Cap.I LA PARALISI CEREBRALE INFANTILE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Cap.I LA PARALISI CEREBRALE INFANTILE"

Transcript

1 RIASSUNTO La tesi si apre, nel primo capitolo, con un excursus riguardo la Paralisi Cerebrale Infantile (PCI). Vengono affrontati i temi che riguardano la definizione, la classificazione, epidemiologia e l eziopatogenesi. In seguito vengono descritti i quadri clinici seguendo la classificazione di Hagberg che si è soliti usare a livello internazionale: l emiplegia congenita, la diplegia spastica, la tetraparesi, le forme discinetiche e le forme atassiche; affrontando il punto di vista motorio, le problematiche associate (epilessia, deficit sensoriali, ) e i deficit neuropsicologici. Si prosegue nel capitolo successivo trattando la fase adolescenziale attraverso una rapida presentazione dei maggiori autori che si sono interessati di adolescenza e definendo la fase preadolescenziale e adolescenziale propriamente detta, individuando i principali compiti evolutivi che un qualsiasi adolescente deve affrontare i questa fase. Nel terzo capitolo si entra nel cuore della tesi con la trattazione delle problematiche adolescenziali del ragazzo con PCI. In questa parte vengono affrontate: le problematiche motorie (contratture, retrazioni, deformità) dei diversi quadri di PCI, che si presentano solitamente in adolescenza; il rapporto del ragazzo con la malattia ed i vissuti ad essa associati; le problematiche familiari, descrivendo il ruoli che genitori e fratelli assumono per affrontare la patologia del figlio/fratello e le modalità delle relazioni intrafamiliari; le problematiche riguardo la sviluppo dell identità; l importanza dei rapporti con i coetanei, l amicizia, e le problematiche che si presentano in un contesto di disabilità; infine le difficoltà che si incontrano nel mondo della scuola e del lavoro (l inserimento sociale). Nel capitolo successivo, scendendo nella particolarità del concreto, vengono proposte le storie di due ragazzi e due ragazze con quadro di PCI ed analizzate le problematiche adolescenziali affrontate teoricamente nel capitolo precedente. La tesi si conclude con alcune riflessioni sul ruolo del terapista nell accompagnamento di questi ragazzi verso l autonomia possibile e soffermandosi in particolare sugli interventi di terapia occupazionale, l addestramento all uso di mezzi informatici e le pratiche di rilassamento. 4

2 Cap.I LA PARALISI CEREBRALE INFANTILE Definizione La Paralisi Cerebrale Infantile (PCI) costituisce un capitolo molto importante della NeuroPsichiatria Infantile. I disturbi del movimento sono noti sin dall epoca dei Sumeri tuttavia le prime identificazioni e descrizioni risalgono all epoca Vittoriana. Il termine Cerebral Palsy fu utilizzato per la prima volta da Burgess nel 1888 per definire un disordine del movimento dovuto ad una lesione cerebrale, ma il primo a descrivere tale patologia fu John Little nel Negli anni successivi dello stesso secolo altri autori si sono interessati dell argomento: William Osler, Sigmund Freud, Phelps e Ingram che nel 1955 usa il termine Paralisi Cerebrale Infantile per descrivere un gruppo di disordini non progressivi del bambino nei quali una lesione del cervello causa un disordine della funzionalità motoria. Infine nel 1964, dopo molte controversie, fu accettata a livello internazionale la definizione di Bax: La Paralisi Cerebrale Infantile è un disordine persistente, ma non immodificabile, del movimento e della postura, dovuto ad una lesione non progressiva del cervello immaturo. Attualmente si usa definire la Paralisi Cerebrale Infantile come una Umbrella Diagnosis (Mutch, 1992): una serie di quadri clinici a diversa eziologia e con diverse espressioni somatiche, che hanno in comune un disordine del movimento e la non progressività della lesione. I disordini del movimento possono essere l unica manifestazione clinica, o ad essi possono essere associati disordini di altre funzioni (cognitive, sensoriali, neuropsicologiche). Il problema definizione quindi è ormai risolto ma altre questioni ancora oggi rimangono aperte, a cominciare da quella della classificazione. 5

3 Classificazione Nella PCI, proprio per l eterogeneità dei fattori eziologici e la varietà dei quadri clinici, è stato utilizzato, fin dai primi tentativi di classificazione, il criterio descrittivo-fenomenologico che raggruppa i casi in base alle caratteristiche e alla distribuzione dei sintomi. La classificazione sintomatica più recente e diffusa a livello internazionale è quella della scuola svedese proposta da Hagberg nel Essa ha la finalità di individuare quadri clinici che agevolino gli studi epidemiologici e quindi risente di una certa semplificazione. Hagberg differenzia i quadri clinici delle PCI in 3 grandi aree in base al sintomo prevalente: Forme spastiche Emiplegia (compromissione di un emisoma in cui il deficit può prevalere all arto superiore o all arto inferiore). Diplegia (compromissione prevalente agli arti inferiori rispetto agli arti superiori). Tetraplegia (compromissione della stessa entità ai 4 arti o maggiore agli arti superiori). Forme atassiche Diplegia atassica (associata alla spasticità prevalente agli arti inferiori sono presenti segni atassici specie agli arti superiori). Atassia congenita (quadri di atassia semplice senza componente spastica). Forme discinetiche Coreoatetosi (caratterizzata da movimenti coreici, atetosici e coreoatetosici, coinvolgenti gli arti e il volto, con lieve ipotonia globale). Forma distonica (forma più grave dominata da distonie, dalla persistenza di pattern riflessi primitivi con grave ipotonia di tronco e distretti bucco-facciali). Una variante alla classificazione di Hagberg, più dettagliata nella descrizione della distribuzione dei sintomi, è stata proposta da Michaelis nel

4 Michaelis distingue le forme spastiche in forme monolaterali e in forme bilaterali in base alla distribuzione prevalente della spasticità. Forme bilaterali Leg dominated tetraparesis (corrispondente alla diplegia). Three limb dominated tetraparesis (corrispondente alla triplegia). Side dominated tetraparesis (spasticità prevalente ad un emisoma). Four limb tetraparesis (corrispondente alla tetraplegia). Crossed dominated tetraparesis (spasticità prevalente ad un arto superiore e all inferiore controlaterale). Forme monolaterali nelle quali sono incluse le forme emiplegiche pure e le monoparesi (considerate espressione di emiparesi a netta prevalenza ad un arto). Inoltre non sono contemplate in questa classificazione le forme di paraparesi, perché considerate espressioni di patologie midollari, e la forma ipotonica o aposturale, perché rilevata solamente nei primi due anni di vita, prima che emergano i segni di tipo distonico o atassico. Più recentemente, nel 1997, è stato proposto da un gruppo di ricercatori americani e canadesi (Palesano, Rosenbaum et al.) un approccio diverso alla classificazione, basandosi sui concetti di disabilità e limitazione funzionale; permettendo così di determinare i bisogni del bambino e di deciderne gli interventi terapeutici, nonché di verificare la validità del progetto terapeutico. Proprio per l utilità di questa classificazione in campo riabilitativo ne riporto schematicamente i contenuti: Livello I: il bambino cammina senza restrizioni sia in ambiente familiare che all esterno. Le limitazioni si evidenziano in abilità motorie più complesse (corsa, salto, ecc ). Livello II: il bambino cammina senza l uso di ausili in ambiente familiare, ma presenta limitazioni e necessità di assistenza negli ambienti esterni. Sale le scale con appoggio e non è in grado di correre o saltare. 7

5 Livello III: il bambino cammina con l aiuto di ausili sia in ambiente familiare che all esterno; in ambienti estranei o per lunghi percorsi deve essere trasportato. È in grado di mantenere la stazione seduta in autonomia. Livello IV: il bambino non è in grado di camminare anche con l uso di ausili e deve essere assistito anche nei passaggi da seduto ad eretto. Mantiene la stazione seduta con sostegno e per gli spostamenti utilizza la carrozzina. Livello V: il bambino presenta gravi limitazioni dell autonomia motoria anche con l uso di ausili. Non è in grado di mantenere la stazione seduta, né di controllare stabilmente il capo; inoltre deve essere trasportato e assistito in tutte le posture. Per ogni livello, inoltre, sono descritte le abilità funzionali e le limitazioni che caratterizzano le diverse fasce d età (prima dei 2 anni, dai 2 ai 4 anni, dai 4 ai 6 anni, dai 6 ai 12 anni). Epidemiologia L incidenza della PCI, che nei paesi occidentali risulta ormai stabile, è stimata intorno ai 2-3 casi ogni 1000 nati vivi. L incidenza è significativa nei bambini nati prematuri (in particolare sotto le 32 settimane di età gestazionale) e nei neonati di peso inferiore ai 1500gr. Queste particolari categorie di bambini hanno, infatti, una maggiore vulnerabilità ed una maggiore probabilità di andare incontro a fenomeni di alterazione prolungata del flusso cerebrale, indipendentemente dalle caratteristiche del parto, a causa dell immaturità dei loro sistemi di regolazione. La prevalenza è complessivamente stimata intorno a 1:500 bambini in età scolare. Gli studi più significativi, perché condotti regolarmente fino quasi ai giorni nostri, sono quelli del gruppo svedese di Hagberg. Tale studio mostra tra il 1954 ed il 1970 un decremento dovuto all introduzione delle nuove routine (correzione dell ipoglicemia, aumento della nutrizione, ) che hanno permesso una diminuzione della mortalità; dal 1970 al 1982 si è verificato invece un 8

6 aumento della prevalenza dovuta all introduzione delle cure intensive e alla diminuzione della mortalità perinatale; infine dal 1983 al 1990 si è verificato un processo di stabilizzazione dovuto al cessato aumento dell incidenza delle PCI nei nati pretermine e alla sua diminuzione nei nati a termine. Nel corso del tempo si è verificata inoltre una modificazione della prevalenza e delle caratteristiche cliniche delle diverse forme di PCI, che riflette il cambiamento del livello di assistenza e di prevenzione nelle fasi della vita fetale e neonatale, e che richiede un continuo adeguamento dell organizzazione delle strutture diagnostiche e terapeutiche. Eziopatogenesi Negli ultimi decenni si è assistito ad un rapido sviluppo delle tecniche neuroradiologiche che hanno permesso di definire l eziologia della maggiorparte dei bambini con PCI; in particolare per quanto riguarda i bambini nati a termine. I dati più recenti confermano la prevalenza dei fattori eziologici prenatali dei bambini nati a termine (51%) e la prevalenza dei fattori eziologici perinatali dei bambini nati pretermine di EG<32 sett. (79%). Fattori prenatali: alcuni studiosi includono in questo gruppo anche i fattori ereditari (cause di patologie quali la paraplegia spastica, i tremori congeniti e l atetosi familiare). Fra le cause prenatali si colloca al primo posto l anossia cerebrale indotta da alterazioni della placenta (distacco precoce, impianto anomalo, infarto della placenta) oppure da compressione del cordone ombelicale in fase intrauterina o da vari disturbi materni come l ipotensione e l anemia. Vi sono poi le infezioni virali materne e tra esse in particolar modo la rosolia, soprattutto se contratta durante il primo trimestre di gravidanza, e la toxoplasmosi; l esposizione ai raggi x (soprattutto nei primi 3 mesi di gravidanza); i disturbi dismetabolici tra cui il diabete. Infine la prematurità e l immaturità sono condizioni di particolare vulnerabilità del bambino, per il quale aumentano i rischi di eventi emorragici cerebrali e trombosi al momento del parto. Fattori perinatali: fra tutti l anossia del neonato è la causa più considerevole di PCI ed è spesso associata a lesioni vascolari che 9

7 determinano emorragie e necrosi dell encefalo. L anossia o l asfissia nel periodo perinatale può essere causata da lesioni traumatiche dei vasi, da torsione del cordone ombelicale, da ostruzioni respiratorie (inalazione di liquido amniotico) e da alterazioni della pressione sanguigna. Rientrano in questo gruppo i traumi diretti all encefalo, in caso di parto distocico o per l utilizzo di particolari strumenti come il forcipe e la ventosa. Sia le lesioni anossiche che traumatiche sono molto più pericolose se il bambino è immaturo. Fattori postatali: questo gruppo di fattori ha una minima incidenza nel determinare quadri di PCI. Vanno inclusi tutti i processi di tipo infiammatorio sia delle meningi che dell encefalo, e perciò tutte le encefaliti e le encefalopatie; le lesioni cerebrali postatali provocate in genere da traumi cranici; turbe vascolari e neoplasie. Quest ultimo gruppo in particolare porta ad esiti cicatriziali che possono ostacolare il successivo sviluppo neurologico. Quadri clinici L emiplegia congenita Secondo le principali casistiche, l emiplegia congenita costituisce il 70-90% di tutti i quadri di emiplegia del bambino, delle quali però è difficile determinare l eziologia. L incidenza è di circa lo per mille e complessivamente rappresentano circa il 30% di tutte le forme di PCI. Il quadro di emiplegia è l espressione più comune di PC nei nati a termine (oltre il 50%) e il secondo più frequente nei nati pretermine (il 20%). La diagnosi si facilita se associato all esame neurologico si osserva il comportamento spontaneo del bambino. Dal 3-4 mese, infatti, si rilevano le prime asimmetrie posturali associate ad una riduzione della motilità dell emisoma colpito. L arto superiore è mantenuto flesso e intraruotato mentre l inferiore è esteso ed intraruotato. Lo sviluppo motorio globale è caratterizzato da alterazioni più qualitative che quantitative, dovute all asimmetria del carico e all uso preferenziale dell emisoma sano. 10

8 Il cammino autonomo viene acquisito entro i 2 anni e presenta un pattern con extrarotazione dell arto inferiore, appoggio del piede in piatto-valgismo, importante asimmetria del carico e trascinamento dell emisoma paretico da parte dell emisoma sano che avanza, in seguito emerge in modo più netto la componente spastica che porta all instaurarsi, fra l altro, dell equinismo del piede. Ciò che contraddistingue questo quadro è la funzionalità dell arto superiore plegico. La disabilità che ne deriva è varia, prevalentemente distale, con particolare compromissione dei movimenti intrinseci, manipolatori, delle dita e del pollice. Spesso la stereognosia è ridotta con assenza del riconoscimento degli oggetti al tatto. Nel corso dell accrescimento vi è la tendenza persistente a privilegiare la funzione dell arto sano, più efficiente e rapido, con l esclusione dell arto plegico. Con il passare del tempo si possono instaurare ipotrofie scheletriche e muscolari e, come esito dell aumento della spasticità, retrazioni tendinee particolarmente all arto superiore (gomito e polso). Il manifestarsi di epilessia nel bambino emiplegico è un evento abbastanza frequente; l incidenza reale si attesta sul 20% dei casi (Uvebrant 1988). Il rischio di sviluppare l epilessia si riduce con l età mentre l evoluzione delle crisi nel corso dello sviluppo è variabile: nella maggiorparte sono sporadiche e ben controllate dai farmaci, mentre in un quarto dei casi sono farmacoresistenti. Associati al quadro emiplegico si riscontrano anche disordini cognitivi, che aumentano di frequenza in presenza di epilessia. Generalmente lo sviluppo cognitivo tende a rallentare con l età; le abilità linguistiche possono essere quasi totalmente compensate con limiti per gli aspetti più selettivi; mentre le abilità visuospaziali sono sempre lievemente inferiori. Si possono riscontrare in oltre disordini specifici di lettura, disordini ortografici e dell area matematica con un graduale scadimento delle prestazioni scolastiche soprattutto se richieste funzioni metacognitive ed astratte. In genere i bambini con emiplegia raggiungono una discreta autonomia funzionale e dimostrano un normale sviluppo cognitivo nella maggiorparte dei casi. 11

Patologie Pediatriche Croniche

Patologie Pediatriche Croniche UNIVERSITÀ D EG LI STUDI - AZIENDA USL - CHIETI - www.unich.it/cliped/ Department of Women and Children s Health (Head: Prof. Francesco Chiarelli) Patologie Pediatriche Croniche Terapia Occupazionale Dr

Dettagli

1. La Diplegia Spastica nell ambito delle Paralisi Cerebrali Infantili

1. La Diplegia Spastica nell ambito delle Paralisi Cerebrali Infantili Introduzione Durante il periodo di tirocinio svolto presso l ASL 8 di Moncalieri, affiancando nella loro attività lavorativa, le terapiste che si occupano della riabilitazione neuromotoria infantile, ho

Dettagli

Patologie Neuromotorie

Patologie Neuromotorie La disabilità in età evolutiva Patologie Neuromotorie Antonella Pini Malattie Neuromuscolari dell Età Evolutiva U.O.C. di Neuropsichiatria Infantile, Direttore Dr. Giuseppe Gobbi Dipartimento di Neuroscienze

Dettagli

LA PARALISI CEREBRALE INFANTILE

LA PARALISI CEREBRALE INFANTILE LA PARALISI CEREBRALE INFANTILE Rappresenta una delle malattie neuromotorie più frequenti in età pediatrica causata da un danno al sistema nervoso centrale Ad esempio per ischemia, emorraggia Con significative

Dettagli

1. Le paralisi cerebrali infantili. 1.1 Che cosa sono le paralisi cerebrali infantili.

1. Le paralisi cerebrali infantili. 1.1 Che cosa sono le paralisi cerebrali infantili. 1. Le paralisi cerebrali infantili 1.1 Che cosa sono le paralisi cerebrali infantili. Le paralisi cerebrali infantili costituiscono un capitolo molto importante della neuropsichiatria infantile. E difficile

Dettagli

ROMANE.qxd:ROMANE.qxd :50 Pagina IX INDICE GENERALE

ROMANE.qxd:ROMANE.qxd :50 Pagina IX INDICE GENERALE ROMANE.qxd:ROMANE.qxd 7-07-2008 15:50 Pagina IX INDICE GENERALE 1 FORMAZIONE E SVILUPPO DELLA PSICOLOGIA PEDIATRICA...... 1 Nascita e formazione di un identità..................... 1 Nascita della Psicologia

Dettagli

RITARDO MOTORIO e PSICOMOTORIO

RITARDO MOTORIO e PSICOMOTORIO RITARDO MOTORIO e PSICOMOTORIO U.O. e Cattedra di Neuropsichiatria Infantile Dipartimento di Scienze Neurologiche e della Visione Sezione di Neuroscienze dello Sviluppo IRCCS G. Gaslini Ritardo motorio

Dettagli

ENCEFALOPATIE SI DISTINGUONO IN - ENCEFALOPATIE EVOLUTIVE -ENCEFALOPATIE NON EVOLUTIVE

ENCEFALOPATIE SI DISTINGUONO IN - ENCEFALOPATIE EVOLUTIVE -ENCEFALOPATIE NON EVOLUTIVE ENCEFALOPATIE SI DISTINGUONO IN - ENCEFALOPATIE EVOLUTIVE -ENCEFALOPATIE NON EVOLUTIVE ENCEFALOPATIE INFANTILI NON EVOLUTIVE Si dividono in -prenatali -perinatali -postnatali ENCEFALOPATIE da alterazioni

Dettagli

1. Le paralisi cerebrali infantili. 1.1 Che cosa sono le paralisi cerebrali infantili.

1. Le paralisi cerebrali infantili. 1.1 Che cosa sono le paralisi cerebrali infantili. 1. Le paralisi cerebrali infantili 1.1 Che cosa sono le paralisi cerebrali infantili. Le paralisi cerebrali infantili costituiscono un capitolo molto importante della neuropsichiatria infantile. E difficile

Dettagli

IL CANE: terapeutico? terapeuta? co-terapeuta?

IL CANE: terapeutico? terapeuta? co-terapeuta? IL CANE: terapeutico? terapeuta? Oppure co-terapeuta? 1 GLI EFFETTI TERAPEUTICI DEL CANE pressione arteriosa ritmo cardiaco e respiratorio tono muscolare e distensione dei muscoli del viso sopravvivenza

Dettagli

Paralisi cerebrali infantili Epidemiologia

Paralisi cerebrali infantili Epidemiologia Epidemiologia La PCI è una delle più comuni cause di disabilità cronica nell infanzia. Un numero rilevante di questi pazienti non deambula e molti presentano R.M. Definizione Il termine paralisi cerebrali

Dettagli

Pci - Paralisi Cerebrale Infantile

Pci - Paralisi Cerebrale Infantile discinesia encefalica precoce non evolutiva nozioni di base dott. D.Pallecchi Superare il Burnout 1 Cos è. Durante la gestazione, alla nascita o subito dopo la nascita possono verificarsi eventi che danneggiano

Dettagli

PREFAZIONE ALLA SECONDA EDIZIONE

PREFAZIONE ALLA SECONDA EDIZIONE Cap prime pagine.qxd 08/04/2009 8.33 Pagina V PREFAZIONE ALLA SECONDA EDIZIONE La necessità di rivedere ed aggiornare questo testo dedicato ai disordini dello sviluppo motorio nasce dalla rapidità con

Dettagli

PARALISI CEREBRALI INFANTILI

PARALISI CEREBRALI INFANTILI PARALISI CEREBRALI INFANTILI Turba persistente, ma non immutabile, della postura e del movimento dovuta ad alterazioni della funzione cerebrale, per cause pre, peri e post natali, prima che si completi

Dettagli

Riorganizzazione del sistema cortico-spinale e sviluppo della funzione manipolatorio-prassica nel bambino affetto da Emiplegia Congenita.

Riorganizzazione del sistema cortico-spinale e sviluppo della funzione manipolatorio-prassica nel bambino affetto da Emiplegia Congenita. Università degli Studi di Ferrara Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia Riorganizzazione del sistema cortico-spinale e sviluppo della funzione maniporio-prassica nel bambino

Dettagli

Classificazioni dell ictus. Carmelo Labate SC Neurologia AO Ordine Mauriziano Torino

Classificazioni dell ictus. Carmelo Labate SC Neurologia AO Ordine Mauriziano Torino Classificazioni dell ictus Carmelo Labate SC Neurologia AO Ordine Mauriziano Torino Classificazioni dell ictus Ictus ischemico (80%) Ictus emorragico (20 %) Emorragia cerebrale Ematoma intracerebrale ESA

Dettagli

Modulo SP2 a cura dell Istituto Superiore di Sanità

Modulo SP2 a cura dell Istituto Superiore di Sanità ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ Progetto pilota di sorveglianza della mortalità perinatale Modulo SP2 a cura dell Istituto Superiore di Sanità Giugno 2017 INDAGINE CONFIDENZIALE ID feto/neonato Data del decesso

Dettagli

Il neonato late preterm

Il neonato late preterm Bologna 8 novembre 2010 Il neonato late preterm Dante Baronciani, Enrica Perrone 1 WHO CC for evidence-based research synthesis and guideline development in reproductive health near term or late preterm

Dettagli

Corso Bobath EBTA di Livello Base La Rieducazione Delle Paralisi Cerebrali Infantili E Condizioni Neurologiche Affini - Concetto Bobath

Corso Bobath EBTA di Livello Base La Rieducazione Delle Paralisi Cerebrali Infantili E Condizioni Neurologiche Affini - Concetto Bobath Settembre 2018 - Maggio 2019 CALTAGIRONE (CT) Provider Ecm 2263 Centro Organizzazione Congressi Date di svolgimento Docente Qualifica Docente Dal 17 al 21 Settembre 2018 Dott. Giuseppe Borgo (Fisioterapista

Dettagli

METRORRAGIE NEL III TRIMESTRE DI GRAVIDANZA

METRORRAGIE NEL III TRIMESTRE DI GRAVIDANZA Università degli Studi di Ferrara Prof. Pantaleo Greco METRORRAGIE NEL III TRIMESTRE DI GRAVIDANZA Placenta previa Distacco intempestivo di placenta Placenta previa La placenta si definisce previa quando

Dettagli

Paralisi Cerebrali Infantili. Corso di laurea in Neuropsichiatria Infantile, a.a. 2017/18 Dr. Maddalena Duca, Neuropsichiatra Infantile

Paralisi Cerebrali Infantili. Corso di laurea in Neuropsichiatria Infantile, a.a. 2017/18 Dr. Maddalena Duca, Neuropsichiatra Infantile Paralisi Cerebrali Infantili Corso di laurea in Neuropsichiatria Infantile, a.a. 2017/18 Dr. Maddalena Duca, Neuropsichiatra Infantile Paralisi cerebrali infantili (PCI) Definizione: disturbo cronico del

Dettagli

Flori Degrassi Direzione Salute e Integrazione Socio Sanitaria Sala Liri, Regione Lazio, 21 novembre 2014

Flori Degrassi Direzione Salute e Integrazione Socio Sanitaria Sala Liri, Regione Lazio, 21 novembre 2014 Le politiche per ridurre le nascite premature in Lazio Flori Degrassi Direzione Salute e Integrazione Socio Sanitaria Sala Liri, Regione Lazio, 21 novembre 2014 Epidemiologia delle nascite pretermine (I)

Dettagli

Patologia del linguaggio in età evolutiva

Patologia del linguaggio in età evolutiva Patologia del linguaggio in età evolutiva U.O. e Cattedra di Neuropsichiatria Infantile Dipartimento di Scienze Neurologiche e della Visione Sezione di Neuroscienze dello Sviluppo IRCCS G. Gaslini Disturbi

Dettagli

La classificazione ICD-PM

La classificazione ICD-PM Sistema di sorveglianza della mortalità perinatale SPItOSS Incontro di formazione per i professionisti sanitari Firenze, 15 giugno 2017, Villa la Quiete La classificazione ICD-PM Serena Donati, Paola D

Dettagli

Negli ultimi anni il concetto di disturbo mentale grave è. diventato comune nei paesi sviluppati. Con tale definizione

Negli ultimi anni il concetto di disturbo mentale grave è. diventato comune nei paesi sviluppati. Con tale definizione Introduzione Negli ultimi anni il concetto di disturbo mentale grave è diventato comune nei paesi sviluppati. Con tale definizione intendiamo persone che soffrono di disturbi psicotici come la schizofrenia

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA. Relatore: Annalisa Pelosi

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA. Relatore: Annalisa Pelosi UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA Relatore: Annalisa Pelosi 1 2 Il Ritardo Mentale 1. Criteri Diagnostici Definiamo il ritardo mentale una condizione clinica complessa, caratterizzata dalla presenza di un

Dettagli

Indice Volume I - Principi di diagnosi e terapia Parte I Approccio ai principali disturbi neurologici

Indice Volume I - Principi di diagnosi e terapia Parte I Approccio ai principali disturbi neurologici Indice Presentazione dell'edizione italiana Prefazione della terza edizione Autori e collaboratori dell'opera Volume I - Principi di diagnosi e terapia Parte I Approccio ai principali disturbi neurologici

Dettagli

Disabilità motoria. Cap. 4 del manuale, in rosso gli approfondimenti non presenti sul testo

Disabilità motoria. Cap. 4 del manuale, in rosso gli approfondimenti non presenti sul testo Disabilità motoria Cap. 4 del manuale, in rosso gli approfondimenti non presenti sul testo disabilità motoria Definizione: disturbo dell assetto posturale e del controllo dei movimenti Cause: di origine

Dettagli

E A LTER E A R ZIO I NI I DEL E L APPARA R TO LOCO C MO M TORE R E NEL E LE PATOLOGIE I E N EU E R U O R MO M TORI R E I

E A LTER E A R ZIO I NI I DEL E L APPARA R TO LOCO C MO M TORE R E NEL E LE PATOLOGIE I E N EU E R U O R MO M TORI R E I LE ALTERAZIONI DELL APPARATO LOCOMOTORE NELLE PATOLOGIE NEUROMOTORIE (PREV. IN ETA EVOLUTIVA) A.TIRELLI ALTERAZIONI DEL MOVIMENTO IN ETA EVOLUTIVA (malatie neurologiche o reumatiche, miopatie) Paralisi

Dettagli

*Gliomi, meningiomi (extracerebrali), adenomi ipofisari, neurinomi **piu del 10% dei tumori cerebrali originano da Ca polmonari.

*Gliomi, meningiomi (extracerebrali), adenomi ipofisari, neurinomi **piu del 10% dei tumori cerebrali originano da Ca polmonari. CAUSE DI LESIONI CEREBRALI 1. tumori 2. malattie cerebro-vascolari 3. traumi cranici 4. infezioni 5. malattie degenerative 6. intossicazioni 7. fattori genetici/congeniti TUMORI Neoplasia= massa di cellule

Dettagli

Patologia del linguaggio in età evolutiva

Patologia del linguaggio in età evolutiva Patologia del linguaggio in età evolutiva U.O. e Cattedra di Neuropsichiatria Infantile Dipartimento di Scienze Neurologiche e della Visione Sezione di Neuroscienze dello Sviluppo IRCCS G. Gaslini Disturbi

Dettagli

La cefalea. Padova 14 febbraio 2014. Paola Mattiazzo

La cefalea. Padova 14 febbraio 2014. Paola Mattiazzo La cefalea Padova 14 febbraio 2014 Paola Mattiazzo LA CEFALEA NELL AMBULATORIO DEL PEDIATRA DI BASE ANAMNESI APPROFONDITA E MIRATA ANAMNESI FAMILIARE FAMILIARITA PER CEFALEA FAMILIARITA PER ALTRE PATOLOGIE

Dettagli

MANIFESTAZIONI NEUROLOGICHE IN CORSO DI INFEZIONE DA HIV

MANIFESTAZIONI NEUROLOGICHE IN CORSO DI INFEZIONE DA HIV MANIFESTAZIONI NEUROLOGICHE IN CORSO DI INFEZIONE DA HIV L'HIV è stato isolato nel tessuto cerebrale e nel liquor, edèpresente nel SNC fin dai primi stadi dell'infezione virale generalizzata I disturbi

Dettagli

Cause. ittero. Ittero del neonato. Fototerapia

Cause. ittero. Ittero del neonato. Fototerapia ittero Ittero fisiologico del neonato : caratteristiche Insorge non precocemente dopo 48 h Non altera il colore delle feci ne delle urine Fegato e milza non ingranditi E dovuto alla normale distruzione

Dettagli

Ittero patologico del neonato

Ittero patologico del neonato ittero Ittero fisiologico del neonato : caratteristiche Insorge non precocemente dopo 48 h Non altera il colore delle feci ne delle urine Fegato e milza non ingranditi E dovuto alla normale distruzione

Dettagli

PROGETTO FORMATIVO AZIENDALE ANNO 2017 Formazione sul Campo GRUPPI DI STUDIO IN NEUROCHIRURGIA PER LA STESURA DEI PROTOCOLLI ASSISTENZIALI

PROGETTO FORMATIVO AZIENDALE ANNO 2017 Formazione sul Campo GRUPPI DI STUDIO IN NEUROCHIRURGIA PER LA STESURA DEI PROTOCOLLI ASSISTENZIALI PROGETTO FORMATIVO AZIENDALE ANNO 2017 Formazione sul Campo GRUPPI DI STUDIO IN NEUROCHIRURGIA PER LA STESURA DEI PROTOCOLLI ASSISTENZIALI U.O.C. NEUROCHIRURGIA Responsabile Scientifico e Coordinatore

Dettagli

Gaze disorders in cerebral palsy (anomalie dello sguardo nelle paralisi cerebrali infantili)

Gaze disorders in cerebral palsy (anomalie dello sguardo nelle paralisi cerebrali infantili) Riccardo Frosini Gaze disorders in cerebral palsy (anomalie dello sguardo nelle paralisi cerebrali infantili) XXII INCONTRO DI STRABOLOGIA E NEUROFTALMOLOGIA Bosisio Parini 2015 Paralisi cerebrali infantili

Dettagli

SINDROME DA ANTICORPI ANTI-FOSFOLIPIDI

SINDROME DA ANTICORPI ANTI-FOSFOLIPIDI SINDROME DA ANTICORPI ANTI-FOSFOLIPIDI Malattia caratterizzata da trombosi arteriose e/o venose ricorrenti, aborti ripetuti, trombocitopenia,, in associazione a titoli medio-alti di anticorpi anti-fosfolipidi

Dettagli

Crisi epilettiche ed Epilessie. Dott. Sergio Agostinelli Dirigente Medico U.O. Pediatria Neurologia Pediatrica Area Vasta 5 ASUR Marche

Crisi epilettiche ed Epilessie. Dott. Sergio Agostinelli Dirigente Medico U.O. Pediatria Neurologia Pediatrica Area Vasta 5 ASUR Marche Crisi epilettiche ed Epilessie Dott. Sergio Agostinelli Dirigente Medico U.O. Pediatria Neurologia Pediatrica Area Vasta 5 ASUR Marche Crisi epilettica disturbo parossistico (ad inizio e fine improvvisi)

Dettagli

Le disfunzioni neurologiche minori

Le disfunzioni neurologiche minori Le disfunzioni neurologiche minori U.O. e Cattedra di Neuropsichiatria Infantile Dipartimento di Scienze Neurologiche e della Visione Sezione di Neuroscienze dello Sviluppo IRCCS G. Gaslini Cenni storici

Dettagli

Introduzione. La nostra ricerca, ha voluto focalizzare l attenzione su un aspetto

Introduzione. La nostra ricerca, ha voluto focalizzare l attenzione su un aspetto Introduzione Ha parlato alla assemblea degli studenti. L ho saputo da una collega, amica di un insegnante in quell istituto. [ ] Gli dico: Ma con tutti i problemi che hai nel parlare, non hai avuto paura?

Dettagli

APPRENDIMENTO E DISABILITA. Strategie di aiuto e tecniche di intervento

APPRENDIMENTO E DISABILITA. Strategie di aiuto e tecniche di intervento APPRENDIMENTO E DISABILITA Strategie di aiuto e tecniche di intervento Disabilità - Definizione Conseguenza/risultato di una complessa relazione tra la condizione di salute di una persona e i fattori individuali

Dettagli

ANOMALIE DELLA MARCIA.

ANOMALIE DELLA MARCIA. ANOMALIE DELLA MARCIA Definizione Anomalie anatomiche dello sviluppo, con anormale torsione del collo femorale e della tibia, atteggiamenti viziati ed alcune affezioni, sia congenite che acquisite, che

Dettagli

PARALISI CEREBRALE INFANTILE

PARALISI CEREBRALE INFANTILE PARALISI CEREBRALE INFANTILE E descritta come un disturbo neurologico cronico non progressivo derivante da una lesione cerebrale insorta durante uno stadio di sviluppo precoce (prenatale, perinatale, neonatale)

Dettagli

Protocollo Operativo per la Gestione degli accertamenti ecografici cerebrali nei neonati a rischio per patologia cerebrale PO.PED.

Protocollo Operativo per la Gestione degli accertamenti ecografici cerebrali nei neonati a rischio per patologia cerebrale PO.PED. Pag.: 1 di 8 Protocollo Operativo per la gestione degli accertamenti ecografici cerebrali nei neonati per patologia cerebrale REFERENTI DEL DOCUMENTO Giovanni Danesi,. Indice delle revisioni Codice Documento

Dettagli

I DISTURBI NEUROPSICHIATRICI NEL CONTESTO SCOLASTICO

I DISTURBI NEUROPSICHIATRICI NEL CONTESTO SCOLASTICO 20 aprile 2016 CORSO DI FORMAZIONE SULL' INCLUSIONE I DISTURBI NEUROPSICHIATRICI NEL CONTESTO SCOLASTICO DOTT. Patrizia Bagnasco LEGGE 104 /1992 Art. 3 E' persona handicappata colui che presenta una minorazione

Dettagli

Effetto delle alte temperature sulle nascite pretermine a Roma, anni

Effetto delle alte temperature sulle nascite pretermine a Roma, anni Effetto delle alte temperature sulle nascite pretermine a Roma, anni 2001-2010 Patrizia Schifano, Adele Lallo, Manuela De Sario, Michela Leone, Paola Michelozzi XXXVI CONGRESSO AIE Bari, 29-31 Ottobre

Dettagli

L assistenza al post partum Silvia Vaccari

L assistenza al post partum Silvia Vaccari Presentazione della linea guida Prevenzione e trattamento della emorragia del post partum Sistema nazionale linee guida Roma, 25.09.09 L assistenza al post partum Silvia Vaccari Roma 24 ottobre 2016 Aula

Dettagli

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica N. 323

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica N. 323 Senato della Repubblica XVII LEGISLATURA N. 323 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa delle senatrici GRANAIOLA, GATTI, SILVESTRO, AMATI, PADUA e SPILABOTTE COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 26 MARZO 2013 Norme per

Dettagli

Le patologie da noi affrontate: PARALISI CELEBRALE INFANTILE SINDROME SPASTICA SINDROME ATASSICA SINDROME DISCINETICA SPINA BIFIDA DISTROFIA

Le patologie da noi affrontate: PARALISI CELEBRALE INFANTILE SINDROME SPASTICA SINDROME ATASSICA SINDROME DISCINETICA SPINA BIFIDA DISTROFIA Disabilità motoria Introduzione Lo sviluppo motorio, dal quale può derivare lo sviluppo motorio atipico, deve essere considerato come un processo complesso che si verifica grazie alle interazioni bidirezionali

Dettagli

CONGRESSO NAZIONALE S.I.T.O.P Bologna Novembre 2011

CONGRESSO NAZIONALE S.I.T.O.P Bologna Novembre 2011 DIAGNOSI PRENATALE DI PIEDE TORTO CONGENITO : IMPORTANZA DELL APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE CONGRESSO NAZIONALE S.I.T.O.P Bologna 17-19 Novembre 2011 A. Maiandi,, E. Cariati, A. Novembri, B. Bernocchi, A.

Dettagli

PROTOCOLLI DI IDONEITÀ ALLA GUIDA

PROTOCOLLI DI IDONEITÀ ALLA GUIDA PROTOCOLLI DI IDONEITÀ ALLA GUIDA Malattie ortopediche Malattie reumatologiche Osteopatie da malattie endocrine Malattie ortopediche Patologia Accertamenti Patente A-B Patente C-D-E Idoneità Non idoneità

Dettagli

STROKE. Complesso di problemi fisici, psicologici e sociali EPIDEMIOLOGIA

STROKE. Complesso di problemi fisici, psicologici e sociali EPIDEMIOLOGIA STROKE Complesso di problemi fisici, psicologici e sociali EPIDEMIOLOGIA Prevalenza: 2 per 1000 Esito: 30% è il decesso nelle prime 3 settimane Recupero pieno: 30% Disabilità residua: 40% Definizione di

Dettagli

LE NASCITE E I RICOVERI IN CIFRE

LE NASCITE E I RICOVERI IN CIFRE LE NASCITE E I RICOVERI IN CIFRE A cura di Veronica Casotto Settore Epidemiologia dei servizi sociali integrati Osservatorio di Epidemiologia ARS Toscana e Franca Rusconi Estratto dalla Relazione sanitaria

Dettagli

La mortalità perinatale è un evento sentinella che richiede audit clinico per valutare la quota di mortalità evitabile. E un buon indicatore della

La mortalità perinatale è un evento sentinella che richiede audit clinico per valutare la quota di mortalità evitabile. E un buon indicatore della INDICATORI CONSIDERATI 1. Mortalità perinatale e neonatale 2. Nati non malformati di peso < 1000 g 3. Gravidanze in età adolescenziale (< 16 anni) 4. Proporzione di taglio cesareo Daniela Celin Azienda

Dettagli

LA RIABILITAZIONE NEUROMOTORIA, QUALE E COME

LA RIABILITAZIONE NEUROMOTORIA, QUALE E COME LA RIABILITAZIONE NEUROMOTORIA, QUALE E COME ENRICO NONNIS Fare clic per modificare lo stile del sottotitolo dello schema AZIENDA OSPEDALIERA S.CAMILLO FORLANINI CONVEGNO Il bambino con compromissione

Dettagli

Prefazione. Presentazione dell edizione italiana. Ringraziamenti. Come usare questo libro. Glossario delle patologie e dei termini neurologici

Prefazione. Presentazione dell edizione italiana. Ringraziamenti. Come usare questo libro. Glossario delle patologie e dei termini neurologici 00 Iggulden romane (I-XXXIV) 22-06-2007 09:07 Pagina V Indice Prefazione Introduzione Presentazione dell edizione italiana Ringraziamenti Come usare questo libro Glossario delle patologie e dei termini

Dettagli

ASSOCIAZIONE CULTURALE GIUSEPPE DOSSETTI: I VALORI Prevenzione Alimentazione Nutrizione ROMA, 25 OTTOBRE 2006 IN PUERO HOMO

ASSOCIAZIONE CULTURALE GIUSEPPE DOSSETTI: I VALORI Prevenzione Alimentazione Nutrizione ROMA, 25 OTTOBRE 2006 IN PUERO HOMO ASSOCIAZIONE CULTURALE GIUSEPPE DOSSETTI: I VALORI Prevenzione Alimentazione Nutrizione ROMA, 25 OTTOBRE 2006 IN PUERO HOMO ANTONIO COMITO, pediatra E-mail : a.comito@tin.it 1 IL BAMBINO NON E UN ADULTO

Dettagli

Principi chirurgici nella paralisi cerebrale

Principi chirurgici nella paralisi cerebrale Chirurgia per la spasticità dell arto superiore Principi chirurgici nella paralisi cerebrale Caroline LECLERCQ, Paris Castelfranco Veneto, Treviso Casa di cura Quisisana, Roma Esame clinico Particolarita

Dettagli

Cos'è la disabilità intellettiva. Scritto da Webmaster - Ultimo aggiornamento Martedì 23 Aprile 2013 12:36

Cos'è la disabilità intellettiva. Scritto da Webmaster - Ultimo aggiornamento Martedì 23 Aprile 2013 12:36 La disabilità intellettiva e relazionale è una condizione di salute irreversibile. Le cause della disabilità intellettiva possono essere di natura genetica o non genetica. Si parla di cause genetiche,

Dettagli

Il bambino nei suoi vari livelli funzionali: la personalizzazione delle cure Terapie chirurgiche e trattamento del tono muscolare

Il bambino nei suoi vari livelli funzionali: la personalizzazione delle cure Terapie chirurgiche e trattamento del tono muscolare Il bambino nei suoi vari livelli funzionali: la personalizzazione delle cure Terapie chirurgiche e trattamento del tono muscolare Dott. Francesco Motta Direttore S.C. Ortopedia Pediatrica Ospedale dei

Dettagli

RIASSUNTO. I bambini affetti da patologie oncoematologiche, vengono. sottoposti a ripetuti ricoveri, anche di lunga durata, necessari allo

RIASSUNTO. I bambini affetti da patologie oncoematologiche, vengono. sottoposti a ripetuti ricoveri, anche di lunga durata, necessari allo RIASSUNTO I bambini affetti da patologie oncoematologiche, vengono sottoposti a ripetuti ricoveri, anche di lunga durata, necessari allo svolgimento del percorso diagnostico-terapeutico che la patologia

Dettagli

1 HAPPENING PEDIATRICO IBLEO Ragusa Poggio del Sole 3-44 aprile 2009

1 HAPPENING PEDIATRICO IBLEO Ragusa Poggio del Sole 3-44 aprile 2009 1 HAPPENING PEDIATRICO IBLEO Ragusa Poggio del Sole 3-44 aprile 2009 del pediatra di libera scelta Dr Rolando Genovese La valutazione neurologica del lattante (2-12 mese ) e del bambino cerca di determinare

Dettagli

Nell ambito dei lavori scientifici che hanno analizzato l epidemiologia dell ipotiroidismo, riveste particolare importanza lo studio della

Nell ambito dei lavori scientifici che hanno analizzato l epidemiologia dell ipotiroidismo, riveste particolare importanza lo studio della 1 Nell ambito dei lavori scientifici che hanno analizzato l epidemiologia dell ipotiroidismo, riveste particolare importanza lo studio della popolazione della contea di Whickham in Gran Bretagna, condotto

Dettagli

Modulo di raccolta dati SP1 a cura dell Istituto Superiore di Sanità

Modulo di raccolta dati SP1 a cura dell Istituto Superiore di Sanità ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ Progetto pilota di sorveglianza della mortalità perinatale Modulo di raccolta dati SP1 a cura dell Istituto Superiore di Sanità Giugno 2017 MODULO SP1 Data compilazione scheda:

Dettagli

Principali malattie degenerative dei motoneuroni e dell unità motoria

Principali malattie degenerative dei motoneuroni e dell unità motoria SECONDA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI I CLINICA NEUROLOGICA Direttore:Prof. R. Cotrufo Malattie degenerative, sporadiche ed ereditarie, con disordini prevalenti dell esecuzione dei movimenti 2010 Principali

Dettagli

PROBLEMI FISICI DEL DISABILE

PROBLEMI FISICI DEL DISABILE PROBLEMI FISICI DEL DISABILE Scale di valutazione funzionale e classificazione della disabilita Classificazione malattie (eziologia, clinica) nell ICD della Organizzazione Mondiale Sanità 1970 Non riportata

Dettagli

Le gravidanze gemellari rappresentano l'1-2% di tutte le gravidanze. Per due terzi sono dizigotiche e per un terzo monozigotiche.

Le gravidanze gemellari rappresentano l'1-2% di tutte le gravidanze. Per due terzi sono dizigotiche e per un terzo monozigotiche. Le gravidanze gemellari rappresentano l'1-2% di tutte le gravidanze. Per due terzi sono dizigotiche e per un terzo monozigotiche. Tutti i gemelli dizigoti ed un terzo dei monozigoti sono bicoriali. Perciò,

Dettagli

Insegnamento di Psicologia delle disabilità e dell integrazione scolastica (Prof.ssa Ottavia Albanese)

Insegnamento di Psicologia delle disabilità e dell integrazione scolastica (Prof.ssa Ottavia Albanese) Insegnamento di Psicologia delle disabilità e dell integrazione scolastica (Prof.ssa Ottavia Albanese) Benessere e compromissione delle capacità motorie: aspetti teorici e riflessioni Dott.ssa Nicoletta

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELL INSUBRIA Scuola di Medicina CORSO DI LAUREA IN FISIOTERAPIA. Presidente Prof. Giuseppe Armocida.

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELL INSUBRIA Scuola di Medicina CORSO DI LAUREA IN FISIOTERAPIA. Presidente Prof. Giuseppe Armocida. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELL INSUBRIA Scuola di Medicina CORSO DI LAUREA IN FISIOTERAPIA Presidente Prof. Giuseppe Armocida Strumento ad uso degli studenti del Corso di Laurea in Fisioterapia a cura di:

Dettagli

NEUROPSICOLOGIA CLINICA Scienza che riguarda l espressione comportamentale di disfunzioni cerebrali

NEUROPSICOLOGIA CLINICA Scienza che riguarda l espressione comportamentale di disfunzioni cerebrali NEUROPSICOLOGIA CLINICA Scienza che riguarda l espressione comportamentale di disfunzioni cerebrali In risposta a esigenze di Valutazione e Riabilitazione (pz con lesioni cerebrali) NEUROPSICOLOGIA CLINICA

Dettagli

PROFILO DINAMICO FUNZIONALE

PROFILO DINAMICO FUNZIONALE ISTITUTO COMPRENSIVO ROVERETO SUD Scuola Primaria /Secondaria di primo grado PROFILO DINAMICO FUNZIONALE AGGIORNAMENTO PDF Alunno Classe Anno scolastico SCHEDA INFORMAZIONI DELLO STUDENTE Cognome Nome

Dettagli

Le trappole rinologiche. Prof Vincenzo Cappello

Le trappole rinologiche. Prof Vincenzo Cappello Le trappole rinologiche Prof Vincenzo Cappello Anello del Waldeyer Diagnostica del rinofaringe Diagnostica del rinofaringe Diagnostica del rinofaringe Diagnostica del rinofaringe Patologie del rinofaringe

Dettagli

Esistono delle specificità, sia dal punto di vista emotivo, sia dal punto di vista neuropsicologico, nei tumori cerebrali?

Esistono delle specificità, sia dal punto di vista emotivo, sia dal punto di vista neuropsicologico, nei tumori cerebrali? Esistono delle specificità, sia dal punto di vista emotivo, sia dal punto di vista neuropsicologico, nei tumori cerebrali? Esiste un protocollo locale o multicentrico che studia gli aspetti neuropsicologici?

Dettagli

NEFROPATIE INTERSTIZIALI

NEFROPATIE INTERSTIZIALI NEFROPATIE INTERSTIZIALI Nefropatie in cui le alterazioni sono primitivamente e prevalentemente localizzate nell'interstizio renale, associate a compromissione tubulare di entità variabile. 1) Da infezione

Dettagli

LE MALATTIE PEDIATRICHE

LE MALATTIE PEDIATRICHE LE MALATTIE PEDIATRICHE Malattie infettive Tumori Malattie congenite e ereditarie Paralisi cerebrale infantile Idrocefalo Autismo Disturbi dell età evolutiva 1 LE MALATTIE INFETTIVE Le malattie infettive

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PERUGIA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PERUGIA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PERUGIA FACOLTA DI MEDICINA E CHIRURGIA Dipartimento di Specialità Medico Chirurgiche e Sanità Pubblica Sezione di Clinica Ostetrica e Ginecologica TESI DI LAUREA Tiroide e gravidanza

Dettagli

Sviluppo di fattori ereditari Influenza dell ambiente intrauterino Agenti teratogeni: fattori ambientali che causano danni permanenti nell embrione e

Sviluppo di fattori ereditari Influenza dell ambiente intrauterino Agenti teratogeni: fattori ambientali che causano danni permanenti nell embrione e Sviluppo di fattori ereditari Influenza dell ambiente intrauterino Agenti teratogeni: fattori ambientali che causano danni permanenti nell embrione e nel feto 2 fasi di sviluppo: periodo embrionale e periodo

Dettagli

- Valutare la qualità delle cure: come, quando, perché - Strumenti informativi e analisi dei dati: il CeDAP

- Valutare la qualità delle cure: come, quando, perché - Strumenti informativi e analisi dei dati: il CeDAP Il percorso nascita nell ASL di Lecco tra territorio e ospedale 13 dicembre 2014 Indicatori di salute e percorso nascita - Valutare la qualità delle cure: come, quando, perché - Strumenti informativi e

Dettagli

U.O. di Medicina Riabilitativa: la generosa donazione dei dipendenti. dell OCME di Parma. per il progetto Assistive technology

U.O. di Medicina Riabilitativa: la generosa donazione dei dipendenti. dell OCME di Parma. per il progetto Assistive technology Conferenza Stampa U.O. di Medicina Riabilitativa: la generosa donazione dei dipendenti dell OCME di Parma per il progetto Assistive technology Sabato 28 luglio 2012 ore 10.30 Polo sanitario di Via Carmigani

Dettagli

Le Malformazioni Congenite

Le Malformazioni Congenite Le Malformazioni Congenite Silvia Baldacci e Fabrizio Bianchi Istituto di Fisiologia Clinica del CNR Fondazione Toscana G. Monasterio La salute dei bambini e dei ragazzi in Toscana, Firenze 29 maggio o

Dettagli

Postura e locomozione in carrozzina in alcune condizioni patologiche: esigenze e possibili soluzioni

Postura e locomozione in carrozzina in alcune condizioni patologiche: esigenze e possibili soluzioni Postura e locomozione in carrozzina in alcune condizioni patologiche: esigenze e possibili soluzioni NOMENCLATORE TARIFFARIO ELENCO 1 Dispositivi su misura e quelli in serie la cui applicazione richiede

Dettagli

I disturbi del linguaggio:

I disturbi del linguaggio: I disturbi del linguaggio: Il linguaggio è... la capacità di utilizzare un codice per ESPRIMERE, COMPRENDERE COMUNICARE RAPPRESENTARE IDEE attraverso un SISTEMA CONVENZIONALE Di SEGNI LINGUAGGIO NELLE

Dettagli

INSTABILITA E VERTIGINI COME, QUANDO E PERCHE. Roberto Albera Dipartimento di Scienze Chirurgiche Università degli Studi di Torino

INSTABILITA E VERTIGINI COME, QUANDO E PERCHE. Roberto Albera Dipartimento di Scienze Chirurgiche Università degli Studi di Torino INSTABILITA E VERTIGINI COME, QUANDO E PERCHE Roberto Albera Dipartimento di Scienze Chirurgiche Università degli Studi di Torino EPIDEMIOLOGIA DELLA VERTIGINE NELL ANZIANO In termini di frequenza di ricorso

Dettagli

Gianluigi Pilu. Definizione di aborto

Gianluigi Pilu. Definizione di aborto INTERRUZIONE DELLA GRAVIDANZA Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia Clinica Ostetrica e Ginecologica 00177 Aborto e patologia del trofoblasto http://www.webmed.unibo.it/didattica Gianluigi Pilu pilu@aosp.bo.it

Dettagli

È costante l interessamento dei tessuti molli e la loro degenerazione in fibrosi!

È costante l interessamento dei tessuti molli e la loro degenerazione in fibrosi! FT. Annalisa Nesti Esiste uno stretto rapporto tra rigidità e immobilizzazione (Peackok 1986, Sterling Bunnel 1990, Burkhalter 1996) che se necessaria deve essere corretta e minima! È costante l interessamento

Dettagli

Ictus: cause, sintomi e terapie Salute e Benessere Inviato da : Kristina Bella Pubblicato il : 3/8/2016 8:20:00

Ictus: cause, sintomi e terapie Salute e Benessere Inviato da : Kristina Bella Pubblicato il : 3/8/2016 8:20:00 Ictus: cause, sintomi e terapie Salute e Benessere Inviato da : Kristina Bella Pubblicato il : 3/8/2016 8:20:00 L ictus rappresenta la terza causa di morte nel mondo occidentale, dopo le malattie cardiovascolari

Dettagli

BASI TEORICHE E GENERALITÀ

BASI TEORICHE E GENERALITÀ INDICE PRESENTAZIONE DELL EDIZIONE ITALIANA PREFAZIONE PREMESSA V VII IX Parte prima BASI TEORICHE E GENERALITÀ INTRODUZIONE 3 CAPITOLO 1 Principali fonti teoriche della psichiatria infantile clinica 7

Dettagli

La refertazione del tracciato cardiotocografico

La refertazione del tracciato cardiotocografico La refertazione del tracciato cardiotocografico Refertazione Valutazione del tracciato cardiotocografico Valutazione parametri di salute fetale Attività contrattile Inquadramento clinico della gravidanza

Dettagli

Arto superiore e PCI. Stato attuale. L esigenza clinica LA NOSTRA ESPERIENZA PCI. no walking subjects. walking subjects

Arto superiore e PCI. Stato attuale. L esigenza clinica LA NOSTRA ESPERIENZA PCI. no walking subjects. walking subjects L esigenza clinica L analisi del movimento all arto arto superiore. M. Galli, N. Tenore, F. Posteraro Valutazione quantitativa della limitazione funzionale Valutazione quantitativa dell efficacia di trattamenti

Dettagli

Il pediatra dell ospedale di rete ed il neonato asfittico: valutazione e prassi

Il pediatra dell ospedale di rete ed il neonato asfittico: valutazione e prassi Il pediatra dell ospedale di rete ed il neonato asfittico: valutazione e prassi Francesca Saretta AAS Bassa Friulana-Isontina SOC Pediatria, Ospedale Palmanova EPIDEMIOLOGIA! frequenza 1-4:1000 dei nati

Dettagli

Malattia di Kienbock in età pediatrica: descrizione di un caso.

Malattia di Kienbock in età pediatrica: descrizione di un caso. Chiara Mameli Clinica Pediatrica, AO L.Sacco Università degli Studi di Milano Malattia di Kienbock in età pediatrica: descrizione di un caso. Pogliani L., Mameli C., Fabiano V., Dilillo D., Meneghin F.,

Dettagli

COSCIENZA COMA COSCIENZA COMA STATO VEGETATIVO STATO VEGETATIVO

COSCIENZA COMA COSCIENZA COMA STATO VEGETATIVO STATO VEGETATIVO Non esiste al momento alcuna definizione universalmente condivisa di coscienza. Attualmente inoltre la coscienza non può essere misurata da alcuna indagine strumentale. La definizione più accettata è di

Dettagli

Tiratura: n.d. Diffusione: n.d. Lettori: n.d. Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati. 12-APR-2015 da pag. 29

Tiratura: n.d. Diffusione: n.d. Lettori: n.d. Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati. 12-APR-2015 da pag. 29 Tiratura: n.d. Diffusione: n.d. Lettori: n.d. da pag. 29 Tiratura: n.d. Diffusione: n.d. Lettori: n.d. da pag. 29 da pag. 21 Tiratura 01/2015: 147.330 Diffusione 01/2015: 108.897 Lettori III 2014: 338.000

Dettagli

Scheda di notifica e follow-up dei casi di virus Zika in gravidanza

Scheda di notifica e follow-up dei casi di virus Zika in gravidanza 0020957-10/07/2017-DGPRE-DGPRE-P - Allegato Utente 4 (A04) Allegato 3 bis -1 Scheda di notifica e follow-up dei casi di virus Zika in gravidanza Regione ASL/Ospedale Primo invio Aggiornamento del gg mm

Dettagli

RITARDO MENTALE. S. Buono

RITARDO MENTALE. S. Buono RITARDO MENTALE S. Buono DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELLE PERSONE CON RITARDO MENTALE (Assemblea Generale dell ONU, 1971) 1. Le persone con ritardo mentale hanno nella massima misura possibile, gli stessi

Dettagli

LA SINDROME DELL X FRAGILE

LA SINDROME DELL X FRAGILE LA SINDROME DELL X FRAGILE Dott.ssa Valentina Paola Cesarano Centro d Ateneo SInAPSi, Università degli Studi di Napoli Federico II Identikit della sindrome È una condizione genetica ereditaria È inclusa

Dettagli

PERCORSI RIABILITATIVI: ESPERIENZE A CONFRONTO NELLE REALTA REGIONALI

PERCORSI RIABILITATIVI: ESPERIENZE A CONFRONTO NELLE REALTA REGIONALI PERCORSI RIABILITATIVI: ESPERIENZE A CONFRONTO NELLE REALTA REGIONALI LE PATOLOGIE NEUROPSICHICHE A PIU ALTO IMPATTO SUI SERVIZI TERRITORIALI Sindromi affettive Sindromi nevrotiche, legate a stress e somatoformi

Dettagli