Riduzioni che preservano l approssimazione e completezza nelle classi di approssimabilità.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Riduzioni che preservano l approssimazione e completezza nelle classi di approssimabilità."

Transcript

1 RISULTATI DI NON APPROSSIMABILITA Tecnica di base: gap. Riduzioni che preservano l approssimazione e completezza nelle classi di approssimabilità. Risultati negativi basati su prove verificabili in modo probabilistico (Probabilistically Checkable Proofs, PCP). 1

2 CLASSI DI APPROSSIMABILITA. NPO MIN TSP LOG-APX MIN SET COVER (?) APX MAX SAT (?) MAX CUT (?) MIN VERTEX COVER (?) MIN ΔTSP (?) PTAS MIN BIN PACKING 2

3 PTAS MIN PARTITION MIN TSP-EUCLIDEO MAX INDEPENDENT SET SU GRAFI PLANARI FPTAS MAX KNAPSACK PO MAX MATCHING 3

4 Per i problemi indicati con (?) il risultato di approssimabilità è migliorabile? Che possiamo dire in merito all approssimabilità di molti altri importanti problemi combinatori: MAX CLIQUE, MIN INDEPENDENT SET, MIN GRAPH COLORING? Servono tecniche più potenti per la dimostrazione di risultati di non approssiambilità: Riduzioni approximation preserving. Completezza nelle classi di approssimabilità. Applicazioni avanzate della tecnica del gap. Probabilistically Checkable Proofs. 4

5 RIDUCIBILITA TRA PROBLEMI DI OTTIMIZZAZIONE Dati due problemi in NPO P A e P B diciamo che esiste una riduzione approximation preserving da P A a P B (ovvero P A è AP-riducibile a P B, P A AP P B ) se esistono tre funzioni calcolabili in tempo polinomiale f, g, c tali che: f: I A I B trasforma un istanza x di P A in un istanza f(x) di P B g: I A x S B S A trasforma una soluzione y dell istanza f(x) di P B in una soluzione g(x, y) dell istanza x di P A c: R R trasforma una garanzia di qualità della soluzione y in una garanzia di qualità della soluzione g(x, y), cioè se E(f(x), y) ε allora E(x, g(x, y)) c(ε). 5

6 Dati due problemi in NPO P A e P B, se P A AP P B allora: P B APX P A APX P B PTAS P A PTAS (se c e invertibile) 6

7 Un problema PA NPO è NPO-completo (rispetto alla riducibilità AP) se ogni problema di ottimizzazione in NPO è AP-riducibile ad esso. Un problema PA APX è APX-completo (rispetto alla riducibilità AP) se ogni problema di ottimizzazione in APX è AP-riducibile ad esso. Chiaramente se dimostriamo che un problema è NPO-completo significa che esso non è approssimabile a meno che non sia P=NP. Analogamente un problema APX-completo non ammette uno PTAS a meno che non sia P=NP. 7

8 Consideriamo il seguente problema: MIN WEIGHTED SAT Data una formula Booleana w in forma normale congiuntiva con n variabili x 1,, x n ed i pesi p 1,, p n individuare una assegnazione di valori di verità τ che soddisfa w e che minimizza la funzione m(w, τ) = Σ i p i τ (x i ) dove τ(x) = 0 se x riceve valore falso e τ(x) = 1 se x riceve valore vero (se τ non soddisfa w allora m(w, τ) = 0). ESEMPIO Data la formula: (x 1 x 2 x 3 ) ( x 1 x 2 x 3 ) con i pesi p 1 = 2, p 2 = 3, p 3 = 4, l assegnazione di valori di verità che dà il valore ottimo è x 1 =V, x 2 =F, x 3 =F 8

9 Il problema MIN WEIGHTED SAT è completo nella classe dei problemi di minimizzazione contenuti in NPO, rispetto ad AP-riduzioni. DIMOSTRAZIONE Basata sulla traccia del teorema di Cook. Modelliamo innanzitutto la soluzione di un problema di ottimizzazione in NPO con una macchina di Turing non deterministica con due nastri di output: uno (nastro 1) contenente una soluzione y ed uno (nastro 2) contente il corrispondente valore m(x, y), operante in tempo polinomiale. Siano s 0, s 1,, s r-1, s r i bit contenuti sul nastro di output 1 al termine del calcolo e siano c 0, c 1,, c m-1, c m i bit contenuti sul nastro di output 2. Chiaramente abbiamo m(x, y) = Σ i 2 i c m-i. 9

10 Applichiamo ora la stessa tecnica del teorema di Cook per mostrare che ogni problema di minimizzazione in NPO può essere ridotto (con riducibilità AP) al problema MIN WEIGHTED SAT. La formula Booleana w risultante avrà ora, oltre alle variabili previste dalla normale versione del teorema di Cook anche le variabili S(0, p( x )), S(1, p( x )),, S(p( x ), p( x )), e le variabili C(0, p( x )), C(1, p( x )),, C(p( x ), p( x )) che descrivono il contenuto dei due nastri di output al termine del calcolo (istante t=p( x )). 10

11 Abbiamo quindi che la AP-riduzione è costituita dalle seguenti funzioni: f: trasforma l istanza x del problema originario nella formula f(x) = w; i pesi delle variabili saranno tutti pari a 0 tranne quelli corrispondenti alle variabili di tipo C(i, p( x )) che saranno pari a 2 p( x )-i ; g: trasforma una soluzione dell istanza w del problema MIN WEIGHTED SAT (assegnazione di valori di verità) τ nella sequenza di bit s 0, s 1,, s r-1, s r corrispondenti ai valori di verità τ(s(0, p( x ))), τ(s(1, p( x ))),, τ(s(p( x ), p( x ))); c: è la funzione identità. QED 11

12 Una dimostrazione analoga può essere effettuata per dimostrare la completezza di MAX WEIGHTED SAT nella classe dei problemi di massimizazione in NPO, rispetto ad AP-riduzioni. Un ulteriore passo consente di mostrare che MAX WEIGHTED SAT e MIN WEIGHTED SAT sono riducibili l uno all altro e quindi entrambi sono NPO-completi rispetto ad AP-riduzioni. Utilizzando la AP-riducibilità, a partire dalla NPO completezza del problema MAX WEIGHTED SAT possiamo ora mostrare la NPO completezza di altri problemi di ottimizzazione. 12

13 Il problema MIN PROGRAMMAZIONE LINEARE 0-1 è NPOcompleto. DIMOSTRAZIONE La AP-riduzione è analoga alla riduzione utilizzata per mostrare la NPcompletezza di PROGRAMMAZIONE LINEARE 0-1 a partire dalla NP-completezza di SAT. 13

14 f: trasforma una formula Booleana in forma normale congiuntiva con variabili x 1,, x n in un sistema di disequazioni con variabili z 1,, z n (esattamente come nella riduzione tra problemi di decisione), inoltre, se p 1,, p n sono i pesi assegnati alle variabili Booleana la funzione obiettivo da minimizzare sarà Σ i p i z i; g: trasforma una soluzione con valori 0-1 del sistema di disequazioni in una assegnazione di valori di verità per la formula w (x i =V se z i =0, x i =F se z i =1); c: è la funzione identità. QED 14

15 ESEMPIO w = (x 1 x 2 x 3 ) (x 4 x 5 ) (x 2 x 3 x 4 x 5 ) con pesi p 1 = 2, p 2 = 3, p 3 = 0, p 4 = 1, p 5 = 2 f(w) è il seguente programma lineare: min 2z 1 + 3z 2 + z 4 + 2z 5 con i vincoli: z 1 + (1 - z 2 ) + z 3 1 z 4 + (1 - z 5 ) 1 z 2 + z 3 + z 4 + z 5 1 La soluzione ottima è z 1 = 0, z 2 = 0, z 3 = 1, z 4 = 0, z 5 = 0 15

16 Enunciamo infine senza dimostrazione i seguenti risultati. Il problema MIN TSP è NPO-completo rispetto ad AP-riduzioni. MAX BOUNDED WEIGHTED SAT Data una formula Booleana w in forma normale congiuntiva con n variabili x 1,, x n, un valore W e pesi p 1,, p n che soddisfano W Σ i p i 2W, individuare una assegnazione di valori di verità τ che soddisfa w e che massimizza la funzione m(w, τ) = max (W, Σ i p i τ(x i )) se τ soddisfa w, W altrimenti dove τ(x) = 0 se x riceve valore vero e τ(x) = 1 se x riceve valore falso. Il problema MAX BOUNDED WEIGHTED SAT è APX-completo rispetto ad AP-riduzioni. 16

17 Per dimostrare altri risultati di non approssimabilità le tecniche viste finora (tecnica del gap e completezza nelle classi di approssimabilità) non sono sufficienti. Sono necessarie tecniche più sofisticate. Prove verificabili in modo probabilistico (Probabilistically Checkable Proofs, PCP) Sia dato un linguaggio L appartenente ad EXPTIME; consideriamo una dimostrazione D del fatto che x L, di lunghezza esponenziale in x. Un verificatore V, volendo controllare la correttezza della dimostrazione D ma non potendo aspettare tutto il tempo necessario a controllare tutti i passaggi decide di effettuare un controllo a campione. Genera quindi una sequenza di numeri casuali; quando genera il numero h verifica se l h-esima riga della dimostrazione D è corretta. 17

18 Supponiamo che si verifichi la seguente situazione. Se x L allora esiste una dimostrazione D del tutto convincente, tale che Prob [V accetta] = 1 dopo aver controllato solo alcuni (pochi) passaggi della dimostrazione. Se x L nessuna dimostrazione può indurre troppo spesso in errore il verificatore, cioè nessuna dimostrazione è tale che Prob [V accetta] > 1/4. 18

19 Definiamo PCP [r(n), b(n)] la classe dei linguaggi accettati facendo uso al più di O(r(n)) bit random e verificando al più O(b(n)) bit della dimostrazione, n = x. EXPTIME = PCP[p(n), p(n)] con p(n) polinomio. NP = PCP[log n, 1]. NOTA BENE. Si ricordi che se L è in NP per ogni x L esiste una dimostrazione D di lunghezza polinomiale che certifica che x L. Questo risultato significa che se L è in NP, per verificare una dimostrazione che x L è sufficiente verificare un numero costante b di bit ed è sufficiente generare b log n bit random per individuare la posizione dei bit da verificare all interno della dimostrazione D. 19

20 Sfruttando la caratterizzazione di NP in termini di Probabilistically Checkable Proofs, possiamo effettuare la seguente costruzione (che consiste in una applicazione avanzata della tecnica del gap): prendiamo un linguaggio NP-completo L data un istanza x di L costruiamo in tempo polinomiale una formula w di MAX SAT con la seguente proprieta : o se x appartiene ad L w e soddisfacibile (qualunque sia la sequenza di bit che si verifica x viene accettato) o se x non appartiene ad L almeno una frazione δ delle clausole non puo essere soddisfatta (conseguenza del fatto che almeno un quarto delle sequenze di bit che si verificano porta a rifiutare x) 20

21 Piu precisamente il numero di clausole che non possono essere verificate e 1/2 (b+1) La tecnica del gap ci permette quindi di dire che MAX SAT puo essere approssimato solo fino ad una certa soglia (quindi non e in PTAS) di calcolare la soglia di approssimabilita Utilizzando riduzioni che preservano l approssimabilita o varianti opportune della stessa tecnica basata sulla caratterizzazione di NP in termini di PCP possiamo derivare altri risultati di non approssimabilita. 21

22 Alcuni risultati di approssimabilita e soglie determinate utilizzando PCP: - MAX SAT : soglia: MAX CUT : soglia: MIN ΔTSP : 1.5 soglia: < 1/ MIN VC : 2 soglia: 7/6 22

PARTE II ALGORITMI APPROSSIMATI PER PROBLEMI DI OTTIMIZZAZIONE NP-HARD

PARTE II ALGORITMI APPROSSIMATI PER PROBLEMI DI OTTIMIZZAZIONE NP-HARD PARTE II ALGORITMI APPROSSIMATI PER PROBLEMI DI OTTIMIZZAZIONE NP-HARD 1 Complessità di problemi di ottimizzazione Algoritmi approssimati e schemi di approssimazione Tecniche algoritmiche Classi di approssimabilità

Dettagli

Capitolo 8: Teoria della complessitá

Capitolo 8: Teoria della complessitá Capitolo 8: Teoria della complessitá 1 La Teoria della calcolabilitá considera aspetti qualitativi della soluzione di problemi. Distingue il calcolabile dal non calcolabile. La Teoria della complessitá

Dettagli

Algoritmo per A. !(x) Istanza di B

Algoritmo per A. !(x) Istanza di B Riduzioni polinomiali Una funzione f: T*!T* è detta computabile in tempo polinomiale se esiste una macchina di Turing limitata polinomialmente che la computi. Siano L 1 e L 2 " T* due linguaggi. Una funzione

Dettagli

Note sulle classi di complessità P, NP e NPC per ASD (DRAFT)

Note sulle classi di complessità P, NP e NPC per ASD (DRAFT) Note sulle classi di complessità P, NP e NPC per ASD 2010-11 (DRAFT) Nicola Rebagliati 20 dicembre 2010 1 La complessità degli algoritmi Obiettivo principale della teoria della complessità: ottenere una

Dettagli

TECNICHE ALGORITMICHE PER PROBLEMI DI OTTIMIZZAZIONE

TECNICHE ALGORITMICHE PER PROBLEMI DI OTTIMIZZAZIONE TECNICHE ALGORITMICHE PER PROBLEMI DI OTTIMIZZAZIONE - Tecniche golose (greedy). - Algoritmi sequenziali. - Ricerca locale. - Metodi basati su programmazione lineare. - Metodi basati su approccio primale-duale.

Dettagli

Complementi ed Esercizi di Informatica Teorica II

Complementi ed Esercizi di Informatica Teorica II Complementi ed Esercizi di Informatica Teorica II Vincenzo Bonifaci 21 maggio 2008 4 Problemi di ottimizzazione: il Bin Packing Il problema bin packing è il seguente: dato un insieme di n oggetti di dimensioni

Dettagli

Diario delle Lezioni del Corso di Algoritmimodulo

Diario delle Lezioni del Corso di Algoritmimodulo Diario delle Lezioni del Corso di Algoritmimodulo Complessità A.A. 2010-2011 Dott.ssa Margherita Zorzi 1 Materiale didattico Libro di testo C.H. Papadimitrious, Computational Complexity, ed Addison-Wesley

Dettagli

Problemi, istanze, soluzioni

Problemi, istanze, soluzioni lgoritmi e Strutture di Dati II 2 Problemi, istanze, soluzioni Un problema specifica una relazione matematica tra dati di ingresso e dati di uscita. Una istanza di un problema è formata dai dati di un

Dettagli

Sommario. Caratterizzazione alternativa di NP: il verificatore polinomiale esempi di problemi in NP

Sommario. Caratterizzazione alternativa di NP: il verificatore polinomiale esempi di problemi in NP Sommario Caratterizzazione alternativa di NP: il verificatore polinomiale esempi di problemi in NP I conjecture that there is no good algorithm for the traveling salesman problem. My reasons are the same

Dettagli

3 CENNI DI TEORIA DELLA COMPLESSITA COMPUTAZIONALE. E. Amaldi Fondamenti di R.O. Politecnico di Milano 1

3 CENNI DI TEORIA DELLA COMPLESSITA COMPUTAZIONALE. E. Amaldi Fondamenti di R.O. Politecnico di Milano 1 3 CENNI DI TEORIA DELLA COMPLESSITA COMPUTAZIONALE E. Amaldi Fondamenti di R.O. Politecnico di Milano 1 Scopo: Stimare l onere computazionale per risolvere problemi di ottimizzazione e di altra natura

Dettagli

Ricerca Operativa. G. Liuzzi. Lunedí 20 Aprile 2015

Ricerca Operativa. G. Liuzzi. Lunedí 20 Aprile 2015 1 Lunedí 20 Aprile 2015 1 Istituto di Analisi dei Sistemi ed Informatica IASI - CNR Rilassamento di un problema Rilassare un problema di Programmazione Matematica vuol dire trascurare alcuni (tutti i)

Dettagli

Problemi computazionali

Problemi computazionali Problemi computazionali Intrattabilità e classi computazionali Decidibilità e Trattabilità Problemi decidibili possono richiedere tempi di risoluzione elevati: Torri di Hanoi Decidibilità e Trattabilità

Dettagli

L algoritmo AKS. L algoritmo AKS. Seminario per il corso di Elementi di Algebra Computazionale. Oscar Papini. 22 luglio 2013

L algoritmo AKS. L algoritmo AKS. Seminario per il corso di Elementi di Algebra Computazionale. Oscar Papini. 22 luglio 2013 L algoritmo AKS Seminario per il corso di Elementi di Algebra Computazionale Oscar Papini 22 luglio 2013 Test di primalità Come facciamo a sapere se un numero n è primo? Definizione (Test di primalità)

Dettagli

acuradi Luca Cabibbo e Walter Didimo Esercizi di Informatica teorica - Luca Cabibbo e Walter Didimo 1

acuradi Luca Cabibbo e Walter Didimo Esercizi di Informatica teorica - Luca Cabibbo e Walter Didimo 1 acuradi Luca Cabibbo e Walter Didimo Esercizi di Informatica teorica - Luca Cabibbo e Walter Didimo 1 tipologie di problemi e notazioni sulla complessità classi di complessità appartenenza di problemi

Dettagli

Algoritmi e Strutture Dati II: Parte B Anno Accademico Lezione 5

Algoritmi e Strutture Dati II: Parte B Anno Accademico Lezione 5 Algoritmi e Strutture Dati II: Parte B Anno Accademico 2004-2005 Docente: Ugo Vaccaro Lezione 5 In questa lezione inizieremo a studiare gli algoritmi di approssimazione per problemi di ottimizzazione NP-hard

Dettagli

Esercitazioni per il corso di Logica Matematica

Esercitazioni per il corso di Logica Matematica Esercitazioni per il corso di Logica Matematica Luca Motto Ros 02 marzo 2005 Nota importante. Queste pagine contengono appunti personali dell esercitatore e sono messe a disposizione nel caso possano risultare

Dettagli

I teoremi della funzione inversa e della funzione implicita

I teoremi della funzione inversa e della funzione implicita I teoremi della funzione inversa e della funzione implicita Appunti per il corso di Analisi Matematica 4 G. Mauceri Indice 1 Il teorema della funzione inversa 1 Il teorema della funzione implicita 3 1

Dettagli

Programmazione Lineare Intera: Piani di Taglio

Programmazione Lineare Intera: Piani di Taglio Programmazione Lineare Intera: Piani di Taglio Andrea Scozzari a.a. 2014-2015 April 22, 2015 Andrea Scozzari (a.a. 2014-2015) Programmazione Lineare Intera: Piani di Taglio April 22, 2015 1 / 23 Programmazione

Dettagli

Verifica di programmi

Verifica di programmi Verifica di programmi Informalmente, un programma è corretto se l output prodotto è quello atteso rispetto all input. La correttezza dei programmi può essere espressa mediante formule per la correttezza

Dettagli

IL TEOREMA DEGLI ZERI Una dimostrazione di Ezio Fornero

IL TEOREMA DEGLI ZERI Una dimostrazione di Ezio Fornero IL TEOREMA DEGLI ZERI Una dimostrazione di Ezio Fornero Il teorema degli zeri è fondamentale per determinare se una funzione continua in un intervallo chiuso [ a ; b ] si annulla in almeno un punto interno

Dettagli

Proposte di approfondimenti

Proposte di approfondimenti Linguaggi formali Proposte di approfondimenti 1. Forme normali di Greibach, trasformazione di una grammatica in forma normale di Greibach Automi a stati finiti 2. Automi di Büchi: particolari automi a

Dettagli

Introduzione Problemi e codifiche Classe P e linguaggi Da NP a NP-C Il mondo NP-C Conclusioni. NP-Completezza

Introduzione Problemi e codifiche Classe P e linguaggi Da NP a NP-C Il mondo NP-C Conclusioni. NP-Completezza NP-Completezza e la complessità strutturale degli algoritmi Simone Frassanito Dipartimento di Elettronica per l Automazione Università degli Studi di Brescia Cosa non è l NP-Completezza Si potrebbe pensare

Dettagli

e Algoritmi Marco Piastra Intelligenza Artificiale I Soddisfacibilità

e Algoritmi Marco Piastra Intelligenza Artificiale I Soddisfacibilità Intelligenza Artificiale I Soddisfacibilità e Algoritmi Marco Piastra Intelligenza Artificiale I - A.A. 2010- Soddisfacibilità e Semantic Tableau [1] Problemi e decidibilità (automatica) Problema Un problema

Dettagli

Università degli Studi di Udine. 1 Automi e Linguaggi. Prova Scritta di Fondamenti dell Informatica II Alcune Soluzioni

Università degli Studi di Udine. 1 Automi e Linguaggi. Prova Scritta di Fondamenti dell Informatica II Alcune Soluzioni Università degli Studi di Udine Prova Scritta di Fondamenti dell Informatica II Alcune Soluzioni 1 Automi e Linguaggi 1. Sia dato p N, p > 0 dimostri che il linguaggio è regolare. L p = { a 0 a 1... a

Dettagli

2.6 Calcolo degli equilibri di Nash

2.6 Calcolo degli equilibri di Nash 92 2 Giochi non Cooperativi Per queste estensioni di giochi non finiti si possono provare risultati analoghi a quelli visti per i giochi finiti. Rimandiamo alla bibliografia per uno studio più approfondito

Dettagli

Parte V: Rilassamento Lagrangiano

Parte V: Rilassamento Lagrangiano Parte V: Rilassamento Lagrangiano Tecnica Lagrangiana Consideriamo il seguente problema di Programmazione Lineare Intera: P 1 min c T x L I Ax > b Cx > d x > 0, intera in cui A = matrice m x n C = matrice

Dettagli

Corso di Calcolo Numerico

Corso di Calcolo Numerico Corso di Calcolo Numerico Dott.ssa M.C. De Bonis Università degli Studi della Basilicata, Potenza Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Risoluzione di Equazioni Algebriche Le equazioni

Dettagli

Algoritmi esatti. La teoria ci dice che per problemi difficili (come il

Algoritmi esatti. La teoria ci dice che per problemi difficili (come il p. 1/4 Algoritmi esatti La teoria ci dice che per problemi difficili (come il KNAPSACK o, ancora di più, il TSP ) i tempi di risoluzione delle istanze, calcolati tramite analisi worst-case, tendono a crescere

Dettagli

Lunghezza media. Teorema Codice D-ario prefisso per v.c. X soddisfa. L H D (X). Uguaglianza vale sse D l i. = p i. . p.1/27

Lunghezza media. Teorema Codice D-ario prefisso per v.c. X soddisfa. L H D (X). Uguaglianza vale sse D l i. = p i. . p.1/27 Lunghezza media Teorema Codice D-ario prefisso per v.c. X soddisfa L H D (X). Uguaglianza vale sse D l i = p i.. p.1/27 Lunghezza media Teorema Codice D-ario prefisso per v.c. X soddisfa L H D (X). Uguaglianza

Dettagli

FUNZIONI ELEMENTARI, DISEQUAZIONI, NUMERI REALI, PRINCIPIO DI INDUZIONE Esercizi risolti

FUNZIONI ELEMENTARI, DISEQUAZIONI, NUMERI REALI, PRINCIPIO DI INDUZIONE Esercizi risolti FUNZIONI ELEMENTARI, DISEQUAZIONI, NUMERI REALI, PRINCIPIO DI INDUZIONE Esercizi risolti Discutendo graficamente la disequazione x > 3 + x, verificare che l insieme delle soluzioni è un intervallo e trovarne

Dettagli

SPAZI METRICI COMPLETI

SPAZI METRICI COMPLETI Capitolo 1 SPAZI METRICI COMPLETI Sia dato uno spazio metrico (X, d). Definizione 1.1 Una successione {x n } si dice successione di Cauchy se ε > 0 n 0 n, m n 0 = d(x n x m ) < ε (1.1) Esercizio 1.1 Dimostrare

Dettagli

ANALISI 1 - Teoremi e dimostrazioni vari

ANALISI 1 - Teoremi e dimostrazioni vari ANALISI 1 - Teoremi e dimostrazioni vari Sommario Proprietà dell estremo superiore per R... 2 Definitivamente... 2 Successioni convergenti... 2 Successioni monotone... 2 Teorema di esistenza del limite

Dettagli

Metodi e Modelli per l Ottimizzazione Combinatoria Ripasso sulla Programmazione Lineare e il metodo del Simplesso (parte I)

Metodi e Modelli per l Ottimizzazione Combinatoria Ripasso sulla Programmazione Lineare e il metodo del Simplesso (parte I) Metodi e Modelli per l Ottimizzazione Combinatoria Ripasso sulla Programmazione Lineare e il metodo del Simplesso (parte I) Luigi De Giovanni Giacomo Zambelli 1 Problemi di programmazione lineare Un problema

Dettagli

Limiti e continuità. Teoremi sui limiti. Teorema di unicità del limite Teorema di permanenza del segno Teoremi del confronto Algebra dei limiti

Limiti e continuità. Teoremi sui limiti. Teorema di unicità del limite Teorema di permanenza del segno Teoremi del confronto Algebra dei limiti Limiti e continuità Teorema di unicità del ite Teorema di permanenza del segno Teoremi del confronto Algebra dei iti 2 2006 Politecnico di Torino 1 Se f(x) =` ` è unico Per assurdo, siano ` 6= `0 con f(x)

Dettagli

Matematica I, Funzione inversa. Funzioni elementari (II).

Matematica I, Funzione inversa. Funzioni elementari (II). Matematica I, 02.10.2012 Funzione inversa. Funzioni elementari (II). 1. Sia f : A B una funzione reale di variabile reale (A, B R); se f e biiettiva, allora la posizione f 1 (b) = unico elemento a A tale

Dettagli

Complementi di Analisi Matematica Ia. Carlo Bardaro

Complementi di Analisi Matematica Ia. Carlo Bardaro Complementi di Analisi Matematica Ia Carlo Bardaro Capitolo 1 Elementi di topologia della retta reale 1.1 Intorni, punti di accumulazione e insiemi chiusi Sia x 0 IR un fissato punto di IR. Chiameremo

Dettagli

Appunti introduttivi sulle classi di complessità

Appunti introduttivi sulle classi di complessità Appunti introduttivi sulle classi di complessità A. Agnetis 1 Introduzione Lo scopo di queste note è quello di fornire una introduzione ad alcuni concetti di complessità computazionale che, nati in ambito

Dettagli

Teoria della Complessità Concetti fondamentali. la teoria della complessità computazionale tenta di rispondere a domande del tipo

Teoria della Complessità Concetti fondamentali. la teoria della complessità computazionale tenta di rispondere a domande del tipo Teoria della Complessità Concetti fondamentali la teoria della complessità computazionale tenta di rispondere a domande del tipo quanto è efficiente un algoritmo? quanto è intrinsecamente difficile un

Dettagli

RISOLUZIONE IN LOGICA PROPOSIZIONALE. Giovanna D Agostino Dipartimento di Matemaica e Informatica, Università di Udine

RISOLUZIONE IN LOGICA PROPOSIZIONALE. Giovanna D Agostino Dipartimento di Matemaica e Informatica, Università di Udine RISOLUZIONE IN LOGICA PROPOSIZIONALE Giovanna D Agostino Dipartimento di Matemaica e Informatica, Università di Udine 1. Risoluzione Definitione 1.1. Un letterale l è una variabile proposizionale (letterale

Dettagli

TEORIA DELLA COMPLESSITÀ

TEORIA DELLA COMPLESSITÀ TEORIA DELLA COMPLESSITÀ MATERIALE CONSIGLIATO: TESTO DI RIFERIMENTO SULLA TEORIA DELLA COMPLESSITÀ: Computers and Intractibility A Guide to the Theory of NP-Completeness M. R. Garey, D. S. Johnson Freeman

Dettagli

1. Funzioni implicite

1. Funzioni implicite 1. Funzioni implicite 1.1 Il caso scalare Sia X R 2 e sia f : X R. Una funzione y : (a, b) R si dice definita implicitamente dall equazione f(x, y) = 0 in (a, b) quando: 1. (x, y(x)) X x (a, b); 2. f(x,

Dettagli

Limiti. Lezione per Studenti di Agraria Università di Bologna. (Università di Bologna) Limiti 1 / 24

Limiti. Lezione per Studenti di Agraria Università di Bologna. (Università di Bologna) Limiti 1 / 24 Limiti Lezione per Studenti di Agraria Università di Bologna (Università di Bologna) Limiti 1 / 24 Esempi Sia f (x) = 2x + 2 ; calcoliamo f (x) per x che assume valori vicini a 1. Per prima cosa, prendiamo

Dettagli

Esercizi di Analisi Matematica

Esercizi di Analisi Matematica Università degli Studi di Udine Anno Accademico 005/06 Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali Corso di Laurea in Informatica Esercizi di Analisi Matematica Esercizi del 9 settembre 005 Dimostrare

Dettagli

Complessità e Approssimazione

Complessità e Approssimazione 1 Complessità e Approssimazione Corso di Laurea in Scienze dell'informazione Corso di Laurea Specialistica in Matematica Docente: Mauro Leoncini 2 Aspetti organizzativi Sito web: http://algo.ing.unimo.it/people/mauro

Dettagli

Algoritmi Euristici. Corso di Laurea in Informatica e Corso di Laurea in Matematica. Roberto Cordone DI - Università degli Studi di Milano

Algoritmi Euristici. Corso di Laurea in Informatica e Corso di Laurea in Matematica. Roberto Cordone DI - Università degli Studi di Milano Algoritmi Euristici Corso di Laurea in Informatica e Corso di Laurea in Matematica Roberto Cordone DI - Università degli Studi di Milano Lezioni: Martedì 14.30-16.30 in Aula Omega Venerdì 14.30-16.30 in

Dettagli

Logica proposizionale classica. Studia il comportamento dei connettivi proposizionali quali ( And ) e ( Or )

Logica proposizionale classica. Studia il comportamento dei connettivi proposizionali quali ( And ) e ( Or ) Logica proposizionale classica Studia il comportamento dei connettivi proposizionali quali ( And ) e ( Or ) Parte da una famiglia di enunciati atomici di cui non analizziamo la struttura interna, che rappresentiamo

Dettagli

DI CALCOLO 13. COMPLESSITA

DI CALCOLO 13. COMPLESSITA DI CALCOLO 13. COMPLESSITA 13.1 INTRODUZIONE Concetti di base: Upper bound e lower bound di complessità di risoluzione un problema (es: il problema dell ordinamento di un vettore di n elementi ha un upper

Dettagli

Statistica ARGOMENTI. Calcolo combinatorio

Statistica ARGOMENTI. Calcolo combinatorio Statistica ARGOMENTI Calcolo combinatorio Probabilità Disposizioni semplici Disposizioni con ripetizione Permutazioni semplici Permutazioni con ripetizioni Combinazioni semplici Assiomi di probabilità

Dettagli

Corso di Matematica per la Chimica

Corso di Matematica per la Chimica Dott.ssa Maria Carmela De Bonis a.a. 2013-14 Risoluzione di Equazioni Algebriche Le equazioni algebriche sono equazioni del tipo P(x) = 0 dove P è un polinomio di grado n cioé P(x) = a 1 x n + a 2 x n

Dettagli

PARTE I APPROFONDIMENTI SULLA COMPLESSITA COMPUTAZIONALE: LE CLASSI P E PSPACE

PARTE I APPROFONDIMENTI SULLA COMPLESSITA COMPUTAZIONALE: LE CLASSI P E PSPACE PARTE I APPROFONDIMENTI SULLA COMPLESSITA COMPUTAZIONALE: LE CLASSI P E PSPACE - Richiami sulla complessita dei problemi decisionali: I problemi NP-completi - Dentro la classe P: le classi NC e LOGSPACE

Dettagli

Metodi e Modelli per l Ottimizzazione Combinatoria Cover inequalities

Metodi e Modelli per l Ottimizzazione Combinatoria Cover inequalities Metodi e Modelli per l Ottimizzazione Combinatoria Cover inequalities L. De Giovanni M. Di Summa In questa lezione introdurremo una classe di disuguaglianze, dette cover inequalities, che permettono di

Dettagli

401 PREDICATI RICORSIVI PRIMITIVI

401 PREDICATI RICORSIVI PRIMITIVI 401 PREDICATI RICORSIVI PRIMITIVI Corso di Informatica Teorica - modulo 2 Prof. Settimo Termini 1 Breve richiamo Un predicato su un insieme S è una funzione totale P su S tale che a S si ha: P(a) = VERO

Dettagli

8.10 Algoritmi di approssimazione

8.10 Algoritmi di approssimazione 296 Capitolo 8 NP-completezza e approssimazione 8.10 Algoritmi di approssimazione Dimostrare che un problema è NP-completo significa rinunciare a progettare per esso un algoritmo polinomiale di risoluzione

Dettagli

Esercizi di Analisi Matematica

Esercizi di Analisi Matematica Università degli Studi di Udine Anno Accademico 006/07 Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali Corso di Laurea in Informatica Esercizi di Analisi Matematica Esercizi del 3 ottobre 006 Dimostrare

Dettagli

Teoria della Programmazione Lineare Intera

Teoria della Programmazione Lineare Intera Teoria della Programmazione Lineare Intera Laura Galli Dipartimento di Informatica Largo B. Pontecorvo, 567 Pisa laura.galli@unipi.it http://www.di.unipi.it/~galli 7 Ottobre 0 Ricerca Operativa Laurea

Dettagli

Algoritmi greedy. Gli algoritmi che risolvono problemi di ottimizzazione devono in genere operare una sequenza di scelte per arrivare alla soluzione

Algoritmi greedy. Gli algoritmi che risolvono problemi di ottimizzazione devono in genere operare una sequenza di scelte per arrivare alla soluzione Algoritmi greedy Gli algoritmi che risolvono problemi di ottimizzazione devono in genere operare una sequenza di scelte per arrivare alla soluzione Gli algoritmi greedy sono algoritmi basati sull idea

Dettagli

Aniello Murano Space Complexity

Aniello Murano Space Complexity Aniello Murano Space Complexity Lezione n. Parole chiave: Space Corso di Laurea: Informatica Codice: Email Docente: murano@ na.infn.it A.A. 2008-2009 Definizione Space- complexity Definizione: Sia M un

Dettagli

3.3 FORMULAZIONE DEL MODELLO E CONDIZIONI DI

3.3 FORMULAZIONE DEL MODELLO E CONDIZIONI DI 3.3 FORMULAZIONE DEL MODELLO E CONDIZIONI DI ESISTENZA DI UN PUNTO DI OTTIMO VINCOLATO Il problema di ottimizzazione vincolata introdotto nel paragrafo precedente può essere formulato nel modo seguente:

Dettagli

Capitolo 3: Ottimizzazione non vincolata parte III. E. Amaldi DEI, Politecnico di Milano

Capitolo 3: Ottimizzazione non vincolata parte III. E. Amaldi DEI, Politecnico di Milano Capitolo 3: Ottimizzazione non vincolata parte III E. Amaldi DEI, Politecnico di Milano 3.4 Metodi di ricerca unidimensionale In genere si cerca una soluzione approssimata α k di min g(α) = f(x k +αd k

Dettagli

una possibile funzione unidirezionale

una possibile funzione unidirezionale una possibile funzione unidirezionale moltiplicare due interi a n bit è facile (in O(n 2 ) con l algoritmo usuale) trovare un primo a n bit, e verificare che è primo, è facile (vedremo poi) fattorizzare

Dettagli

La definizione di Ultrafiltro e la regolarità per partizioni

La definizione di Ultrafiltro e la regolarità per partizioni La definizione di Ultrafiltro e la regolarità per partizioni Lorenzo Lami Definizione 1 (Filtro). Dato un insieme X, si dice filtro su X una collezione F di sottoinsiemi di X tali che: X F; / F; A F, B

Dettagli

i) la somma e il prodotto godano delle proprietà associativa, commutativa e distributiva;

i) la somma e il prodotto godano delle proprietà associativa, commutativa e distributiva; 1 Spazi vettoriali 11 Definizioni ed assiomi Definizione 11 Un campo è un insieme K dotato di una operazione somma K K K, (x, y) x + y e di una operazione prodotto K K K, (x, y) xy tali che i) la somma

Dettagli

LA PROGRAMMAZIONE MATEMATICA (p.m.)

LA PROGRAMMAZIONE MATEMATICA (p.m.) LA PROGRAMMAZIONE MATEMATICA (p.m.) Un problema di programmazione matematica è un problema di ottimizzazione riconducibile alla seguente espressione generale: ricercare i valori delle variabili x 1, x

Dettagli

Appunti lezione Capitolo 14 Greedy

Appunti lezione Capitolo 14 Greedy Appunti lezione Capitolo 14 Greedy Alberto Montresor 21 Novembre, 2016 1 Domanda: dimostrare che S[i, j] = con i j Nel problema della selezione delle attività, il sottoinsieme S[i, j] è definito nel modo

Dettagli

TEN Radici quadrate modulo p e modulo p k. Radici quadrate modulo p, con p > 2.

TEN Radici quadrate modulo p e modulo p k. Radici quadrate modulo p, con p > 2. TEN 2008. Radici quadrate modulo p e modulo p k. Radici quadrate modulo p, con p > 2. Lemma 1. Sia n Z. Sia p > 2 un numero primo. (a) n è un quadrato modulo p se e solo se n p 1 2 1 mod p; (b) Sia n 0

Dettagli

PARTE VI COMPLESSITA

PARTE VI COMPLESSITA PARTE VI COMPLESSITA Complessità di algoritmi e problemi Classi di complessità Proprietà delle classi spaziali e temporali Le classi P, NP, PSPAZIO Problemi NP-completi 6.1. Introduzione alla complessità

Dettagli

Teoria della Complessità Computazionale. Accettazione/riconoscimento di linguaggi in tempo/spazio

Teoria della Complessità Computazionale. Accettazione/riconoscimento di linguaggi in tempo/spazio Teoria della Complessità Computazionale. Obiettivo: classifcare i problemi (risolubili con algoritmi) in base alle risorse di calcolo che richiedono per essere risolti. Risorse: tempo e spazio (memoria)

Dettagli

Linguaggio universale, riduzioni, e teorema di Rice. Linguaggio universale, riduzioni, e teorema di Rice

Linguaggio universale, riduzioni, e teorema di Rice. Linguaggio universale, riduzioni, e teorema di Rice l linguaggio universale Il linguaggio universale L u e l insieme delle stringhe binarie che codificano una coppia (M,w) dove w L(M). Esiste una TM U, detta TM universale, tale che L u = L(U). U ha tre

Dettagli

1 Giochi di Ehrenfeucht-Fraissé e Logica del Prim ordine

1 Giochi di Ehrenfeucht-Fraissé e Logica del Prim ordine 1 Giochi di Ehrenfeucht-Fraissé e Logica del Prim ordine In questo tipo di giochi l arena è costituita da due grafi orientati G = (V, E), G = (V, E ). Lo scopo del I giocatore è di mostrare, in un numero

Dettagli

Macchine parallele M 1 M 2 M 3 J 1 J 2 LAVORI J 3 J 4

Macchine parallele M 1 M 2 M 3 J 1 J 2 LAVORI J 3 J 4 Macchine parallele M 1 J 1 J 2 LAVORI M 2 J 3 J 4 M 3 Macchine parallele Scheduling su macchine parallele scorrelate R C max Descrizione del problema n lavori devono essere processati da m macchine diverse

Dettagli

LEZIONE 12. v = α 1 v α n v n =

LEZIONE 12. v = α 1 v α n v n = LEZIONE 12 12.1. Combinazioni lineari. Definizione 12.1.1. Sia V uno spazio vettoriale su k = R, C e v 1,..., v n V vettori fissati. Un vettore v V si dice combinazione lineare di v 1,..., v n se esistono

Dettagli

Fondamenti dell informatica

Fondamenti dell informatica Fondamenti dell informatica Macchine a registri Rosario Culmone rosario.culmone@unicam.it 9/4/2008 UNICAM - p. 1/24 Modello di calcolo basato sui calcolatori Le macchine a registri (RAM: Random Access

Dettagli

Aniello Murano Problemi non decidibili e riducibilità

Aniello Murano Problemi non decidibili e riducibilità Aniello Murano Problemi non decidibili e riducibilità 8 Lezione n. Parole chiave: Riduzione Corso di Laurea: Informatica Codice: Email Docente: murano@ na.infn.it A.A. 2008-2009 Overview Nelle lezioni

Dettagli

1) Applicando la definizione di derivata, calcolare la derivata in x = 0 delle funzioni: c) x + 1 d)x sin x.

1) Applicando la definizione di derivata, calcolare la derivata in x = 0 delle funzioni: c) x + 1 d)x sin x. Funzioni derivabili Esercizi svolti 1) Applicando la definizione di derivata, calcolare la derivata in x = 0 delle funzioni: a)2x 5 b) x 3 x 4 c) x + 1 d)x sin x. 2) Scrivere l equazione della retta tangente

Dettagli

Dimostrazione. Indichiamo con α e β (finiti o infiniti) gli estremi dell intervallo I. Poniamo

Dimostrazione. Indichiamo con α e β (finiti o infiniti) gli estremi dell intervallo I. Poniamo C.6 Funzioni continue Pag. 114 Dimostrazione del Corollario 4.25 Corollario 4.25 Sia f continua in un intervallo I. Supponiamo che f ammetta, per x tendente a ciascuno degli estremi dell intervallo, iti

Dettagli

USO DI CONCETTI PROBABILISTICI NEL PROGETTO E NELL ANALISI DI ALGORITMI

USO DI CONCETTI PROBABILISTICI NEL PROGETTO E NELL ANALISI DI ALGORITMI USO DI CONCETTI PROBABILISTICI NEL PROGETTO E NELL ANALISI DI ALGORITMI - Analisi probabilistica di algoritmi deterministici: si assume una distribuzione di probabilità delle istanze e si calcola il tempo

Dettagli

Funzioni implicite - Esercizi svolti

Funzioni implicite - Esercizi svolti Funzioni implicite - Esercizi svolti Esercizio. È data la funzione di due variabili F (x, y) = y(e y + x) log x. Verificare che esiste un intorno I in R del punto di ascissa x 0 = sul quale è definita

Dettagli

Sintesi Sequenziale Sincrona Sintesi Comportamentale di reti Sequenziali Sincrone

Sintesi Sequenziale Sincrona Sintesi Comportamentale di reti Sequenziali Sincrone Sintesi Sequenziale Sincrona Sintesi Comportamentale di reti Sequenziali Sincrone Il problema dell assegnamento degli stati versione del 9/1/03 Sintesi: Assegnamento degli stati La riduzione del numero

Dettagli

Programmazione Lineare Intera

Programmazione Lineare Intera Programmazione Lineare Intera Andrea Scozzari a.a. 2012-2013 May 10, 2013 Andrea Scozzari (a.a. 2012-2013) Programmazione Lineare Intera May 10, 2013 1 / 16 Programmazione Lineare Intera: Metodo dei Piani

Dettagli

APPLICAZIONI LINEARI

APPLICAZIONI LINEARI APPLICAZIONI LINEARI Esercizi Esercizio Date le seguenti applicazioni lineari f : R 2 R 3 definita da fx y = x 2y x + y x + y; 2 g : R 3 R 2 definita da gx y z = x + y x y; 3 h : Rx] 2 R 2 definita da

Dettagli

Esercizi di Programmazione Lineare - Dualità

Esercizi di Programmazione Lineare - Dualità Esercizi di Programmazione Lineare - Dualità Esercizio n1 Dato il seguente problema 3 + 3 2 2 + a scriverne il duale; b risolvere il duale (anche geometricamente indicando cosa da esso si può dedurre sul

Dettagli

Introduzione alla Ricerca Operativa. Cos è la Ricerca Operativa? Modellazione di problemi decisionali Fasi di uno studio di RO Applicazioni della RO

Introduzione alla Ricerca Operativa. Cos è la Ricerca Operativa? Modellazione di problemi decisionali Fasi di uno studio di RO Applicazioni della RO Introduzione alla Ricerca Operativa Cos è la Ricerca Operativa? Modellazione di problemi decisionali Fasi di uno studio di RO Applicazioni della RO Cos è la Ricerca Operativa? La Ricerca Operativa è la

Dettagli

Questa viene trasmessa sul canale (wireless o wired). In questo corso, modellizzeremo il canale di trasmissione come un canale Gaussiano bianco

Questa viene trasmessa sul canale (wireless o wired). In questo corso, modellizzeremo il canale di trasmissione come un canale Gaussiano bianco Canale di trasmissione Dati una costellazione M un labeling binario e è possibile associare alle sequenze binarie di informazione u da trasmettere una forma d onda s(t). Questa viene trasmessa sul canale

Dettagli

FUNZIONI ELEMENTARI, DISEQUAZIONI, NUMERI REALI, PRINCIPIO DI INDUZIONE Esercizi proposti

FUNZIONI ELEMENTARI, DISEQUAZIONI, NUMERI REALI, PRINCIPIO DI INDUZIONE Esercizi proposti FUNZIONI ELEMENTARI, DISEQUAZIONI, NUMERI REALI, PRINCIPIO DI INDUZIONE Esercizi proposti. Risolvere la disequazione x x +. è soddisfatta x IR ]. Disegnare i grafici di (a) y = x + x + 3 ; (b) y = x x

Dettagli

Elementi di Complessità Computazionale

Elementi di Complessità Computazionale Elementi di Complessità Computazionale Ultima modifica 23.06.2004 Il problema Esiste una misura oggettiva per valutare l'efficienza di un algoritmo? In che relazione sono gli input di un algoritmo con

Dettagli

Codice Gray. (versione Marzo 2007)

Codice Gray. (versione Marzo 2007) Codice Gray (versione Marzo 27) Data una formula booleana con n variabili, per costruire una tavola di verità per questa formula è necessario generare tutte le combinazioni di valori per le n variabili.

Dettagli

METODO DEI MINIMI QUADRATI

METODO DEI MINIMI QUADRATI Vogliamo determinare una funzione lineare che meglio approssima i nostri dati sperimentali e poter decidere sulla bontà di questa approssimazione. Sia f(x) = mx + q, la coppia di dati (x i, y i ) appartiene

Dettagli

LEZIONE 30. Se x = 1 si dice che x è un versore. Se poi y = (y 1,..., y n ) R n poniamo. Ricordiamo che vale la cosiddetta disuguaglianza triangolare

LEZIONE 30. Se x = 1 si dice che x è un versore. Se poi y = (y 1,..., y n ) R n poniamo. Ricordiamo che vale la cosiddetta disuguaglianza triangolare LEZIONE 30 30.1. Insiemi aperti e chiusi in R n. Nel corso di Analisi sono state introdotte alcune nozioni di topologia di R, come la nozione di aperto, di chiuso, di punto d accumulazione. Lo scopo di

Dettagli

Possibile applicazione

Possibile applicazione p. 1/4 Assegnamento Siano dati due insiemi A e B entrambi di cardinalità n. Ad ogni coppia (a i,b j ) A B è associato un valore d ij 0 che misura la "incompatibilità" tra a i e b j, anche interpretabile

Dettagli

Quiz sui linguaggi regolari

Quiz sui linguaggi regolari Fondamenti dell Informatica 1 semestre Quiz sui linguaggi regolari Prof. Giorgio Gambosi a.a. 2016-2017 Problema 1: Data l espressione regolare a, definita su {a, b}, descrivere il linguaggio corrispondente

Dettagli

Def. La lunghezza media L(C) di un codice C per una v.c. Obiettivo: Codice ottimo rispetto alla lunghezza media. Lunghezza media di un codice

Def. La lunghezza media L(C) di un codice C per una v.c. Obiettivo: Codice ottimo rispetto alla lunghezza media. Lunghezza media di un codice Lunghezza media di un codice Def. La lunghezza media L(C) di un codice C per una v.c. X con d.d.p. P(x) è data da L(C) = x X p (x) l (x) = E[l(X)] Obiettivo: Codice ottimo rispetto alla lunghezza media

Dettagli

ALGORITMI DI OTTIMIZZAZIONE M Esercizi Parte I

ALGORITMI DI OTTIMIZZAZIONE M Esercizi Parte I ALGORITMI DI OTTIMIZZAZIONE M Esercizi Parte I Esercizio 1 Dati n oggetti ed un contenitore, ad ogni oggetto j (j = 1,, n) sono associati un peso p j ed un costo c j (con p j e c j interi positivi). Si

Dettagli

La dualità nella Programmazione Lineare

La dualità nella Programmazione Lineare Capitolo 3 La dualità nella Programmazione Lineare 3.1 Teoria della dualità Esercizio 3.1.1 Scrivere il problema duale del seguente problema di Programmazione Lineare: min x 1 x 2 + x 3 2x 1 +3x 2 3 x

Dettagli

Prova scritta di Matematica Discreta e Logica del giorno 3 luglio 2017 Soluzione degli esercizi FILA D

Prova scritta di Matematica Discreta e Logica del giorno 3 luglio 2017 Soluzione degli esercizi FILA D ˆ ˆ ƒˆ ˆ ƒ ˆ ˆ Œ ˆ.. 2016-2017 Prova scritta di Matematica Discreta e Logica del giorno 3 luglio 2017 Soluzione degli esercizi FILA D Esercizio 1 Nell insieme delle coppie ordinate di numeri naturali,

Dettagli

1 IL LINGUAGGIO MATEMATICO

1 IL LINGUAGGIO MATEMATICO 1 IL LINGUAGGIO MATEMATICO Il linguaggio matematico moderno è basato su due concetti fondamentali: la teoria degli insiemi e la logica delle proposizioni. La teoria degli insiemi ci assicura che gli oggetti

Dettagli

Esempi 1. Troviamo, se esistono, sup/inf, max/min dell insieme A = n : n N,n>0 } A è composto dai numeri. 4,... Vediamo subito che 1 A e 1 n 2, 1 3, 1

Esempi 1. Troviamo, se esistono, sup/inf, max/min dell insieme A = n : n N,n>0 } A è composto dai numeri. 4,... Vediamo subito che 1 A e 1 n 2, 1 3, 1 Lezioni -4 8 Esempi 1. Troviamo, se esistono, sup/inf, max/min dell insieme A = A è composto dai numeri { 1 n : n N,n>0 }. 1, 1 2, 1, 1 4,... Vediamo subito che 1 A e 1 n 1 per ogni n N, n > 0. Questa

Dettagli

problemi di assegnazione

problemi di assegnazione problemi di assegnazione I problemi di assegnazione fanno parte dei problemi lineari. I problemi di assegnazione (o problemi di assegnamento) sono quei problemi di ricerca operativa in cui bisogna assegnare

Dettagli

Funzioni derivabili (V. Casarino)

Funzioni derivabili (V. Casarino) Funzioni derivabili (V. Casarino) Esercizi svolti 1) Applicando la definizione di derivata, calcolare la derivata in = 0 delle funzioni: a) 5 b) 3 4 c) + 1 d) sin. ) Scrivere l equazione della retta tangente

Dettagli

non solo otteniamo il valore cercato per la validità della (1.4), ma anche che tale valore non dipende da

non solo otteniamo il valore cercato per la validità della (1.4), ma anche che tale valore non dipende da NOTE INTEGRATIVE PER IL CORSO DI ANALISI MATEMATICA 2 ANNO ACCADEMICO 2012/13 NOTE SULLA CONTINUITÀ UNIFORME D.BARTOLUCCI, D.GUIDO Sia f(x) = x 3, x [ 1, 1]. Si ha 1. La continuità uniforme x 3 y 3 = x

Dettagli

Il Teorema di Mountain-Pass

Il Teorema di Mountain-Pass Capitolo 4 Il Teorema di Mountain-Pass Descriviamo ora un altro metodo per trovare soluzioni non nulle di alcuni tipi di problemi, per esempio { u = u p 1 u in u = 0 su (4.1) con p > 1, utilizzando dei

Dettagli