Chief Risk Officer. La nuova agenda degli impegni per il risk manager
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- Giovanni Grosso
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1 Chief Risk Officer La nuova agenda degli impegni per il risk manager Corrado Meglio Vice Presidente AIFIRM Responsabile Risk Management Banca di Credito Popolare Steering Committee PRMIA Italy 1
2 Le banche e le sfide del nuovo scenario competitivo Crisi macroeconomica Crollo del trading sui mercati finanziari Aumento del costo della raccolta Deterioramento della qualità del credito posseduto Implementazione delle nuove regole di Basilea 3 sui ratio patrimoniali e sulla liquidità 2
3 Le banche e le sfide del nuovo scenario competitivo Uno degli insegnamenti più chiari i della crisi i è che la funzione di gestione del rischio nelle banche deve permeare tutte le strategie eleoperazioni, dialogare autorevolmente con le linee di business a tutti i livelli, riferire in modo diretto, tempestivo ed esauriente al top management e agli organi societari di gestione. Gli esponenti delle banche con compiti di controllo, che hanno funzioni particolarmente delicate, devono avere professionalità adeguate alla complessità delle attività e dei rischi. Va rispettato l obbligo di riportare alla Banca d Italia, sotto pena di sanzioni, ogni fatto che possa ripercuotersi sulla sana e prudente gestione della banca. Mario Draghi 3
4 CdA DG CFO Pianificazione Tesoreria Amministrazione Controllo di Gestione CRO Risk Management Controllo Andamentale dei Crediti Compliance Management Customer Care Nuova Figura Antiriciclaggio Legale Membro ODV 231/07. 4
5 Il CRO è poliziotto otto o Richelieu eu? 5
6 Il ruolo del CRO Definire l appetito di rischio dell organizzazione e declinarlo nei diversi modelli di affari aziendali attraverso gli strumenti opportuni (capital budgeting, pricing etc..) Definire, in coerenza con le strategie e gli obiettivi aziendali, gli indirizzi e le politiche in materia di gestione di tutti i rischi aziendali, ivi compresi quelli di compliance e legali; li Coordinare l'attuazione degli indirizzi e delle politiche in materia di gestione dei rischi, compliance e legale da parte delle unità preposte, anche nei diversi ambiti societari; i Garantire la misurazione e il controllo dell'esposizione alle diverse tipologie di rischio, verificando anche l'attuazione degli indirizzi e politiche (es: rispetto dei limiti, ); iti Assicurare il presidio della qualità del credito garantendo il rispetto degli indirizzi e delle strategie creditizie, attraverso il monitoraggio nel continuo dell'andamento del rischio; Presidiare l'identificazione e il monitoraggio di eventuali disallineamenti dalle norme vigenti, nonché la consulenza, assistenza e sensibilizzazione delle funzioni aziendali alle normative. Fonte: Bilancio Intesa Sanpaolo 6
7 Il ruolo del CRO Deve rappresentare una funzione di indirizzo i e di governo Deve garantire una funzione di controllo e di conformità Deve essere indipendente Deve contribuire alla creazione di una cultura del rischio condivisa i a livelloll unitario i all interno dell Istituto. t I compiti di gestire la misurazione ed il controllo, sia puntuale che prospettico, dell esposizione esposizione alle diverse tipologie di rischio, si affiancano al monitoraggio dell evoluzione dei rischi stessi, nonché alla gestione, con idonee misure di prevenzione, di copertura e di politica in materia di controllo. Renato Maino 7
8 Un esempio concreto: c i limiti sul rischio di liquidità Ieri: i limiti erano costruiti considerando ipotesi più o meno prudenziali, lo stress testing era mero esercizio per la verificare della loro tenutat in situazioni i i di scenario avverso Oggi: sono i limiti a diventare funzione di scenari avversi (stress test idiosincratici e sistemici). I limiti quindi tendono ad incorporare scenari di stress e sono già costruiti utilizzando proxy degli indicatori di Basilea 3. 8
9 Un esempio concreto: c ilrischio di credito Con riferimento ai rischi creditizi, la funzione del CRO prevede due importanti momenti di indirizzo e di governo: Risk Management con il compito di garantire la misurazione ed il controllo, sia puntuale che prospettico, dell esposizione esposizione alle diverse tipologie di rischio Presidio Qualità del Credito con la missione di monitorare l evoluzione degli impieghi, i rischi specifici di controparte per le posizioni di maggior rilievo e, in genere, il livello di rischio del credito erogato dalla banca, nonché di predisporre e gestire idonee metodologie e strumenti di controllo e di prevenzione del deterioramento della qualità del credito, di concerto con il Risk Management e contribuire alla formulazione degli indirizzi di politica creditizia in tema di erogazione, controllo e gestione del credito. 9
10 Il rischio di credito cedto Spetta al Risk Management il presidio degli strumenti gestionali come la quantificazione dei costi di copertura,di protezione e di accantonamento, nonché di compenso al capitale economico assorbito. Tale funzione può dunque spingersi alla formulazione di linee e di indirizzi per il pricing del credito e, più in generale, per la determinazione degli obiettivi economici e reddituali conformi al capitale a rischio utilizzato. Tutto il top management è chiamato ad assumere un ruolo più attivo nella diffusione della cultura del rischio a tutti i livelli della struttura. Il Consiglio di Amministrazione deve vigilare affinché ciò accada. 10
11 I compiti del CRO: il suo futuro Nel prossimo futuro il CRO si concentrerà nella risoluzione delle maggiori criticità quali: l omogeneizzazione dei principi di Governance, delle Politiche e della cultura del rischio all interno dell Istituto; il supporto per la ridefinizione dei processi creditizi al fine di migliorare la gestione del rischio di credito; l allineamento con Banca d Italia circa le specifiche richieste ed implementazioni. Fonte: Bilancio Unicredit 11
12 Il CRO e le banche locali Realizzazione di economie di scopo e di scala (ossia un unica unità che parla al CDA una sola lingua). Uniformità di misurazione e di visione strategica Condivisione delle fonti informative e delle risorse Risposta coerente alla regolamentazione 12
13 Focus sul Compliance Management 13
14 Il rischio di compliance ce ed il risk management Il Rischio di non conformità (Compliance) è una situazione potenziale (possibilità) di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative (rischio legale) oppure in danni di immagine (rischio reputazionale) dovuti alla violazione di norme imperative (di legge o di regolamenti) ovvero di autoregolamentazione (es. statuti, codici di condotta, codici di autodisciplina, regolamenti interni di processo aziendale) RISCHI OPERATIVI RISCHI DI NON CONFORMITA (COMPLIANCE) Altri rischi operativi Rischi legali Rischi reputazionali 14
15 Le aree aee di intervento e to della Comunità Europea si distribuiscono su 32 settori tematici L indagine effettuata ha infatti evidenziato : l esistenza di almeno 30 diverse autorità di vigilanza*; la presenza di oltre 300 obblighi di segnalazione*; l impatto potenziale su quasi tutti i processi auditati, sia di governo / supporto che di mercato. * la particolare numerosità delle leggi esistenti potrebbe richiedere degli approfondimenti per verificare l esatta consistenza del numero delle segnalazioni da effettuare e delle autorità destinatarie delle stesse
16 Attribuzione delle e normative nei diversi ambiti sanzionatori 16
17 Tsunami normativo Perimetro di intervento della Compliance Strutture I Argine: Interventi di adeguamento normativo al funzionamento del Back Office COMPLIANCE II e III Argine: Interventi di adeguamento della proposta commerciale (confezionamento del prodotto / controllo qualità) 17
18 Perimetro di intervento della Compliance Maggioreèladistanzatrala Funzione Compliance ed i processi produttivi, specie quelli rivolti alla gestione della relazione della clientela, maggiori saranno le interferenze che riducono la capacità di ascolto della Funzione nel cogliere i segnali di allarme sull efficacia della macchina di adattarsi ai cambiamenti normativi che richiedono sempre di più una proposizione di offerta di prodotti che indichino l origine, i gli ingredienti utilizzati ed il costo, ossia consentano la confrontabilità da parte del cliente. 18
19 La compliance deve rappresentare la coscienza dell impresa bancaria Anna Maria Tarantola 19
20 Ciò che rende difficile, complesso, ma al contempo sfidante, il processo delle decisioni strategiche è che non c è garanzia di successo. Se la strada per il successo fosse tracciata in modo deterministico, il pensiero strategico non sarebbe necessario. Le singole strategie e le capacità di applicarle attraverso strutture coerenti fanno la differenza. Corrado Passera 20
21 La difficoltà di una cultura consolidata a trasformarsi in una cultura del cambiamento è del tutto comprensibile, soprattutto nell ottica tipicamente economica dell impiego efficiente delle risorse: il cambiamento rende obsoleto gran parte del passato, delle cose e delle idee e quindi distrugge utilità e valore delle cose possedute e dei modelli, validati dall esperienza, per pensare ed agire nella realtà. Paolo Mottura 21
22 Grazie per l attenzione Corrado Meglio cmeglio@bcp.it
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