Giustizia & Sentenze Il commento alle principali sentenze

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1 Giustizia & Sentenze Il commento alle principali sentenze N Indeducibili le spese legali per amministratori e dipendenti L orientamento della Cassazione in tema di deducibilità delle spese sostenute dalla società per la difesa dei dipendenti o dell amministratore in un processo penale Categoria: Contribuenti Sottocategoria: Varie Secondo i giudici tributari di legittimità, la società non può dedurre dal reddito imponibile le spese sostenute dai propri dipendenti per difendersi nei processi riguardanti vicende aziendali, in quanto manca il requisito dell inerenza (Cass. Sez. 5 n. 6185/2017). La deduzione delle spese di difesa è negata dalla giurisprudenza di legittimità anche riguardo a quelle sostenute dal legale rappresentante imputato in un procedimento penale, a nulla rilevando che il capo d'imputazione riguardi fatti compiuti nello svolgimento dell'incarico (Cass. Sez. 5 n /2012). Premessa Secondo la Corte di Cassazione, la società non può dedurre dal reddito imponibile: né le spese sostenute dai propri dipendenti per difendersi nei processi riguardanti vicende aziendali; né quelle sostenute dal legale rappresentante in relazione a un procedimento penale per fatti compiuti nello svolgimento dell incarico. 1

2 Spese di difesa relative ai dipendenti Cassazione Sezione Tributaria sentenza n del 10 marzo 2017 Non sono deducibili dal reddito d'impresa le spese sostenute dall'azienda per la difesa dei propri dipendenti in processi riguardanti vicende aziendali. Manca, infatti, il requisito dell inerenza, posto che ai fini della deduzione dal reddito imponibile un costo deve essere correlato a un attività potenzialmente idonea a produrre utili. Il caso L'Agenzia delle Entrate emetteva nei confronti di una società un avviso di accertamento relativo a IRES, IRAP e IRAP per l'anno 2004, con cui contestava la deduzione di costi non inerenti, tra cui le spese sostenute da alcuni dipendenti per difendersi in un procedimento penale scaturito dalla querela sporta da altri dipendenti, per vertenze sorte nell ambito del rapporto di lavoro. In conseguenza del ricorso proposto dalla società, la Commissione Tributaria Provinciale di Torino annullava parzialmente la ripresa fiscale, con sentenza poi confermata in appello. La Commissione Tributaria Regionale del Piemonte, infatti, rigettava l appello dell Ufficio rilevando, per quanto qui interessa, che le spese legali in questione erano deducibili, poiché inerenti e conseguenti, seppure in modo generico, allo svolgimento dell attività d impresa, in quanto era ovvio che, sostenendo le spese per la difesa penale dei propri dipendenti sottoposti a indagine, l'azienda aveva inteso tutelare i propri interessi e la propria posizione tanto sul piano patrimoniale quanto sul piano morale e sociale. Ebbene, la Suprema Corte non ha condiviso la decisione dei giudici di secondo grado. A giudizio degli Ermellini, la CTR del Piemonte - come denunciato dall Agenzia delle Entrate - è incorsa nella falsa applicazione dell articolo 109, comma 5, del D.P.R. n. 917 del 1986, ai sensi dell'art. 360 c.p.c., comma 1, n. 3: nella parte in cui ha ritenuto legittima la deduzione delle spese legali sostenute dalla società per la difesa in alcuni procedimenti penali di dipendenti dell'impresa querelati da altri dipendenti, per vertenza sorte nell'ambito del rapporto di lavoro. 2

3 La decisione della Suprema Corte Nel caso di specie il giudice d'appello ha riconosciuto la deducibilità delle spese legali sulla base del rilievo: che i fatti oggetto della querela riguardavano lato sensu vicende aziendali; che l esito del procedimento penale si poteva riverberare negativamente sulla stessa società. Gli Ermellini non mettono in discussione il fatto che la società contribuente abbia agito nel proprio interesse, quando ha rimborsato le spese di difesa ai propri dipendenti implicati in un indagine penale; tuttavia, come ha sostenuto l Ufficio ricorrente, per riconoscere la deducibilità non poteva bastare il rilievo che il procedimento penale era originato da una querela per fatti riguardanti vicende aziendali e che l esito del medesimo procedimento si poteva riverberare sulla stessa società. Ai fini della deduzione, il costo deve essere correlato a un attività potenzialmente idonea a produrre utili, secondo la nozione d inerenza precisata dalla giurisprudenza di legittimità (tra le altre: Cass. n. 4041/2015). Pertanto, non si giustifica la deduzione delle spese sostenute dall'azienda per la difesa dei propri dipendenti sottoposti a indagine penale, trattandosi di un costo non correlato a un attività potenzialmente idonea produrre utile. In sede di rinvio, quindi, la Commissione Tributaria Regionale del Piemonte dovrà pronunciarsi nuovamente sulla questione alla luce del seguente principio di diritto. A integrare il requisito dell inerenza all attività d impresa delle singole spese e dei costi affrontati, indispensabile per ottenere la deduzione ex art. 109 del d.p.r. 22 dicembre 1986, n. 917, non è sufficiente che il costo o la spesa siano conseguenti in senso generico all attività d impresa, ma è necessaria la loro correlazione con un attività potenzialmente idonea a produrre utili. Inoltre, poiché nel caso di specie l accertamento si è basato anche sul riscontro di differenze inventariali positive e negative, la Commissione piemontese dovrà altresì considerare che: In tema di presunzioni di cessione e di acquisto dei beni in evasione di imposta di cui al d.p.r. 10 novembre 1997, n. 441, non è configurabile una soglia minima all esercizio del potere dell Ufficio di accertare, in forza di quelle presunzioni, una pretesa maggiore di quella dichiarata. 3

4 Parcelle dell avvocato che difende il legale rappresentante Cassazione Sezione Tributaria sentenza n del 14 dicembre 2012 Non sono deducibili dal reddito imponibile, in quanto non attengono all oggetto sociale dell impresa, le spese sostenute dalla società per remunerare l avvocato che ha assunto la difesa del legale rappresentante, imputato in un procedimento penale, a nulla rilevando che il capo d'imputazione riguardi fatti compiuti nello svolgimento dell'incarico. Il caso La Sezione Tributaria della Cassazione ha rigettato il ricorso proposto da una società di capitali, in relazione ad alcuni avvisi di accertamento emessi ai fini dell IVA, dell IRPEG e dell IRAP. La difesa In particolare, la società contribuente ha dedotto la violazione e falsa applicazione della legge, laddove la Commissione Tributaria Regionale della Toscana ha ritenuto fondata la contestazione dell Ufficio finanziario con riguardo a una fattura di oltre ,00 euro, emessa dall avvocato che aveva difeso il legale rappresentante durante un processo penale per fatti di corruzione negli appalti; processo terminato con un assoluzione. È vero, infatti, che la responsabilità penale è personale ma, qualora l'amministratore sia assolto, la società deve assumere le spese per la sua difesa, avendo egli legittimamente agito. Perciò, ogni costo dello svolgimento di operazioni finalizzate all oggetto sociale, riconosciute legittime dal giudice penale, è addebitabile alla società ex art. 109 TUIR. Ebbene, questa tesi della società contribuente non ha trovato riscontro nel giudizio di legittimità. La decisione della Suprema Corte Secondo la società ricorrente, il costo di operazioni sociali riconosciute legittime dal giudice penale, in base all'articolo 109, commi 1 e 5, del TUIR, è addebitabile alla società e non all'amministratore ed è quindi deducibile. Di contrario avviso i Supremi Giudici, secondo i quali: l'assunzione delle spese per la difesa penale dell'amministratore della società con personalità giuridica non è qualificabile come costo di operazioni sociali legittime, oppure rientranti nell'oggetto sociale. 4

5 La giurisprudenza delle Sezioni Unite (sent. n /1994) ha chiarito che l'amministratore di una società di capitali ha diritto al rimborso delle spese ai sensi dell'articolo 1720, comma 2, del codice civile, da applicare in via analogica, quando abbia sostenuto tali spese a causa, e non semplicemente in occasione, del proprio incarico; rientra in quest'ultima fattispecie l ipotesi in cui le spese siano state effettuate dall amministratore allo scopo di difendersi in un processo penale iniziato in relazione a fatti connessi all'incarico, e conclusosi col proscioglimento. Le Sezioni Unite hanno spiegato: che, ex art c.c., comma 2, possono gravare sulla società soltanto le spese sostenute dall'amministratore per attività svolte a causa del mandato da essa ricevuto e non semplicemente per attività svolte in occasione del mandato stesso. L illecito penale non può essere compreso tra le attività che il mandante ha il diritto di pretendere dal mandatario, oppure le attività che sono identificabili come connesse causalmente al mandato. Tra le attività occasionali, e dunque non trasferibili in termini di costi alla società, rientra l'ipotesi in cui le spese siano state effettuate dall'amministratore allo scopo di difendersi in un processo penale per fatti connessi all'incarico, anche se questo si conclude col proscioglimento, l'esito non incidendo poiché quel che rileva è l'assenza del nesso causale, insussistente anche in ipotesi di proscioglimento, posto che, pure in tal caso, come precisa da ultimo Cass n. 3737, la necessità di effettuare le spese di difesa non si pone in nesso di causalità diretta con l'adempimento del mandato, ma tra l'uno e l'altro fatto si inserisce un elemento intermedio, dovuto all'attività di una terza persona, pubblica o privata, costituito dall'accusa poi rivelatasi infondata. Spese sostenute dall amministratore allo scopo di difendersi in un processo penale per fatti connessi all incarico. Non sono trasferibili alla società Riferimenti normativi e giurisprudenziali o DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 22 dicembre 1986, n. 917 Art. 109; o CODICE CIVILE Art. 1720; o Cass. Trib. n. 6185/2017; o Cass. Trib. n. 3737/2012; o Cass. Trib. n / Riproduzione riservata - 5