LA VITE N 2 del 2 maggio 2017 Fase fenologica Aggiornamenti nella difesa contro la peronospora della vite

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1 LA VITE N 2 del 2 maggio 2017 Fase fenologica Negli appezzamenti e/o sulle varietà più precoci la vite è arrivata alla fase fenologica di 4-6 foglie distese (stadi secondo la scala BBCH) e oltre, mentre nelle situazioni più tardive si è alla fase di 1-2 foglie distese (stadi BBCH). Aggiornamenti nella difesa contro la peronospora della vite Lo stadio di suscettibilità a questa malattia da parte della vite è praticamente già stato raggiunto in tutte le aree viticole lombarde: le differenze tra le diverse zone nell inizio delle infezioni primarie di peronospora dipenderà quindi dalle condizioni metereologiche (piovosità e temperatura media), per cui per i primi interventi di difesa si suggerisce di prestare attenzione ai bollettini tecnici locali, in grado di seguire meglio localmente lo sviluppo della malattia. Rispetto allo scorso anno la disponibilità di prodotti fitosanitari per la difesa da questa malattia non è variata di molto, in quanto l unico nuovo principio attivo è il seguente: Fosfonato di sodio: similmente al già registrato fosfonato di potassio, anche questo principio attivo deriva dalla neutralizzazione dell acido fosfonico con una base, in questo caso l idrossido di sodio. Il prodotto che si ottiene, appunto il fosfonato sodico, è un composto privo di effetto fertilizzante che risulta essere rapidamente assorbito dalla vegetazione e traslocato in senso sia basipeto che acropeto, proteggendo in questo modo i nuovi germogli e le femminelle. Risulta attivo contro P. viticola sia direttamente che indirettamente, grazie all attivazione delle autodifese della pianta. Il modo più corretto di utilizzare i fosfonati è quello di impiegarli in miscela con altri prodotti con differente comportamento nella pianta e diverso meccanismo d azione sul patogeno. In questo modo viene ottimizzata la protezione antiperonosporica dei diversi organi della pianta nelle diverse fasi fenologiche e si riduce il rischio di sviluppo di ceppi resistenti da parte del patogeno.

2 Si riporta di seguito una tabella in cui vengono indicate le principali caratteristiche dei diversi principi attivi inseriti nel disciplinare regionale di difesa integrata. Sostanza attiva Gruppo / codice FRAC Caratteristiche del formulato BIO Sali di rame Inorganici / M1 Si Mancozeb Metiram Propineb Ditiocarbammati / M3 Prodotti di copertura tradizionali Dithianon Tiocianochinoni / M9 Rischio resistenza basso Indicazioni FRAC Strategia antiresistenza n necessaria Fosetil-Al Etilfosfiti / 33 Sistemico Basso indicazioni Metalaxil, Metalaxil-M Benalaxil, Benalaxil-M Dimetomorf Iprovalicarb Bentiavalicarb Valifenalate Mandipropamide Fenilamidi / 4 Sistemico Amidi acido cinnamico Valinamide carbammati Amidi acido mandelico Strobilurine CAA 40 Translaminare Piraclostrobin Famoxadone Axazolidinedioni QoI Fenamidone Imidazolinoni 11 Ciazofamide Cianoimidazoli QiI Amisulbrom Sulfamoiltriazoli 21 Ametoctradina Triazolopirimidilamine QxI 45 Zoxamide Benzamidi / 22 Fluopicolide Piridinilmetilbenzamidi / 43 Elevato Folpet Ftalimidi / M4 Cimoxanil Cianoacetamidi / 27 Citotropico Bassomedio Persistenza limitata Fluazinam Piridinammine / 29 Preventivo basso indicazioni Bassomedio Elevato Medioelevato Medioelevato Bassomedio n noto indicazioni Fosfonato di potassio Inorganici / 33 Sistemico n noto indicazioni Fosfonato di disodio Inorganici / 33 Sistemico n noto indicazioni Olio essenziale di arancio dolce / NC Di contatto Si n noto indicazioni modificato da Brunelli A., 2013

3 Le più corrette linee di intervento contro la peronospora prevedono strategie volte a ridurre il più possibile i rischi di comparsa di ceppi del patogeno resistenti ai fungicidi, limitando quindi i trattamenti a scopo curativo a casi particolari, in cui non si è potuto intervenire in modo tempestivo prima dell infezione, e programmando l alternanza dei diversi formulati in modo da sfruttarne nel modo migliore i differenti meccanismi di azione e le capacità di controllare le infezioni. A puro scopo orientativo, un programma di difesa potrebbe essere organizzato in funzione delle fasi fenologiche come di seguito esemplificato: Da inizio suscettibilità della vite alla pre-fioritura: impiego di prodotti di copertura tradizionali, associati in caso di forti precipitazioni ad un principio attivo con maggiore persistenza come il dimetomorph o sistemici come il fosetil-al e i fosfonati di disodio e di potassio. Periodo a cavallo della fioritura: è il momento migliore per impiegare i prodotti sistemici, che offrono una buona protezione della vegetazione in attivo accrescimento. Dall allegagione alla chiusura del grappolo: in queste fasi i prodotti sistemici non sono in grado di proteggere in maniera adeguata gli acini, per cui è preferibile impiegare, alternandoli tra loro, i principi attivi in grado di fissarsi alle cere cuticolari. In caso la stagione non presenti particolari problematiche, è già possibile cominciare ad utilizzare i sali di rame. Trattamenti di fine stagione: prodotti rameici, eventualmente associati nuovamente ai fosfonati se si vuole aumentare la protezione delle femminelle. È comunque sempre indispensabile attenersi scrupolosamente alle prescrizioni riportate sulle etichette per quanto riguarda i tempi di utilizzo, i dosaggi ad ettolitro e ad ettaro, gli intervalli e le cadenze fra i trattamenti, nonché eventuali altre indicazioni quali il numero degli interventi ammessi, eventuali limitazioni all impiego, ecc. Si ricorda inoltre che l impiego di altri prodotti a base di rame (in qualunque forma) o di altri elementi venduti come concimi ma indicati anche efficaci contro le malattie è assolutamente da evitare, in quanto tali prodotti non sono sottoposti a nessuna prova sperimentale di efficacia e a nessun controllo quali-quantitativo (come avviene invece per tutti i prodotti fitosanitari); vi è quindi un elevato rischio di danno derivante dall'impiego di tali prodotti per fenomeni di

4 fitotossicità sulle colture o di incompatibilità con altri formulati impiegati, con pesanti riflessi sull efficacia fitoiatrica della miscela. Per quanto riguarda la difesa in agricoltura biologica, il rame, nei suoi diversi formulati, rimane ancora il più efficace principio attivo a disposizione per combattere la peronospora; deve però essere preceduto da tutti quegli interventi agronomici utili nell aiutare la vite a resistere meglio alle malattie, che possono incidere fino al 60% sull efficacia di un trattamento. Nel suo impiego bisogna considerare che si tratta di un principio attivo di copertura da usare in strategia preventiva e che risulta dilavabile da una pioggia di mm. L azione dei prodotti rameici non dipende tanto dal formulato impiegato quanto, soprattutto, dal momento del trattamento e dal dosaggio di rame metallo utilizzato, che possono variare tra i 30 e i 50 g di rame metallo per ettolitro, in funzione dell accrescimento della vite, delle piogge e dello stadio fenologico della pianta. In questo modo si può ridurre il dosaggio di rame per ettaro/anno (si ricorda che esiste il limite di 6 Kg/ettaro/anno e comunque non più di 30 Kg/ha/anno nei 5 anni di utilizzo). In un programma di difesa biologica contro la peronospora può essere inserito anche l olio essenziale di arancio dolce, un composto che agisce rapidamente ed esclusivamente per contatto sulle pareti cellulari degli organi esterni delle crittogame già presenti sulle piante, disidratando e dissolvendo miceli e spore. Può essere utile in presenza di macchie sporulate, in quanto in grado di devitalizzare le zoospore portate dai rami sporangiofori (muffa bianca) e ridurre così il potenziale di inoculo del patogeno. Andamento meteorologico La gelata di metà aprile Dopo un periodo eccezionalmente mite che ha favorito il risveglio e lo sviluppo vegetativo della vite, a partire dal tardo pomeriggio del giorno 18 un ondata di freddo proveniente dal rd Europa è giunta sull Italia: già nella notte seguente le temperature sono crollate, rimanendo in molte zone sotto lo zero per alcune ore; la cosa si è ripetuta anche nelle due notti successive, quando si sono registrati valori di 6/7 inferiori alla norma sul rd Italia (con picchi negativi anche di -4 C nella notte tra mercoledì 19 e giovedì 20 aprile)) e sul medio-alto Tirreno, fino a 10 sotto la norma sulle regioni adriatiche e meridionali. Ciò ha causato una classica gelata per avvezione, con gravi danni ai giovani germogli della vite, che in questo momento si presentano

5 particolarmente teneri e ricchi di acqua; gli effetti di questa gelata sono risultati più intensi nelle zone di pianura e, nei territori collinari, in quelle dei fondovalle e dei piedi di versante. Si sono registrati danni praticamente in tutti gli areali viticoli lombardi: a seconda delle varietà di vite, del grado di sviluppo della pianta e dell esposizione del vigneto si passa dalla bruciatura limitata ad alcune foglie basali sul germoglio all allessamento dei polloni e dei germogli più prossimi al terreno e delle piantine più giovani, fino ad arrivare al completo disseccamento della vegetazione presente, con punte nei vigneti particolarmente esposti che raggiungono il 100%. Ad oggi, nonostante ritorni di freddo siano ancora possibili, la situazione sembra essersi stabilizzata, per cui si può cominciare a pensare a cosa fare almeno per tamponare i danni: un possibile suggerimento è di ripassare in tutti i vigneti colpiti per eliminare la parte secca e cercare così di attivare il ricaccio delle gemme secondarie della corona che in qualche caso, in relazione al vitigno, possono portare una certa produzione, anche se generalmente con una fertilità non paragonabile a quella di un germoglio principale. E indispensabile poi, anche se la cosa può risultare difficile sia dal punto di vista psicologico che da quello operativo, proteggere al meglio già da subito dalle classiche malattie della vite la vegetazione residua e, successivamente, anche quella che si svilupperà dalle gemme dormienti, per poter avere una buona base di partenza per la produzione del prossimo anno. Per le informazioni agrometeorologiche, e le previsioni meteorologiche più aggiornate fare riferimento, rispettivamente, ai due link presenti all interno del sito istituzionale di ARPA Lombardia: (aggiornato ogni martedì);

6 agine/default.aspx (aggiornato tutti i giorni alle tranne la domenica). A cura del Servizio Fitosanitario Regionale in collaborazione con CO.PRO.VI. Casteggio, CO.DI.MA. Mantova, Fondazione Fojanini Sondrio, Condifesa Lombardia rd-est, Consorzio Tutela Valcalepio, Consorzio Volontario Vino D.O.C. San Colombano e ARPA Lombardia