Filiera olio di oliva
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- Filiberto Carella
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1 Documenti e approfondimenti Valorizzazione dei prodotti Modulo 3 Filiera olio di oliva La produzione mondiale di olio di oliva ammonta a circa 3 milioni di tonnellate (figura 1). Figura 1. Produzione mondiale di olio di oliva (in migliaia di tonnellate). La produzione europea di olio di oliva ammonta a circa il 75% di quella mondiale. I principali produttori di olio di oliva sono: Spagna, Italia, Grecia, Tunisia, Turchia, Siria, Marocco (figura 2). Produzione mondiale di olio di oliva (in migliaia di tonnellate) Totale Mondiale Spagna Italia Grecia Tunisia Turchia Siria Marocco Altri Fonte: Elaborazioni Ismea. Figura 2. Principali Paesi produttori di olio di oliva nel mondo (in migliaia di tonnellate). I principali esportatori di olio di oliva sono la Spagna e l Italia (con una quota, rispettivamente, del 51% e del 22% nel 2011), seguono a distanza la Grecia e la Tunisia (figura 3) M3_schede.indd /11/
2 Modulo 3 Valorizzazione dei prodotti Principali esportatori di olio di oliva (in migliaia di tonnellate) Totale Mondiale Spagna Italia Grecia Portogallo Marocco Tunisia* Argentina Turchia Francia Germania Stati Uniti Cile Altri Fonte: Elaborazioni Ismea su dati Gti Figura 3. Principali Paesi esportatori di olio di oliva (in migliaia di tonnellate). Il principale importatore di olio di oliva è l Italia, con una quota del 35% circa delle importazioni mondiali (l Italia importa soprattutto olio sfuso da Spagna, Grecia e Tunisia). Altri Paesi importatori sono gli Stati Uniti, la Francia, il Brasile, la Germania, il Portogallo e il Regno Unito (figura 4). Principali importatori di olio di oliva (in migliaia di tonnellate) Totale Mondiale Italia Stati Uniti Francia Brasile Germania Portogallo Regno Unito Giappone Canada Cina Spagna Australia Altri Fonte: Elaborazioni Ismea su dati Gti Figura 4. Principali Paesi importatori di olio di oliva (in migliaia di tonnellate) M3_schede.indd /11/
3 Valorizzazione dei prodotti Modulo 3 Il consumo di olio di oliva nel mondo è così ripartito: Grecia (25 kg pro capite/ anno), Italia (14 kg) e Spagna (13 kg); seguono a distanza gli altri Paesi (figura 5). Figura 5. Consumi annui di olio di oliva nel mondo (kg/pro capite). Le principali regioni italiane produttrici di olio di oliva sono Puglia e Calabria, in cui si concentra la maggior parte della produzione italiana; seguono Sicilia, Campania, Lazio, Abruzzo e Toscana (figura 6). Produzione italiana di olio di oliva (in tonnellate) Italia Piemonte Lombardia Trentino-Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Fonte: Istat. * 2011 stima Ismea in collaborazione con Cno e Unaprol aggiornata al 31 gennaio 2012 Figura 6. Ripartizione della produzione italiana di olio di oliva (in tonnellate) M3_schede.indd /11/
4 Modulo 3 Valorizzazione dei prodotti La quantità di olio con certificazione Dop e Igp è una quota limitata (meno del 2% della produzione totale nazionale), ma il segmento presenta forti incrementi di vendita. I frantoi e gli impianti di confezionamento operanti in Italia sono circa: 6000 i frantoi, 300 gli impianti di confezionamento/imbottigliamento. Relativamente agli acquisti delle famiglie di olio di oliva, è risultato che il mercato in Italia è maturo. L olio di oliva ha un indice di penetrazione nelle famiglie italiane superiore al 90%. Negli ultimi anni, il consumo delle famiglie è in leggera flessione. Le famiglie italiane acquistano prevalentemente olio extra vergine di oliva confezionato; seguono gli acquisti di olio di oliva sfuso (figura 7). Figura 7. Ripartizione degli acquisti di olio di oliva delle famiglie. I canali distributivi sono: la grande distribuzione (supermercati e ipermercati) che presenta le quote di mercato più elevate (figura 8). Figura 8. Canali distributivi in cui le famiglie acquistano l olio di oliva M3_schede.indd /11/
5 Valorizzazione dei prodotti Modulo 3 Analisi SWOT ( pag. 000) Produzione italiana di olio di oliva (in tonnellate) Punti di forza Presenza di ampie aree vocate alla produzione di olive di qualità Elevate possibilità di differenziazione dell offerta, grazie alla presenza di diverse olivicolture Disponibilità d innovazioni di prodotto e di processo Ampio bacino d approvvigionamento Qualità professionali Elevata capacità produttiva Interventi mirati a coniugare il prodotto olio di qualità e le risorse turistiche e storiche del territorio (Strade dell olio) Vicinanza geografica ai mercati dell Est Europa e del Bacino del Mediterraneo Vocazione crescente all internazionalizzazione Opportunità Centralità dei sistemi locali nelle politiche di sviluppo nazionali e comunitarie Ampliamento degli spazi per le economie rurali locali all interno di un processo di allargamento dei mercati nazionali e internazionali Sviluppo con i mercati dell Est Europa e del Bacino del Mediterraneo Miglioramento del sistema di infrastrutture e di viabilità Costruire un immagine dell olio pugliese con investimenti promozionali e pubblicitari Riqualificazione dei processi produttivi dell olio di oliva Punti di debolezza Ridotta dimensione delle aziende Oliveti secolari e scarse possibilità d irrigazione Variabilità della produzione, specie nel bacino centro-meridionale della regione Limitato ruolo delle cooperative e dei consorzi nella commercializzazione Dipendenza delle aziende dai sussidi e dagli aiuti comunitari (non autonomia) Difficoltà di distribuzione del prodotto nei mercati nazionali e internazionali Difficoltà finanziarie nella gestione delle aziende Bassa capacità di penetrazione nei mercati esteri Presenza di comportamenti opportunistici tra le aziende Rischi Spopolamento delle aree rurali svantaggiate Aggravamento dell indice di senilizzazione della popolazione agricola Crescita della competitività internazionale Concorrenza sul mercato di prodotti alimentari quali oli di semi o altri oli vegetali Fonti: M3_schede.indd /11/
6 Modulo 3 Valorizzazione dei prodotti Documenti e approfondimenti Filiera Vino La produzione mondiale di vino ammonta a milioni di ettolitri (figura 1). Figura 1. Produzione mondiale di vino dal 2004 al Nord America Gli Stati Uniti sono il principale Paese importatore per valore, è tra i principali produttori mondiali e secondo le ultime statistiche si avvia ad essere il primo mercato per consumo di vino, con ancora margini di crescita. Mercato molto interessante per i Paesi esportatori anche quello canadese. UE 27 Con il 62% della produzione mondiale resta l area leader, sebbene tale peso sia diminuito nel tempo e forse sarà ulteriormente destinato a diminuire. Le nuove regole comunitarie hanno delineato una politica volta al contenimento delle produzioni per un maggior equilibrio tra domanda e offerta. Sono comunitari i primi tre Paesi esportatori di vino ed è la prima area per consumo di vino. Sud America Argentina e Cile sono i principali esponenti a livello produttivo anche grazie ai numerosi investimenti esteri. Il Cile è uno dei principali esportatori mondiali. Asia A trainare le importazioni asiatiche è stato sicuramente il Giappone, seguito da Cina, Hong Kong e Singapore. La Cina sta diventando un mercato attraente per tutti i Paesi esportatori per il numero di potenziali nuovi consumatori. La Cina potrebbe imporsi anche come produttore. Africa È soprattutto il Sud Africa a rappresentare il continente nel settore vincolo. Il Paese è tra i principali produttori, 7 tra i Paesi sia produttori sia esportatori. Oceania L Australia è ormai una realtà consolidata dello scenario vinicolo nonostante le difficoltà degli ultimi periodi. La sovrapproduzione prima, la crisi economica poi hanno un po ridimensionato i programmi. Anche l Australia ha conosciuto un notevole incremento delle esportazioni di vino sfuso. Altra realtà in costante crescita la Nuova Zelanda. Figura 2. Scenario internazionale della produzione di vino M3_schede.indd /11/
7 Valorizzazione dei prodotti Modulo 3 La produzione europea di vino ammonta a circa 150 milioni di ettolitri (circa il 60% di quella mondiale). I principali produttori di vino sono: Francia, Italia, Spagna, Usa, Argentina, Australia, Cile, Germania (figura 3). Produzione mondiale di vino (in milioni di ettolitri) E 2012E Francia 52,1 52,1 45,7 42,7 46,3 44,5 49,8 40,5 Italia 50,6 52,0 46,0 47,0 47,3 48,5 42,3 40,8 Spagna 37,8 38,1 34,8 35,9 36,1 35,4 33,4 31,5 Germania 9,2 8,9 10,3 10,0 9,2 6,9 9,1 8,9 Portogallo 7,3 7,5 6,1 5,7 5,9 7,1 5,6 5,9 Romania 2,6 5,0 5,3 5,2 6,7 3,3 4,1 4,1 USA 22,9 19,4 19,9 19,3 22,0 20,9 19,2 20,6 Australia 14,3 14,3 9,6 12,4 11,8 11,3 11,1 11,6 Argentina 15,2 15,4 15,0 14,7 12,1 16,3 15,5 11,8 Cile 7,9 8,4 8,3 8,7 10,1 8,8 10,5 10,9 Sud Africa 8,4 9,4 9,8 10,2 10,0 9,3 9,7 10,0 Altri 51,9 52,4 55,4 58,1 54,6 51,5 54,1 51,8 Totale 280,1 283,1 266,0 269,8 272,0 263,8 264,2 248,2 Fonte: OIV Figura 3. Produzione mondiale di vino (in milioni di ettolitri). I principali esportatori di vino sono: Italia, Spagna, Francia, Australia, Cile, USA, Argentina. L Italia è il primo Paese esportatore in termini di quantità esportata, ma è secondo alla Francia in termini di valore (7,17 miliardi di euro per la Francia e 4,37 miliardi di euro per l Italia, come mostrato in figura 4). Figura 4. Principali Paesi esportatori di vino, in termini di valore (in miliardi di euro) M3_schede.indd /11/
8 Modulo 3 Valorizzazione dei prodotti Le principali regioni italiane viticole sono: Veneto, Sicilia, Puglia, Emilia- Romagna, Toscana, Piemonte, Abruzzo. Nelle prime quattro regioni si produce circa il 60% del vino italiano (figura 5). Figura 5. Produzione di vino in Italia, suddivisa per regione. I produttori di uva per la vinificazione sono (coltivano una superficie di ha); le cantine operanti in Italia sono Il consumo annuo pro capite ammonta a circa 40 l, in costante diminuzione. Le tendenze dei consumi vedono un aumento della spesa per l acquisto di vini VQPRD (DOCG, DOC, IGT) confezionati, e una diminuzione della spesa per l acquisto di vini da tavola e sfusi. I valori medi di acquisto sono: 2,19 /l per il vino confezionato; 1,34 /l per il vino sfuso; 6,18 /l per gli spumanti (dati 2007; fonte: Ismea-AcNielsen). Il canale distributivo che presenta le quote di mercato più elevate è la grande distribuzione (supermercati e ipermercati, come mostrato in figura 6) M3_schede.indd /11/
9 Valorizzazione dei prodotti Modulo 3 Figura 6. Canali distribuitivi per la vendita del vino. Altri prodotti della filiera Aceto: gli acetifici operanti in Italia sono 84, di cui 53 per l aceto balsamico di Modena. Produzione di aceto: 1,2 milioni di ettolitri per un valore di 220 milioni di euro. Vini speciali, liquori e distillati: i liquorifici e le distillerie operanti in Italia ammontano a circa 860; la produzione ammonta a circa 180 milioni di ettolitri; il valore al consumo è di 6,2 miliardi di euro. Analisi SWOT ( pag. 000) fase agricola industria di trasformazione Punti di forza Elevata differenziazione varietale Favorevole conformazioni climatiche e pedologiche dell Italia Elevata professionalità della viticoltura Crescente ammodernamento degli impianti viticoli Ampia rappresentatività di tutte le regioni e forte legame con il territorio Elevata profondità di gamma Elevato know how e professionalità degli operatori Punti di debolezza Ridotta dimensione media delle aziende viticole Elevata presenza di viticoltori amatoriali Eccessivo nanismo rispetto alle grandi aziende internazionali Scarse alleanze produttive e commerciali con aziende estere e poco supporto pubblico all internazionalizzazione M3_schede.indd /11/
10 Modulo 3 Valorizzazione dei prodotti Crescente verticale integrazione Crescente internazionalizzazione Ampia base di approvvigionamento Elevata capacità remunerativa anche nel segmento del vino comune Eccessiva proliferazione di Dop e Igp che spesso confonde il consumatore, italiano ed estero Scarsa presenza di forme di integrazione orizzontale Eccessiva segmentazione da parte di aziende anche medie che rendono poco efficaci le campagne di comunicazione Insufficiente integrazione con altre forme di attività economiche presenti sul territorio, quali l enoturismo Non soddisfacente coordinamento tra organizzazioni e associazioni dei produttori in termini di: elaborazione di strategie di filiera, di collegamento tra la produzione e gli altri attori del sistema (distribuzione, ricerca, formazione, ecc.) Carenza di intrasfrutture che aumenta i costi della logistica Minacce impatto probabilità periodo Costante calo dei consumi totali nei Paesi tradizionalmente consumatori e squilibrio tra domanda e offerta Crescente pressione competitiva che potrebbe causare difficoltà al tessuto produttivo italiano, costituito per lo più da piccole e medie imprese Competizione spinta dei Paesi del Nuovo mondo sui prezzi Presenza significativa di grandi gruppi e di multinazionali nell industria vinicola straniera che può facilitare la commercializzazione dei vini di questi Paesi alto alta BP medio alta BP/MP alto alta BP/MP medio alta BP/MP Opportunità impatto probabilità periodo Crescita del mercato del vino presso i format della distribuzione moderna, con la possibilità di arrivare ad un maggior numero di consumatori Cambio del mix di prodotti consumati nel mercato interno e riqualificazioni e dei consumi verso prodotti di fascia più alta Crescita del mercato presso i consumatori giovani anche con prodotti innovativi (per esempio basso contenuto alcolico) Affermazione crescente dell enoturismo, come giusto riconoscimento dello stretto legame vino-territorio Crescita del mercato del vino presso i format della distribuzione moderna, con la possibilità di arrivare ad un maggior numero di consumatori alto alta BP medio/alto media BP/MP medio media MP alto media MP alto alta BP Fonti: M3_schede.indd /11/
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