LE DIVERSE STRATEGIE DI PENETRAZIONE NEI MERCATI ESTERI PER IL SETTORE ORAFO
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1 LE DIVERSE STRATEGIE DI PENETRAZIONE NEI MERCATI ESTERI PER IL SETTORE ORAFO a cura degli Avv.ti Eleonora Cerin e Silvia Dalle Nogare e del Dott. Bellin del Settore Promozione e Consulenza Estero CCIAA-VI
2 DATI ICE PERIODO GENNAIO-MARZO 2006 esportazioni gennaio-marzo 2005/ var. % UE / ,20 altri paesi europei / ,45 america settentrionale / ,13 america centro-merid / ,23 medio oriente / ,01 asia orientale / ,14 oceania / ,40
3 ESPORTAZIONI DEI SINGOLI DISTRETTI (dati consuntivi doganali ISTAT 2005) AREZZO + 8,3 % MILANO + 5,9 % ROMA + 62,6 % VICENZA -20,9 % NAPOLI - 28,3 %
4 La penetrazione dei mercati esteri era in passato una opportunita', mentre oggi e' un imperativo strategico per un'efficace competizione.
5 LE DIVERSE STRATEGIE DI PENETRAZIONE 1. accordi commerciali ( es. agenzia, concessione di vendita) 2. accordi di trasferimento di tecnologia (es. vendita di un macchinario, del brevetto e del relativo know-how) 3. investimenti diretti (apertura di uffici di rappresentanza, filiali, joint venture, societa' interamente a capitale straniero)
6 Ruolo centrale del contratto nelle diverse strategie di penetrazione dei mercati esteri. Importanza della redazione ad hoc dei contratti internazionali
7 ALTERNATIVE DI ACCORDI COMMERCIALI 1. accordi con società di trading italiana 2. accordi diretti con clienti stranieri 3. accordi con rivenditori o intermediari non integrati 4. accordi con procacciatori e intermediari occasionali 5. accordi con agenti 6. accordi con concessionari di vendita 7. accordi di franchising 8. accordi di distribuzione selettiva
8 CONTRATTI DI AGENZIA Problematiche principali 1. Legge applicabile e norme di applicazione necessaria 2. Indennita' di fine rapporto 3. Star del credere 4. I casi di risoluzione anticipata del rapporto di lavoro
9 CONTRATTI DI CONCESSIONE DI VENDITA Il concessionario agisce come acquirenterivenditore; funzione: di promozione ed organizzazione della vendita dei prodotti di un determinato fabbricante; il concessionario ha una posizione di privilegio (esclusiva di zona) e un vincolo di fedelta' (non trattare prodotti concorrenti)
10 CONTRATTI DI CONCESSIONE DI VENDITA Problematiche principali disciplina giuridica nei vari paesi: -paesi che prevedono una normativa (es. Belgio, Libano) -paesi che riconoscono una tutela giurisprudenziale (es. Germania) -paesi che applicano principi di diritto comune in materia di contratti (es: Italia)
11 TRASFERIMENTO DI DIRITTI DI PROPRIETA' INTELLETTUALE E DI TECNOLOGIA I principali contratti per il settore orafo hanno ad oggetto: disegni e modelli marchi e brevetti know-how contratti di subfornitura
12 INVESTIMENTI DIRETTI Investimenti commerciali: uffici di rappresentanza punti vendita filiali commerciali (importazione o distribuzione) Investimenti produttivi: filiale produttiva società a capitale straniero joint-venture consorzi/distretti produttivi
13 JOINT-VENTURE 1. J oint-venture societaria: Forma di collaborazione strategica fra imprese, in cui due o più società si accordano per costituire una nuova società. 2.Joint-venture contrattuale: accordo contrattuale per costituire collaborazioni aventi uno scopo determinato di breve durata.
14 JOINT-VENTURE SOCIETARIA: FASI DI COSTITUZIONE STUDIO DI FATTIBILITA' (confidentiality agreement, business plan, letter of intent) NEGOZIAZIONE ( main agreement e ancillary agreements) COSTITUZIONE (Closing contrattuale)
15 FORME DI AGGREGAZIONE CONSORZI (es: Consorzi per l'export) DISTRETTI PRODUTTIVI
16 Le normative doganali come strumento di strategia nella penetrazione nei mercati esteri
17 IL SISTEMA ARMONIZZATO CODICE DI CLASSIFICAZIONE DELLE MERCI A 6 CIFRE ADOTTATO DA 177 PAESI ADERENTI W.C.O.- Organizzazione Mondiale delle Dogane : gioielli argento : gioielli oro e platino IDENTIFICAZIONE INEQUIVOCABILE DEI PRODOTTI NELLE DOGANE DEGLI STATI MEMBRI
18 I semilavorati orafi (catene senza chiusura, pezzi non lucidati, ecc.) sono considerati come prodotti finiti: La voce 7113 comprende anche gli abbozzi e gli oggetti incompleti, nonché le parti riconoscibili per tali Per semilavorati il S.A. intende barre, bacchette, fili, lamelle, ecc. classificati argento, oro, platino STUDIO CDN NOTE ESPLICATIVE DEL SISTEMA ARMONIZZATO DEFINISCONO QUALI PRODOTTI SONO COMPRESI IN UNA VOCE DOGANALE
19 S.A. E CLASSIFICAZIONI DEGLI STATI MEMBRI Le Amministrazioni degli Stati membri possono aggiungere altre suddivisioni di prodotto a partire dalle 6 cifre comuni: U.E.: Nomenclatura Combinata = 8 cifre TARIC = 10 cifre ( ) U.S.A.: = 10 cifre ( Giappone = 10 cifre ( ) Queste suddivisioni hanno finalità statistiche o daziarie
20 I DAZI L UE e i principali Paesi industrializzati concedono trattamenti daziari preferenziali Es.: importazione gioielleria V.D UE: origine CINA aliquota WTO: 2.5% origine ZA, TN aliquota pref.: 0% USA: origine UE aliquota WTO: 5/5.8% origine RO, TN aliquota pref.: 0% Le merci prodotte in un PVS o ad accordo ottengono l abbattimento daziario
21 I DAZI PREFERENZIALI Le Preferenze Tariffarie Generalizzate sono negoziate presso l UNCTAD per periodi definiti (attualmente 2006/2015). Delocalizzazioni produttive che vogliano usufruire delle preferenze daziarie devono essere vagliate attentamente. Es.: l ingresso della Romania nell UE farà decadere automaticamente tale vantaggio.
22 I DAZI Oggi è quindi possibile conoscere in tempo reale: I dazi normali e preferenziali applicati dall UE sulle importazioni di merci da Paesi terzi I dazi normali e preferenziali e le imposte interne applicati dai Pesi membri del WTO ai prodotti europei
23 I DAZI Una caso limite: l Argentina dazi e fiscalità applicati alle importazioni di oreficeria 1. Dazio: 18% 2.Tasse e diritti aggiuntivi: Additional VAT tax (AV) 10 % of (CIF + Duty + Statistics Tax) Customs tax (CU) 10 USD Per TRANSACTION Excise tax (EX) (CIF + Duty + Stat ) * (20% * 1.3/ (1-20%)) Gross income tax (GIT) 1 % of (CIF + Duty + Statistics Tax) Profits tax (PR) 3 % of (CIF + Duty + Statistics Tax) Statistics tax (ST) 0.5% of CIF Value added tax (VAT) 21 % of (CIF + Duty + Statistics Tax)
24 UNIONI DOGANALI E ZONE DI LIBERO SCAMBIO All interno delle Unioni Doganali (MERCOSUR) e delle Zone di Libero Scambio (NAFTA) le merci prodotte in uno degli Stati contraenti circolano senza applicazione dei dazi: la delocalizzazione produttiva in una di queste aree può essere un valido strumento per affrontare mercati difficili Es.: produrre in Brasile per vendere anche in Argentina
25 LE REGOLE DI ORIGINE L UE nel Codice Doganale Comunitario prevede due tipi di origine luogo di produzione delle merci: NON PREFERENZIALE utilizzata per il rilascio dei certificati di origine, l apposizione del made in, ecc. PREFERENZIALE permette gli abbattimenti daziari sopra esaminati accordati a determinati Paesi
26 LE REGOLE DI ORIGINE NON PREFERENZIALE Art.24 CDC: ultima lavorazione sostanziale OREFICERIA: V.D cambio di voce doganale PREFERENZIALE Le regole sono contemplate in ogni singolo accordo OREFICERIA: V.D Es.: accordo UE-Sud Africa produzione nella quale tutti i materiali utilizzati sono classificati in voci doganali diverse da quella del prodotto finito
27 IL MADE IN.. L apposizione del made in sulle merci importate non è prevista obbligatoriamente dalla legislazione comunitaria. Una proposta di regolamento del 16/12/2005 vuole introdurre tale obbligo per alcune categorie di prodotti, tra i quali quelli orafi (v.d. 7113,7114,7115,7116). ATTUALMENTE IL REGOLAMENTO NON E STATO ANCORA ADOTTATO
28 LE ZONE FRANCHE Parte del territorio dove il bene introdotto è generalmente considerato, con riferimento alle imposte e tasse di importazione, come proveniente da un territorio esterno rispetto a quello doganale.
29 LE FREE ZONES IN SERBIA esenzione IVA per importazioni attività di import ed export sono illimitate ed esenti IVA importazione di materie prime esente importazione di fixed assets, macchinari e materiali per costruzioni esenti IVA libero utilizzo dei profitti in moneta straniera distribuzione nel mercato domestico possibilità di affittare, comperare, costruire impianti, magazzini ed edifici commerciali
30 REGIMI DOGANALI ECONOMICI perfezionamento attivo DEPOSITO trasformazione sotto controllo doganale temporanea esportazione (paesi non a.t.a.) perfezionamento passivo
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