OLTRE LE BARRIERE. L accessibilità a musei e cultura per le persone con disabilità visiva.

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1 Fondazione Centro Culturale Valdese OLTRE LE BARRIERE. L accessibilità a musei e cultura per le persone con disabilità visiva. Rocco Rolli Materiali, strumenti, risorse per migliorare l accessibilità, 13 dicembre 2013.

2 Tiflologia La tiflologia (dal greco tyflos=cieco) è lo studio della cecità e delle sue conseguenze psicologiche, sociali, culturali. L attenzione principale verte sul peso che ha la vista nella formazione dei concetti e ci dà l opportunità per chiarire due concetti fondamentali: quello di sinestesia e quello della specificità della materia sensoriale.

3 Sinestesia Con il termine sinestesia indichiamo il fatto che i nostri organi di senso operano in maniera coordinata e non a compartimenti stagni. Tutti gli studi in campo neurofisiologico dimostrano che le immagini mentali sono il frutto della combinazione di percezioni visive, tattili e sonore.

4 Specificità sensoriale Quando si parla di specificità sensoriale, si vuol porre l accento sul fatto che ogni canale sensoriale ha un suo modo particolare di funzionare, che va tenuto distinto. Toccare non è la stessa cosa che guardare da vicino.

5 Ciechi o non vedenti? Una persona che non ci vede si chiama cieco o non vedente? In realtà le parole non possono modificare la sostanza delle cose: ciechi e non vedenti sono sinonimi e potete usarli indifferentemente.

6 Chi sono i non vedenti Ha senso chiedersi chi sono i non vedenti? Se con questa domanda si cerca di definire il concetto di non vedente tipo, cioè un insieme di caratteristiche comuni a tutti i ciechi, la risposta è no. Se, però, vogliamo semplicemente sapere quanto poco deve vedere una persona per essere considerata cieca, allora la domanda ha senso e la risposta va ricercata nella legge.

7 Legge 138/2001 Con la legge 138 del 3 aprile 2001 è stata finalmente recepita la classificazione dell'organizzazione Mondiale della Sanità, che individua i ciechi e gli ipovedenti non solo sulla base del visus, cioè dell'acutezza visiva, ma tenendo conto anche dell'ampiezza del campo visivo, cioè della porzione di spazio che l'occhio è in grado di vedere davanti a sé. La legge definisce i concetti di "cieco assoluto", "cieco parziale", "ipovedente grave", "ipovedente medio-grave" e "ipovedente lieve", ricomprendendo nelle ultime due categorie i soggetti con un'acutezza visiva da 1 a 3 decimi.

8 Chi sono gli ipovedenti? La parola ipovedente è entrata da poco nel vocabolario italiano e la si rinviene per la prima volta in un testo legislativo del 1984 Attualmente è stata consacrata nella legge n.138 del 3 aprile 2001, che distingue tra: "ipovedenti gravi": coloro che hanno un visus compreso tra 1/20 e 1/10 oppure una riduzione del campo visivo tra il 10% e il 30%; "ipovedenti medio-gravi": coloro che hanno un visus compreso tra 1/10 e 2/10 oppure una riduzione del campo visivo tra il 30% e il 50%; "ipovedenti lievi" (coloro che hanno un visus compreso tra 2/10 e 3/10 oppure una riduzione del campo visivo tra il 50% e il 60%.

9 Ciechi e ipovedenti Dal punto di vista semantico l'espressione "ipovedente" è sicuramente una bruttura, risultando dalla fusione di una parola greca e di una latina. Essa sta ad indicare le persone che hanno grossi problemi di vista e che non rientrano nel concetto di cecità assoluta. Quindi per disabilità visiva intendiamo: la cecità, circa persone in Italia, e l ipovisione, circa persone in Italia. A tutti costoro possiamo aggiungere un ampia fascia di persone che presenta disturbi visivi di varia natura, ad esempio chi ha un visus compreso tra i 3/10 e i 6/10, oppure chi, come gli anziani, ha, proprio in ragione dell età, difficoltà consistenti di vista.

10 Anziani Se oggi un italiano su 5 ha più di 65 anni, nel 2030 si supererà il rapporto di 1 su 4. La quota degli anziani sopra gli 80 anni subirà un incremento altrettanto rapido: da circa il 6 per cento nel 2010 ad oltre il 9 per cento nel 2030, vale a dire circa 1 italiano su 10.

11 Barriere e disabilità visiva Barriere della mobilità Barriere della comunicazione Barriere percettive Barriere architettoniche

12 La legislazione sulle barriere percettive La normativa italiana affronta il tema delle barriere percettive come sviluppo ulteriore del tema delle barriere architettoniche.

13 BARRIERE COMUNICATIVE Dall analisi della legislazione, molto importante diventa la messa in chiaro del concetto di barriere percettive, individuate nelle situazioni di disagio o di conflitto comunicativo e che possono essere eliminate per mezzo di un incremento informativo. In pratica, per un cieco o un ipovedente, il problema non è tanto quello di eliminare i gradini o gli ostacoli, quanto quello di segnalarli; per il disabile visivo serve maggiore attenzione e cura sull aspetto emotional del servizio e del prodotto, in quanto quella condizione di disabilità invita a non considerare più le persone come semplici utilizzatori, ma piuttosto come fruitori.

14 MOBILITA E ORIENTAMENTO La cecità e l ipovisione possono pregiudicare la mobilità e la capacità di orientamento spaziale perché la specificità di tale minorazione risiede nella compromissione delle strutture e funzioni che permettono di rilevare informazioni a lunga distanza e conseguentemente di mettere in atto comportamenti anticipatori.

15 Legislazione Con la legge 13 del 1989 (Disposizione per favorire il superamento e l eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati) e con il decreto ministeriale 236 sempre del 1989 (Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche) viene affrontato il tema delle barriere architettoniche negli edifici privati e nell edilizia residenziale pubblica. Con il dpr 503 del 1996 (Regolamento recante norme per l eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi, servizi pubblici) si raccordano i due ambiti normativi estendendo l applicazione della norma anche agli spazi pubblici.

16 per chiunque Tale normativa definisce come barriera architettonica: 1. gli ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilità di chiunque ed in particolare per coloro che, per qualsiasi causa, hanno una capacità ridotta o impedita in forma permanente o temporanea. 2. gli ostacoli che limitano o impediscono a chiunque la comoda e sicura utilizzazione di parti, attrezzature o componenti 3. la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l'orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque e in particolare per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i sordi.

17 chiunque è un fruitore Risulta evidente come il concetto di barriera architettonica sia molto più esteso di quanto comunemente non si pensi. Per barriera architettonica si intende infatti anche la barriera percettiva. La norma evidenzia inoltre come le barriere architettoniche possono e devono essere considerate come un ostacolo per chiunque e quindi non solo per le persone con disabilità, ma anche per tutti i potenziali fruitori del bene.

18 D.M. 28 marzo 2008 La necessità di superare le barriere percettive nei luoghi di interesse culturale, ovvero nei musei, ma anche negli ambiti urbani, è stata ribadita dal decreto ministeriale del 28 marzo del 2008 (Linee guida per il superamento delle barriere architettoniche nei luoghi di interesse culturali).

19 Ambiente accessibile La legge definisce come ambiente accessibile uno spazio in cui qualsiasi persona, anche con ridotte o impedite capacità motorie, sensoriali o psicocognitive può accedervi e muoversi in sicurezza e autonomia. Rendere un ambiente accessibile vuol dire pertanto renderlo qualitativamente migliore per tutti i potenziali utilizzatori. Il presente decreto supera dunque il concetto di spazio pensato appositamente per persone disabili, ma mira ad indirizzare la progettazione verso la realizzazione di spazi accoglienti e inclusivi per tutti.

20 Atto di Indirizzo sui criteri tecnico scientifici e sugli standard di funzionamento e sviluppo dei musei Decreto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali del 10 maggio 2001 il museo deve risultare accessibile e fruibile in ogni sua parte pubblica alla totalità dei visitatori La segnaletica interna, finalizzata all orientamento della visita,. è appena il caso di raccomandare che, ove si profili un conflitto tra i valori estetici dell allestimento e la chiarezza della comunicazione, si tenda a privilegiare quest ultima Ogni museo è tenuto, anche nel rispetto della normativa vigente, a dedicare impegno e risorse affinché l accesso al museo sia garantito a tutte le categorie di visitatori/utenti dei servizi rimuovendo barriere architettoniche e ostacoli di ogni genere che possano impedirne o limitarne la fruizione a tutti i livelli.

21 Convenzione delle Nazioni Unite del 2007 Al concetto di accessibilità, di uno spazio o di un informazione, si collega l importante tema della tutela dei diritti e delle pari opportunità per le persone con disabilità, affrontato dalla Convenzione delle Nazioni Unite del La Convenzione si pone come obiettivo quello di promuovere, proteggere e garantire il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte di persone con disabilità (art. 1).

22 la Convenzione, all art. 30, affronta il tema del diritto alla cultura: «1. Gli Stati Parti riconoscono il diritto delle persone con disabilità a prendere parte su base di uguaglianza con gli altri alla vita culturale e adottano tutte le misure adeguate a garantire che le persone con disabilità: (a) abbiano accesso ai prodotti culturali in formati accessibili; ( ) (c) abbiano accesso a luoghi di attività culturali, come teatri, musei, cinema, biblioteche e servizi turistici, e, per quanto possibile, abbiano accesso a monumenti e siti importanti per la cultura nazionale».

23 Diritto fondamentale Il tema dell accessibilità deve essere pertanto affrontato non solo in termini prescrittivi, così come indicato dalla normativa, ma anche e soprattutto in termini di diritti e di pari opportunità di tutte le persone alla piena partecipazione sociale.

24 E i Musei? I musei sono da sempre al centro dei processi di divulgazione oltre che di conservazione della cultura e del suo patrimonio. La loro missione li trova in questi anni particolarmente impegnati in compiti di comunicazione che insieme con la sempre maggiore attenzione dedicata a valorizzare l aspetto allestitivo ha contribuito in modo determinante a rafforzarne il ruolo mediatico.

25 Ma? Raramente accade che i progetti rivolgano l attenzione dovuta alla fruizione dei beni culturali da parte delle persone con disabilità visiva. Prevale nelle attuali pratiche di allestimento un atteggiamento condizionato dal pregiudizio estetico e poco attento alle esigenze di lettura e comprensione da parte del visitatore e tanto meno disponibile a condizionare il proprio disegno per garantire accessibilità e fruibilità delle opere da parte di persone con disabilità visive.

26 Le Ragioni - La scarsa conoscenza del tema della disabilità visiva da parte dei progettisti. - La scarsa attenzione che ancor oggi la cultura del progetto nel campo dell allestimento rivolge all etica dell accessibilità. - La scarsa conoscenza delle problematiche inerenti i diversi supporti e le varie modalità di rappresentazione oggi disponibili per aprire i propri allestimenti alle persone con disabilità visiva.

27 Metodologia progettuale Il decreto ministeriale del 28 marzo del 2008 (Linee guida per il superamento delle barriere architettoniche nei luoghi di interesse culturali) fa esplicitamente riferimento per quanto riguarda una metodologia progettuale per una comunicazione accessibile e fruibile da tutti, alla filosofia dell Universal Design secondo i principi elaborati negli Stati Uniti nel Per Universal Design si intende la progettazione di prodotti e ambienti utilizzabili da tutti, con una estensione più ampia possibile, senza dover ricorrere ad adeguamenti o soluzioni speciali.

28 Semplificare la vita Lo scopo è semplificare la vita per chiunque, realizzando mezzi di comunicazione e prodotti utilizzabili dal più ampio numero di persone. Questo modo di pensare la progettazione ha come riferimento tutte le persone senza distinzione di età, sesso e abilità.

29 La percettibilità dell informazione In particolare, per realizzare strumenti di comunicazione accessibili per tutti nel 4 principio, si dichiara: «il progetto comunica le necessarie ed effettive informazioni all utilizzatore, in modo indifferente rispetto alle condizioni dell ambiente o alle capacità sensoriali dell utilizzatore».

30 Ma ai ciechi è consentito l'accesso al mondo delle immagini? Sappiamo che con l invenzione della scrittura la parola diventa visibile oltreché udita, nasce quel dualismo sensoriale fra vista e udito, alla base della collaborazione sinestesica dei sensi. La geniale invenzione dell'alfabeto Braille ha chiesto per la prima volta al tatto di farsi "lettore" di linguaggi codificati, di sostituire il senso-cardine della cultura alfabetica, la vista. In questa prospettiva si muove la ricerca che privilegia l'uso del tatto per accedere ai segnali visivi e alle configurazioni grafiche appartenenti al mondo dell'immagine.

31 verbalismo Ma quando gli oggetti superano per dimensione l'apertura delle braccia come si fa a conoscerli, se non attraverso la mediazione troppo spesso vaga ed ingannevole della descrizione verbale?

32 Arte e percezione plurisensoriale L arte e l architettura sono da sempre concepite come ambiti di appannaggio della percezione visiva. La necessità di rendere accessibili l opera d arte e l'architettura anche ai non vedenti non può ridursi all'ascolto passivo della voce o alla lettura di un testo Braille. Come non è sufficiente che il non vedente tocchi un oggetto per sostituire la mancanza di immagini visive: è necessario potenziare questa possibilità con stimoli cognitivi diversi e paralleli.

33 La parola e l immagine artistica Si può raccontare una cosa o un dipinto a coloro che non possono vederlo con gli occhi ma possono ricostruirlo nella mente con l aiuto dell immaginazione, dell udito e del tatto? Qual è il ruolo della parola intesa come equivalente estetico dell immagine? E come, in presenza di disabilità visiva, l ascolto di una descrizione può essere aiutato dal contatto diretto con un immagine tridimensionale, tattilmente percepibile? Usando i sensi residui vicarianti la vista, si può potenziare l integrazione tra sensi e intelletto, contando sul contributo della tattilità, a supporto del racconto?

34 Per concludere questa parte Consolidare la cultura dell accessibilità e promuovere la progettazione universale è una delle possibilità per abbattere le barriere culturali che rallentano il processo verso il diritto di tutti alla cultura, alla bellezza, alla libertà..

35 tecniche di comunicazione speciale Strumenti di comunicazione: Pubblicazioni in rilievo Mappe tattili Modelli tridimensionali Tecnologie della comunicazione

36 Mappe visivo-tattili. Le mappe visivo-tattili sono strumenti informativi per favorire l orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo. Sono utilizzabili da chiunque, vedenti e non vedenti, perché sono costituite da scritte ingrandite e in Braille, immagini per la vista e immagini tattili coincidenti con l immagine visiva. Possono essere utilizzate per: l orientamento spaziale (dove uno si trova): nella mappa si rappresenta la planimetria dell ambiente sottosguardo, con la segnalazione dei principali ambienti e edifici; l indicazione del percorso (come si fa a raggiungere un posto e come): nella mappa si rappresenta la planimetria con i punti significativi e le informazioni che guidano il movimento; l informazione specifica (come è fatto un luogo e come si usa un luogo): pianta dei bagni pubblici con la collocazione dei servizi igienici, piano delle fonti di pericolo, ecc.; la comunicazione e divulgazione (cosa si deve conoscere o esplorare): nei musei o negli edifici ad interesse culturale, nei percorsi urbani o espositivi, con i disegni e i testi visivotattili si possono dare le informazioni rivolgendosi a tutti contemporaneamente. 23/04/13

37 Modelli tridimensionali Il modello tridimensionale permette al fruitore di conoscere la struttura volumetrica di un opera architettonica, la forma tridimensionale a tutto tondo di un opera d arte, o la composizione frontale di un opera in bassorilievo. Si possono costruire modelli tridimensionali di oggetti scientifici, di apparati tecnologici, di elementi funzionali. Il modello, per essere comprensibile al tatto, deve avere dimensioni tali da consentire di circoscriverlo con le braccia ed esplorarlo con le mani. 23/04/13

38 Il disegno in rilievo Il disegno in rilievo è la forma di rappresentazione della realtà che rende possibile comunicare con l immagini con chi ha gravi difficoltà di vista, grazie al fatto che i diversi elementi di cui si compongono le figure sono percepibili al tatto: risaltano cioè in rilievo rispetto alla superficie del foglio e possono essere individuati dai polpastrelli delle dita in un modo simile a quello con cui viene letta la scrittura Braille. 23/04/13

39 Analizziamo 4 tecniche 1. Tecnica Minolta a Microcapsule É una tecnica molto semplice e ingegnosa, adatta per produrre rapidamente disegni a rilievo partendo anche da una comune fotocopia. Il procedimento si basa sull'uso di una speciale carta a "microcapsule". Queste ultime sono cellule termosensibili depositate sul foglio di carta e che si gonfiano ed "esplodono" con il calore. Basta fotocopiare il disegno che si vuole riprodurre (un disegno adatto per l esplorazione tattile, in bianco e nero o a colori) sul foglio di carta speciale (disponibile in formato A4 e A3). 23/04/13

40 Fornetto Successivamente basta far scorrere il foglio stampato all interno di uno speciale fornetto a raggi infrarossi. Il calore prodotto dal fornetto causa il rigonfiamento delle microcapsule. Ad espandersi sono esclusivamente le cellule su cui risulta depositato l inchiostro nero mentre le parti bianche o colorate rimangono lisce.

41 2. Tecnica Serigrafica In serigrafia lo strumento essenziale è dato da un telaio - di dimensioni varie a seconda delle necessità - che mantiene teso un tessuto speciale. Grazie a un semplice procedimento chimico, il disegno da riprodurre viene trasferito sul tessuto in modo tale che la sua trama lasci passare l inchiostro sul foglio di carta sottostante esclusivamente in corrispondenza dei segni grafici.

42 3. Altre tecniche su supporto rigido Per realizzare targhe tattili e mappe resistenti all usura e agli agenti atmosferici da collocare in esterno o in ambienti pubblici molto frequentati è necessario usare materiali resistenti quali acciaio, alluminio, ottone o plexiglass. Gli elementi che compongono la mappa tattile sono tagliati al laser e incollati al supporto. Sono generalmente elementi piatti (lisci o incisi) dal contorno sagomato, o elementi semisferici, che possono essere sovrapposti uno all altro in modo da creare diversi livelli nel rilievo. È possibile scegliere materiali, colori e finiture superficiali di ogni elemento.

43 4. Adduzione

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45 Modelli

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49 23/04/13

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51 UNA FINESTRA SUL MONDO

52 Planimetria visivo-tattile. Disegno per il visivo

53 Disegno per il rilievo. Sovrapposizione con resina trasparente 23/04/13

54 Planimetria con tecnica «Minolta» Utilizzo attraverso la rete. 23/04/13

55 FINE GRAZIE 23/04/13

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