ASCOLTO ATTIVO URBINO Antonella Scalognini (dai saggi del prof. Franco Nanetti)
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- Irene Palumbo
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1 ASCOLTO ATTIVO URBINO Antonella Scalognini (dai saggi del prof. Franco Nanetti)
2 Spunto di riflessione Vi è mai capitato di interrompere, dare giudizi, offrire consigli non richiesti, minacciare, accusare, svalutare, deridere, generalizzare, incalzare, imporre, interpretare, di preparare un consiglio o una risposta, mentre ancora l altro sta parlando, mostrando subito il vostro repertorio di personali soluzioni continuando a credere di essere buoni ascoltatori?
3 Diventare competenti, avere delle abilità comunicative, essere responsabili di una comunicazione ecologica, empatica, orientata al bene e alla fiducia reciproca, alla risoluzione dei conflitti, Comporta Rimanere in relazione dia-logica, interpersonale, nella traità, nello spazio tra te e me, condividere l intersoggettività in una comunicazione circolare Potenziare l empatia
4 1 step- la conoscenza e comprensione Comprensione delle dimensioni della comunicazione verbale e non verbale-intuitiva per: 1. Confermare l esplicito 2. Svelare l implicito Attraverso la conoscenza 1. Dell attività dialogica e la pratica dell ascolto attivo Emissione del messaggio (conoscenza di sé, autenticità, congruenza ), elaborazione ( 6 dimensioni), risposta (feedback, parafrasi, verbalizzazione ) delle più frequenti barriere alla comunicazione, le violazioni linguistiche e la loro dis-occultazione attraverso domande appriopriate-laddering, chiarificazione, specificazione, di metamodello, di confronto - La comprensione intuitiva necessita anche della capacità di entrare nella dimensione della empatia della complessità che vedremo nei suoi vari volti
5 Occorre quindi lavorare su: 1. Il dialogo interno 2. la competenza corporea 3. il decentramento cognitivo- (entrare in contatto con le nostre emozioni, pensieri-aspettativebisogni-pretese-, comportamenti, sensazioni corporee) attraverso forme di rispecchiamento verbale- parafrasi,verbalizzazione- e non verbaleche abbiamo visto la scorsa lezione) 4. Cogliere gli impliciti comunicativi 5. Ristrutturare Oggi continuiamo a esplorare l implicito comunicativo attraverso le vie dell empatia e delle dimensioni della elaborazione del messaggio
6 2 step- la verifica con la messa in pratica (esercitazioni) 3 step- il potenziamento 1. Delle capacità verbali (attraverso opportune domande di svelamento, di metamodello, di chiarificazione, di laddering ) 2. Della comprensione intuitiva 3. Delle risposte
7 4 step- la verifica con la messa in pratica (esercitazioni) 5 step- il mantenimento (i comportamenti abituali necessitano di tempo ed applicazione perché non siano più automatici e vengano sostituiti stabilmente da altri comportamenti più funzionali; la ricaduta nei comportamenti automatici è parte integrante del percorso di cambiamento)
8 Non c è dialogo senza il nostro impegno a comprendere quanto l altro ci vuole comunicare;
9 ASCOLTARE L'ideogramma cinese di ascoltare è composto da diversi elementi: orecchio occhio per "vedere" l'atteggiamento, lo sguardo del "tu", l'alterità che ci sta davanti, che non è lo specchio di me stesso, non è quello che io vorrei l'altro fosse, ma è proprio "un altro cuore perché parodiando Il piccolo principe si vede (e si sente) bene solo col cuore
10 In questo senso L ascolto è un atto volontario che oltrepassa le parole. Per ascolto non intendiamo tacere per permettere all altro di parlare; L ascolto attivo è un atto intenzionale che impegna la nostra attenzione a cogliere quanto l altro ci riferisce sia in modo esplicito che in modo implicito cioè Ci impegna a riflettere su ciò che si ascolta tramite un consapevole sforzo metacomunicativo (riflessione sulla comunicazione)
11 Cosa si ascolta Ascolto dei contenuti, di ciò che l altro dice con le parole (verbale), di ciò che non dice con il silenzio, ascolto/osservazione delle tonalità, di come lo dice (paraverbale), ascolto/osservazione degli sguardi, della gestualità (non verbale) di come l altro si presenta e si muove. Ascolto del contesto in cui la persona vive, familiare, sociale, lavorativo, scolastico, dei vissuti, degli schemi di riferimento culturali, dei valori, della sua narrazione. Ascolto di se stessi, ascolto delle proprie emozioni, ascolto del proprio contesto di riferimento, ascolto di quanto si attribuisce all altro, di ciò che appartiene a se stessi (processo di consapevolezza)
12 EMPATIA e IMPLICITO COMUNICATIVO NOI CONOSCIAMO LE COSE NON SOLO CON LA RAGIONE ASTRATTA E CALCOLANTE MA ANCHE CON LE RAGIONI DEL CUORE. L INTUIZIONE, ORIZZONTE DI CONOSCENZA EMOZIONALE, CI CONSENTE DI COGLIERE IL SENSO DI CIO CHE UN ALTRA PERSONA PROVA E VIVE
13 LE EMOZIONI, I SENTIMENTI, CI FANNO CONOSCERE COSA CI SIA NEL CUORE E NELL IMMAGINAZIONE DEGLI ALTRI-DA-NOI GLI STATI D ANIMO CI FANNO CONOSCERE CIO CHE ACCADE IN NOI STESSI (D. Stern)
14 DIVERSI ORIZZONTI CONOSCITIVI PENSIERO EMOZIONE ENTRAMBI INCARNATI (IL CORPO) PER POTERE FARSI ESPERIENZA
15 Non ci sono fatti ma interpretazioni dei fatti (Nietzsche) Ogni esistenza interpreta e conferisce senso all accadere; ogni interpretazione configura e modifica l esistenza: ogni soggetto esperisce l esistenza anche secondo le modalità dell essere interpretato (Borgna, 2004)
16 EMPATIA Immedesimazione senza identificazione Essere in empatia è essere pienamente in relazione. È un intelligenza del cuore Nella dimensione dell empatia si attualizza un percorso di trasformazione di entrambe le persone che partecipano al dialogo.
17 Presuppone sentimenti di simpatia (affinità, comunanza) e compassione (patire insieme, solidarietà) e ci connette all altro cogliendo il suo intenzionarsi nel mondo volti dell empatia con doppio ascolto: dell altro e di se stesso intenzionato consapevolmente L EMPATIA DI RISONANZA che si riferisce al coinema* materno, volta a permettere l instaurarsi di uno stato di contatto profondo nella piena accoglienza L EMPATIA RICOSTRUTTIVA o empatia del potenziale umano o empatia come pre-investimento intenzionale incentrata sul coinema* paterno, volta a provocare cambiamenti intenzionali nella vita della persona che viene responsabilizzata verso l assunzione di scelte autonome e il raggiungimento di specifici obiettivi. *coinema o unità affettiva elementare (Fornari)
18 L EMPATIA DI RISPECCHIAMENTO o empatia per ricognizione diretta o indiretta degli stati interni attraverso processi d identificazione proiettiva L EMPATIA CORPOREA o per dilatazione e amplificazione dell esperienza sensoriale al fine di intensificare il contatto emozionale L EMPATIA SISTEMICA per comprendere le relazioni che la persona vive L EMPATIA INTERPERSONALE o empatia per ricognizione diretta o indiretta dei processi d identificazione proiettiva volto dell empatia inintenzionato perché riflesso di una connessione energetica L EMPATIA TRANSPERSONALE o empatia per entanglement ( non separabilità -da entangled = intrecciato- dei soggetti in relazione ) o empatia a distanza, (non vis-à-vis)- influenza reciproca sincronica
19 L empatia come immedesimazione Vedo qualcuno battere un piede rabbiosamente: mi viene in mente come io stessa ho battuto il piede con rabbia. Nello stesso tempo mi rappresento la rabbia che mi aveva allora colto, per cui dico a me stessa: L altro è ora arrabbiata come lo sono stata io. E la percezione richiamata alla memoria, e quindi il processo di immedesimazione per affinità, a consentire la comprensione profonda dell altro. Edith Stein
20 EMPATIA CORPOREA Rispecchiamento e calibrazione Amplificazione Rimbalzo Parola chiave e frasi direzionali
21 Ma a volte. In tante occasioni non vi sono né il tempo né il modo sufficienti per ascoltare attivamente, per elaborare una corretta risposta ed avere una consonanza tra la frase che pronunciamo ed il nostro comportamento non verbale. In questi momenti, in cui sono presenti degli ostacoli, ognuno di noi si rivolge al suo modo abituale di colloquiare, di comportarsi, con atteggiamenti e caratteristiche espressive che identificano il suo stile. Uno stile cioè caratterizza il modo di comunicare di ogni persona, le sue abituali modalità di comportamento nella relazione, le frasi che utilizza più spesso.
22 Le nostre emozioni inespresse talora si manifestano sotto forma di stili inefficaci, interrompendo il flusso comunicativo anziché agevolarlo
23 Barriere comunicative Il nostro stile può creare delle barriere nella comunicazione; ci può ad esempio far sembrare troppo disponibili o invadenti, troppo chiusi o sulla difensiva, autoritari o fragili, intransigenti o distratti, senza che noi ne abbiamo la consapevolezza. Questo capita perché alcune situazioni provocano in noi delle reazioni emotive (paura, ansia, rabbia, insicurezza, ) che trapelano dalla nostra risposta e dal nostro atteggiamento.
24 Barriere comunicative Sono ostacoli alla comunicazione efficace e si caratterizzano per essere risposte disfunzionali al messaggio. Allontanano l altro dalla comprensione di se stesso, della comunicazione in atto, del problema da affrontare Sono orientate al potere
25 STILE DEFINIZIONE ASSUNTO DI BASE ESEMPIO DI RISPOSTA EFFETTO PREVEDIBILE Moralizzare Si introduce un sistema di norme sociali esterno, giudicando in base ad esse o al proprio ideale, senza porre attenzione alla situazione contingente Così è e solo così deve essere Irritazione Freddezza Incomprensio ne Rabbia un giudizio generalizzato attraverso pregiudizi,norme e valori propri, senza valorizzare il caso concreto
26 STILE DEFINIZIONE ASSUNTO DI BASE ESEMPIO DI RISPOSTA EFFETTO PREVEDIBILE Dogmatizzare Si constata il messaggio, ma lo si pone a confronto con affermazioni autorevoli esterne alla persona e ai fatti, deresponsabilizzando il proprio intervento e cercando di dare un insegnamento autorevole Sì, però è così! Rabbia Disgusto una constatazione inoppugnabile dei fatti e facendo il confronto con cose e asserzioni estranee all esperienza vissuta dalla persona stessa
27 STILE DEFINIZIONE ASSUNTO DI BASE ESEMPIO DI RISPOST A EFFETTO PREVEDIBILE Diagnosticar e Si esprime una valutazione nella riformulazione, un giudizio distaccato Dunque la tua situazione è questa Oppressione Sconforto Svalutazione Delusione Interpretare Si cerca di trovare tutti i fattori che spiegano la situazione Succede per questo motivo Tristezza Irritazione Indifferenza Breve sollievo una lista di cause per spiegare la situazione
28 STILE DEFINIZIONE ASSUNTO DI BASE ESEMPIO DI RISPOSTA EFFETTO PREVEDIBILE Generalizzare Ci si distacca dal caso in particolare, estendendolo al generale, per tranquillizzare la persona Certo, Questo capita a tutti Freddezza Distacco Rabbia Identificare Si intromettono esperienze proprie a sostegno di quanto si dice, spostando l attenzione su di sé e togliendo spazio all altro È successo anche a me Rabbia Delusione Se non è troppo accentrante può anche suscitare solidarietà
29 STILE DEFINIZIONE ASSUNTO DI BASE ESEMPIO DI RISPOSTA EFFETTO PREVEDIBILE Investigare Si porta il discorso su moventi e motivazioni che conducono già oltre quello che l altro ha espresso, con domande inquisitorie Perché? Timore Umiliazione Disorienta - mento Ostilità Minimizzare consolare Si svaluta l esperienza nel tentativo di confortare, anche quando si percepisce la spinta ad aiutare e ad andare incontro all interlocutore Dai, non è grave Svalutazion e Annulla mento Sorpresa
30 STILE DEFINIZIONE ASSUNTO DI BASE ESEMPIO DI RISPOSTA EFFETTO PREVEDIBILE Pushing Corrisponde al nostro consigliare, suggerire, ma in modo molto direttivo e lo si attua quando ci si pone al posto dell emittente spingendolo (to push) ad attuare una nostra soluzione. Io propongo e tu dovresti Fastidio Rabbia Sconforto Indifferenz a spinta verso una soluzione determinata da consigli prematuri
31 Nell Ascolto Attivo sono coinvolti tre processi LA RICEZIONE DEL MESSAGGIO L ELABORAZIONE DEL MESSAGGIO LA RISPOSTA AL MESSAGGIO
32 LA RICEZIONE DEL MESSAGGIO E importante nella ricezione del messaggio, facilitata da un autentica disponibilità affettiva, abbassare il livello della propria soggettività per ascoltare realmente l altro. Implica una concentrazione intenzionale non strutturata
33 L ELABORAZIONE DEL MESSAGGIO SVELARE GLI IMPLICITI L ascolto si deve concentrare su sei dimensioni: COMUNICATIVI - IL CONTENUTO (il contenuto di ciò che mi sta dicendo) - L AUTOPRESENTAZIONE (cosa dice di sé) - L APPELLO (cosa vuole ottenere) - LA RELAZIONE (che tipo di relazione vuole stabilire con me) - L ESPRESSIONE DI SE (quali emozioni esprime) - IL CONTESTO
34 1 - CONTENUTO Si tiene conto di che cosa l altro ci vuole informare e di che cosa pensa in relazione all oggetto della comunicazione - Di che cosa sta parlando? - Di che cosa ci vuole informare? - Quali sono le sue idee ed opinioni in merito a quanto ci sta dicendo?
35 2 - RIVELAZIONE DI SE L emittente in modo consapevole o inconsapevole rivela qualcosa di sé. La carenza di autorivelazione è causa di un comunicazione difficile.
36 Nella dimensione di autopresentazione l attenzione è focalizzata nelle seguenti domande: -Che cosa l altro sta dicendo di sé, mentre comunica? -Che cosa vuole che io pensi di lui? -Vuole che io lo valuti positivamente o negativamente?
37 3 - APPELLO o RICHIESTA Nella quale si tiene conto di che cosa l altro in modo esplicito od implicito ci appella a pensare, credere, fare o non fare. Gli appelli possono essere: DIRETTI NASCOSTI PARADOSSALI Una comunicazione positiva si nutre di molti appelli diretti.
38 Nella dimensione dell appello si cerca di rispondere alle domande: -Che cosa l altro mi chiede? -Di che cosa mi vuole convincere? -Che cosa vuole ottenere da me?
39 4 - RELAZIONE Nella quale si tiene conto di come l altro percepisce la relazione in corso e come intende modificarla Esistono, dice Haley (1978), tre tipi fondamentali di relazioni: SIMMETRICHE (es.entrambi vogliono prevaricare) - COMPLEMENTARI (uno up e l altro down) - METACOMPLEMENTARI (l uno chiede all altro una relazione simmetrica ma la conferma paradossalmente sul piano della complementarietà ( devi essere autonoma!)
40 Nella dimensione della relazione si cerca di rispondere alle domande: -In che modo l altro mi percepisce? -Che tipo di relazione ha instaurato con me? -Come vorrebbe modificarla?
41 5 - ESPRESSIONE Nella quale si tiene conto dei vissuti relativi a ciò che viene detto, ossia dei sentimenti, delle emozioni, degli stati d animo che il soggetto prova ad esprimere.
42 Nella dimensione dell espressione si cerca di rispondere alle domande: -Che cosa l altro sente dentro di sé? -Quali stati d animo esprime? -Quali sentimenti ed emozioni?
43 LA RISPOSTA AL MESSAGGIO Il dialogo autentico si attua attraverso uno scambio di messaggi caldi e partecipati Chi ascolta non può limitarsi a ricevere ma occorre, attraverso le proprie risposte, che si adoperi per facilitare il processo di scambio di messaggi con il ricevente.
44 La risposta al messaggio viene da parte di chi ascolta al proprio interlocutore dopo che il messaggio è stato interpretato allo scopo di informarlo su qualcosa o aiutarlo a risolvere un problema o ampliare la comprensione di se stesso. È importante ricordare la differenza tra esplorazione del problema e soluzione dello stesso!!!
ASCOLTO ATTIVO. Antonella Scalognini URBINO
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