Consolidamento dei brandelli delle strutture originarie. Dettaglio di una finestra prima e dopo il restauro.

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1 CAPITOLO III Il progetto per la conservazione 3.1 Gli interventi di restauro Con determina sindacale n. 11 del 03/05/2005, l arch. Pietro Di Maria, in qualità di capogruppo, arch. Cinzia Accetta e arch. Angelo Filippo Cannistrà, sono stati incaricati di redigere il progetto di restauro del palazzo Priorale di Milici. Con determina esecutiva del responsabile di Gestione, del Comune di Rodì Milici, n. 262 del 14/12/2006, è stato approvato il verbale di gara nel quale veniva aggiudicato l appalto all Impresa CONSCOOP Consorzio Tra Cooperative Di Produzione e Lavoro, con sede a Forlì, Via Galvani n. 17/b. L intervento effettuato è schematicamente sintetizzabile nel: - Restauro e consolidamento della fabbrica con interventi volti all eliminazione delle cause di dissesto e di degrado. - Sistemazione della pavimentazione della corte interna. - Rifunzionalizzazione di alcuni locali interni, da adibire a centro di informazioni turistiche e centro espositivo delle tradizioni etno-antropologiche. L intervento condotto è stato finalizzato al restauro dell edificio, delle coperture e dei prospetti esteriori, con criteri volti alla conservazione dei valori testimoniali superstiti e di integrazione di tutti gli elementi necessari alla fruizione dell edificio secondo principi di distinguibilità, individuando della strategia dell uso il principale strumento di tutela della fabbrica architettonica. Il progetto ha come scopo una migliore fruizione del bene architettonico in particolare, attraverso il miglioramento strutturale ed architettonico della fabbrica, la creazione di spazi espositivi della storia dei Cavalieri di Malta in Sicilia e di punti informativi sulle attività turistiche locali. Gli interventi non riguardano l intero fabbricato, scelta obbligata dall indisponibilità di varie parti dello stesso, ma sono da intendersi necessariamente come interventi locali di miglioramento statico e strutturale. Anche se a carattere locale, le operazioni di restauro sono state messe in atto nell ottica di una lettura globale dell edificio, attraverso interventi parziali ma armonizzati con quanto si potrà fare, anche in tempi successivi, per le parti restanti. Dalle analisi e prove, compiute in sito e in laboratorio, si sono ricavati tutti quei dati utili alla stesura del progetto di restauro e che sono di 63

2 Consolidamento dei brandelli delle strutture originarie. seguito, sintetizzati. Preliminari sono state le operazioni specificamente volte all eliminazione delle cause di dissesto e di degrado e alla conservazione della fabbrica, nel suo valore storico ed architettonico. Sostituzione dei manti di copertura deteriorati e sostituzione degli elementi con recupero integrale e fedele dello stato originale della struttura e di tutti i materiali riutilizzabili: coppi, tavelle, morali, terzere, e mattoni; si è operata inoltre la sostituzione del manto impermeabilizzante; Realizzazione di nuova copertura in corrispondenza dei locali esistenti, a cielo aperto per il crollo degli orizzontamenti, al fine di assicurare il corretto allontanamento delle acque meteoriche dalla fabbrica. L intervento previsto è di tipo conservativo e comprende una serie di operazioni articolate in diverse fasi di lavoro che possiamo così descrivere: Preconsolidamento: questa fase ha preceduto le operazioni di pulitura, per garantire il fissaggio di piccole fratture, eseguito con iniezioni di silicato d etile, il riempimento delle tasche e dei rigonfiamenti con microiniezoni localizzate di malta, esente da sali solubili e composta di legante di calce e polvere di pietra. In alcune aree è stata necessaria anche una velinatura preventiva delle parti distaccate o rigonfiate. Nelle superfici disgregate, si è operata l imbibizione a pennello di silicato d etile. È stato praticato inoltre il fissaggio di scaglie e distacchi di media dimensione per mezzo d iniezioni di resina epossidica ad elevata flessibilità, tipo EPO 155 di C.T.S. Dettaglio di una finestra prima e dopo il restauro. Realizzazione della nuova copertura ventilata. 64

3 Dismissione delle travi non recuperabili. Pulitura: queste operazioni sono state distinte a seconda del tipo di degrado rilevato. Rimozione dei depositi incoerenti. Si è operata l asportazione meccanica e a secco del materiale incoerente come terriccio, polvere, infestanti morti, eseguita con l ausilio di pennelli, spazzolini, bisturi e spatoline. Disinfestazione da colonie di muschi e licheni, mediante lavaggi con acqua ossigenata diluita e, in casi di particolare tenacità dell incrostazione, con impacchi di soluzione di ammoniaca e acqua ossigenata, miscelati in parti uguali e rimozione con spazzole ed acqua; Intervento biocida. Si è effettuata la devitalizzazione delle colonie di microrganismi presenti sulla pietra, eseguita in più riprese, su tutta la superficie del monumento. L intervento si è articolato in una prima applicazione su tutta la superficie, d acqua naturale, per mezzo di spruzzini e pennelli in modo da favorire l attivazione del maggior numero d infestanti. Trascorse ventiquattro ore da questa applicazione, è stato effettuato il trattamento della superficie con un prodotto biocida, Biotin-t dato a pennello, diluito al 3% e per un tempo massimo di 7-10 giorni. Al termine di questo periodo la superficie è stata accuratamente sciacquata con acqua demineralizzata e con l ausilio di spazzolini di nylon e spugne. In seguito al trattamento si è verificata la rottura delle cellule dei microrganismi che rilasciano sulla pietra un pigmento rosso, che è stato gradualmente asportato con ripetuti impacchi assorbenti di silice micronizzata e acqua demineralizzata. Questo trattamento è stato Particolare degli elementi in cotto della nuova pavimentazione. Fasi costrutive della nuova copertura. 65

4 Mancanza di intonaco nel prospetto principale. ripetuto per più volte ad intervalli di quindici giorni, fino ad ottenere un risultato di pulitura soddisfacente. Rimozione manuale della vegetazione superiore esistente sugli elementi aggettanti e gli interstizi tra elementi lapidei, eseguita manualmente e mediante l applicazione di biocidi; Pulitura da sedimenti e polveri della superficie lapidea eseguita in modo leggero, con applicazione di una soluzione di sali inorganici in sospensione e con interposizione di carta giapponese, per la rimozione di depositi superficiali parzialmente coerenti come fumi, polvere sedimentata residua, sali e depositi di varia natura. Rimozione di depositi e concrezioni, si è trattato della rimozione delle ricarbonatazioni e delle formazioni ossalatiche, ottenuta mediante trattamento con resine a scambio cationico, stese a pennello sulla superficie interessata dal fenomeno. Il prodotto è stato lasciato seccare e in seguito asportato meccanicamente, infine l area interessata dal trattamento è stata risciacquata con acqua demineralizzata. L operazione è stata ripetuta più volte, fino ad ottenere un risultato accettabile. Rimozione di croste nere. Dall ispezione delle superfici lapidee in loco si è rilevato che le porzioni effettivamente interessate dal fenomeno erano piuttosto limitate e, ad ogni modo, la pietra in corrispondenza delle croste si presentava in buono stato di conservazione. Si è previsto pertanto uno trattamento con applicazione di resine a scambio anionico, mantenute attive per circa venti minuti, seguito da risciacquo finale con acqua demineralizzata e spazzolino di nylon. Intradosso della volta dell androne dopo il restauro. Reintegrazione dei vuoti con elementi in laterizio. 66

5 Estrazione delle efflorescenze saline con acqua demineralizzata tenuta in sospensione con fogli di cellulosa; l operazione è stata ripetuta fino alla completa rimozione degli ioni salini; Nuove strutture dei solai riutilizzando i precedenti alloggiamenti. Risarcimenti e stuccature. La mancanza o il danneggiamento delle stuccature tra connessure molto ampie di elementi portanti o decorativi, non solo, ma anche la caduta di parti di cornici e altri danni simili, hanno portato alla formazione di zone di ruscellamento e favorito così la manifestazione di quei danni ad esso correlati (film biologici, dilavamenti, incrostazioni e così via). Questa fase del restauro è stata eseguita puntualmente in tutte le sconnessure laddove le stuccature sono mancanti o danneggiate perché eseguite con materiali non appropriati. Per prima cosa si è resa necessaria l asportazione parziale o totale delle vecchie stuccature eseguite con materiali non idonei per mezzo di scalpelli, martelline e spatole. Si è passati poi ad una profonda pulitura delle sconnessure a secco, con raschietti, spatole e aspiratori, in seguito tramite anche lavaggi ripetuti. L intervento seguente ha funzione di rinsaldare e ristabilire una continuità materiale delle superfici. Iniziando dall alto verso il basso del monumento, si sono eseguiti i riempimenti in profondità delle fessurazioni con malta di calce idraulica naturale a media-alta idraulicità (3.0 o 5.0) e sabbia di fiume lavata. Si è passa poi al riempimento delle fessurazioni più lievi, alle stuccature di superficie, come i bordi degli incollaggi effettuati, o delle scaglie fissate, Reintegrazioni della volta dell androne prima e dopo il restauro. Erosione degli elementi lapidei. 67

6 e l integrazione plastica e cromatica di piccole parti di materiale mancante. Tutte queste stuccature sono state eseguite, previa campionatura in loco, con malte idonee per colorazione e granulometria, composte di calce naturale a media-alta idraulicità (3.0 o 5.0) e polvere di pietra di colorazione simile all esistente, in proporzione 1:1,5. Fasi costruttive della sopraelevazione del corpo di fabbrica su via Cavalieri di Malta. Trattamento protettivo. È stata effettuata, infine, la protezione finale delle superfici lapidee già consolidate e stuccate, con un prodotto contenere un biocida ad effetto residuale, solubile in solventi organici, la cui durata d azione se coadiuvata da una periodica manutenzione, potrà protrarsi per diversi anni. Pulitura e consolidamento delle superfici esterne intonacate del prospetto principale su piazza Santa Maria, probabilmente coeve all intervento tra Otto e Novecento, che conservano buone caratteristiche meccaniche e buona compatibilità col supporto. Sano state consolidate le aree di intonaco distaccate, con iniezioni di malta compatibile, al fine di ristabilire l aderenza del rivestimento al supporto; si è operata la riadesione dell intonaco, distaccato dal supporto, con conseguente reintegrazione delle mancanze con intonaco similare e scialbatura finale di tutta la superficie, al fine di uniformare cromaticamente il prospetto, pur conservando e consolidando il vecchio intonaco, che viene considerato testimo- Doccioni in cotto sul prospetto principale. 68

7 nianza storicizzata di un preciso momento storico della fabbrica e pertanto degno dell intervento conservativo, in controtendenza con l uso abituale della rimozione e rifacimento di quella che spesso si considera mera superficie di sacrificio; Macinazione dei laterizi per la realizzazione degli intonaci cocciopesto. Rimozione e rifacimento delle porzioni ammalorate di intonaco localizzate nel prospetto su via Cavalieri di Malta e sui fronti della corte interna, non consolidabili o già cadute, con un primo strato di intonaco di fondo a base di calce idraulica e rasatura della superficie con malta di grassello con sabbia fine. All intervento di integrazione delle lacune dell intonaco è seguita la tinteggiatura finale delle superfici con una velatura delle porzioni di intonaco preesistente, al fine di uniformare cromaticamente la superficie esterna; la velatura, eseguita con l utilizzo di pennelli a setola animale e passata finale con nebulizzatore, è stata eseguita con latte di calce e pigmenti tradizionali, additivato con un resine acriliche e olio d oliva; Rimozione di elementi metallici presenti sull intera superficie, quali perni, grappe, staffe chiodi e tracce di vecchi impianti, e delle stuccature e ricostituzioni di superfici in malta o di intonaci cementizi, con l uso di microscalpelli e vibroincisori; Pluviale in rame. Fasi della realizzazione dei cordoli in cemento armato. 69

8 Realizzazione di intonaco rasato, in corrispondenza delle porzioni di muratura costituita da pietra di fiume. La stesura è stata messa in opera lascia in parte scoperti gli elementi lapidei, secondo la tecnica tradizionale, con la finalità primaria di chiudere i giunti tra gli elementi e scongiurare infiltrazioni d acqua da pioggia battente nelle murature. Restauro delle ringhiere e delle cancellate; il degrado degli elementi ferrosi riguardava essenzialmente l esfoliazione degli strati di pittura più esterni, la decolorazione della cancellata e la presenza di ruggine causata dall ossidazione del materiale. Il fenomeno della ruggine presente lungo la maggior parte della cancellata, si formava per effetto dell umidità presente nell atmosfera e ed era aggravato dalla presenza di agenti aggressivi contaminanti quali l anidride solforosa e l idrogeno solforato presente nell atmosfera urbana. A seguito dell avvenuto riconoscimento dei vari strati di pitturazione della cancellata e dello stato di degrado in cui versavano le giunzioni, fusioni giunti e ancoraggi, si è proceduto alla preparazione delle superfici mediante idropulitura e raschiatura tramite spazzole per l asportazione di residui di ferro ossidato facendo particolare attenzione alle parti di decoro. I prodotti utilizzati sono stati quelli debolmente aggressivi. Si è proceduto successivamente alla eliminazione delle precedenti pitturazioni decolorate e in fase di distacco (elementi già verniciati) e di tutti i residui di polveri e di sporco presenti sulle superfici. Le parti decorate sono state conservate attraverso la stesura di prodotto tipo Ferox e terminate con trattamento protettivo con pittura oleoalchidica con presenza di ossidi di ferro micaceo color nero. L operazione è stata condotta previo smontaggio degli elementi stessi e successiva sostituzione del materiale inservibile, l integrazione di cerniere ferramenta di chiusura. Fasi della realizzazione della nuova pavimentazione della corte e dettaglio dell illuminazione a pavimento. Logica corrispondenza tra gli effetti di degrado e le operazioni di restauro In sintesi, è possibile specificare le relazioni tra i fattori di degrado, sopra illustrati, e gli interventi effettuati per l eliminazione degli stessi. Al fine di eliminare le cause di Degrado Microbiologico, sono stati previsti i seguenti metodi operativi: - Disinfezione da colonie di microrganismi autotrofi e/o eterotrofi - Decolorazione dei residui di colonie di microrganismi autotrofi e/o eterotrofi - Rimozione di depositi coerenti di sottile spessore 70

9 Per il Degrado Chimico: - Rimozione di depositi coerenti di sottile spessore - Estrazione delle efflorescenze saline - Consolidamento della coesione - Rimozione degli elementi metallici Per il Degrado Fisico: - Ristabilimento parziale o preconsolidamento della coesione - Ristabilimento strutturale dell adesione - Rimozione di depositi coerenti di sottile spessore - Rimozione di stuccature e/o ricostituzione di superfici in malta cementizia idonea - Rimozione degli elementi metallici Dettaglio di un elemento lapideo prima e dopo la pulitura. Listatura dei giunti degli elementi lapidei del cantonale sul prospetto laterale. 71

10 Prospetti sulla corte e prospetto principale su via Cavalieri di Malta dopo le operazioni di pulitura e consolidamento degli intonaci. 72

11 3.2 Il consolidamento strutturale L intervento condotto è mirato alla massima conservazione della consistenza materica della fabbrica, attraverso il risanamento delle murature e la conservazione degli intonaci e rivestimenti esistenti con la minima sostituzione di porzioni irrecuperabili. Visti i crolli di ingenti porzioni di muratura, si è ritenuta indispensabile la riedificazione delle murature crollate e la realizzazione di una nuova copertura dell ala prospiciente la via dei Cavalieri di Malta. L utilizzazione impropria del manufatto ha portato al tompagnamento di alcune aperture e alla realizzazione di finestre che si discostano sensibilmente dalla geometria distributiva del prospetto laterale. Gli interventi operati sui prospetti esterni sono stati progettati nell ottica di una generale operazione di riconfigurazione dei fronti, anche in vista di interventi futuri. Si è rispettata la giacitura originaria delle aperture, riscontrata da porzioni di stipite in pietra, ancora evidenti nella muratura. Le nuove aperture seguono l andatura dell esistente pur rimanendo distinguibili dalle originarie per un diverso trattamento delle mostre, non in pietra ma intonacate. Le necessità dell uso, individuato come strumento per la manutenzione e quindi per la conservazione futura della struttura, portano inevitabil- Prospetto su piazza S. Maria dopo il restauro. 73

12 Consolidamento delle murature con iniezioni di malta. mente degli adattamenti da realizzare nei vani interessati dall intervento. Posto che la nuova destinazione d uso degli ambienti è stata ragionata ricercando il principio del minimo intervento si sono operate le necessarie opere di rifunzionalizzazione. Sono state realizzate pertanto alcune tramezzature per la creazione di servizi igienici per i portatori di handicap, di disimpegni e per la creazione di uffici. Dalle indagini conoscitive e dall interpretazione dei quadri fessurativi si è dedotto che i setti murari costituenti l organismo strutturale abbiano sottomurazioni (con funzione di fondazione) in pietrame e malta e che la profondità di esse sia spinta con altezze variabili- fino al piano di terreno consistente. Poiché, in relazione agli spessori delle murature ed al tessuto murario, le pressioni medie su setti murari si possono considerare compatibili con le proprietà meccaniche del tipo di muratura riscontrato, si sono eseguiti i seguenti interventi: Cordolature sulle parti sommitali dei setti murari su cui si sono realizzate le nuove coperture; Interventi di cuci e scuci, con l adozione di pietrame in conci di ridotte dimensioni e mattoni pressati, opportunamente alternati ed integrati; consolidamento delle strutture di fondazione in prossimità della parte Consolidamento dell architrave. Prove di carico sul solaio. Prospetto sulla corte nord-est dopo il restauro. 74

13 Fasi realizzative della piastra di acciaio per l ancoraggio della nuova scala in legno. terminale del prospetto su via Cavalieri di Malta con iniezioni di malta compatibile, previa realizzazione di fori inclinati in entrambi i lati della muratura della profondità media di cm 80, al fine di garantire un ottima penetrazione della malta stessa; Ripresa degli ammorsamenti dei muri ad angolo con catenelle di mattoni pressati; per brevi tratti l ammorsamento suddetto è stato realizzato con rete elettrosaldata. Iniezioni di latte di calce, a bassa pressione nelle murature interessate da forte decoesione, sigillatura dei giunti e dei vuoti macroscopici e saggio di iniettaggio, al fine di ripristinare la continuità delle murature e a migliorare la resistenza delle tessiture murarie; Sostituzione dei solai in legno esistenti, ormai irrecuperabili, consistente nella rimozione della pavimentazione e nella messa in evidenza dell orditura. Si è operato con la sostituzione delle travi deteriorate con elementi di analoghe dimensioni, in legno di abete, oltre che con la sostituzione dei travicelli e del tavolato con elementi di essenza analoga. A tale operazione è seguito un trattamento antiparassitario del legno conservato, con applicazione a spruzzo e per imbibizione. Al fine di consolidare orizzontamento ed aumentarne la portata, si è predisposto un doppio tavolato chiodato che serve anche da pavimentazione dell orizzonta- Realizzazione del vespaio aereato. Elementi antichi e nuovi nel solaio di piano terra. Cantonale intonacato ad imitazione della finitura bocciardata originaria. 75

14 mento stesso; Rifacimento delle coperture; per le coperture dei locali su via Cavalieri di Malta sono state adoperate capriate lignee di tipo palladiano per la parte centrale dell edificio mentre per la zona d angolo capriate zoppe; per le restanti coperture si è operata la risistemazione dei manti di tegole esistenti, con rinforzi ed integrazioni legate alla condizione delle singole coperture. Sui locali soprastanti quelli di p.t., si sono rifatte le coperture con travi in legno e tavolato, con dimensioni, per legno naturale, di 16x16 cm ad interasse di 60 cm. Per meglio chiarire gli interventi effettuati nei locali oggetto dell intervento, si esaminano in dettaglio i vani interessati: Locale con ingresso dalla Piazza Santa Maria; la copertura esistente in travi in legno e tavolato, è stata sostituita perché in cattivo stato di conservazione, con travi in legno di sezione 16x20 cm ad interasse di cm con doppio tavolato reso solidale alle travi sottostanti con opportuna chiodatura al fine di ottenere una sezione a T. Si è mantenuta la trave centrale dell ambiente, per il valore tipologico e costruttivo legato al periodo di costruzione, avendo però cura di porre in opera degli elementi che meglio distribuiscano il carico sulle murature sottostanti. Tale considerazione nasce altresì dalla volontà di non modificare l orditura del solaio al fine di non cambiare lo stato tensionale delle murature circostanti. Locale su via Cavalieri di Malta; sia per questo locale sia per quello adiacente si è uniformata la quota al livello più basso e data la destinazione d uso di questi ambienti, si è ritenuto opportuno creare un massetto armato di calpestio. 76

15 Prospetto su via Cavalieri di Malta dopo il restauro. 77

16 Dettaglio del cantonale con l integrazione di parti mancanti ad intonaco bocciardato. 78

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