as results of this project the increasing feed backs of Pharmacovigilance (double than previous year) optimal results of the direct distribution of drugs to the discharing patients (up to 80%), the well use of antibiotics (the expenses were decreased until 7.2% and DDD increased up to 5.15%) then the Total Parenteral Nutrition expenses reduced to 8%. Key words: pharmacist, department, communication, information, clinical pharmacy. Introduzione Il ruolo del farmacista in un azienda sanitaria si sta evolvendo alla luce delle nuove e pressanti richieste in merito alla razionalizzazione dell utilizzo dei beni di consumo sanitari come farmaci, dispositivi medici, diagnostici. In particolare, il farmacista si trova a doversi integrare con il personale medico ed infermieristico per offrire la sua competenza sia in merito all appropriatezza prescrittiva sia in merito alla gestione organizzativa dei farmaci, dei dispositivi medici e dei diagnostici, con particolare attenzione ai meccanismi di controllo della spesa. Gli spunti innovativi che si sono potuti trarre dall applicazione della Legge 405/2001, inerente la pre- scrizione e la distribuzione dei farmaci in dimissione, con le relative problematiche, hanno costituito una solida base di partenza per sviluppare un idea di più ampio respiro. Si è così concretizzato nell anno 2003, presso l Azienda Ospedaliera Policlinico di Modena, il progetto: Farmacista di Dipartimento. Obiettivi Identificare obiettivi di appropriatezza prescrittivi e di miglioramento organizzativo e contribuire con azioni di supporto al loro raggiungimento; consolidare e strutturare lo scambio informativo tra medici clinici, infermieri e farmacisti ospedalieri.

2 A. Morselli, et al.: Il farmacista nell Azienda Ospedaliera: una professione in evoluzione 211 Metodologia Il progetto ha previsto una sequenza di azioni volte a creare i presupposti per la condivisione e l omogenea realizzazione del progetto: Fase 1 - coinvolgimento informazione; Fase 2 - preparazione del programma di lavoro; Fase 3 - realizzazione. Fase 1 Si è partiti da un breve questionario sottoposto ad un campione di medici per raccogliere opinioni e suggerimenti rispetto alla proposta. Il progetto è stato presentato ai Direttori e ai Coordinatori infermieristici di dipartimento tramite una lettera del Direttore Sanitario e del Responsabile della Farmacia che indicavano il nome del farmacista referente per quel Dipartimento e annunciavano un successivo contatto telefonico. In seguito ogni farmacista ha programmato incontri personalizzati nei singoli Dipartimenti illustrando in quella sede motivazioni e finalità da porre in essere. Il progetto è stato inoltre presentato alla Commissione Terapeutica Provinciale di Modena e al Servizio Politica del Farmaco dell Assessorato alla Sanità della Regione Emilia-Romagna. Fase 2 In primo luogo si è cercata la formula comunicativa idonea alla platea e in tal senso si è proceduto secondo criteri molto semplificativi nella forma e chiari nel merito, tenendo ben presenti i principi generali della comunicazione efficace e soprattutto il target dei nostri interlocutori. In parole semplici si è cercato di utilizzare il meno possibile strumenti di comunicazione formale quali lettere, circolari, documenti, privilegiando strumenti più diretti quali contatti telefonici, posta elettronica, visite in reparto. In secondo luogo è stato individuato, nelle riunioni che periodicamente vengono tenute dalle Unità Operative, il luogo di elezione per l esposizione verbale delle tematiche prescelte: i supporti utilizzati sono stati lucidi, brevi relazioni, slides, ovvero brevi pillole informative. Dovendo definire il programma di lavoro e la realizzazione del progetto uniforme in ogni Dipartimento, i farmacisti hanno deciso di proporre a tutti i Dipartimenti un menù di tematiche da affrontare. Per la prima riunione si è deciso però di utilizzare un antipasto uguale per tutti: l analisi della reportistica mensile fornita dal Controllo di Gestione (CdG) a tutti i reparti: tale report è articolato in modo specifico su diverse voci di spesa imputabili all UO (farmaci, emoderivati, dispositivi, presidi ecc.) ed è ancora poco utilizzato come strumento di autovalutazione sulle abitudini prescrittive nei vari Dipartimenti. Il farmacista si è presentato come consulente ai medici per supportarli nella comprensione delle informazioni contenute nei report. Si è infine deciso di utilizzare come modalità valutativa dell efficacia del progetto l analisi dei risultati ottenuti sulle singole tematiche affrontate nei vari incontri. Fase 3 Le tematiche e le relative motivazioni, scelte di concerto con la Direzione Sanitaria e Dipartimentale, sono di seguito riportate: Farmacovigilanza Il Decreto legislativo n 95 del 8/04/03, come noto, ha portato delle modifiche sostanziali alla precedente normativa in materia di farmacovigilanza fornendo un importante spunto di riflessione sia per i medici che per i farmacisti. Allestito il pacchetto di informazioni riguardante la farmacovigilanza, si è puntato l indice anche verso argomenti che, forse per latenza di informazioni, non erano ancora stati affrontati (vedi la farmacovigilanza nei dispositivi medici come da Decreto legislativo n 46 del febbraio 97). Il tutto ha fatto sì che l attività passiva del farmacista, intesa tradizionalmente come semplice terminale delle segnalazioni spontanee dei medici, si modificasse in un atteggiamento attivo con un impegno diretto di informazione e sensibilizzazione dei medici verso tutti gli aspetti che possano porre a rischio la salute del paziente. Distribuzione farmaci in dimissione In ottemperanza alla Legge 405/2001, l Azienda Ospedaliera Policlinico di Modena ha allestito presso la Farmacia Interna e gestito attraverso farmacisti dedicati l ambulatorio per la distribuzione dei farmaci ai pazienti in dimissione. La modesta adesione riscontrata nel primo mese di attività dell ambulatorio, ipoteticamente imputabile ad una completa ma inefficace divulgazione di informazioni secondo i canoni tradizionali, è stata fonte di un altra serie di interventi presso i singoli Dipartimenti. Anche in questo caso il ruolo del farmacista, posto come interlocutore attivo, ha confermato la validità dell approccio verbale diretto, giungendo poi ai risultati che di seguito verranno analizzati. Per verificare l adesione all iniziativa è stata approntata una reportistica mensile in modo da comunicare ai diversi Dipartimenti i risultati dell attività, espressi in valore percentuale calcolato come rapporto tra usufruitori dell ambulatorio e dimessi dai Dipartimenti (Tabella 1). Tecnicamente, però, è sorto il problema relativo alla veridicità del dato, in quanto non tutte le lettere di dimissione ordinarie dei pazienti contenevano farmaci classificati in fascia A-H e quindi dispensabili dall ambulatorio. Pertanto i Dipartimenti che dimettevano pazienti con tipologie di farmaci diverse da queste (fascia C), o senza prescrizioni di farmaci, risultavano penalizzate dalla percentuale del report mensile. Si è pensato allora ad una costante di correzione calcolata come segue: sono state controllate tutte le cartelle cliniche di ogni singola UO per un stimato di tre mesi.

3 212 Bollettino SIFO 50, 4, 2004 Tabella 1. Report distribuzione farmaci in dimissione. Dipartimento X N Accessi (a) N pazienti dimessi (b) % lett. Dimissioni (c) Costo osped. (d) Costo pubblico (e) Risparmio Reparti (*) Totale dipartimento Totale generale Legenda: (a) numero di pazienti che hanno ricevuto i farmaci in dimissione; (b) totale dei pazienti dimessi; (c) N accessi/n pazienti dimessi x100; (d) costo dei farmaci erogati al prezzo ospedaliero; (e) costo dei farmaci erogati al prezzo pubblico; (*) sono esplicitati tutti i reparti afferenti al Dipartimento. È stato poi verificato il numero di lettere di dimissione contenenti prescrizioni di farmaci appartenenti alle fasce A-H (lettere pazienti eleggibili ). Acquisito dal Controllo di Gestione il numero dei dimessi dall UO nel di riferimento, sono state rapportate tra loro la percentuale di accessi medi/ pazienti eleggibili e la percentuale di accessi medi/totale dimessi, ove per accesso si intende il passaggio del paziente presso l ambulatorio con il relativo ritiro di farmaci. Il rapporto così ottenuto indica un valore assoluto che rappresenta la costante di reparto, che viene moltiplicata per il dato percentuale delle dimissioni nella nostra reportistica, ottenendo una percentuale di accessi in dimissione corretta alla luce della tipologia di farmaci prescritta (Tabella 2). Nutrizione parenterale totale Uno dei temi analizzati è stato la spesa per sacche per nutrizione parenterale totale. La scelta è ricaduta su questo tipo di medicinali per diversi motivi. Primo fra tutti perché è un argomento facilmente individuabile per spesa ingente in un numero basso di tipologia di prodotti, secondariamente perché esistono linee guida di società scientifiche accreditate che si occupano di nutrizione in Italia e all estero che consentono di fare alcune immediate considerazioni. Sono stati perciò analizzati i consumi e si è provveduto a divulgare l informazione negli incontri di reparto, ponendo l accento in particolare ove si è registrato un utilizzo più elevato rispetto al confronto dell anno precedente, specialmente in quei reparti che, per tipologia di patologie affrontate, avrebbero dovuto ricorrere a questo tipo di terapia in termini prevedibilmente più contenuti. Analisi report farmaci alto costo La Farmacia Interna ha approntato, da diverso tempo, con il CdG un report specifico sul consumo di farmaci ad alto costo (Tabella 3). Molto facilmente se ne deduce che è stato un importante e significativo momento di confronto e di analisi con i singoli Dipartimenti A corollario, per quel che riguarda il consumo degli antibatterici, si è posto come oggetto di ulteriore intervento una tabella contenente le singole specialità con il costo unitario e con DDD per la nostra Azienda Ospedaliera (Tabella 4). Una volta definita da parte del clinico la tipologia di antibiotico da utilizzare, si è cercato di indirizzarne la scelta verso quello della stessa classe, a costo, in quel momento, minore per l Azienda. Parallelamente sono state riesaminate, singolarmente, le Richieste Motivate Personalizzate di alcune UO per i farmaci sottoposti a monitoraggio interno e sono stati allestiti degli audit di verifica di tali prescrizioni. Questo non ha potuto dare un risultato immediato, tangibile, in termini di riduzione della spesa, ma comunque è stato un momento di crescita, interazione e scambio professionale molto significativo. Risultati I risultati sono ovviamente il frutto di una serie di azioni concomitanti logistico-organizzative che il progetto Il farmacista di Dipartimento ha contribuito a supportare in modo innovativo fornendo un contributo sostanziale. Il primo risultato, purtroppo non quantificato, è stato la significativa scoperta di anomalie e imperfezioni del sistema informativo riguardante le voci di spesa imputabili ai diversi Dipartimenti (farmaci, emoderivati, dispositivi, Tabella 2. Report distribuzione farmaci in dimissione con fattore di correzione. Dipartimento X N Accessi (a) N pazienti dimessi (b) % lett. Dimissioni (c) % reale (d) Costo osped. (e) Costo pubblico (f) Risparmio Reparti (*) Totale dipartimento Totale generale Legenda: (a) numero di pazienti che hanno ricevuto i farmaci in dimissione; (b) totale dei pazienti dimessi; (c) N accessi/n pazienti dimessi x100; (d) fattore moltiplicativo di correzione; (e) costo dei farmaci erogati al prezzo ospedaliero; (f) costo dei farmaci erogati al prezzo pubblico; (*) sono esplicitati tutti i reparti afferenti al Dipartimento.

4 A. Morselli, et al.: Il farmacista nell Azienda Ospedaliera: una professione in evoluzione 213 Tabella 3. Azienda Ospedaliera Policlinico di Modena. Report di consumo dei farmaci in Ospedale. Penicilline ad ampio spettro Penicilline antipseudomonas Cefalosporine resistenti Cefalosporine antipseudomonas Monobattami Carbapenemi Aminiglicosidi Chinoloni sistemici Antistafilococcici (glicopeptidi) Totale antibiotici ad alto costo Totale altri antibiotici Amfotericina B compl. lip. Altri antimicotici Tot. chemioantib. sistemici Ormoni ipotalamici Antivirali ad azione diretta Eritropoietine Interferoni Tot. citochine immunomodul. Infliximab+Etanercept Totale immunosoppressori Eparine a basso peso mol. Tot. eparinici+antag. vit. K Abciximab Tot. antiaggreg. piastrinici Trombolitici Tot. antitrombotici Inibitori di pompa Tot. farmaci antiulcera Gas anestetici Tot. farmaci uso anestesiolog. Antineoplastici Antiemetici antag. serotonina Tot. farmaci monitorati Altri farmaci (stupefacenti, sieri, vaccini, sol. infusionali) Totale Farmaci Mese in corso SPESA (in Euro) Situazione da inizio anno Incid. % sulla spesa totale Situazione da inizio anno (tassata) Mese in corso DDD Situazione da inizio anno

5 214 Bollettino SIFO 50, 4, 2004 Tabella 4. Antibatterici. Costo unitario in confezione ospedaliera, DDD, costo per DDD. Antimicrobici generali per uso sistemico Costo di una unità posologica in euro DDD (IVA esclusa) Antibatterici per uso sistemico Classe/nota Tetracicline doxiciclina iclato (FU) BASSADO 10 CPS 100 MG A 100 MG Amfenicoli cloramfenicolo (FU) CLORAMFENICOLO 1 G FL A 3 G Tiamfenicolo glicinato cloridrato (FU) GLITISOL INIETT. FL 500MG+2F C 1500 MG Antibatterici beta-lattamici, penicilline Penicilline ad ampio spettro ampicillina sodica (FU) AMPLITAL INIETT.1FL 1G+F 4ML A 2 G amoxicillina triidrato (FU) ZIMOX 12 CPR 1 G A 1 G amoxicillina triidrato (FU) ZIMOX SOSP.EST. 100 ML 5% A 1 G Mezlocillina (sale sodico monoidrato) BAYPEN INIETT. 1FL 1G +F 4ML A55 6 G piperacillina (sale sodico) PIPERITAL IM IV FL 2 G+F 4ML A55 14 G piperacillina (sale sodico) PIPERITAL IV FL 4 G H 14 G Penicilline sensibili alle beta-lattamasi benzilpenicillina potassica PENICILLINA G POT U A 3,6 G benzilpenicillina sodica PENICILLINA SO.PHM U A 3,6 G benzilpenicillina benzatinica DIAMINOCILLINA IM F A / benzilpenicillina benzatinica WYCILLINA A.P. IMFL U C / Penicilline resistenti alla beta-lattamasi oxacillina (sale sodico) PENSTAPHO 1000 IM 1F 1G+1F A 2 G Associazioni di penicilline, inclusi gli inibitoridelle beta-lattamasi ampicillina + sulbactam UNASYN IM 1FL 1,5 G+1F 3,2ML A 2 G ampicillina + sulbactam UNASYN 3G IV 1 FL 1 G + 2 G H 2 G amoxicillina + acido clavulanico AUGMENTIN 12 CPR RIV. 1 G A 1 G amoxicillina + acido clavulanico AUGMENTIN BB OS SOSP. 70 ML A 1 G amoxicillina + acido clavulanico AUGMENTIN OS 12 BUST. 1 G A 1 G amoxicillina + acido clavulanico AUGMENTIN AD IV 1 FL 1,2 G+F H 1 G amoxicillina + acido clavulanico AUGMENTIN AD IV 1 FL 2,2 G H 1 G ticarcillina + acido clavulanico TIMENTIN IV 1 FL 3,2 G H 15 G piperacillina + tazobactam TAZOCIN 2,250 IM IV 1 FL+1 F A55 14 G piperacillina + tazobactam TAZOCIN IV 1 FL 4,5 G H 14 G Cefalosporine e sostanze correlate cefazolina sodica (FU) CEFAZOLINA K 24 IM 1 FL 1G A 3 G cefoxitina sodica (FU) CEFOCICLIN IM 1FL 1G+F 2 ML H 6 G cefuroxima sodica (FU) CUROXIM VENA 1 FL 1 G+F 10ML C 3G cefuroxima axetil ZOREF OS SOSP 50 ML 250MG/5ML A 0,5 G cefacloro (monoidrato) CEFACLOR EG OS SOSP. 100 ML 5% A 1G cefotaxima sodica (FU) ZARIVIZ IV 1FL 2G H 4G cefotaxima sodica (FU) ZARIVIZ IM IV 1 FL 1G+1F 4ML A55 4G ceftazidima (pentaidrato) GLAZIDIM IM FL 1 G + F 3 ML A55 4G ceftazidima (pentaidrato) GLAZIDIM MONOVIAL 2 G H 4G ceftriaxone sodico (FU) ROCEFIN IM 1 FL 1 G+1F 3,5ML A55 2 G ceftriaxone sodico (FU) ROCEFIN 1 FL PERFUS. 2 G H 2 G ceftizoxima (sale sodico) EPOSERIN IM 1 FL 1G +F 4ML A55 4 G cefixima SUPRAX 5 CPR RIV 400 MG A 400 MG cefepime (dicloridrato monoidrato) MAXIPIME 1 IM IV 1 FL 1G+F A55 2G Costo per DDD

6 A. Morselli, et al.: Il farmacista nell Azienda Ospedaliera: una professione in evoluzione 215 presidi ecc.). L analisi e la valutazione dei report mensili condotta dai farmacisti insieme ai medici e ai caposala ha comportato una maggior attenzione ad essi, evidenziando quindi delle imperfette attribuzioni che potevano gravare anche in modo significativo sul budget del Dipartimento. Per tutti gli argomenti affrontati, si sono evidenziati dei riscontri quantificabili. Nella Tabella 5 è indicato il numero di segnalazioni avverse da farmaci e dispositivi medici riportate nel 2003, rispetto a quelle del L intervento del farmacista sull analisi dei report (Tabella 3), supportato dai dati presenti nella Tabella 4 e su argomenti mirati, dimostra (Tabella 6) che la riduzione della spesa con l aumento delle DDD possa essere letta in chiave di una maggiore appropriatezza prescrittiva, costituendo il raggiungimento di uno degli obiettivi iniziali. Altresì nell ambito della legge 405/2001 per la distribuzione dei farmaci ai pazienti in dimissione, la Tabella 7 riepiloga l andamento degli accessi nell anno, evidenziando un trend in crescita. Le informazioni sui dati di consumo di sacche per Nutrizione Parenterale Totale, e le discussioni nei reparti sull utilizzo secondo linee-guida hanno mantenuto la spesa per questi prodotti sensibilmente più contenuta, rispetto all anno precedente (Tabella 8). Tabella 7. Distribuzione farmaci ai pazienti in dimissione: andamento percentuale senza il fattore di correzione. Tabella 8. Spesa per nutrizione parenterale. Tabella 5. Farmacovigilanza segnalazioni di reazioni avverse. Anno 2002 Anno 2003 Farmaci Dispositivi medici 1 3 Tabella 6. Report di consumo dei farmaci in Ospedale. Anno Dicembre. Dicembre SPESA (in Euro) 12 mesi Incid.% sulla spesa totale DDD 12 mesi (tassata) Dicembre 12 mesi period o 1 Penicilline ad ampio spettro ,0 25,68% ,5 4,11% 1,69% 68,91 7,27% 34,05 0,18% 32,63 8,31 2 Penicilline antipseudomonas 973,5-48,57% ,2-14,34% 0,12% 4,79-11,73% 0,67-38,97% 0,79 10,36 3 Cefalosporine resistenti ,5-20,16% ,7-11,92% 2,00% 81,57-9,24% 6,27-2,88% 6,28 8,14 4 Cefalosporine antipseudomonas ,3 13,20% ,4-25,03% 1,60% 65,15-22,75% 1,73 26,88% 1,51-2,40 5 Monobattami 511,2-68,63% 8.834,5-19,54% 0,07% 2,80-17,09% 0,05-69,42% 0,07-20,38 6 Carbapenemi ,6 1,28% ,0-11,66% 1,99% 81,29-8,98% 2,44 17,50% 2,25 1,59 7 Aminiglicosidi 805,9-28,30% ,1-36,46% 0,10% 3,96-34,52% 1,98-24,10% 2,38-8,07 8 Chinoloni sistemici ,4-18,45% ,5-2,32% 2,05% 83,64 0,65% 8,96 13,71% 8,07 5,54 9 Antistafilococcici (glicopeptidi) ,2 9,48% ,8-3,50% 1,52% 62,07-0,56% 2,04 16,23% 2,12-1,43 10 Totale antibiotici ad alto costo (da 1 a 9) ,5-2,93% ,8-9,70% 11,12% 454,18-6,96% 58,20 1,39% 56,11 6,08 11 Totale altri antibiotici 9.724,2-11,69% ,5-14,21% 0,95% 38,81-11,60% 17,62-6,27% 18,48 4,02 12 Amfotericina B complesso lipidico 8.096,3-56,47% ,1-25,98% 2,06% 84,22-23,73% 0,53-40,11% 1,14-0,87 13 Altri antimicotici ,3 22,24% ,9 43,54% 2,59% 105,62 47,91% 22,05 15,56% 19,62 3,99 14 Tot. chemioantib. sistemici ( ) ,3-6,09% ,2-7,17% 16,72% 682,84-4,35% 98,39 2,32% 95,34 5,15

7 216 Bollettino SIFO 50, 4, 2004 A margine dei risultati ottenuti e prima delle considerazioni conclusive vorremmo sottolineare l esperienza del farmacista del Dipartimento Onco-ematologico che, in conseguenza all apertura di una unità di manipolazione centralizzata di farmaci antiblastici presso il COM (Centro Oncologico Modenese), oltre ad essere il referente per il Dipartimento Onco-ematologico, risulta essere presente nello stesso per assolvere le sue quotidiane funzioni lavorative. Tutto ciò ha fatto sì che le opportunità di scambi professionali migliorassero sensibilmente, non soltanto con il personale medico ma anche con il personale infermieristico in quanto si possono fornire, in tempo reale, informazioni e dati riguardanti i farmaci, i dispositivi medici, il materiale di medicazione e tutto ciò di cui si occupa il Servizio di Farmacia. Si crea pertanto un rapporto di stretta collaborazione e fiducia reciproca che porta il farmacista a divenire parte integrante dell attività del Dipartimento stesso. Inoltre si apre una nuova opportunità professionale importantissima per il farmacista ospedaliero: il contatto con il paziente. Discussioni e considerazioni conclusive Una prima riflessione a margine di quanto fin qui illustrato risulta essere obbligatoria: un siffatto percorso si è potuto sviluppare solo con il conforto di una strategia aziendale interna attenta e sensibile verso questo tipo di problematica e volta ad avere un ruolo, oltre che autorevole, anche propositivo. Per impostazione professionale, i farmacisti sono molto attenti alla legislazione farmaceutica, notoriamente molto complessa (in particolare quella legata alla prescrizione nell ambito del Servizio Sanitario Nazionale). Medici e infermieri invece sono spesso perplessi, se non addirittura confusi, perché non sempre le informazioni che ricevono hanno l immediatezza necessaria da consentire una corretta applicazione delle normative vigenti anche nei percorsi scelti a livello aziendale. Ormai è ampiamente diffusa la convinzione che il ruolo del farmacista debba contemplare oltre alle tradizionali competenze rivolte alle attività farmaceutiche di supporto anche competenze di Farmacia Clinica e Pharmaceutical Care. Integrare il mondo della clinica a quello della farmacia deve andare oltre le intenzioni e necessita di esperienze concrete: la figura del farmacista di dipartimento nasce per questo. Inoltre, nella prospettiva dell introduzione della dose unitaria e di una gestione dei farmaci e dispositivi sempre più automatizzata, il farmacista ospedaliero sarà sempre più chiamato ad un ruolo attivo di intervento verso gli altri operatori sanitari e verso i pazienti. Per ultimo, ma non per importanza, preme sottolineare la collaborazione fattiva riscontrata nei reparti, interpretabile come un importante e stimolante segnale verso la crescita del lavoro di équipes multiprofessionali: si ritiene infatti che l evoluzione naturale di questo progetto potrà essere denominata il farmacista NEL dipartimento. Bibliografia 1. Legge 405/ D.Lgs. n 95 del 8/04/ D.Lgs. n 46 del febbraio Puggioli C. Dipartimento: un problema di cultura prima ancora che di organizzazione. Giornale italiano di Farmacia clinica 1996; 10, 4: Bonal J. La farmacia clinica in Europa. In: Atti del XV Congresso SIFO Giardini Naxos (Taormina): SIFO Milano 1985: Indirizzo dell Autore: Dott. Mauro Mancini Policlinico di Modena Via del Pozzo, Modena mancini.mauro@policlinico.mo.it

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