DM 03 - Prima Versione della Metodologia per la raccolta e la

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1 Realizzazione Studi di Settore al fine di facilitare l'emersione di cluster di imprese operanti nel settore ICT Intervento SD07B) CLUOS DM 03 - Prima Versione della Metodologia per la raccolta e la elaborazione dei dati per il censimento dell Universo delle Imprese ICT in Campania, e per la identificazione di sottoinsiemi di Imprese ICT Potenziali, Imprese ICT Operative, Grandi Imprese ICT, PMI ICT, Imprese ICT Competenze Specialistiche, Imprese ICT con Competenze non Specialistiche Destinatario Regione Campania Data

2 1. Premesse Obiettivi del DM Le Metodologie di Ricerca nelle Scienze Sociali Le Metodologie di Ricerca nel settore ICT: un confronto La Metodologia CLUOS per la raccolta e la elaborazione dei dati per il censimento dell Universo delle Imprese ICT in Campania Metodologia di indagine per l analisi delle competenze ICT nelle e dalle università Perché privilegiare lo studio delle competenze? Bibliografia Indice delle Figure Indice delle Tabelle

3 1. PREMESSE La natura abilitante delle Tecnologie dell Informazione e della Comunicazione (TIC 1 ) nei processi economici, industriali ed aziendali di creazione e trasferimento della conoscenza è ampiamente riconosciuta nella letteratura economica ed organizzativa. Infatti, da un lato, l economia industriale ne ha sottolineato la pervasività propria di una General Purpose Technology (GPT) (Bresnahan e Trajtenberg, 1995; Lipsey et al., 1998), dall altro, gli studi di gestione strategica ne hanno approfondito le proprietà di settore knowledge-based e knowledge-intensive (Raffa e Zollo, 2000; Chandler, 2001; Grant, 2002; Bellini e lo Storto, 2004). D altro canto, il dibattito sulle politiche di sviluppo animatosi alla fine degli anni novanta ha spesso richiamato l importanza delle ICT quale elemento di discontinuità del sistema capitalistico (Blackler, 1995; Dunning, 1997; Demattè, 2000) e, soprattutto, di accelerazione dei processi di transizione verso nuovi modelli di sviluppo territoriale. Investire nell intervento CLUOS, da parte della Regione Campania, vuol dire investire nella produzione di un insieme integrato e coordinato di Studi di Settore che consentano l emergere di idonee indicazioni per la formulazione di idee e proposte miranti all emersione di Cluster territoriali operanti nelle ICT. Gli studi di settore mirano: - all individuazione ed al superamento di eventuali punti di debolezza esistenti nella Regione Campania; - al potenziamento dei punti di forza esistenti nella Regione Campania. La figura seguente schematizza la struttura del progetto Realizzazione Studi di Settore al fine di facilitare l'emersione di cluster di imprese operanti nel settore ICT Intervento SD07B (CLUOS); gli obiettivi di progetto sono stati schematizzati per una maggiore efficacia delle indagini stesse. Osservando lo schema si può individuare il filo conduttore del 1 Questo acronimo diventa ICT nella versione inglese Information and Communication Technologies. 3

4 progetto CLUOS, si intende conseguire l obiettivo generale tramite l analisi dello stato attuale delle competenze presenti sul territorio (es. nelle Piccole Medie e Grandi Imprese ICT) al fine di proporre percorsi di aggregazione di Imprese. Le aggregazioni di imprese così individuate, tramite l utilizzo di idonee piattaforme tecnologiche, renderanno possibile la realizzazione di prodotti e/o servizi ICT da fornire a specifici segmenti di mercato. Volendo schematizzare ulteriormente il suddetto filo conduttore, possiamo ulteriormente scomporre ed elencare le fasi in cui si articola il Progetto CLUOS: - analisi dello scenario delle ICT in Campania o verifica della presenza delle Imprese ICT sul territorio campano o verifica del livello di competenze delle Imprese ICT campane verifica del livello di infrastutturazione ICT della regione Campania analisi del sistema universitario campano attivo nel settore ICT - confronto della realtà del Sistema Campano delle ICT rispetto al contesto nazionale e rispetto a singole realtà regionali - identificazione e selezione, tra le diverse possibilità esistenti a livello mondiale, delle principali piattaforme tecnologiche core che consentano la realizzazione di prodotti/servizi core ICT maggiormente coerenti con le potenzialità regionali; - proposta delle regole di aggregazione delle Imprese ICT sul territorio campano coerenti sia con: o le caratteristiche regionali emerse nel corso delle indagini; o con le potenzialità di crescita delle competenze ICT presenti sul territorio; o le prospettive tecnologiche e di mercato - identificazione e selezione, tra le diverse possibilità esistenti, di alcuni potenziali segmenti di mercato cui fornire i prodotti/servizi Core ICT realizzabili. 4

5 Figura 1 - Schema del Progetto CLUOS PMI PMI PMI PMI Grandi imprese ICT Grandi imprese ICT Piattaforma Tecnologica Core? Prodotto Core ICT? Mercato Imprese? Mercato Imprese? Mercato Imprese? Consumatori Cittadini PMI PMI Grandi imprese ICT Mercato Imprese? Fonte: nostra elaborazione La realizzazione degli Studi di Settore necessari per la formulazione di idee e proposte miranti all emersione di Cluster territoriali operanti nelle ICT è un operazione complessa, infatti diversi sono gli ambiti da investigare e le problematiche ad essi connesse. Per il conseguimento di tale finalità generale si è provveduto a scomporre i diversi campi di analisi. Questi ultimi campi di analisi sono stati creati per consentire sia l ottimizzazione della fase di rilevazione empirica (es. progettazione di metodologie ad hoc), sia l individuazione di problematiche e/o tendenze comuni. I campi di analisi, denominati cantieri di ricerca, sono schematizzati nella figura successiva. 5

6 Figura 2 Dallo schema del Progetto CLUOS ai Cantieri di ricerca Cantiere di ricerca su Imprese ICT PMI e GI Cantiere di ricerca su: R&S Università-Imprese ICT Cantiere di ricerca su: Mercato ICT PMI PMI PMI PMI PMI PMI Grandi imprese ICT??? Grandi imprese ICT Grandi imprese ICT Piattaforma Tecnologica Core??? Prodotto Core ICT??? Mercato Imprese/PA 1 Mercato Imprese/PA 2 Mercato Imprese/PA 3 Mercato Imprese/PA 4??? Consumatori Cittadini??? Fonte: nostra elaborazione La figura precedente consente una maggiore comprensione sia della logica con cui sono stati individuati i cantieri di ricerca, sia della necessità di progettare metodologie di rilevazione ed analisi dei dati specifiche per ogni cantiere di ricerca. Prima dell analisi puntuale sui singoli cantieri sarà illustrata il panorama del Settore ICT, a livello mondiale, nazionale e regionale che analizza sia la dotazione infrastrutturale di ICT sia l analisi delle competenze nelle 2 Università e in uscita dalle 3 Università. I cantieri individuati sono - Imprese ICT o Il censimento delle imprese ICT Imprese ICT operanti nelle regioni italiane 2 Per competenze nelle università si intende la popolazione del personale decente afferente a Settori Scientifico-Disciplinari collegati alle ICT e l offerta formativa in corsi di studio universitari in discipline collegate alle ICT, la popolazione di studenti iscritti a corsi di studio universitari (es. Laurea, Dottorato di Ricerca) in discipline collegate alle ICT. 3 Per competenze dalle università si intende la popolazione di studenti in uscita dai corsi di studio universitari (es. Laurea, Dottorato di Ricerca) in discipline collegate alle ICT. 6

7 Imprese ICT operanti in Campania: Imprese IT (Informatica); Imprese comparto TLC (Telecomunicazioni); Le Piccole e medie imprese ICT in Campania; Le Grandi Imprese ICT in Campania - Rapporti Università-Impresa - Mercato ICT (segmenti di mercato intermedi di potenziali acquirenti di beni/servizi ICT). Sebbene l analisi dei suddetti cantieri di ricerca sia effettuata utilizzando metodologie specifiche per ciascun cantiere, l unitario filo conduttore dell intero progetto resta l analisi delle competenze ICT espresse da ciascuno dei principali attori del sistema regionale campano; questa prospettiva di analisi risulta la più idonea a consentire uno sviluppo di lungo periodo ed una competitività duratura a livello nazionale. Con il termine competenza si intende indicare l abilità a sostenere il coordinato impiego delle risorse e delle conoscenze che conducono un impresa a raggiungere i propri obiettivi. Per essere riconosciuta come una competenza, l esercizio della conoscenza deve possedere unitamente le seguenti condizioni di (Sanchez e Heene, 1997): - organizzazione; - intenzione; - raggiungimento di un obiettivo. Il concetto di Competenze ICT nelle Imprese ICT enfatizza sia la natura integrata ed auto-organizzativa dei molteplici intrecci di conoscenze 4, skill 5 e capacità 6 attivabili dall impresa nell ambito della rete relazionale con clienti, partner e mondo della Ricerca e Sviluppo (R&S), sia la natura decisiva di quelle strategie di impresa in grado di proporre reali benefici ai propri clienti e partner. L individuazione delle diverse prospettive e metodologie di analisi nasce dall esigenza di disporre di dati puntuali (in alcuni casi rilevati in 4 Capacità del soggetto di affrontare nuovi problemi tecnici, organizzativi e di mercato, utilizzando l informazione sviluppata all interno della propria rete concettuale e cognitiva (natura tacita, dinamica e relazionale della conoscenza) (Rullani, 1994) 5 Abilità del soggetto, misurabile in termini di performance, di utilizzare la propria dotazione di informazioni e conoscenze per lo svolgimento di un compito (natura esplicita e misurabile della conoscenza) (Zamarian, 2002) 6 Procedure ripetibili di azione nell uso delle risorse per creare, produrre, e/o offrire prodotti al mercato (Sanchez e Heene, 1997) 7

8 maniera diretta) su cui basare la formulazione di linee guida a supporto di: - politiche per l innovazione a livello regionale; - politiche per l occupazione e lo sviluppo delle professionalità nel settore ICT; - strategie tecnologiche delle partnership di R&S congiunte Università-Imprese-Enti Territoriali per l emersione di Cluster Territoriali operanti nelle ICT. Le metodologie progettate, le analisi effettuate ed i risultati raccolti, coerentemente con quanto previsto nel Progetto Esecutivo di CLUOS, verranno inseriti in appositi documenti che prendono il nome di Deliverables. Figura 3 Impianto logico del Deliverables del Progetto CLUOS Politiche per l emersione di cluster di imprese ICT (DCL) DT Formulazione di Scenari tecnologici e di mercato in ambito nazionale, regionale ed internazionale DI Studio dell innovazione dei processi di produzione e dell organizzazione delle PMI DG Studio del ruolo delle grandi imprese ICT nella formazione dei cluster Metodologie per lo studio del settore ICT a livello regionale (DM) Fonte: nostra elaborazione Come già ampiamente illustrato, l obiettivo del progetto è la proposta di Politiche per l emersione di Cluster ICT; alla base di questo obiettivo progettuale ci sono le Metodologie per l analisi del Settore ICT a livello regionale. I pilastri della struttura generale di progetto sono costituite da: - scenari tecnologici e di mercato in ambito regionale, nazionale ed 8

9 internazionale; - innovazione di processi di produzione e dell organizzazione delle PMI; - ruolo delle Grandi Imprese nella formazione dei Cluster ICT. La logica sottostante a questa struttura progettuale è la stessa alla base dei Deliverables; essi sono i documenti che, di volta in volta, contengono i risultati intermedi (es. di natura metodologica, di policy) del progetto. il suddetto progetto si pone come obiettivo la realizzazione di un insieme coordinato di studi di settore che rendano disponibili gli elementi necessari alla formulazione di motivate opzioni per le politiche di innovazione del settore ICT in Campania, finalizzate al superamento dei punti di debolezza esistenti e all emersione di cluster territoriali di imprese operanti nel settore ICT. Più in particolare, l intervento CLUOS è finalizzato a: 1. fornire gli elementi oggettivi sullo stato delle ICT nel territorio regionale, sia relativo alle Grandi Imprese che alle PMI. L oggettività si realizza attraverso una definizione delle metodologie di raccolta e classificazione dei dati. A valle di tale definizione, va effettuata tale raccolta che costituisce l assessment sullo stato corrente della Regione Campania (Azione 1 Assessment) 2. individuare i trend della richiesta nell ambito dell ICT e nell ambito del mercato che fruisce dei risultati dell ICT al fine di contestualizzare, attraverso opportuni approfondimenti, specifici e ben definiti sottosettori di intervento, considerando l obiettivo della internazionalizzazione e integrazione nei sistemi territoriali europei e mediterranei (Azione 2 Trend) 3. fornire le opportune linee di policy e strumenti per l innovazione del Sistema Regionale delle ICT in Campania (Azione 3 Innovazione) 4. fornire le opportune linee di policy e strumenti per la creazione di cluster di imprese ICT in grado di rispondere efficacemente alle richieste del settore e del mercato finale con risultati anche di natura complessa ed eterogenea (Azione 4 Aggregazione). 9

10 Ciascuna tipologia di Deliverables è individuata da una sigla: DM fa riferimento a Deliverables che contengono le Metodologie per lo Studio del Settore ICT a livello regionale; DT fa riferimento a Deliverables che contengono l analisi degli Scenari Tecnologici e di Mercato nel Settore ICT in ambito nazionale, regionale ed internazionale e sub- regionale nel Mediterraneo; DI fa riferimento a Deliverables che contengono le linee guida per l elaborazione delle strategie di Innovazione dei processi di produzione e organizzazione delle PMI; DG fa riferimento a Deliverables che contengono l individuazione del Ruolo delle Grandi Imprese ICT nella formazione dei Cluster; DCL fa riferimento a Deliverables che contengono l individuazione delle Politiche per l'emersione di Cluster di Imprese ICT. I suddetti Deliverables saranno consegnati in base al seguente cronogramma. 10

11 Figura 4 Cronogramma dei Deliverables del Progetto CLUOS WP-WorkPakages DM- Metodologie per lo Studio del Settore ICT a livello regionale DT - Scenari Tecnologici e di Mercato nel Settore ICT in ambito nazionale, regionale ed internazionale, in particolare sub- regionale nel Mediterraneo DI - Innovazione dei processi di produzione e organizzazione delle PMI DG - Ruolo delle Grandi Imprese ICT nella formazione dei Cluster DCL - Politiche per l'emersione di Cluster di Imprese ICT Cronogramma dei Deliverables del Progetto CLUOS Deliverables DM1 DM2 DM3 DM4 DM5 DM6 DM7 DM8 DM9 DM10 DM11 DM12 DT1 DT2 DT3 DT4 DT5 DT6 DT7 DT8 DI1 DI2 DI3 DI4 DI5 DI6 DG1 DG2 DCL1 DCL2 DCL3 DCL4 3 mese mese mese mese N.B. DM 1 è stato consegnato in via anticipatoria DI 1 e DI 2 sono stati parzialmente consegnati in via anticipatoria 15 mese mese fine progetto

12 2. Obiettivi del DM 3 Il presente deliverable illustra gli obiettivi e le metodologie di ricerca utilizzate per la realizzazione delle indagini contenute nel Deliverables DM 3 e DT1, in particolare: le principali metodologie di ricerca nelle Scienze Sociali; una panoramica sulle metodologie utilizzate dai principali report di settore; la Metodologia di indagine per l analisi delle Competenze ICT negli Attori del Sistema ICT della Regione Campania finalizzata a: o la raccolta e la elaborazione dei dati per il censimento delle Imprese ICT. o l analisi delle competenze ICT nelle e dalle università. I primi risultati delle Metodologia di indagine per la raccolta e la elaborazione dei dati per il censimento delle Imprese ICT saranno illustrati, per la regione Campania nel DM 10 e per le altre regioni nel DT1. I primi risultati dell utilizzo della Metodologia di indagine per l analisi delle competenze ICT nelle e dalle Università saranno illustrati, nel DT1. 12

13 2.1 Le Metodologie di Ricerca nelle Scienze Sociali L obiettivo fondamentale della Ricerca è quello di creare conoscenza (informazione strutturata, accessibile e con valore duraturo), spiegare fenomeni, realtà complesse, dimostrare fenomeni o legami controintuitivi. La conoscenza scientifica consente di: organizzare e categorizzare i fenomeni; predire eventi futuri; spiegare eventi passati; trovare le cause degli eventi; controllare gli eventi. La Ricerca nelle Scienze Sociali 7 può far riferimento a due differenti paradigmi teorici: (Neo) positivista I fatti sociali hanno una realtà oggettiva. Le variabili che li influenzano possono essere identificate e misurate. Le relazioni tra le variabili possono essere determinate Interpretativo I fatti sociali sono strettamente dipendenti dal contesto. Le variabili che li influenzano sono complesse, interconnesse e difficili da misurare Il primo approccio predilige, per sua natura, un analisi di tipo quantitativo, mentre il secondo predilige un analisi di tipo qualitativo. L analisi quantitativa fa un uso massiccio di: Statistica descrittiva; Analisi implicativa; Analisi fattoriale. L uso di questi strumenti consente di generalizzare i risultati emersi da questo tipo di analisi a popolazioni più ampie del campione che li ha generati. L analisi qualitativa fa, invece, ricorso a: Discussioni; 7 Per scienze sociali (dette anche scienze umane o studi sociali) si intendono le scienze che studiano l'essere umano nel complesso delle sue interazioni sociali. 13

14 Interviste aperte e dettagliate. Questo tipo di analisi non mira alla generalizzazione dei risultati ottenuti, in quanto in generale, dedica uguale attenzione sia a fenomeni rari sia a fenomeni diffusi, ma mira a descrivere uno o più fenomeni in uno specifico contesto. Altre classificazioni delle metodologie di ricerca nelle Scienze Sociali fanno, invece, riferimento ai diversi approcci possibili. La prima classificazione considera la direzione del collegamento dal generale (teoria) allo specifico (osservazione della realtà) e/o vice versa, individuandone l origine: 1. Ricerca induttiva (dall osservazione alla teoria) 2. Ricerca deduttiva (dalla teoria all osservazione) La seconda classificazione si focalizza sulle modalità di costruzione del corpo di conoscenza senza considerare l attraversamento dei due livelli (teoria e osservazione della realtà), 1. Ricerca analitica (generazione di teorie) versus ricerca empirica 2. Theory building versus fact finding All interno della categoria ricerca fact findings una posizione fondamentale è ricoperta dalla ricerca empirica, il cui ruolo fondamentale è fornire le basi per formulare una teoria 8, provarne la validità, estenderne i confini a realtà ed ambiti similari. Indipendentemente dall approccio utilizzato, le fasi di una ricerca, possono, di norma, essere così individuate: 1. Osservazione della realtà creare consapevolezza di un problema di ricerca, scoprire nuove aree per lo sviluppo di teorie descrivere fenomeni e realtà: raccolta di informazioni e identificazione degli elementi chiave 2. Generalizzazione empirica ( research questions ) identificare e descrivere le variabili rilevanti delineare modelli, categorie e aspetti critici del fenomeno 3. Teoria ( propositions ) identificazione dei legami tra le variabili rilevanti individuazione dei motivi delle relazioni 8 Insieme di concetti (costrutti), definizioni e proposizioni interrelati che forniscono una visione sistematica dei fenomeni attraverso la specificazione delle relazioni tra variabili, con l obiettivo di spiegare e prevedere i fenomeni 14

15 4. Generazione e test di ipotesi ( hypotheses ) traduzione della teoria in forma empiricamente valutabile (definizione di costrutti e variabili) assiomi, teoremi, ipotesi guida, ipotesi teoriche validazione e test della teoria sviluppata predizione di comportamenti futuri 5. Rivisitazione della teoria estensione o raffinamento delle teorie provate correzione o ridefinizione delle teorie non completamente provate La ricerca sociale è prevalentemente ricerca empirica (Bailey, 1991), ovvero vincolata a conoscenze fattuali acquisite sul campo attraverso le tecniche e gli strumenti per la rilevazione delle informazioni e dei dati (es. questionari, interviste, osservazioni). La ricerca empirica nelle Scienze Sociali è finalizzata alla produzione di una conoscenza controllabile, ovvero pubblica, intersoggettiva e potenzialmente replicabile che produce asserti e propone spiegazioni giustificandole su base empirica. Anche la ricerca empirica può essere classificata: Field experiment o test di teorie e ipotesi attraverso la manipolazione di variabili di controllo in situazioni reali per valutare il preciso effetto su alcune variabili dipendenti Ricerca empirica statistica (es. panel study, survey) o test di teorie e ipotesi su base statistica in ampi campioni di unità reali Studio di casi (singoli o multipli) o identificazione di relazioni e variabili rilevanti in un numero limitato di unità reali Le caratteristiche del Metodi di Ricerca Qualitativi La ricerca qualitativa fornisce spiegazioni locali e ricostruisce i processi attraverso i quali si generano le relazioni fra variabili (IRES, 2005). I metodi qualitativi sono di carattere intensivo (approfondiscono piuttosto che estendere) e case-oriented (non orientati alle variabili). Generalmente la ricerca qualitativa non si propone di stabilire la 15

16 frequenza di un fenomeno ma piuttosto di illustrare il come dei fenomeni in studio, per risalire dal come al perché, alla ricostruzione dei meccanismi causali che - a livello locale danno conto di quanto osservato. La ricerca qualitativa è generalmente utilizzata quando si desidera comprendere i meccanismi in base ai quali hanno luogo specifici eventi. L analisi qualitativa contribuisce, principalmente: - alla generazione di ipotesi di ricerca; - all analisi di casi devianti (outlier), poiché qualifica e comprende le ragioni che danno conto del loro scostamento dalle tendenze che accomunano la pluralità dei casi; - a ricostruire i meccanismi causali che legano i fenomeni in studio, poiché risponde alla domanda come si propaga la causa sull effetto. In tal senso la prospettiva qualitativa può essere molto utile nella valutazione dell efficacia di politiche (es. si analizzano pochi casi in profondità). - a fornire informazioni su fenomeni emergenti o di devianza e non accessibili ai metodi quantitativi. L utilizzo di metodi qualitativi è fortemente improntato dalla soggettività del ricercatore, sia nell impostazione della ricerca, sia nella raccolta dei dati, sia nell analisi degli stessi. Il ricercatore deve saper abbinare rigore e creatività: bisogna essere infatti capaci di adattare il metodo al contesto. Una delle principali tecniche utilizzate nella ricerca qualitativa è il case study (studio di caso). Anche l analisi qualitativa deve affrontare il problema della scelta del campione: il campionamento dei casi viene effettuato tramite una scelta ragionata (theoretical sampling), in cui i casi vengono individuati prima sul piano concettuale (es. quanto rispondono alla mia domanda cognitiva?), e poi su quello concreto. I casi concreti possono essere individuati prima dell inizio della conduzione della ricerca (es. tramite tecniche di campionamento per quote) o in corso d opera, secondo il principio della saturazione teorica. L idea, in questo caso, è quella di massimizzare l eterogeneità degli interlocutori e di procedere sino a quando l utilità 16

17 marginale di un caso (o di un intervista) ulteriore è nulla. Generalmente le tecniche qualitative vengono utilizzate: per ottenere informazioni approfondite e nuove, raccogliere punti di vista specifici, comprendere a fondo un fenomeno; prima di un indagine quantitativo-campionaria: per generare ipotesi da verificare con la ricerca quantitativa, per ottenere informazioni utili alla costruzione di un questionario, per individuare o costruire indicatori specifici; dopo un indagine quantitativo-campionaria: per analizzare meglio eventuali casi devianti, o approfondire alcune tematiche. Le caratteristiche dei Metodi di Ricerca Quantitativi La ricerca quantitativa è estensiva, richiede un campione rappresentativo della popolazione che autorizza inferenze rispetto alla popolazione. Con i metodi quantitativi si raggiunge l'obiettivo di quantificare un fenomeno e di esprimerne le sue caratteristiche sotto forma di variabili, ovvero di valori (o modalità) e frequenze con cui i valori si presentano. A priori non è possibile stabilire se un metodo e/o una tecnica è migliore o peggiore di un altro. Ciò che consente di effettuare un confronto reale tra il metodo e le tecniche è il tipo di obiettivo e l esistenza di eventuali vincoli (es. tempo a disposizione, facilità di accesso ai dati). Nell utilizzo di tecniche di ricerca quantitativa le principali problematiche attengono alla fase di raccolta dei dati. L elenco seguente propone una sintesi delle principali criticità generalmente rilevabili nella fasi di raccolta dei dati: informazioni disponibili (es. nome persona a cui rivolgersi); caratteristiche della popolazione analizzata (es. livello di conoscenza della tematica esplorata, motivazione e interesse alla cooperazione); forma e struttura delle domande (es. aperte/chiuse, lunghe liste, molte alternative per ogni risposta); contenuto delle domande (es. domande delicate, difficoltà di raccolta delle informazioni da parte del rispondente); tasso di risposta desiderato; 17

18 budget/costi; strutture/risorse disponibili; durata della fase di raccolta dati. La tabella seguente propone un confronto generale delle tecniche utilizzate per la ricerca qualitativa e quantitativa. Tabella 1 - Tecniche di ricerca quantitativa e qualitativa: confronto Vantaggi Svantaggi Tecniche Quantitative Generalizzabilità dei risultati Confrontabilità dei dati Tecniche Qualitative Approfondimento Nuove informazioni Informazioni predeterminate Non generalizzabilità dei Basso coinvolgimento del risultati ricercatore Non confrontabilità dei dati Fonte: nostra elaborazione 2.2 Le Metodologie di Ricerca nel settore ICT: un confronto Diversi autori si sono interessati dell individuazione dei cosìdetti settori emergenti che, di volta in volta assumono denominazioni differenti (es. Net Economy, New Economy); in particolare Lazzeroni (2004), ha considerato le diverse definizioni di settore high-tech, disponibili sia a livello europeo che mondiale come punto di riferimento per l elaborazione della proposta di una specifica tipologia di settori high-tech. Tale tassonomia (tabella seguente), oltre ad identificare i settori economici che ne fanno parte (sulla base dei codici Ateco), suggerisce una distinzione in quattro categorie. In base alla tassonomia proposta da Lazzeroni (2004), il settore ICT comprenderebbe solo parte della attività inserite nei settori terziari high-tech a medio e ad elevato contenuto tecnologico. Le attività di Fabbricazione di fili e cavi isolati (DL ); Commercio all ingrosso di computer, apparecchiature informatiche periferiche e di software (G ); Commercio all ingrosso di altre macchine e di attrezzature per ufficio (G ); Noleggio di macchine e attrezzature per ufficio e di materiale informatico (K ); Realizzazione di software e consulenza informatica (K 72.2), pur facendo parte del settore ICT in base alla classificazione RCOST-Assinform, non vengono da Lazzeroni ricomprese in alcun settore high-tech. 18

19 Tabella 2 - Tipologia di settori high-tech a confronto con il settore ICT Categoria di settore high-tech (Lazzeroni 2004) Settore Economico e relativo codice di attività Settore high-tech considerato ICT nella classificazione utilizzata per il progetto CLUOS 24.4 Fabbricazione prodotti farmaceutici No 30 Fabbricazione di macchine per ufficio, di No Settori elaboratori e di sistemi informatici manifatturieri 32 Fabbricazione di apparecchi radiotelevisivi e No high-tech di apparecchiature per le comunicazioni ad elevato 33 Fabbricazione di apparecchi medici, No contenuto tecnologico apparecchi di precisione, strumenti ottici e di orologi 35.3 Costruzione di aeromobili e di veicoli No spaziali 24.1 Fabbricazione di prodotti chimici di base No Settori 24.2 Fabbricazione di pesticidi e di altri prodotti No manifatturieri high-tech chimici 24.6 Fabbricazione di altri prodotti chimici No a medio contenuto 24.7 Fabbricazione di fibre sintetiche e artificiali No tecnologico 31 Fabbricazione di macchine e apparecchi No elettrici Settori terziari 72.2 Fornitura di software e consulenza in Si high-tech materia informatica Servizi di telematica, robotica, ad elevato Si eidomatica contenuto 73.1 Ricerca e sviluppo sperimentale nel campo No tecnologico delle scienze naturali e dell ingegneria 64.2 Telecomunicazioni Si 72.1 Consulenza per installazione di elaboratori Si elettronici 72.3 Elaborazione elettronica dei dati Si Settori terziari 72.4 Attività delle banche di dati Si high-tech 72.5 Manutenzione e riparazione di macchine a medio contenuto Si per ufficio e di elaboratori elettronici tecnologico Altri servizi connessi con l informatica Si 73.2 Ricerca e sviluppo sperimentale nel campo No delle scienze sociali ed umanistiche 74.3 Collaudi ed analisi tecniche di prodotti No Fonte: nostra elaborazione Inoltre, al fine di confrontare il presente lavoro e le metodologie che ne sono alla base, si è ritenuto opportuno condurre una preventiva analisi della letteratura sul Settore ICT, con particolare attenzione alla produzione di report di natura tecnica realizzati e pubblicati sulla base di studi condotti da ricercatori di diversa provenienza (es. accademica, consulenziale) e aventi ad oggetto lo stesso fenomeno preso in considerazione, ovvero l andamento del mercato ICT, in 19

20 contesti analoghi a quelli di nostro interesse (es. l Italia o più in generale l Europa). L analisi si è focalizzata soprattutto sulle metodologie di ricerca utilizzate nei diversi lavori e sulla base di questa si è poi effettuato un confronto con la metodologia utilizzata e di seguito illustrata. Più specificamente le dimensioni prese in considerazione per la comparazione tra i vari report sono state: Obiettivi di ricerca; Metodologia di ricerca utilizzate Fonti dei dati utilizzati Le pubblicazioni di seguito proposte costituiscono solo la sintesi di un lavoro di studio della bibliografia di settore. Inoltre il presente studio ha escluso le analisi effettuate in maniera sistematica da AItech- Assinform, Associazione nazionale, aderente a Confindustria, delle aziende operanti nel settore dell'information Technology (tecnologie, servizi e contenuti per l'informazione) e si pone come interlocutore di riferimento, nei confronti del mercato e delle forze politico-istituzionali, relativamente alle problematiche che attengono l innovazione del Paese. Si propone di seguito una selezione dei report analizzati e confrontati: 1. I reports effettuati da Capgemini nell anno 2006: Study into the strategies, policies and other conditions needed to allow the European-based Software and Services in industries to take global platform leadership 2. Analisi di mercato settore ICT di CAST, KPMG, SMGroup Leonardo, Le relazioni tra imprese e Università nel paradigma dell open innovation Buganza, Landoni, Verganti, Le ICT come leva strategica nelle PMI: una lettura al di là delle statistiche Balocco, Rangone, Sardone, La diffusione delle tecnologie di rete presso le PMI distrettuali italiane: l impatto delle caratteristiche di impresa e di contesto di Mariotti, Piscitello, Sgobbi. 6. Digital Europe: ebusiness and sustainable regional development in Europe, da Information Society Technology Programme ( ), Marzo

21 Si prosegue di seguito ad una puntuale analisi della sintesi bibliografica sopra elencata. Titolo documento: Study into the strategies, policies and otherconditions needed to allow the European-based software and services industries to take global platform leadership Autore/i: Capgemini, Consulting Technology Outsorcing Anno: 2006 Il report, denominato è stato commissionato dall Information Society dell U.E e si compone di 7 sezioni, focalizzate su singole problematiche: 1) Structure of the Software, Systems, and IT Services Industries in the European Union; 2) The Software, Systems and Services Industries in the European Union as an enabler for economic competitiveness and the role of the Information Society; 3) Software related human resources situation in the European Union; 4) The Competitive Position of European Software, Services and Systems Industries; 5) A strategic assessment of existing policies relating to Europe s software, services and system industries 6) Actions and Policy Measures to advance the European-Based Software and Services Industries 7) A concept for monitoring the Software and IT Services Sector Gli obiettivi della ricerca risultano chiari anche se la metodologia utilizzata nelle analisi condotte non è esplicitata. Le fonti di dati utilizzate sono per lo più secondarie; esse risultano numerose ed aggiornate all anno 2006, anno di pubblicazione dello stesso report. Titolo documento: Analisi di mercato settore ICT Autore/i: CAST, KPMG, SMGroup Leonardo Anno: 2003 In questo report si analizzano le cause della battuta d arresto della crescita del mercato ICT nel Le metodologie di ricerca seguite nell analisi condotta non sono esplicitate mentre lo sono le diverse fonti di dati secondarie utilizzate. 21

22 Titolo: Le relazioni tra imprese e Università nel paradigma dell open innovation Autore/i Buganza, Landoni, Verganti Anno: 2007 Il report analizza i legami esistenti tra le imprese ed i produttori di conoscenza e fa parte di un ciclo di studi commissionato dalla CCIAA di Milano. L approccio metodologico seguito è stato composito: qualitativo (case study) e quantitativo (survey su 918 imprese). Coerentemente con la metodologia seguita si utilizzano fonti di dati primarie (interviste e questionari) e secondarie (CCIAA di Milano). Titolo: Le ICT come leva strategica nelle PMI: una lettura al di là delle statistiche Autore/i: Balocco, Rangone, Sardone Anno: 2005 Nell articolo sono analizzate le variabili che influenzano le capacità innovative ICT ossia la predisposizione all ICT da parte di una PMI. L approccio metodologico seguito è stato composito: qualitativo (case study con interviste dirette) e quantitativo (survey con questionario telefonico). Le fonti di dati risultano essere esclusivamente primarie. Titolo: La diffusione delle tecnologie di rete presso le PMI distrettuali italiane: l impatto delle caratteristiche di impresa e di contesto Autore/i: Mariotti, Piscitello, Sgobbi. Anno: 2003 L ipotesi sostenuta nell articolo è che sia possibile individuare regolarità nell approccio delle PMI alle tecnologie di rete e all ebusiness. La metodologia adottata è di tipo quantitativo, utilizzando come strumenti di rilevazione questionari semi-strutturati. I dati sono analizzati attraverso analisi di cluster, stima di modelli econometrici di tipo logit multinomiale. Le fonti di dati utilizzati sono sia primarie (questionari inviati alle imprese), sia secondarie (Istat). 22

23 Titolo: Digital Europe: ebusiness and sustainable regional development in Europe, da Information Society Technology Programme ( ) Anno: 2003 Il report verifica se, anche per il settore ICT, si ripresenta il fenomeno del dualismo centro-periferia tipico dell old economy. La metodologia adottata è di tipo quantitativo con un analisi di tipo econometrico (OLS); essa utilizza a tal fine molteplici fonti di dati secondarie (banche dati). Titolo: Indagine RCOST-ASSINFORM sulle Competenze ICT in Campania Autore/i: RCOST, ASSINFORM ; Anno: 2005 L obiettivo del Rapporto Rcost Assinform è la descrizione del settore ICT nelle varie regioni italiane con una particolare attenzione alla Regione Campania. La metodologia adottata, descritta in maniera dettagliata, è sia quantitativa che qualitativa. Le fonti di dati analizzati sono sia primarie (analisi siti web, interviste telefoniche) che secondarie (banche di dati). A conclusione del lavoro di analisi della letteratura di settore si può sintetizzare che l interesse per l argomento Settore ICT è senza dubbio rilevante e crescente; spesso, però, le prospettive di analisi e le metodologie utilizzate per affrontare l argomento non sono dichiarate. A risentire di questa ambiguità di fondo è sia la confrontabilità dei dati stessi, soprattutto nel medio e lungo termine, sia la possibilità di replicazione del tipo di analisi tessa (sia dallo stesso redattore a distanza di tempo, sia in contesti analoghi). Risalta infatti come solo pochi report di natura tecnica vengano redatti in maniera sistematica (es. ogni anno) consentendo una maggiore comprensione del fenomeno e delle sue tendenze temporali. La metodologia di seguito illustrata mira a superare questi punti di debolezza, proponendo una metodologia esplicita e consolidata. 23

24 2.3 La Metodologia CLUOS per la raccolta e la elaborazione dei dati per il censimento dell Universo delle Imprese ICT in Campania Una definizione univoca di settore industriale, come criterio di classificazione, e delle relative classificazioni, dipende dagli obiettivi e dai vincoli dell analisi per cui sono utilizzate. La teoria economica definisce settore, o industria, l insieme dei soli produttori di un determinato bene/servizio. Tale concetto va inteso sia in senso orizzontale, individuando entità fra loro omogenee, che in senso verticale, individuando la catena degli operatori che partecipano, in maniera sequenziale, alla produzione di un determinato bene/servizio. Le precedenti difficoltà sono ampliate nel caso dei settori industriali di recente sviluppo e basati sulla produzione e/o sull utilizzo delle c.d. nuove tecnologie, anche in virtù di una non univoca individuazione terminologica del settore stesso, da alcuni definito ICT, da altri new Economy ecc. Pertanto, per consentire una univoca ed attendibile risoluzione di questa problematica, ai fini della redazione del presente deliverable, si farà riferimento alla definizione della filiera ICT fornita dall Information Technology Outlook (OCSE, 2001). Secondo l Information Technology Outlook il settore ICT comprenderebbe i settori manifatturieri e di servizio i cui prodotti consentono, con l ausilio di macchine elettroniche, di elaborare, trasmettere e/o rappresentare informazioni o di analizzare, misurare, registrare o controllare fenomeni e processi fisici. La Tabella seguente propone, pertanto, sia la classificazione OCSE 2001 (sezione A), sia la tassonomia utilizzata nelle prime 2 edizioni del Rapporto RCOST-ASSINFORM sulle competenze ICT in regione Campania (sezione B). La tabella di seguito riportata fa riferimento al Settore ICT. 24

25 Tabella 3 - Tassonomia del Settore ICT adottata a confronto con la Classificazione ISIC -OCSE 2001 ezione A. Classificazione Settore ICT OCSE 2001 su Codici ISIC-OCSE Sottosettore odici ISIC-OCSE 3000 Manufacture of office, accounting and computing machinery Sezione B. Tassonomia progetto CLUOS su Codici Ateco 2002 Sotto-settore (IT- TLC,Media) IT Codici Ateco 2002 DL Fabbricazione di macchine per ufficio DL Fabbricazione di computer, sistemi e di altre apparecchiature per l'informatica Manufacturing Services: goods related Services: intangible 3130 Manufacture of insulated wire and cable 3210 Manufacture of electronic valves and tubes and other electronic components 3220 Manufacture of television and radio transmitters and apparatus for line telephony and line telegraphy TLC Escluso TLC DL Fabbricazione di fili e cavi isolati Escluso DL32.20 Fabbricazione di apparecchi trasmittenti per la radiodiffusione e la televisione e di apparecchi per la telefonia 3230 Manufacture of television and radio receivers, sound or video recording or reproducing apparatus, Escluso Escluso and associated goods 3312 Manufacture of instruments and appliances for measuring, checking, testing, navigating and other purposes, Escluso Escluso except industrial process control equipment 3313 Manufacture of industrial process control equipment Escluso Escluso 5150 Wholesale of machinery, G Commercio all'ingrosso di equipment and supplies computer, apparecchiature IT informatiche periferiche e di software G Commercio all'ingrosso di altre macchine e di attrezzature per ufficio 7123 Renting of office machinery and K Noleggio di macchine e equipment (including computers) IT attrezzature per ufficio e di materiale informatico 6420 Telecommunications TLC I Telecomunicazioni 7200 Computer and related activities K72.1 Consulenza per installazione di sistemi informatici K72.2 Realizzazione di software e consulenza informatica K72.3 Elaborazione elettronica dei dati IT K72.4 Attività delle banche di dati K72.5 Manutenzione e riparazione di macchine per ufficio e apparecchiature informatiche K72.6 Altre attività connesse all informatica Fonte: RCOST-ASSINFORM, 2003, 2005 Tale tassonomia consente di coniugare: 1) un generale vincolo di fattibilità tecnico-economica della ricerca 25

26 empirica (partendo dai dati ufficiali cui si risale tramite i codici Ateco); 2) la necessità di una mappa generale delle imprese ICTM in Campania e nella altre Regioni, per poter verificare le ipotesi generali sulla loro effettiva operatività e sulla presenza di competenze ICT nelle imprese IT, TLC e Media. Tale scelta ha, inoltre, consentito di focalizzare l attenzione sulle Imprese ICT, attraverso l esclusione di alcuni codici manifatturieri le cui competenze chiave sono tradizionalmente legate all elettronica. Per stabilire la presenza, l operatività e l evoluzione delle imprese ICT in Campania e delle relative competenze ICT, ed individuarne i principali andamenti temporali, è stata applicata la metodologia già utilizzata per la realizzazione delle indagini di RCOST-Assinform (2003, 2005) sulle Competenze ICT in Regione Campania. La figura seguente mostra la struttura ad albero dell indagine sull universo delle imprese ICT in Campania evidenziando tre livelli di analisi: i. anagrafe dell universo delle imprese ICT potenziali in Campania, ovvero l insieme delle imprese iscritte al Registro delle Imprese (RDI) alla data del 31 Luglio 2007, con individuazione: o del numero di imprese IT potenziali ; o del numero di imprese TLC potenziali ; ii. separazione delle imprese IT operative dalle imprese non IT e dalle imprese non raggiungibili, con individuazione delle imprese IT operative con competenze ICT specialistiche e delle imprese IT operative con competenze ICT non specialistiche ; iii. individuazione, all interno delle imprese IT operative, di sei gruppi distinti sulla base delle competenze ICT detenute. La figura seguente verrà riproposta per l analisi delle imprese ICT per ogni regione italiana (DT1). 26

27 Figura 5 - Tassonomia per l analisi delle Imprese ICT N. di Imprese ICT potenziali N. Imprese TLC potenziali N. Imprese IT potenziali N. Imprese non IT N. Imprese IT non raggiungibili N. Imprese IT operative N. Imprese competenze ICT non specialistiche N. Imprese competenze ICT specialistiche N. Imprese Canale Indiretto N. Imprese Riparazione e Assemblaggio Elementare N. Imprese Elaborazione Dati Elementare N. Imprese Software e Servizi IT N. Imprese Produzione di Hardware N. Imprese Web e Servizi reali N. Imprese Preval. Applicativi N. Imprese Preval. Integrazione&Custom. N. Imprese Preval. Servizi IT N. Imprese Preval. Consulenza N. Imprese Preval. Formazione N. Imprese Preval. Web Fonte: elaborazione RCOST-Assinform, 2005 Sulla base della presente tassonomia progettata da KLEOS-RCOST in occasione delle indagini 2003 e 2005 sulle Competenze ICT in Campania e realizzate in partnership con Aitech-Assinform, sono stati acquisiti i dati delle singole imprese iscritte nel Registro delle Imprese alla data del nei diversi codici Ateco ICT individuati. Per la sola regione Campania, per la quale si disponeva dei dati confrontabili per gli anni 2003 e 2005, si è potuta effettuare la rilevazione dei relativi flussi in entrata (imprese neo iscritte nel periodo ottobre 2004/luglio 2007) e in uscita (imprese cancellate nello stesso periodo) effettuando dei confronti temporali (contenuti nel DM10). Anche per alcune regioni del Mezzogiorno, per le quali si disponeva dei dati confrontabili per l anno 2006, si sono potute effettuare confornti temporali (contenuti nel DT1). Le singole imprese IT potenziali sono state classificate in imprese 9 L elenco delle imprese ICT potenziali è stato acquistato tramite il sito web sito realizzato da InfoCamere, Società Consortile di Informatica delle Camere di Commercio Italiane per azioni. 27

28 IT operative, imprese non raggiungibili e imprese non IT sulla base di due criteri: i. verifica della presenza dell impresa su almeno un mezzo di comunicazione commerciale (es. Internet, Pagine Gialle, elenchi degli abbonati alla telefonia fissa di Telecom Italia) e la compilazione di appositi prospetti riepilogativi; ii. verifica della corrispondenza tra il codice Ateco di iscrizione e l attività effettivamente svolta, e la compilazione di appositi prospetti riepilogativi. Le imprese che hanno soddisfatto positivamente entrambi i criteri sono state definite imprese IT operative ; le imprese presenti su almeno un mezzo di comunicazione, ma la cui effettiva attività non corrisponde a nessuno dei codici Ateco ICT sono state definite imprese non IT (es. imprese operanti in settori del tutto estranei alle ICT, ma iscritte per errore con un codice Ateco ICT); le imprese del tutto assenti da qualsiasi mezzo di comunicazione commerciale sono state classificate imprese non raggiungibili. La presenza sui mezzi di comunicazione commerciale è stata rilevata operando, per ciascuna delle singole imprese IT potenziali, la verifica dell esistenza di almeno una delle seguenti condizioni: presenza su Internet attraverso un sito web o almeno una pagina web (anche in domini estranei) che contenesse oltre a marchi e/o claim pubblicitari (es. dominio corrispondente ad un brand) indicazioni riferite alla denominazione sociale/ditta registrata nel RDI; presenza su Pagine Gialle di un utenza intestata alla denominazione sociale/ditta, in corrispondenza di una delle categorie collegate a Informatica e Telecomunicazioni (es. Personal Computers e accessori; Forniture di prodotti informatici; Informatica - consulenza, servizi); presenza nell elenco degli abbonati alla telefonia fissa di Telecom Italia (Pagine Bianche) con registrazione dell utenza in capo alla medesima denominazione sociale/ditta. Si è ritenuto, infatti, che l impossibilità da parte di un potenziale cliente e/o fornitore di individuare tramite uno degli strumenti sopra elencati la presunta impresa ICT e la conseguente possibilità di 28

29 contattarla fosse un accettabile indicatore della sua non operatività 10. Successivamente le singole imprese IT operative sono state ulteriormente distinte in: i. Imprese IT operative con competenze ICT non specialistiche ; ii. Imprese IT operative con competenze ICT specialistiche, ovvero imprese in possesso di una dotazione minima di sistemi integrati di conoscenze e skill gestionali (es. project management, marketing, e-commerce, finanza) e di conoscenze e skill tecnologiche (es. architetture di sistemi di elaborazione, architetture di reti, progettazione di sistemi informativi, progettazione, sviluppo e gestione di sistemi e servizi software). Tale classificazione di dettaglio, ottenuta a partire dalla classificazione del comparto IT per orientamento al mercato del rapporto annuale ASSINFORM (Figura seguente), conduce alla individuazione di: i. tre classi di imprese operative con competenze ICT non specialistiche, quali: o imprese del canale indiretto : o imprese di riparazione e assemblaggio elementare ; o imprese di elaborazione dati elementare ; ii. tre classi di imprese operative con competenze ICT specialistiche : o quali imprese di produzione hardware ; o imprese di software e servizi IT ; o imprese di web servizi reali. 10 Tale criterio non è valido per quelle imprese i cui prodotti/servizi sono attivabili via web (es. servizi Mobile VAS di downloading) e/o via telefono (es. servizi Mobile VAS tramite prefisso 899 e 709) ma che, per le più varie esigenze di anonimato, non promuovono la loro denominazione sociale/ditta attraverso siti e/o numeri di telefono fisso. 29

30 Figura 6 - Confronto tra la Classificazione del comparto IT per prodotto IT e per competenze ICT Classificazione Rapporto ASSINFORM IT per prodotto Classificazione RCOST-ASSINFORM per competenze Hardware e Assistenza Tecnica N. Imprese Riparazione e Assemblaggio Elementare Imprese IT Operative con Competenze ICT Non Specialistiche Canale Indiretto N. Imprese Canale Indiretto Software di Sistema N. Imprese Elaborazione Dati Elementare Software e Servizi Middleware Application Software Sistemi di Elaborazione Sviluppo e Manutenzione System Integration Sistemi Embedded N. Imprese Produzione di Hardware N. Imprese Software e Servizi IT Imprese IT Operative con Competenze ICT Specialistiche Applicativi Software Integraz. & Custom. Servizi IT Outsourcing Consulenza Consulenza Education & Training N. Imprese Web e Servizi Reali Formazione Web e Attività Multim. Fonte: nostra elaborazione In particolare si è ritenuto opportuno suddividere le imprese classificabili nella categoria Hardware e Assistenza Tecnica in imprese di Riparazione e Assemblaggio Elementare e in imprese di Produzione di Hardware, in modo da distinguere i piccoli laboratori di assemblaggio e riparazione, spesso non specializzati in informatica, dalle più complesse realtà aziendali impegnate nei processi produttivi di elaboratori e relativi componenti. Le imprese di Servizi di Elaborazione sono state distinte nelle categorie Elaborazione Elementare di Dati (es. contabilità, amministrazione) e elaborazione in senso stretto (es. banche dati, data mining), che sono state ricomprese nella categoria Software e Servizi IT. Visto il minor grado di specializzazione delle imprese campane rispetto alla classificazione ASSINFORM (es. sostanziale assenza di imprese produttrici di system software), la tassonomia RCOST-ASSINFORM dettaglia ulteriormente le categorie di imprese di Software e Servizi IT e di Web e Servizi Reali. La prima categoria è stata definita in modo da comprendere la maggior parte delle 30

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