Editoriale. Sulla colestasi intraepatica familiare. Recenti acquisizioni

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Editoriale. Sulla colestasi intraepatica familiare. Recenti acquisizioni"

Transcript

1 Editoriale Vol. 98, N. 11, Novembre 2007 Pagg Sulla colestasi intraepatica familiare. Recenti acquisizioni Ludovico Abenavoli 1, Vincenzo De Maria 2, Massimo DeSiena 2, Sebastiano DiSalvo 2, Francesca Giancotti 2, Tiziana Gravina 2, Saverio M. Abenavoli 2 Riassunto. Negli ultimi anni sono stati conseguiti notevoli progressi nella comprensione dei meccanismi coinvolti nello sviluppo della colestasi intraepatica familiare. Il ruolo delle anomalie genetiche appare centrale. L identificazione dei geni coinvolti in queste condizioni ha permesso di meglio comprendere i processi di sintesi degli acidi biliari e di trasporto dei sali biliari, nonché i loro deficit. La complessità dei meccanismi che sovrintendono al flusso biliare suggerisce che molte altre anomalie genetiche devono ancora essere identificate. Parole chiave. Bile, colestasi intraepatica familiare, fegato, ittero, prurito. Summary. Familial intrahepatic cholestasis. Novel evidences. In the last years hepatology has known remarkable improvement to understanding the mechanisms involved in familial intrahepatic cholestasis. The role of genetic anomalies is very important. Identification of genes involved in familial intrahepatic cholestasis has proven to be an important strategy to unravel the processes of bile acid synthesis and bile salt transport. The complexity of the mechanisms of bile flow clearly suggests that many more genetic abnormalities have yet to be identified. Key words. Bile, familial intrahepatic cholestasis, jaundice, liver, pruritus. Introduzione La bile è prodotta per mezzo di un trasporto attivo dei soluti all interno dei canalicoli biliari 1. Un gradiente osmotico è presente tra bile canalicolare e plasma sinusoidale. Un flusso d acqua, elettroliti e piccoli soluti, filtra dai canalicoli principalmente per via paracellulare, attraverso le tight-junction, che presentano una permeabilità selettiva 2,3. Il momento più importante per la formazione della bile è rappresentato dalla secrezione degli acidi biliari attraverso il polo sinusoidale dell epatocita nel torrente biliare 2,3. Gli acidi biliari coniugati, che rappresentano la frazione principale degli acidi biliari nel sangue, sono trasportati attraverso la membrana basolaterale degli epatociti con il sodio, dal sodium-taurocholate Colestasi è una parola greca che significa bile ferma. Questo termine venne utilizzato per la prima volta dal ricercatore tedesco Robert Roessle nel Essa può essere definita come una sindrome clinica e biochimica, caratterizzata da un alterata secrezione biliare associata a ittero e prurito e da aumento dei livelli ematici di fosfatasi alcalina. La colestasi si definisce intraepatica quando la ritenzione biliare si realizza in una sede anatomica compresa tra le membrane epatocitarie e i dotti biliari di taglia media con diametro massimo di 400 µm. cotransporter (NTCP, SLC10A1). Gli acidi biliari non-coniugati e una grande varietà di altri anioni organici, compresa la bilirubina, sono assorbiti dagli epatociti per mezzo dell organic anion-transporting polipeptide 2 (OATP2, SLC21A6). Il passaggio che limita la formazione di bile è il trasporto attivo degli acidi biliari e degli altri soluti attraverso la membrana canalicolare degli epatociti. Questo passaggio è guidato da alcune pompe ATP-dipendenti (ABCtransporters). I sali biliari sono trasportati dalla bilesalt export pump (BSEP o ABCB11), mentre la bilirubina di-glucuronide, il glutatione, gli acidi biliari bivalenti coniugati e una grande varietà di altri anioni organici coniugati, sono trasportati dalla multidrug resistance-associated protein 2 (MRP2, ABCC2) 2. 1 Istituto di Medicina Interna, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma; 2 Unità Complessa di Epatologia, Policlinico Mater Domini, Catanzaro. Pervenuto il 16 febbraio 2007.

2 570 Recenti Progressi in Medicina, 98, 11, 2007 Un particolare ABC-transporters, la multidrug resistance P-glicoproteina 3 (MDR3, ABCB4), trasloca i fosfolipidi dall interno all esterno della membrana canalicolare. Questo passaggio fornisce la fosfatidilcolina alla bile 2. La formazione e la composizione finale della bile dipendono dai trasportatori supplementari nella membrana canalicolare degli epatociti, così come i trasportatori nei colangiociti che aggiungono la bile colangiocellulare alla bile epatocellulare. Fra quelli, il chloride-bicarbonate anion exchanger 2 (AE2, SLC10A2) è presente nella membrana apicale sia degli epatociti, sia delle cellule epiteliali dei dotti biliari, mentre il cystic fibrosis transmembrane conductance regulator (CFTR, ABCC7), è situato nella membrana apicale delle cellule epiteliali dei soli dotti biliari 1,2. La membrana basolaterale degli epatociti possiede un certo numero di trasportatori che sono espressi durante la colestasi e trasportano i soluti in maniera retrograda. Sono questi: MRP4 (ABCC4) che trasporta gli acidi biliari insieme al glutatione, MRP3 (ABCC3) che trasporta la bilirubina coniugata e gli altri anioni organici e OST /OST un trasportatore organico eteromerico che trasporta gli acidi biliari 4. Durante la colestasi, MRP3 e OST /OST risultano essere molto attivi a livello della membrana basolaterale dei colangiociti 5. Colestasi intraepatiche familiari progressive Le colestasi intraepatiche familiari progressive (PFIC) sono un gruppo di malattie rare a trasmissione autosomica recessiva, caratterizzate dalla mutazione dei geni che controllano i sistemi di trasporto intraepatici degli acidi biliari 6 (tabella 1). Le PFIC sono responsabili del 10-15% delle colestasi intraepatiche pediatriche e del 10% delle indicazioni al trapianto di fegato nella stessa fascia di età. Tabella 1 - Basi molecolari delle colestasi intraepatiche familiari progressive. Nome Deficit genetico Funzione PFIC1 o Malattia di Byler FIC1 o ATP8B1 Traslocasi ATP-dipendente degli aminosfingolipidi PFIC2 o Malattia BSEP BSEP o ABCB11 Trasportatore canalicolare ATP-dipendente degli acidi biliari PFIC3 o Malattia MDR3 MDR3 o ABCB4 Traslocasi dei fosfolipidi FHC BAAT e TJP2 Coniugazione degli acidi biliari e proteine delle tight junction PFIC4 o Deficit di sintesi Deficit genetico multiplo Sintesi degli acidi biliari degli acidi biliari Peculiarità di queste patologie è l importante aumento dei livelli sierici degli acidi biliari e la presenza di una severa colestasi intraepatica con rapida progressione verso la cirrosi 6. Clinicamente sono caratterizzate dalla presenza di prurito intrattabile, che determina una scarsa qualità di vita, e dalle manifestazioni secondarie al malassorbimento delle vitamine liposolubili 6,7. In dettaglio: La colestasi intraepatica familiare progressiva tipo I (PFIC1) è una condizione meglio nota come malattia di Byler 8. È una patologia definita su base genetica, caratterizzata dalla mutazione della FIC1 (ATP8B1), una ATP-translocasi espressa a livello della membrana canalicolare degli epatociti, che presiede al passaggio degli aminofosfolipidi dall esterno all interno delle membrane cellulari 6. La prima descrizione risale al 1959 ad opera di Summerskill e Walshe 9. Essa riguardava una famiglia amish americana, i cui componenti erano tutti discendenti da uno stesso capostipite, Jacob Byler, da cui è derivato il nome della malattia. Sette elementi di questa famiglia presentavano comune sintomatologia: steatorrea, diarrea, ittero, epato-splenomegalia e infertilità. Dalla ricostruzione dell albero genealogico della famiglia Byler, è stato osservato che il disordine seguiva una trasmissione di tipo autosomico recessivo. L analisi genetica ha identificato a livello del cromosoma 18q21, il locus sede della mutazione genetica 10. La presenza di elevati livelli di FIC1 nelle cellule dell epitelio intestinale, e i dati forniti dal modello murino della malattia, costituiscono la prova del ruolo svolto dal FIC1 nella regolazione dell assorbimento intestinale degli acidi biliari. La colestasi è probabilmente legata a un aumentato assorbimento degli acidi biliari a livello ileale, associata ad una ridotta secrezione biliare via BSEP 6. Entrambe queste alterazioni sono legate alla ridotta espressione di un recettore nucleare, il farnesoid X receptor (FXR) 6. La colestasi appare nelle primi sei mesi di vita e può evolvere verso un ittero colestatico permanente. Si riscontra presenza di un prurito invalidante con un attività sierica della γ-glutamil-transferasi (γ-gt) normale. La colestasi recidivante benigna, o BRIC, costituisce una forma fenotipicamente meno severa della malattia 11. Essa si manifesta solitamente nell età adulta ed è caratterizzata da episodi ricorrenti di colestasi intraepatica senza danni progressivi del fegato. Nel 1997 è stato mappato un secondo locus genetico per le PFIC a livello del cromosoma 2q24 12.

3 L. Abenavoli et al.: Sulla colestasi intraepatica familiare. Recenti acquisizioni 571 La colestasi intraepatica familiare progressiva tipo II (PFIC2 o malattia BSEP), è determinata dalla mutazione del gene BSEP (ABCB11), trasportatore canalicolare ATP-dipendente degli acidi biliari. Numerose mutazioni sono state descritte nei pazienti affetti da PFIC2. Due mutazioni in particolare, E297G e D482G, sono state descritte rispettivamente in 25 e 16 famiglie. Almeno una di queste due mutazioni è presente nel 30% dei pazienti PFIC2, come risulta negli studi condotti su pazienti di origine caucasica 12,13. Conseguentemente si registra una netta riduzione della secrezione canalicolare degli acidi biliari 13. L accumulo epatocitario degli acidi biliari produce un danno epatico che progredisce nel tempo. Anche in questo caso le γ-gt risultano normali. La colestasi intraepatica familiare progressiva tipo III (PFIC3) è chiamata anche deficit di MDR3 14. Essa è legata a un deficit genetico che determina la riduzione dell escrezione biliare dei fosfolipidi (fasfatidilcolina), che non esercitano più il loro effetto detergente vis-a-vis degli acidi biliari, i quali inducono effetto tossico a livello delle membrane colangiocitarie. A differenza delle altre PFIC, si registra elevazione delle γ-gt, mentre l istologia epatica mette in evidenza notevole proliferazione dei dotti biliari associata a fibrosi. In più, l assenza dei fosfolipidi destabilizza le micelle e accresce la litogenicità della bile e la cristallizazione del colesterolo. Ecco perché la mutazione MDR3 è stata messa in evidenza anche in quei pazienti affetti da litiasi biliare intraepatica di colesterolo 13,14. Mutazioni a carico dello stesso trasportatore svolgono un ruolo nella colestasi recidivante della gravidanza, in alcune colestasi da farmaci e anche in determinate epatopatie colestatiche croniche dell adulto 13. L FHC (Familial hypercholanemia) è un difetto genetico recentemente descritto in 12 famiglie amish nella contea di Lancaster negli USA 15. Nella sua patogenesi sembrerebbero essere coinvolti difetti sia di coniugazione degli acidi biliari (BAAT), sia di proteine delle tight junction (TJP2=ZO-2). Errori intrinseci nella biosintesi dei sali biliari costituiscono una forma supplementare di PFIC, a volte indicata come PFIC4 16. Presentazione clinica e quadri di laboratorio delle colestasi intraepatiche familiari progressive Le mutazioni genetiche responsabili delle PFIC, sono state descritte solo negli ultimi anni 13. Tuttavia il fenotipo completo e la storia naturale di questa famiglia di malattie non sono ancora del tutto noti. In particolare, i fenotipi descritti si basano sulla presentazione clinica delle mutazioni più significative (tabella 2). Le PFIC sono clinicamente caratterizzate dalla presenza di ittero associato a prurito (ad esclusione della PFIC4). La variabilità del quadro è comunque notevole, non esistendo correlazione tra gravità della colestasi e del prurito. L origine stessa del prurito, attribuita classicamente all elevazione dei sali biliari circolanti, resta a oggi controversa. Tabella 2 - Caratteristiche cliniche e biologiche delle PFIC. Caratteristiche cliniche Meccanismo e biologiche Accumulo di bile Ittero Prurito Xantomi, xantelasmi, ipercolesterolemia Anello di Kayser-Fleischer (raro) fosfatasi alcanina e γ-glutamil transpeptidasi Bilirubina Acidi biliari Sostanze pruritogene Lipidi Rame Epatocitonecrosi Malassorbimento intestinale Steatorrea, perdita di peso, unghie fragili Cecità notturna Osteomalacia Neuropatia Deficit coagulativi Grassi Vitamina A Vitamina D Vitamina E Vitamina K Osteomalacia e osteoporosi Calcio I segni biologici classici delle PFIC sono l aumento della bilirubina, della fosfatasi alcalina, del colesterolo e degli acidi biliari, associati a bilirubinuria. Questi quadri sono comunque poco specifici e le alterazioni osservate possono essere simili a quelle registrate in corso di ostacoli biliari extraepatici. In particolare, il PFIC1 e il PFIC2 sono tipicamente associati con livelli normali di colesterolo e di γ GT nel siero, ma con sali biliari elevati 6,13. Al contrario, il deficit di MDR3 è caratterizzato da livelli sierici elevati di γ-gt in presenza di valori normali di sali biliari 14. La differenza si spiega con l assenza di fosfatidilcolina nella bile degli individui con la mutazione MDR3, che provoca l elevata azione detergente degli acidi biliari con conseguente danneggiamento delle cellule dei dotti biliari. Contrariamente al PFIC2 e al deficit di MDR3 che interessano esclusivamente il fegato, in corso di PFIC1 si registra la presenza di diarrea e di pancreatite 6,13. Il tutto depone per una disfunzione della proteina FIC1 anche nei tessuti extraepatici dove essa regola l assorbimento intestinale dei sali biliari. Il riscontro della bile di Byler (cioè di bile rudemente granulare presente nei canalicoli) all analisi ultrastrutturale del fegato, è specifica della malattia PFIC1 13. Infine l assenza di lipoproteina X nel siero dei pazienti con ipercolesterolemia e/o livelli molto bassi di fosfolipidi nella bile sono indici di deficit di MDR3 14.

4 572 Recenti Progressi in Medicina, 98, 11, 2007 Trattamento delle colestasi intraepatiche familiari progressive Attualmente non sono stati individuati trattamenti ottimali per le PFIC. Le terapie si basano sulla somministrazione di acido ursodesossicolico (10-15 mg/die), per aumentare il flusso biliare e per ridurre la stasi dei sali biliari a livello epatico 17. Il supporto nutrizionale standard di questi pazienti prevede, in caso di steatorrea, la somministrazione di trigliceridi a catena media, che non necessitano di sali biliari per il loro assorbimento. Tuttavia, le PFIC determinano un malassorbimento di vitamine liposolubili 17,18. In particolare, in caso di deficit di vitamina A, la somministrazione di UI ogni 15 giorni, sotto stretto controllo medico, è consigliato; la supplementazione di calcio (1500 mg/die) e di vitamina D (266 g di 25-idrossi-colecalciferolo ogni 1-2 settimane) è utile; così come è suggerita la prescrizione di vitamina E ( UI/die) per tutti quei pazienti con colestasi associata a sintomatologia di tipo neurologico. Il prolungamento del tempo di protrombina è corretto velocemente grazie alla vitamina K (10 mg/die sottocute per 3 giorni, seguiti da alcuni mesi di 5-10 mg/die per os). Questo approccio terapeutico allevia la sintomatologia delle PFIC, ma non incide significativamente sulla loro storia naturale. È stato proposto che alla base della patogenesi del prurito ci sia l accumulo di sali biliari a livello cutaneo. Tuttavia, la loro concentrazione ematica non si correla con la severità della sintomatologia. Inoltre è stato ipotizzato che l accumulo di sali biliari a livello degli epatociti determini la rottura delle membrane cellulari con rilascio di sostanze pruriginose in circolo. Recentemente si sta affermando l idea che alla base del prurito colestatico ci sia l attivazione del sistema oppioide endogeno e che un mediatore possa essere la serotonina. In considerazione di quanto detto, nuove molecole sono state proposte, negli ultimi anni, per il trattamento del prurito nelle PFIC 6,10,17,18. Il prurito lieve reagisce solitamente al trattamento con colestiramina (4-16 g/die). Questa resina anionica di scambio si lega ai sali biliari e alle sostanze pruritoginose biliari a livello del tenue, interrompendo così la circolazione entero-epatica. Gli effetti secondari importanti della colestiramina includono costipazione, malassorbimento delle vitamine lipo e idro-solubili, interferenza con l assorbimento della digossina, del warfarin, del propranololo, dei tiazidi e della tiroxina. Di conseguenza, questi farmaci dovrebbero essere somministrati un ora prima o quattro ore dopo la colestiramina. La rifampicina ( mg/die) aumenta gli enzimi microsomiali epatici e l ossidazione degli acidi biliari, con aumento della loro eliminazione renale, associata a ipercatabolismo delle sostanze pruritogene, e riduzione del riassorbimento epatico degli acidi biliari. Essa è il farmaco di scelta per i pazienti con prurito che non risponde alla colestiramina. Il fenobarbitone è stato utilizzato con una singola dose fino a 100 mg/die. I suoi effetti sedativi ne precludono l utilizzo nei pazienti con encefalopatia epatica. Gli studi clinici con il fenobarbitone sono limitati ed includono un ristretto numero di pazienti. Inoltre, se confrontato con la rifampicina, la efficacia risulta essere più bassa. Gli antagonisti dei recettori degli oppioidi come il naloxone per via endovenosa (0,2 µg/kg/minuto per 24 ore), il nalmefene ( mg/die) ed il naltrexone (50 mg/die) alleviano il prurito colestatico. Infine, dati relativi a casistiche ancora limitate indicano che la fototerapia con luce ultravioletta (UV-B), la plasmaferesi, il sistema di ricircolo epatico esterno per assorbimento molecolare (MARS) e gli androgeni possono rappresentare percorsi terapeutici alternativi. Anche interventi chirurgici sono stati adottati al fine di controllare il prurito e di impedire la progressione delle PFIC. Queste tecniche includono la diversione biliare parziale, il bypass ileale ed il trapianto ortotopico di fegato 19. In particolare, la diversione biliare parziale è stata indicata come efficace nel ritardare e a volte fermare la progressione della malattia nei bambini affetti da PFIC. Il trapianto di fegato è comunque a oggi l unico trattamento in grado di correggere la colestasi nei pazienti affetti da PFIC 20. Bibliografia 1. Trauner M, Meier PJ, Boyer JL. Molecular pathogenesis of cholestasis. N Engl J Med 1998; 339: Kullak-Ublick GA, Stieger B, Meier PJ. Enterohepatic bile salt transporters in normal physiology and liver disease. Gastroenterology 2004; 126: Marucci L, Macarri G, Benedetti A. Colestasi. Recenti acquisizioni diagnostiche e terapeutiche. Recenti Prog Med 2003; 94: Rius M, Nies AT, Hummel-Eisenbeiss J, Jedlitschky G, Keppler D. Cotransport of reduced glutathione with bile salts by MRP4 (ABCC4) localized to the basolateral hepatocyte membrane. Hepatology 2003; 38: Pauli-Magnus C, Meier PJ. Hepatobiliary transporters and drug-induced cholestasis. Hepatology 2006; 44: van Mil SW, Houwen RHJ, Klomp LW. Genetics of familial intrahepatic cholestasis syndromes. J Med Genet 2005; 42; Hofmann AF. Bile acids: the good, the bad, and the ugly. News Physiol Sci 1999; 14: Clayton RJ, Iber FL, Ruebner BH, McKusick VA. Byler disease. Fatal familial intrahepatic cholestasis in an Amish kindred. Am J Dis Child 1969; 117: Summerskill WHJ, Walshe JM. Benign recurrent intrahepatic obstructive jaundice. Lancet 1959; ii: Strautnieks SS, Kagalwalla AF, Tanner MS, Gardiner RM, Thompson RJ. Locus heterogeneity in progressive familial intrahepatic cholestasis. J Med Genet 1996; 33:

5 L. Abenavoli et al.: Sulla colestasi intraepatica familiare. Recenti acquisizioni Floreani A, Molaro M, Mottes M, Sangalli A, Baragiotta A, Roda A, et al. Autosomal dominant benign recurrent intrahepatic cholestasis (BRIC) unlinked to 18q21 and 2q24. Am J Med Genet 2000; 95: Strautnieks SS, Kagalwalla AF, Tanner MS, Knisely AS, Bull L, Freimer N, et al. Identification of a locus for progressive familial intrahepatic cholestasis PFIC2 on chromosome 2q24. Am J Hum Genet 1997; 61: Shneider BL. Progressive intrahepatic cholestasis: mechanisms, diagnosis and therapy. Pediatr Transplantation 2004: 8: Rosmorduc O, Hermelin B, Poupon R. MDR3 gene defect in adults with symptomatic intrahepatic and gallbladder cholesterol cholelithiasis. Gastroenterology 2001: 120: Carlton VE, Harris BZ, Puffenberger EG, Batta AK, Knisely AS, Robinson DL, et al. Complex inheritance of familial hypercholanemia with associated mutations in TJP2 and BAAT. Nat Genet 2003; 34: Jacquemin E, Cresteil D, Manouvrier S, Boute O, Hadchouel M. Heterozygous non-sense mutation of the MDR3 gene in familial intrahepatic cholestasis of pregnancy. Lancet 1999: 353: Poupon R, Chazouilleres O, Poupon RE. Chronic cholestatic diseases. J Hepatol 2000; 32(suppl 1): Rutherford AE, Pratt DS. Cholestasis and cholestatic syndromes. Curr Opin Gastroenterol 2006; 22: Kalicinski PJ, Ismail H, Jankowska I, Kaminski A, Pawlowska J, Drewniak T, et al. Surgical treatment of progressive familial intrahepatic cholestasis: comparison of partial external biliary diversion and ileal bypass. Eur J Pediatr Surg 2003; 13: Cutillo L, Najimi M, Smets F, Janssen M, Reding R, de Ville de Goyet J, et al. Safety of living-related liver transplantation for progressive familial intrahepatic cholestasis. Pediatr Transplant 2006; 10: Indirizzo per la corrispondenza: Dott. Ludovico Abenavoli Università Cattolica del Sacro Cuore Istituto di Medicina Interna Largo Agostino Gemelli, Roma l.abenavoli@yahoo.it

Gli Itteri. Ittero. Colorito giallo della cute, sclere membrane mucose che deriva da una aumentata concentrazione della bilirubina sierica.

Gli Itteri. Ittero. Colorito giallo della cute, sclere membrane mucose che deriva da una aumentata concentrazione della bilirubina sierica. Gli Itteri Marco Romano, MD Dipartimento di Internistica Clinica e Sperimentale Gastroenterologia t Cell: 3356768097 Tel: 0815666714 E-mail: marco.romano@unina2.it Ittero Colorito giallo della cute, sclere

Dettagli

Ittero. Gli Itteri. Come si Valuta? Mtabolismo della Bilirubina. Scaricato da SunHope

Ittero. Gli Itteri. Come si Valuta? Mtabolismo della Bilirubina. Scaricato da SunHope Ittero Gli Itteri Colorito giallo della cute, sclere membrane mucose che deriva da una aumentata concentrazione della bilirubina sierica. Marco Romano, MD Dipartimento di Internistica Clinica e Sperimentale

Dettagli

METABOLISMO DELL EME 2. CATABOLISMO ED ITTERO

METABOLISMO DELL EME 2. CATABOLISMO ED ITTERO METABOLISMO DELL EME 2. CATABOLISMO ED ITTERO 1 2 ERITROCITI Emoglobina Stercobilina Feci Urobilina Urine Globina Eme O 2 Eme ossigenasi CO Urobilinogeno (batteri) INTESTINO Riassorbita nel sangue RENE

Dettagli

11/10/16. Il concetto di MOSAICO FLUIDO. Fosfolipidi Colesterolo Glicolipidi

11/10/16. Il concetto di MOSAICO FLUIDO. Fosfolipidi Colesterolo Glicolipidi Il concetto di MOSAICO FLUIDO Fosfolipidi Colesterolo Glicolipidi 1 DIFFUSIONE SEMPLICE 2 Pressione osmotica Il problema della pressione osmotica 3 Diverse soluzioni al problema della pressione osmotica

Dettagli

Geni e loro polimorfismi coinvolti. COLIA1 Intr G-T. VDR BsmI (A-G introne 8) VDR Fok1 (ATG -ACG codon 1) VDR TaqI (T-C esone 9) CTR Pro463Leu

Geni e loro polimorfismi coinvolti. COLIA1 Intr G-T. VDR BsmI (A-G introne 8) VDR Fok1 (ATG -ACG codon 1) VDR TaqI (T-C esone 9) CTR Pro463Leu L'osteoporosi è una malattia dell apparato scheletrico, dovuta a perdita della massa ossea con una diversa configurazione della struttura dell osso che diviene più lassa e porta a una minore resistenza

Dettagli

ITTERO. Colorazione gialla della cute e delle mucose visibili per valori di bilirubina superiori a 2,5 mg/dl (vn. < 1) Subittero <2,5

ITTERO. Colorazione gialla della cute e delle mucose visibili per valori di bilirubina superiori a 2,5 mg/dl (vn. < 1) Subittero <2,5 ITTERO Colorazione gialla della cute e delle mucose visibili per valori di bilirubina superiori a 2,5 mg/dl (vn. < 1) Subittero

Dettagli

ELIMINAZIONE DEI FARMACI. L eliminazione di un farmaco avviene per escrezione e/o per biotrasformazione.

ELIMINAZIONE DEI FARMACI. L eliminazione di un farmaco avviene per escrezione e/o per biotrasformazione. ELIMINAZIONE DEI FARMACI L eliminazione di un farmaco avviene per escrezione e/o per biotrasformazione. Possono essere escreti: il farmaco immodificato i suoi metaboliti Le principali vie di escrezione

Dettagli

VITAMINA D E DENSITÀ MINERALE OSSEA IN PAZIENTI PEDIATRICI CON MALATTIA INFIAMMATORIA CRONICA INTESTINALE (MICI)

VITAMINA D E DENSITÀ MINERALE OSSEA IN PAZIENTI PEDIATRICI CON MALATTIA INFIAMMATORIA CRONICA INTESTINALE (MICI) Università degli studi di Parma Dipartimento Materno-Infantile U.O.C di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva Scuola di Specializzazione in Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva Direttore: Prof

Dettagli

Test di laboratorio nelle malattie epatiche e pancreatiche

Test di laboratorio nelle malattie epatiche e pancreatiche Parte 2a. Colestasi Test di laboratorio nelle malattie epatiche e pancreatiche Fiumicino, 16 aprile 2016 www.cos.it/mediter Dr. Ugo Montanari Alterazioni dei test enzimatici indicative di colestasi sono

Dettagli

FONTE :

FONTE : FONTE : http://www.msd-italia.it/altre/manuale/sez01/0040059e.html MALATTIA DI WILSON Tossicosi da rame Il morbo di Wilson è una malattia progressiva e costantemente fatale del metabolismo del rame che

Dettagli

PROGETTO INTERATENEO FARMACIA DI COMUNITÀ DISLIPIDEMIE

PROGETTO INTERATENEO FARMACIA DI COMUNITÀ DISLIPIDEMIE PROGETTO INTERATENEO FARMACIA DI COMUNITÀ DISLIPIDEMIE Con il patrocinio di: FOFI Università degli Studi di Torino Ordine dei Farmacisti della Provincia di Torino Federfarma Piemonte MATERIALE DIDATTICO

Dettagli

Correlazione genotipo-fenotipo. Il genotipo (DNA) determina l'insieme dei caratteri che un individuo manifesta, cioè il fenotipo

Correlazione genotipo-fenotipo. Il genotipo (DNA) determina l'insieme dei caratteri che un individuo manifesta, cioè il fenotipo MALATTIE RARE ① Il Working Group on Rare Disease, istituito dalla Comunità Europea, definisce rara quella malattia che in Europa abbia una prevalenza inferiore a 5 casi per 10.000 abitanti. ② Per queste

Dettagli

Stercobilina Escreta nelle feci. Bilirubina & bilinogeni Formati dai batteri INTESTINO. Riassorbita. nel circolo portale

Stercobilina Escreta nelle feci. Bilirubina & bilinogeni Formati dai batteri INTESTINO. Riassorbita. nel circolo portale Itteri congeniti 1 Milza, fegato, rene Emoglobina Stercobilina Escreta nelle feci Urobilinogeno Escreto nelle urine Eme Globina O 2 Eme ossigenasi CO Biliverdina IX NADPH Biliverdina reduttasi Bilirubina

Dettagli

La lipasi acida lisosomiale svolge un ruolo nella NAFLD/NASH? Francesco Angelico

La lipasi acida lisosomiale svolge un ruolo nella NAFLD/NASH? Francesco Angelico La lipasi acida lisosomiale svolge un ruolo nella NAFLD/NASH? Francesco Angelico Principali tappe nell uptake e degradazione delle LDL LDL-R LAL LDL-R SREBPs SREBPs nucleus ABCA1 HDL-c nucleus ABCA1 HDL-c

Dettagli

Metabolismo della bilirubina e diagnosi.

Metabolismo della bilirubina e diagnosi. Metabolismo della bilirubina e diagnosi. FORMAZIONE : ogni giorno si formano circa 250-350 mg di bilirubina; il 70-80% deriva dalla distruzione dei GR invecchiati. Il gruppo eme dell'hb viene degradato

Dettagli

I LIPIDI (GRASSI) Cosa sono

I LIPIDI (GRASSI) Cosa sono I LIPIDI (GRASSI) Cosa sono Comunemente chiamati "grassi", i lipidi comprendono una grande varietà di molecole, accomunate dalla caratteristica di essere insolubili in acqua. I lipidi più importanti dal

Dettagli

IPERTRIGLICERIDEMIA E PANCREATITE ACUTA

IPERTRIGLICERIDEMIA E PANCREATITE ACUTA SCUOLA REGIONALE DI FORMAZIONE SPECIFICA IN MEDICINA GENERALE, CORSO 2010/2013. PATOLOGIA DEL PANCREAS IPERTRIGLICERIDEMIA E PANCREATITE ACUTA Elisabetta Ascari Fabio Bassi Medicina III Gastroenterologia

Dettagli

Archibald Garrod e l alcaptonuria: La nascita della Genetica biochimica

Archibald Garrod e l alcaptonuria: La nascita della Genetica biochimica Difetti Enzimatici Archibald Garrod e l alcaptonuria: La nascita della Genetica biochimica L alcaptonuria... 33 anni prima della formulazione della teoria un gene-un enzima di Beadle e Tatum Al contrario

Dettagli

MALATTIE CISTICHE DEI RENI

MALATTIE CISTICHE DEI RENI MALATTIE CISTICHE DEI RENI GENETICHE Autosomica dominante Reni policistici dell adulto Sclerosi tuberosa Malattia di von Hippel-Lindau Autosomica recessiva Reni policistici del bambino Nefroftisi giovanile

Dettagli

Utilizzazione dei dati di monitoraggio biologico

Utilizzazione dei dati di monitoraggio biologico Utilizzazione dei dati di monitoraggio biologico a livello individuale: valutazione del livello di di esposizione in in funzione dei valori di di riferimento e dei valori limite biologici health based

Dettagli

Due malattie ereditarie: Eloisa Modolo 25/02/2010

Due malattie ereditarie: Eloisa Modolo 25/02/2010 Due malattie ereditarie: e Eloisa Modolo 25/02/2010 Corea di Huntington Malattia genetica degenerativa che colpisce il sistema nervoso 1872: George Huntington, medico americano, descrive per primo i sintomi

Dettagli

Maria Antonietta Lepore Indagini sperimentali sui nuovi anticoagulanti orali. Meccanismo di azione e interazioni farmacologiche

Maria Antonietta Lepore Indagini sperimentali sui nuovi anticoagulanti orali. Meccanismo di azione e interazioni farmacologiche A06 Maria Antonietta Lepore Indagini sperimentali sui nuovi anticoagulanti orali Meccanismo di azione e interazioni farmacologiche Copyright MMXV Aracne editrice int.le S.r.l. www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI SALERNO

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI SALERNO UNIVERSITA DEGLI STUDI DI SALERNO Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali Corso di Laurea in Scienze Biologiche Tesi di laurea in Analisi Biochimico Cliniche L impiego del metodo del Reverse

Dettagli

COSA SONO LE MALATTIE AUTOSOMICHE DOMINANTI?

COSA SONO LE MALATTIE AUTOSOMICHE DOMINANTI? MALATTIE GENETICHE COSA SONO LE MALATTIE AUTOSOMICHE DOMINANTI? Le malattie autosomiche dominanti sono causate dalla mutazione di un singolo gene, ma il loro meccanismo di trasmissione è abbastanza diverso.

Dettagli

1 modulo didattico - Impatto clinico delle malattie genetiche e

1 modulo didattico - Impatto clinico delle malattie genetiche e 1 modulo didattico - Impatto clinico delle malattie genetiche e fondamenti di genetica GENETICA MEDICA OBBIETTIVI FORMATIVI Conoscere le basi cellulari e molecolari dell eredità Conoscere le basi genetiche

Dettagli

Il management del prurito nel paziente colestatico

Il management del prurito nel paziente colestatico A CURA DI FRANCESCO CIRILLO Pediatric Hepatology Il management del prurito nel paziente colestatico GIUSY RANUCCI, FABIOLA DI DATO, MARIA TUFANO, RAFFAELE IORIO Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali,

Dettagli

LA VALUTAZIONE FUNZIONALE E L IMAGING DIAGNOSTICO DEL FEGATO.

LA VALUTAZIONE FUNZIONALE E L IMAGING DIAGNOSTICO DEL FEGATO. LA VALUTAZIONE FUNZIONALE E L IMAGING DIAGNOSTICO DEL FEGATO www.fisiokinesiterapia.biz Il fegato è il più grande organo corporeo (1-1,5 kg) 1,5-2,5% della massa magra ma non è facilmente esplorabile con

Dettagli

Fattori di rischio per Aterosclerosi: IPERTENSIONE ARTERIOSA E DISLIPIDEMIE

Fattori di rischio per Aterosclerosi: IPERTENSIONE ARTERIOSA E DISLIPIDEMIE Fattori di rischio per Aterosclerosi: IPERTENSIONE ARTERIOSA E DISLIPIDEMIE Definizione L ipertensione arteriosa è definita da un aumento dei livelli pressori al di sopra dei valori che sono comuni nella

Dettagli

AGGIORNAMENTI SULLA Vitamina D

AGGIORNAMENTI SULLA Vitamina D AGGIORNAMENTI SULLA Vitamina D Approviggionamento di Vitamin D Livelli di vitamina D nel sangue Metabolismo Vitamina D e mortalità VitaminaD e fratture Vitamina D e cancro Vitamina D ed altre patologie

Dettagli

SINDROME DI BERNARD-SOULIER. STUDIO CLINICO-EMATOLOGICO E ULTRASTRUTTURALE DI UN CASO.

SINDROME DI BERNARD-SOULIER. STUDIO CLINICO-EMATOLOGICO E ULTRASTRUTTURALE DI UN CASO. SINDROME DI BERNARD-SOULIER. STUDIO CLINICO-EMATOLOGICO E ULTRASTRUTTURALE DI UN CASO. Introduzione. I disordini ereditari delle piastrine giganti sono classicamente suddivisi in 4 gruppi: quello con alterazioni

Dettagli

frequente caratterizzato da fastidio/dolore addominale e alterazioni dell alvo (costipazione e/o diarrea). Questa sindrome si manifesta con un elevata

frequente caratterizzato da fastidio/dolore addominale e alterazioni dell alvo (costipazione e/o diarrea). Questa sindrome si manifesta con un elevata RIASSUNTO I Introduzione La sindrome dell intestino irritabile (IBS) è un disturbo funzionale molto frequente caratterizzato da fastidio/dolore addominale e alterazioni dell alvo (costipazione e/o diarrea).

Dettagli

Legami chimici. Covalente. Legami deboli

Legami chimici. Covalente. Legami deboli Legami chimici Covalente Legami deboli Legame fosfodiesterico Legami deboli Legami idrogeno Interazioni idrofobiche Attrazioni di Van der Waals Legami ionici STRUTTURA TERZIARIA La struttura tridimensionale

Dettagli

VITAMINA D o COLECALCIFEROLO

VITAMINA D o COLECALCIFEROLO VITAMINA D o COLECALCIFEROLO Con il termine vitamina D si riferisce ad un gruppo di pro-ormoni liposolubili. Le principali forme di vitamina D sono rappresentate dalla Vitamina D 2 che deriva dall ergosterolo

Dettagli

Insufficienza intestinale e sue complicanze nel bambino

Insufficienza intestinale e sue complicanze nel bambino Insufficienza intestinale e sue complicanze nel bambino Lorenzo D Antiga Epatologia Gastroenterologia e Trapianti Pediatrici Ospedali Riuniti - Bergamo Outline Definizione di insufficienza intestinale

Dettagli

INTERAZIONI FARMACOLOGICHE

INTERAZIONI FARMACOLOGICHE INTERAZIONI FARMACOLOGICHE Università degli studi di Cagliari Facoltà di Medicina e Chirurgia Dipartimento di Neuroscienze B. B. Brodie Sezione Farmacologia Clinica Prof.ssa Maria Del Zompo INTERAZIONI

Dettagli

1) La bile ha una funzione fondamentale nella digestione dei grassi, grazie

1) La bile ha una funzione fondamentale nella digestione dei grassi, grazie Il fegato ha molteplici funzioni che interessano vari aspetti del metabolismo corporeo. Fra queste funzioni, direttamente correlata alla funzione digestiva è la capacità di secernere bile, normalmente

Dettagli

Digestione dei lipidi: 7 fasi

Digestione dei lipidi: 7 fasi Digestione dei lipidi: 7 fasi 1. Emulsionamento dei triacilgliceroli; 2. Formazione di micelle miste con i sali biliari, fosfolipidi e colesterolo; 3. Idrolisi dei triacilgliceroli ad opera della lipasi

Dettagli

I microorganismi della flora intestinale producono un gran numero di menachinoni ma quelli maggiormente presenti sono quelli con 7, 8 o 9 unità

I microorganismi della flora intestinale producono un gran numero di menachinoni ma quelli maggiormente presenti sono quelli con 7, 8 o 9 unità VITAMINA K Chimicamente, con il termine vitamina K, che deriva dalla parola tedesca koagulation s intendono una serie di composti che derivano dal 2-metil-1,4- naftochinone e tutti i suoi derivati con

Dettagli

2. permettere un continuo scambio di ioni e molecole fra i due compartimenti

2. permettere un continuo scambio di ioni e molecole fra i due compartimenti La membrana plasmatica ha il compito di 1. isolare il citoplasma dall ambiente extracellulare 2. permettere un continuo scambio di ioni e molecole fra i due compartimenti Trasporto passivo: passaggio di

Dettagli

La patologia epato- bilio-pancreatica

La patologia epato- bilio-pancreatica La patologia epato- bilio-pancreatica Complicanze della colelitiasi Colecistite acuta Pancreatite acuta: Migrazione di calcoli e/o cristalli di colesterolo nella via biliare principale Colestasi extraepatica:

Dettagli

Calcolosi biliare patogenesi e

Calcolosi biliare patogenesi e Calcolosi biliare patogenesi e epidemiologia La calcolosi biliare o colelitiasi da sola costituisce il 90% delle malattie delle vie biliari Tipi di calcoli biliari 1.I calcoli di colesterolo rappresentano

Dettagli

CIRROSI BILIARE PRIMITIVA & COLANGITE SCLEROSANTE

CIRROSI BILIARE PRIMITIVA & COLANGITE SCLEROSANTE CIRROSI BILIARE PRIMITIVA & COLANGITE SCLEROSANTE WWW.FISIOKINESITERAPIA.BIZ CIRROSI BILIARE PRIMITIVA CARATTERISTICHE CLINICHE E frequente fra le donne, specie tra 30 e 60 anni Può decorrere a lungo in

Dettagli

1. L INSUFFICIENZA RENALE CRONICA (IRC)

1. L INSUFFICIENZA RENALE CRONICA (IRC) 1. L INSUFFICIENZA RENALE CRONICA (IRC) L insufficienza renale cronica (IRC) è caratterizzata dalla perdita progressiva ed irreversibile della funzione renale in conseguenza della riduzione di tessuto

Dettagli

Cirrosi epatica. Diagnosi precoce nel paziente asintomatico COSIMO COLLETTA

Cirrosi epatica. Diagnosi precoce nel paziente asintomatico COSIMO COLLETTA Cirrosi epatica Diagnosi precoce nel paziente asintomatico COSIMO COLLETTA Definizione Malattia cronica caratterizzata da morte cellulare ma anche da rigenerazione nodulare con aumento del connettivo e

Dettagli

Patologie epatiche ed approccio di laboratorio

Patologie epatiche ed approccio di laboratorio Patologie epatiche ed approccio di laboratorio Ittero Colestasi Alterazioni dei test di funzionalità epatica Insufficienza epatica Epatiti virali acute Steatosi epatica e epatite alcolica Epatiti croniche

Dettagli

AIFA - Agenzia Italiana del Farmaco

AIFA - Agenzia Italiana del Farmaco NOTA INFORMATIVA IMPORTANTE CONCORDATA CON LE AUTORITÀ REGOLATORIE EUROPEE E L AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO (AIFA) Luglio 2013 Restrizione della popolazione target e limitazione della durata del trattamento

Dettagli

Il trasporto del glucosio

Il trasporto del glucosio Il trasporto del glucosio Il glucosio non può diffondere direttamente nelle cellule Esso entra nelle cellule mediante due meccanismi di trasporto: a) diffusione facilitata Na + indipendente b) co-trasporto

Dettagli

Permettono la rimozione irreversibile dei farmaci dall'organismo

Permettono la rimozione irreversibile dei farmaci dall'organismo VIE DI ELIMINAZIONE DEI FARMACI Permettono la rimozione irreversibile dei farmaci dall'organismo Le principali vie di eliminazione sono: renale epato-biliare polmonare saliva, sudore, liquido lacrimale,

Dettagli

I TRE PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA GENETICA MEDICA 1. PLEIOTROPISMO 2. ETEROGENEITA GENETICA 3. VARIABILITA

I TRE PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA GENETICA MEDICA 1. PLEIOTROPISMO 2. ETEROGENEITA GENETICA 3. VARIABILITA I TRE PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA GENETICA MEDICA 1. PLEIOTROPISMO 2. ETEROGENEITA GENETICA 3. VARIABILITA 1. PLEIOTROPISMO - Definizione Manifestazioni cliniche apparentemente indipendenti, a carico di

Dettagli

FISIOLOGIA DELLA SECREZIONE PANCREATICA

FISIOLOGIA DELLA SECREZIONE PANCREATICA FISIOLOGIA DELLA SECREZIONE PANCREATICA SECRETO PANCREATICO QUANTITA = 1-4 LITRI/DIE PH = 7.9-8.6 COMPOSIZIONE: - 97% ACQUA ED ELETTROLITI - 3% PROTEINE (ENZIMI DIGESTIVI) SECRETO PANCREATICO COMPONENTE

Dettagli

RUOLO DELL ISTOLOGIA NELLA DIAGNOSTICA DELLE EPATITI AUTOIMMUNI E DELLE COLANGIOPATIE F. Callea

RUOLO DELL ISTOLOGIA NELLA DIAGNOSTICA DELLE EPATITI AUTOIMMUNI E DELLE COLANGIOPATIE F. Callea RUOLO DELL ISTOLOGIA NELLA DIAGNOSTICA DELLE EPATITI AUTOIMMUNI E DELLE COLANGIOPATIE F. Callea Dipartimento dei Laboratori Ospedale Pediatrico Bambino Gesu Roma MONOTEMATICA A.I.S.F. PISA 18 OTTOBRE 2013

Dettagli

Uova, colesterolo e grassi saturi. La rivalsa. Wanda Rizza

Uova, colesterolo e grassi saturi. La rivalsa. Wanda Rizza Uova, colesterolo e grassi saturi. La rivalsa. Wanda Rizza Uova, colesterolo e grassi saturi. La rivalsa. Identikit del colesterolo. Colesterolo, alimentazione e malattie cardiovascolari. Grassi saturi:

Dettagli

Ittero ostruttivo da causa iatrogena La strategia terapeutica: evidenze e controversie

Ittero ostruttivo da causa iatrogena La strategia terapeutica: evidenze e controversie Università degli Studi di Trieste UCO di Chirurgia Generale Direttore Prof. Nicolò de Manzini Foto TRIESTE Ittero ostruttivo da causa iatrogena La strategia terapeutica: evidenze e controversie N. de Manzini

Dettagli

LIPIDI. Classe eterogenea di di sostanze organiche caratterizzate dall essere insolubili in in acqua ma solubili in in solventi non polari aprotici

LIPIDI. Classe eterogenea di di sostanze organiche caratterizzate dall essere insolubili in in acqua ma solubili in in solventi non polari aprotici LIPIDI Classe eterogenea di di sostanze organiche caratterizzate dall essere insolubili in in acqua ma solubili in in solventi non polari aprotici 1.Acidi grassi 2.Trigliceridi 3.Fosfolipidi 4.Prostaglandine

Dettagli

GENE KLOTHO (KL) (locus 13q12) IPOTESI DI LAVORO SCOPO

GENE KLOTHO (KL) (locus 13q12) IPOTESI DI LAVORO SCOPO STUDIO CASO-CONTROLLO PER TRE POLIMORFISMI DEL GENE KLOTHO NELLA MALATTIA DI ALZHEIMER Unità Operativa di Geriatria & Laboratorio di Gerontologia-Geriatria DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE F. Paris, D.

Dettagli

DIGESTIONE DEI TRIACILGLICEROLI

DIGESTIONE DEI TRIACILGLICEROLI DIGESTIONE DEI TRIACILGLICEROLI 1. Digestione dei triacilgliceroli (TAG) nella bocca, esofago e stomaco Lipasi salivare e gastrica: idrolisi degli acidi grassi a catena corta o media dalla posizione sn-3

Dettagli

PROTOCOLLO DIAGNOSTICO/TERAPEUTICO PER MORBO DI WILSON

PROTOCOLLO DIAGNOSTICO/TERAPEUTICO PER MORBO DI WILSON PROTOCOLLO DIAGNOSTICO/TERAPEUTICO PER MORBO DI WILSON DEFINIZIONE: Malattia ereditaria autosomico recessiva caratterizzata da: Difetto di una metalloproteina epatocitaria responsabile del trasporto transmembranario

Dettagli

Osteoporosi Post Menopausale. Ruolo degli estrogeni ed attuali orientamenti di condotta clinica sul loro

Osteoporosi Post Menopausale. Ruolo degli estrogeni ed attuali orientamenti di condotta clinica sul loro Osteoporosi Post Menopausale Ruolo degli estrogeni ed attuali orientamenti di condotta clinica sul loro utilizzo. OSTEOPOROSI: DEFINIZIONE Affezione caratterizzata da riduzione della massa ossea E alterazione

Dettagli

Relazione sull attività scientifica svolta nel quadrimestre 1 giugno-30 settembre 2007 dalla Dott.ssa Ilaria Zanotti

Relazione sull attività scientifica svolta nel quadrimestre 1 giugno-30 settembre 2007 dalla Dott.ssa Ilaria Zanotti Relazione sull attività scientifica svolta nel quadrimestre 1 giugno-3 settembre 27 dalla Dott.ssa Ilaria Zanotti Il lavoro scientifico svolto nel corso del quadrimestre di assegnazione della borsa di

Dettagli

SIEDP JOURNAL CLUB DIABETE. Maggio 2012

SIEDP JOURNAL CLUB DIABETE. Maggio 2012 SIEDP JOURNAL CLUB DIABETE Maggio 2012 Commento su: Insulin degludec, an ultra-longacting basal insulin, versus insulin glargine in basalbolus treatment with mealtime insulin aspart in type 1 diabetes

Dettagli

IPERCOLESTEROLEMIA E INFIAMMAZIONE NEI UNA MISCELA ESPLOSIVA. Giuseppe Poli Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche Università di Torino

IPERCOLESTEROLEMIA E INFIAMMAZIONE NEI UNA MISCELA ESPLOSIVA. Giuseppe Poli Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche Università di Torino IPERCOLESTEROLEMIA E INFIAMMAZIONE NEI VASI ARTERIOSI: UNA MISCELA ESPLOSIVA Giuseppe Poli Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche Università di Torino COLESTEROLO essenziale componente del rivestimento

Dettagli

Quando il fenotipo non è compatibile con il genotipo

Quando il fenotipo non è compatibile con il genotipo Quando il fenotipo non è compatibile con il genotipo Laura Perrone Dipartimento della Donna, del Bambino, di Chirurgia Generale e Specialistica Seconda Università degli Studi di Napoli Che cos è la Sindrome

Dettagli

ARTROSI ED ACIDO IALURONICO. A cura di Dr Marco Collarile. Medico Chirurgo Specialista in Ortopedia e Traumatologia

ARTROSI ED ACIDO IALURONICO. A cura di Dr Marco Collarile. Medico Chirurgo Specialista in Ortopedia e Traumatologia ARTROSI ED ACIDO IALURONICO A cura di Dr Marco Collarile Medico Chirurgo Specialista in Ortopedia e Traumatologia 1. INTRODUZIONE L osteartrosi e di gran lunga l artropatia più diffusa nella popolazione

Dettagli

Metabolismo lipidico. Digestione

Metabolismo lipidico. Digestione Metabolismo lipidico Digestione I lipidi della dieta sono Trigliceridi Fosfolipidi Colesterolo Digestione ed assorbimento dei lipidi (trigliceridi, fosfolipidi, colesterolo, esteri del colesterolo) emulsionamento

Dettagli

LIPIDI E MEMBRANE BIOLOGICHE

LIPIDI E MEMBRANE BIOLOGICHE Cap.8 LIPIDI E MEMBRANE BIOLOGICE Definizione (la parola deriva dal greco lípos, grasso): MOLECOLE INSOLUBILI IN ACQUA SOLUBILI NEI SOLVENTI ORGANICI NON POLARI Molecole con struttura chimica e funzioni

Dettagli

I principali mediatori chimici dell infiammazione

I principali mediatori chimici dell infiammazione I principali mediatori chimici dell infiammazione Mediatori plasmatici Danno endoteliale! Il Fattore di Hageman ha un ruolo centrale nell attivazione dei mediatori plasmatici Mediatori plasmatici: IL SISTEMA

Dettagli

(b) Nutrienti quali regolatori delle funzioni cellulari. Colesterolo. Digestione dei lipidi. Fitosteroli

(b) Nutrienti quali regolatori delle funzioni cellulari. Colesterolo. Digestione dei lipidi. Fitosteroli Università di Roma Tor Vergata- Scienze della Nutrizione Umana Biochimica Prof.ssa Luciana Avigliano 2011 (b) Nutrienti quali regolatori delle funzioni cellulari Colesterolo Digestione dei lipidi Fitosteroli

Dettagli

I difetti di sintesi degli acidi biliari: una diagnosi che non dovrebbe mai essere omessa

I difetti di sintesi degli acidi biliari: una diagnosi che non dovrebbe mai essere omessa a cura di Francesco Cirillo I difetti di sintesi degli acidi biliari: una diagnosi che non dovrebbe mai essere omessa Bile acid synthesis defect: a diagnosis that should never be missed Mara Cananzi 1

Dettagli

3 modulo didattico - Le

3 modulo didattico - Le 3 modulo didattico - Le mutazioni del DNA e le malattie monogeniche. Le mutazioni del genoma umano Mutazione: qualsiasi cambiamento permanente ed ereditabile del DNA Mutazione ereditata proveniente dai

Dettagli

LIPIDI. Steroidi Acidi grassi Trigliceridi Fosfolipidi Prostaglandine Vitamine liposolubili

LIPIDI. Steroidi Acidi grassi Trigliceridi Fosfolipidi Prostaglandine Vitamine liposolubili LIPIDI Classe eterogenea di di sostanze organiche caratterizzate dal fatto di di non essere solubili in in acqua ma solubili in in solventi non polari aprotici. 1. 1. Acidi grassi 2. 2. Trigliceridi 3.

Dettagli

La Sindrome da Anticorpi Antifosfolipidi (AntiPhospholipid Syndrome, APS) è

La Sindrome da Anticorpi Antifosfolipidi (AntiPhospholipid Syndrome, APS) è INTRODUZIONE La Sindrome da Anticorpi Antifosfolipidi (AntiPhospholipid Syndrome, APS) è una patologia acquisita, riportata sin dall inizio degli anni 80, caratterizzata dalla comparsa di trombosi arteriose

Dettagli

GENETICA E LA SCIENZA CHE STUDIA:

GENETICA E LA SCIENZA CHE STUDIA: GENETICA E LA SCIENZA CHE STUDIA: La variabilità biologica degli organismi viventi La trasmissione dei caratteri da un organismo ad un altro o da una cellula ad un altra Il ruolo del genoma (patrimonio

Dettagli

FARMACODINAMICA. La farmacodinamica studia gli effetti biochimici e il meccanismo d azione dei farmaci.

FARMACODINAMICA. La farmacodinamica studia gli effetti biochimici e il meccanismo d azione dei farmaci. FARMACODINAMICA La farmacodinamica studia gli effetti biochimici e il meccanismo d azione dei farmaci. La farmacodinamica si propone di: * identificare i siti d azione dei farmaci * delineare le interazioni

Dettagli

IL FEGATO: SEDE DI INTERAZIONI FARMACOLOGICHE A. SOLINAS U.O.C. MEDICINA OSPEDALE SAN FRANCESCO

IL FEGATO: SEDE DI INTERAZIONI FARMACOLOGICHE A. SOLINAS U.O.C. MEDICINA OSPEDALE SAN FRANCESCO IL FEGATO: SEDE DI INTERAZIONI FARMACOLOGICHE A. SOLINAS U.O.C. MEDICINA OSPEDALE SAN FRANCESCO ORISTANO 17/05/2008 POLITERAPIA IN MEDICINA GENERALE 35 30 25 20 15 2 3 4 5 10 5 6 7 8 9 10 0 N DI DIVERSE

Dettagli

Genetica della trasmissione dei caratteri. Genetica molecolare. Genetica di popolazione

Genetica della trasmissione dei caratteri. Genetica molecolare. Genetica di popolazione Genetica della trasmissione dei caratteri Genetica molecolare Genetica di popolazione Individuò regole attraverso cui i caratteri dei genitori si ripresentano nella progenie caratteristiche della prole

Dettagli

PANCREATITE ACUTA DA FARMACI

PANCREATITE ACUTA DA FARMACI SCUOLA REGIONALE DI FORMAZIONE SPECIFICA IN MEDICINA GENERALE, CORSO 2010/2013. PATOLOGIA DEL PANCREAS PANCREATITE ACUTA DA FARMACI Elisabetta Ascari Fabio Bassi Medicina III Gastroenterologia Azienda

Dettagli

Interazioni farmaco-organismo

Interazioni farmaco-organismo Interazioni farmaco-organismo Farmacodinamica Si occupa dello studio degli effetti biochimici e fisiologici/patologici dei farmaci e dei loro meccanismi d azione Generalmente gli effetti sono conseguenza

Dettagli

Approccio Terapeutico all iperglicemia a digiuno e postprandiale. Irene Brandolin S.C. Medicina Interna E.O. Ospedali Galliera Savona, 23 Marzo 2013

Approccio Terapeutico all iperglicemia a digiuno e postprandiale. Irene Brandolin S.C. Medicina Interna E.O. Ospedali Galliera Savona, 23 Marzo 2013 Approccio Terapeutico all iperglicemia a digiuno e postprandiale Irene Brandolin S.C. Medicina Interna E.O. Ospedali Galliera Savona, 23 Marzo 2013 La triade glicemica nella gestione del diabete Glicemia

Dettagli

INSUFFICIENZA RENALE CRONICA ASPETTI ASSICURATIVI

INSUFFICIENZA RENALE CRONICA ASPETTI ASSICURATIVI Associazione Italiana di Medicina dell Assicurazione Vita, Malattia e Danni alla Persona Milano 6 ottobre 2015 GIORNATA DI FORMAZIONE SULL ASSUNZIONE DEL RISCHIO E LA GESTIONE DEI SINISTRI INSUFFICIENZA

Dettagli

Plasma membrane. Endoplasmic reticulum. Nucleus. Golgi apparatus. Mitochondrion Lysosome. Ribosome

Plasma membrane. Endoplasmic reticulum. Nucleus. Golgi apparatus. Mitochondrion Lysosome. Ribosome Endoplasmic reticulum Plasma membrane Nucleus Golgi apparatus Ribosome Mitochondrion Lysosome Funzioni 1- Compartimentazione 2- Localizzazione per attività biochimiche 3- Barriera selettiva 4- Trasporto

Dettagli

Ruolo delle vie di segnale del CRF nelle alterazioni di motilità e funzioni della mucosa intestinale legate allo stress

Ruolo delle vie di segnale del CRF nelle alterazioni di motilità e funzioni della mucosa intestinale legate allo stress Stress e Malattie Gastrointestinali A CURA DI MARIELLA BALDASSARRE OSVALDO BORRELLI Ruolo delle vie di segnale del CRF nelle alterazioni di motilità e funzioni della mucosa intestinale legate allo stress

Dettagli

TRASPORTO VESCICOLARE

TRASPORTO VESCICOLARE TRASPORTO VESCICOLARE ORIGINE Dalle membrane degli organelli DESTINAZIONE Verso altri organelli (trasporto intracellulare) Verso l ambiente extracellulare (esocitosi) Dalla membrana plasmatica Verso l

Dettagli

UNI-A.T.E.Ne.O. Ivana Torretta

UNI-A.T.E.Ne.O. Ivana Torretta UNI-A.T.E.Ne.O. Ivana Torretta Anno Accademico 10/ 11 MEDICINA GENERALE, BIOLOGIA, SANITA 1. La salute delle ossa: come mantenerla, come recuperarla 2. Esami (quasi) normali ma mi dicono che son malato:

Dettagli

ENZIMI. Un enzima è un catalizzatore (acceleratore) di reazioni biologiche.

ENZIMI. Un enzima è un catalizzatore (acceleratore) di reazioni biologiche. ENZIMI ENZIMI Un enzima è un catalizzatore (acceleratore) di reazioni biologiche. Catalizzatore = sostanza in grado di accelerare lo svolgimento di una reazione chimica e quindi di aumentarne la sua velocità,

Dettagli

Apparato endocrino. Controllo della glicemia. Il pancreas endocrino. Università degli Studi di Perugia

Apparato endocrino. Controllo della glicemia. Il pancreas endocrino. Università degli Studi di Perugia Università degli Studi di Perugia Dipartimento di Medicina Sperimentale Sezione di Fisiologia e Biochimica Apparato endocrino Controllo della glicemia Il pancreas endocrino 1 Insulina: struttura e biosintesi

Dettagli

POTENZA METABOLICA. Fisica Applicata, Area Infermieristica, M. Ruspa

POTENZA METABOLICA. Fisica Applicata, Area Infermieristica, M. Ruspa POTENZA METABOLICA La potenza metabolica (MR) e l energia prodotta all interno del corpo umano nell unita di tempo. Se con U indichiamo l energia interna del nostro organismo L energia minima per unita

Dettagli

Immunologia dei Trapianti

Immunologia dei Trapianti Immunologia dei Trapianti Il trapianto e un trasferimento di cellule, tessuti, organi, da un individuo ad un altro solitamente differente. Donatore (Graft) vs Ricevente (Host) Trapianto orto-topico: l

Dettagli

LAB-NEWS Anno 1 n 4 Aprile 2006

LAB-NEWS Anno 1 n 4 Aprile 2006 1 FAVISMO (DEFICIT G6PD) Cos è il deficit di G6PD? Il deficit di G6PD o favismo è una condizione determinata dalla carenza dell enzima glucosio-6-fosfatodeidrogenasi (G6PD), importante in una via metabolica

Dettagli

Sindrome Metabolica e NAFLD: è solo alimentazione?

Sindrome Metabolica e NAFLD: è solo alimentazione? Sindrome Metabolica e NAFLD: è solo alimentazione? Sabato 27 febbraio 2016 Fabrizio Comisi Obesità Introduzione Introduzione Valori di cut off 0-24 mesi (Rapporto peso/lunghezza) Sovrappeso: 85 centile

Dettagli

Practical Challenges in HCV therapy. Chair: Gianluca Svegliati Baroni. Ancona SeePort Hotel

Practical Challenges in HCV therapy. Chair: Gianluca Svegliati Baroni. Ancona SeePort Hotel Practical Challenges in HCV therapy Chair: Gianluca Svegliati Baroni Ancona SeePort Hotel Save the date 19 maggio 2017 Razionale Scientifico I progressi ottenuti negli ultimi anni nella conoscenza della

Dettagli

ASSENTE ASSENTE ESAME DI GENETICA MEDICA 18 GIUGNO De Nisi Giada. Losito Alessandro. De Carolis Mascia. Galeotti Daniele. Iossa Francesca Maria

ASSENTE ASSENTE ESAME DI GENETICA MEDICA 18 GIUGNO De Nisi Giada. Losito Alessandro. De Carolis Mascia. Galeotti Daniele. Iossa Francesca Maria ESAME DI GENETICA MEDICA 18 GIUGNO 2015 De Nisi Giada 30 Losito Alessandro 28 De Carolis Mascia 27 Galeotti Daniele 21 Iossa Francesca Maria 28 Stronati Martina 25 Gigli Silvia 30 Caratelli Marco Zaro

Dettagli

MODULO 2 UNITÀ 2.3 I LIPIDI

MODULO 2 UNITÀ 2.3 I LIPIDI MODULO 2 UNITÀ 2.3 I LIPIDI Pag. 116 Aspetti generali I lipidi, anche detti grassi, sono composti ternari C, H, O (possono contenere anche P, N) Caratteristiche: sono untuosi al tatto sono insolubili in

Dettagli

GHIANDOLE ANNESSE ALL APPARATO APPARATO DIGERENTE. Fegato, Pancreas, Cistifellea

GHIANDOLE ANNESSE ALL APPARATO APPARATO DIGERENTE. Fegato, Pancreas, Cistifellea GHIANDOLE ANNESSE ALL APPARATO APPARATO DIGERENTE Fegato, Pancreas, Cistifellea Gli organi Fegato. Secerne la bile (emulsionante dei grassi) e proteine del sangue (fibrinogeno, albumine) Metabolizzazione

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA MALATTIE INFIAMMATORIE DEL COLON E DEL PANCREAS E LORO ASSOCIAZIONI GENETICHE

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA MALATTIE INFIAMMATORIE DEL COLON E DEL PANCREAS E LORO ASSOCIAZIONI GENETICHE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA DOTTORATO DI RICERCA IN BIOLOGIA E PATOLOGIA MOLECOLARE DIPARTIMENTO DI MEDICINA SPERIMENTALE CICLO XIX MALATTIE INFIAMMATORIE DEL COLON E DEL PANCREAS E LORO ASSOCIAZIONI

Dettagli

Formazione di una placca aterosclorotica

Formazione di una placca aterosclorotica Aterosclerosi L'aterosclerosi è una malattia infiammatoria cronica delle arterie di grande e medio calibro. La lesione caratteristica dell'aterosclerosi è l'ateroma o placca aterosclerotica, ossia un ispessimento

Dettagli

LA PANCREATITE CRONICA. LA PANCREATITE AUTOIMMUNE.

LA PANCREATITE CRONICA. LA PANCREATITE AUTOIMMUNE. SCUOLA REGIONALE DI FORMAZIONE SPECIFICA IN MEDICINA GENERALE, CORSO 2010/2013. PATOLOGIA DEL PANCREAS LA PANCREATITE CRONICA. LA PANCREATITE AUTOIMMUNE. Elisabetta Ascari Fabio Bassi Medicina III Gastroenterologia

Dettagli

Obesità e sovrappeso. -Educazione alimentare -Terapia nutrizionale -Esercizio fisico

Obesità e sovrappeso. -Educazione alimentare -Terapia nutrizionale -Esercizio fisico Obesità e sovrappeso L obesità e il sovrappeso sono l epidemia del Duemila. Un grave problema medico-sociale che richiede un mosaico di interventi: -Approccio cognitivo comportamentale -Educazione alimentare

Dettagli

FARMACOCINETICA 1. Farmacologia generale FARMACOCINETICA FARMACOLOGIA FARMACODINAMICA

FARMACOCINETICA 1. Farmacologia generale FARMACOCINETICA FARMACOLOGIA FARMACODINAMICA FARMACOCINETICA 1 Farmacologia generale FARMACOCINETICA FARMACOLOGIA FARMACODINAMICA 1 ASSORBIMENTO DEI FARMACI cioè il processo per mezzo del quale un farmaco passa dal sito di somministrazione al plasma

Dettagli

LIPIDI. I lipidi (la parola deriva dal greco lìpos, grasso) sono un gruppo di sostanze grasse presente in tutti gli organismi viventi.

LIPIDI. I lipidi (la parola deriva dal greco lìpos, grasso) sono un gruppo di sostanze grasse presente in tutti gli organismi viventi. LIPIDI I lipidi (la parola deriva dal greco lìpos, grasso) sono un gruppo di sostanze grasse presente in tutti gli organismi viventi. I lipidi sono composti idrofobi perché non sono solubili in acqua ma

Dettagli

Le immunoglobuline: struttura e funzioni

Le immunoglobuline: struttura e funzioni PFA APPROPRIATEZZA NELL USO DELLE IMMUNOGLOBULINE Savona 2007 Le immunoglobuline: struttura e funzioni Francesco Indiveri,M.D. Clinica di medicina interna ad orientamento immunologico Di.M.I- Università

Dettagli