ARTONI prof. Roberto. La storia del debito pubblico

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1 ARTONI prof. Roberto La storia del debito pubblico

2 ROMA ottobre ,0 20,0 40,0 60,0 80,0 100,0 120,0 140,0 160,0 180, Rapporto debito/pil

3 Le variazioni assolute e relative del debito

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6 L INCREMENTO DEL RAPPORTO DEBITO PIL Le variazioni del rapporto debito pil dipendono da: Saldo primario Tasso di crescita Costo medio del debito pubblico Consistenza del debito

7 Alcuni confronti

8 DEBITO PUBBLICO IN ALCUNI PAESI (%pil) italia ,5 132,7 francia 64,4 85,2 95,8 germania 63,5 78,3 71,2 spagna 35,5 69,5 99,2 uk 42,7 81,8 89,2 usa 64,9 108,3 113,6 giappone 162,4 209,4 227,7 8

9 Saldi Finanziari dei Maggiori Paesi (2015, % Pil) Debito pubblico lordo Ricorso al mercato Saldo primario Debito lordo famiglie Debito pubblico detenuto all estero ITALIA FRANCIA GERMANIA UK USA 132,7 96, ,0 105,2 11,1 9,6 1,7 8,9 14,8 1,4-2,6 2,0-2,8-4,5 42,8 55,6 54,4 87,1 76,9 37,9 61,9 58,7 30,9 53,2

10 Quando è pericoloso il debito pubblico?

11 Le variazioni del rapporto: analisi di alcuni fattori

12 Italia Germania Francia Svezia Spagna Regno Unito Stati Uniti DISAVANZI DI BILANCIO (% PIL) ,3 10,2 10,7 8 7, ,6 4,3 2,6 1,6-0,2-0,7 2,7 3,5-3,6-0,3 0-1,9 5,1 4,4 2,7 2,9 4,9 Fonte: Bancs d Italia

13 TASSI DI CRESCITA DEL PIL Stati Uniti 2,0 1,6-3,0-2,8 2,5 1,6 2,2 1,5 2,4 2,4 Italia 1,4 0,3-1, ,7 0,6-2,8-1,7-0,3 0,8 Francia 1,5 1,2 0,2-2,9 2, ,2 0,7 0,2 1,2 Germania 1,1 1,6 1, ,1 3,7 0,4 0,3 1,6 1,7 Regno Unito 2,3 1,9-0,5-4,2 1,5 2,0 1,2 2,2 2,9 2,2

14 L INCREMENTO DEL RAPPORTO DEBITO PIL Le variazioni del rapporto debito pil dipendono da: Saldo primario (in Italia sempre positivo, con l eccezione di un anno (2009) dal 1991 Tasso di crescita (del tutto inadeguato dal 2008) Costo medio del debito pubblico (oggi dell ordine del 3% con un pil nominale stagnante) Consistenza del debito (superiore al 100% da dieci anni)

15 Nell ultimo decennio la stagnazione reale e nominale del pil è stata la causa fondamentale della crescita del rapporto debito prodotto

16 I POTENZIALI FATTORI DI NON CRESCITA Le politiche fiscali che per i vincoli europei tendono ad essere procicliche La debolezza del sistema produttivo La distribuzione del reddito Il costo del lavoro 16

17 LE POLITICHE FISCALI Le politiche fiscali sono state tendenzialmente procicliche: Forte aumento dei disavanzi nel 2010 (endogeneità dei saldi) Riduzione negli anni successivi, nonostante il mediocre andamento macroeconomico Con l eccezione di Germania e Svezia, il nostro paese ha il disavanzo più contenuto

18 LE SPESE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI Le spese totali in Italia sono superiori a quelle della Germania e inferiori a quelle della Francia. L incidenza delle spese per interessi è superiore a quella di tutti gli altri paesi Il livello delle spese in UK e USA riflette la diversa articolazione dei sistemi pensionistici e sanitari Il diverso perimetro della p.a. richiede cautela nella comparazione dei dati Il rapporto spese pil dipende dall andamento del prodotto interno (l incremento relativo delle spese si è verificato a partire dal 2008)

19 IL SISTEMA TRIBUTARIO Il sistema tributario italiano nella sua struttura è allineato a quello dei principali paesi. Il livello della pressione fiscale riflette essenzialmente il ruolo pubblico nel sistema di sicurezza sociale Una revisione dell IRPEF sembra opportuna. Le imposte patrimoniali nelle varie forme hanno dato un gettito nel 2013 di 44 miliardi, 21 provenivano dalle imposte locali sugli immobili, 17 dalle imposte sulle transazioni immobiliari, per larga parte, e mobiliari. Il gettito dell imposta sulle successioni era pari a 600 milioni di euro Le esperienze di imposte ordinarie personali sul patrimonio sono molto deludenti Una significativa riduzione della pressione fiscale potrà dipendere solo da una diversa definizione del ruolo pubblico nella fornitura del servizi sociali. Esistono problemi di applicazione delle norme, manifestazione di una struttura produttiva estremamente frammentata per le quali sono necessarie forme specifiche di accertamento della materia imponibile per ridurre le aree di evasione. L elusione può essere contrastata con un migliore coordinamento internazionale. Un cattivo andamento macroeconomico, e politiche inappropriate, hanno certamente determinato negli ultimi anni uno stato di diffusa sofferenza.

20 Un cenno al costo del lavoro

21 ESTIMATED HOURLY LABOUR COST FOR THE WHOLE ECONOMY IN EURO (2015, EUROSTAT) 21

22 HOURLY LABOUR COST FOR THE WHOLE ECONOMY (excluding p.a. and agr.), euro italia 25,2 27,7 28,1 francia 31,2 34,3 35,1 germania 27,9 30,5 32,2 spagna 19,4 21,1 21,2 svezia 31,6 37,3 37,4 regno unito 20,9 21,7 25,7 22

23 SINTESI 1 La finanza pubblica e il debito sono vittime o cause della crisi? Livello e struttura di spese e di entrate non presentano evidenti anomalie L endogeneità dei saldi è evidente. Le politiche di austerità hanno aggravato i problemi. Esiste il problema della compatibilità fra sovranità nazionale in materia fiscale e libertà di movimento dei capitali Esistono margini di miglioramento del nostro sistema tributario, anche se ipotesi di riduzione del carico fiscale, data le aree di sofferenza esistenti nel nostro sistema economico e sociale, sembrano scarsamente praticabili 23

24 SINTESI 2 Sul lato delle spese l area di maggior rilievo è costituita dalle spese sociali. Sono comprimibili, dato il loro livello contenuto, o esistono efficaci soluzioni alternative, privatistiche, all intervento pubblico? Le politiche degli ultimi anni hanno inciso negativamente sulla funzionalità di molti servizi pubblici L anomalia italiana è costituita dal livello del debito pubblico in un contesto finanziario privato relativamente equilibrato. Stante il sistematico avanzo primario, il livello del debito è il risultato della stagnazione produttiva. 24

25 SINTESI 3 Esiste un problema di distribuzione del reddito, che può essere corretta: sia con correzioni appropriate (ma comunque limitate) del sistema tributario, sia con una migliore articolazione e un potenziamento dei trasferimenti in denaro e in natura, fortemente penalizzati negli ultimi anni, sia con un funzionamento più equilibrato del mercato del lavoro, negli ultimi anni oggetto di estesi fenomeni di precarizzazione 25

26 SINTESI 4 Politiche espansive finalizzate al potenziamento delle strutture produttive appaiono imprescindibili, anche come risposta alle politiche di privatizzazione seguite negli ultimi anni. Se si assume a riferimento la situazione di debito e indebitamento del 2007 appare illusorio pensare di tornarvi con una politica di contenimento dei saldi pubblici, che tende a produrre effetti perversi sulla dinamica del prodotto e distorsioni nella distribuzione del reddito Le cause e i rimedi devono essere cercati altrove in una convinta politica di sviluppo.

27 Entrate e spese pubbliche

28 Le spese pubbliche 2015 (% del pil) Italy Germany France Sweden United Kingdom United States Colonna1 50,6 43,9 56,8 50,4 43,2 38,1

29 COMPOSIZIONE DELLE SPESE (2015) Spese correnti Interessi Consumi finali Di cui: redditi da lavoro Prestazioni sociali non in natura Spese c/capitale ITALIA 46,4 4,2 19,0 9,9 20,3 4,1 2,3 FRANCIA 52,2 2,0 24,2 12,9 19,9 4,6 3,4 GERMANIA 40,8 1,6 19,4 7,6 15,5 3,1 2,2 SVEZIA 45,9 0,5 26,1 12,4 13,5 4,5 4,3 REGNO UNITO 39,8 2,3 19,4 9,2 14,1 3,4 2,7 STATI UNITI 34,7 3,5 14,7 9,9 14,4 3,3 3,2 Investiment i

30 Pressione fiscale, 2015 (%PIL) PRESSIONE FISCALE IMPOSTE DIRETTE IMPOSTE INDIRETTE CONTRIBUTI SOCIALI ALTRE ENTRATE CORRENTI ITALIA 43,5 14,8 15,2 13,4 4,1 FRANCIA 47,6 12,5 15,9 18,8 5,2 GERMANIA 39,6 12,0 10,8 16,6 4,6 SVEZIA 44,1 18,3 22,0 3,7 6,2 REGNO UNITO 34,8 14,0 12,8 7,8 3,7 STATI UNITI 26,4 12,6 7,0 6,7 6,6

31 SPESA SOCIALE PUBBLICA E PRIVATA, 2013 Al LORDO E AL NETTO DELLE IMPOSTE (%pil) Spesa sociale pubblica lorda totale Spesa sociale privata lorda -(Imposte e contributi ) +(Agevolazioni) Spesa sociale netta totale Italia Germa nia Francia Svezia Regno Unito Stati Uniti 28,6 24,8 31,5 27,4 21,9 18,8 1,4 3,3 3,3 3,6 5,9 11,4-4,8-3,3-3,6-5,7-2,8-1,8 25,2 24,8 31,2 25,3 25,0 28,8

32 La Composizione della Spesa Sociale: 2013 (% Pil) Vecchiaia Italia 14,5 (13,0) Regno Unito Francia Germani a Svezia 11,8 12,8 9,0 12,4 Superstiti 2,7 0,1 1,8 1,9 0,4 Invalidità 1,6 1,6 2,1 2,2 3,6 Totale Disoccup azione Totale 18,8 (17,3) 13,5 16,7 13,1 16,4 1,7 0,6 1,9 1,1 1,2 20,5 (19,0) 14,1 18,6 14,9 17,6 Famiglia 1,4 5,2 4,1 3,9 4,3 Totale 21,9 (20,4) 19,3 22,7 18,8 21,9

33 Il welfare italiano: le pensioni Spesa pensionistica (IVS)/Pil Indice di beneficio relativo % Popolazione>60 % Popolazione>65 Tasso di pensionamento ,5 42,2 17,4 13,2 25, ,6 40,8 21,4 15,5 28, ,3 41,7 24,8 18,7 32, ,1 44,7 26,7 20,1 29, ,4 52,2 27,7 21,7 29,6 Fonte: Istat, Serie Storiche e Trattamenti pensionistici e beneficiari al (2016)

34 SPESA SANITARIA (%pil) paese spesa ITALIA totale 8,5 9,4 9,2 pubblica 6,7 7,4 7,1 GERMANIA totale 10,5 11,8 11,3 pubblica 8,0 9,1 8,7 REGNO UNITO totale 8,4 9,7 9,3 pubblica 6,8 8,1 8,7 FRANCIA totale 10,8 11,6 11,6 pubblica 8,4 9,0 9,0 STATI UNITI totale 15,6 17,1 16,9 pubblica 7,0 8,0 8,0 FONTE: Oecd Health Database 34

35 Spesa sanitaria: tasso medio di crescita reale dal 2000al 2012; spesa pro capite in USD PPP nel / / / /11 Spesa pro capite ITALIA totale 2,2 1,8-1,3-3, pubblica 2,9 1,8-3,5-2,8 GERMANIA totale 2,0 2,3 0,6 0, pubblica 1,6 2,2 0,3 1,1 UK totale 5,7-2,1-0,4 0, pubblica 6,2-1,1-1,1 1,4 USA totale 4,4 2,5 1,7 2, pubblica 5,5 3,3 1,8 2,3 FRANCIA totale 2,8 1,3 1,8 0, pubblica 2,4 1,3 1,5 0,8 35

36 L ALTERNATIVA FRA SISTEMI DI WELFARE PUBBLICI E PRIVATI I sistemi pubblici si segnalano per l universalismo e il minore assorbimento di risorse, a parità di efficienza, oltre a garantire in linea generale prestazioni monetarie costanti in termini reali. I sistemi privati, per definizione più articolati nella fornitura delle prestazioni, non coprono in misura adeguata le esigenze di un ampia fascia della popolazione, oltre ad essere molto costosi, dipendendo in larga misura dalle agevolazioni fiscali.

37 Debito delle amministrazioni pubbliche Debito delle amministarzioni pubbliche ,6 comparti amministrazioni centrali ,8 125,7 amministrazioni locali 108 5,2 7,0 emti di previdenza 0 0 0,0 strumenti monete e depositi 158 7,6 10,1 titoli a breve termine 141 6,8 9,0 titoli a medio e lungo termine ,0 102,2 altre passiivtà 176 8,5 11,3 vita media residua in anni 6,9 detentori banca d'italia 100 4,8 6,4 istituzioni finanziarie ,9 42,3 monetarie r esidenti altre istituzioni finanziarie ,9 25,1 altri operatori residenti ,5 16,6 operatori non residenti ,8 42,2

38 LA FUNZIONALITA DI UN SISTEMA PRIVATO: il caso USA Nel 2014 il 65% dei lavoratori impiegati nl settore privato avevano la possibilità di accedere a un piano pensionistico o sanitario. La partecipazione effettiva scendeva al 50% La partecipazione è del 20% per il primo quartile della distribuzione delle remunerazioni e dell 89% per l ultimo quintile. Le agevolazioni fiscali connesse ai piani pensionistici sono destinate per il 66% al quintile più elevato. Date le caratteristiche dei moderni sistemi tributari, la minore pressione fiscale implica rilevanti effetti distributivi

39 Le prospettive del sistema pensionistico La popolazione nel 2060 dovrebbe essere pari a 64,9 milioni contro i 60,5 milioni del 2010 La quota di popolazione anziana (>65) dovrebbe salire dal 20% del 2010 al 30% del 2040 per poi stabilizzarsi 39

40 Bilancia dei pagamenti: conto corrente (miliardi di euro) Conto corrente -49,3-5,8 15,2 30,9 36 % pil -3,0-0,4 0,9 1,9 2,2 Merci -18,6 16,8 36,1 47,9 52,7 Prodotti non energetici Prodotti energetici 39,5 76,3 87,6 89,3 84,5-58,1-59,5-51,5-41,5-31,9 40

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