Corso di Metodi e tecniche del Servizio Sociale 2. Le reti
|
|
- Elisabetta Tortora
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Corso di Metodi e tecniche del Servizio Sociale 2 Le reti
2 1. DEFINIZIONI GENERALI C. Tilli - Metodi 2_Reti - A.A. 2016/17 2
3 Tipologie delle reti Reti primarie Reti secondarie: Informali Formali C. Tilli - Metodi 2_Reti - A.A. 2016/17 3
4 Le reti primarie Famiglia ( funzioni di educazione dell io; di cura; di transazione dentro/fuori; di protezione) Parentela Vicinato Amicizie( scelta; bisogni relazionali) Relazioni nei luoghi di lavoro/scuola/ tempo libero C. Tilli - Metodi 2_Reti - A.A. 2016/17 4
5 Cosa costruisce le reti primarie? La storia dei soggetti Gli incontri e gli avvenimenti nel corso della vita I cicli vitali (Iluoghidivita ) C. Tilli - Metodi 2_Reti - A.A. 2016/17 5
6 Le reti primarie si generano nel tempo non possono essere né create, né prodotte dall esterno. Tuttavia possono essere promosse, movimentate e orientate nella misura in cui sono identificate, riconosciute e valorizzate. C. Tilli - Metodi 2_Reti - A.A. 2016/17 6
7 Le reti secondarie informali Sono uno sviluppo delle reti primarie Hanno un basso livello di strutturazione Spesso si sciolgono con il venir meno del bisogno, oppure si evolvono in forme più strutturate di tipo associativo Possono essere reti di mutuo aiuto o aiutanti naturali C. Tilli - Metodi 2_Reti - A.A. 2016/17 7
8 Le reti secondarie formali Reti istituzionali insieme delle istituzioni che formano il sistema di welfare Reti di mercato sfera economica Reti di terzo settore cooperative sociali, associazioni di volontariato e promozione sociale, fondazioni C. Tilli - Metodi 2_Reti - A.A. 2016/17 8
9 Livelli di strutturazione delle reti formali Livello istituzionale Livello organizzativo Livello progettuale Livello operativo C. Tilli - Metodi 2_Reti - A.A. 2016/17 9
10 2. MODELLI TEORICI C. Tilli - Metodi 2_Reti - A.A. 2016/17 10
11 Indirizzi teorici sul lavoro di rete I molteplici approcci al lavoro di rete elaborati in Italia possono essere ricondotti a quattro indirizzi di riferimento: 1. Indirizzo terapeutico 2. Disegno organizzativo a rete delle risorse 3. Community care 4. Intervento di rete C. Tilli - Metodi 2_Reti - A.A. 2016/17 11
12 1.Indirizzo terapeutico Terapia di rete (Speck e Atteneave, anni 70 sorta di terapia familiare allargata); Terapia di sostegno ( funzione di supporto che la rete sociale è in grado di offrire alle persone); Rete curante ( interdisciplinarietà dei saperi per la presa in carico globale). C. Tilli - Metodi 2_Reti - A.A. 2016/17 12
13 Si tratta di modelli elaborati ed utilizzati prevalentemente in ambito psichiatrico; Il ruolo dell operatore/terapeuta è centrale, è un ruolo fortemente attivo, volto a stimolare la rete all assunzione di precise responsabilità; costituisce un elemento catalizzatore di avvenimenti a carattere terapeutico. C. Tilli - Metodi 2_Reti - A.A. 2016/17 13
14 2. Disegno organizzativo a rete delle risorse Lavoro di territorio (F. Ferrario) a partire dagli anni 70, il territorio come cornice/ contenitore e criterio organizzativo di soggetti e risorse; intervento bifocale, rivolto contemporaneamente alla persona e all ambiente, e postula un collegamento a rete tra servizi e sistema delle risorse presenti nel territorio. C. Tilli - Metodi 2_Reti - A.A. 2016/17 14
15 Il concetto di rete riguarda l insieme delle opportunità sociali così come la singola organizzazione, il sistema dei servizi come l équipe la rete diviene strumento di lettura della realtà; L intervento prevede percorsi multipli (con la persona, nel servizio, con il territorio), con l utilizzo di strategie di rete diverse; L operatore svolge un ruolo centrale, con una funzione di ordinatore/costruttore di reti, e coordinatore/mediatore di risorse e servizi del territorio. C. Tilli - Metodi 2_Reti - A.A. 2016/17 15
16 3. Community care Social network (L. Maguire insieme dei contatti interpersonali per effetto dei quali l individuo mantiene la sua identità sociale, riceve sostegno, aiuti, servizi e informazioni); Community care (Paesi anglosassoni la comunità diventa soggetto autonomo di cura). C. Tilli - Metodi 2_Reti - A.A. 2016/17 16
17 Pongono l accento sulla comunità, anche se l intervento può avere il proprio focus sia sul livello micro/individuale, sia sul livello macro, nel coordinamento di varie tipologie di reti (familiari, vicinato, comunità, servizi/istituzioni); L operatore svolge un ruolo di collegamento tra utente e sistemi di aiuto, mobilizzatore/coordinatore di risorse. Nel community care in particolare tende a valorizzare le reti di solidarietà rispetto alle reti istituzionali. C. Tilli - Metodi 2_Reti - A.A. 2016/17 17
18 4.Intervento di rete Metodo di rete (Folghereiter la dimensione relazionale connota l intervento di aiuto; i problemi sociali vengono letti in chiave relazionale); Case management comunitario (Guay intervento professionale che si rivolge alle persone e alla loro rete sociale); Intervento di rete (Brodeur e Rousseau forma di lavoro che fa incontrare nel loro ambiente di vita utente, familiari, amici, vicini ; autonomia delle reti primarie dalle secondarie). C. Tilli - Metodi 2_Reti - A.A. 2016/17 18
19 Prevalenza del ruolo delle reti primarie e riconoscimento di un ruolo esperto a utenti e familiari; L operatore svolge un ruolo di orientamento delle reti, promuovendone lo sviluppo e guidandole nella risoluzione del problema. L operatore non si sostituisce alle reti. C. Tilli - Metodi 2_Reti - A.A. 2016/17 19
20 3. L ESPLORAZIONE DELLE RETI SOCIALI C. Tilli - Metodi 2_Reti - A.A. 2016/17 20
21 La natura delle reti Quali reti primarie sono presenti? Quali reti secondarie informali? Quali reti secondarie formali C. Tilli - Metodi 2_Reti - A.A. 2016/17 21
22 Le reti primarie ancorate al soggetto Struttura delle reti quali legami sono presenti e come configurano la struttura della rete Funzioni svolte dai singoli membri Relazioni che intercorrono tra i membri delle reti e dinamiche delle reti C. Tilli - Metodi 2_Reti - A.A. 2016/17 22
23 Le reti secondarie ancorate al soggetto Strutture delle reti ( quali attori sono presenti; se tra gli attori sono presenti legami unicamente operativi oppure connessioni normative o organizzative); Funzioni che le reti svolgono a favore del soggetto; Dinamica (degli operatori delle équipes dei servizi ). C. Tilli - Metodi 2_Reti - A.A. 2016/17 23
24 Il rapporto tra reti primarie e reti secondarie Integrazione Differenziazione Complementarietà Sinergia Intercambiabilità Bilanciamento Cambiamenti nel tempo C. Tilli - Metodi 2_Reti - A.A. 2016/17 24
25 4. MOVIMENTI E MOBILITAZIONE DELLE RETI PRIMARIE C. Tilli - Metodi 2_Reti - A.A. 2016/17 25
26 I movimenti nelle reti primarie All interno delle reti primarie, nella normalità della vita quotidiana, si verificano continuamente movimenti; Esistono movimenti più importanti, che non riguardano la vita quotidiana, ma eventi critici ( da krino: decidere, giudicare, separare, distinguere), positivi o negativi C. Tilli - Metodi 2_Reti - A.A. 2016/17 26
27 Gli eventi critici positivi Sono legati al ciclo di vita delle famiglie e delle reti, passaggi importanti della vita di una persona: Inizio/cambiamento di scuola o lavoro; Pensionamento; Matrimonio/convivenza, separazione/divorzio; Nascita di figli; Uscita dei figli dalla famiglia; Trasferimento di domicilio; C. Tilli - Metodi 2_Reti - A.A. 2016/17 27
28 Gli eventi critici negativi Possono riguardare anche un solo membro della rete, ma provocano movimenti nell intera rete; alcuni membri si avvicinano, altri si allontanano o scompaiono: Malattia, handicap, perdita di autosufficienza; Perdita del lavoro, grave disagio economico; Problema di relazioni nella coppia o famiglia; Devianza C. Tilli - Metodi 2_Reti - A.A. 2016/17 28
29 Eventi critici e intervento delle reti secondarie All accadere di eventi critici negativi il coinvolgimento delle reti secondarie avviene sostanzialmente per tre tipi di motivazioni: Le reti primarie non riescono a portare il carico gravoso che l evento critico comporta; Le reti non assumono responsabilità nei confronti dei membri deboli; Le reti secondarie hanno un mandato di protezione nei confronti di un problema o di un membro debole. C. Tilli - Metodi 2_Reti - A.A. 2016/17 29
30 Problemi e strategie di intervento (1) Struttura della rete con pochi legami e poco significativi Rinforzamento dei legami esistenti e ricerca di ulteriori possibili legami La rete non svolge le Tentativo di riattivare le proprie funzioni, non è funzioni essenziali, sufficientemente riorganizzando la rete, competente cercando di attivare i membri più competenti C. Tilli - Metodi 2_Reti - A.A. 2016/17 30
31 Problemi e strategie di intervento (2) Le dinamiche interne della rete manifestano contraddizioni, conflitti, sofferenze di vario genere La cultura della rete è differente da quella della realtà in cui è immersa (stranieri, nomadi ), o trasgressiva (criminalità organizzata) Tentare di mediare e facilitare il processo di cambiamento delle relazioni Nel caso di culture altre cercare di favorire l incontro e lo scambio; nel caso di culture trasgressive cercare alleanze con chi si C. Tilli - Metodi 2_Reti - A.A. 2016/17 31
32 5. LO SVILUPPO DELLE RETI SECONDARIE C. Tilli - Metodi 2_Reti - A.A. 2016/17 32
33 Dall esplorazione allo sviluppo POSSIBILI ANCORAGGI: La propria organizzazione Uno specifico territorio Un area di disagio C. Tilli - Metodi 2_Reti - A.A. 2016/17 33
34 Lo sviluppo di reti esistenti Allargare la rete già esistente Allargare il campo di azione Stabilire comunicazioni e scambi tra reti diverse C. Tilli - Metodi 2_Reti - A.A. 2016/17 34
35 Qualche esempio: Le reti di/tra operatori Le reti di progetto: Bisogni nuovi/di frontiera, o particolarmente complessi Bandi in partenariato C. Tilli - Metodi 2_Reti - A.A. 2016/17 35
36 Sviluppare le reti secondarie perché? incrementare le risorse diversificare gli apporti flessibilità degli interventi ampliamento della copertura geografica nel territorio possibilità di sviluppo delle organizzazioni economia di scala C. Tilli - Metodi 2_Reti - A.A. 2016/17 36
Il lavoro di rete (2) Teresa Bertotti Metodi e tecniche del Servizio Sociale - Università studi Milano Bicocca - Differenza tra
Il lavoro di rete (2) Teresa Bertotti Metodi e tecniche del Servizio Sociale - Università studi Milano Bicocca - Differenza tra Essere in rete Lavorare in rete Fare lavoro di rete Il lavoro di rete è costituito
DettagliProgetto di azioni formative rivolte alla famiglia ( parte sperimentale del Programma Domus)
Progetto di azioni formative rivolte alla famiglia ( parte sperimentale del Programma Domus) Premessa Il progetto presentato si muove nell ambito di una strategia di sostegno delle famiglie romane, realizzando:
DettagliIL CAPITALE SOCIALE. Cantù, 10/05/2011
IL CAPITALE SOCIALE Cantù, 10/05/2011 Necessario favorire la costruzione di reti di solidarietà e la rigenerazione dei legami verso responsabilità e fiducia: questo aumenta le risorse presenti nella famiglia
DettagliReti formali e informali - lavoro di rete (esercitazioni) Teresa Bertotti Metodi e tecniche del Servizio Sociale - Università Milano Bicocca
Reti formali e informali - lavoro di rete (esercitazioni) Teresa Bertotti Metodi e tecniche del Servizio Sociale - Università Milano Bicocca Esercitazioni Le reti personali negli eventi critici La mappa
DettagliGLI INTERLOCUTORI DELLA SCUOLA PARITARIA: famiglie, comunità, terzo settore, aziende. Prof. Dario Nicoli Università Cattolica del Sacro Cuore
GLI INTERLOCUTORI DELLA SCUOLA PARITARIA: famiglie, comunità, terzo settore, aziende Prof. Dario Nicoli Università Cattolica del Sacro Cuore Scuola, comunità di comunità La scuola è comunità di comunità:
DettagliComplementarietà e sviluppo di sinergie con il programma per l ambiente e l azione per il clima LIFE a supporto dei PSR 2014/2020
Complementarietà e sviluppo di sinergie con il programma per l ambiente e l azione per il clima LIFE a supporto dei PSR 2014/2020 1. Istituzione proponente Consiglio per la ricerca in agricoltura e l analisi
DettagliPiani di Zona 2009/2011 Progetti a sostegno degli anziani
Piani di Zona 2009/2011 Progetti a sostegno degli anziani Rimini 28 ottobre 2011 Francesca Marmo Legge Quadro 328/2000 La legge n 328 del 2000 Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di
DettagliAREA PRIMA INFANZIA - SERVIZI EDUCATIVI
50 3.2 I Fattori Positivi e Critici emergenti dall analisi di domanda e offerta e dalle informazioni più significative AREA PRIMA INFANZIA - SERVIZI EDUCATIVI Domanda educativa di servizi 0 3 anni in costante
DettagliChi è e cosa fa lo Psicologo
Chi è e cosa fa lo Psicologo L articolo 1 della Legge 18/2/1989 n. 56 Ordinamento della professione di psicologo recita: La professione di Psicologo comprende l uso degli strumenti conoscitivi e di intervento
DettagliI centri per le famiglie in Piemonte. Antonella Caprioglio Maria Celeste Anglesio Direzione Coesione Sociale. 31 marzo 2016
ASSESSORATO POLITICHE SOCIALI, DELLA FAMIGLIA E DELLA CASA I centri per le famiglie in Piemonte Antonella Caprioglio Maria Celeste Anglesio Direzione Coesione Sociale 31 marzo 2016 Italia e Piemonte: alcune
DettagliPratica di cittadinanza e Legami di comunità nel volontariato ANTEAS 9 Incontro annuale di confronto fra i gruppi ANTEAS della Regione
Pratica di cittadinanza e Legami di comunità nel volontariato ANTEAS 9 Incontro annuale di confronto fra i gruppi ANTEAS della Regione 26/06/2014 San Giovanni al Natisone 1 Programma h 9.00 Accoglienza
DettagliIl Case Management in Psichiatria e in Riabilitazione
Il Case Management in Psichiatria e in Riabilitazione 06/12/07 Mario Paganessi e Angela Daniela Stabilini 1 Definizione Il Case Management è un metodo di gestione integrato per il quale viene assegnata
DettagliUNA PERSONALITÀ BEN STRUTTURATA
INSEGNAMENTO DI: PSICOLOGIA GENERALE LA STRUTTURA DELL IO PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 LA STRUTTURA DELL IO -------------------------------------------------------------------------------------------------
DettagliDal sociale all agri-sociale. Lucia Coletta Regione Campania
Dal sociale all agri-sociale Lucia Coletta Regione Campania Lucia Coletta - Regione Campania Assessorato Agricoltura Imprese, consorzi, coop. sociali, assegnatari di beni confiscati Alcuni interventi a
DettagliPROMOZIONE DEL BENESSERE E PREVENZIONE DEL RISCHIO IN ADOLESCENZA
PROMOZIONE DEL BENESSERE E PREVENZIONE DEL RISCHIO IN ADOLESCENZA Servizio Salute mentale, dipendenze patologiche, salute nelle carceri Servizio Politiche familiari, infanzia e adolescenza Franca Francia
DettagliSociologia Generale Docente: Pierpaola Pierucci
Il lavoro di cura Corso di laurea in Igiene Dentale A.a. 2015-20162016 Sociologia Generale Docente: Pierpaola Pierucci Lavoro d aula: suggestioni e significati Cura Le dimensioni della cura Cura materna/
DettagliPOLITICHE ED ESPERIENZE ITALIANE DI CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY
POLITICHE ED ESPERIENZE ITALIANE DI CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY Gli obiettivi della ricerca fornire uno scenario delle Policy in materia di Corporate Social Responsibility, a partire dall analisi
DettagliLinee Guida per l inserimento lavorativo delle persone con disturbo psichico
Convegno L inserimento socio-lavorativo delle persone con disturbo psichico ISFOL 4 Settembre 2015 Linee Guida per l inserimento lavorativo delle persone con disturbo psichico Giovanni Bartoli - Roma,
DettagliLa struttura Centro Diurno Aurora 1 è un articolazione funzionale del Centro di Salute Mentale Nord, con sede a Valdagno.
CENTRO DIURNO AURORA 1 FINALITA E FUNZIONI GENERALI La struttura Centro Diurno Aurora 1 è un articolazione funzionale del Centro di Salute Mentale Nord, con sede a Valdagno. La struttura ha finalità riabilitative
DettagliLaboratorio area antropologica
Laboratorio area antropologica IDENTITÀ AUTONOMIA COMPETENZE CITTADINANZA In primo luogo, la scuola stessa deve essere una vita di comunità in tutto quello che implica questo concetto: le percezioni e
DettagliTURISMO E PROMOZIONE NELLE ALPI
1 * 2 il problema del coordinamento meccanismi che facilitano l assunzione di decisioni condivise modelli Rispoli Tamma (1995) auto organizzazione dell offerta (modello frammentato) soggetto manageriale
DettagliDalla Legge 328/2000 ai Piani di Zona: impegno e ruolo del Sindacato
XXII ed. corso di formazione per quadri UILP e volontari A.D.A. «Diritti di cittadinanza e giustizia sociale per un Sindacato più forte» UILP PUGLIA ADA BARI Montesilvano (PE) 08/09/2016 Silvana Roseto
DettagliL infermiere referente GIC colon- retto: quali competenze per garantire la continuità assistenziale
L infermiere referente GIC colon- retto: quali competenze per garantire la continuità assistenziale Franca Savia Coordinatore Infermieristico SOC Oncologia ASL VCO Torino 9 Giugno 2016 Domodossola Verbania
DettagliFondo Famiglia 2015 Progetto Conferenza dei Sindaci ASL 3 Genovese
Fondo Famiglia 2015 Progetto Conferenza dei Sindaci ASL 3 Genovese Tenendo conto di quanto indicato dal Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali del 14 ottobre 2015 e dall allegato D delle
DettagliIl servizio di mediazione familiare nei centri per le famiglie Storia, cultura e rete dei servizi di mediazione familiare
Il servizio di mediazione familiare nei centri per le famiglie Storia, cultura e rete dei servizi di mediazione familiare Piacenza 6 novembre 2009 1 RIFERIMENTI NORMATIVI REGIONALI L.R. 2/2003 norme per
DettagliLA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE
LA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE STRUTTURA GENERALE DEI CORSI DI LAUREA E SISTEMA DEI "CREDITI" In base alla riforma universitaria (D.M. 3.11.99 n. 09) l impegno dello studente (frequenza dei corsi
DettagliLA PARTECIPAZIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E/O DISABILITÀ ALL ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE SINTESI DELLA POLITICA
LA PARTECIPAZIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E/O DISABILITÀ ALL ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE SINTESI DELLA POLITICA Contesto della politica Dati internazionali mostrano che le
DettagliIL COORDINAMENTO DEI CLUB DEGLI ALCOLISTI IN TRATTAMENTO IN UN OTTICA DI SERVIZIO. Guido Guidoni, Angela Tilli Brescia 5 febbario 2011
IL COORDINAMENTO DEI CLUB DEGLI ALCOLISTI IN TRATTAMENTO IN UN OTTICA DI SERVIZIO Guido Guidoni, Angela Tilli Brescia 5 febbario 2011 All inizio esse [le Associazioni] si pongono al servizio dei club,
DettagliLA COLLABORAZIONE CHE
ASL MANTOVA LA COLLABORAZIONE CHE PROMUOVE SALUTE Metodi di lavoro di rete negli interventi di promozione di stili di vita sani e ambienti favorevoli alla salute Ennio Ripamonti Ottobre-Dicembre 2011 Perché
DettagliBOZZA PROTOCOLLO D'INTESA TRA REGIONE TOSCANA E PARTI SOCIALI REGIONALI PER UN SISTEMA REGIONALE DI MOBILITA DEI CITTADINI TOSCANI TRA PREMESSO
BOZZA PROTOCOLLO D'INTESA TRA REGIONE TOSCANA E PARTI SOCIALI REGIONALI PER UN SISTEMA REGIONALE DI MOBILITA DEI CITTADINI TOSCANI L'anno, il giorno La Regione Toscana TRA E Parti sociali. PREMESSO - Che
DettagliIl Piano Strategico di Sviluppo del Turismo in Italia
Il Piano Strategico di Sviluppo del Turismo in Italia Primi Orientamenti Comitato permanente di promozione del turismo in Italia Riunione del 13 gennaio 2016, Roma Il Piano Strategico di Sviluppo del Turismo
DettagliUniversitàdi Milano -Bicocca Corso di Laurea in Servizio Sociale, 3 anno, ottobrenovembre
1 Universitàdi Milano -Bicocca Corso di Laurea in Servizio Sociale, 3 anno, ottobrenovembre 2013, Laboratorio POLITICHE LEGISLATIVE E SERVIZI SOCIALI: METODI DI ANALISI A cura di Paolo Ferrario DISPENSA
DettagliLe dimensioni internazionali delle politiche per la salute della Regione FVG
PROGETTO MATTONE INTERNAZIONALE : Workshop OPPORTUNITA E SINERGIE CON GLI UFFICI DELLE REGIONI ITALIANE A BRUXELLES Comitato delle Regioni - 7 th Dicembre 2011, 15.30 Le dimensioni internazionali delle
DettagliIstituto Comprensivo San Vito Viale Trento e Trieste, San Vito Romano Roma tel. 06/ Fax 06/ rmic8an002-distretto Scolastico
Istituto Comprensivo San Vito Viale Trento e Trieste, 30-00030 San Vito Romano Roma tel. 06/9571058 Fax 06/95479212 rmic8an002-distretto Scolastico XXXVI Mail : rmic8an002@istruzione.it web: www.scuolesanvitoromano.it
DettagliIl tossicodipendente e la sua famiglia
Il tossicodipendente e la sua famiglia Uno dei maggiori compiti evolutivi dell adolescente è quello di costruire la propria identità cercando anche di staccarsi dalla sua famiglia di origine, non sentendosi
DettagliDALLA PEDAGOGIA GENERALE ALLA PEDAGOGIA DELLA FAMIGLIA
DALLA PEDAGOGIA GENERALE ALLA PEDAGOGIA DELLA FAMIGLIA Il concetto di famiglia nel nostro tempo si è alquanto modificato, al punto che, con il ricorso ad esso, non è più possibile indicare un unico modello
DettagliIl Progetto CCM SOCIAL NET SKILLS Il contributo della Regione Lazio
Il Progetto CCM SOCIAL NET SKILLS Il contributo della Regione Lazio Dott.ssa Amalia Vitagliano Dirigente Area SanitàPubblica, Promozione della Salute, Sicurezza Alimentare e Screening Regione Lazio, 23
Dettagli-Folgheraiter Fabio 2007, La logica sociale dell aiuto, Erickson, Trento -Folgheraiter Fabio 2000, L utente che non c è, Erickson, Trento
IL LAVORO SOCIALE DI RETE (SOCIAL NETWORK) -Folgheraiter Fabio 2007, La logica sociale dell aiuto, Erickson, Trento -Folgheraiter Fabio 2000, L utente che non c è, Erickson, Trento -Folgheraiter Fabio
DettagliFACOLTA DI SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE. Programma del corso e guida al testo d esame
Programma del corso e guida al testo d esame 1. PROGRAMMA DEL CORSO A. Obiettivi formativi del corso Il corso si propone di: a) fornire un introduzione alle conoscenze ed ai concetti fondamentali della
DettagliNUOVE PRATICHE FORMATIVE: LA COMUNITA DI PRATICA NELLE DIVERSE ORGANIZZAZIONI 26 FEBBRAIO 2010
NUOVE PRATICHE FORMATIVE: LA COMUNITA DI PRATICA NELLE DIVERSE ORGANIZZAZIONI 26 FEBBRAIO 2010 Il contesto di riferimento Nel 2008 l AUSL di Aosta ha avviato un progetto di benchmarking della formazione
DettagliA. Anagrafica. B. Dati strutturali dell organizzazione
Indagine sulle organizzazioni non profit operanti nel campo dell inclusione socio-lavorativa delle persone con disabilità A.1. Dati dell organizzazione Denominazione Anno di costituzione Indirizzo Telefono/
DettagliSCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE
Scheda 6-7 - 10 SCHEDA DESCRITTIVA DELL'AZIONE TITOLO DELL'AZIONE Affidamento diurno e residenziale Promuovere l'affidamento diurno e residenziale TAVOLO TEMATICO Codice azione (se esistente) MINORI C.M.12.A2.1.
DettagliLe Case delle Associazioni e del Volontariato: un impegno per i beni comuni
Le Case delle Associazioni e del Volontariato: un impegno per i beni comuni Workshop: Esperienze e modelli di Case delle Associazioni in Italia 16 Settembre 2015 Milano Cascina Triulza Expo 2015 Dati generali
DettagliL UNITÀ DI VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE A GARANZIA DELLA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE NELLA PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE NEI PERCORSI DI CURA
L UNITÀ DI VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE A GARANZIA DELLA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE NELLA PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE NEI PERCORSI DI CURA Reggio Emilia 11-12 Dicembre 2008 L Azienda USL di Forlì a partire
DettagliPROGETTO ORIENTAMENTO
PROGETTO ORIENTAMENTO anno scolastico 2014.15 Finalità: - L orientamento è un processo di apprendimento contestuale all attività curricolare, struttura non accessoria ma centrale dell azione formativa:
DettagliASL PROVINCIA DI VARESE UNA VISIONE DI SISTEMA SULL INTEGRAZIONE SOCIO- SANITARIA NELLA NOSTRA PROVINCIA. 29 giugno 2011
ASL PROVINCIA DI VARESE 29 giugno 2011 UNA VISIONE DI SISTEMA SULL INTEGRAZIONE SOCIO- SANITARIA NELLA NOSTRA PROVINCIA 1 PRINCIPALI PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI RELATIVI ALL INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA
DettagliLa comunità territoriale
La comunità territoriale Se mai può esistere una comunità nel mondo degli individui, può essere soltanto una comunità intessuta di comune e reciproco interesse (Z. Bauman) COMUNITA Il più piccolo gruppo
DettagliCorso di Sociologia Politica e Relazioni Internazionali. La struttura sociale. Stefania Fragapane A.A
Corso di Sociologia Politica e Relazioni Internazionali La struttura sociale Stefania Fragapane A.A. 2012-2013 La struttura sociale è l ambiente in cui i soggetti interagiscono Livelli di una struttura
DettagliScheda per la redazione del Progetto
ALLEGATO A Scheda per la redazione del Progetto 1. RIFERIMENTI Ambito territoriale: n. 17 SAN SEVERINO MARCHE / MATELICA Referente territoriale per i servizi di sostegno alla famiglia: Cognome Valeriani
DettagliCorso di formazione sul COUNSELING AD INDIRIZZO SISTEMICO
Centro Siciliano di Terapia della Famiglia Corso di formazione sul COUNSELING AD INDIRIZZO SISTEMICO Moduli teorici 1 2 3 anno 1 Anno 160 ore 1 MODULO Il Centro Milanese di Terapia della Famiglia. La nascita
DettagliFondazione EnAIP S. Zavatta Rimini
Fondazione EnAIP S. Zavatta Rimini Progetto MOVE AWAY Azione di Mobilità PLM Programma Settoriale Leonardo da Vinci Fondazione Enaip Rimini La Fondazione En.A.I.P. S. Zavatta di Rimini è un centro di servizi
DettagliPROGETTO ITINERARI ANNO
PROGETTO ITINERARI ANNO 2004-2005 Azione 1 Attività di accoglienza, orientamento e accompagnamento verso le politiche attive del lavoro Utenza: giovani e adulti senza limiti di età. Numero massimo di utenti:
DettagliMedici in cooperativa, modelli organizzativi e strumenti di coordinamento
Medici in cooperativa, modelli organizzativi e strumenti di coordinamento ANCST Legacoop Gianfranco Piseri Perché cooperativa? Le forme associative che si sviluppano tra Medici ( Medicine di gruppo, di
DettagliSCHEDA di presentazione progetto
Mod. A2 PGZ SCHEDA di presentazione progetto 1 Codice Progetto 1 2 Titolo del Progetto 3 Riferimenti del compilatore 2 Nome Cognome Recapito telefonico Recapito e-mail Funzione 4 Soggetto proponente 3
DettagliINVECCHIARE IN ATTIVITA': QUALI OCCASIONI? Il Progetto Integrato a Rovigo
INVECCHIARE IN ATTIVITA': QUALI OCCASIONI? Il Progetto Integrato a Rovigo M.Chiara Pavarin Medico, Dip. Prevenzione-Area Promozione della Salute A.Ulss 18 Rovigo ? Cos'è il Progetto Integrato per la promozione
DettagliCARTA della promozione della salute nella scuola in Ticino. Principio generale
CARTA della promozione della salute nella scuola in Ticino Principio generale Persone informate, consapevoli e in grado di attivare risorse personali, comunitarie e sociali sono nella miglior condizione
DettagliGli strumenti per l ascolto, l partecipazione e la rilevazione del gradimento
Gli strumenti per l ascolto, l la partecipazione e la rilevazione del gradimento Gli strumenti previsti dai requisiti dell accreditamento definitivo Barbara Schiavon Servizio dell integrazione socio-sanitaria
DettagliP.E.I Progetto educativo di Istituto.
Integra il Piano dell Offerta Formativa Contiene le scelte educative, organizzative delle risorse e gli strumenti a disposizione dell Istituzione scolastica Costituisce un impegno per l intera comunità
DettagliDescrittori sotto ambito a1
ALLEGATO 1 Ambiti di Legge e sotto ambiti (Legge 107/15) Indicatori Descrittori Descrittori sotto ambito a1 volti ad evidenziare la qualità dell insegnamento ambito a) l. 107/15: qualità dell insegnamento
DettagliLa professione docente nell ordinamento scolastico
Ministero dell Istruzione dell'università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Liguria Direzione Generale La professione docente nell ordinamento scolastico Aureliano Deraggi, dirigente
DettagliI centri Imra di Milano e Settat: metodologie e risultati. La partecipazione delle donne al progetto nell ottica del co-sviluppo
I centri Imra di Milano e Settat: metodologie e risultati La partecipazione delle donne al progetto nell ottica del co-sviluppo L APPROCCIO DI PROGETTO (1) Donne come beneficiarie ma anche soggetti attivi
DettagliPROGETTAZIONE SOCIALE SUL TERRITORIO E BENESSERE DEI MINORI Dirigente scolastico prof.ssa Annalisa Greco
G. BIANCHI DOTTULA BARI Liceo delle scienze sociali Liceo linguistico Liceo Socio Psico-pedagogico Bari - C.so Mazzini, www.imbianchidottula.bari.it PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE FSE Competenze per lo
DettagliLo sviluppo nel servizio sociale territoriale. Qualità e innovazione organizzativa
Lo sviluppo nel servizio sociale territoriale. Qualità e innovazione organizzativa Bologna, 3 febbraio 2010 Massimo Lazzarotto Il percorso proposto Evoluzione del sistema di welfare La qualità del welfare
DettagliTavolo di concertazione sulle professioni sociali
Tavolo di concertazione sulle professioni sociali Prima riunione Bari, 12 aprile 2006 I riferimenti normativi I riferimenti normativi - La l. n. 328/2000 (artt. 9 e 12) - La l. n. 251/2000 e s.m. (servizio
DettagliFare impresa nel turismo. a cura di Prof. Matteo Caroli mcaroli@luiss.it
Fare impresa nel turismo a cura di Prof. Matteo Caroli mcaroli@luiss.it Il tavolo ha l obiettivo di identificare le strategie e gli strumenti per accrescere la competitività, qualità e produttività del
DettagliIl bando della PDCM. Dipartimento per le Pari Opportunità. Staff di Direzione e Comunicazione Sociale - Comune di Monza
Il progetto Il bando della PDCM Dipartimento per le Pari Opportunità Obbiettivi strategici: promuovere ed incentivare un approccio programmato e di sistema nel settore della prevenzione e del contrasto
DettagliNormativa DSA e BES il ruolo della Scuola dell Infanzia. Elena Dal Pio Luogo
Normativa DSA e BES il ruolo della Scuola dell Infanzia Elena Dal Pio Luogo LEGGE 170 8 ottobre 2010 Art. 1 Riconoscimento e definizione di: Dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia. Garantire
DettagliQUALI STRADE DI TRASFORMAZIONE
QUALI STRADE DI TRASFORMAZIONE PER LA SANITÀ? L esempio del Ciclo delle Buone Pratiche per l Empowerment Sara Carzaniga Sezione Qualità e Accreditamento Organo tecnico-scientifico del servizio sanitario
DettagliProgrammi di contrasto dell'isolamento e della solitudine: le esperienze promosse con il FRNA
Salute e invecchiamento attivo in Emilia-Romagna. Il ruolo della sorveglianza PASSI d'argento Programmi di contrasto dell'isolamento e della solitudine: le esperienze promosse con il FRNA Bologna, 3 luglio
DettagliF O R M A T O E U R O P E O
F O R M A T O E U R O P E O P E R I L C U R R I C U L U M V I T A E INFORMAZIONI PERSONALI Nome IOLE MENGOZZI Indirizzo via F. Marchesiello, 141 Green Park - 81100 Caserta Telefono 0823.471399 333.2605470
DettagliEDUCATORE PROFESSIONALE
Curriculum Vitae INFORMAZIONI PERSONALI Zecca Mariangela Via Veneto n.6, 73010 Surbo (LE) 320/0468718 mariangelazecca@live.it Sesso Femminile Data di nascita 16 DIC. 78 Nazionalità Italiana POSIZIONE PER
DettagliLaboratorio 2. Una comunità che accoglie I incontro 28 febbraio 2012
Laboratorio 2 Una comunità che accoglie I incontro 28 febbraio 2012 Facilitatore: Francesca Isola Tab 1. Riproposizione grafica delle parole ricorrenti registrate durante l incontro (words cloud) Sintesi
DettagliIl genogramma: la famiglia sistema
La famiglia La famiglia viene considerata il sistema relazionale primario nel processo di individuazione, crescita e cambiamento dell individuo. La famiglia è un sistema vivente, aperto sia all esterno
DettagliBologna, 24/11/2010. Modena (MO)
Bologna, 24/11/2010 INTEGRA cooperativa sociale Modena (MO) La mission Integra Cooperativa Sociale si propone, attraverso progetti di mediazione interculturale, di contribuire a promuovere la creazione
DettagliPROGETTO COMUNITA E QUARTIERE. Elaborazione questionari somministrati agli alunni della Scuola Media Inferiore di Codogno (Lodi) Maggio-giugno 2001
Comune di Codogno Progetto Comunità e Quartiere PROGETTO O COMUNITA E QUARTIERE Elaborazione questionari somministrati agli alunni della Scuola Media Inferiore di Codogno (Lodi) Maggio-giugno 2001 Domanda
DettagliLe parti dell organizzazione
Le parti dell organizzazione 1 1. Nucleo strategico 2. Linea intermedia 3. Nucleo operativo 4. Tecnostruttura 5. Staff 4 2 5 3 (H. Mintzberg) 1 STRUTTURE: LE TIPOLOGIE BASE STRUTTURA FUNZIONALE Strutture:
DettagliACCORDO QUADRO PER LA REALIZZAZIONE DELLE ATTIVITA RELATIVE AL PROGETTO GLI STRUMENTI DELLA LEGALITA DEI CENTRI DI PROMOZIONE DELLA LEGALITA (CPL)
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia Ufficio V A.T. Como - Settore regionale Ordinamenti e Politiche per gli Studenti Via Pola, 11 20124
DettagliI BENI COMUNI. Nota allegata al Bando per progetti emblematici provinciali 2016 (a cura del Prof. Gregorio Arena Presidente LABSUS)
I BENI COMUNI Nota allegata al Bando per progetti emblematici provinciali 2016 (a cura del Prof. Gregorio Arena Presidente LABSUS) 1. Che cosa sono i beni comuni Nel nostro ordinamento i beni rientrano
DettagliCOPPIA E FAMIGLIA COME BENI RELAZIONALI un capitale sociale da valorizzare
COPPIA E FAMIGLIA COME BENI RELAZIONALI un capitale sociale da valorizzare Rapporto CISF 2011 Pierpaolo Donati 1 La coppia sfida la famiglia? Sembra che l amore di coppia metta in crisi la famiglia 2 LA
DettagliEssere competitivi in Europa. Progettazione, modellizzazione e start-up di Servizi Europa d Area Vasta (SEAV) nei contesti lombardi.
Essere competitivi in Europa Progettazione, modellizzazione e start-up di Servizi Europa d Area Vasta (SEAV) nei contesti lombardi. 1 L obiettivo strategico del progetto LOMBARDIA EUROPA 2020 è quello
DettagliCOOPERATIVA PRIMAVERA 85
COOPERATIVA PRIMAVERA 85 Un inserimento lavorativo occupazionale 25 SETTEMBRE 2015 Dott.ssa Chiara Torresan Dott.ssa Sabrina Urbani COOPERATIVA SOCIALE PRIMAVERA 85 Cooperativa Primavera 85 nasce nel 1985
DettagliAnffas Pavia Onlus. S.A.I.? Anffas in rete. Evento conclusivo, Roma 7 febbraio Elisabetta Carini Responsabile SAI? Anffas Pavia Onlus 1
Anffas Pavia Onlus S.A.I.? Anffas in rete Evento conclusivo, Roma 7 febbraio 2009 Elisabetta Carini Responsabile SAI? Anffas Pavia Onlus 1 Prima di presentare il nostro SAI? presentiamo l associazione:
DettagliIl Vescovo al Terzo Settore: «Condivisione e dialogo per affrontare le sfide di oggi»
Il Vescovo al Terzo Settore: «Condivisione e dialogo per affrontare le sfide di oggi» Erano presenti molti dei rappresentanti del mondo delle associazioni che sabato 30 aprile hanno illustrato il volto
Dettagliconsolidacion de los gobiernos locales en seguridad ciudadana: formación y practicas
consolidacion de los gobiernos locales en seguridad ciudadana: formación y practicas 2 seminario transnazionale, Firenze, Italia, 28/31 ottobre 2006 www.seguridadurbal-regionetoscana.net Obiettivo generale
DettagliProgramma d azione per l apprendimento permanente Lifelong Learning Programme - LLP
Programma d azione per l apprendimento permanente 2007-2013 Lifelong Learning Programme - LLP Trattato UE Articolo 149 Contribuire allo sviluppo della qualità dell istruzione incentivando la cooperazione
DettagliSPINA PATRIZIA Corso Vercelli 55/E Novara (ufficio) (ufficio)
F O R M A T O E U R O P E O P E R I L C U R R I C U L U M V I T A E INFORMAZIONI PERSONALI Nome Indirizzo Telefono Fax E-mail Corso Vercelli 55/E - 28100 Novara 0321-3703582 (ufficio) 0321-3703557 (ufficio)
DettagliModelli comunicativi e micro-macro link
Modelli comunicativi e micro-macro link Le nuove tecnologie modificano i profili attuali della comunicazione e del sociale È necessario integrarle nelle teorie comunicative Nell analisi dei rapporti fra
DettagliPercorsi e strumenti. Servizio Centrale SPRAR
Percorsi e strumenti per l accoglienza l integrata Servizio Centrale SPRAR Obiettivo dell accoglienza SPRAR Consentire a richiedenti e titolari di protezione internazionale di avviare un percorso personale
DettagliVisioni per Vercelli 2020
Visioni per Vercelli 2020 Premessa. Presentazione e metodologia Le Visioni per Vercelli2020 derivano da un elaborazione di dati e risultanze a partire da: - analisi dei lavori dei 5 tavoli tematici e del
DettagliLe strategie di entrata nei mercati esteri
Le strategie di entrata nei mercati esteri Obiettivi della lezione Le opzioni disponibili per la penetrazione nei mercati esteri Analisi delle forme di esportazione indiretta e diretta Accordi di partnership
DettagliLa Comunicazione Pubblica tra l e-government e la Governance
La Comunicazione Pubblica tra l e-government e la Governance di Gianluca Passaro Innovazione Organizzazione Comunicazione Vincoli ed Opportunità L evoluzione normativa propone obblighi, ma li propone come
Dettaglicooperativa sociale comunità del giambellino CARTA DEI SERVIZI Ver ottobre 2010
cooperativa sociale comunità del giambellino CARTA DEI SERVIZI housing sociale Ver. 1 19 ottobre 2010 housing@giambellino.org Cooperativa sociale Comunità del Giambellino via Gentile Bellini 6-20146 Milano
Dettaglisocialità (o sociabilità )
socialità (o sociabilità ) disposizione generica degli esseri umani a stabilire con gli altri un qualche tipo di relazione sociale manifestazioni concrete di tale disposizione (gruppi, associazioni, comunità,
DettagliPROGETTO DI PROMOZIONE DEL RUGBY EDUCATIVO NELLA SCUOLA - A.S. 2014/2015 IL RUGBY VALEGGIO A SOSTEGNO DELLE SCUOLE
PROGETTO DI PROMOZIONE DEL RUGBY EDUCATIVO NELLA SCUOLA - A.S. 2014/2015 IL RUGBY VALEGGIO A SOSTEGNO DELLE SCUOLE TITOLO : GIOCORUGBY 2014/15 RESPONSABILE DEL PROGETTO: Preosti Roberto DESTINATARI DEL
DettagliMappare le risorse sociali Strumenti di lavoro per costruire distretti e filiere di economia solidale
FORUM PER I BENI COMUNI E L ECONOMIA SOLIDALE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA Mappare le risorse sociali Strumenti di lavoro per costruire distretti e filiere di economia solidale Centro Balducci, Zugliano (UD),
DettagliERASMUS + Un unico programma integrato per istruzione, formazione, gioventù e sport
LA NUOVA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014-2020 2020 SPORT E GIOVANI LE OPPORTUNITA PREVISTE Campobasso 13 marzo 2014 Programmi comunitari mirati/settoriali Settore ISTRUZIONE, FORMAZIONE, GIOVANI, SPORT
DettagliEVOLUZIONE DELLA FORMAZIONE CONTINUA IN ITALIA ELEMENTI DI RIFLESSIONE PER IL SETTORE AGROALIMENTARE
EVOLUZIONE DELLA FORMAZIONE CONTINUA IN ITALIA ELEMENTI DI RIFLESSIONE PER IL SETTORE AGROALIMENTARE 1 Luigi Serio Università Cattolica Fondazione Istud IL QUADRO DI RIFERIMENTO Cosa doveva accadere...
DettagliGRUPPO 3 I PERCORSI DI FUORUSCITA DALLA VIOLENZA: PROTEZIONE E SOSTEGNO ALLE VITTIME. 26 novembre 2012
GRUPPO 3 I PERCORSI DI FUORUSCITA DALLA VIOLENZA: PROTEZIONE E SOSTEGNO ALLE VITTIME 26 novembre 2012 LE DOMANDE 1. Quali sono gli elementi qualificanti del processo d integrazione negli e tra gli interventi
DettagliSeminario informativo Assistenti Sociali per la protezione civile A.s.Pro.C nelle Marche
Seminario informativo Assistenti Sociali per la protezione civile A.s.Pro.C nelle Marche Marzia Lorenzetti Consigliere Regionale Ordine Assistenti Sociali delle Marche Ancona 22 gennaio 2016 Seminario
DettagliIL CENTRO DELLE ARTITERAPIE
IL CENTRO DELLE ARTITERAPIE E il primo Centro a Milano di artiterapie integrate che vede per la prima volta le maggiori associazioni professionali italiane ed internazionali di arti terapie collaborare
Dettagli