DISCORSO INAUGURAZIONE RACI 13 MAGGIO 2016

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1 DISCORSO INAUGURAZIONE RACI 13 MAGGIO 2016 Porgo il cordiale saluto dell Amministrazione comunale e mio personale, alle autorità civili, militari, e a tutti i presenti a questo momento inaugurale che, come ben potrete immaginare, rappresenta un passaggio importante e sentito. La Raci vive di una storia propria, una storia lunga 32 anni, una storia articolata, ricca, affascinante che si è costruita nel tempo grazie al coinvolgimento di tante realtà, di tanti soggetti e di tante passioni che hanno scritto capitoli importanti. Questa storia oggi si arricchisce di un nuovo capitolo: il comune di Macerata, preso atto della perdita di specifiche funzioni da parte della Provincia di Macerata, si è reso disponibile a ereditare il percorso di rinnovamento della Rassegna Agricola del Centro Italia che la stessa Provincia aveva riconvertito negli ultimi anni, da classica mostra-mercato a importante vetrina di settore che ormai raccoglie il consenso di migliaia e migliaia di visitatori. C è il senso del rispetto della storia della terra maceratese, delle nostre radici, nella scelta di raccogliere il testimone della Provincia al fine di realizzare l edizione 2016 della Raci.

2 La storia è fatta di persone, di donne, di uomini e di passioni: le persone che da oltre cento ani attraverso i padri, i figli e i nipoti, fanno dell agricoltura il proprio motivo di vita. Ma anche di tanti giovani che stanno riscoprendo il piacere e la gratificazione di investire il proprio talento sul futuro in quella terra capace di generare frutti e prodotti che danno vita, che la custodiscono, che la proteggono e la allungano. Per questo abbiamo voluto raccogliere questa sfida, perché crediamo che un amministratore non debba amministrare e basta. Non è niente amministrare diceva Giorgio La Pira, forse il più grande sindaco che la storia racconti occorre avere un compito e guidare le nostre comunità verso un futuro che sappia mettere insieme il domani e la vita, il futuro e lo sviluppo, la crescita e la qualità. È stato un lavoro bello, intenso ma anche impegnativo per il poco tempo a disposizione; nonostante ciò, si è schiuso ai miei occhi e agli occhi di tutta l amministrazione comunale e di coloro che hanno lavorato affinché tutto questo fosse possibile, un mondo in parte nuovo ed estremamente vivo. Abbiamo toccato con mano le nostre radici, la tradizione più tenace, la genuinità di donne e uomini che con fatica e devozione portano avanti un duro lavoro che è equiparabile a un credo, a una filosofia di vita.

3 In un mondo sempre più veloce, che viaggia sui binari della tecnologia e della globalizzazione, che accorcia le distanze, che permette di volare da un continente all altro nel giro di poche ore, ci fermiamo qui per dare il giusto spazio alla bellezza delle nostre tradizioni, all arte degli antichi mestieri, al contatto con la terra e con le ricchezze che essa offre, alle quali non dobbiamo assolutamente rinunciare perché rafforzano il legame con la vita e ci permettono di renderla migliore. Riportare al centro dell attenzione il settore agricolo e riconoscerne una rinnovata centralità anche nell ambito dell economia del paese significa tenere bene a mente alcuni aspetti fondamentali: la Politica agricola comune, ancor oggi tra le più rilevanti del bilancio dell Unione Europea, è stata la prima politica messa in campo dalla Comunità economica e, come tale, ha funzionato come uno tra i più importanti laboratori del processo d'integrazione. Nel tempo si è pensato che il settore si fosse in qualche modo arrestato, forse perché meno strategico e meno innovativo rispetto al nascere di nuovi ambiti più allettanti. In un mondo, quindi, che sembrava aver risolto il problema della produzione di cibo, si è creduto, forse, che il passaggio successivo fosse solo quello di una sua più equilibrata distribuzione. E invece no. Dobbiamo continuare ogni giorno e con forza a scoprire e ri-scoprire la qualità delle materie prime, il valore dei prodotti, le peculiarità delle nostre risorse; dobbiamo ribadire questo immenso patrimonio da cui tutto è partito e a cui sempre si ritorna, perché da esso non possiamo prescindere,

4 perché in esso ci riconosciamo, perché grazie a esso ci distinguiamo e attraverso di esso la nostra identità territoriale e nazionale può fiorire in Europa e nel mondo, migliorando la qualità della vita di tutti. Sviluppo, crescita, avanzamento non sono necessariamente sinonimi di scoperta, tecnologia, invenzione; lo sviluppo e la crescita possono parlare ancora il linguaggio universale della tradizione, della genuinità e della bontà; l economia può ravvivarsi tornando alle sue radici, tracciando nitidi i contorni di un identità territoriale che si distingue e si afferma per la qualità dei suoi prodotti, per la ricercatezza certificata delle materie prime, per la rinnovata tradizione delle lavorazioni. E infine c è il tema del lavoro, connesso al tema dei giovani: il ricambio generazionale e il capitale umano vanno adeguatamente declinati anche nel settore agricolo per più ragioni: l importanza di tramandare l arte di alcuni mestieri, la possibilità di ritornare alla terra per scoprire nuove opportunità di sviluppo e di guadagno, la necessità di evitare il rischio della senilizzazione del settore che potrebbe costituire un freno alla competitività e potrebbe determinare il pericolo dell abbandono della terra e la conseguente mancata gestione del territorio. È in questa ottica, quindi, che anche le istituzioni hanno un compito importante: quello di programmare e incrementare le politiche di sostegno ai giovani che vogliano avvicinarsi al settore, quello di raccontare questo mondo come un vecchio e nuovo mondo possibile, da cui trarre soddisfazioni, appagamento, guadagno.

5 Altrettanto necessario è sensibilizzare i bambini che saranno gli adulti di domani, affinché conoscano le radici del nostro territorio, sappiano da dove proviene ciò che mangiano, siano consapevoli di quanto ricca è la nostra terra e si avvicinino a essa, abbandonando per un po i rumori di una realtà sempre più frenetica e poco umana. Facciamo che si sentano incuriositi, invogliati, coinvolti, facciamo che guardino questo mondo con gli occhi di chi vuole entrarci dentro, di chi vuole assaporarne i colori. E tutto questo può avvenire alla Raci: la Raci è esposizione, è incontro di domanda e offerta; la Raci è laboratorio, è dimostrazione, è spettacolo; la Raci è discussione e approfondimento; la Raci è assaggio e degustazione; la Raci è turismo, promozione; la Raci è folklore, sport, buona cucina; la Raci è vetrina e qualità. La Raci è la somma del nostro territorio in tutte le sue sfumature: il territorio che si racconta a noi che lo viviamo e che non finiamo mai di stupirci, il territorio che si racconta a coloro che anche a distanza lo scelgono ogni giorno e lo apprezzano, e infine il territorio che si racconta a coloro che grazie a noi, a voi e a tutti quelli che hanno collaborato per la realizzazione di questa rassegna, lo scopriranno e non potranno più farne a meno.