Milano: la Borsa. Il Circolo dell Investitore

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1 Milano: la Borsa Il Circolo dell Investitore 24 ottobre

2 MIBTEL: 15390p Ciclo Generazionale (3-5 lustri, da minimo a minimo) (half Ciclo di Lungo Periodo (3-5 anni, da minimo a minimo) 05 Q2 Q3 Q Q2 Q3 Q Q2 Q3 Q Q2 Q3 Q Q2 Q3 Q Q2 Ciclo di Medio Periodo (3-5 trimestri, da minimo a minimo) Aug Sep Oct Nov Dec 2008 Feb Mar Apr May Jun Jul Aug Sep Oct Nov Dec 2009 Feb Mar Apr Ciclo di Breve Periodo (3-5 mesi, da minimo a minimo) August September October November Ciclo di Brevissimo Periodo (3-5 settimane, da minimo a minimo) Dec Nov Niente di nuovo sotto il lampione (anche del sole, infatti, non v è più traccia ). Tutte le barre tornano ad assumere un color rosso sangue che non lascia certo sperare in alcunché di buono per i prossimi giorni. Si navigava a vista prima, si naviga a vista ora e si navigherà a vista ancora. Almeno sin quando non vi sarà un radicale cambiamento di scenario, un cambiamento di cui, però, oggi v è solo il fantasma. il Circolo dell Investitore 2

3 MIBTEL: -4.96% October No venerdì 17 ottobre 2008: 16531p In effetti, il grafico (più sopra) non ne dà l esatta percezione, ma la settimana s è chiusa con un saldo positivo di oltre 7 punti percentuali! Di questo passo, a gennaio dovremmo trovarci ben oltre i massimi assoluti segnati nel 2000! Vabbe si scherza, ma è tutto vero (credeteci: ci siamo divertiti a far di conto). La mancata percezione di quanto positiva è stata la settimana in termini percentuali, in fondo, non è altro che la conferma di quel che, spesso, vado dicendo a voce: dovessimo togliere i riferimenti numerici ai nostri grafici, questi ultimi, oggi, non ci farebbero probabilmente veder nulla di diverso da quel che siamo abituati a vedere (quando arriverà la fine del mondo, invece, la vedremo chiaramente anche sui nostri grafici e ci mancherebbe altro che così non fosse: che fine del mondo mai sarebbe?). La differenza, infatti, è tutta nella volatilità (che gli stessi grafici, però, non aiutano a percepire): un tempo si guadagnava (o perdeva) l 1% e si perdeva (o guadagnava) lo 0.5%, oggi invece siamo sottoposti a variazioni percentuali che vanno dalle cinque alle 3

4 dieci volte quelle cui s'assisteva in passato. E, così, un giorno si fa +10% e quello successivo 5%. Il grafico registra, ma nella somma di + e 5% (medi) il percorso si fa ordinario, come quelli che ci sono sempre stati. Il risultato finale è che il mercato recupera in una settimana il 7%, ma nessuno se n accorge, giustamente, perché dall inizio dell anno aveva ormai perso il 50%. Ma allora, in questa fase, sarà meglio fidarsi dei grafici o sarà meglio farlo verso i numeri dei diversi percorsi? Devo dir la verità: non saprei rispondere, al momento. Il grafico odierno, ad esempio, a dispetto di una variazione percentuale di tutto rispetto, non giustifica ancor alcun entusiasmo: certo, ci allontana dal dramma, ma solo fin a lunedì, probabilmente. Poi si dovrebbe ricominciar con la volatilità, forse, e col pensare che, in fondo, un margine di nove punti percentuali circa (è questa, infatti, la distanza che ci separa dai minimi di venerdì scorso) non è poi un gran margine di sicurezza. Ecco perché, almeno sin qui, possiamo tirar solo un sospiro di sollievo e nulla più. Poi, questa sera, faremo lavorare i nostri percorsi, campione e non (sono proprio curioso ), analizzeremo gli scenari che gli stessi potrebbero aprirci o chiuderci ed infine avanzeremo delle ipotesi che, confidiamo, possano esser più probanti di quelle che potremmo avanzare ora (ma questa della probabilità è proprio un altra storia e nulla ha a che fare con l analisi tecnica). Al momento, pertanto, ci limitiamo a dir che stiamo certamente meglio di venerdì scorso, ma rispetto alla scorsa settimana ci mancano possibili buone notizie. Non che non possano giungerci anche quelle, tuttavia, rispetto a sette giorni fa, non ve ne sono di attese. E se guardiamo il risultato finale della settimana non possiamo scordare quanto di buono s è fatto tra lunedì e martedì (+15% circa) ed il perché s è fatto proprio in quei giorni. Insomma: vedremo (quando si dice la forza delle proprio convinzioni, eh? ) lunedì 20 ottobre 2008: 16969p Riprendiamo quanto scritto venerdì scorso: Il grafico odierno a dispetto di una variazione percentuale di tutto rispetto, non giustifica ancor alcun entusiasmo: certo, ci allontana dal dramma, ma solo fin a lunedì, probabilmente. Poi si dovrebbe ricominciar con la volatilità, forse, e col pensare che, in fondo, un margine di nove punti percentuali circa (è questa, infatti, la distanza che ci separa oggi dai minimi di venerdì scorso) non è poi un gran margine di sicurezza. Ecco perché, almeno sin qui, possiamo tirar solo un sospiro di sollievo e nulla più. 4

5 La seduta odierna è andata secondo attese, e forse anche meglio di quanto si sarebbe potuto lecitamente sperare. In particolare, la stessa ci aiuta a mettere ancor qualche punticino sotto i nostri piedi, così da tenerci ben più a distanza dai minimi di periodo (15127p: quasi 11 punti percentuali sotto gli attuali livelli). Tuttavia, come si può facilmente leggere in pagina precedente, si sapeva che sino a lunedì ci si sarebbe potuti mantener tranquilli: se problemi dovranno nascere, invece, è da domani sera che dovremmo vederne i primi segnali. Il giallo delle nostre barre è meglio del rosso che si vedeva venerdì scorso, ma attesta semplicemente di una maggiore incertezza del mercato e non rappresenta, a priori, una nota positiva. Graficamente, poi, è facile capire che oggi, in realtà non s è fatto nulla: s è aperto lì, s è scambiato lì e s è chiuso praticamente lì dove s erano aperte le contrattazioni (poco sotto i 17mila punti). Nei fatti, come detto, non s è fatto nulla! Beh non proprio, perché qualcosa in realtà s è fatto: s è lasciato aperto un gap a cavallo dei punti. Difficile credere che possa rimaner tale anche nei prossimi giorni: comunque vada, insomma, abbiamo ancor una catenella al collo che c impedisce di scappare. Già la voglia era poca e, con quella, oggi se ne ha probabilmente ancor meno. A gioco lungo non dovrebbe essere un problema, ma nel breve è inutile farsi grandi illusioni. martedì 21 ottobre 2008: 16810p A differenza di ieri, che s era fatto poco o nulla, oggi s è fatto finalmente qualcosa: s è aperto sostanzialmente sui massimi di seduta (sfruttando la scia di quanto fatto dai mercati americani, ieri, e quelli asiatici, oggi) e s è chiuso poco sopra ai minimi. Il grafico mostra, con chiarezza, una candela dal corpo scuro ed in particolare una candela che, a differenza di quella rappresentativa della seduta precedente, dispone almeno d un corpo. Il gap resta sempre aperto sotto i nostri piedi (per colmarlo del tutto si dovrebbero raggiungere i punti), ma non essendoci allontanati dallo stesso, è facile credere che possa esser chiuso in tempi brevi. Se poi fosse possibile esprimere un desiderio, a me non dispiacerebbe per nulla che s'andasse a farlo già domattina, chiudendo poi la seduta sui massimi di giornata (qualunque sia il livello rappresentativo di questi ultimi). In questo modo il MACD (l indicatore in barre che vedete sotto il grafico dei valori) potrebbe rompere al rialzo la propria media mobile (incredibile, ma vero: oggi hanno lo stesso valore), mentre le nostre barre cicliche potrebbero, a propria volta, evitar di gettarsi in quel rosso vergogna in cui è sprofondata, adesso, la barra di medio. Altro, al momento, non è possibile dire. La volatilità è con tutta evidenza scesa dai propri massimi, ma si mantiene sempre alta: possiamo ancor attenderci variazioni comunque più significative che quell odierna, 5

6 seppur non tali da raggiungere i picchi verso i quali ci si era spinti nelle scorse settimane. Noi continuiamo a pensare che il mercato non sia destinato a far grandi cose nel breve (e comunque prima delle elezioni americane) tuttavia, se il MACD riuscisse a superare al rialzo la propria media mobile, ci sentiremmo certamente più tranquilli di quel che siamo adesso. Ed è giusto aggiungere che già ora siamo sufficientemente tranquilli, tanto che attendiamo solo il segnale per entrare in acquisto su un titolo bancario di medie dimensioni. Non ce ne siamo per nulla dimenticati, tranquilli mercoledì 22 ottobre 2008: 16226p LAVORI IN CORSO giovedì 23 ottobre 2008: 16193p Rispetto a due giorni fa, perdiamo il giallo su tutte le barre operative e riprendiamo quel rosso sangue che scorre che ci ha accompagnato sino a settimana scorsa (da mesi, ormai ). Detto altrimenti: niente di nuovo sotto il sole. O meglio: qualcosa si potrebbe anche trovare, ma i segnali sono così timidi che conviene dirlo a denti stretti, senza squillar di trombe e, soprattutto, incrociando le dita, perché non si sa mai che gli stessi siano destinati ad abortire già domani. In particolare, i segnali sono due: il mercato, a dispetto di una volatilità che pur in contrazione si mostra sempre altissima (tra massimo e minimo, oggi sono ballati ben 562 punti: il 3.5% sugli attuali valori), s è fermato sui minimi precedenti, senza varcarli al ribasso; per la prima volta, dopo oltre un mese e mezzo, il MACD s è spinto oltre la propria media mobile di brevissimo. 6

7 Tanto l uno quanto l altro sono segnali importanti, ma se agli stessi non si saprà dare giusta continuità è difficile che da questi ultimi possano seguir grandi cose. Giacché sembrava fossimo destinati al peggio, per oggi può anche bastare, ma è davvero difficile che noi si possa dir cose analoghe domani sera: auguriamoci, insomma, di veder qualcosa di più entusiasmante di un semplice 0.2%! venerdì 24 ottobre 2008: 15390p Come si vede, la continuità manca del tutto a quel poco di buono che ogni tanto si fa, mentre non manca per nulla a quel peggio che, come si sa, non ha mai limite. Non credo nemmeno che servano motivazioni particolari per capire che non è certo sulla base di un qualche rilievo tecnico che le cose possano andar meglio di quanto stiano movendosi ora. Se può consolare, però, si può constatare che la chiusura odierna è solo uno 0.25% circa sotto i valori di chiusura del 10 ottobre (due settimane fa): quanto meno, insomma, possiamo dire che il tempo scorre, non accade mai nulla di buono (perché i rimbalzi non sono certo qualcosa di buono), ma almeno non crolliamo di schianto come, invece, accadeva in passato (in due sole settimane, dal 26 settembre al 10 ottobre, s era perso il 25%!). Non può consolare, ovvio, ma è un dato che consente di credere che un qualche appiglio è ancor possibile trovarlo. Certo che una volta trovato l appiglio, bisognerà poi trovare anche la forza per risollevarsi e cercarla sul nostro mercato è del tutto inutile: su quest ultimo, infatti, non c è proprio nulla che possa prendersi il fardello sulle spalle e portarne il cuore oltre l ostacolo. Si guarderà altrove, insomma, ed in particolare a quell America che, volenti o nolenti, resta ancora il solo faro dei mercati finanziari. L onda partita nella notte sui mercati asiatici, spintasi verso occidente, s è abbattuta sull Europa, ma non è detto che mantenga analoga forza anche sull altra sponda dell Oceano. Al momento è presto per saperlo, ma abbiamo tutto il fine settimana per rendercene conto al meglio. il Circolo dell Investitore 7