* Università degli Studi Link Campus University, Roma

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "* Università degli Studi Link Campus University, Roma n.ferrigni@unilink.it."

Transcript

1 Nicola Ferrigni * Il l modello italiano per la sicurezza negli stadi. Impatto della normativa e analisi comparata con Austria, Finlandia, Germania, Inghilterra, Polonia 1. Introduzione In Italia la forte diffusione del calcio, sport nazionale a tutti gli effetti e che dunque coinvolge un pubblico estremamente ampio ed eterogeneo, nonché animato da forti passioni (Porro 2011; Cucci, Germano 2003), è sovente andata di pari passo con il dilagare di fenomeni violenti quali ferimenti, rappresaglie urbane, disordini, ecc., fino al caso estremo della morte di tifosi e esponenti delle forze dell ordine dentro e fuori gli stadi (dal caso del laziale Vincenzo Paparelli a quello, più recente, del napoletano Ciro Esposito, passando per l accoltellamento del tifoso genoano Vincenzo Spagnuolo e l uccisione dell Ispettore Filippo Raciti) (Roversi 1992; Papa, Panico 2002). Quello della violenza dentro e fuori gli stadi non rappresenta, peraltro, un fenomeno solo italiano, ovvero tipico di un Paese sovente accusato di scarsa cultura sportiva, bensì un problema che accomuna tutti quei Paesi in cui c è un forte interesse/passione del pubblico nei confronti del calcio, nonché la presenza di importanti gruppi di tifosi organizzati (in Italia, i cosiddetti ultras ) (Roversi 1990; Salvini 2008; Ferrigni, Massucci 2013): da questo punto di vista, il caso più emblematico è certamente quello degli hooligans inglesi, protagonisti tra gli altri di alcuni episodi di violenza che, a distanza di anni, occupano ancora un posto di primo piano nel ricordo collettivo (su tutti, le stragi di Hillsborough e dello stadio Heysel). La necessità di adottare una strategia per la gestione del complesso fenomeno della violenza negli stadi nonché di adottare le relative misure ha visto coinvolte varie e diverse Istituzioni. In primo luogo quelle sportive (nazionali e internazionali), molti dei cui provvedimenti sono stati ispirati dalla necessità di mettere al bando le frange di tifo più estreme. Con riferimento all ambito internazionale basti pensare alla decisione dell UEFA di estromettere le squadre inglesi dalle competizioni europee dopo la strage dell Heysel (esse furono riammesse solo nel 1990, un anno dopo la strage di Hillsborough). In secondo luogo il legislatore nazionale, che si è dovuto sobbarcare l onere di un grande sforzo di produzione e aggiornamento della normativa di settore, che tenesse conto dei fattori eterogenei degli incidenti da stadio i quali coinvolgo- * Università degli Studi Link Campus University, Roma n.ferrigni@unilink.it. 1

2 no, essenzialmente, giovani che fanno spesso riferimento a modelli comportamentali negativi da emulare (Ferrigni, Massucci 2013). 2. Obiettivi e metodologia della ricerca È all interno del quadro teorico così delineato che si colloca la presente ricerca, il cui obiettivo consiste nel valutare, nell ambito del complesso sistema delle politiche pubbliche, l impatto della normativa e delle misure di prevenzione e contrasto alla violenza negli stadi adottata a partire dal 2007 a seguito alla morte dell Ispettore Raciti, attraverso la misurazione di indicatori quali: incontri con feriti, numero di feriti (tra Forze di Polizia, civili e steward), luogo e modalità degli scontri, denunce e arresti. L analisi e la rielaborazione di tali indicatori, messi a disposizione dall Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive 1, istituito in seno all Ufficio Ordine Pubblico della Segreteria del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, hanno altresì rappresentato il punto di partenza per un confronto internazionale tra la situazione italiana e quella di altri Paesi europei (Austria, Finlandia, Germania, Inghilterra, Polonia). Tale comparazione è finalizzata alla valutazione dei risultati conseguiti in Italia in seguito all introduzione della nuova normativa in materia di sicurezza negli stadi con quanto accade all estero. In particolare, due sono le domande cui il paper si propone di rispondere: a) il modello italiano di sicurezza è in grado di rispondere all emergenza causata dal dilagare di fenomeni violenti, spostando il piano dell azione dal tradizionale approccio repressivo a un approccio di tipo inclusivo? b) è possibile stabilire un paragone tra quanto accade in Italia e i fenomeni violenti che si registrano invece in altri Paesi? Dal punto di vista metodologico, la nostra ricerca di tipo quantitativo (Babbie 2010; Corbetta 2015a, 2015b) ha applicato i metodi della statistica descrittiva per la raccolta, l analisi e la presentazione dei dati: tabelle semplici a doppia entrata, frequenze assolute e percentuali, variazioni percentuali, analisi comparate, grafici a dispersione (Borra, Di Ciaccio 2008). Come fonte statistica si è fatto riferimento alla già menzionata banca dati ufficiale dell Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive. 3. Il quadro normativo Dall inizio degli anni Ottanta si sono registrati in Italia numerosi episodi di violenza negli stadi, alcuni con tragici epiloghi. Si pensi per esempio al decesso di Vincenzo Paparelli, il tifoso laziale colpito da un razzo lanciato dalla tifoseria romanista il 28 ottobre 1979 o alla morte da soffocamento del 14enne romanista Andrea Vittore, avvenuta a bordo di un treno carico di tifosi 1 2

3 giallorossi di rientro dalla partita Bologna-Roma (21 marzo 1982). Il 13 aprile 1986 accadde una tragedia simile: alcuni tifosi romanisti, di ritorno da Pisa, appiccano il fuoco a uno scompartimento del treno su cui viaggiavano. Muore in quella occasione il 17enne Paolo Saroli. Nel 1984, al termine della gara Milan-Cremonese, muore invece accoltellato Marco Fonghessi; nel 1986 ad Ascoli un altro accoltellamento, fatale per Giuseppe Tomasetti. Ancora un altra tragedia nel 1989 quando a Milano, il tifoso romanista Antonio De Falchi muore pestato a calci e pugni da sostenitori milanisti. Dopo quest ultimo ennesimo decesso viene varata la legge 13 dicembre 1989, n. 401, recante Interventi nel settore del gioco e delle scommesse clandestine e tutela della correttezza nello svolgimento delle manifestazioni sportive (pubblicata nella G.U. n. 294 del 18 dicembre 1989) (Massucci 2008). Il provvedimento legislativo introduce il divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive (c.d. D.A.SPO.), che poteva originariamente essere disposto dall autorità di pubblica sicurezza nei confronti di coloro che si recavano negli impianti sportivi con armi improprie, o che fossero stati condannati o che risultassero denunciati per aver preso parte attiva a episodi di violenza in occasione o a causa di manifestazioni sportive, o che nelle stesse circostanze avessero incitato o inneggiato alla violenza con grida o con scritte. Nel 1992 negli stadi iniziano a verificarsi episodi di razzismo. Come conseguenza il legislatore integra la legge 401 con la legge 23 giugno 1993, n. 205, n. 122 recante Misure urgenti in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa. Questo provvedimento legislativo estende il divieto di accedere ai luoghi dove si svolgono le competizioni agonistiche a chiunque, in pubbliche riunioni, compia manifestazioni esteriori od ostenti emblemi o simboli propri o usuali delle organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi che diffondono idee fondate sulla superiorità o sull odio razziale e incitano alla discriminazione nei confronti di persone perché appartenenti ad un gruppo nazionale, etnico o razziale (art. 2). Nonostante gli interventi legislativi, la componente violenta della tifoseria negli stadi non cessa di provocare disordini e scontri che continuano a sfociare anche in fatti luttuosi. Nel 1994 muore a 22 anni Salvatore Morchella, l anno seguente perde la vita Vincenzo Spagnuolo, accoltellato prima del fischio di inizio di Genoa-Milan. Nel 1997, durante Salernitana-Brescia, muore Roberto Bani. Il 23 maggio 1999 muoiono 4 ragazzi in seguito all incendio di un treno speciale di tifosi salernitani. In seguito all ennesimo tragico episodio, il Capo della Polizia istituisce l Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, cui vengono affidati compiti di coordinamento centrale delle iniziative da attuare in occasione di incontri ritenuti particolarmente a rischio e di proposta legislativa (Massucci 2008). In seguito a un nuovo tragico episodio avvenuto il 17 giugno 2001 nel quale perde la vita Antonio Currò, il 24enne messinese colpito dal lancio di una bomba carta, viene emanato il decreto-legge 20 agosto 2001, n. 336, convertito dalla legge 19 ottobre 2001, n. 377, con il quale il legislatore stabilisce da un lato i casi in cui il Questore può interdire l accesso allo stadio alle 3

4 persone violente (D.A.SPO.), dall altro introduce nuove fattispecie di reato, quali il lancio di oggetti pericolosi, lo scavalcamento dei separatori e l invasione di campo (Massucci 2008). Il legislatore interviene, ancora una volta in nome dell emergenza, con il decreto legge 24 febbraio 2003, n. 28, convertito con modifiche dalla legge 24 aprile 2003, n. 88, con cui viene introdotto, per la prima volta nell ordinamento giuridico, il concetto di responsabilità dell organizzatore dell evento in relazione agli oneri da assumere circa la messa in sicurezza degli impianti. Sulla base delle esperienze maturate da altri Paesi vengono inoltre emanati, per impianti con capienza superiore a spettatori, i tre decreti ministeriali del 6 giugno 2005 riguardanti: 1) l emissione di biglietti nominativi; 2) la realizzazione di impianti tecnologici di videosorveglianza; 3) sistemi per l accesso agli impianti sportivi e sicurezza strutturale (Massucci 2008). Nonostante gli sforzi, le politiche pubbliche adottate a partire dal 2003 non sortiscono tuttavia in pieno gli effetti sperati. Sebbene infatti ci sia stato un sensibile calo degli scontri e del numero dei feriti nel corso di manifestazioni calcistiche dopo l immediata applicazione delle nuove misure 2, i dati mostravano numeri ancora troppo elevati, sintomo di un problema ancora da risolvere. A conferma di ciò, nella sciagurata notte del derby Catania-Palermo del 2 febbraio 2007 si registra la morte dell Ispettore della Polizia di Stato Filippo Raciti, ucciso durante gli incidenti scatenati da una frangia di ultras catanesi. È proprio la morte dell Ispettore Raciti a segnare simbolicamente lo spartiacque tra un approccio al problema della violenza negli stadi di natura principalmente emergenziale e repressiva (Gallo, Massucci 2011) caratterizzato dal ricorso alla decretazione d urgenza (Ferrigni, Massucci 2013), a un approccio del tutto diverso, che modifica sostanzialmente il campo di azione delle norme. Si inizia a ragionare in termini di sicurezza delle manifestazioni sportive, riconoscendo l esigenza prioritaria di indirizzare la tutela legislativa a realizzare condizioni di tranquillità e regolarità per i frequentatori degli stadi (Ferrigni, Massucci 2013). Da allora, lungo e produttivo è stato il percorso della normativa italiana in tema di sicurezza negli stadi, innanzitutto mediante l adeguamento dei sistemi di sicurezza degli impianti italiani agli standard europei, ma anche attraverso le nuove modalità di acquisto dei biglietti e la diretta responsabilità delle società sportive nell attuazione delle nuove misure. Proprio in seguito agli eventi del 2 febbraio 2007 viene emanato il d.l. 8 febbraio 2007, n. 8 ( Misure urgenti per la prevenzione e la repressione di fenomeni di violenza connessi a competizioni calcistiche, nonché norme a sostegno della diffusione dello sport e della partecipazione gratuita dei minori alle manifestazioni sportive ), successivamente convertito con modificazioni dalla legge 4 aprile 2007, n. 41. Tali provvedimenti estendono le norme vigenti in materia di ticketing, videosorveglianza e norme di sicurezza per la costruzione e l esercizio degli impianti sportivi (fino ad allora applicate solo agli stadi di capienza superiore ai spettatori) anche a quegli impianti in cui si svolgono incontri di calcio con capienza superiore ai spettatori. 2 Fonte: 4

5 Viene inoltre ufficializzato il passaggio delle responsabilità connesse alla sicurezza degli incontri calcistici in capo alle stesse società sportive. L 8 agosto 2007 un decreto del Ministero dell Interno, in attuazione della citata legge n. 41/2007, introduce infine, la figura dello steward che, affiancandosi al lavoro del personale delle Forze di Polizia, viene investito del delicato compito di gestione delle tifoserie all ingresso (attraverso il filtraggio e lo smistamento degli spettatori), all interno dello stadio (con la verifica del rispetto del regolamento di utilizzo degli impianti sportivi) e all uscita (con la gestione del deflusso). Lo spirito e i principi fondamentali del decreto-legge 8 febbraio 2007, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 aprile 2007, n. 41 si muovono su tre distinte aree d intervento: a) misure organizzative per assicurare la sicurezza degli impianti sportivi; b) misure volte a prevenire la commissione di episodi di violenza; c) misure repressive nei confronti degli autori dei reati tipici commessi in occasione o a causa delle manifestazioni sportive (Massucci 2008). Il passaggio dal precedente approccio normativo di natura emergenziale-repressiva a un approccio di tipo inclusivo viene altresì confermato dal potenziamento delle attività svolte dal preesistente Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, la cui attività di monitoraggio e analisi dei fenomeni violenti consente al legislatore di acquisire una conoscenza approfondita dei problemi, fondamentale per poter poi adottare provvedimenti efficaci ed efficienti. A partire dal 2007 si assiste dunque a un sensibile mutamento dello scenario legato alla sicurezza negli stadi con misure e interventi che hanno in qualche modo rivoluzionato le modalità di fruizione dello spettacolo calcistico con risultati anch essi indicativi di un importante mutamento in atto. Dal 2007 si registra infatti un miglioramento dei dati relativi agli indicatori di violenza con un calo del numero di incontri con feriti, del numero di feriti tra i civili e tra le forze dell ordine. Una contrazione che si lega a doppio filo anche a un altro fattore importante, ossia quello della riduzione del personale delle Forze di Polizia impegnato in occasione di competizioni calcistiche. 4. I risultati della ricerca.. Il caso italiai taliano La nostra ricerca prende in esame ed elabora i dati raccolti e diffusi dall Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive nel periodo compreso tra la stagione calcistica 2004/2005 e la stagione 2014/2015; tali dati fanno riferimento ai tre principali campionati di calcio che si svolgono nel nostro Paese: la Serie A, la Serie B e la Lega Pro 3. 3 Per maggiore facilità di identificazione, utilizziamo le denominazioni attualmente in uso per indicare le tre leghe professionistiche. 5

6 a) I feriti nelle stagioni calcistiche di Serie A, Serie B, Lega Pro Secondo gli ultimi dati resi disponibili dall Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, negli ultimi anni il numero degli incontri con feriti nei campionati di calcio di Serie A, Serie B e Lega Pro è drasticamente diminuito, passando dai 148 casi della stagione calcistica 2005/2006 (precedente la morte dell Ispettore Raciti) ai 72 casi del 2014/2015, con una riduzione complessiva pari dunque al 51,4%. In diminuzione rispetto al 2005/2006 anche il numero dei feriti, sia tra i civili (che passa da 189 a 82 nel 2014/2015, -56,6%) che tra le Forze di Polizia. Proprio quest ultimo dato appare particolarmente significativo: sono infatti 62 gli operatori delle Forze di Polizia feriti durante la stagione calcistica 2014/2015, ben l 85% in meno rispetto ai 414 casi registrati nei campionati precedenti la morte di Raciti. Tra gli steward (figura entrata negli stadi in piena attività nel febbraio 2008), invece, sono 20 le persone rimaste ferite nel corso del 2014/2015, numero che resta invariato rispetto alla stagione calcistica in cui la figura dello steward è stata introdotta mentre fa registrare un vistoso calo rispetto alla stagione 2009/2010 quando i feriti registrati tra gli steward sono stati 36. Tabella 1 Feriti nelle stagioni calcistiche di Serie A, Serie B e Lega Pro P 2005/2006, Serie storica stagioni calcistiche 2007/ /2015 Valori assoluti e percentuali Dettaglio Incontri con feriti Feriti tra civili Feriti tra FF.PP. Feriti tra steward 2005/2006 (prima di Raciti) // 2007/ // 2008/ / / / / / / Diff. % 2014/ / ,4% -56,6% -85,0% // Fonte: Elaborazione Link Lab, Laboratorio di Ricerca Socio Economica della Link Campus University, su dati Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive. Anche per quanto riguarda i feriti tra civili, i dati relativi alle gare disputate nei tre campionati considerati ai fini della ricerca mostrano una riduzione significativa: dai 189 casi della stagione 2005/2006, il numero è infatti sceso vertiginosamente, arrivando a 72 casi nel 2009/2010, a 60 casi nel 2010/2011, a 59 casi nel 2011/2012, infine a 51 casi nel 2012/2013. Nelle ultime due stagioni calcistiche si registra invece un lieve incremento: sono infatti 69 i feriti tra i civili nel corso del 2013/2014 e 82 nella stagione 2014/2015. Un incremento che, se da un lato suona come un piccolo campanello d allarme invitando le Istituzioni, sportive e governative, a non ab- 6

7 bassare la guardia e a mantenere alto il livello dell impegno e dell organizzazione, dall altro non annulla gli sforzi fino a questo punto profusi e i risultati raggiunti. Guardando a quanto accadeva prima della morte di Raciti, infatti, il numero dei feriti scende complessivamente del 56,6%, una contrazione che va di pari passo con l introduzione delle nuove misure per la prevenzione e la repressione dei fenomeni di violenza nelle competizioni calcistiche. Grafico 1 Feriti tra civili Serie A, Serie B e Lega Pro P 2005/2006, Serie storica stagioni calcistiche 2007/ /2015 Valori assoluti Feriti tra civili. Dettaglio Serie A, B e Lega PRO Feriti tra civili / / / / / / / / /2015 Fonte: Elaborazione Link Lab, Laboratorio di Ricerca Socio Economica della Link Campus University, su dati Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive. b) Le Forze di Polizia impiegate A fronte di un decremento complessivo degli episodi di violenza e del numero dei feriti, dopo l introduzione della normativa in materia di sicurezza negli stadi si assiste a una riduzione significativa anche degli operatori delle Forze di Polizia impegnati in occasione delle gare dei campionati delle tre leghe professionistiche. La diminuzione degli incontri con feriti sembrerebbe dunque non direttamente correlata a un approccio repressivo tradotto in una maggiore presenza di agenti di polizia allo stadio. Se nella stagione 2005/2006, prima della morte dell Ispettore Raciti, il personale delle Forze di Polizia impegnato nel corso degli incontri calcistici di Serie A, Serie B e Lega Pro era pari a , tale numero è sceso progressivamente se si escludono le ultime due stagioni calcistiche considerate per attestarsi a nel 2014/2015, con un decremento complessivo pari al 28,8%. 7

8 Tabella 2 Forze di Polizia impiegate. Campionato di Serie A, Serie B e Lega Pro P 2005/2006, Serie storica stagioni calcistiche 2007/ /2015 Valori assoluti e percentuali Forze di Polizia impiegate Var.% sull anno precedente 2005/2006 (prima di Raciti) // 2007/ ,3 2008/ ,0 2009/ ,4 2010/ ,8 2011/ ,3 2012/ ,6 2013/ ,6 2014/ ,2 Diff. % 2014/ / ,8% Fonte: Elaborazione Link Lab, Laboratorio di Ricerca Socio Economica della Link Campus University, su dati Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive. c) Denunce e arresti Nel corso dell ultima stagione calcistica 2014/2015 delle tre leghe professionistiche sono state 768 le persone denunciate nel corso di manifestazioni calcistiche, il 26,4% in meno rispetto alla precedente stagione quando i denunciati sono stati In leggero calo, invece, il numero di arresti che passa da 105 del 2013/2014 a 99 dell ultima stagione. Analizzando l andamento a partire dalla stagione calcistica precedente la morte dell Ispettore Raciti, il calo più significativo si registra per il numero di arrestati che scendono da 259 nel 2005/2006 a 99 nel 2014/2015, con un decremento complessivo del 61,8%. Il numero dei denunciati fa invece registrare una diminuzione pari al 7,3%. Tabella 3 Denunciati e arrestati. Totale T manifestazioni calcistiche 2005/2006, Serie storica stagioni calcistiche 2007/ /2015 Valori assoluti e percentuali Denunciati Arrestati Dettaglio Var.% su anno Var.% su anno v.a. v.a. precedente precedente 2005/2006 (prima di Raciti) 716 // 259 // 2007/ , ,4 2008/ , ,0 2009/ , ,3 2010/ , ,8 2011/ , ,0 2012/ , ,7 2013/ , ,5 2014/ ,4 99-5,7 Diff. % 2014/ /2006 7,3% -61,8% Fonte: Elaborazione Link Lab, Laboratorio di Ricerca Socio Economica della Link Campus University, su dati Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive. 8

9 d) Il D.A.SPO. Il D.A.SPO. (Divieto di accesso alle manifestazioni sportive), in vigore dal 1989, ha subìto negli anni modifiche e implementazioni, le più significative proprio in seguito ai tragici fatti di Catania del Il decreto legge 8 febbraio 2007, n. 8 convertito con modificazioni dalla legge 4 aprile 2007, n. 41 ha previsto in modo particolare un inasprimento delle pene e un estensione del provvedimento, rispetto al precedente dettato normativo, sia temporale che parziale. Nella stagione calcistica 2013/2014 sono stati emessi complessivamente D.A.SPO., il 28,8% in più rispetto ai della stagione 2012/2013. Grafico 2 D.A.SPO. complessivamente emessi Stagioni calcistiche 2012/ /2014 Valori assoluti e percentuali D.A.SPO. EMESSI - Stagioni 2012/2013 e 2013/ , D.A.SPO / /2014 Fonte: Elaborazione Link Lab, Laboratorio di Ricerca Socio Economica della Link Campus University, su dati Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive e DAC (Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato). Il D.A.SPO. connesso a reato risulta essere il più frequente; quelli emessi durante la stagione calcistica 2013/2014, il 64,1% sul totale dei D.A.SPO. emessi nel corso dell intera stagione, circa il 23% in più rispetto alla stagione precedente. Tra gli altri titoli giuridici, il divieto di accesso alle manifestazioni sportive come misura preventiva (18,5%), il divieto di accesso alle manifestazioni sportive connesso all art. 5 della legge 401/89 (11,1%) e il D.A.SPO. come pena accessoria. 9

10 Tabella 4 D.A.SPO. emessi, per titolo giuridico Stagioni calcistiche 2012/ /2014 Valori assoluti e percentuali Titolo giuridico 2012/ /2014 v.a. % v.a. % D.A.SPO. connesso a reato , ,1 D.A.SPO. misura di prevenzione , ,5 D.A.SPO. art. 5 L. 401/ , ,1 D.A.SPO. pena accessoria 68 3, ,1 Altro (*) 108 5,9 28 1,2 Totale , ,0 Fonte: Elaborazione Link Lab, Laboratorio di Ricerca Socio Economica della Link Campus University, su dati Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive e DAC (Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato). (*) La voce ricomprende, tra gli altri, il reiterato uso improprio degli impianti sportivi, il divieto di accesso alle manifestazioni sportive Dl. 122/93 art.2 c. 3, il divieto di accesso alle manifestazioni sportive Dl. 122/93 art.2 c. 2. Per quanto concerne i tifosi destinatari del provvedimento, il loro numero raggiunge il picco nel corso della stagione 2013/2014 (1.916 provvedimenti emessi, rispetto ai del 2012/2013). Significativo e in aumento anche il numero dei D.A.SPO. emessi nei confronti dei tifosi reticenti: 66 nel 2013/2014 contro i 42 del 2012/2013. Sono invece 38 i D.A.SPO. nei confronti dei giocatori. Tabella 5 D.A.SPO. emessi, per tipologia di soggetti Stagioni calcistiche 2012/ /2014 Valori assoluti Soggetti 2012/ /2014 Tifoso Tifoso reticente Calciatore Dirigente sportivo Bagarino Non tifoso 7 8 Responsabile impianto sportivo 2 2 Giudice di gara 1 0 Non disponibile Totale Fonte: Elaborazione Link Lab, Laboratorio di Ricerca Socio Economica della Link Campus University, su dati Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive e DAC (Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato). Nella stagione 2013/2014, il 40,9% dei D.A.SPO. ha riguardato episodi di violenza avvenuti all interno dello stadio, mentre il 33,6% ha riguardato comportamenti violenti che hanno avuto luogo al di fuori delle mura dello stadio; questi ultimi, in particolare, risultano in aumento di ol- 10

11 tre il 50% rispetto alla precedente stagione calcistica. Appaiono invece in diminuzione i D.A.SPO. emessi per scontri e violenze avvenute negli esercizi commerciali (13 contro i 34 della stagione 2012/2013), in autogrill (31 rispetto ai 52 del 2012/2013), e nelle stazioni ferroviarie che nel 2013/2014 si annullano completamente rispetto ai 13 casi dell anno precedente. Tabella 6 D.A.SPO. emessi, per luogo del disordine Stagioni calcistiche 2012/ /2014 Valori assoluti e percentuali Diff.% Luogo del disordine 2012/ / / /2013 v.a. % v.a. % % Impianto sportivo Interno , ,9 29,0 Impianto sportivo Esterno , ,6 55,4 Ignoto , ,3 9,5 Centro cittadino 104 5, ,5 1,0 Casello autostradale 58 3,2 65 2,8 12,1 Scalo aeroportuale 0 0,0 47 2,0 // A bordo autobus 37 2,0 38 1,6 2,7 Autogrill 52 2,8 31 1,3-40,4 Esercizi commerciali 34 1,9 13 0,6-61,8 A bordo treno 11 0,6 9 0,4-18,2 Aeromobile 0 0,0 2 0,1 // Stazione metro 0 0,0 1 0,0 // Stazione ferroviaria 13 0,7 0 0,0 // Totale , ,0 28,8 Fonte: Elaborazione Link Lab, Laboratorio di Ricerca Socio Economica della Link Campus University, su dati Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive e DAC (Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato). (*) Il totale potrebbe essere alterato se qualche provvedimento è stato emesso per fatti criminosi commessi durante eventi sportivi diversi. 5. Italia vs Europa. Modelli di sicurezza a confronto L erba del vicino è sempre più verde: recita così un famoso detto popolare ma che a noi italiani pare calzare a pennello. È nostra abitudine, infatti, essere molto spesso critici nei confronti del nostro Paese e di elevare a modello di esempio le esperienze oltre confine. E questo avviene nella maggior parte dei confronti (a meno che l oggetto del contenzioso non sia la cucina o l arte), sia che si parli di educazione civica sia che si parli di sicurezza. Ma spesso accade che il confronto sia frutto solo di frettolose approssimazioni. Siamo sicuri, per esempio, che anche nel caso dei modelli di sicurezza negli stadi, le esperienze degli altri Paesi siano migliori delle nostre? Addentriamoci dunque nel confronto e cerchiamo di conoscere meglio la situazione. Naturalmente non è stato possibile effettuare un confronto puramente aritmetico perché sono tante le componenti che differiscono: i campionati, le giurisdizioni, il numero degli spettatori, la ca- 11

12 pienza degli stadi, la passione sportiva, ecc. Tuttavia, i dati disponibili e relativi agli indicatori di violenza negli stadi che hanno permesso di misurare gli effetti della novità normative introdotte a partire dal 2007, permettono una lettura nel complesso esauriente e in grado di valutare positivamente il nostro modello di sicurezza se confrontato con quello adottato in altri Paesi. a) I numeri relativi i all Italia Partiamo innanzitutto con l analisi del dato medio, confrontando e rapportando il numero dei feriti tra civili registrati nell intera stagione calcistica con quello degli spettatori complessivi. Considerato che nella stagione calcistica 2014/2015 si sono registrati 82 feriti tra civili e che il numero complessivo degli spettatori di Serie A, Serie B e Lega Pro è stato di circa , possiamo affermare che nei nostri stadi c è stato mediamente un ferito ogni spettatori circa. Un rapporto, pertanto, che non costituisce campanello d allarme. Tabella 7 Feriti tra civili e numero di spettatori Serie A, Serie B e Lega Pro Serie storica, stagioni calcistiche 2007/ /2015 Valori assoluti Feriti tra civili totali Serie A, Serie B e Lega Pro Spettatori totali Serie A, Serie B e Lega Pro v.a. v.a. 2007/ / / / / / / / Fonte: Elaborazione Link Lab, Laboratorio di Ricerca Socio Economica della Link Campus University, su dati Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive e Transfermarkt. Può essere altresì assai utile ai fini di una maggiore percezione del solo dato numerico rapportare il numero degli incontri con feriti con il totale degli incontri monitorati dall Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive. Nel corso della stagione 2014/2015, gli incontri in seguito ai quali si sono registrati feriti tra civili, Forze di Polizia e steward, rappresentano il 3,6% degli incontri monitorati. Dopo il calo registrato a partire dalla stagione 2009/2010, in cui la percentuale degli incontri con feriti era pari al 3,3% scendendo progressivamente fino al 2012/2013 (2,1%), dal 2013/2014 si assiste, come già accennato, a un aumento del numero dei feriti che fa risalire la percentuale degli incontri con feriti al 3% nel 2013/2014 e al 3,6%, come già detto, nella stagione 2014/2015. Possiamo 12

13 quindi affermare che nei campionati italiani, dal 2009/2010 al 2014/2015, abbiamo una media di circa il 2,9% di incontri con feriti sul totale complessivo degli incontri. Tabella 8 Percentuale degli incontri con feriti sul totale degli incontri monitorati Serie A, Serie B e Lega Pro P Serie storica, stagioni calcistiche 2009/ /2015 Valori assoluti e percentuali Incontri monitorati Incontri con feriti f % incontri con feriti sul Stagione totale degli incontri calcistica v.a. v.a. monitorati 2009/ ,3 2010/ ,9 2011/ ,6 2012/ ,1 2013/ ,0 2014/ ,6 Fonte: Elaborazione Link Lab, Laboratorio di Ricerca Socio Economica della Link Campus University, su dati Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive. b) Il confronto con l Inghilterra l Applichiamo ora lo stesso procedimento a un altro dei campionati più importanti e seguiti al mondo, quello inglese. A tal fine si sono utilizzati i dati relativi ai campionati più simili a quelli della nostra Serie A, B e Lega Pro e quindi: Premier & International, Championship, League 1, League 2. A prima vista, il numero dei feriti è già abbastanza indicativo di una situazione nel complesso più critica rispetto a quella italiana: negli stadi inglesi sono gli spettatori feriti nel corso della stagione calcistica 2013/2014, in aumento rispetto alla stagione precedente quando i feriti erano stati 965. Rapportando dunque il numero delle persone ferite (1.088 nella stagione 2013/2014) a quello degli spettatori complessivi ( nel 2013/2014), emerge una criticità decisamente maggiore rispetto a quella italiana: mediamente un ferito ogni spettatori. Tabella 9 Spettatori Feriti Campionato inglese Serie storica, stagioni calcistiche 2011/ /2014 Valori assoluti Spettatori totali Spettatori feriti (Premier Premier& International, Championship, League L 1, League 2) 2011/ / / Fonte: Elaborazione Link Lab, Laboratorio di Ricerca Socio Economica della Link Campus University, su dati Sports Grounds Safety Authority. 13

14 c) ) Il confronto con la Germania Veniamo ora alla Germania. In questo caso appare davvero elevato il numero di feriti rilevato e che, diversamente da quanto fatto registrare dai Paesi sin qui esaminati, continua a crescere in maniera considerevole nel corso degli anni, se si esclude il decremento registrato nella stagione 2012/2013. In totale i feriti complessivi. Tra questi, sono 351 i feriti tra le Forze di Polizia (i Polizeibeamte); i restanti 795 feriti tra i civili, ovvero tra gli Störer (381), letteralmente i disturbatori dell ordine pubblico, e gli Unbeteiligte (414), ossia i civili feriti accidentalmente. Confrontiamo ora i 795 feriti tra civili (escludendo quindi i feriti tra le Forze di Polizia) della stagione 2012/2013 con il totale degli spettatori negli stadi dei principali campionati tedeschi nel 2012/2013 (Bundesliga, 2. Bundesliga, 3. Liga), quest ultimo pari a Dalla comparazione si evince che in Germania, nella stagione 2012/2013, c è stato un ferito ogni circa spettatori. Una situazione particolarmente significativa se confrontata con quella italiana (ricordiamo un ferito ogni spettatori nella stagione 2014/2015), e ancora più critica rispetto a quella rilevata in Inghilterra (un ferito ogni spettatori). Tabella 10 Feriti tra civili Campionato tedesco Serie storica, stagioni calcistiche 2010/ /2013 Valori assoluti Spettatori totali Feriti tra civili Feriti tra le Forze di (Bundesliga, 2. Bundesliga, 3. ( Störer + Unbeteiligte ) Polizia (Polizeibeamte) Liga) 2010/ / / Fonte: Elaborazione Link Lab, Laboratorio di Ricerca Socio Economica della Link Campus University, su dati Zentrale Informationsstelle Sporteinsätze Jahresbericht Fußball Saison 2012/13 e Transfermarkt. Tabella 11 1 Feriti totali, tra civili e forze di polizia Campionato tedesco Serie storica, stagioni calcistiche 2008/ /2013 Valori assoluti e percentuali Diff. % Feriti (Bundesliga, 2. Bundesliga, 3. Liga) 2012/ / / / / / v.a. v.a. v.a. v.a. v.a. 2008/2009 Feriti tra Forze di Polizia (Polizeibeamte) ,3 Feriti tra civili (Störer) ,4 Feriti tra civili coinvolti accidentalmente (Unbeteiligte) ,5 Totale feriti ,1 Fonte: Elaborazione Link Lab, Laboratorio di Ricerca Socio Economica della Link Campus University, su dati Zentrale Informationsstelle Sporteinsätze Jahresbericht Fußball Saison 2012/13. 14

15 Tabella 12 1 Persone ferite, per campionato c tedesco 2012/2013 Valori assoluti Campionato Feriti Bundesliga. 2. Bundesliga 3. Liga Feriti tra Forze di Polizia (Polizeibeamte) Feriti tra civili (Störer) Feriti tra civili coinvolti accidentalmente (Unbeteiligte) Totale feriti Fonte: Elaborazione Link Lab, Laboratorio di Ricerca Socio Economica della Link Campus University, su dati Zentrale Informationsstelle Sporteinsätze Jahresbericht Fußball Saison 2012/13. d) Austria, Finlandia, Polonia Il confronto con quanto accade in Austria, Finlandia e Polonia non può non essere preceduto da una precisazione metodologica, legata al fatto che in questi Paesi il calcio, per tradizione e per passione, non conosce certamente la stessa verve degli stadi inglesi, tedeschi o italiani. È e- vidente infatti che l Austria, la Finlandia o la Polonia si pongono lontani dal gruppo di quei Paesi a più elevata tradizione calcistica, fortemente radicata nel tessuto sociale e in cui le competizioni e l esperienza calcistica si legano a doppio filo con la storia del Paese, come appunto l Italia, l Inghilterra, la Germania, la Francia o la Spagna. Insomma, un confronto tra due unità di misure non perfettamente sovrapponibili ma indispensabile per avere un quadro di insieme il più completo possibile. Per quanto concerne l Austria, applicando al campionato nazionale (campionati Tipp3- Bundesliga powered by T-Mobile, HeutefürMorgen-ErsteLiga, RegionalligaOst/Mitte/West) lo stesso rapporto adottato per quello italiano (ossia il confronto tra il numero degli incontri con feriti e quello degli incontri monitorati), rileviamo un risultato pressoché simile. Il rapporto percentuale, infatti, è di media pari al 2,4% (a fronte del valore medio italiano del 2,9%). Il dato sorprende piacevolmente proprio alla luce della differente tradizione calcistica dei due Paesi. Tabella 13 Percentuale incontri con feriti sul totale degli incontri monitorati Campionato austriaco a Serie storica, stagioni calcistiche 2009/ /2013 Valori assoluti e percentuali Incontri monitorati Incontri con feriti % Incontri con feriti sul v.a. v.a. totale incontri monitorati 2009/ ,5 2010/ ,8 2011/ ,2 2012/ ,2 Fonte: Elaborazione Link Lab, Laboratorio di Ricerca Socio Economica della Link Campus University, su dati National Football Information Point, Austria. 15

16 In particolare nella stagione calcistica 2012/2013 sono 35 gli incontri a seguito dei quali si sono registrati dei feriti, il 2,2% quindi degli incontri monitorati, perfettamente in linea con quanto avvenuto nella stagione precedente e in lieve diminuzione rispetto alle stagioni 2010/2011 e 2009/2010 in cui gli incontri con feriti sono stati invece rispettivamente 44 e 39. Tra i civili il numero più elevato dei feriti, nello specifico 26 registrati nel 2012/2013, confermando un trend positivo di diminuzione del numero di persone coinvolte nel corso degli anni che è progressivamente passato da 58 del 2010/2011 a 32 nel 2011/2012 per attestarsi dunque a 26 nel 2012/2013. Modesto appare anche il numero dei feriti tra gli operatori delle Forze dell Ordine, con sole 7 persone coinvolte nel 2012/2013, rispetto agli 11 della stagione 2011/2012, ai 29 del 2010/2011 e ai 18 del 2009/2010. Sono invece 9 i feriti registrati tra gli steward nel 2012/2013 contro i 7 della stagione precedente. Tabella 14 Feriti Campionato austriaco Serie storica, stagioni calcistiche 2009/ /2013 Valori assoluti Dettaglio 2009/ / / /2013 v.a. v.a. v.a. v.a. Incontri monitorati Incontri con feriti Feriti tra civili Feriti tra le FF.PP Feriti tra gli steward Fonte: Elaborazione Link Lab, Laboratorio di Ricerca Socio Economica della Link Campus University, su dati National Football Information Point, Austria. La situazione è prevedibilmente differente nel caso della Finlandia, Paese dove il calcio non certamente lo sport più popolare. E quindi numeri prossimi allo zero, considerando il calcolo complessivo delle 5 stagioni dal 2008/2009 al 2012/2013, quello degli episodi di violenza nel campionato finlandese: sono in tutto 20 infatti gli incontri che hanno riportato feriti, questi ultimi 18 tra civili e 2 tra le Forze della Polizia. Tabella 15 Feriti Campionato finlandese Stagioni calcistiche 2008/ /2013 (dati complessivi) Valori assoluti Stagioni calcistiche Dettaglio 2008/ /2013 (dati complessivi) Incontri con feriti 20 Feriti tra civili 18 Feriti tra le FF.PP. 2 Fonte: Elaborazione Link Lab, Laboratorio di Ricerca Socio Economica della Link Campus University, su dati National Football Information Point, Finlandia. 16

17 Per quanto concerne la Polonia, infine, i dati resi disponibili dal National Football Information Point parlano invece di 30 feriti tra civili nel corso del 2012 (nei campionati T-Mobile E- kstraklasa, First League, Second League), dopo il significativo arresto del 2011 quando i feriti sono stati 12, ma comunque in netto calo rispetto al 2010 e al 2009 quando i civili coinvolti in scontri violenti sono stati rispettivamente 90 e 76. In calo anche il numero dei feriti tra le Forze di Polizia che passa da 58 del 2008 a 16 nel Tabella 16 Feriti Campionato polacco Serie storica, anni Valori assoluti Anni Dettaglio v.a. v.a. v.a. v.a. v.a. Incontri Feriti tra civili Feriti tra le FF.PP Fonte: Elaborazione Link Lab, Laboratorio di Ricerca Socio Economica della Link Campus University, su dati National Football Information Point. 5. Conclusioni L analisi dei dati fin qui condotta, sebbene non ci consenta di trarre delle conclusioni di carattere generale, è tuttavia assai utile e funzionale a individuare delle linee di tendenza, che a loro volta permettono una prima, significativa valutazione delle politiche pubbliche attuate dalle Istituzioni dopo la tragica morte dell Ispettore Raciti per arginare/prevenire il complesso fenomeno della violenza negli stadi. Da questo punto di vista, riteniamo utile ripartire innanzitutto dalle due domande che ci siamo posti nel paragrafo 2. 1) Il modello italiano di sicurezza è in grado di rispondere all emergenza causata dal dilagare di fenomeni violenti, spostando il piano dell azione dal tradizionale approccio repressivo a un approccio di tipo inclusivo? La risposta a questa domanda è sicuramente positiva, nel senso che la normativa introdotta dopo il 2007 ha certamente contribuito a una sensibile diminuzione degli episodi di violenza e del numero di feriti. In linea generale, possiamo dunque affermare che le politiche pubbliche adottate dopo il 2007 hanno offerto risultati positivi almeno fino al Nonostante nelle ultime due stagioni calcistiche 2013/2014 e 2014/2015 si sia assistito a un sensibile aumento degli incontri con feriti rispetto ai campionati precedenti, in un quadro di lungo periodo il dato giustifica ancora il risultato positivo delle misure introdotte nel Per quanto concerne gli strumenti maggiormente utilizzati nella gestione del complesso fenomeno della violenza, i dati mostrano il significativo ruolo svolto dal D.A.SPO. (Divieto di acces- 17

18 so alle manifestazioni sportive). In questo caso, tuttavia, a prevalere è l utilizzo repressivo/sanzionatorio di questo strumento, piuttosto che quello preventivo. 2) È possibile stabilire un paragone tra quanto accade in Italia e i fenomeni violenti che si registrano in altri Paesi? Dal confronto internazionale emerge la sostanziale uniformità della situazione italiana rispetto a quella presente in Paesi come Austria, Finlandia e Polonia, dove però il calcio non ha mai esercitato un particolare fascino sulla popolazione. Di contro, l accostamento con Paesi quali Inghilterra e Germania, che condividono con l Italia lo stesso rapporto con il calcio e i cui dati evidenziano ancora una problematicità significativa sul fronte della sicurezza negli stadi, è indicativo di un percorso italiano che a oggi ha permesso di portare a casa risultati decisamente importanti. *** Possiamo dunque affermare che le politiche pubbliche adottate nel nostro Paese per la gestione del complesso fenomeno della violenza si sono dimostrate efficaci? A nostro avviso, la risposta a questa domanda non può che essere positiva, nel senso che possiamo, a ragione, parlare di un modello italiano di sicurezza degli stadi: un modello che ha dato i suoi frutti, che ha funzionato e che è in grado oggi di dare risposte rapide anche in caso di episodi di violenza. Il modello italiano di sicurezza ha infatti dimostrato ampiamente di aver raggiunto con ottimi risultati il suo primo obiettivo, ovvero la riduzione dei feriti durante le manifestazioni calcistiche. Tuttavia, si tratta di un esperienza che non ha ancora raggiunto la sua piena maturità, come rimarca il nuovo, seppur lieve, aumento dei fenomeni violenti che si è registrato a partire dalla stagione 2013/2014: dopo aver chiuso in vantaggio il suo primo tempo, è necessario che le politiche pubbliche italiane scendano in campo per il secondo tempo, per vincere il quale sarà necessario che le norme si leghino in maniera sempre più stretta a un cambiamento culturale, che a sua volta segua i nuovi bisogni e desideri dei tifosi e della società in generale. In tale direzione si è già mossa la Task Force del Ministero dell Interno che nel mese di aprile 2014 ha varato il pacchetto Nuove misure per la sicurezza e la partecipazione alle manifestazioni sportive che è entrato in vigore con l avvio della stagione2014/2015. La nuova normativa, oltre ad aver aggiunto nuovi elementi alle misure che presiedono alla sicurezza delle manifestazioni sportive in generale, e calcistiche in particolare, ha rilasciato importanti disposizioni che, d accordo e con il supporto delle società sportive, contribuiranno a quel cambiamento culturale di cui si diceva poc anzi, incontrando il sicuro consenso dei tifosi 4 e sollecitando altresì una nuova valutazione e una nuova analisi degli indicatori di violenza negli stadi che continui a tracciare il percorso del fenomeno, magari confermandone il trend positivo, proprio alla luce delle novità normative. 4 Lo dimostrano i risultati di una ricerca pilota sui Play Off di Serie B e Lega Pro, coordinata dall Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive e realizzata a giugno Cfr. N. Ferrigni, R. Massucci, Percezione e conoscenza sulle "Nuove misure per la sicurezza e la partecipazione alle manifestazioni sportive" elaborate dalla Task Force, Ministero dell'interno, Roma, settembre

19 Il nuovo pacchetto di misure, infatti, ha introdotto rilevanti novità in materia di vendita dei titoli di accesso allo stadio (acquisto last second dei tagliandi o mediante App per smartphone o tablet, ecc.), fidelizzazione dei tifosi, strutturazione e fruibilità degli impianti sportivi, organizzazione e formazione degli steward, contrasto al razzismo e rapporti con i tifosi. A quest ultimo proposito un attenzione particolare merita l introduzione del Supporter Liaison Officer (SLO) 5, figura di raccordo tra la società sportiva che lo SLO rappresenta e la propria tifoseria, e che appare ben coniugarsi con il mutamento culturale richiesto al mondo del calcio e in qualche modo già in atto. Lo sviluppo di un modello inclusivo, partecipativo e democratico che poggia sulla rappresentatività, accompagnato da una elevata professionalità della figura, infatti, si muove sul binario del mutamento offrendo al calcio italiano un opportunità interessante di ottimizzare i risultati fin qui conseguiti dalla nuova normativa in tema di sicurezza, portando e riportando altresì allo stadio quella grossa fetta di spettatori (famiglie, donne e bambini) che in questi decenni hanno vissuto un immagine negativa dello stadio, percependolo come luogo insicuro, molto spesso senza esserci mai stati. In conclusione, non c è dubbio che l esperienza maturata in questi anni ha confermato la necessità di un impegno costante, da rinnovare da parte delle Istituzioni, anche quelle sportive, per soddisfare una domanda sempre più qualificata di sicurezza (Gallo, Massucci 2011). Bibliografia Babbie E. (2010). Ricerca Sociale. Milano: Apogeo. Bifulco L., Pirone F. (2014). A tutto campo. Il calcio da una prospettiva sociologica. Napoli: Guida. Borra S., Di Ciaccio A. (2008). Statistica. Metodologie per scienze economiche e sociali. Milano: McGraw-Hill. Corbetta P. (2015a). La ricerca sociale. Metodologia e tecniche. Vol. II: Le tecniche quantitative. Bologna: il Mulino. Corbetta P. (2015b). La ricerca sociale. Metodologia e tecniche. Vol. IV: L analisi dei dati. Bologna: il Mulino. Cucci I., Germano I.S. (2003). Tribuna Stampa, storia critica del giornalismo sportivo da Pindaro a Internet. Roma: Il Minotauro. Ferrigni N., Massucci R. (2013). C era una volta l ultrà. Roma: Eurilink. Ferrigni N., Forgione M., Massucci R. (2015). Dieci anni di ordine pubblico. Focus sulle manifestazioni politiche-sindacali-sportive. Roma: Eurilink. 5 Su questo tema, ci permettiamo di rimandare alla relazione, dal titolo #SLO il tredicesimo uomo, da noi presentata in occasione del convegno Dialogare per prevenire: il ruolo del Supporter Liaison Officer (SLO), tenutosi presso l Università degli Studi di Roma Tor Vergata, il 17 ottobre

20 Gallo N., Massucci R. (2011). La sicurezza negli stadi. Profili giuridici e risvolti sociali. Milano: Franco Angeli. Giddens A. (1994). Sociologia. Bologna: il Mulino. Massucci R. (2008). Il codice delle leggi per la sicurezza delle manifestazioni sportive. Roma: Arcadia. Papa A., Panico G. (2002), Storia sociale del calcio in Italia. Bologna: il Mulino. Porro N. (2011). Lineamenti di sociologia dello sport. Roma: Carocci. Roversi A. (1990). Calcio e violenza in Europa: Inghilterra, Germania, Italia, Belgio e Danimarca. Bologna: il Mulino. Roversi A. (1992). Calcio, tifo e violenza: il teppismo calcistico in Italia. Bologna: il Mulino. Salvini A. (2008). Ultrà. Psicologia del tifoso violento. Firenze-Milano: Giunti. 20

Politiche di prevenzione dei comportamenti violenti dei tifosi. Oneri e incombenti delle società di calcio

Politiche di prevenzione dei comportamenti violenti dei tifosi. Oneri e incombenti delle società di calcio CSGP CENTRO STUDI FEDERICO STELLA Politiche prevenzione dei comportamenti violenti dei tifosi. Oneri e incombenti delle società calcio Roberto Massucci Le politiche prevenzione della violenza negli sta

Dettagli

PUNTO DI SITUAZIONE DEL 5 NOVEMBRE 2007

PUNTO DI SITUAZIONE DEL 5 NOVEMBRE 2007 Campionato di calcio 27/28 - Punto di situazione PUNTO DI SITUAZIONE DEL 5 NOVEMBRE 27 SOMMARIO I numeri Incontri disputati 2 Spettatori 2 L analisi dei dati Andamento quinquennale 5 DASPO 12 1 Campionato

Dettagli

ALLEGATO H VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE INDIVIDUALE DEI DIPENDENTI COMUNE DI CINISI Prov. Palermo

ALLEGATO H VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE INDIVIDUALE DEI DIPENDENTI COMUNE DI CINISI Prov. Palermo SCHEDA di 3 II Fattore di Valutazione: Comportamenti professionali e organizzativi e competenze Anno Settore Servizio Dipendente Categoria Profilo professionale Responsabilità assegnate DECLARATORIA DELLA

Dettagli

focus 71.689 1.387.046 23,9% 7.657

focus 71.689 1.387.046 23,9% 7.657 focus 71.689 squadre Le squadre in attività nel 2010-2011 sono 71.689, delle quali 470 professionistiche, 17.020 dilettantistiche e 54.199 impegnate in attività di settore giovanile. Hanno disputato 704.496

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI Art. 1 Oggetto del Regolamento Il presente regolamento disciplina l attività del Comitato Unico

Dettagli

A cura di. Roberto MASSUCCI - Vice Presidente Operativo dell Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive

A cura di. Roberto MASSUCCI - Vice Presidente Operativo dell Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive Progetto pilota di ricerca sociale promosso e coordinato dall Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, con la collaborazione della LEGA SERIE B e della LEGA PRO A cura di Roberto MASSUCCI

Dettagli

INDICI SINTETICI DI PROTEZIONE E TUTELA DELL IMPIEGO

INDICI SINTETICI DI PROTEZIONE E TUTELA DELL IMPIEGO INDICI SINTETICI DI PROTEZIONE E DELL IMPIEGO Analisi comparata Dicembre 2014 SINTETICA LETTURA INTERPRETATIVA Nel 2013 l Italia ha un sistema di tutela e di protezione dei licenziamenti collettivi e

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 795 clienti TIEMME SpA (errore di campionamento +/ 2%) rappresentativo della popolazione obiettivo,

Dettagli

COMUNE DI COLOGNO AL SERIO

COMUNE DI COLOGNO AL SERIO COMUNE DI COLOGNO AL SERIO Provincia di Bergamo PIANO TRIENNALE DI AZIONI POSITIVE PER LE PARI OPPORTUNITA TRIENNIO 2015/2017 (Art. 48 del D.Lgs. 198/2006) Approvato con deliberazione della Giunta comunale

Dettagli

R e g i o n e L a z i

R e g i o n e L a z i o R e g i o n e L a z i Titolo del Progetto o del programma: Siamo sicuri che si può lavorare sicuri Identificativo della linea o delle linee di intervento generale/i: Prevenzione degli eventi infortunistici

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

Il monitoraggio della rete web per i reati a sfondo sessuale e pedo-pornografico

Il monitoraggio della rete web per i reati a sfondo sessuale e pedo-pornografico Il monitoraggio della rete web per i reati a sfondo sessuale e pedo-pornografico Uno degli strumenti innovativi introdotti dalla legge n. 269/98 riguarda l attività di investigazione rivolta alla prevenzione

Dettagli

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Controllo di Gestione e Misurazione delle Performance: l integrazione delle competenze, la valorizzazione delle differenze e la tecnologia

Dettagli

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI Aggiornamento del 29 maggio 2015 I CONTENUTI IL SISTEMA ECONOMICO LA FINANZA PUBBLICA LA SANITA IL SISTEMA ECONOMICO LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI IL PIL PIL: DINAMICA E PREVISIONI NEI PRINCIPALI PAESI UE

Dettagli

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 Secondo i dati forniti dall Eurostat, il valore della produzione dell industria agricola nell Unione Europea a 27 Stati Membri nel 2008 ammontava a circa 377 miliardi

Dettagli

CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1

CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1 Convenzione 187 CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1 La Conferenza generale dell Organizzazione Internazionale del Lavoro, Convocata a Ginevra dal Consiglio

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

LA PARTECIPAZIONE ALLE ATTIVITA DI FORMAZIONE IN MATERIA DI SAFETY IN BANCA D ITALIA

LA PARTECIPAZIONE ALLE ATTIVITA DI FORMAZIONE IN MATERIA DI SAFETY IN BANCA D ITALIA ALLEGATO 4 LA PARTECIPAZIONE ALLE ATTIVITA DI FORMAZIONE IN MATERIA DI SAFETY IN BANCA D ITALIA I dati sui quali si basa la presente elaborazione statistica fanno riferimento al numero di partecipazioni

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 373 clienti di Tiemme Spa sede operativa di Piombino (errore di campionamento +/- 2%) rappresentativo

Dettagli

CAPO I IMPIANTI DELLE SOCIETÀ DI LEGA PRO

CAPO I IMPIANTI DELLE SOCIETÀ DI LEGA PRO 1 CAPO I IMPIANTI DELLE SOCIETÀ DI LEGA PRO Art.1 Campo di applicazione La presente determinazione si applica a tutte le società sportive iscritte al Campionato di Lega Pro, a prescindere dalla capienza

Dettagli

L omicidio volontario in Italia. Rapporto EURES 2013 SINTESI L ITALIA E IL CONTESTO INTERNAZIONALE

L omicidio volontario in Italia. Rapporto EURES 2013 SINTESI L ITALIA E IL CONTESTO INTERNAZIONALE L omicidio volontario in Italia. Rapporto EURES 2013 SINTESI Meno omicidi in Italia. Ma non al Sud Il rischio più alto nei grandi centri urbani Gli uomini principali vittime degli omicidi, ma in famiglia

Dettagli

La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma

La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma OBIETTIVI Da qualche anno a questa parte, le soluzioni di trasporto condivise stanno conoscendo

Dettagli

Le strategie di promozione della lettura messe in atto dalla. biblioteca comunale di Soriano nel Cimino risultano abbastanza

Le strategie di promozione della lettura messe in atto dalla. biblioteca comunale di Soriano nel Cimino risultano abbastanza CAPITOLO QUARTO ANALISI DEI SERVIZI DI PROMOZIONE PER UNA VALUTAZIONE DEI BENEFICI 1. Premessa Le strategie di promozione della lettura messe in atto dalla biblioteca comunale di Soriano nel Cimino risultano

Dettagli

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di

Dettagli

Modelli ex d.lgs. 231/01 e Modelli di prevenzione della corruzione ex L. 190/2012. Massimo Malena & Associati 20 maggio 2015

Modelli ex d.lgs. 231/01 e Modelli di prevenzione della corruzione ex L. 190/2012. Massimo Malena & Associati 20 maggio 2015 Modelli ex d.lgs. 21/01 e Modelli di prevenzione della corruzione ex L. 190/2012 Massimo Malena & Associati 20 maggio 2015 L impatto immediato e diretto della L. 190/2012 sul d.lgs. 21/01 La Legge 190

Dettagli

ALLEGATO 1 Analisi delle serie storiche pluviometriche delle stazioni di Torre del Lago e di Viareggio.

ALLEGATO 1 Analisi delle serie storiche pluviometriche delle stazioni di Torre del Lago e di Viareggio. ALLEGATO 1 Analisi delle serie storiche pluviometriche delle stazioni di Torre del Lago e di Viareggio. Per una migliore caratterizzazione del bacino idrologico dell area di studio, sono state acquisite

Dettagli

5 La popolazione disabile

5 La popolazione disabile 5 La popolazione disabile Problematiche inerenti alle fonti dei dati sulla disabilità L Osservatorio per le politiche sociali dell Amministrazione Provinciale ha intrapreso un complesso lavoro di censimento

Dettagli

PROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A

PROTOCOLLO D'INTESA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE. DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A PROTOCOLLO D'INTESA TRA MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE (di seguito denominato Ministero) E DE AGOSTINI SCUOLA S.p.A (di seguito denominata Casa Editrice) VISTO il decreto legislativo 16 aprile 1994, n.

Dettagli

I principali servizi educativi gestiti direttamente dal comune sono i nidi, le scuole dell infanzia e i ricreatori.

I principali servizi educativi gestiti direttamente dal comune sono i nidi, le scuole dell infanzia e i ricreatori. I Servizi Educativi del Comune di Trieste rappresentano una tradizione storica, un patrimonio di tradizione culturale di cui la città e le famiglie vanno orgogliose. Un patrimonio storico che negli anni

Dettagli

CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI ATTUARI

CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI ATTUARI MINISTERO DELLA GIUSTIZIA AUDIZIONE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI ATTUARI PRESSO LA X COMMISSIONE INDUSTRIA DEL SENATO DELLA REPUBBLICA SUL RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA 2009/138/CE (SOLVENCY

Dettagli

Comparazione dei Risultati dell Indagine

Comparazione dei Risultati dell Indagine Comparazione dei Risultati dell Indagine DOCTAE (Agr. nr. 2007-1983 001/001) Questo progetto è stato finanziato con il supporto della Commissione Europea. Questo documento riflette unicamente il punto

Dettagli

NOZIONI DI BASE DEL DIRITTO IL DIRITTO COME INSIEME DI REGOLE

NOZIONI DI BASE DEL DIRITTO IL DIRITTO COME INSIEME DI REGOLE NOZIONI DI BASE DEL DIRITTO IL DIRITTO COME INSIEME DI REGOLE SI SENTONO SPESSO MOLTE FRASI CHE CONTENGONO LA PAROLA DIRITTO, AD ESEMPIO: - L omicidio è punito dalla legge - I cittadini sono obbligati,

Dettagli

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 15 Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici ( B.U. REGIONE BASILICATA N.22 del 2 maggio 2009 Articolo 1 Finalità 1. La presente legge, in

Dettagli

una società cooperative Europea (SCE) ropea Moduli e metodologie Mediterranea

una società cooperative Europea (SCE) ropea Moduli e metodologie Mediterranea a coop Creare una società cooperative Europea (SCE) ropea Moduli e metodologie esente, Pass 1 Creare una società cooperative Europea (SCE) Introduzione La società cooperativa è un associazione autonoma

Dettagli

Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO

Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO area: codice ufficio: 102 SERVIZIO DI STAFF CONTROLLI R.A.S.S.

Dettagli

Indagine Cna su 1630 imprendiotri Artigiani e piccole imprese promuovono il Jobs Act

Indagine Cna su 1630 imprendiotri Artigiani e piccole imprese promuovono il Jobs Act CENTRO STUDI Indagine Cna su 1630 imprendiotri Artigiani e piccole imprese promuovono il Jobs Act Nota CNA N. 10/DICEMBRE 2014 CONFEDERAZIONE NAZIONALE DELL ARTIGIANATO E DELLA PICCOLA E MEDIA IMPRESA

Dettagli

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni. La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane

Dettagli

Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014

Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014 Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014 (art. 14 comma 5 - d.lgs 150/2009) sintesi dati Generali, per Area e tipologia di dipendente Le Amministrazioni pubbliche, nella prospettiva di

Dettagli

CIRCOLO RICREATIVO AZIENDALE LAVORATORI DI POSTE ITALIANE. CRALPoste CODICE DI COMPORTAMENTO

CIRCOLO RICREATIVO AZIENDALE LAVORATORI DI POSTE ITALIANE. CRALPoste CODICE DI COMPORTAMENTO CIRCOLO RICREATIVO AZIENDALE LAVORATORI DI POSTE ITALIANE CRALPoste CODICE DI COMPORTAMENTO Roma, 31 Marzo 2005 INDICE Premessa pag. 3 Destinatari ed Ambito di applicazione pag. 4 Principi generali pag.

Dettagli

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI LIBERALI DELLA BANCA

REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI LIBERALI DELLA BANCA REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI LIBERALI DELLA BANCA - 1 - INDICE REGOLAMENTO PER LE EROGAZIONI LIBERALI DELLA BANCA 3 ART. 1 3 ART. 2 3 ART. 3 3 ART. 4 4 ART. 5 4 ART. 6 4 ART. 7 4 ART.8 4 ART. 9 4 ART.

Dettagli

COMUNE DI MONTESPERTOLI

COMUNE DI MONTESPERTOLI OGGETTO: Questionario sul benessere organizzativo 2012 - Report Il presente documento è finalizzato all analisi dei dati scaturiti dalla compilazione dei questionari in oggetto, da parte dei dipendenti

Dettagli

Linee guida sulla Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro nella legislazione europea

Linee guida sulla Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro nella legislazione europea Linee guida sulla Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro nella legislazione europea Giovanni Bartoli Nell Unione europea la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro rappresentano argomenti tra i più

Dettagli

NUOVA CULTURA DELLA SICUREZZA, DUE GRANDI VERITA

NUOVA CULTURA DELLA SICUREZZA, DUE GRANDI VERITA NUOVA CULTURA DELLA SICUREZZA, DUE GRANDI VERITA Non si è raggiunto l obiettivo! E necessario inaugurare un grande cantiere fatto di: Cultura della sicurezza Tecnologia della sicurezza Prevenzione Controlli

Dettagli

REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO

REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO COMUNE DI FLERO PROVINCIA DI BRESCIA REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO DEL C.U.G. (COMITATO UNICO PER LE PARI OPPORTUNITÀ, LA VALORIZZAZIONE DEL BENESSERE DI CHI LAVORA E CONTRO LE DISCRIMINAZIONI

Dettagli

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli; Lezione 3 Le attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Il diritto alla salute Abbiamo già sottolineato che il beneficiario ultimo del testo unico è la figura del lavoratore. La cui

Dettagli

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007 Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato ABRIGNANI. Disciplina delle professioni relative alle attività motorie

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato ABRIGNANI. Disciplina delle professioni relative alle attività motorie Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 2914 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato ABRIGNANI Disciplina delle professioni relative alle attività motorie Presentata il 25 febbraio

Dettagli

IL RINCARO CARBURANTI ANALISI E INCIDENZA SULLE FAMIGLIE ITALIANE. IL CONFRONTO CON L EUROPA.

IL RINCARO CARBURANTI ANALISI E INCIDENZA SULLE FAMIGLIE ITALIANE. IL CONFRONTO CON L EUROPA. IL RINCARO CARBURANTI ANALISI E INCIDENZA SULLE FAMIGLIE ITALIANE. IL CONFRONTO CON L EUROPA. I rincari del carburante non rappresentano più una sorpresa per gli automobilisti italiani. I prezzi della

Dettagli

I principi del diritto comunitario in materia di assistenza sanitaria

I principi del diritto comunitario in materia di assistenza sanitaria I principi del diritto comunitario in materia di assistenza sanitaria Dott. Paolo Piani Ancona (26 marzo 2015) 1 Premessa Trattati Il diritto comunitario in tema di assistenza sanitaria (prevale sulle

Dettagli

IL SISTEMA INFORMATIVO

IL SISTEMA INFORMATIVO LEZIONE 15 DAL MODELLO DELLE CONDIZIONI DI EQUILIBRIO AL MODELLO CONTABILE RIPRESA DEL CONCETTO DI SISTEMA AZIENDALE = COMPLESSO DI ELEMENTI MATERIALI E NO CHE DIPENDONO RECIPROCAMENTE GLI UNI DAGLI ALTRI

Dettagli

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto

Dettagli

I dossier del Centro di Monitoraggio della Sicurezza Stradale di Regione Lombardia. L incidentalità sulle strade della provincia di Milano

I dossier del Centro di Monitoraggio della Sicurezza Stradale di Regione Lombardia. L incidentalità sulle strade della provincia di Milano I dossier del Centro di Monitoraggio della Sicurezza Stradale di Regione Lombardia L incidentalità sulle strade della provincia di Milano Novembre 2014 Per accedere al data-base dell incidentalità stradale

Dettagli

I sistemi di accumulo di energia elettrica nel residenziale. Roma, 17 settembre 2013

I sistemi di accumulo di energia elettrica nel residenziale. Roma, 17 settembre 2013 I sistemi di accumulo di energia elettrica nel residenziale Roma, 17 settembre 2013 Intervento di Claudio Andrea Gemme, Presidente ANIE Confindustria Signore e Signori, buongiorno. Grazie a tutti voi per

Dettagli

Progetto TelePAT Attività di monitoraggio marzo 2014. A cura del gruppo di lavoro TelePAT

Progetto TelePAT Attività di monitoraggio marzo 2014. A cura del gruppo di lavoro TelePAT Progetto TelePAT Attività di monitoraggio marzo 2014 A cura del gruppo di lavoro TelePAT L articolazione del sistema di monitoraggio Focalizzare i punti di forza e le aree di miglioramento Verificare lo

Dettagli

La riforma del servizio di distribuzione del

La riforma del servizio di distribuzione del CReSV Via Röntgen, 1 Centro Ricerche su Sostenibilità e Valore 20136 Milano tel +39 025836.3626 La riforma del servizio di distribuzione del 2013 gas naturale In collaborazione con ASSOGAS Gli ambiti territoriali

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Igiene urbana. Indagine sulla soddisfazione degli utenti Confronto tra Torino, Milano, Bologna e Roma. Anno 2011. a cura di Mirko Dancelli

Igiene urbana. Indagine sulla soddisfazione degli utenti Confronto tra Torino, Milano, Bologna e Roma. Anno 2011. a cura di Mirko Dancelli Igiene urbana Indagine sulla soddisfazione degli utenti Confronto tra Torino, Milano, Bologna e Roma Anno 2011 a cura di Mirko Dancelli Osservatorio del Nord Ovest - Università degli Studi di Torino SOMMARIO

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 -

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 - PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016-1 1. Introduzione: organizzazione e funzioni del Comune. Con l approvazione del presente Programma Triennale della Trasparenza e dell

Dettagli

SERVIZIO NAZIONALE DI VALUTAZIONE 2010 11

SERVIZIO NAZIONALE DI VALUTAZIONE 2010 11 SERVIZIO NAZIONALE DI VALUTAZIONE 2010 11 Le rilevazioni degli apprendimenti A.S. 2010 11 Gli esiti del Servizio nazionale di valutazione 2011 e della Prova nazionale 2011 ABSTRACT Le rilevazioni degli

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014-2016

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014-2016 PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014-2016 Approvato con delibera del CdA num. 39 del 13 ottobre 2014 Il presente programma fa riferimento alle deliberazioni di Consiglio di

Dettagli

NOTA OPERATIVA N. 7/2015. OGGETTO: Crediti per imposte pagate all estero, aspetti fiscali e modalità di calcolo.

NOTA OPERATIVA N. 7/2015. OGGETTO: Crediti per imposte pagate all estero, aspetti fiscali e modalità di calcolo. NOTA OPERATIVA N. 7/2015 OGGETTO: Crediti per imposte pagate all estero, aspetti fiscali e modalità di calcolo. - Introduzione E sempre più frequente che le imprese italiane svolgano la propria attività

Dettagli

Innovare in Filiere Tradizionali. Federchimica 19-05-2014

Innovare in Filiere Tradizionali. Federchimica 19-05-2014 Innovare in Filiere Tradizionali Federchimica 19-05-2014 Icap Leather chem L Azienda, fondata nel 1944, a seguito di espansione e di variazioni nell assetto societario acquisisce la denominazione di Icap

Dettagli

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea,

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea, 17.11.2012 IT Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 320/3 REGOLAMENTO (UE) N. 1077/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per la supervisione da parte delle

Dettagli

Dalle pari opportunità alla partecipazione protagonista

Dalle pari opportunità alla partecipazione protagonista Dalle pari opportunità alla partecipazione protagonista Indice Obiettivi della ricerca Caratteristiche socio demografiche del campione I risultati della ricerca Percezione della discriminazione di Esperienze

Dettagli

Associazione Italiana Corporate & Investment Banking. Presentazione Ricerca. Il risk management nelle imprese italiane

Associazione Italiana Corporate & Investment Banking. Presentazione Ricerca. Il risk management nelle imprese italiane Associazione Italiana Corporate & Investment Banking 02.36531506 www.aicib.it aicib@unicatt.it Presentazione Ricerca Il risk management nelle imprese italiane AICIB Associazione Italiana Corporate & Investment

Dettagli

Sistema di valutazione della performance

Sistema di valutazione della performance COMUNE DI BRESSANA BOTTARONE PROVINCIA DI PAVIA Sistema di valutazione della performance Approvato con delibera di Giunta Comunale n. 116 del 17.09.2015 Introduzione Sommario 1. Contenuti ed ambiti 1.1.

Dettagli

Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato

Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato PROTOCOLLO DI INTESA TRA l AUTORITA PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI E L AUTORITA GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO L Autorità per le garanzie

Dettagli

BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 STRUTTURA D.M. 19 MARZO 2015

BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 STRUTTURA D.M. 19 MARZO 2015 BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 Sulla GU 2573/2015, n. 70 è stato pubblicato il D.M. 19 marzo 2015 recante "Aggiornamento della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione,

Dettagli

INDAGINE PROFESSIONI A CONFRONTO: COME I RELATORI PUBBLICI E I GIORNALISTI ITALIANI PERCEPISCONO LA PROPRIA PROFESSIONE E QUELLA DELL ALTRO

INDAGINE PROFESSIONI A CONFRONTO: COME I RELATORI PUBBLICI E I GIORNALISTI ITALIANI PERCEPISCONO LA PROPRIA PROFESSIONE E QUELLA DELL ALTRO INDAGINE PROFESSIONI A CONFRONTO: COME I RELATORI PUBBLICI E I GIORNALISTI ITALIANI PERCEPISCONO LA PROPRIA PROFESSIONE E QUELLA DELL ALTRO Analisi elaborata da Chiara Valentini e Toni Muzi Falconi SINTESI

Dettagli

RELAZIONE DEI CONSIGLIERI QUESTORI AL PROGETTO DI BILANCIO PER L ESERCIZIO FINANZIARIO 2014

RELAZIONE DEI CONSIGLIERI QUESTORI AL PROGETTO DI BILANCIO PER L ESERCIZIO FINANZIARIO 2014 RELAZIONE DEI CONSIGLIERI QUESTORI AL PROGETTO DI BILANCIO PER L ESERCIZIO FINANZIARIO 2014 L elemento caratterizzante di questo bilancio di previsione 2014 è rappresentato indubbiamente dal rinnovo dell

Dettagli

IL RETTORE. VISTO lo Statuto di autonomia dell Università del Salento ed in particolare l art. 29;

IL RETTORE. VISTO lo Statuto di autonomia dell Università del Salento ed in particolare l art. 29; OGGETTO: Emanazione del Regolamento per la formazione del personale tecnicoamministrativo novellato dalla delibera del Consiglio di Amministrazione in data 22/12/2010. IL RETTORE D.R. N. 1 VISTO lo Statuto

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

La professione di Psicologo in Campania

La professione di Psicologo in Campania La professione di Psicologo in Campania Responsabili: Antonella Bozzaotra, Fausta Nasti Premessa È innegabile che l attuale condizione professionale presenti aree di criticità espressione di differenti

Dettagli

Manuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI

Manuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI Pag.1 di 5 SOMMARIO 4.2 Politica Aziendale 2 Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI. Pag.2 di 5 4.2 Politica Aziendale La Direzione della FOMET SpA adotta e diffonde ad ogni livello della

Dettagli

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale

Dettagli

l evoluzione del listino: societa e titoli quotati

l evoluzione del listino: societa e titoli quotati L Evoluzione del Listino: società e titoli quotati Nel biennio 1997-98 la Borsa italiana ha compiuto importanti progressi, in termini sia di dimensione complessiva che di livello qualitativo del listino.

Dettagli

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.

Dettagli

I dossier del Centro di Monitoraggio della Sicurezza Stradale di Regione Lombardia. L incidentalità sulle strade della provincia di Mantova

I dossier del Centro di Monitoraggio della Sicurezza Stradale di Regione Lombardia. L incidentalità sulle strade della provincia di Mantova I dossier del Centro di Monitoraggio della Sicurezza Stradale di Regione Lombardia L incidentalità sulle strade della provincia di Mantova Novembre 2014 Per accedere al data-base dell incidentalità stradale

Dettagli

Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI

Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI OGGETTO: CORSI DI FORMAZIONE SULLA SICUREZZA PER LAVORATORI, PREPOSTI, DIRIGENTI - ART. 37 D. LGS. 81/08 Accordi Stato Regioni del 21 dicembre

Dettagli

Comune di Lugo REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE, DEI RAGAZZI E DELLE RAGAZZE

Comune di Lugo REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE, DEI RAGAZZI E DELLE RAGAZZE Comune di Lugo REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE, DEI RAGAZZI E DELLE RAGAZZE Anno 2004-2005 REGOLAMENTO CONSULTA COMUNALE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE, DEI RAGAZZI E DELLE RAGAZZE

Dettagli

1 - CODICE PROGETTO 3.6.2 - CENTRO DI DOCUMENTAZIONE PROVINCIALE SULL IMMIGRAZIONE 2 - TIPOLOGIA DI INTERVENTO/AREA FUNZIONALE DEL PPL

1 - CODICE PROGETTO 3.6.2 - CENTRO DI DOCUMENTAZIONE PROVINCIALE SULL IMMIGRAZIONE 2 - TIPOLOGIA DI INTERVENTO/AREA FUNZIONALE DEL PPL 1 - CODICE PROGETTO 3.6.2 - CENTRO DI DOCUMENTAZIONE PROVINCIALE SULL IMMIGRAZIONE 2 - TIPOLOGIA DI INTERVENTO/AREA FUNZIONALE DEL PPL Il progetto è riconducibile a quella che il Piano Provinciale del

Dettagli

AZIENDA SPECIALE CONSORTILE PER I SERVIZI ALLA PERSONA PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA

AZIENDA SPECIALE CONSORTILE PER I SERVIZI ALLA PERSONA PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA AZIENDA SPECIALE CONSORTILE PER I SERVIZI ALLA PERSONA PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA Approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione n.41/2014 INDICE PREMESSA... 3 1. LE PRINCIPALI

Dettagli

PROGETTO: TEATRO FORUM

PROGETTO: TEATRO FORUM 24 5 PROGETTO: TEATRO FORUM (per Oratori sensibili) Che cos è Il Teatro forum è un metodo e percorso formativo utilizzato spesso in situazioni di disagio socio-culturale e si propone come strumento per

Dettagli

Il ruolo del manutentore di impianti: prospettive per il futuro. Roma 2012

Il ruolo del manutentore di impianti: prospettive per il futuro. Roma 2012 Il ruolo del manutentore di impianti: prospettive per il futuro Roma 2012 La situazione del patrimonio edilizio pubblico e privato costituisce uno degli aspetti in cui si misura la distanza che spesso

Dettagli

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy n. 022 - Martedì 31 Gennaio 2012 Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy Questo breve report dell Agenzia Europea per l'ambiente prende in esame il ruolo del riciclo nella

Dettagli

Delibera n. 49/2015. VISTO il decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422 e s.m.i. ;

Delibera n. 49/2015. VISTO il decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422 e s.m.i. ; Delibera n. 49/2015 Misure regolatorie per la redazione dei bandi e delle convenzioni relativi alle gare per l assegnazione in esclusiva dei servizi di trasporto pubblico locale passeggeri e definizione

Dettagli

SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA

SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA N. 1372 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa della senatrice TOIA COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 6 MAGGIO 2002 (*) Modifica dell articolo 156 del codice civile, e norme

Dettagli

LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La comprensione

LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La comprensione LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La comprensione dell impresa e del suo contesto e la valutazione dei rischi di errori significativi Ottobre 2013 Indice 1. La comprensione dell impresa e del suo contesto

Dettagli

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso SORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONI UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso Pagina 1 di 10 INTRODUZIONE La Norma UNI EN ISO 9001:2008 fa parte delle norme Internazionali

Dettagli

Casi concreti PREMESSA casi concreti completa e dettagliata documentazione nessun caso concreto riportato è descritto più di una volta

Casi concreti PREMESSA casi concreti completa e dettagliata documentazione nessun caso concreto riportato è descritto più di una volta Casi concreti La pubblicazione dei casi concreti ha, come scopo principale, quello di dare a tante persone la possibilità di essere informate della validità della consulenza individuale e indipendente

Dettagli

LE CIRCOLARI DELL INPS/INPDAP SULLE PENSIONI PIETRO PERZIANI. (Marzo 2012)

LE CIRCOLARI DELL INPS/INPDAP SULLE PENSIONI PIETRO PERZIANI. (Marzo 2012) LE CIRCOLARI DELL INPS/INPDAP SULLE PENSIONI DI PIETRO PERZIANI (Marzo 2012) Dopo le Circolari della F.P. e del MIUR, sono uscite quelle dell Inps/Inpdap, la n. 35 e la n. 37 del 2012; la prima è diretta

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 1188 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI BOLOGNESI, DE MARIA, ALBANELLA, AMODDIO, ANTEZZA, ARLOTTI, BARUFFI, BAZOLI, CARBONE, CARNEVALI,

Dettagli

I processi decisionali all interno delle coppie

I processi decisionali all interno delle coppie 9 aprile 2003 I processi decisionali all interno delle coppie Nel 2001 l indagine Panel europeo sulle famiglie ha dedicato una particolare attenzione agli aspetti legati ai processi decisionali all interno

Dettagli

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 Protocollo d intesa Costituzione di un Centro regio nale per la promozione e lo sviluppo dell auto

Dettagli

Camera dei Deputati 5 Senato della Repubblica PREFAZIONE

Camera dei Deputati 5 Senato della Repubblica PREFAZIONE Camera dei Deputati 5 Senato della Repubblica XIV LEGISLATURA DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI DOCUMENTI PREFAZIONE La riduzione dei danni sanitari e sociali causati dall alcol è, attualmente, uno dei più

Dettagli

LA QUESTIONE INFRASTRUTTURALE E L ANDAMENTO DELLA SPESA PUBBLICA

LA QUESTIONE INFRASTRUTTURALE E L ANDAMENTO DELLA SPESA PUBBLICA Direzione Affari Economici e Centro Studi LA QUESTIONE INFRASTRUTTURALE E L ANDAMENTO DELLA SPESA PUBBLICA Il ritardo infrastrutturale italiano è il frutto di scelte di politica economica che da anni continuano

Dettagli