Tolleranza di posizione: simile a quello sopra (concentricità)

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1 TOLLERANZE GEOMETRICHE, LA RUGOSITA - 09/12/15 (TEORIA 10) Un pezzo, anche se rispetta le classi (per avere una certa caratteristica), ci sono altri elementi da tenere in considerazione, per esempio la forma. Per alcuni materiali dunque non è abbastanza rispettare una data classe e si devono considerare altri fattori. Classificazione tolleranze: Le tolleranze di forma: può variare la forma della superficie a livello macroscopico Tolleranze di orientamento: come è orientata la superficie su cui sto indicando la tolleranza rispetto a un altra su cui sto prendendo il riferimento (perpendicolari, parallele ) -> devo prendere due riferimenti (uno su cui prendere la tolleranza e l altro da mantenere fissa). Tolleranza di posizione: simile a quello sopra (concentricità) Tolleranza di oscillazione: il tipo di verifica è un elemento meccanico in rotazione. Si valuta (se e quanto) lo scostamento influisce (deve rispettare delle tolleranze).

2 Come si vanno ad indicare le tolleranze: Non associabili: definite in senso assoluto Associabili e non associabili: definite in ambo i sensi Associabili: definite in senso relativo. Devono essere associate a un riferimento. La ISO ha stabilito dei simboli per indicare il tipo di tolleranza geometrica: il simbolo è costituito da un primo riquadro in cui è presente il simbolo della tolleranza; nel quadratino dopo è indicato il valore massimo ammissibile in millimetri; il terzo in poi (se presente) indica i riferimenti delle tolleranze associabili: per esempio l entità geometrica che prendiamo in considerazione deve essere parallela a un elemento geometrico chiamato A, con una quantità di errore ammissibile di 0,1 mm. Questi box devono essere associati a un elemento geometrico: esse si può puntare direttamente con un freccia sul lato, oppure prolungandolo. Oppure pallini-linea, prolunga, freccia-box. Per indicare un asse/piano di simmetria. L asse reale della superficie di sinistra in una situazione reale non è detto che sia parallelo all asse reale di destra.

3 Triangolino pieno, per indicare la superficie di riferimento; rappresenta cioè l elemento presente nel terzo triangolino. Nella rappresentazione dell asse devo sostituire una freccia con un triangolino.

4 Esempi Tolleranza di planarità: esempio: planarità con tolleranza di 0,05 mm. Significa prendere due superfici ideali perfettamente planari e parallele tra loro: devono contenere la superficie reale e si deve misurare la distanza tra le due superfici ideali: il pezzo ha rispettato la tolleranza solo se la distanza è minore della tolleranza geometrica assegnatagli. Tolleranza di circolarità: in modo analogo a prima devo prendere circonferenze ideali (una inscritta e l altra circoscritta alla circonferenza reale) e devo calcolare la differenza dei raggi: essa rappresenta l errore massimo della circonferenza reale, il quale deve rientrare nella tolleranza indicata. Tolleranza di orientamento (parallelismo) (il pezzo in questione ha la rappresentazione del taglio sulla destra). In questo caso vogliamo che la spianatura del cilindro deve essere parallela (entro una certa tolleranza) rispetto all asse. Allora facciamo un taglio, indichiamo con C l asse e riportiamo il box sopra la spianata. Si legge: la superficie indicata deve essere parallela all elemento C con una tolleranza di 0,1. La tolleranza è rispettata se la distanza tra i due piani ideali che comprendono la spianata sono distanti tra loro al massimo di 0,1mm.

5 (perpendicolarità): l asse reale della superficie presa in considerazione deve essere perpendicolare alla base A di una tolleranza di diametro Devo quindi prendere un cilindro ideale perpendicolare idealmente ad A. Il cilindro deve contenere l asse della figura cilindrica dove è indicata la quota di tolleranza: la distanza tra i due assi deve essere al massimo di 0.01mm. Tolleranze di localizzazione: **slide17 Le quote sono nominali (indicati in un quadratino) -> 8x phi15 H7 Indichiamo le due superfici di riferimento A e B. Significa che preso un foro esso deve avere una tolleranza di concentricità di al massimo 0.1

6 Tolleranza di oscillazione: (nella figura le due A sarebbero una A e una B): prendo il pezzo in modo che ruoti intorno ai due assi: si va a misurare lo scostamento radiale. Nel nostro caso deve essere contenuto all interno di 0.01mm. Da non confondere con la concentricità: anche se potrebbe essere la stessa cosa, la tolleranza di oscillazione studia in particolare quando il pezzo ruota. Inoltre è più pratico misurare questa tolleranza. Le tolleranze prese in considerazione fino ad ora si riferiscono a una situazione macroscopica. In realtà se andiamo ad analizzare in termini microscopici un materiale esso presenta delle increspature, non è perfettamente liscia. Si deve differenziare con l errore macroscopico! Il rilevamento della rugosità deve essere misurata in un tratto (lunghezza base L) abbastanza piccolo, in modo da considerarlo piano: se prendessi tutta la lunghezza andrebbe ad incidere anche l errore di planarità (l errore macroscopico non deve influire).

7 La rugosità si calcola in due modi. Si definisce rugosità massima l errore planare massimo che posso accettare a livello microscopico. La rugosità è rispettata quando il valore che otteniamo è minore del valore imposto.

8 La rugosità si indica con vari simboli in base alle evenienze :

9 Indicazione della rugosità: b=per esempio rettifica d=tipo di irregolarità della superficie La superficie cilindrica è stata ottenuta per asportazione di truciolo con rugosità a1. La linea grossa tratto lungo corto indica una lavorazione superficiale (?)

10 Non tutte le superfici hanno una indicazione esplicita di rugosità -> indicazione generale. Tutto il pezzo ha rugosità generale ad eccetto di: Relazione tra classe di tolleranza e rugosità: è inutile avere una lavorazione fine su un pezzo che ha tanta rugosità. Per esempio il rodaggio del motore serve a ridurre, a livello microscopico, le creste -> in fase di rodaggio le creste vengono spianate. In questo modo i valori delle quote reali andranno a modificarsi velocemente.

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