Areali di coltivazione. e in minor misura nelle provincie di Ragusa e Siracusa (circa 20 ha). Le temperature autunno-vernine particolarmente

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1 LISTE VRIETLI DEI FRUTTIFERI 2002 Fragola G. Baroni, G. Baruzzi, M. Funaro, P. Sbrighi, F. Zenti, W. Faedi La superficie nazionale coltivata a fragola ha fatto registrare, nel 2002, una diminuzione del 4% rispetto all anno precedente, confermando una tendenza in atto in questi ultimi anni ( 14% dal 1999, tabella 1). differenza delle annate precedenti, caratterizzate da consistenti riduzioni, gli investimenti 2002 nelle regioni meridionali sono rimasti sostanzialmente stabili. Più marcata, invece, la riduzione nelle regioni settentrionali, risultata pari al 7%, mentre pressoché stabili le limitate superficie a fragola coltivate nelle regioni centrali (11% della superficie nazionale). L incidenza della coltura protetta a livello nazionale è pari al 74% della superficie fragolicola totale ed è aumentata, nell ultimo anno, quasi del 4%. La protezione con tunnel singoli o multipli è praticamente generalizzata nelle regioni meridionali (94%) e in Veneto (93%), mentre è poco estesa in Piemonte (27%), anche se in aumento rispetto al 2001 (+14%) per la tendenza, in atto già da 2-3 anni, di coprire i fragoleti a fine fioritura-inizio maturazione dei frutti per evitare danni da avversità atmosferiche, senza forzare la precocità di maturazione. Questa tipologia di protezione si sta lentamente affermando anche in Emilia-Romagna, unica regione italiana dove la coltura di pieno campo continua a mantenere un ruolo dominante (83%). reali di coltivazione Tabella 2 - Ripartizione varietale (%) nelle due principali regioni fragolicole del Sud Cultivar Basilicata Campania Camarosa Carisma 1 1 Chandler Eris 5 5 Gaviota 1 Miranda Pajaro Paros Tethis Tudla ltre Fonte: Cso, Ferrara. Tabella 1 - Superfici a fragola in tunnel e pieno campo nelle principali regioni italiane nell ultimo quadriennio Regioni Coltura protetta (ha) Pieno campo (ha) Totale (ha) Campania Veneto Basilicata Emilia-Romagna Piemonte Sicilia Lazio Trentino-lto dige Calabria ltre Totale Variazione su 1999 (%) Fonte: Cso, Ferrara. Sicilia. La coltura è presente principalmente nel Trapanese (area di Marsala) e in minor misura nelle provincie di Ragusa e Siracusa (circa 20 ha). Le temperature autunno-vernine particolarmente miti, la protezione della coltura e l utilizzo prevalente di piante fresche consentono di ottenere produzioni precocissime, a partire da dicembre-gennaio. Complessivamente, le superfici investite sono rimaste sostanzialmente stabili nell ultimo anno. Lo standard varietale siciliano è dominato, da molti anni, da Tudla, che nel 2002 ha raggiunto quasi il 100% degli impianti a conferma della sua piena validità, sia come pianta fresca che frigoconservata. Per accentuare la precocità di raccolta, è in aumento l impiego di piante fresche (60%) rispetto a quelle frigoconservate (40%) e anche il mantenimento della coltura per un secondo anno. Si adottano principalmente piante fresche a radice nuda di origine spagnola e in misura minore «cime radicate» (10%). Calabria. La fragola è quasi tutta concentrata nella Piana di Lamezia (CZ), dove, grazie alla rapida espansione della coltura protetta (+56% nell ultimo quadriennio), si conseguono produzioni precoci a partire da fine gennaio, circa 1 mese dopo quelle siciliane. Le superfici investite si sono mantenute sostanzialmente stabili negli ultimi anni. Va evidenziato che, nonostante il notevole incremento degli impianti protetti, questa zona è l unica del Meridione in cui la fragolicoltura di pieno campo mantiene ancora una presenza significativa (60 ha su 136). differenza degli ambienti siciliani, lo standard varietale è dominato da Camarosa. In coltura protetta vengono utilizzate prevalentamente piante fresche a radice nuda di origine spagnola, mentre in pieno campo si mettono a dimora piante frigoconservate. Sardegna. La fragolicoltura è sviluppata su una superficie di circa 50 ha, ormai stabilizzata da alcuni anni, e concentrata nella zona di rborea (OR): il prodotto rifornisce esclusivamente il mercato dell Isola. La protezione della coltura consente produzioni a partire dalla prima metà di marzo. Il panorama varietale è dominato da Tudla (95%), con una limitata presenza di Camarosa. Basilicata. La fragolicoltura è concentrata nel Metapontino. L impiego prevalente di piante frigoconservate in coltura protetta consente, in genere, un inizio della fruttificazione a partire da fine marzo. Va rilevata una limitata quota di pieno campo (4%) a cui sono interessate alcune aziende per prolungare i periodi di raccolta. Le superfici sono leggermente aumentate nell ultimo anno (739 ha, + 9%). Le piante fresche a radice nuda, nel , hanno subito una notevole riduzione rispetto agli anni precedenti (dal 10 all 1%) a causa dei ripetuti risultati poco soddisfacenti. Di maggior interesse per alcuni produttori sono risultate le piante fresche «cime radicate» messe a dimora più precocemente rispetto alle piante fresche a radice nuda. Rispetto alle altre regioni meridionali, l assortimento varietale è più diversificato (tabella 2). S UPPLEMENTO L INFORMTORE GRRIO 23/

2 Campania. Nell ultima annata è proseguito, anche se con minor intensità, il calo delle superfici ( 6% rispetto al 2001), particolarmente nella Piana del Sele (Battipaglia), mentre nell gro versano (N e CE) le superfici sono rimaste sostanzialmente stabili. In ambedue le zone si è consolidato l interesse per Camarosa, che risulta la varietà più coltivata (63%), soprattutto facendo ricorso a piante fresche a radice nuda. Nella zona di Battipaglia lo standard varietale è completato da Tethis e Pajaro (piante frigoconservate), che mantengono una certa importanza e sono stabili rispetto al 2001, mentre nella zona di Caserta la seconda varietà è Tudnew. Emilia-Romagna. Più dell 86% della fragolicoltura è concentrata nel Cesenate. Le superfici hanno fatto registrare un notevole ridimensionamento ( 13% nell ultimo anno; 34% negli ultimi 4 anni) soprattutto a causa della difficoltà di reperimento della manodopera e dei risultati economici non sempre soddisfacenti. È prevalente la tradizionale coltura di pieno campo (80%) realizzata con piante frigoconservate messe a dimora a fine luglio. Va evidenziato l incremento del numero di fragoleti coltivati in biologico (+20%) sotto tunnelloni posti in opera a fine fioritura. È piuttosto diffuso anche l utilizzo del tessuto non tessuto, generalmente applicato sulle colture di pieno campo allo scopo di anticipare la ripresa vegetativa e quindi la maturazione dei frutti di circa 5-7 giorni rispetto al pieno campo tradizionale. Questo materiale può consentire, inoltre, una protezione nei confronti di brinate tardive. Lo standard varietale regionale è ancora dominato da Marmolada (27%, tabella 3) anche se, nell ultimo quadriennio, ha fatto registrare un deciso calo di interesse ( 18%), soprattutto a favore di Onda, che a 4 anni dalla diffusione commerciale occupa già il 20% degli impianti. Nel periodo di maturazione precoce si registra un leggero calo di Miss ( 3% rispetto al 2001) a favore di Maya, di pari epoca di maturazione, mentre Madeleine (13%) è risultata stabile rispetto all anno precedente. Si conferma un calo di interesse verso una fragolicoltura tardiva, come dimostra la diminuzione dei fragoleti di Idea ( 11% negli ultimi 4 anni). Veneto. La fragola è principalmente concentrata nel Veronese. Sul 75% della superficie è adottata la coltura autunnale che prevede un doppio ciclo di fruttificazione: il primo a partire da circa 50 giorni dalla piantagione (2 a decade di agosto) e il secondo nella primavera successiva. Il Veneto è divenuto la prima regione fragolicola 26 S UPPLEMENTO L INFORMTORE GRRIO 23/2002 Tabella 3 - Ripartizione varietale (%) nelle tre principali regioni fragolicole del Nord Regioni Piemonte Veneto Emilia-Romagna Darselect Elsanta Idea Granda 4 5 Madeleine Marascor Marmolada Maya Miss Onda Patty Rifiorenti Tethis Tudla ltre Fonte: Cso, Ferrara. Tabella 4 - GRUPPO DI LVORO SULL FRGOL (cordinatore W. Faedi) Unità operativa Responsabili Collaboratori genzia regionale per i servizi e lo sviluppo in agricoltura F. Catania M. Funaro, G.F. Spagnolo - Regione Calabria genzia regionale per i servizi di sviluppo agricolo R. Marinucci S. Barbone - Regione bruzzo zienda sper. Pantanello, lsia, Regione Basilicata C. Mennone. Di Stefano, F. Milano Consorzio interprovinciale per la frutticoltura - Cagliari M. Muntoni M. Melis Cisa M. Neri, Vivaio forestale di Sestola U. Palara R. Cioni Consorzio di ricerca, sperimentazione e divulgazione M. Baudino R. Giordano per l ortofrutticoltura piemontese - Regione Piemonte Centro ricerche produzioni vegetali, Cesena P. Lucchi zienda sper. Martorano 5, Cesena E. Cozzolino Dipartimento cep, Sezione orticoltura e floricoltura, F. D nna C. Prinzivalli Università di Palermo Dip. di Biotecnologie agrarie e ambientali, Università di ncona B. Mezzetti G. Murri, F. Capocasa Ente regionale di sviluppo e assistenza tecnica in agricoltura G. Siddu - Regione Sardegna Istituto sperimentale di frutticoltura, Provincia di Verona G. Baroni L. Ballini po Scaligera, Verona F. Zenti Istituto sperimentale per la frutticoltura, sezione di Forlì W. Faedi G. Baruzzi, P. Sbrighi, P. Turci Istituto sperimentale per la valorizzazione tecnologica. Testoni, F. Lovati, M. Nuzzi, dei prodotti agricoli, Milano. Maestrelli. vitabile Leva Direzione generale agricoltura - Regione Lombardia R. Tonesi Fondazione Fojanini di studi superiori, Sondrio L. Folini con 861 ha coltivati nel 2002 e un trend più o meno stabile nell ultimo triennio. La ripartizione varietale evidenzia, nel 2001 rispetto al 2000, un ridimensionamento di Marmolada (dal 30 al 18%), un leggero incremento di Tethis (dal 23 al 24%), un forte incremento di Patty, passata dal 7 al 17%, e una flessione di Tudla, dal 19 al 16%. Piuttosto stabile Darselect (7%), mentre in calo è Miss a favore di Maya (dall 1 al 5%). Piemonte. La coltura, che è concentrata in provincia di Cuneo (90%), ha fatto registrare nell ultimo anno un deciso calo delle superfici ( 24%). Le coltivazioni più precoci sono presenti nel Roero, mentre quelle più tardive a Boves, Peveragno e valli limitrofe. Miss è la varietà dominante (27%), anche se ha fatto registrare un calo del 9%, seguita da Maya (21%) e Marmolada, che è in netto calo ( 21%). Completano lo standard delle varietà unifere Onda e Granda. Le cultivar rifiorenti, Seascape e Diamante in particolare, sono diffuse principalmente nelle zone di montagna e pedomontane ad altitudini comprese fra 800 e m slm e occupano attualmente il 13% della superficie piemontese. Trentino. Le superfici fragolicole si sono stabilizzate nell ultimo biennio su circa 240 ha e sono finalizzate principalmente a produzioni estive con la tecnica delle «colture programmate» in suolo e in fuori suolo di Elsanta, praticamente l unica varietà coltivata.

3 Figura 1 - Localizzazione dei campi sperimentali nel 2001 Tipo di cultura: Sondrio pieno campo (7) protetta (9) Verona autunnale (1) fuori suolo (2) Cuneo Sestola Cesena rborea Cagliari Unità operative: 14 Regioni: 10 Campi sperimentali: 19 Marsala gugliano Chieti Metaponto Lamezia Terme Tabella 6 - Vivaisti autorizzati a moltiplicare cultivar protette e con marchio registrato Varietà ( 1 ) Vivaista autorizzato ( 2 ) romas Camarosa * Darselect * 74 Diamante * Elsanta * 46 Granda * Idea * Madeleine Civmad * Marmolada Onebor * Maya * Miranda * Miss * Onda * Pajaro * Paros* Patty * Raurica Civka * Roxana * Seascape * Tethis * Tudla Milsei * ( 1 ) Il simbolo indica «marchio registrato», il simbolo * che la cultivar è protetta. ( 2 ) Per i riferimenti si rimanda alla tabella pubblicata a pag. 6. Tabella 5 - Elenco delle nuove cv in corso di prima valutazione lice (*) (GB) Everest (GB) Rosie (GB) Bolero (GB) Filon (Pol) Seal (Pol) Carisma (E) Kore (*) (I) Sophie (GB) Cifrance (*) (F) Marjolaine (*) (F) Yalova (Can) Elkat (Pol) Nadina (*) (CH) Emily (GB) Oda (*) (Nor) Tra parentesi la sigla del Paese di origine. (*) Messe a dimora per la prima volta nell estate Il progetto Il progetto «Liste di orientamento varietale» del Mipaf riunisce, per la fragola, le competenze di 14 Unità operative (tabella 4) che nel 2001 hanno operato su 19 campi sperimentali costituiti in 10 regioni (figura 1). Va notato che nel 2001 non è stato condotto nessun tipo di attività valutativa nella zona di Battipaglia in Campania: si è deciso pertanto di non formulare la lista varietale per questa regione. L Ivtpa di Milano ha condotto la valutazione sulle caratteristiche qualitative dei frutti appena raccolti e nel post-raccolta delle varietà presenti nei campi di Cesena, Verona e Cuneo. Sedici campi sperimentali sono stati costituiti con parcelle di piante frigoconservate moltiplicate in un unico vivaio localizzato nei pressi di Cesenatico. Negli altri 3 campi le varietà sono state poste a confronto con piante frigoconservate di grosse dimensioni («try plant» e «+») in coltura autunnale veronese (1 campo) e in fuori suolo (2 campi). In 6 campi (Cesena, Cuneo, Metaponto, Marsala, Cagliari e Lamezia Terme), a fianco delle piante frigoconservate, si sono valutate le varietà anche facendo ricorso a piante fresche cime radicate ottenute secondo tecniche ormai note. Ogni varietà è rappresentata da una singola parcella di piante, oppure, in molti casi, da 4-5 parcelle, secondo uno schema sperimentale a blocchi randomizzati. I campi sperimentali vengono coltivati secondo le tecniche tradizionali e i tipi di coltura (pieno campo, protetta, autunnale e fuori suolo) più diffusi nella zona in cui si opera. Ogni Unità operativa effettua rilievi sulle caratteristiche della pianta e dei frutti, in base a un protocollo messo a punto fin dall inizio del progetto (1993). nnualmente viene redatta una Lista di varietà consigliate, in grado di offrire precise indicazioni agli operatori sulle migliori scelte varietali in relazione alle tecniche colturali più diffuse nelle aree fragolicole di riferimento. È necessario almeno un biennio di osservazioni da parte della maggior parte delle Unità operative prima di esprimere un giudizio su una nuova varietà: se questo è positivo viene inserita in Lista C; se negativo, perché non adatta all ambiente, viene eliminata. La Lista 2002 è il risultato finale del lavoro condotto su un totale di 177 cultivar valutate dal In particolare, nel 2001 si sono condotti rilievi su 79 varietà di cui 10 sono state valutate per la prima volta nel 2001 e solo alla fine del 2002 (2 anno di valutazione) si potrà esprimere un primo giudizio. Inoltre 6 nuove varietà saranno valutate per la prima volta nel 2002 (tabella 5). La Lista 2002 comprende 22 varietà, lo stesso numero dell anno precedente. È decisamente aumentato il numero di varietà inserite in lista (13), quattro in più rispetto all anno precedente: Darselect, Patty e Paros fra le unifere e Diamante rifiorente. Si è ridotto da 6 a 3 il numero delle varietà di minor interesse indicate in lista B: Don, Eris, Miranda, presenti fino all anno precedente, sono state definitivamente escluse dalla lista. Le cultivar emergenti (lista C) sono in totale sei, tutte d interesse per le aree settentrionali: ne fanno parte per la prima volta romas, Roxana, Raurika. Fra le 22 varietà in lista solo tre sono rifiorenti neutrodiurne: romas, Diamante e Seascape (tutte di origine californiana), di cui le ultime due inserite in lista per gli ambienti di montagna. Complessivamente 13 varietà sono di origine italiana: 7 in, 1 in B e 5 in C, frutto delle attività pubbliche e private di miglioramento genetico. Lista per gli ambienti meridionali Camarosa. Si conferma in lista per le regioni Calabria, Sardegna e Sicilia, caratterizzate da temperature invernali S UPPLEMENTO L INFORMTORE GRRIO 23/

4 Figura 2 - Lista per gli ambienti meridionali Camarosa Miranda Figura 3 - Lista varietale consigliata per gli ambienti abruzzesi M G G I O 5 15 Lista Lista B Lista C Marmolada Madeleine Tethis Paros Pajaro, Tethis, Paros Tudla S UPPLEMENTO L INFORMTORE GRRIO 23/2002 più miti (figura 2). In Basilicata si conferma di minor interesse per l eccessivo vigore della pianta e la forte presenza di frutti deformati. Ha totalmente sostituito Tudla in Calabria, manifestando un adattamento ottimale a questo ambiente pedoclimatico ed è apprezzata dai produttori per l elevata produttività e la grossa pezzatura e dai consumatori per il buon sapore dei frutti che, a differenza di Tudla, sono molto più consistenti. Tra i difetti vanno segnalati il colore dei frutti a volte un po scuro e difetti di impollinazione, soprattutto con piante frigoconservate, che possono provocare forti incidenze di prodotto deformato, favorite anche dal notevole vigore della pianta. Un miglior comportamento è stato osservato con piante fresche e con gli accorgimenti tecnici che non favoriscono un eccessivo sviluppo vegetativo (terreni non fumigati, uso razionale dell acqua, maggior apertura e arieggiamento del tunnel, scarse concimazioni azotate, ecc.). Pajaro. Si conferma da diversi anni in lista per la Basilicata. Presenta una pianta con limitato sviluppo vegetativo e accestimento e, spesso, produttività non sempre elevata, come quest anno. La fioritura piuttosto tardiva consente di sfuggire ai frequenti ritorni di freddo primaverili. I frutti, di forma conica, perfettamente regolari, di bell aspetto e consistenti, sono di buone caratteristiche gustative. Paros. È stata indicata per la prima volta in lista per il grande interesse nell areale metapontino. È particolarmente apprezzata per l elevata e costante produttività e rusticità della pianta, la grossa pezzatura dei frutti, di forma conica, regolare, di polpa consistente, di colore rosso, molto brillante, che non diviene scuro in concomitanza di innalzamenti termici; le caratteristi- 28 che qualitative sono medie. Tethis. È confermata in lista nel Metapontino per l elevata produttività della pianta e le buone caratteristiche del frutto (grossa pezzatura, forma conica regolare, colore rosso intenso, brillante, consistente e di buon sapore). La pianta è molto suscettibile all antracnosi. Tudla. Continua a confermare il suo interesse in numerose regioni (Basilicata, Sardegna e Sicilia), a eccezione degli areali calabresi dove viene indicata per la prima volta in lista B in quanto superata da Camarosa. Le caratteristiche più apprezzate sono legate all elevata produttività, unita alla precocità di maturazione dei frutti, che presentano una bella forma allungata e buon sapore. I principali limiti riguardano la scarsa consistenza della polpa, la delicatezza della superficie dei frutti e il colore non sempre uniforme e scuro in concomitanza degli innalzamenti termici. Questi difetti sono più evidenti nei frutti prodotti dalle piante frigoconservate rispetto a quelli delle piante fresche, ma possono essere attenuati con più razionali irrigazioni e concimazioni azotate, potassiche e calciche. L andamento climatico registrato nell inverno , piuttosto freddo anche per lunghi periodi, non ha sicuramente favorito il comportamento produttivo di questa varietà. Miranda. Si conferma in lista B nel Metapontino, ma il suo interesse è sempre più limitato soprattutto per le modeste caratteristiche qualitative del frutto. Lista per le aree abruzzesi Per il terzo anno consecutivo viene proposta una lista per gli ambienti abruzzesi, dove la fragola è coltivata limitatamente alla zona a ridosso della litoranea adriatica. Marmolada, Tethis e Paros riconfermano le posizioni dell anno precedente, mentre si inserisce Madeleine tra le varietà promettenti in lista C (figura 3). Lista per gli ambienti settentrionali Per le regioni del Nord vengono proposte liste distinte per tre tipi di coltura (protetta, di pieno campo e in fuori suolo; tabella 7). Tabella 7 - Lista varietale per gli ambienti settentrionali Varietà Coltura protetta Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, Marche Coltura di pieno campo Rifiorenti in aree di montagna utunnale nel Veronese Marche, Emilia- Romagna Coltura fuori suolo Veronese e Cesenate romas C Darselect Diamante Elsanta B ( 4 ) Granda C ( 1 ) Idea Madeleine C ( 2 ) C Marascor B ( 1 ) Marmolada B B Maya C C C Miss B Onda C Patty C ( 3 ) C Raurica C ( 1 ) Roxana C C C Seascape Tethis Tudla ( 1 ) Solo Piemonte. ( 2 ) Solo Emilia-Romagna e Marche. ( 3 ) Escluso Piemonte. ( 4 ) Solo Veneto. Legenda: = lista ; B = lista B; C = lista C. La protezione della coltura negli ambienti fragolicoli dell Italia centro-settentrionale prevede l impiego di diverse tipologie di tunnel. Nel Cesenate viene in genere adottato un tunnel singolo di 4-5 m di larghezza, dotato di aperture laterali continue, di lunghezza variabile (anche fino a 100 m), coperto con film plastico a fine gennaio per avere un anticipo di maturazione di giorni rispetto alla coltura di pieno campo. Nelle stesse aree si stanno diffondendo anche tunnel multipli («tunnelloni») su cui la posa in opera del film plastico avviene in fioritura, allo scopo di evitare danni da avversità atmosferiche, piogge in particolare. Nell area di Verona si fa ricorso a coperture poste in opera a fine settembre per proteggere la produzione autunnale; tale copertura non viene più rimossa, anche se durante l inverno i tunnel vengono aperti lateralmente per consentire il soddisfacimento del fabbisogno in freddo delle piante. La

5 Paros (a sinistra) e Tethis (a destra), varietà molto apprezzate nel Metapontino Darselect (a sinistra) e Miss (a destra), affermate varietà per gli ambienti settentrionali protezione delle piante consente temperature autunnali e invernali più alte rispetto all esterno: questa tecnica, quindi, tende a favorire la differenziazione di gemme a fiore anche di varietà a basso fabbisogno in freddo invernale, come Tethis e Tudla, più adatte ad aree meridionali più miti. Di conseguenza spesso le piante presentano, in primavera, una seconda fioritura. Nel Cuneese è diffusa la protezione con tunnel singoli, in epoca molto tardiva (fine fioritura-inizio maturazione) allo scopo di proteggere piante e frutti dalle avversità atmosferiche, ma non di anticipare la maturazione dei frutti. La protezione viene applicata anche con varietà rifiorenti per raggiungere migliori performance produttive in estate e autunno. La coltura di pieno campo è molto diffusa nel Cesenate e negli ambienti marchigiani, mentre le colture fuori suolo lo sono in Trentino per realizzare produzioni programmate di Elsanta nel periodo estivo; nel Veronese e più limitatamente nel Cesenate si mira a una produzione autunnale seguita da un altra in primavera più o meno contemporanea a quella di pieno campo. Darselect. È indicata per la prima volta in lista per la coltura autunnale veronese. I principali pregi sono legati alle ottime caratteristiche gustative del frutto, mentre i principali limiti sono dovuti alla suscettibilità della pianta a oidio e vaiolature fogliari, alla non sempre soddisfacente produttività nel periodo autunnale e alla colorazione poco brillante dei frutti. Diamante. Cultivar rifiorente neutrodiurna inserita per la prima volta in lista dopo alcuni anni di valutazioni positive condotte negli ambienti di montagna del Cuneese. La pianta è molto produttiva, soprattutto a fine estate, quando ormai Seascape sembra aver esaurito la sua pontenzialità produttiva per la scarsa capacità di rifiorire nei periodi più caldi; presenta una elevata suscettibilità ad antracnosi. I frutti sono di bella forma conico-allungata, consistenti e di buone caratteristiche qualitative, soprattutto nel periodo di fine estate-inizio autunno. Idea. È l unica varietà a maturazione tardiva valida per la coltura di pieno campo (lista ). Produce fragole di una bella colorazione rosso-aranciata, molto brillante anche in concomitanza di innalzamenti termici e di ottimo sapore. Inoltre l elevata rusticità e resistenza della pianta ai patogeni dell apparato radicale la rendono adatta anche ai terreni meno fertili e non fumigati. I limiti sono legati alla forma non sempre regolare del frutto, soprattutto con elevate densità di piantagione, che determinano un eccessivo sviluppo vegetativo delle piante, e alla consistenza media della polpa. Marmolada. Dopo diversi anni di permanenza in lista nella coltura tradizionale protetta viene declassata in B, mentre conferma ancora la sua validità per la coltura autunnale veronese e per le colture fuori suolo. L elevata produttività della pianta, la consistenza e la bella forma conica-allungata, molto regolare dei frutti sono i principali pregi di questa cultivar. Le limitate caratteristiche qualitative dei frutti, la colorazione troppo scura, soprattutto in concomitanza degli innalzamenti termici, sono i principali limiti, particolarmente accentuati in pieno campo dove è confermata in lista B. Richiede terreni sani o fumigati in quanto è piuttosto suscettibile ai patogeni dell apparato radicale. Miss. Conferma la sua validità (lista ) per la coltura protetta tradizionale, mentre è di minor interesse per le colture di pieno campo (lista B) a causa dell elevata suscettibilità dei frutti ai marciumi. L epoca di maturazione precoce, la produttività della pianta, unita alla grossa pezzatura dei frutti, caratterizzati da una colorazione rossoaranciata molto brillante, sono le sue migliori caratteristiche. Richiede terreni sani o fumigati in quanto la pianta è molto suscettibile ai patogeni dell apparato radicale. Onda. maturazione medio-tardiva, si conferma valida sia per la coltura protetta che per quella di pieno campo (lista ). I principali pregi sono dovuti alla notevole rusticità della pianta, adatta anche a terreni non fumigati grazie alla tolleranza ai patogeni dell apparato radicale, e alle buone caratteristiche dei frutti come la consistenza, la colorazione rossa molto brillante e molto stabile nel post-raccolta. L elevata pezzatura, soprattutto iniziale, la regolarità della forma e la facilità del distacco dei frutti che consentono alte rese orarie di raccolta con positivi riflessi sull abbassamento dei costi di raccolta sono i principali pregi. I limiti sono legati alle medie caratteristiche gustative dei frutti e alla produttività della pianta che per essere elevata necessita di piantagioni precoci (2 a decade di luglio nel Cesenate). Rimane in lista C per la coltura autunnale veronese, dove permangono dubbi sulla produttività nel periodo autunnale. Patty. maturazione intermedia, è valida per le coltivazioni autunnali sia in suolo che in fuori suolo (lista ). De- S UPPLEMENTO L INFORMTORE GRRIO 23/

6 ve il suo successo alla soddisfacente produttività della pianta sia in autunno che nella primavera successiva, alla sua rusticità e resistenza all oidio e ai principali patogeni dell apparato radicale che la rendono idonea ai terreni non fumigati e anche alle coltivazioni biologiche. Il frutto è di medio-grossa pezzatura, di forma conica, molto regolare per la notevole fertilità pollinica. I principali aspetti negativi sono legati alla colorazione del frutto che, anche se molto brillante, assume tonalità scure in concomitanza di innalzamenti termici, alla non elevata consistenza, alla difficoltà di distacco dalla pianta e all elevata facilità di distacco del calice dal frutto, caratteristica piuttosto negativa per il consumo fresco. Seascape. Cultivar rifiorente neutrodiurna che si conferma molto interessante per gli ambienti di montagna. Presenta una elevata produttività nel periodo estivo-autunnale con buone caratteristiche dei frutti. Tethis. datta come Tudla agli ambienti meridionali, si conferma per il secondo anno in lista anche per la coltura autunnale veronese. È apprezzata per le caratteristiche del frutto (buona pezzatura, colore rosso intenso, brillante, forma conica, molto regolare, elevata consistenza e buon sapore), mentre gli aspetti più negativi sono legati alla non sempre elevata produttività della pianta, soprattutto nel periodo autunnale e, come già evidenziato, all elevata suscettibilità all antracnosi. Tudla. Conferma la sua validità per la coltura autunnale veronese. L epoca di maturazione precoce, la forma conico-allungata del frutto, la soddisfacente produttività della pianta sia nel periodo autunnale che primaverile sono gli aspetti più interessanti di questa varietà. Inverni precoci e particolarmente rigidi, come quello di questo anno, possono causare una limitata produzione primaverile della pianta. La colorazione dei frutti non sempre uniforme, soprattutto all apice, e la limitata consistenza della polpa e resistenza della superficie sono spesso i principali difetti. Elsanta. Ha un limitato interesse (lista B) solo per le colture fuori suolo nel Veronese, soprattutto grazie alle buone caratteristiche qualitative del frutto, anche se i livelli produttivi sono spesso insoddisfacenti. Marascor. Contempoanea a Marmolada si conferma in lista B per il Cuneese. I pregi sono dovuti alla forma allungata del frutto, al colore rossoaranciato, brillante e al buon sapore. I difetti sono rappresentati dalla non elevata consistenza del frutto e dalla limitata produttività della pianta. 30 S UPPLEMENTO L INFORMTORE GRRIO 23/2002 Profili delle varietà emergenti romas Origine. Università di California di Davis, presso il Wolfskill Experimental Orchards di Winters, dall incrocio Cal effettuato nel 1991; selezionata nel Diffusa commercialmente nel Pianta. Rifiorente neutrodiurna, di medio vigore e accestimento, a portamento espanso e produttività elevata, con fiori di media grandezza posti su infiorescenze lunghe, soprattutto nel periodo autunnale. Frutti. Di buona pezzatura, cuneiformi e con apice arrotondato; calice medio, di distacco dal frutto poco agevole; superficie mediamente resistente, asciutta, di colore rosso intenso, molto brillante; acheni piccoli, gialli e rossi; polpa di elevata consistenza, di colore rosso chiaro, aromatica, di mediobuone caratteristiche gustative. Epoca di fioritura. Dalla primavera all autunno. Epoca di raccolta. Dalla primavera all autunno. Giudizio d insieme. È l unica cultivar rifiorente neutrodiurna inserita in lista C per gli ambienti di montagna. È caratterizzata da una pianta molto rustica, tollerante ai patogeni dell apparato radicale, di elevata capacità di rifiorire e molto produttiva. I frutti sono di buona pezzatura, consistenti, ma di colorazione spesso troppo scura. Granda Origine. Ottenuta a Cesena, nell ambito del Progetto Mipaf «Frutticoltura» dall incrocio Marmolada Onebor effettuato nel 1989; diffusa commercialmente nel Pianta. Brevidiurna, di elevato vigore e accestimento, a portamento espanso e produttività molto elevata, con fiori di media grandezza posti su infiorescenze lunghe, a livello o al di sopra del complesso fogliare. Frutti. Di pezzatura molto grossa, di forma conica o conico-arrotondata, con apice arrotondato; calice medio, di distacco dal frutto poco agevole; superficie resistente, asciutta, di colore rosso-aranciato, molto brillante; acheni piccoli, gialli e rossi; polpa di elevata consistenza, di colore rosso chiaro, aromatica, di medio-buone caratteristiche gustative. Epoca di fioritura. Tardiva. Epoca di raccolta. Tardiva. Giudizio d insieme. È confermata in lista C per gli ambienti di montagna del Cuneese. Presenta una notevole produttività e rusticità della pianta, unita alla grossa pezzatura dei frutti. Il limite maggiore è rappresentato dalla suscettibilità ai marciumi della pianta e del frutto e all oidio; per questo viene consigliata la protezione tardiva dell impianto. causa del notevole vigore, spesso si ha una certa incidenza di frutti deformati. Madeleine Civmad Origine. Ottenuta dal Civ di Ferrara da un incrocio effettuato nel 1991; diffusa commercialmente nel Pianta. Brevidiurna, molto vigorosa, a portamento semieretto, di buona produttività, con fiori di dimensioni

7 medio-grosse, ricchi di polline, portati al di sopra del livello del fogliame. conico-allungata, molto regolare e uniforme; superficie resistente, di colore rosso, intenso, uniforme e molto brillante; acheni gialli, mediamente numerosi, leggermente infossati o a livello della superficie; polpa di colore rosso vivo, molto consistente, di buone caratteristiche organolettiche. Epoca di fioritura. Medio-precoce. Epoca di raccolta. Precoce. Giudizio d insieme. datta agli ambienti settentrionali, in particolar modo alla coltura di pieno campo dell Emilia-Romagna e delle Marche, dove è inserita in lista C. La pianta, molto rustica e vigorosa, si adatta a terreni poco fertili, non fumigati, che le consentono un minor sviluppo vegetativo. Fornisce buoni risultati sia con piante frigoconservate che fresche (cimeradicate), che permettono un anticipo della maturazione dei frutti. È interessante per le buone caratteristiche qualitative del frutto, ma in concomitanza di innalzamenti termici la colorazione tende a essere piuttosto scura e non molto brillante. Maya Origine. Ottenuta da New Fruits Research Center di Cesena, è stata selezionata a Cesena e diffusa commercialmente nel Pianta. Brevidiurna, vigorosa, a portamento piuttosto espanso, di buon accestimento e di elevata produttività. conico-allungata, regolare, con apice arrotondato; calice di medie dimensioni; superficie non molto resistente alle manipolazioni, di colore rosso brillante, uniforme; acheni gialli, medi, leggermente infossati o a livello della superficie; polpa di media consistenza, rossa, di buone caratteristiche gustative; cuore mediamente sviluppato. Epoca di fioritura. Medio-precoce. Epoca di raccolta. Medio-precoce. Giudizio d insieme. Varietà adatta a tutti gli ambienti fragolicoli centrosettentrionali. È caratterizzata da elevata produttività unita alla bella forma allungata dei frutti. volte si è notata una certa incidenza di frutti primari deformati. È opportuno adottare tutti gli accorgimenti colturali (apporti controllati di acqua irrigua, soluzioni nutritive, somministrazione precoce di calcio, ecc.) che tendono a migliorare la consistenza dei frutti, soprattutto nei periodi più caldi. Roxana Origine. Ottenuta in Italia dal New Fruits Research Center di Cesena, è stata selezionata a Cesena e diffusa commercialmente nel Pianta. Brevidiurna, molto vigorosa, a portamento espanso, di elevato accestimento e produttività elevata, con fiori grandi, posti al di sotto o allo stesso livello del complesso fogliare. quasi cilindrica nei primari, conico-allungata negli altri, regolare; calice di grandi dimensioni e di distacco poco agevole; superficie mediamente resistente, di colore rosso intenso, uniforme, brillante; acheni medi, gialli, affioranti; polpa mediamente consistente, di colore rosso, di medio-scarse caratteristiche gustative. Epoca di fioritura. Intermedia. Epoca di raccolta. Tardiva. Giudizio d insieme. Varietà adatta a tutti gli ambienti colturali centro-settentrionali, interessante per l elevata produttività della pianta, la grossa pezzatura e la forma allungata dei frutti. In concomitanza di innalzamenti termici la colorazione dei frutti tende a divenire un po troppo scura, perdendo anche in resistenza della superficie. La pianta, molto vigorosa, è tollerante alle più comuni malattie fungine: oidio, vaiolatura, alternaria. In quest ultima annata, caratterizzata da un inverno precoce e intenso, la pianta ha avuto uno sviluppo vegetativo troppo elevato prima della fioritura. Raurica Civka Origine. Ottenuta in Italia dal Civ di Ferrara; diffusa commercialmente nel Pianta. Brevidiurna, mediamente vigorosa, a portamento semieretto, caratterizzata da accestimento e produttività elevati, con fiori grandi, posti allo stesso livello del complesso fogliare. conica sia nei primari che negli altri, regolare; calice di medie dimensioni e di distacco poco agevole; superficie mediamente resistente, di colore rosso intenso, uniforme, brillante; acheni medi, gialli, affioranti; polpa consistente, di colore rosso, di buone caratteristiche gustative. Epoca di fioritura. Tardiva. Epoca di raccolta. Molto tardiva. Giudizio d insieme. Cultivar inserita per la prima volta in lista C per gli ambienti di montagna del Cuneese, dove è stata particolarmente apprezzata per l epoca di maturazione molto tardiva. La pianta è produttiva, rustica e molto vigorosa; i frutti sono di media pezzatura, di forma conica, regolare ma di consistenza piuttosto limitata, soprattutto in concomitanza di eventuali innalzamenti termici che si possono registrare durante la raccolta. Giorgio Baroni Istituto sperimentale di frutticoltura Provincia di Verona Gianluca Baruzzi Paolo Sbrighi Walther Faedi Istituto sperimentale per la frutticoltura Sezione di Forlì faedi.isf@agraria.it Maurizio Funaro genzia regionale per lo sviluppo e i servizi in agricoltura Regione Calabria Franco Zenti poscaligera - Verona S UPPLEMENTO L INFORMTORE GRRIO 23/

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